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MessaggioInviato: 05/05/2010, 23:33 
Articolo postato anche nella sezione tecnologia.

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Si parla tanto di modifiche artificiali al clima, di chemtrails, di progetto HAARP e via dicendo, ma finalmente si ha la prova sperimentale che sia possibile modificare il clima, almeno in parte e localmente. Come? Attraverso raggi laser, con una tecnologia che niente ha da invidiare a Star Trek.

Ecco un'opportunità per milioni di persone che, nel mondo, stanno patendo la sete, o che per colpa della siccità sono costrette a diventare quelli che vengono definiti "rifugiati ambientali": attraverso brevi lampi laser nell'atmosfera, pare sia possibile innescare la formazione di gocce d'acqua, stimolando la pioggia.

Jerome Kasparian ed il suo team dell' Università di Ginevra hanno messo a punto un sistema più eco-friendly per l'inseminazione artificiale delle nuvole. L'inseminazione delle nubi è un meccanismo già noto da circa 50 anni, e prevede l'immissione di particelle di ioduro d'argento nel cielo, particelle che fungono da condensatori d'acqua.

Ma secondo Kasparian, lo ioduro d'argento non è così affidabile ed efficace come si vorrebbe. Nonostante decadi di sviluppo infatti non ha ottenuto i risultati sperati. "Ci sono anche preoccupazioni su quanto possa essere sicuro rilasciare particelle di ioduro d'argento nell'aria" aggiunge Kasparian.

Kasparian si è quindi dedicato allo sviluppo di un nuovo sistema di modifica del clima, utilizzando una tecnica alternativa che prevede di emettere lampi laser nell'atmosfera, creando un canale di azoto ed ossigeno ionizzato che agisce da condensatore del vapore acqueo, in modo molto simile a quello dello ioduro d'argento.

L'esperimento di Kasparian consiste nell'inviare brevi impulsi di laser infrarosso in una camera satura di vapore d'acqua, ad una temperatura di -24°C. Dopo gli impulsi, si formano nubi lineari lungo il percorso del laser, come delle piccole scie di condensazione degli aeroplani.
Ogni impulso laser ha la potenza di 220 millijoule, e dura solo 60 femtosecondi.

Le gocce d'acqua lungo il canale ionizzato creato dal laser sembra riescano a raddoppiare di dimensioni, da 50 micrometri ad 80, quando si fondono con gli ioni. Questo però avviene in laboratorio, ed il team di Kasparian aveva la necessità di testare il sistema in un ambiente reale. Fino ad allora infatti erano state create piccole nubi solo in ambienti controllati, suggerendo che fosse una strada percorribile per le modifiche climatiche, ma non ottenendo prove su quanto potesse risultare efficace nella realtà atmosferica sopra le nostre città.

L'occasione arriva quando hanno avuto l'opportunità di sparare un laser nei cieli sopra Berlino per diverse notti, scoprendo che la condensazione si verifica davvero lungo il canale ionizzato creato dal laser, soprattutto quando l'aria è molto umida.
Il laser ha creato il canale ionizzato ad un'altezza i circa 60 metri. Sebbene i suoi effetti non possano essere visti ad occhio nudo, sono stati registrati da un LIDAR climatico (una sorta di radar laser che analizza l'atmosfera) ed hanno mostrato che l'umidità dell'aria e la dimensione delle micro-gocce d'acqua sono aumentate dopo gli impulsi laser.

Se perfezionata per funzionare anche in condizioni non ideali di umidità, questa tecnologia potrebbe risolvere grossi problemi climatici, come siccità e scarse precipitazioni, contribuendo a rendere alcune regioni del mondo posti più vivibili e sani.

Video:
http://brightcove.newscientist.com/serv ... 2278077001

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/05/cr ... laser.html


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MessaggioInviato: 13/05/2010, 08:43 
Usa: gli scienziati contro gli attacchi politici sul cambiamento climatico

«Ci chiedono l'unanimità prima di agire, ma attendere ora è un pericoloso rischio per il nostro pianeta»


Oltre 250 scienziati degli Stati Uniti scendono in campo contro gli «attacchi politici» e hanno avvertito che un eventuale rinvio nell'affrontare il riscaldamento globale aumenta il rischio di una catastrofe planetaria. Gli scienziati, tutti membri dell'Associazione nazionale delle scienze Usa, ce l'hanno con quei critici che hanno invitato a rimandare le azioni contro il cambiamento climatico a causa di presunti problemi nelle ricerche emersi da una serie di email intercettate nella vicenda ribattezzata Climategate.

LETTERA A SCIENCE - «Quando qualcuno dice che la società dovrebbe attendere fino a che gli scienziati siano assolutamente certi prima di intraprendere un'azione, è lo stesso che dire che la società non dovrebbe agire mai», scrivono i 255 scienziati in una lettera aperta alla rivista Science http://www.sciencemag.org/content/current/#letters. «Per un problema potenzialmente catastrofico come il cambiamento climatico, non agire rappresenta un pericoloso rischio per il nostro pianeta», scrivono ancora i membri dell'associazione, che dicono anche di essere stati profondamente disturbati dalla «recente escalation di attacchi politici sugli scienziati in generale e sui climatologi in particolare».

AGIRE - Giovedì 6 maggio alcuni scienziati avevano sollevato un problema simile in un'audizione davanti a un comitato parlamentare sull'indipendenza energetica e sul cambiamento climatico. «La realtà del cambiamento climatico provocato dall'uomo non può essere discussa ancora sul terreno scientifico», ha detto James Hurrell, del Centro nazionale Usa per la ricerca stmosferica. «L'imperativo è agire con forza per ridurre le emissioni di carbonio e la dipendenza dai combustibili fossili». La nuova normativa statunitense per la riduzione dell'inquinamento che ha effetto sul riscaldamento del clima potrebbe essere presentata la settimana prossima.

LE RICADUTE DEL CLIMATEGATE - Migliaia di email intercettate, scambiate tra climatologi, furono rese pubbliche poco prima del vertice dello scorso dicembre a Copenaghen sul cambiamento climatico. Coloro che pongono in dubbio che il cambiamento climatico sia prodotto dalle attività umane affermano che questi messaggi indicano che l'unità di ricerca sul clima dell'Università di East Anglia in Gran Bretagna ha dato vita a una cospirazione per distorcere o esagerare i dati. IIn aprile un inchiesta ha assolto i ricercatori britannici dall'accusa di aver commesso infrazioni. Anche se i singoli scienziati sono stati riconosciuti innocenti, è la climatologia che è sottoposta a test, ha scritto su Science Sheila Jasanoff, dell'Università di Harvard. «Non è sufficiente a stabilire che cosa è buona scienza; è importante allo stesso modo capire per cosa è buona la scienza e chi ne beneficia», ha scritto Jasanoff. In un'intervista, la scienziata ha scritto che il suo articolo è stato provocato dal Climategate. Intanto, un climatologo dell'Università di Stato della Pennsylvania, pure assolto per la vicenda del Climategate, dopo che era stato accusato di aver soppresso o falsificato alcuni dati, è inquisito dallo Stato della Virginia per il presunto abuso di fondi. (fonte: Reuters)

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabe.shtml


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MessaggioInviato: 13/05/2010, 11:44 
Beh tutto normale in maggio uscire equipaggiati con armature invernali [:D]


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MessaggioInviato: 28/05/2010, 11:53 
"Arriva il Grande Freddo
Appuntamento per il 2014"


Ricerca controcorrente: l'uomo non c'entra, la colpa è del Sole


L’orologio indica «meno 42 mesi». E’ il conto alla rovescia dell’astrofisico russo di ascendenza uzbeka Habibullo Abdussamatov: elaborato in un laboratorio di «periferia», alieno all’esposizione ai media, è destinato a inquietare un’umanità già distratta da un sovraccarico di problemi. Nel 2014 - è la previsione - inizierà una nuova glaciazione e il macigno delle controversie sul riscaldamento globale si sbriciolerà, anche se - ha aggiunto il professore davanti alla crema internazionale dei climatologi riunita a Chicago - il mondo non ha nulla di cui rallegrarsi. Quando il Pianeta si raffredda, i disastri sono peggiori di quando si riscalda.
Pochi, oggi, sono disposti a sostenere che l’effetto serra racchiuda interrogativi da svelare e misteri da affrontare. Dagli scienziati-militanti - come Charles Hansen - ai politici-testimonial - Al Gore - il fronte dei catastrofisti è vasto, nonostante i recenti scandali su una serie di errori di calcolo, per esempio sulla rapidità dello scioglimento dei ghiacci himalayani. Eppure i critici, che sono tutt’altro rispetto ai negazionisti ottusi, aumentano: Abdussamatov è uno di questi coraggiosi, impermeabili al «mainstream» delle certezze. Ascoltatelo su YouTube, durante la conferenza sul «Climate Change» dell’Heartland Institute di Chicago (si è conclusa il 17 maggio). Superate le asperità di un inglese faticosamente declamato, scoprirete la sua scomoda verità.

Vicino alla prova definitiva
Direttore del dipartimento di ricerca spaziale all’osservatorio astronomico Pulkovo di San Pietroburgo e responsabile del progetto «Astrometria» condotto a bordo del segmento russo della Stazione orbitante ISS, è convinto di essere vicino alla prova definitiva. L’effetto serra esiste, ma non è la conseguenza dei gas che continuiamo a sparare nell’atmosfera: chi lega l’uno con gli altri in un soffocante abbraccio di causa-effetto prende una cantonata.
Il colpevole è il Sole, o meglio la potenza della sua irradiazione, che nell’ultimo secolo è cresciuta in modo abnorme, ma che ora ha imboccato una precipitosa curva discendente. Così, mentre ci si affanna a disegnare torbidi scenari a +1 o +2 gradi, fino all’annunciato disastro finale dei +6, saremmo sulla soglia del fenomeno opposto, una replica della «Piccola Era Glaciale» che colpì l’emisfero settentrionale tra metà del Seicento e metà dell’Ottocento.
La diminuzione delle macchie solari - ha spiegato Abdussamatov - rivela che l’attività della nostra stella è già nella fase «minima» e, di conseguenza, stiamo per assistere a «un crollo globale delle temperature terrestri». Se poi «“Astrometria” sarà sviluppato in tempo, non soltanto avremo una previsione esatta della durata della nuova glaciazione, ma potremo anche capire i meccanismi delle variazioni cicliche all’interno del Sole e le conseguenze globali sulla Terra».

Storia contraddittoria
L’irrequieta storia - tuttora controversa - delle metamorfosi climatiche non ha quindi nulla a che fare con la presenza (e i danni) della specie Sapiens. E il professore russo non è l’unico a pensarla così. Una delle sue ultime ricerche è stata inserita a pagina 140 del corposo «report» del Senato di Washington, in cui appaiono le analisi di 700 scienziati di tutto il mondo che escludono l’origine antropogenica del «global warming».
I climatologi «classici» - dice l’astrofisico - sarebbero prigionieri di un cortocircuito temporale. Scambiano il passato con il presente. «L’evento solare più significativo del XX secolo è stato l’aumento, straordinariamente elevato e prolungato, della sua energia irradiata», ma questo «boom» è ormai alle spalle. «Nell’ultimo decennio, infatti, le temperature globali sulla Terra non sono affatto cresciute. Il riscaldamento si è interrotto», dopo il picco rilevato tra 1998 e 2005, «indipendentemente dai volumi delle emissioni dei Paesi avanzati». Chi vuole una controprova può rivolgersi a Marte.
Qui l’uomo non ha messo piede, se non con gli ecologici robottini a batterie solari, eppure anche a oltre 55 milioni di chilometri da noi l’effetto serra - secondo le misurazioni di Abdussamatov - ha colpito, riducendo progressivamente le distese ghiacciate del Polo Sud. E’ sempre la stessa vampata solare, quella che ci ha «arrostito» e ci fa tanto preoccupare.
Mentre si discute sui protocolli anti-gas serra, lo scienziato controcorrente suggerisce di prepararsi al Grande Freddo, non al Grande Caldo. Ci sono ancora 42 mesi per capire se ha ragione.

Fonte: http://www3.lastampa.it/ambiente/sezion ... tp/227182/


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Grigio
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MessaggioInviato: 12/06/2010, 11:23 
More Cold and Snowy Winters to Come in Europe, Eastern Asia and Eastern North America

http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 093710.htm

articolo in inglese! se ho tempo più tardi lo traduco


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Stellare
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MessaggioInviato: 22/06/2010, 12:54 
I cambiamenti Climatici sono così veloci che vi è da preoccuparsi seriamente,i mari si stanno innalzando così repentinamente che circoscrivendo un periodo che va da una decina di anni a questa parte,molte spiagge che conosco,si sono ritirate addirittura di almeno 100 metri.
In più le stagioni tendono a scomparire mischiandosi tra loro,il vapore acqueo e le temperature medie sono in costante aumento,generando fenomeni estremi in tutto il pianeta su tutto l'arco dell'anno.
Sarà l'inizio di qualcosa di tragico per l'Umanità?.


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Galattico
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MessaggioInviato: 30/06/2010, 14:21 
Antartide: ghiacci più sottili, allarme da satelliti
Dalle rilevazioni del radar europeo di Envisat

30 giugno, 13:49

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BERGEN (NORVEGIA) - I ghiacci dell'Antartide stanno diventando più sottili: lo rilevano le misure più recenti fatte dal satellite europeo Envisat e presentate oggi, nel convegno sull'Osservazione della Terra organizzato in Norvegia, a Bergen, dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Le misure di Envisat, che riguardano lo spessore dei ghiacci dal 2003 al 2010, sono state rilevate dal satellite a intervalli di 35 giorni e poi integrate dai ricercatori fino ad ottenere un'animazione che mostra come i ghiacci nella parte occidentale dell'Antartide si sono decisamente assottigliati. Emerge dal contrasto fra le aree colorate in rosso, che corrispondono ai primi rilievi fatti, e quelle in blu, risultato delle misure più recenti. Un fenomeno analogo è stato osservato dal radar altimetro di Envisat nei ghiacci della Groenlandia. "Sono anche evidenti le variazioni nel livello dei ghiacci avvenute periodicamente. Ci sono periodi nei quali il livello sale e altri in cui si riduce: fenomeni niente affatto comuni", ha rilevato uno dei responsabili dell'analisi del dati, Benoit Legresy, del laboratorio francese di studi geofisici Legos, di Tolosa. Le calotte polari sono dei sorvegliati speciali nello studio del clima. Sia i ghiacci antartici sia quelli della Groenlandia poggiano su un letto di roccia, che rivestono completamente. Con una superficie di 12 milioni di chilometri quadrati e uno spessore medio dei ghiacci di 2.200 metri, l'Antartide contiene il 99% dei ghiacci presenti sulla Terra e il loro scioglimento, secondo i ricercatori, porterebbe ad un innalzamento del livello dei mari fino a 70 metri. Molto più ridotti, i ghiacci della Groenlandia equivalgono al 9% del totale dei ghiacci del pianeta.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 30/06/2010, 17:54 
Scilogono i ghiacci con le microonde... deliberatamente.

[}:)]


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MessaggioInviato: 10/07/2010, 12:24 
La guerra del clima su History Channel - Ancora un video pluricensurato
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... annel.html



Il documentario di History channel, "Non è possibile! La guerra del clima", illustra il tema delle armi meteorologiche (H.A.A.R.P., scie chimiche, ordigni ad energia diretta) per il controllo delle nazioni, nell'ambito di criminali piani di tipo strategico.

Tale video riproposto su internet è stato ripetutamente censurato per cui si consiglia di scaricarlo (magari con l'ausilio di orbit downloader) onde essere sicuri di poterlo conservare e diffondere (il video è di circa 250 mega in formato .flv).

A conferma di quanto asserito metto qui sotto una delle precedenti inserzioni sul web del video che è stata censurata.

A proposito di censure sui video sulla guerra ambientale segnalo che il video censurato sui terremoti artificiali è stato rimesso (ad un altro link) e che da lì l'ho scaricato per renderlo fruibile a tutti. Adesso potete scaricare anche voi tale video con un semplice click scegliendo tra

versione in formato .flv (15 mega) http://www.mediafire.com/?otmoydouzqu
versione in formato .avi (34 mega) http://www.mediafire.com/download.php?0zi2ddmmnzm

La produzione del documentario sulla guerra ambientale di History Channel si basa su autorevoli fonti scientifiche e su documenti declassificati: lo scienziato Nick Begich, i ricercatori indipendenti Jerry Smith e William Thomas, l'ex esponente del Ministero della difesa britannico, Nick Pope, il giornalista dell'aviazione militare, Mark Farmer, spiegano come e con quali obiettivi i militari influiscono sui fenomeni geo-fisici, causando siccità, alluvioni e terremoti.



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
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MessaggioInviato: 18/07/2010, 19:07 
Il misterioso crollo della Termosfera terrestre

I ricercatori della NASA stanno monitorando un grande evento nel pianeta, la nostra atmosfera. In particolare uno strato di gas rarefatto chiamato "termosfera" recentemente crollato e ora è in ripresa.

"Questa è la più grande contrazione della termosfera in almeno 43 anni" dice John Emmert del Naval Research Lab.
Il crollo avvenuto durante il profondo minimo solare del 2008-2009, aveva colto di sorpresa i ricercatori.
La termosfera si raffredda sempre quando l'attività solare è bassa. In questo caso, tuttavia, l'entità del crollo è stato 2-3 volte maggiore rispetto alla bassa attività solare.

Immagine

Strati dell'atmosfera terrestre. Credito: John Emmert / NRL.

La termosfera varia in altezza da 90 a 600 km. Si tratta di un regno di meteore, aurore e dei satelliti, ed è anche il luogo dove la radiazione solare entra in contatto con il nostro pianeta. La termosfera intercetta i raggi ultravioletti estremi (EUV), cioè fotoni dal Sole, prima che possano raggiungere il suolo. Quando l'attività solare è elevata, la EUV solare riscalda il termosfera, aumentando la temperarura fino a 1400 K, da cui il nome di Thermo sfera. Quando l'attività solare è bassa, succede il contrario.
Ultimamente, l'attività solare è stata molto bassa. Nel 2008-2009, il Sole ha attraversato un minimo picco di attività assai duraturo e profondo. Le macchie solari sono tuttora scarse, i brillamenti solari quasi inesistenti e la radiazione solare EUV è a livelli bassi.
I ricercatori hanno immediatamente rivolto la loro attenzione alla termosfera per vedere cosa stesse succedendo.

Immagine

Questi grafici mostrano come la densità della termosfera (ad un'altezza di 400 km) ha alti e bassi nel corso degli ultimi quattro cicli solari. Frame (a) e (c) sono la densità, struttura (b) è l'intensità radio del Sole alla lunghezza d'onda di 10,7 cm, un indicatore chiave dell'attività solare. Nota: la regione cerchiata in giallo. Nel 2008 e nel 2009, la densità della termosfera è stata del 28% inferiore rispetto alle aspettative dei precedenti minimi solari. Credito: Emmert et al. (2010), Geophys. Ris. Lett., 37, L12102.

Per ottenere i valori della termosfera
Emmert utilizza una tecnica intelligente: Poiché i satelliti sentono la resistenza aerodinamica mentre si spostano attraverso la termosfera, è possibile monitorare le condizioni osservando il decadimento satelliti.
Analizzando i tassi di decadimento di più di 5000 satelliti che vanno in altitudine tra i 200 ei 600 km e che variano nel tempo tra il 1967 e il 2010, è fuoriuscito un campione unico di densità termosferico che ha evidenziato il crollo del 2008-2009. Questo valore va oltre le previsioni spiegsbili col solo minimo solare e preclude altre cause.
Una possibile spiegazione è l'anidride carbonica (CO 2).

Quando l'anidride carbonica entra nella termosfera, agisce come un liquido di raffreddamento, spargendo calore tramite i raggi infrarossi. E' ampiamente noto che i livelli di CO 2 sono aumentati nell'atmosfera terrestre. Valori extra di CO 2 nella termosfera potrebbero aver amplificato l'azione di raffreddamento del minimo solare.
"Ma i numeri non aggiungono molto", dice Emmert.
"Anche quando prendiamo in considerazione la CO 2 come un liquido di raffreddamento, non si può spiegare pienamente il collasso della termosfera".

Secondo Emmert e colleghi, il basso livello di EUV ha inciso per il 30%, i livelli extra di CO 2 per almeno un altro 10%, lasciando 60% non contabilizzate.

Nel loro documento, gli autori riconoscono che la situazione è complicata. C'è qualcos'altro alla EUV solare e alla CO 2.
Per esempio, le tendenze del clima globale potrebbero modificare la composizione della termosfera, cambiando le proprietà termiche e le modalità di risposta agli stimoli esterni. La sensibilità generale della termosfera alla radiazione solare potrebbe
ro effettivamente essere in aumento.

"Le anomalie di densità", hanno scritto, "può significare che un non ancora identificato punto di ribaltamento climatico che coinvolge il bilancio energetico e di feedback chimica è stato raggiunto".

Importanti indizi potranno essere trovati nelle variazioni della stessa termosfera. Il minimo solare sta ormai volgendo al termine, la radiazione EUV è in aumento e la termosfera è in netta ripresa.
Esattamente come avverrà tale recupero potrebbe svelare i contributi delle fonti di energia solare rispetto a quelle terrestri.
"Continueremo a monitorare la situazione", dice Emmert.

Autore: Dr. Tony Phillips | Credit: Science @ NASA

Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul

Fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... sfera.html - http://science.nasa.gov/science-news/sc ... rmosphere/


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Caldana? No, inversione termica indotta

L'inversione meteorologica (o termica) è un fenomeno dovuto alla formazione, negli alti strati della troposfera [1], di masse d'aria nelle quali la temperatura cresce con l'aumentare dell'altitudine (temperatura di inversione). Il fenomeno si può verificare anche su aree molto ampie; gli strati assumono una lieve, progressiva inclinazione verso terra. Quando questi livelli, d'inverno, sovrastano zone più fredde danno origine alle cosiddette nebbie di inversione: tali nebbie, specialmente sulle aree industriali, s'impregnano di pulviscolo, gas e vapori nocivi che perdurano fino a quando non si dissolve lo strato d'inversione.

I vari sistemi di manipolazione meteorologica creano fenomeni artificiali di inversione, da cui dipendono altre manifestazioni atmosferiche tutte funzionali alla creazione di un ambiente il più possibile inadatto alla vita. Riscaldare, per mezzo delle onde elettromagnetiche o con le scie (cfr infra), alcune parti dell'atmosfera, significa creare zone sottostanti in cui il particolato rilasciato dagli aerei chimici e gli inquinanti legati alla normale contaminazione, ristagnano, avvelenando piante, animali e uomini. Per questo motivo, dopo che i velivoli hanno disperso le sostanze tossiche a quote medio-basse, si assiste alla formazione di una densa e maleodorante caligine che appanna il naturale colore del cielo, riduce drasticamente la visibilità, pur in concomitanza di valori igrometrici bassi o bassissimi: non è dunque una foschia causata dall'umidità, sebbene i servizi meteorologici, mentendo, cerchino di giustificare la nebbia, chiamando in causa inesistenti alti parametri di umidità. Tale foschia è pure duratura, perché i venti sono assai blandi o del tutto assenti ed in quanto l'alta pressione naturale o indotta la comprime verso il suolo.

Immagine

Questo smog, simile ad una cupola grigio-biancastra, non grava soltanto sulle città e sulle zone antropizzate, ma pure su regioni rurali, collinari e montane. Ciò dimostra che si tratta di nebbia generata dai continui passaggi di aerei che sorvolano sia i centri urbani sia le campagne sia le dorsali montuose, nell'ambito di una criminale operazione finalizzata a contaminare l'intera biosfera. Si osservino l'orizzonte, i profili di colli ed i crinali dei monti: si constaterà che sono offuscati da un velo opaco a tal punto che non si riesce neppure a distinguere, nei giorni di più massiccia irrorazione, un aspetto del paesaggio distante più di un paio di kilometri.

Immagine

Correttamente, lo scienziato egiziano El Husseini attribuisce le aberrazioni termiche alle chemtrails. Egli, infatti, osserva che: "la geoingegneria può anche provocare ondate di calore estremo. Una volta raggiunta la troposfera, il particolato di alluminio Welsbach agisce come uno specchio a doppia superficie. Le particelle riflettono il calore che proviene dal sole nello spazio, ma riverberano di nuovo al suolo anche la radiazione termica proveniente dal terreno, dalle automobili, dai condizionatori d'aria, dalle fabbriche, dalle centrali elettriche, dall’asfalto".

L'inversione termica artificiale è dunque uno dei numerosi mezzi con cui la biosfera viene trasformata in un ambiente repulsivo, mortale, la tanatosfera.

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1573


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Recessione globale e pianificazione di una nuova era glaciale

Immagine

Immagine:
http://s1.postimage.org/dJf3A-4ee7b703a ... afcac5.jpg

Queste foto satellitari (Fonte immagine: Associazione Geofisica) mostrano l’interruzione della Loop Current: nel Golfo del Messico l’acqua oceanica si scalda per essere poi trasportata dalla corrente Nord-Atlantica fin nelle zone adiacenti la Groenlandia e sotto il Circolo Polare Artico, dove inabissandosi nei fondali oceanici cede quel calore che rende mite il clima di molte nazioni europee. L’interruzione della Corrente del Golfo fa sì che quest’enorme massa di acqua surriscaldata non venga più agganciata dal nastro trasportatore, a causa della fuoriuscita di petrolio dal pozzo della British Petroleum, spezzando un equilibrio biologico formatosi in milioni di anni.

Oltre che in superficie, le immagini satellitari hanno mostrato serpentoni di petrolio sotto i fondali oceanici, lunghi oltre 15 Km e larghi 5 Km, che hanno generato una pressione fisico-chimica sul flusso delle correnti con il conseguente generarsi di un gigantesco vortice, parte di una Loop Current ormai spezzata, oltre che alle catastrofiche conseguenza per la flora, la fauna e le popolazioni del Golfo del Messico danneggiate nella salute per il ricadere di tossici disperdenti chimici, come il Corexit 9527.

Quali saranno le conseguenze nel medio termine? Ricordando che l’ultima volta che si bloccò il nastro trasportatore si generò un’era glaciale con ghiacciai che arrivarono fino a New York e sulle alpi in Europa, è da stigmatizzare il fatto che a quel tempo la popolazione mondiale contava al massimo qualche milione di abitanti che migrarono verso sud in cerca di un clima più temperato, anche se sembra molto probabile la discesa di un enorme quantità di aria freddissima dal Polo Nord che congelò istantaneamente tutto ciò con cui venne a contatto, come i famosi Mammoth Siberiani trovati congelati con la proboscide alzata ed il cibo ancora in bocca e nello stomaco. Un’eventualità del genere quanti milioni o miliardi di morti e guerre tra poveri genererebbe oggi?


Anche l’emisfero australe ne risentirebbe con intere zone che andrebbero incontro a siccità prolungate, diventando inadatte al pascolo ed all’agricoltura. Negli articoli passati ci siamo chiesti se tutto questo sia stato causale o causato, vista la sospetta vendita di azioni della B.P. poco prima del disastro e l’acquisizione di azioni della compagnia addetta allo spegnimento dei pozzi petroliferi Boots & Coots. Per provare a dare una risposta al devastante effetto di una nuova era glaciale, bisogna partire da un’analisi globale dell’ economia politica mondiale, ricordando che tutte le volte che si è andati incontro ad una recessione globale la risoluzione della crisi si ebbe con guerre, tra cui la I° e la II° guerra mondiale, a seguito delle quali i gestori del potere risorsero più forti e potenti di prima dalle ceneri della distruzione.

Oggi la crisi è stata volutamente provocata dalle mire espansionistiche delle grandi multinazionali che hanno dislocato le proprie industrie nei paesi del Sud-Est asiatico (India-Cina-Pakistan) per aprire il mercato ad un bacino di utenza quattro volte superiore a quello europeo, risparmiando sulla mano d’opera e sullo smaltimento dei rifiuti tossici e non. Parte di questi prodotti è stata poi reimportata in occidente con costi di produzione nettamente più bassi rispetto alle piccole e medie imprese locali, costrette così alla chiusura e perdita di posti occupazionali che hanno generato un effetto recessivo globale senza via d’uscita, visto anche lo spaventoso debito pubblico di tutte le nazioni verso i banchieri della FED e della BCE, generato da una truffa legalizzata dal nome i signoraggio bancario. Ma nonostante il controllo dei mass-media da parte dei gestori del potere, abbiamo una cultura e, prima o poi, scoperti i responsabili, grazie soprattutto alla rete, ci rivolteremmo contro la loro arroganza di potere e verso i loro servi, cioè i politici tutti che hanno regalato loro la sovranità monetaria per poi prenderci in giro con finte contrapposizioni televisive.

Quanto ancora avrebbe retto questo sporco gioco in un pianeta dove, a fronte di un costante aumento demografico della popolazione mondiale, fa da contr’altare la diminuzione delle risorse energetiche (petrolio in primis) di acqua e di cibo? Ecco allora che prende corpo e sostanza l’ipotesi di una soluzione di un nuovo ordine mondiale che sorga dalle ceneri di un disastro globale generato da un’era glaciale che ridurrà di un terzo la popolazione mondiale. Iniziamo così a capire il perché della costruzione di arche o bunker sotterranei con trilioni di sementi di OGM in grado di resistere anche alle bassissime temperature generate da una glaciazione.

Ecco infine che la data del 2012 su cui sono state fatte convergere volutamente le profezie di una catastrofe mondiale è l’alibi precostituito ad arte tramite le idiozie dell’ultimo libro di Nostradamus,,delle previsioni Maya (occultando il fatto che l’allineamento del pianeti con il centro della galassia avviene ogni anno), del fantomatico Nibiro, o pianeta x, invisibile a tutti i telescopi, ad un’ inversione dei poli magnetici che avviene ogni 700.000 anni (l’ultima è avvenuta 20.000 anni or sono), a tempeste geomagnetiche che sempre sono avvenute senza danni (l’ultima nel 1989) di cui si dice porteranno all’interruzione planetaria della rete internet e dell’energia elettrica, che causeranno invece con H.A.A.R.P. per diffondere panico e mistificare la ancora una volta la verità.

Affinché, se queste ipotesi risultassero fondate, non possano avere alcun tipo di alibi ed affinché non si generino nuove guerre tra popoli, noi stiamo cercando di diffondere il tutto tramite i libri “Giovanni il Galileo ovvero Gesù”, e “Oltre il 2012, oltre la mente di Dio”: non per profitto, ma per un cambiamento che sta diventando ormai sempre più improcrastinabile.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6226


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Questa andava riportata:

Groenlandia: ghiacciaio collassa in una notte
Lunedì 26 Luglio 2010 07:47:29


Il ritiro del ghiacciaio negli anni (fonte wikipedia.org)
I ricercatori del Byrd Polar Research Center della Ohio State University hanno osservato un improvviso ritiro del ghiacciaio groenlandese Jakobshavn di circa 1.5km in una sola notte, quella tra il 6 ed il 7 Luglio scorso. Grazie all'utilizzo di satelliti che controllano costantemente l'evoluzione dei ghiacciai, si è constatato che circa 7km quadrati si sono staccati dalla lingua terminale finendo direttamente in mare. Va detto però che è da circa 160 anni che tale ghiacciaio si sta ritirando: infatti dal 1851 lo Jakobshavn si è fuso per complessivi 60km. Trenta chilometri si sono ritirati entro i primi 80 anni (fino a circa il 1930), mentre la seconda metà nei successivi 80.

Immagine

Osservando l'immagine allegata, notiamo di quanto il ghiacciaio è andato ritirandosi nelle varie decadi, in particolare due sono gli aspetti che attirano la nostra attenzione:

1 - nel periodo che va dal 1964 al 2001 il ghiacciaio ha subito un arresto alla sua fusione, a testimonianza dei decenni particolarmente freddi che hanno caratterizzato l'emisfero settentrionale (anni '60-70) nei quali anche i nostri ghiacciai alpini hanno registrato un aumento, seppure infinitesimo

2 - la rapida fusione avvenuta nei soli anni 2000, indice del riscaldamento climatico in atto. In definitiva il ghiacciaio è da quasi 150 anni che ha iniziato la sua ritirata e non negli ultimi anni: per cui nonostante l'alternanza tra periodi di maggior ritiro ed altri di stallo, il trend di fusione è rimasto finora, tutto sommato, pressoché tale. (fonte immagine: wikipedia.org)

fonte: http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/g ... +una-10247


Ultima modifica di Sirius il 26/07/2010, 19:33, modificato 1 volta in totale.

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In netto calo il fitoplancton, la base della catena alimentare.
Disastro silenzioso nei mari

Immagine

da Blogeko.it

No, non si può far finta di niente di fronte al declino del fitoplancton nei mari. Non si vede e non si sente, ma è la base della catena alimentare e – come gli alberi - assorbe anidride carbonica ed emette ossigeno.

Il fitoplancton è l’insieme dei piccoli e piccolissimi organismi vegetali che vivono in sospensione nei mari. Uno studio appena pubblicato su Nature dice che negli ultimi 60 anni sono diminuiti del 40%.

Nello stesso lasso di tempo, secondo una ricerca di qualche anno fa, è diminuito di tre quarti lo zooplancton, l’omologo del regno animale. Nei mari è in atto un disastro silenzioso, insomma.

Ecco i dettagli.La ricerca sul declino dello zooplancton è stata coordinata da Daniel Boyce, della Dalhousie University di Halifax, in Canada. Il testo completo su Nature è riservato agli abbonati, ma il riassunto è di libero accesso.

Dice che nei mari di tutto il mondo il fitoplancton è diminuito del 40% dal 1950 ad oggi, e continua a diminuire dell’1% all’anno.

La causa più probabile, ancora secondo la ricerca, è il global warming: la generalità del fitoplancton vive nello strato superficiale dei mari, ma l’innalzamento delle temperature rende difficile il rimescolamento fra l’acqua tiepida superficiale e gli strati profondi d’acqua, più freddi e ricchi di indispensabili sostanze nutrienti.

La diminuzione del fitoplancton è particolarmente vistosa nell’Artico, nell’Atlantico meridionale ed equatoriale, nel Pacifico equatoriale. Solo l’Oceano Indiano sembra immune dal declino.

Il ruolo di questi esserini – in buona parte visibili solo al microscopio – è
fondamentale per il pianeta. Come gli alberi, contribuiscono a mantenere fresca la Terra, dal momento che assorbono anidride carbonica, il gas dell’effetto serra. Alla loro azione è dovuta circa la metà dell’ossigeno presente nell’atmosfera.

Inoltre, il fitoplancton è alla base della catena alimentare degli oceani. Senza questi minuscoli organismi vegetali – e senza le creature più grandi che se ne cibano – balene, pesci, foche, uccelli marini non riuscirebbero a sfamarsi.

Su Nature fitoplancton in declino nei mari di tutto il mondo. Il testo completo è riservato agli abbonati; riassunto di libero accesso

Su Huffington Post

Fonte:
http://www.blogeko.it/2010/in-netto-cal ... -nei-mari/



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