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Clima: Corrente del Golfo rallenta, aumenta rischio glaciazione
16:30 07 FEB 2014

(AGI) - Londra, 7 feb. - La Circolazione meridionale Atlantica (Atlantic Meridional Overturning Circulation o AMOC), una delle principali correnti oceaniche mondiali da cui dipende anche la Corrente del Golfo, sta rallentando, un fenomeno che secondo alcuni esperti potrebbe portare a una glaciazione in tempi relativamente rapidi. Lo afferma uno studio del National Oceanography Centre di Southampton pubblicato dalla rivista Ocean Science.
Lo studio si basa sull'osservazione continua della corrente all'altezza del ventiseiesimo parallelo Nord a partire dall'aprile 2004 all'ottobre 2012 ottenuta combinando le misure di diversi sensori, compresi quelli sottomarini lungo il percorso della Corrente del Golfo. Nei secondi quattro anni del periodo, scrivono gli autori, la Amoc e' risultata piu' lenta di 2,7 milioni di metri cubi al secondo, mentre per la Corrente del Golfo la riduzione e' stata di 0,5 milioni di metri cubi al secondo. A causare il fenomeno, secondo alcuni ricercatori, potrebbe essere paradossalmente il riscaldamento globale, con lo scioglimento dell'Artico che si ripercuote su tutto il sistema delle correnti oceaniche. Le conseguenze, spiega il climatologo Vincenzo Ferrara (Enea) sul suo profilo Facebook, potrebbero essere disastrose. "Arriva la conferma che la Corrente del Golfo e' in fase di rallentamento - commenta Ferrara - Questo significa che aumenta il rischio di un nuovo stadiale come lo "Youger Dries" cioe' di un cambiamento improvviso del clima verso una glaciazione millenaria del nord Europa e di parte dell'emisfero nord. Come dire: glaciazione per eccessiva velocita' di riscaldamento". Lo scenario, simile al film 'The Day After Tomorrow', non e' comunque immediato secondo l'esperto. "La eventuale glaciazione non riguarda noi, il processo e' lento rispetto alla vita umana, ma molto rapido rispetto ai normali tempi (geologici) del pianeta - precisa Ferrara -. Ti ricordi il film 'The day after tomorrow'. Quel film era molto velocizzato: il tutto accadeva nel giro di qualche settimana, invece che nel giro di almeno un centinaio di anni. Ma la sostanza e' piu' o meno quella". (AGI)



http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... GE&cad=rja



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MessaggioInviato: 08/02/2014, 12:19 
sono cmq processi che periodicamente capitano nella storia del pianeta terra,magari noi in sto momento diamo un "aiuto" a questa fenomenologia......[;)]


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MessaggioInviato: 08/02/2014, 13:32 
Se dovesse fermarsi o cambiare direzione sarebbero dolori. Sulla ciclicità posso essere daccordo, come sono daccordo che l' uomo possa aver accelerato il fenomeno, ma siamo pronti ad un eventualità del genere ?



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MessaggioInviato: 08/02/2014, 14:01 
PADRONI DI NULLA Terra, acqua, cieli: il controllo democratico nell’era delle tecnologie globali

Posted on 7 febbraio 2014di quintoelementomusical

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Che si tratti di comunicazioni, di economia, di energia, di ecologia, di risorse alimentari, di medicina, di politiche demografiche, di moneta e transazioni, di sicurezza o di controllo, le nuove tecnologie prevedono e necessitano di strutture, reti e decisioni globali su scala planetaria. Ma in un momento in cui la democrazia rappresentativa e la sovranità dei popoli sembrano offuscati e travalicati da poteri oscuri e sovranazionali, in cui speculazione finanziaria, tecnologia, informazione e strategie militari sembrano inscindibili: chi decide e chi controlla?

Con: Giulietto Chiesa, Paolo De Santis, Antonio Calabrò


FIRENZE Sala Vanni 22 FEBBRAIO 2014

Piazza del Carmine - ore 14:30/18:30


Nel 1958 Lyndon B. Johnson, futuro presidente degli Stati Uniti, prometteva: «Dallo spazio riusciremo a controllare il clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare rotta alla corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati».



Proprio in quegli anni iniziavano massicce manipolazioni intenzionali del pianeta su larga scala e la GEOINGEGNERIA prende il via.

Nel 1996 viene pubblicato un documento in ambiente militare USA intitolato “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025; (recentemente tradotto da NoGeoingegneria, verrà presentato in occasione di questa conferenza), in cui si esprime la volontà dell’esercito degli Stati Uniti di disporre di una “globale, precisa, immediata, robusta, sistematica capacità di effettuare modificazioni del tempo atmosferico, in modo da consentire ai comandanti in capo dell’aviazione di moltiplicare le forze per raggiungere gli obiettivi militari”.

Che si tratti di comunicazioni, di economia, di energia, di ecologia, di risorse alimentari, di medicina, di politiche demografiche, di moneta e transazioni, di sicurezza o di controllo, le nuove tecnologie prevedono e necessitano di strutture, reti e decisioni globali su scala planetaria.

Ma in un momento in cui la democrazia rappresentativa e la sovranità dei popoli sembrano offuscati e travalicati da poteri oscuri e sovranazionali, in cui speculazione finanziaria, tecnologia, informazione e strategie militari sembrano inscindibili: chi decide e chi controlla?

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=gC3Y8_p0XkE[/BBvideo]


I relatori di questa conferenza affronteranno alcuni aspetti di questi scenari sempre più reali ed incombenti.

GIULIETTO CHIESA Ex parlamentare europeo e Presidente di Alternativa.

“Politica, alleanze militari, servizi segreti: chi comanda? Una polemica attorno alla leggenda metropolitana della sovranità”

“Democrazia e libertà civili furono gli strumenti culturali e istituzionali indispensabili per la costruzione del consenso” scrive Giulietto Chiesa nel suo ultimo libro. “Quando la bilancia delle forze si spostò dalla parte dei subordinati, e per il Potere il pericolo divenne concreto, esso ricorse senza esitazione alla forza”. L’11 settembre 2001 è stato il primo tentativo di correzione della rotta attraverso la violenza politica sul mondo intero”. Nel suo intervento traccerà le molteplici forme di strumentalizzazione, inclusi l’uso e la manipolazione delle forze della natura contro le popolazioni e contro la terra stessa. Ma chi lo fa?

PAOLO DE SANTIS Professore senior presso l’Università Roma Tre.

“Biosfera e Geoingegneria: le improbabili ragioni di una convivenza impossibile”

Dovremmo davvero spaventarci per gli eventuali effetti dell’aumento di CO2? Si morirà di caldo o di freddo? Una nuova valutazione della biosfera ed una particolare analisi dell’indispensabile involucro del nostro pianeta sarà la base per riflettere sulla GEOINGEGNERIA. Oltre alle azioni dell’uomo che producono inquinamenti ed avvelenamenti “involontari” di aria, acqua e suolo, è in atto una deliberata distruzione dell’equilibrio atmosferico e geofisico. Cosa possiamo fare?

ANTONIO M. CALABRO’ Ingegnere ricercatore aerospaziale

“Droni, Etica e Geoingegneria – una proiezione tecnica e sociale verso il nostro futuro”

I droni saranno uno strumento cruciale per la gestione delle nuove forme di guerra ma trovano già una rapida diffusione in ambito civile con ampie e sottovalutate conseguenze. Velivoli senza piloti umani, con un chip-pilota intelligente a bordo, prenderanno il controllo delle nostre vite e della gestione del pianeta. Esiste un’alternativa ad un mondo concepito e controllato come un enorme videogame?

Si ringraziano Alternativa e Skyguards per la collaborazione.

Breve presentazione dei relatori:

GIULIETTO CHIESA

Giornalista, scrittore e politico, è stato corrispondente da Mosca per l’Unità e La Stampa, oltre che per il TG5, il TG1 e il TG3. Esperto di globalizzazione e informazione, è autore di numerosi saggi, tra cui Cronache Marxziane (Fazi), Afghanistan anno zero (Guerini & Associati), G8-Genova (Einaudi), Russia addio (Editori Riuniti), Cronaca del golpe rosso (Baldini & Castoldi), La rivoluzione di Gorbaciov (Garzanti), Barack Obush (Ponte alle Grazie), fino al recente Invece della catastrofe (Piemme 2013). Nel corso del 2006, assieme a Megachip, ha promosso un gruppo di lavoro che indaga sulle vicende dell’11 settembre 2001, fortemente critico nei confronti delle inchieste tecniche e giudiziarie e delle interpretazioni correnti dei mass media. All’interno di questo gruppo di lavoro, Giulietto Chiesa è autore, insieme a Franco Fracassi, di Zero – Inchiesta sull’11 settembre, un film documentario. È editorialista per diverse testate e riviste (La Stampa, Galatea, Megachip, MicroMega, Il manifesto, Latinoamerica). E’ presidente del Laboratorio politico culturale Alternativa, da lui fondato nel 2010. Chiesa ha promosso e sostenuto al Parlamento Europeo la Conferenza: Oltre le teorie di modificazione climatica- la società civile contro la geoingegneria presentando la relazione Il MUOS di Niscemi, un’arma ambientale.

PAOLO DE SANTIS

Paolo De Santis è attualmente professore senior presso l’Università Roma Tre, dove ha tenuto corsi di Fisica e di Acustica presso la Facoltà d’Ingegneria. Precedentemente ha insegnato Fisica all’Università La Sapienza di Roma e all’Università de L’Aquila. Nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale, ha tenuto corsi di Elettronica e Teoria dei Segnali presso le Università di Caracas e di Kampala. La sua attività di ricerca, sia teorica che sperimentale, ha riguardato diversi settori dell’acustica e dell’ottica, con particolare riguardo alla teoria della coerenza, all’olografia e alla propagazione dei campi. E’ impegnato in vari THINK TANK .

ANTONIO M. CALABRO’

Ha lavorato dal 1993 al 2011 presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali CIRA, settore Centro di ricerca a partecipazione governativa, come ricercatore nell’area tecnologie per il volo e sistemi elicotteristici.

Attualmente è ricercatore indipendente, svolgendo consulenze per aziende ed enti di ricerca.

Calabrò è stato involontario protagonista e vittima di una strage politico-mafiosa, la Strage del Rapido 904 . E’ stato Presidente dell’Associazione Feriti e Familiari delle Vittime di una strage che venne definita dai magistrati che se ne sono occupati «uno degli episodi più inquietanti del recente passato del nostro paese».

Scarica il volantino PDF

[align=right]Source: PADRONI DI NULLA Terra, acqua,...obali | quintoelemento/musical [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 08/02/2014, 14:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/02/2014, 14:48 
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Il destino della Corrente del Golfo e del clima europeo
Messi a punto diversi modelli che hanno permesso di approfondire importanti studi sulla corrente più conosciuta al mondo e dalla quale in parte dipende anche il clima di casa nostra.



Gli inverni europei sono più miti di quelli americani per via della Corrente del Golfo? Finora si pensava così: ora abbiamo a disposizione tre recenti studi a riguardo, elaborati sulla base dei dati forniti da diversi modelli climatici.

La caratura di questi modelli, appositamente diversa allo scopo di ottenere una visione complessivamente omogenea dei dati a disposizione, ha sortito risultati piuttosto discordanti tra loro. In particolare la maggior parte dei modelli individua nell'oceano il ruolo primario nella mitigazione degli inverni di casa nostra, ma non per via della Corrente del Golfo e della sua prosecuzione verso nord sotto il nome di Corrente nord-atlantica.

La Corrente del Golfo, così come essa si chiama all'origine nel golfo del Messico, non sarebbe così determinante nell'addolcire la stagione fredda nei Paesi europei. La mitigazione maggiore, e pertanto influente, avviene essenzialmente a ridosso della regione scandinava. Perchè allora le coste orientali degli Stati Uniti sono ben più fredde di quelle europee a parità di latitudine?

Essenzialmente per il fenomeno dell'upwelling: i venti portanti occidentali che sfociano dal continente nord-americano (freddo in inverno) provocano risalita di acque fredde dai fondali a ridosso delle coste orientali degli States, viceversa le stesse correnti, dopo aver attraversato l'oceano (più mite rispetto al continente durante l'inverno) vanno a mitigare il clima sull'Europa centro-occidentale. Lo schema è ben rappresentato dalla figura in alto.

Diversi modelli infatti simulano una sostanziale perdita di calore da parte dell'oceano durante il percorso della corrente che, partendo dal mar dei Caraibi, si porta fin sull'Atlantico settentrionale prima di sprofondare sul fondo. Tale perdita di calore risulterebbe sufficiente affinchè il flusso di calore abbia impatti minimi sul clima europeo.

Dove sta la verità? Per il momento gli studi più accreditati confermano la tesi ben nota, favorevole ad un'azione determinante dell'oceano sul clima europeo, ma non per forza dovuti alla Corrente nord atlantica. Non occorrerà inoltre ridisegnare il percorso della Corrente dato che, secondo gli stesso studi, l'attuale fusione della banchisa artica non ha inciso minimamente sull'andamento della medesima.

L'interessante verrà però tra una decina d'anni: grazie a una rete globale di oltre 3000 sensori galleggianti, chiamata Argo, sarà possibile realizzare una mappatura in tempo quasi reale delle temperature e salinità fino a 2000 metri di profondità. La rielaborazione delle simulazioni da parte di nuovi modelli ci fornirà finalmente le risposte definitive ai quesiti che ci siamo posti.

Autore : Luca Angelini



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Io so solo che quest'inverno è terribile e Napoli più che la città del sole è diventata la città della pioggia. Pioggia, pioggia e ancora pioggia. E anche la salute ne risente, le nostre trachee con tutta quest'umidità non ce la fanno più. Io non ho mai preso tanti farmaci per l'influenza come quest'anno.



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Però Hannah, così caldo ... Quassù non s'è mai visto, per lo meno da quando abito qui, che sarebbero 50 anni!
Tanta neve in montagna ma qui nemmeno un fiocco ... bagnato!



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Però Hannah, così caldo ... Quassù non s'è mai visto, per lo meno da quando abito qui, che sarebbero 50 anni!
Tanta neve in montagna ma qui nemmeno un fiocco ... bagnato!


Dalle nostre parti di neve ne ha messa giù a vagonate. Non in pianura ma sopra i 1000 metri sono sommersi.



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Appunto, green, in montagna! [;)]



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