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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Una guerra lunga 70 anni alla propaganda costruita dalla CIA
MessaggioInviato: 09/11/2022, 11:21 
UNA GUERRA LUNGA 70 ANNI ALLA PROPAGANDA COSTRUITA DALLA CIA
Articolo di Cynthia Chung
Fonte: https://nexusedizioni.it/it/CT/una-guerra-lunga-70-anni-alla-propaganda-costruita-dalla-cia/

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Le sorti delle guerre sono sempre dipese da un affidabile sistema di diffusione della propaganda. Si discuteva della propaganda, di come diffonderla e come applicarla in uno scenario di guerra, già nell’ Arthashastra, libro scritto da Chankya consigliere dell’Imperatore Chandragupta (primo governante dell’Impero Maurya), vissuto fra il 350 ed il 283 AC. Il libro costituisce uno delle più antiche testimonianze di quanto fondamentale sia la propaganda durante le guerre.
La propaganda è vitale in tempo di guerra affinché i popoli, che spesso debbono soffrirne le ripercussioni e sobbarcarsi i sacrifici maggiori, possano essere assolutamente convinti che il conflitto in oggetto sia giustificato e che garantirà loro maggiore sicurezza, fino ad arrivare al punto che più grande è la misura dei sacrifici e delle sofferenze alle quali, volontariamente, si espongono in cambio della “sicurezza” promessagli e più saranno disposti a crederlo vero.
Un punto cruciale è che la gente veda il “nemico” come qualcosa di sub-umano in quanto, nel momento in cui riconoscesse l’umanità del cosiddetto nemico, il gioco sarebbe finito.
È per questo che, giorno dopo giorno ed ora dopo ora, siamo bombardati da richiami al perché il nemico non sia umano quanto noi, né tollerante, giusto o saggio come lo siamo noi.
La guerra può senza dubbio essere ritenuta necessaria quando la tirannide schiera i suoi eserciti a sostenere la sua causa, ma vorrei porre in evidenza come la maggior parte delle guerre siano state, piuttosto, evitabili quando non addirittura manipolate per servire i programmi di un ristretto numero di persone.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il 25 Dicembre 1914, successe qualcosa di inaspettato ed una serie di “cessate il fuoco”, diffusi e non ufficiali, vennero messi in atto lungo il Fronte Occidentale fra le truppe Anglo-Francesi e quelle Tedesche. Alcuni soldati si avventurarono addirittura nella “no man’s land”, così definita in quanto nessuno ne usciva vivo, per intrattenersi col nemico e scambiare cibo e souvenirs. Ci furono inoltre cerimonie di sepoltura condivise e scambio di prigionieri e persino una partita di calcio. Si dice che queste tregue non si verificarono solamente per il periodo natalizio ma che, in realtà, fossero diffuse anche in altri periodi di festività.
Questo fraternizzare avrebbe reso comprensibilmente più difficoltoso il ritorno alle ostilità… soprattutto per istanze che le truppe non ritenevano apparentemente abbastanza valide. Ci fu dunque la necessità di ricollocare alcune unità in quanto i loro membri avevano sviluppato un senso di amicizia con gli opponenti ed ora si rifiutavano di combatterli.
La lezione fu rapidamente imparata e la propaganda venne instillata a forza nelle coscienze delle persone nelle nazioni Alleate, così che nel volgere di pochi anni, i tedeschi non erano più riconosciuti come esseri umani.

L’Operazione Mockingbird ed i Family Jewels della CIA
Affinché ci sia possibile capire le implicazioni della propaganda moderna e come essa sia usata nelle guerre odierne, dobbiamo tornare indietro all’annuncio di Churchill a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui venne istituita la “Cortina di Ferro” e dunque ebbe inizio la “Guerra Fredda” che ha tenuto divisi Est ed Ovest fino ai nostri giorni.
Subito dopo che la “Guerra Fredda” venne di fatto annunciata da Churchill, si rese necessario infondere un sentimento di paura e paranoia nei cittadini Americani, di modo che essi dimenticassero in fretta come, effettivamente, i Russi fossero stati i loro più grandi alleati nel corso di entrambi i conflitti mondiali, rimpiazzando tale realtà con l’immagine di una mostruosa razza di “Uomo Nero”.
Se gli Americani avessero ricordato quanto valorosamente i Russi avevano combattuto durante la WWII, come il prezzo in termini di vittime pagato dai Russi fosse stato di gran lunga il più elevato, come essi siano in effetti stati i loro commilitoni nella lotta alla brutalità del fascismo, se tutto ciò fosse stato evidente le divisioni generate dalla “Guerra Fredda” non avrebbero potuto generarsi e questo era un rischio che Churchill e l’Impero non potevano tollerare.
Perciò il terrore fu instillato negli americani e venne data la precedenza a sentimenti quali il Maccartismo piuttosto che al diritto delle persone a porsi domande e formarsi la propria opinione. Questo genere di atteggiamento non era ritenuto tollerabile quando il “nemico” poteva nascondersi ovunque: poteva essere il tuo vicino, l’insegnante dei tuoi figli, il tuo collega…il tuo partner.
Al fine di combattere la “minaccia della propaganda sovietica” ed il rischio che essa si diffondesse negli Stati Uniti seducendone i cittadini, venne creata l’Operazione Mockingbird, come forma di “controllo” solla diffusione delle informazioni nel periodo del maccartismo. Essa fu un “presunto” programma della CIA che ebbe inizio nei primi anni ’50 con l’intento di controllare la narrativa all’interno dei mezzi d’informazione. Anche se questa funzione non è stata mai ufficialmente confermata, all’interno dei report della CIA definiti “Family Jewels” e compilati nella metà dei ’70, è confermata l’esistenza del “Progetto Mockingbird” come operazione della CIA e che esso fu responsabile di attività di intercettazione fra i giornalisti di Washington.
A capo di tale progetto c’era null’altro che il direttore della CIA stesso, Allen Dulles, un nemico di JFK che, all’inizio degli anni ’50 supervisionava, presumibilmente, i network d’informazione ed esercitava la sua influenza su 25 fra giornali ed agenzie di stampa. La sua funzione di controllo si esercitava tramite “veline” scritte dalla CIA stessa, che venivano usate da una rete di reporter credibili e collaborativi.
Con questi “credibili” reporter a diffondere la narrativa dettata dalla CIA, la stessa sarebbe poi stata riportata pedissequamente da altri giornalisti inconsapevoli (per l’appunto il mockingbird/tordo beffeggiatore o Mimo in italiano NDT) così che si creasse un’efficace cassa di risonanza mondiale.
L’Office of Policy Coordination (OPC) era originariamente chiamato Office of Special Projects, una definizione ritenuta però troppo evidente; esso costituiva una sezione della CIA sotto copertura e fu creato dal United States National Security Council (NSC). Coloro i quali non avessero familiarità con le origini del NSC e sulla sua stretta parentela con la CIA, con cui condivide la data di fondazione, possono fare riferimento al mio scritto a riguardo.
Secondo la biografia, scritta da Deborah Davis, di Katherine Graham, la proprietaria del Washington Post, l’OPC creò l’Operazione Mockingbird come risposta alla propaganda sovietica, includendola fra rispettati referenti d’emergenza della CIA quali il Washington Post, il New York Times, il Newsweek la CBS ed altri.
I report definiti “Family Jewels” furono invece frutto di un’inchiesta interna della CIA sulla… CIA stessa, incoraggiata come reazione allo scandalo Watergate e all’incostituzionale coinvolgimento della CIA in tutto l’affaire. L’inchiesta interna avrebbe inoltre dovuto includere ogni altra attività ritenuta illecita o inappropriata, in un arco di tempo che andava dal 1950 a metà dei ’70.
Ci è stato detto che la maggior parte dei report sono stati declassificati 30 anni dopo, il 25 Giugno 2007, nella speranza che la gente avrebbe perso l’interesse riguardo l’intera faccenda. Insieme con il rilascio dei rapporti redatti fu incluso un sommario di sei pagine con la seguente introduzione:

“La CIA ha violato il suo statuto per 25 anni, finché rivelazioni circa intercettazioni illegali, spionaggio interno, programmazione di omicidi e sperimentazioni sugli esseri umani, hanno portato ad inchieste ufficiali e riforme attuate negli anni ’70.”

La più approfondita inchiesta sulle relazioni fra la CIA ed i media d’informazione fu condotta dal Church Committee, un comitato selezionato dal Senato degli Stati Uniti nel 1975, il quale investigò gli abusi perpetrati da CIA, NSA, FBI e IRS. La relazione del Church Committee confermò i diffusi legami della CIA sia con i media nazionali che esteri.
È molto utile che esista non solo un’ammissione ufficiale che la diffusione di notizie false veniva incoraggiata dalla CIA sotto la supervisione del NSC durante la Guerra Fredda, ma anche che la CIA era effettivamente impegnata nel fornire i dettagli della narrativa che voleva si diffondesse, spingendosi spesso fino al punto di produrla e fare in modo che un giornalista “credibile” vi apponesse poi la firma.
La domanda, dunque, incombe:”La Guerra Fredda” è veramente mai finita?” e se non lo è perché dovremmo credere che il coinvolgimento della CIA, in attività come le suddette, sia sepolto nel suo passato e che l’Agenzia abbia effettivamente rivisto le sue “vecchie abitudini”?

Giornalisti occidentali a noleggio: come la CIA compra l’Informazione
Per rispondere a questa domanda, ripercorriamo il triste caso di Udo Ulfkotte. Udo era un famoso giornalista tedesco, autore di numerosi libri. Egli lavorò per 25 anni come giornalista, 17 dei quali per il Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), inclusi gli anni come redattore.
Nel suo libro del 2014 “Giornalisti a noleggio: come la CIA compra l’Informazione” Ulfkotte espone come la CIA, e l’Intelligence tedesca (BND) con essa, fossero colpevoli di corruzione di giornalisti, spinti a scrivere articoli che distorcevano la verità quando non la falsificavano completamente, con l’intento di produrre consenso in favore dell’Occidente e della NATO e che egli stesso era parte di quel novero.
In un’intervista, Ulfkotte descrive in quale modo era infine riuscito a trovare il coraggio di pubblicare il libro, dopo anni da esso passati ad accumulare polvere e come risposta all’insorgente crisi Ucraina, dichiarando:

“Ho pensato che fosse finalmente giunto il momento di finirlo e pubblicarlo, perché sono profondamente preoccupato dalla crisi Ucraina e dalle sue conseguenze, potenzialmente devastanti per l’Europa e per noi tutti… Io non sono affatto pro-Russia ma è chiaro come molti giornalisti seguano ciecamente e pubblichino qualsiasi cosa gli procuri l’Ufficio Stampa della NATO. Questo tipo di relazioni ed informazioni sono completamente a senso unico.”

In una altra intervista Ulfkotte dichiarò:

“è chiaro come il sole che agenti di vari Servizi fossero all’interno degli uffici principali del FAZ, dove ho lavorato per 17 anni. Molte volte sono stati pubblicati articoli a mio nome che non erano mie proprietà intellettuali. Una volta fui avvicinato da persone dell’Intelligence tedesca e della CIA, che mi dissero che avrei dovuto scrivere di Gheddafi riportando come egli stesse cercando di costruire, in segreto, una fabbrica di armi chimiche in Libia. Non avevo alcuna informazione a riguardo, ma loro mi mostrarono vari documenti: dovevo porre la mia firma in calce all’articolo. Pensate che questo possa definirsi giornalismo? Io no.”

Ulfkotte ha pubblicamente dichiarato:

“Mi vergogno di tutto ciò. Le Persone per cui ho lavorato sapevano tutto ciò che facevo, fin dall’inizio. La verità deve venire a galla. Non si tratta solo del FAZ, è tutto il sistema ad essere completamente corrotto.”

Guarda su youtube.com


Udo Ulfkotte ora non c’è più, nel Gennaio 2017 è stato trovato morto nella sua abitazione, secondo quanto dichiarato, a causa di un attacco cardiaco. Subito dopo la morte il suo corpo fu cremato in gran fretta, così da prevenire qualunque possibilità di effettuare un’autopsia.

Non puoi insegnare nuovi giochi ad un vecchio cane
Il provvedimento bipartisan chiamato “Decreto sulla Risposta alla Propaganda Straniera ed alla Disinformazione” fu tramutato in legge nel Dicembre 2016, era inizialmente chiamato “Decreto sulla Controinformazione di Guerra” ed era accorpato al “National Defense Authorization Act” (NDAA). Questo provvedimento entrò in vigore poche settimane prima che Trump iniziasse il suo mandato…hmm, preveggenza?
Subito dopo l’elezione del 2016, il Washington Post guidò la carica asserendo che se le elezioni americane erano andate in quel modo era per merito della propaganda Russa negli Stati Uniti; che Hillary, inconcepibilmente, aveva in qualche modo perso il duello con Trump e che, il popolo americano, era stato sobillato contro di lei e manovrato come un bambino in una causa di divorzio. Non c’è bisogno però, in questa sede, di rimettere a posto le pretese di Hillary, in quanto ella stessa ha fatto poi abbastanza danni ad ogni residua illusione di credibilità potesse ancora detenere. Nemmeno Hillary stessa, alla fine, ha potuto negare che il suo armadio pieno di scheletri, si era alla fine rivelato delle dimensioni di una catacomba.
Ci viene detto però che i cittadini non sappiano cosa sia meglio per sé stessi, che non si possono condividere con loro informazioni troppo “sensibili” ed al contempo attendersi reazioni responsabili, come l’avere uno stomaco abbastanza forte per fare ciò che è giusto per il loro paese.
Non temete quindi, cittadini del mondo, perché il Global Engagement Center (GEC) è qui per prendere le decisioni difficili al posto vostro: non sai cosa pensare su un argomento complicato? Il GEC ti fornirà la risposta.
Il National Defense Authorization Act (NDAA) permetterà al Segretario di Stato di collaborare con il Segretario della Difesa ed altre agenzie federali, durante l’anno 2017, per creare il Global Engagement Center (GEC). Lo scopo del GEC è combattere la propaganda dei governi stranieri e pubblicizzare, in corso d’opera, la natura della propaganda straniera e delle operazioni di disinformazione contro gli Stati Uniti ed altre nazioni.
Prendiamoci tutti un momento per ringraziare il GEC per tale titanico sforzo in favore della giustizia nel mondo.
Il GEC è partito molto lentamente durante i suoi primi anni di attività ma, durante lo scorso anno, ha visto via via accrescere il suo slancio sotto il Segretario di Stato Mike Pompeo, che sembra molto eccitato, in particolar modo, dall’assunzione di Lea Gabrielle nel ruolo di Incaricata Speciale e Coordinatrice del GEC.
Mike Pompeo, che è stato direttore della CIA fra il 2017 e il 2018, ha partecipato ad un dibattito presso la Texas A&M University il 15 Aprile 2019, durante il quale ha volontariamente ammesso che, nonostante il motto dei cadetti all’Accademia di West Point sia “Non mentirai, imbroglierai, ruberai o tollererai coloro che lo fanno”, il suo addestramento alla CIA è stato in realtà improntato all’opposto di tali principi, dichiarando inoltre: “Sono stato direttore della CIA. Abbiamo mentito, abbiamo imbrogliato, rubato. Era come se ne frequentassimo dei veri e propri corsi. (lunga pausa) Ti rammenta la gloria dell’esperimento americano”.
Sembra proprio essere l’uomo adatto ad avere a che fare con concetti quali la “giustizia” e la “verità”.
La posizione di Lea Gabrielle è stata approvata da Mike Pompeo, ma sulla base di quali “titoli”?
Dunque, anche la Gabrielle è stata addestrata dalla CIA e, durante il periodo di assegnazione alla Defense Intelligence Agency (DIA), ella ha diretto e condotto “operazioni di raccolta di informazioni strategiche di Intelligence su scala globale”. Gabrielle è stata anche “impegnata in operazioni tattiche anti-terrorismo in territorio ostile”. Dopo 12 anni di servizio attivo, Lea Gabrielle è divenuta una giornalista televisiva d’informazione ed ha lavorato per network quali NBC e FOX News.
Notate uno schema?
La CIA è effettivamente priva dei migliori rapporti riguardo il suo ruolo nella gestione di guerre in paesi stranieri e nelle attività contro-rivoluzionarie, difatti sono stati colti abbastanza in flagrante nell’attività di alimentare queste crisi. E pensare che queste sono le persone che decidono quali informazioni sono adatte al popolo americano ed a quello occidentale in generale e quali, invece, non devono giungere alla loro attenzione.

Non sentire niente di male, non dire niente di male, non vedere niente di male
Il 5 Marzo 2020, Lea Gabrielle ha reso testimonianza sul ruolo del GEC nella risposta alla propaganda ed alla disinformazione, sia essa promossa dallo stato o meno. Gabrielle ha dichiarato: “Abbiamo il pieno supporto del segretario Pompeo, il quale si è dedicato a fornire un’ampia gamma di strumenti atti ad impedire che gli avversari dell’America usino la disinformazione, la propaganda malevola o altri mezzi utili a destabilizzare le nazioni libere.” Ella prosegue riconoscendo l’impegno nel contrastare la propaganda e la disinformazione da parte della Russia e del Partito Comunista Cinese. Prosegue poi sottolineando la sua critica nei confronti di entrambi i governi, senza nessuna prova o elemento concreto, ma usando piuttosto accuse e critiche generiche, ovviamente tratte dalla sua attività di giornalista per la NBC.
In seguito, la Gabrielle, prosegue mettendo in evidenza le sue “regole d’ingaggio”, nel controbattere quest’offensiva con un metodo che sembra presagire l’inizio di un nuovo maccartismo, fino al punto di minacciare chiunque non assuma una posizione fermamente contraria alla Russia ed alla Cina, arrivando a considerare costui essenzialmente come colpevole di tradimento.
Conclude infine: “Sia il governo Russo che il Partito Comunista Cinese vedono la censura, la manipolazione dei media e la propaganda, come mezzi appropriati per il controllo dell’opinione pubblica. Entrambi sfruttano le società aperte e democratiche per perseguire ulteriormente i loro fini, mentre stringono la presa sulle loro stesse nazioni.”
Non preoccupatevi però, la CIA prima o poi ammetterà quanto loro stessi siano immersi fino al collo nello stesso tipo di attività, anche se bisognerà semplicemente aspettare una trentina d’anni perché ciò avvenga… Nel frattempo eviterei di credere a tutto ciò che si legge nei giornali e che alimenti la fiamma sotto nuovi conflitti.


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