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Grigio
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Il Il "Vespa Cosmico" del Forum

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 Oggetto del messaggio: L'uso della genetica per avere figli perfetti
MessaggioInviato: 05/10/2013, 14:12 
Apro questo topic a carattere generale per dicutere di quello che già da adesso potrebbe diventare di uso comune e che ritengo personalmente eticamente non corretto, ovvero l'uso della genetica per selezionare ed avere figli ARIANI E PERFETTI.

Cita:
Così ti costruisco il «figlio perfetto»
A brevettare il sistema è Anne Wojcicki, moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin. Si ordina sul web e il test costa 99 dollari


Lo voglio maschio, bianco, con gli occhi azzurri, biondo. Poi che non abbia malattie ereditarie, che sia intelligente e, perché no, anche con doti atletiche. Una società americana si è assicurata negli Usa un brevetto che spiana la strada alla selezione dei «bambini su misura». In linea di principio, i clienti-futuri genitori potrebbero scegliere lo spermatozoo di un donatore così da determinare che precise caratteristiche nel nascituro siano accentuate. L’azienda ha già detto di non voler utilizzare la sua scoperta, per ora.
DA CATALOGO - Per i clienti della 23andme, società di genomica personale della California che ha messo a punto la tecnica, è un giochetto : un calcolatore indica alla coppia quanto sia probabile che il loro bambino abbia gli occhi azzurri, marroni o verdi. Nei suoi magazzini la 23andMe, chiamata così perché 23 è anche il numero di cromosomi che ciascun genitore dona al figlio, ha 400.000 genomi, cioè marcatori lineari della identità genetica. Fondata a Paolo Alto nel 2006 da Anne Wojcicki, moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin, offre test genetici personalizzati, ordinabili pure via internet. Il costo è di 99 dollari. E se i due clienti accettano di rivelare entrambi il loro test del Dna, possono utilizzare il «Family Traits Inheritance Calculator» (Calcolatore di eredità dei tratti famigliari). In realtà, il brevetto depositato negli Usa già nel 2008 e ottenuto il 24 settembre scorso, è passato inosservato per lungo tempo. Ora, tuttavia, quelle carte col titolo scientifico «Gamete Donor Selection based on genetic Calculations», stanno accendendo un forte dibattito: il brevetto statunitense che porta il numero 8.543.339, infatti, non è altro che un ulteriore passo in avanti sulla strada per creare bebè su misura, scrive Wired. In sintesi, consente di selezionare i gameti di un donatore (sperma) che, abbinati a quelli di una ricevente (ovulo), in base a un calcolo statistico daranno la migliore probabilità ottenere il bambino desiderato: sia dal punto di vista biologico, ed estetico sia da quello del comportamento. Il brevetto non ha validità in Europa.

INTOLLERANZE - Non c’è da allarmarsi, sostiene l’azienda nel suo blog: «Quando si presenta una richiesta di brevetto non si ha ben chiaro per cosa potrà servire la tecnologia. All’epoca pensavamo a un utilizzo del Calculator nelle cliniche per la fertilità, mentre ora i nostri clienti lo usano per scopi divertenti, come sapere quale sarà il colore più probabile dei capelli del proprio figlio o se è possibile che diventi intollerante al lattosio».

SOSPETTI - Sospetti e perplessità, tuttavia, si moltiplicano: la società ha fatto brevettare un metodo che offre ai futuri genitori la possibilità di scegliere i tratti somatici (come l’altezza o il colore degli occhi), ma anche le caratteristiche sanitarie (come la bassa probabilità di sviluppare un tumore), le critiche di coloro che si oppongono. La tecnica aprirebbe anche la frontiera della più controversa «progettazione estetica». Dubbi solleva poi anche la richiesta di brevetto corredata con un esempio di modulo prestampato da compilare: il richiedente deve solo barrare le caselle preferite quali la predisposizione a particolari malattie, la longevità, il colore degli occhi o altre caratteristiche prettamente estetiche.

ETICA - In ogni caso, spiegano alla rivista Genetics in Medicine le ricercatrici di bioetica Sigrid Sterckx, dell’università di Gent, e Heidi Howard dell’università di Tolosa, la tecnica per far nascere bambini su misura è più complessa di quanto sembra: con i metodi di analisi genetica che l’azienda statunitense ha brevettato, i genitori otterrebbero solamente di poter aumentare le possibilità che determinate caratteristiche nel bambino siano accentuate. Tuttavia, la tecnologia per fare questo tipo di selezione esiste e ora appartiene a 23andMe.

http://www.corriere.it/tecnologia/13_ot ... 87bf.shtml


Cita:



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MessaggioInviato: 11/10/2013, 14:55 
Anche io posso ritenermi contraria alla biogenetica e alla teoria del superuomo, però se essa mi dà la chance di avere un figlio senza problemi fisici gravi , bhe sinceramente, quantomeno ci penserei ..
Il problema delle grandi scoperte sta nel "come" vengono utilizzate, forse abbiamo menti troppo giovani(in senso evolutivo) e quindi inappropriate alla gestione di grosse innovazioni.[8]



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MessaggioInviato: 12/10/2013, 21:01 
etica? stiamo parlando di figli, se ci tieni dell'etica te ne sbatti.



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MessaggioInviato: 12/10/2013, 23:19 
Cita:
morpheus85 ha scritto:

etica? stiamo parlando di figli, se ci tieni dell'etica te ne sbatti.


Il problema Morpheus nn è l'etica ma l'uso indiscriminato per scopi che nn hanno nulla a che fare con il miglioramento delle condizioni umane. Se la finalità fosse quella di evitare le sofferenze impedendo che si generino figli con gravi handicap fisici o anche mentali l'etica andrebbe a farsi f.....e! [:)]



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MessaggioInviato: 13/10/2013, 16:22 
a me sembra tanto il pensiero di qualche pazzo che ha già tentato questa cosa anni fa... ve lo ricordate un certo Aldolf Hitler?


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MessaggioInviato: 13/10/2013, 16:38 
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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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MessaggioInviato: 13/10/2013, 17:04 
Cita:
Sirius ha scritto:

a me sembra tanto il pensiero di qualche pazzo che ha già tentato questa cosa anni fa... ve lo ricordate un certo Aldolf Hitler?


.. Quel pazzo ha un seguito nn indifferente se consideri gli studi e le ricerche(perdita di umanità, tempo e soldi) dell'eugenetica (transumanesimo)..[xx(]

Articoletto inerente
Transumanesimo: il nuovo volto dell'eugenetica

Il corpo umano è cambiato più negli ultimi 100 anni di
quanto abbia fatto negli ultimi 100.000 anni. I nostri
tempi di vita e di salute in generale sarebbero apparsi
come magia a chi ha vissuto in un'epoca precedente.
Ma i cambiamenti nei prossimi 100 anni saranno ancora
maggiori. Il transumanesimo o transumanismo
(a volte abbreviato con >H o H+ o H-plus) è un movimento
culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e
tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive
e migliorare quegli aspetti della condizione umana che
sono considerati indesiderabili, come la malattia e
l'invecchiamento, in vista anche di una possibile
trasformazione post umana.
Tutto questo può apparire allettante se divulgato tramite
film o come scoperte militari, addirittura impiegando le
popstar per pubblicizzare quello che di umano ha ben poco.
Personalmente ritengo sia una tendenza disumanizzante
programmata per gente che ignora i reali obbiettivi.
La tecnologia per camminare di nuovo, per vedere,
potenziare il cervello, di questo passo lasciamo che la
nostra umanità venga cancellata per convenienza o per la
nostra mancanza di volontà di affrontare la realtà di ciò
che ci accade.
Transumanesimo è essenzialmente eugenetica.
E' la diminuzione del fattore umano per il bene di pochi
che controllano l'umanità. L'eugenetica è una scienza
derivata dalla filosofia darwinista applicata all'umanità
secondo cui i forti dovrebbero prosperare ed evolversi,
mentre i deboli sono da abbattere e sradicare.
L'eugenetica si basa sulla necessità che vi siano due distinti
pool genetici nella popolazione umana: inferiore e superiore.
Socialmente è inaccettabile parlare pubblicamente di razze,
etnie o gruppi etnici inferiori, ma è proprio questo a cui
credono le elite eugenetiche. Ne più ne meno del credo dei
nazisti con la loro razza ariana in versione moderna e
buonista. Così buonista da indurre le persone a credere che
il transumanesimo sia nient'altro che un mezzo per
migliorare l'intera umanità. Cosa è l'uomo senza i suoi
difetti? Solo una macchina. Badate bene, non sto parlando
di protesi articolari utili alla deambulazione. Dico che in
un futuro non molto lontano possa diventare una moda,
come i microchip umani, fondersi con silicio e metallo.
Julian Sorell Huxley, fratello di Aldous Huxley, è stato un
biologo, genetista e famoso transumanista britannico, è
noto per i suoi studi finalizzati alla rifondazione della
teoria genetica all'interno della teoria darwiniana della
selezione naturale. È stato segretario della Società Zoologica
di Londra, importante membro prima e Presidente poi della
Società Eugenetica Britannica, il primo Direttore dell'UNESCO,
e membro fondatore del WWF. E' l'autore del libro
Il Nuovo Mondo (Brave New World) in cui descrive la
produzione in serie applicata alla riproduzione umana, resa
completamente extrauterina. Gli embrioni umani vengono
prodotti e fatti sviluppare in apposite fabbriche secondo quote
prestabilite e pianificate dai coordinatori mondiali, l'inizio
del romanzo si svolge proprio in una di esse, e non esistono
più vincoli familiari di alcun tipo
("ognuno appartiene a tutti").
Questo famoso transumanista è anche il proprietario della
seguente frase:

<<Gli strati sociali più bassi si riproducono troppo in fretta.
Quindi non devono avere accesso troppo facilmente alle
cure ed agli ospedali per paura che il controllo ultimo
della selezione naturale renda troppo facile per i
bambini riprodursi o sopravvivere.>>

Nel video che segue c'è tutta la propaganda dei
transumanisti, che fanno leva sui sentimenti che
ancora e per fortuna proviamo.

http://www.youtube.com/watch?v=-S15f_kLmHg
http://www.youtube.com/watch?v=0fhbsXYf ... =fvwp&NR=1

Fonte:
http://altranews.blogspot.com/2011/03/t ... volto.html


Ultima modifica di shighella il 13/10/2013, 17:06, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/04/2014, 20:15 
Non sapevo dove inserire questo articolo e visto che il precedente è inerente lo posto qui se i mod non ritengono di spostarlo altrove.

Transumanesimo e propaganda mediatica (cinema, TV)
Tratto da http://www.anticorpi.info

"Un giorno le macchine risolveranno tutti i problemi,
ma mai nessuna di esse riuscirà a formularne uno."
A. Einstein

Molti di noi sono a conoscenza dell'esistenza di un gruppo molto agguerrito di ideologi pieni di soldi e potere, convinti che il futuro dell'umanità debba consistere nella costruzione di un nuovo 'esemplare' di essere umano.
Un essere umano plasmato non più da Dio o dalla evoluzione naturale, ma da tutta una serie di interventi scientifici e tecnologici effettuati dall'uomo sull'uomo, e dettati dalla agenda sedicente illuminata promossa da tali sedicenti geni incompresi. Evoluzione indotta artificialmente, quindi, da perseguirsi con una progressiva e radicale induzione alla manipolazione psichica, fisica, sensoriale, culturale e sessuale (v. correlati).

Secondo alcune correnti di pensiero l'ideologia transumanistica prenderebbe spunto filosoficamente dallo eudemonismo, dottrina morale che pone il raggiungimento della felicità quale fine naturale della esistenza umana. Fu su tali basi filosofiche che il biologo Julian Huxley nel 1957 coniò il termine 'transumanesimo', definendolo come 'l'uomo che restando uomo trascende se stesso, realizzando nuove potenzialità di e per la sua natura umana.' (v. correlati)

Il problema è che, in quanto forma egregorica, l'ideologia transumanistica non poteva che essere destinata a trascendere i suoi iniziali propositi filantropici per sfociare in una serie di azioni non più controllabili dai singoli propugnatori. Tra i concetti fondanti del primo transumanesimo un posto di rilievo spettò alla cosiddetta eugenetica, o 'igiene razziale', la quale è lo studio e la pratica dello allevamento selettivo applicato agli esseri umani, al fine di migliorare la specie. A tali propositi quantomeno discutibili andarono ad aggiungersi nuove 'sfaccettature' che finirono per sconfessare il proposito huxleiano del 'restare umani.' In particolare dalla nascita della rete internet e del web 2.0 - il transumanesimo iniziò a dare prova di non avere alcuna intenzione di fermarsi al mero miglioramento delle facoltà individuali, ma di puntare dritta a quella 'realizzazione di nuove potenzialità', le quali in sostanza si tradurrebbero nel perseguimento di un estremo collettivismo tecnocratico; in altre parole, gli individui che rinunciano alla loro identità, al libero arbitrio, alla riservatezza, per interconnettersi formando una sorta di enorme alveare al servizio di un'ape regina, in questo caso incarnata da un apparato informatico invadente e tentacolare capace di impartire 'suggerimenti', in predicato di diventare direttive cogenti. Apparato amministrato da chi? Nel migliore dei casi dalla stessa oligarchia, in quello peggiore da una intelligenza artificiale.

E allora ben si comprenderà come a questo punto l'eudemonismo vada a farsi friggere. Come è possibile infatti raggiungere la felicità umana trasformando l'essere umano in qualcosa di non più umano? Ricercare la felicità umana manipolando i tratti essenziali della natura umana è uno dei concetti più insensati che abbia mai udito. Il paravento dell'eudemonismo è andato via via scomparendo, soppiantato da una filosofia basata sulle idee di una manciata di individui influenzati dal mai comprovato evoluzionismo darwiniano, oppure, per chi ci crede, da una intelligenza non umana e non benevola.

La diffusa, e per molti versi dogmatica fiducia nutrita oggi nei confronti del progresso tecno-scientifico, le cui implicazioni si traducono nel rigetto della spiritualità e nella magnificazione del materialismo, non è che il frutto velenoso della opera persuasiva mediatica allestita nei decenni dall'ideologismo transumanistico. Gli osceni interventi di chirurgia 'estetica' con cui oggi parecchie persone si illudono di nascondere i segni dell'età, trasformandosi in caricature di se stesse, ognuna uguale all'altra come in una epidemia di tumefazioni, stiramenti ed inserti sintetici, sono l'emblema di questa ideologia basata sulla falsità. Così come indirettamente lo sono l'auto-manipolazione psichica e sensoriale ottenute tramite l'abuso di droghe e farmaci, la neonata patologia nomofobica ('no mobile fobia', cioè terrore di rimanere disconnessi dalla grande rete) ed il sabotaggio delle tradizioni culturali di cui le consorterie progressiste stanno rendendosi artefici. E' la mostruosità spacciata per bellezza; il delirio spacciato per benessere, l'isolamento spacciato per socialità; l'innaturalità spacciata per evoluzione.

A questo punto è necessario fare un distinguo. Ben venga qualsiasi ritrovato scientifico e tecnico che sia utile a migliorare le condizioni di vita dell'umanità, ed in particolare quelle delle persone malate o disabili, cioè dotare o restituire efficienza ad organismi menomati delle normali funzionalità. Il problema sollevato in questo e altri articoli critici nei confronti della ideologia transumanistica non attiene il progresso scientifico in se, ma solo quegli ambiti che in ossequio ad una mania apoteotica si sono prefissati la 'sacra missione' di 'costruire' una nuova normalità la quale rischia di compromettere la individualità umana e la facoltà di crescita ed evoluzione spirituale ed intellettuale del singolo individuo.

"Quando la mente (coscienza) sta per aprirsi a nuove prospettive, è fondamentale che il suo proprietario sia un individualista indipendente. Questo è il primo requisito, in assenza del quale, non accade nulla.", J. Rappoport



Ciò premesso, come sappiamo, di questi tempi non esistono mezzi di persuasione di massa più efficaci di televisione e cinema. Gli input ascrivibili al transumanesimo nella comunicazione di massa non si contano. Basta prendere atto di tutti i programmi televisivi di 'divulgazione scientifica' in cui non si fa altro che inculcare l'idea di un futuro in cui la gente si impianterà dei microchip per essere più 'intelligente' e 'protetta'; gli spot pubblicitari in cui l'uomo stanco, una volta vitaminizzato diventa forte come un robot, le trasmissioni satiriche in cui si pubblicizza la chirurgia estetica in maniera più o meno diretta; i videoclip musicali che propagandano occultamente la mentalità da 'alveare' (v. correlati) e più in generale i prodotti televisivi rivolti ad un pubblico giovane in cui ci si adopera per demolire ogni tradizione culturale e normalità sessuale, in ossequio ai 'nuovi orizzonti' di un supposto 'progresso umanistico.'

Tuttavia, prima ancora che con la informazione e la musica è attraverso le opere di fiction che i burattinai piantano i semi di tale mentalità nelle giovani menti, in modo tale che da adulte siano predisposte ad accogliere con gran entusiasmo gli 'stravolgimenti filantropici' propinati dal grande fratello.
In questo post citerò una serie di opere di fiction mediante cui le recenti generazioni sono state indirizzate verso il dogmatismo transumanistico. Naturalmente molti titoli mi sfuggiranno, ma per fortuna c'è il modulo dei commenti a disposizione di chiunque voglia integrare la lista.
"La filosofia materialistica implica che la libertà non esista. Che non esista una cosa come il libero arbitrio. Implica che niente in realtà sia davvero vivo. Implica inoltre che qualsiasi sperimentazione sia effettuata sugli esseri umani, non importa quanto odiosa possa essere, sia da considerarsi ammissibile, dato che tu ed io non siamo che insiemi di particelle che quello specifico esperimento si limiterà a riorganizzare. Ecco l'ideologia del totalitarismo. La visione di una società inanimata, robotizzata." J. Rappoport

Frankenstein
Diretto nel 1931 da James Whale, e tratto dall'omonimo romanzo di Mary Shelley, cinematograficamente parlando può considerarsi il capostipite del cinema a sfondo transumanistico. Interessante notare come la seconda pellicola che rese celebre Whale sia stata L'uomo Invisibile (1933) altro racconto dalle sfumature palesemente transumanistiche.
La storia del dottor Frankenstein è ben nota, dunque inutile dilungarsi nella descrizione della trama. Ciò che vale la pena sottolineare è la scena in cui i cittadini del villaggio, dopo avere appreso delle strane attività aventi luogo nel laboratorio di Frankenstein si presentano sotto il palazzo dello scienziato, torce e forconi alla mano, con l'intenzione di distruggere ogni cosa. E' proprio quello il punto in cui il transfert emotivo impartisce il condizionamento nello spettatore: l'uomo comune è retrogrado ed ignorante, dunque non è in grado di comprendere i 'miracoli' della scienza. Di conseguenza, tutte le volte che ci si ritrovi di fronte a un dibattito circa l'opportunità di avallare o meno una qualsiasi attività scientifica 'rivoluzionaria', ecco che nell'inconscio riemerge l'immagine dei bifolchi inferociti ritratta dal film di Whale e da moltissime altre opere basate sullo stesso impianto narrativo. E dal momento che nessuno ha voglia di percepirsi come un bifolco retrogrado, la reazione pavloviana si concretizza nel supporto incondizionato verso ogni 'discutibile' nuova tecnica o scoperta scientifica.

L'uomo da 6 milioni di dollari
Il colonnello Steve Austin, a causa di un incidente durante una missione perde le gambe, il braccio destro e l'occhio sinistro. Su di lui viene effettuata una ricostruzione bionica all'avanguardia, che sostituisce gli organi danneggiati con arti bionici. La serie prende il titolo dal costo dell'intervento, appunto di sei milioni di dollari.
Grazie agli organi bionici, Steve Austin acquisisce delle capacità eccezionali: le gambe gli consentono di correre a velocità altissime, il braccio è dotato di una forza fuori dal comune, e l'occhio permette una visione ravvicinata di oggetti molto lontani. (fonte)
Da questa serie televisiva targata ABC (1974) fu poi tratto lo spin-off La Donna Bionica (1976) in cui il tema dell'essere umano trasformato in un superuomo dalle facoltà fuori dal comune fu riproposto in salsa femministica.
Successivamente lo stesso tema fu sfruttato da diversi altri soggetti cinematografici, ad esempio quello del film Robocop (Paul Verhoeven, 1987), il cui remake è da poco uscito nelle sale.
Se un giorno qualche geniaccio se ne uscisse con l'idea di infilarvi un microchip da qualche parte, saprete da quali 'incontestabili' fonti abbia attinto il proprio background filosofico e culturale.

Guerre Stellari
Tra le saghe cinematografiche più apprezzate di tutti i tempi vi è l'esalogia di Guerre Stellari (1977), creata da George Lucas. Ciò che più conferisce alla storia un carattere transumanistico sono le personalità di C-3PO e R2-D2, i due robot co-protagonisti che gli autori dotarono di sentimenti e senso dell'umorismo. Attributi tipicamente umani che nessun robot potrà mai sviluppare, con buona pace dei cultori del transumanesimo, i quali sognano il giorno in cui in ossequio alle idee di Darwin, l'uomo dovrebbe cedere il passo ai robot, esattamente come i primati agli albori della storia avrebbero ceduto il passo al genere umano. Ecco un buon esempio di come basandosi su una sfilza di presupposti errati o quantomeno non comprovabili, si possa giungere a conclusioni distorte che producono ideologie tanto degradanti quanto pericolose.

Tron
Nel lontano 1982 la vezzosa e disinteressata Disney produsse Tron (Steven Lisberger) il primo film che descriveva i prodigi della realtà virtuale. Il protagonista Kevin viene digitalizzato dal mega-computer Master Control Program (MCP) grazie ad un laser sperimentale, e il suo organismo ricomposto in forma digitale all'interno dei circuiti integrati che costituiscono l'universo del cervello elettronico. A quel punto - scoperta delle scoperte - Kevin si rende conto con grande sorpresa che i programmi realizzati da lui e dai suoi colleghi formano un universo parallelo in cui è possibile sfidarsi in gare di motociclismo digitale e roba simile. Tra i molti spettatori che si lasciarono condizionare dalla pellicola non è da escludere che vi fosse Gianroberto Casaleggio (v. correlati) e tutti coloro i quali oggi credono che la soluzione migliore per il futuro degli esseri umani sia quella di connettersi ad un computer mediante delle interfacce bioniche e vivere una vita virtuale fatta di tante cose belle e finte.

In questa tipologia filmica tecno-onanistica meritano citazione Il Tagliaerbe (1992, B. Leonard), Existenz (1999, D. Cronenberg), Total Recall (1990, P. Verhoeven), Fino alla Fine del Mondo (1991, W. Wenders) e l'italiano Nirvana (G. Salvadores, 1997).
Tornando all'idea ossimorica dei robot dotati di sentimenti, dunque di coscienza, è necessario citare qualche altro film che contribuì a indirizzare l'immaginario collettivo verso l'idea secondo cui riversando i 'dati' immagazzinati nel cervello umano all'interno di computer molto potenti, sarebbe possibile 'replicare' degli esseri intelligenti e sensibili (v. correlati).

Blade Runner
Ispirato al romanzo Il Cacciatore di Androidi di Philip K. Dick, Blade Runner (Ridley Scott, 1982) è una intrigante detective story fantascientifica, però è anche il tipico esempio di programmazione predittiva (v. correlati) applicata alla cinematografia. Nel 1982 Scott dipinse un mondo tecnocratico, cupo, inquinato, cinico. Vi ricorda qualcosa? Per inciso, il valore poetico attribuito dalla critica al celebre monologo declamato da Rutger Hauer nei panni del replicante Roy Batty non solo è un insulto alla vera poesia, ma è anche il momento in cui lo spettatore è indotto ad attribuire sentimenti umani ad una macchina. Stesso discorso valido per la replicante Rachael, la cui sensibilità risulta estremamente incompatibile con la sua essenza sintetica. Il finale originale della storia prevedeva perfino che lo stesso protagonista della storia, il detective Rick Deckard, scoprisse di essere a propria volta un replicante; se non fosse stato tagliato in fase post-produttiva quel finale forse sarebbe riuscito a infondere al film il senso filosofico / esoterico che in molti gli attribuiscono, a mio avviso senza alcuna valida ragione.

Tra gli altri film che mi sovvengono al momento, dediti alla rappresentazione delle macchine sotto forma di esseri dotati di sentimenti, troviamo la commedia Corto Circuito (1986, J. Badham), in cui il robot Numero 5, colpito da una scarica elettrica acquisisce intelligenza e sentimenti umani al punto da innamorarsi di una ragazza umana.

In Wall-E - film a cartoni animati della cara e disinteressata Disney (2008, A. Stanton) - il protagonista è il robot Wall-E, unico superstite di un pianeta Terra ormai devastato dall'inquinamento prodotto dalla follia umana. Genere umano che infatti ha finito per auto-condannarsi all'estinzione di massa. Stranamente, il robot Wall-E, riesce a provare emozioni come sospinto da una umana ed innata 'evoluzione' spirituale. Un giorno scende dal cielo un robot femmina di nome EVE che lo farà innamorare. In realtà c'è ben poco da fantasticare: i robot non potranno mai provare sentimenti. I sentimenti non sono riducibili ad una reazione chimica, come qualcuno vorrebbe dare ad intendere. Sono il prodotto di qualcosa di esterno alla mente, la quale al limite innesca la reazione chimica di cui sopra. Anima, spirito, scintilla divina o come vi pare. La cosa importante da stamparsi in testa è l'equazione: No spirito = no sentimenti. Lo spirito non è un insieme di dati replicabili col copia-incolla, cara Disney e cari cervelloni ho-capito-tutto-io.

Ne L'Uomo Bicentenario (1999, C. Columbus) tratto da un lavoro di Asimov, Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronici di servizio, dimostra di possedere emozioni e reazioni del tutto inaspettate per un robot, acquisendo consapevolezza di se fino al punto di richiedere di non essere più considerato una proprietà e di lottare per ottenere la libertà. Oltre alla superficie transumanistica, in questo caso è riscontrabile l'allusione al concetto di trasmutazione alchemica - negazione per antonomasia della 'mentalità da alveare' di stampo transumanistico - dell'essere inconsapevole che con la forza di volontà ed il coraggio riesce a trasformarsi in una vera persona.

Stessa stratificazione concettuale riscontrabile in A.I. (2001) di Spielberg, basato su un progetto di Kubrick, rivisitazione in chiave fantascientifica della favola di Pinocchio (v. correlati).

Occhio all'inghippo.
Discorso inverso per sei pellicole che secondo me affrontano la questione in modo più responsabile. La prima è il celebre 2001 Odissea nello Spazio, firmato nel 1968 da Stanley Kubrick e ispirato a un racconto di Arthur Clarke. Lo stolido ammutinamento del computer H.A.L. 9000, amministratore della astronave trasportante equipaggio umano, è senza ombra di dubbio una delle rappresentazioni più inquietanti e paradigmatiche dei rischi insiti nella eccessiva fiducia riposta nelle intelligenze artificiali.

La seconda è Il Mondo dei Robot (1973) scritto e diretto da Michael Crichton, ambientato in un'epoca futura in cui viene costruito una sorta di parco dei divertimenti per adulti denominato Delos. Qui la gente può divertirsi a sperimentare la vita esistente nell'Antica Roma, nel Medio Evo e nel Far West grazie ad enormi ricostruzioni ambientali popolate da robot 'intelligenti' dalle sembianze umane. I problemi vengono fuori quando i 'nuovi modelli' di androidi manifestano un inatteso malfunzionamento, mettendo in serio repentaglio l'incolumità degli ospiti del parco.

La terza è La Mosca (originale del 1958 intitolato L'Esperimento del Dottor K.) e remake del 1996 diretto da David Cronenberg) in cui uno scienziato impaziente di verificare le proprie teorie circa la manipolazione genetica, decide di sperimentarle sulla propria persona, finendo in un brutto pasticcio.

Ennesimo film ispirato alle opere di Asimov, Io, Robot (2004) di Alex Projas, è la storia del mega-computer 'intelligente' V.I.K.I. (Virtual Interactive Kinetic Intelligence), che un bel giorno stabilisce autonomamente, nella massima buon fede, che per proteggere in modo efficace gli esseri umani da loro stessi sia necessario sacrificare l'individualità e la libertà di questi ultimi, instaurando una dittatura 'benevola' dei robot.

Altra pellicola dai connotati spiccatamente anti-transumanistici è il primo episodio della serie Terminator (1984) diretto da James Cameron, in cui un glaciale Schwarzenegger interpretava un robot proveniente dal futuro, dedito alla ricerca e distruzione di bersagli politici umani. Il discorso fu invertito negli episodi successivi, ove fu introdotto il personaggio del robot 'buono' impegnato a difendere i bersagli umani dal robot 'cattivo'. In tal modo, come è facile capire andando a riguardare i film, si introdusse anche la nozione di coscienza e moralità applicate alle macchine. La bontà e cattiveria dei due robot - infatti - non si limitavano a rispecchiare una qualche programmazione avvenuta a monte, ma in diverse situazioni del film appariva come scaturente da un improbabile libero arbitrio esercitato dai due automi.

Inattesa inversione di rotta che si verificò anche nella saga di Matrix (1999, Wachoski Bros), al cui primo capitolo del tutto allarmistico nei confronti di ciò che i transumanisti definiscono 'singolarità' (il punto di non ritorno in cui le intelligenze artificiali dovrebbero prendere il sopravvento sugli esseri umani), a distanza di anni, molti anni, seguì un terzo capitolo dall'epilogo assai più 'accomodante', circa una 'auspicabile' convivenza paritaria tra macchine ed esseri umani.

X-Men
Concludo questa breve e necessariamente parziale carrellata con una saga che in un certo senso si ricollega alla prima pellicola trattata nel post, cioè Frankenstein. Tratta dall'omonimo fumetto Marvel (1963) a firma dello scrittore Stan Lee, la saga degli X.Men narra delle vicende avventurose di un gruppo di esseri umani 'mutanti', cioè dotati di nuovi e straordinari poteri dovuti in parte alla 'naturale evoluzione' ed in parte alla manipolazione scientifica. Con gli X-Men viene riproposto il concetto dei bifolchi retrogradi già sfruttato in Frankenstein. Le persone 'normali' - infatti - manifestano diffidenza e repulsione nei confronti dei mutanti, giungendo ad emarginarli in una sorta di 'ingrato' razzismo al contrario. Anche in questo caso sotto un messaggio superficiale edificante (la tolleranza verso le minoranze giudicate 'diverse') si cela lo stesso tipo di propaganda transumanistica presente nel film di Whale, atta ad indurre negli spettatori il senso di colpa verso il loro sano istinto finalizzato alla conservazione della specie.

Concludendo.
In questo post ho illustrato come attraverso l'industria cinematografica e televisiva, ad iniziare dagli anni '30 del secolo scorso, si siano introdotti alcuni memi culturali finalizzati ad infondere nell'inconscio collettivo una morbosa propensione nei confronti dei dogmi espressi dalla ideologia transumanistica, ad esempio l'idea che l'essere umano sia per natura imperfetto e bisognoso di essere modificato con l'ausilio della scienza e della tecnica, e che la naturale evoluzione umana debba concretizzarsi in termini materialistici, piuttosto che morali e spirituali; che il futuro dell'umanità debba consistere in una progressiva trasformazione da esseri biologici dotati di uno spirito, una mente ed un pensiero individuale, in OGM sintetici privi di identità e spiritualità e votati al più spinto collettivismo.

Campagna persuasiva risaltante anche in altri campi, come quello dei fumetti (basti ripensare alle decine di supereroi creati negli USA), della pubblicità e dei videogiochi, settore quest'ultimo letteralmente invaso da titoli futuristici basati sul potenziamento dei personaggi attraverso una serie di 'innesti' cybernetici oppure la assunzione di pillole e pozioni in grado di potenziare abilità e doti fisiche. L'intero comparto dei giochi di ruolo si basa su tali meccanismi di potenziamento o - per usare un lessico più adeguato - 'livellamento'. I titoli sono davvero molti, dalla saga videoludica di Deus Ex (Eidos) al gioco di ruolo cartaceo Cyberpunk 2020 (R. Talsorian Games).
Ciò detto, il mio discorso non si concluderà con un invito al boicottaggio, né con una sfilza di anatemi lanciati contro le opere elencate in questo post. Dopotutto si tratta di prodotti per lo più divertenti, grazie ai quali tutti noi abbiamo trascorso, e trascorreremo in futuro qualche piacevole ora di svago.

Il concetto che invece mi preme sottolineare in questa sede è la differenza abissale che passa tra un prodotto di intrattenimento e la realtà dei fatti; tra l'ideologia inconsistente ed irrealizzabile di un gruppo di filosofi e scienziati sprovvisti di coscienza, ed il reale, naturale destino che attende il genere umano. Potete starne certi: una volta smaltita la sbornia tecno-scientista torneremo a percorrere i sentieri più consoni alle doti innate che da sempre ci contraddistinguono: curiosità, creatività, individualità, spiritualità ed amore.

http://www.disinformazione.it/transumanesimo.htm



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Apro questo topic a carattere generale per dicutere di quello che già da adesso potrebbe diventare di uso comune e che ritengo personalmente eticamente non corretto, ovvero l'uso della genetica per selezionare ed avere figli ARIANI E PERFETTI.

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A brevettare il sistema è Anne Wojcicki, moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin. Si ordina sul web e il test costa 99 dollari


Lo voglio maschio, bianco, con gli occhi azzurri, biondo. Poi che non abbia malattie ereditarie, che sia intelligente e, perché no, anche con doti atletiche. Una società americana si è assicurata negli Usa un brevetto che spiana la strada alla selezione dei «bambini su misura». In linea di principio, i clienti-futuri genitori potrebbero scegliere lo spermatozoo di un donatore così da determinare che precise caratteristiche nel nascituro siano accentuate. L’azienda ha già detto di non voler utilizzare la sua scoperta, per ora.



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ma se pure fosse come ne determinano l'intelligenza con un test genetico?



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MaxpoweR ha scritto:

ma se pure fosse come ne determinano l'intelligenza con un test genetico?


Evidentemente l'importante è.. che il contenitore sia bello!
Perfettamente compatibile col grado di spiritualità di Colei che ha brevettato questo sistema.

TTE@Non è affatto strano che certe idee vengano partorite negli States: palesemente in linea col progetto del nwo, trasformarci in meri contenitori. Anche la malsana idea del nwo viene da li no?



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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Messaggio di GIANLUCA1989

Apro questo topic a carattere generale per dicutere di quello che già da adesso potrebbe diventare di uso comune e che ritengo personalmente eticamente non corretto, ovvero l'uso della genetica per selezionare ed avere figli ARIANI E PERFETTI.

Cita:
Così ti costruisco il «figlio perfetto»
A brevettare il sistema è Anne Wojcicki, moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin. Si ordina sul web e il test costa 99 dollari


Lo voglio maschio, bianco, con gli occhi azzurri, biondo. Poi che non abbia malattie ereditarie, che sia intelligente e, perché no, anche con doti atletiche. Una società americana si è assicurata negli Usa un brevetto che spiana la strada alla selezione dei «bambini su misura». In linea di principio, i clienti-futuri genitori potrebbero scegliere lo spermatozoo di un donatore così da determinare che precise caratteristiche nel nascituro siano accentuate. L’azienda ha già detto di non voler utilizzare la sua scoperta, per ora.



Io vorrei solo capire come mai, a partorire simili abomini, siano sempre persone
nate in terra statunitense. Ci sarà un motivo secondo voi o..... è solo un caso?


No, è che purtroppo lì ci sono i finanziatori per qualunque tipo di ricerca scientifica, anche la più stupida.
E' nel resto del mondo che si finanziano solo le cose veramente importanti.. più o meno..



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diciamo che lì c'è anche maggiore libertà di movimento da un punto di vista prettamente etico il che a volta può essere un bene nella ricerca ma ha i suoi risvolti oscuri come il caso in questione :) Sono 2 facce della stessa medaglia.



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 Oggetto del messaggio: Re: L'uso della genetica per avere figli perfetti
MessaggioInviato: 04/04/2015, 16:55 
La Scienza è uno strumento, e come tale può essere usato bene o male.

In questo caso distinguerei l' uso della genetica per evitare che i propri figli nascano con malattie congenite, che ritengo legittimo,
e l' andarsi a scegliere i tratti che si preferiscono in stile supermercato, che è un abominio che renderebbe tutti omologati.

Per questo io non ho un' accezione di per sè negativa del termine "eugenetica", perchè su quello che si intende come "buono" con quel suffisso "eu-" ci sono proposte assai diverse.


Diverso il discorso sul modificare la specie in quanto tale,

perchè sebbene si potrebbero in teoria effettuare molti miglioramenti come aumentare il QI medio che certo male non farebbe (espressione eufemista per dire che ce ne sarebbe bisogno come il pane)
i rischi sono appunto quelli di una deumanizzazione controllata per mano di pochi a scopi di controllo.


Il problema in questo caso non è affatto la tecnologia o l' ideologia che vi è dietro, ma più prosaicamente la qualità morale di coloro che dirigerebbero una operazione così sensibile e capitale, una questione che si basa interamente sulla fiducia che può essere mal riposta e su cui una specie si gioca più della sua sopravvivenza, la sua natura.

A mio parere il rischio è talmente elevato, specie con una umanità che si lascia governare tranquillamente dagli attuali potenti, che è meglio lasciar perdere a priori.


Il transumanesimo è un opzione che si prefigura nel momento in cui tali ipotetiche modifiche, in questo caso genetiche (ma il transumanesimo segue un binario che comprende anche la robotizzazione), arrivassero al punto da costituire una nuova specie.

Io sono contrario per principio all' idea che si debba creare una nuova specie da cui farci sostituire in una generazione che vedrebbe affiancate due umanità diverse, i genitori e i figli.

L' umanità ha fatto grandi cose senza alcuna ulteriore evoluzione o modifica da quando la nostra specie accendeva il fuoco nelle caverne fino al giorno in cui Neil Armstrong mise piede sulla Luna.
Non c'è ragione di credere che abbiamo bisogno di un upgrade per conseguire i nuovi traguardi che ci attendono.


Sull' argomento, consiglio a tutti la visione del meraviglioso film "Gattaca" dal sottotitolo italiano "La porta dell' Universo", che oltre a essere il mio personale film preferito tratta il tema in maniera sublime.


Cast stellare con Ethan Hawke e Uma Thurman che si sono conosciuti e innamorati sul set di questo film, Jude Law e tanti altri per il capolavoro di Andy Niccol che nonostante tutto è sconosciuto.

Ci sono tutti gli elementi di una storia, amore, amicizia, rapporto fraterno, delitto, ma soprattutto la lotta personale per il proprio sogno,
l' unica cosa è che manca d' azione e effetti speciali inutili quindi non è appetibile al gusto moderno tutto esplosioni e sparatorie che in questo film non sarebbero c' entrate nulla.

Davvero, non perdetevelo solo per questo. Scusate il pistolotto ma per me questo film ha un significato speciale. Vi lascio il (pessimo) trailer:

Guarda su youtube.com



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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