06/04/2015, 19:10
22/04/2015, 21:13
Nigeria: una misteriosa malattia che uccide in 24 ore
Una malattia misteriosa è stata registrata per la prima volta nella città di Ode-Irele, nello stato nigeriano di Ondo, e nei giorni successivi si è diffusa rapidamente.
I sintomi sono alterazioni della vista, mal di testa e perdita di coscienza e nel giro di 24 ore causa la morte; sembrerebbe che attacchi il sistema nervoso centrale e ha già ucciso almeno 18 persone in una cittadina della Nigeria sudoccidentale.
Le autorità locali nigeriane e gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si trovano in questi giorni nella città per cercare di identificare la malattia e i test di laboratorio finora eseguiti hanno escluso che si tratti di ebola o altri virus, ha detto il portavoce del governo di Ondo descrivendo la malattia come “misteriosa”.
Un portavoce dell’Oms, Gregory Hartl, ha dichiarato che secondo un’indagine preliminare le persone contagiate dalla malattia hanno mostrato i primi sintomi tra il 13 e il 15 aprile.
Serviranno ulteriori test ed analisi per cercare di stabilire la natura di questa misteriosa malattia che intanto sta mietendo vittime tra la popolazione.
22/04/2015, 22:59
28/04/2015, 18:29
Ebola, l'esperto: "Virus cambia pelle, piu' complesso riconoscerlo"
Il virus Ebola sta arretrando in Africa ma cambia pelle, e questo lo rende più difficile da riconoscere. "Ebola si sta riducendo nell'Africa Occidentale e si spera che finisca, ma ci sono ancora alcuni focolai. La cosa emersa da diversi studi è che, con l'evolversi dell'epidemia, è cambiata la presentazione clinica del virus: non e' mutato sostanzialmente ma nel 15% dei casi si presenta senza febbre". Lo afferma all'Adnkronos Salute Nicola Petrosillo, direttore dell'Uoc infezioni sistemiche dell'Istituto nazionale per le malattie infetti Spallanzani di Roma, tra i relatori del congresso Eccmid di Copenhagen, evento annuale della Societa europea di microbiologia clinica e delle malattie infettive (Escmid).
Petrosillo ha fatto parte del team dello Spallanzani che ha curato e guarito il medico di Emergency, Fabrizio Pulvirenti, colpito dal virus in Africa e ricoverato per settimane a Roma. Se il virus cambia volto, "diventa complesso il riconoscimento da parte dello specialista - sottolinea Petrosillo - un aspetto fondamentale, perché se non si riconosce il virus, diventa più difficile fare un'adeguata terapia o isolare il paziente ed evitare che si diffonda il microrganismo".
Al congresso Eccmid gli esperti di malattie infettive hanno fatto il punto sulle terapie anti-Ebola, con l'auspicio di arrivare ad avere un vaccino per il 2016. "Ancora non ci sono cure efficaci - ricorda Petrosillo - e stiamo aspettando il vaccino. Si e' parlato di terapie sperimentali con anticorpi monoclonali, del siero di convalescente, di antivirali. Ci sono varie sperimentazioni, ma tutto dipende dall'evolversi dell'epidemia: più si riduce e meno c'e' pressione" per arrivare a un risultato, "ma il 2016 potrebbe essere l'anno buono".
13/05/2015, 00:10
27/05/2015, 18:23
Il bollettino dello Spallanzani di Roma Ebola, infermiere di Emergency: torna la febbre ma è vigile L'uomo ha contratto il virus Ebola in Sierra leone. "Rimane vigile, collaborante e con parametri vitali nella norma". La prognosi resta riservata
L'infermiere italiano ricoverato dal 13 maggio all'Istituto Spallanzani di Roma per Ebola ha di nuovo la febbre. "Il paziente - rendono noto i medici - da ieri presenta sintomatologia febbrile, ma rimane vigile, collaborante e con parametri vitali nella norma''. Inoltre, ''si alimenta autonomamente ed assume terapia reidratante per via orale''. La prognosi resta riservata. È quanto comunicano i medici dell'Istituto nazionale per malattie infettive Spallanzani nel decimo bollettino sull'infermiere di Emergency . La prossima informativa sarà emessa mercoledì 27 maggio.
28/05/2015, 11:59
09/06/2015, 01:22
Corea Sud: Mers,87 contagiati, 6 vittime
Si appesantisce bilancio, oltre 1.800 scuole chiuse
(ANSA) - TOKYO, 8 GIU - Si appesantisce in Corea del Sud il bilancio della sindrome respiratoria del Medio oriente (Mers): sono 87 le persone contagiate dal virus altamente letale dopo i 23 nuovi casi segnalati dalle autorità sanitarie, mentre anche le vittime salgono a sei contro le cinque di domenica.
Oltre 1.800 scuole, per lo più materne ed elementari, hanno deciso la chiusura a livello nazionale, contro un numero di persone in quarantena salito a circa 2.500 unità.
10/06/2015, 18:37
Salute: da microbiologi allarme su rischio contagio virus MERS
(AGI) - Milano, 10 giu. - La comunita' dei microbiologi clinici italiani lancia un allarme sul rischio connesso al propagarsi del MERS-CoV, un virus appartenente alla grande famiglia dei Coronavirus che causano il raffreddore comune e altre lievi infezioni delle vie respiratorie. La nuova variante, che e' apparsa per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita, si e' diffusa in vari Paesi del Medio Oriente e causa una severa forma di polmonite. Finora sono stati notificati ben 1.153 casi di infezione da MERS-CoV, di cui almeno 435 mortali. I casi di MERS-CoV documentati in numerosi altri Paesi sono tutti correlati a viaggi in Medio Oriente o contatto diretto con casi confermati o probabili che, a loro volta, avevano viaggiato in quelle zone. La sequenza genomica indica che MERS-CoV e' strettamente legato ad alcuni Coronavirus dei pipistrelli. Il virus e' stato anche trovato in camelidi e, in effetti, alcuni pazienti hanno riportato contatti con questi animali. Sembra chiara quindi l'origine zoonotica, come peraltro dimostrato anche per il virus della SARS appartenente anch'esso ai Coronavirus. L'Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani) ha dunque lanciato un monito alle autorita' di controllo, affinche' venga tenuto attentamente sotto controllo il diffondersi di questa variante. Il 20 maggio 2015 e' stato notificato dall'OMS il caso indice (di importazione dal medio Oriente) di un focolaio del virus attualmente in rapida evoluzione in Corea del Sud dove, al 9 giugno 2015, sono stati ben confermati 96 casi (con 8 decessi). Al momento l'OMS non ha riscontrato evidenza di una trasmissione sostenuta del virus nella popolazione generale ma l'allarme e' alto: 2.300 persone sono attualmente in quarantena e 1.900 scuole sono state chiuse. Il genoma del virus che si sta diffondendo in Corea del Sud e' stato sequenziato molto rapidamente e si e' dimostrato uguale a quello che circola nei Paesi del medio Oriente. (AGI) .
10/06/2015, 22:33
17/06/2015, 01:34
il caso
Mers, prima vittima in Germania
Ora l’Europa teme il contagio
L’uomo aveva contratto la malattia a febbraio durante una vacanza ad Abu Dhabi
Ora anche l’Europa teme il contagio da Mers. Un 65enne è morto in Germania per una malattia polmonare conseguente all’infezione da Sindrome Respiratoria del Medio Oriente, un coronavirus «cugino» della Sars che ha già causato 19 vittime in Corea del Sud (154 contagiati, 17 guariti). L’uomo aveva probabilmente contratto il virus a febbraio durante una visita ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, ed è deceduto in un ospedale della Bassa Sassonia il 6 giugno a causa di complicazioni legate alla Mers. Il suo, come precisa il Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle Malattie di Stoccolma, è il primo caso mortale di Mers nell’Unione Europea quest’anno. Un altro caso si era registrato nella seconda metà del 2014. «Il fatto che questo paziente sia morto non cambia la nostra valutazione del rischio per l’Europa, che rimane basso», ha commentato il portavoce Romit Jain.
La malattia contratta negli Emirati Arabi
Il 65enne si era recato nel mese di febbraio negli Emirati Arabi, dove - secondo le autorità sanitarie tedesche - ha probabilmente contratto il virus durante una visita in un mercato di animali. La Mers, infatti, sembra venga trasmessa dai cammelli e, non a caso, era stata identificata per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita. L’uomo è stato ricoverato e posto in quarantena nell’ospedale della città di Ostercappeln, nella Bassa Sassonia. È riuscito a superare l’infezione ma, poco dopo, ha sviluppato la malattia polmonare che lo ha condotto alla morte.
Controlli su 200 persone
Le autorità sanitarie tedesche assicurano che le persone venute in contatto col paziente non hanno contratto il virus. «Abbiamo condotto esami su 200 persone e nessuna è risultata positiva alla Mers», ha reso noto il ministro della Sanità della Bassa Sassonia, Cornelia Rundt. «L’esempio della Corea del Sud indica, tragicamente, che una gestione coordinata di questo tipo è assolutamente cruciale», ha sottolineato. In Corea i casi di contagio -finora- ammontano a 154 ma quasi la metà si sono tutti sviluppati in un unico ospedale, il Samsung Medical Centre di Seul, dove le autorità hanno tardato ad applicare le necessarie misure di isolamento dei malati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Mers ha un tasso di mortalità di circa il 35%; al momento non esiste vaccino.
La diffusione della Mers
Dal 2012 ad oggi si sono registrati nel mondo 1.076 casi di infezione da coronavirus Mers, con 426 decessi: il microrganismo è considerato un “cugino” più letale ma meno contagioso del virus responsabile della Sars, che nel 2003 aveva causato oltre 800 morti in tutto il mondo.
17/06/2015, 08:22
22/06/2015, 01:19
È arrivata la scabbia multi-resistente
Stanno aumentando i casi di Scabbia multi-resistente. Si tratta di una infezione da Scabbia causata da parassiti resistenti al trattamento. Non bastano le pomatine di Lerner, nemmeno dopo tre giorni di trattamento.
Questo perché, come in altre tipologie di infezioni o epidemie, l’aumento dei contagiati causa una proliferazione di batteri, virus o parassiti che le causano e quindi una maggiore probabilità che ne derivino resistenti ai farmaci.
E’ statistica. Se poi ci mettiamo il fatto che molti dei portatori sono clandestini, e quindi ‘molto mobili’, il trattamento non totale permette l’adattamento dei parassiti ai farmaci e la loro successiva moltiplicazione.
Richiede un trattamento molto più estensivo, costoso, e che può lasciare danni permanenti alla pelle. A causa del trattamento più invasivo.
Come la ‘normale’ Scabbia, è contagiosa e può essere contratta attraverso contatto fisico con una persona infestata. Inclusi i rapporti sessuali, anche se la maggioranza dei casi, sono stati acquisiti tramite altre forme di contatto pelle a pelle o attraverso la condivisione di vestiti, asciugamani, biancheria da letto e poltrone. Quindi attenzione ai mezzi pubblici.
I singoli parassiti possono sopravvivere fino a tre giorni su una superficie esterna alla pelle umana. Come nel caso di pidocchi, un preservativo in lattice è inefficace contro la trasmissione durante il rapporto sessuale, perché i parassiti di solito migrano da un individuo all’altro in punti diversi da quelli degli organi sessuali.
Gli operatori sanitari sono a rischio di contrarre scabbia dai pazienti, perché possono essere in contatto prolungato con loro.
22/06/2015, 13:19
22/06/2015, 14:12