La nuova Sars fa la sua prima vittima, mentre l'H7N9 sembrerebbe scomparso È morto uno dei pazienti francesi affetti dal nuovo virus della SARS. L’uomo era ricoverato all’ospedale Roger Salengro di Lille, nel nord della Francia, e il decesso sarebbe avvenuto martedì proprio a causa di quel virus che ha già ucciso metà dei pazienti contagiati e che sta allarmando la comunità internazionale.
VIRUS MISTERIOSO - Questo nuovo coronavirus è un parente molto stretto di quello della SARS, che nel 2003 uccise circa 800 persone in un’epidemia globale che fece discutere il mondo. La dottoressa Margaret Chan, capo della Organizzazione Mondiale della Sanità è intervenuta lunedì a Ginevra nel corso dell’annuale meeting dell’OMS – spiegando che, per il momento, questo nuovo virus è in gran parte sconosciuto: “Non sappiamo l’ampiezza della sua minaccia, non sappiamo dove si nasconda in natura né come si trasmetta tra gli individui. Finché non risponderemo a queste domande siamo disarmati per poterlo combattere. Questi sono segnali d’allarme e dobbiamo rispondere”.
UCCISI METÀ DEI CONTAGIATI - Ieri l’OMS ha aggiunto che sui 40 casi accertati di contagio, 20 hanno portato alla morte dell’individuo. Si tratta in gran parte di persone che hanno contratto il virus nello stesso periodo in cui questo è stato isolato, persone che hanno viaggiato in Qatar, Arabia Saudita, Giordania o Pakistan, ma ci sono stati anche casi in Gran Bretagna e Germania. Riguardo alla prima vittima francese il ministro della Sanità francese ha specificato che la diagnosi era stata fatta lo scorso 8 maggio: l’uomo era di ritorno da un viaggio in Arabia Saudita. Il paziente che stava con lui nella stanza è risultato positivo allo stesso virus. Nello stesso tempo, il ministro della Salute saudita ha annunciato altri cinque decessi: tutti i pazienti erano in età avanzata.
H7N9: RESISTENTE AGLI ANTIVIRALI - E ci sono novità anche sul fronte dellH7N9: il nuovo virus dell’influenza aviaria sarebbe resistente ai farmaci antivirali. La conferma, spiega El País, arriva da uno studio pubblicato su Lancet che prende in analisi 14 casi. Di questi, tre presenterebbero una mutazione del virus che lo renderebbe immune ai farmaci già conosciuti (Oseltamivir e Zanamivir, entrambi inibitori delle Neuroaminidasi). Di questi, due sono deceduti.
VIRUS SCOMPARSO? - La notizia sarebbe piuttosto allarmante se non arrivasse insieme a una nuova comunicazione dell’OMS che ha annunciato che per motivi ancora tutti da chiarire, il virus H7N9 avrebbe rallentato il suo corso – o forse sarebbe addirittura scomparso. Dopo gli allarmi degli ultimi tre mesi, l’OMS ha confermato che non si registrano casi di contagio dallo scorso 7 maggio. Questa novità sottolinea l’importanza di tenere monitorata la nascita di nuovi focolai patogeni e della circolazione di informazioni e notizie circa la reale diffusione di un virus. Per il momento, sui 131 casi casi accertati, i decessi sono stati 36: Il che si traduce con un tasso di mortalità del 27,5%, piuttosto alto per essere un virus influenzale.
IN RAPIDA MUTAZIONE - In ogni caso a spaventare gli scienziati è la facilità con cui il virus riesce a mutare: è questo a renderlo pericoloso. Poiché i virus influenzali classici causano di solito sintomi piuttosto lievi non esistono medicinali specifici in grado di sconfiggere la particolare resistenza del virus. Questo, insieme alla capacità del virus di trasmettersi facilmente sui furetti, è un aspetto che preoccupa gli scienziati anche a causa della scarsità di informazioni: nel mese di maggio le autorità cinesi hanno dichiarato soltanto due casi, rispetto agli 87 di aprile. Parrebbe quindi che l’agente patogeno sia in declino, ma finché questa notizia non sarà confermata non si può abbassare la guardia.
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