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Clima questo sconosciuto
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Autore:  Ignorante [ 06/11/2015, 15:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

io non vedo differenze sostanziali, a parte l'accumulo pluviometrico rispetto agli uragani passati.
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http://pmm.nasa.gov/sites/default/files ... r_2015.jpg


dalle immagini infatti appare chiaro che solo le zone costiere sono state pesantemente colpite da chapala, non l'entroterra che comunque ha ricevuto la sua dose di pioggia grazie alle ritornanti (le cosiddette braccia dei cicloni). poi chi l'ha detto che nei deserti non piove mai? questo articolo spiega come funzionano certe dinamiche http://www.meteoweb.eu/2015/03/arriva-p ... li/414789/
ovvio che poi ci sono esempi estremi come il deserto dei gobi o atacama dove le condizioni orogenetiche e geopotenziali permettono uno o due piovaschi l'anno, ma non è il caso della penisola arabica.

un ultimo appunto. come mostra questa mappa,
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chapala ha accuratamente evitato le zone di maggior influenza della ribellione houti, colpendo pesantemente le aree filo governative e quelle sotto il controllo (si fa per dire) di alqeida, quindi nemmeno l'ipotesi di controllo climatico regge.

Autore:  Aztlan [ 06/11/2015, 19:14 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Vabbè mi arrendo, è tutto normale, i record infranti sono lì per figura. Chissà perchè perdo ancora tempo dietro alle notizie.

Autore:  Wolframio [ 06/11/2015, 19:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

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Quasi quasi ce ne mando un altro di ciclone da quelle parti, cosi il primo da eccezzionale sembrerà un po più normale [:p]

Autore:  Wolframio [ 07/11/2015, 19:43 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

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Autore:  Ufologo 555 [ 12/11/2015, 19:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Il grande anticiclone sull’Italia: ecco come il Mediterraneo diventa un mare di nebbia.

Le FOTO dallo Spazio

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Il Mediterraneo si trasforma in un “mare” di nebbia: sta succedendo in questi giorni intorno all’Italia, a causa dell’inversione termica provocata dal poderoso anticiclone che imperterrito da oltre dieci giorni occupa l’area Euro-Mediterranea, dove persisterà almeno per un’altra decina di giorni. I livelli di pressione sono eccezionali in tutt’Italia: fino a 1029hPa al Nord, tra 1025 e 1026hPa al centro/sud. Anche le temperature sono assolutamente anomale per il periodo: fino a 12-13°C sopra le medie soprattutto in montagna.

POPLEX.2015316.terra.721.1kmLe Alpi sono completamente prive di neve anche ad alta quota, come possiamo osservare nelle immagini a corredo dell’articolo, da cui però emerge proprio la presenza della nebbia nei mari intorno all’Italia, e in alcune zone costiere (e non solo). Oggi la nebbia ha oscurato i cieli della Sardegna, della Campania costiera, dei litorali pugliesi, molisani e abruzzesi, e dell’alto Adriatico tra Polesine, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove le temperature sono rimaste molto basse tutto il giorno, addirittura tra Chioggia e Grado inferiori ai +10°C.

E’ la nebbia provocata dall’inversione termica, particolare fenomeno atmosferico dovuto dalla presenza di un grosso anticiclone che in determinate condizioni determina un gradiente termico verticale invertito, con temperature che risultano più alte in quota che al suolo. E’ quello che sta succedendo in questi giorni, in cui in montagna fa più caldo rispetto alle coste. E’ una situazione molto particolare che limita ogni rimescolamento verticale dell’aria, e proprio quest’immobilismo atmosferico genera la formazione di nebbie, foschie e soprattutto la pericolosa persistenza dello smog ai bassi strati. E’ infatti la condizione meteorologica peggiore per l’inquinamento atmosferico e la salute pubblica. Ecco un altro motivo per cui a fronte di questo lungo periodo di bel tempo c’è veramente poco da gioire: clima folle e gravi ripercussioni anche per il corpo umano.

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http://www.meteoweb.eu/2015/11/il-grand ... io/538078/

Autore:  ubatuba [ 21/11/2015, 17:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

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foto link2universe

il panorama e' il medesimo ,quellodel ghiacciaio muir,a sinistra 31 08 1941 a dx 31 08 2004,il cambiamento e' stato alquanto repentino.................... [;)] [;)]

Autore:  Aztlan [ 21/11/2015, 17:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Allora esiste il riscaldamento globale...

Autore:  Ufologo 555 [ 21/11/2015, 19:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Esiste che se cambia una corrente d'aria cambia tutto (come il vento caldo di questa estate proveniente dall'Africa)!

Autore:  zakmck [ 21/11/2015, 23:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Aztlan ha scritto:
Allora esiste il riscaldamento globale...


Circa 14 milioni di anni fa non c'era un solo cristallo di ghiaccio sul pianeta.

E un centinaio di anni fa i ghiacciai si erano ritirati tanto quanto oggi: viewtopic.php?p=401642#p401642

E' un ciclo naturale che vede l'alternanza tra Ere Glaciali ed Ere Interglaciali.

Autore:  Ufologo 555 [ 22/11/2015, 11:18 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

[:264] Quello che ribadisco da anni.

Autore:  alcar [ 22/11/2015, 11:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Ufologo 555 ha scritto:
[:264] Quello che ribadisco da anni.


Infatti, ma di sti tempi strumentalizzano ogni cosa per creare paura e caos.

Autore:  Wolframio [ 22/11/2015, 11:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

E sopratutto per spillare quattrini Immagine

Autore:  Ufologo 555 [ 22/11/2015, 11:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

... [:264] [:305] [:306]

Autore:  ubatuba [ 24/11/2015, 12:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Il fenomeno El Niño attualmente in corso sarà eccezionalmente intenso e raggiungerà il massimo alla fine di quest'anno, con pesanti ripercussioni in numerose regioni del pianeta.

L'annuncio – che conferma le osservazioni dei servizi meteorologici di molti paesi – è stato dato dalla World Meteorological Organization (WMO) in apertura della El Niño Conference iniziata ieri a New York: le previsioni parlano di medie trimestrali delle temperature superficiali dell'acqua nell'Oceano pacifico centro orientale superiori di due gradi rispetto alla norma. Quest'anno El Niño sarà quindi uno dei tre eventi più intensi avvenuti a partire dal 1950, classifica che finora era occupata dai fenomeni del 1972-73, 1982-83 e 1997-98.

El Niño-Oscillazione meridionale è un fenomeno naturale che si verifica ciclicamente, in media ogni cinque anni, ma con periodi che variano tra due e sette anni. È il risultato da una complessa interazione tra l'oceano e l'atmosfera: più precisamente, El Niño, la componente oceanica, si manifesta con un riscaldamento delle correnti dell'Oceano Pacifico centro-orientale, mentre l'Oscillazione Meridionale, la componente atmosferica, si manifesta con cambiamenti dei livelli di pressione nel Pacifico centro-occidentale. Tipicamente il fenomeno raggiunge il suo picco tra ottobre e gennaio, persistendo per il primo trimestre dell'anno, per poi scemare.

I meccanismi che regolano l'accoppiamento tra fenomeni oceanici e fenomeni atmosferici non sono stati ancora del tutto chiariti, ma l'andamento temporale e i gli effetti di El Niño sono noti in dettaglio. Nel Sud Est Asiatico, il fenomeno si associa tipicamente a siccità, con il risultato di un aumento del rischio di incendi, come quelli che hanno colpito devastato l'Indonesia nell'ottobre scorso.

Storicamente,
El Niño ha causato una riduzione delle piogge nel Pacifico sudoccidentale, da Papua Nuova Guinea alle Isole Cook, incrementando invece quelle nel Pacifico orientale. Gli effetti si fanno sentire anche in Asia meridionale, con una diminuzione delle piogge monsoniche: secondo il servizio meteorologico indiano, da giugno a settembre di quest'anno le precipitazioni sono state del 14 per cento inferiore alla media, confermando la tendenza siccitosa dello scorso anno. I meteorologi indiani sottolineano inoltre che due stagioni monsoniche consecutive fortemente sotto la media non si verificavano da 115 anni.

In Africa orientale, la stagione delle piogge che va da ottobre a dicembre è fortemente influenzata da El Niño, con un aumento delle precipitazioni nel settore equatoriale del Corno d'Africa. In Africa meridionale, l'effetto evidente è la diminuzione delle precipitazioni che determina condizioni di siccità e di rischio di penuria di approvvigionamenti di cibo.

Anche nel continente americano l'impatto di El Niño è notevole: nel 1997-98 per esempio, provocò un livello di precipitazioni 10 volte superiore al normale in Ecuador e Peru, che furono colpiti da estese alluvioni, fenomeni di erosione dei suoli e frane, che causarono la distruzione di abitazioni e infrastrutture e un considerevole numero di vittime.

L'ANIMAZIONE REALIZZATA DALLA WMO PER SPIEGARE EL NINO E I SUOI EFFETTI (in inglese)

“I gravi fenomeni di siccità e le devastanti alluvioni che stanno colpendo le zone tropicali e sub-tropicali portano il marchio di El Niño, che è il più intenso degli ultimi 15 anni”, ha spiegato Michel Jarraud, segretario generale della World Meteorological Organization. “Tuttavia, siamo meglio preparati ad affrontare le conseguenze che in passato: i paesi più colpiti stanno pianificando le misure per affrontare l'impatto di El Niño in diversi settori, quali l'agricoltura, la pesca, le risorse idriche e la salute pubblica, al fine di minimizzare i danni economici e le vittime umane”.

Anche gli ecosistemi marini sono influenzati da El Niño, in particolare da quello in corso. Le temperature superiori alla media sono infatti un fattore di aggravamento dello sbiancamento delle barriere coralline. Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, alla fine di quest'anno il problema riguarderà il 95 per cento delle barriere coralline americane.

Infine, El Niño ha un'influenza notevole anche sui cicloni tropicali, intensificandone l'attività nel Pacifico settentrionale: l'uragano Patricia, che ha investito il Messico il 24 ottobre, è stato il più intenso dell'emisfero occidentale. Per contro, per effetto di El Niño, l'attività dei cicloni tende a ridursi nell'Atlantico e intorno all'Australia.

Ma come interagisce El Niño con il riscaldamento globale in atto? La questione è molto dibattuta tra i climatologi. Un recente studio pubblicato sulla rivista “Climate of the Past” da S. McGregor e colleghi dell'Università del South Wales a Sidney in Australia, ha mostrato che il fenomeno è stato più intenso tra il 1979 e il 2009 di quanto non sia stato negli ultimi 600 anni circa, il che fa pensare che le attività umane e l'effetto serra abbiano un effetto di rinforzo. La grande variabilità del fenomeno non permette tuttavia di fare previsioni per il futuro, come mostrato da una precedente ricerca condotta da Mat Collin dell'università di Exeter, nel Regno Unito, e pubblicata nel 2010 su “Nature Geoscience”.

http://www.lescienze.it/news/2015/11/18 ... 20-11-2015

Autore:  Ufologo 555 [ 24/11/2015, 13:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Clima questo sconosciuto

Ecco; infatti anche El Niño fa parte dei fenomeni ciclici ... [^]

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