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MessaggioInviato: 27/08/2010, 16:55 
Il vaccino che potrebbe bloccare lo stress senza
rintontirci – l’ennesima pericolosa trovata della scienza asservita


ago 26th, 2010

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... asservita/

Qui di seguito la traduzione (a cura di Giulia) dell’articolo di Rachel Quigley Jab that could put a stop to stress without slowing us down, pubblicato sul Daily mail il 2 agosto 2010, con intercalati alcuni commenti [tra parentesi quadre]. A seguire un video di Alex Jones sul tema.

Il vaccino che potrebbe bloccare lo stress senza rintontirci.

Dimenticatevi dei rimedi tradizionali a base di yoga, meditazione o pillole. Secondo gli scienziati, curare lo stress cronico prossimamente potrebbe diventare facile come farsi un’iniezione.

Un rimedio per adesso in fase sperimentale, ben poco testato, di cui non si possono conoscere assolutamente gli effetti a lungo termine, viene presentato in maniera ben poco obiettiva sotto una luce, come una possibile conquista del progresso scientifico, migliore persino delle pillole sintetiche ovvero degli psicofarmaci; migliore in che senso però, nel senso che otterrà lo stesso disastroso risultato di quelle droghe ma con un effetto che si protrae vita natural durante? Potrebbe essere la droga perfetta che impedisce ai cittadini-sudditi di sentirsi stressati o preoccupati per ciò che subiscono da parte delle istituzioni senza però che ne vengano minate le capacità lavorative?



Continua>>>>
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... asservita/





Siamo praticamente alla FOLLIA PURA! [xx(]



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MessaggioInviato: 27/08/2010, 18:44 
Ma io mi chiedo comunque...... Ma chi si farebbe di medicinali per lo stress? Cioè, la gente deve starci davvero poco col cervello se per ogni cosa deve prendere delle medicine... E poi magari si lamentano che sono "drogati" da farmaci [8]


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MessaggioInviato: 29/08/2010, 17:30 
Cancro: le cure proibite - di Massimo Mazzucco

http://www.tanker-enemy.tv/cancro-le-cure-proibite.htm

Il documentario di Massimo Mazzucco passa in rassegna le più importanti terapie naturali contro i tumori. Si tratta di cure non solo non riconosciute dalla medicina ufficiale, che si basa sulla radioterapia, sulla chemioterapia e sulla chirurgia, ma per giunta osteggiate in ogni modo dall'estalishment medico-scientifico volto a difendere i biechi interessi delle industrie farmaceutiche. Tutto ciò avviene a discapito della salute e della verità.


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MessaggioInviato: 31/08/2010, 18:09 
VIVISEZIONE, L'INGANNO DELL'UNIONE EUROPEA: PRENDI UN ANIMALE E LO TORTURI TRE VOLTE
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08 ... lte/52376/

La nuova direttiva Ue deve essere approvata entro l'8 settembre. Ma già infuriano le polemiche degli animalisti su una deriva ancora più violenta. Ogni anno vengono utilizzati 12 milioni di animali per esperimenti scientifici
Esperimenti su animali randagi e domestici. In poche parole cani e gatti. Utilizzando metodi da tortura come l’isolamento forzato, il nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente all’esaurimento (morte) degli animali. E non è finita, perché se l’intensità è “moderata”, l’esperimento sulla stessa bestiola si può ripetere. Un bell’escamotage per sostenere, come recita la nuova direttiva europea sulla vivisezione, che d’ora in poi gli esperimenti coinvolgeranno meno animali. Il tutto gravato da un singolare paradosso: in Italia la legge sulle vivisezione è più rigida, ma ora le nuove regole dell’Unione non saranno più derogabili dai singoli paesi con buona pace delle multinazionali del farmaco. Certo l’Italia potrebbe chiedere di mantenere le sue regole, ma la domanda è: lo farà?

Intanto, dopo anni di discussioni e rimaneggiamenti, la nuova direttiva europea sulla vivisezione è pronta al varo. Ma nessuno, o quasi, degli europarlamentari italiani eletti nel 2009 è ancora andato a leggersi il testo. Peccato, perché a guardarlo bene ci sono punti che farebbero accapponare la pelle anche al più convinto sostenitore della sperimentazione scientifica con gli animali. Il testo prevede, ad esempio, all’articolo 16: “La possibilità di riutilizzare animali già sottoposti a esperimenti di intensità ‘moderata’”. Un paradosso, si diceva. “In questi ultimi mesi quasi tutti gli articoli chiave sono cambiati in peggio rispetto alla prima stesura del 2008 – dichiara scandalizzata Vanna Brocca della Leal, la Lega antivivisezione – ad esempio la frase la possibilità di riutilizzare animali già sottoposti a esperimenti di intensità moderata è significativamente diversa rispetto alla prima stesura ipotizzata dalla Commissione, dove si parlava invece di esperimenti di intensità lieve“.

“Tra le procedure codificate poi – continua la Brocca – c’è l’isolamento forzato di cani e scimmie o il nuoto forzato o altri esercizi fino all’esaurimento dell’animale”. Un risultato ben diverso, insomma, da quello che si aspettavano le principali associazioni animaliste che auspicavano il graduale superamento della sperimentazione con gli animali grazie all’utilizzo di metodi alternativi, in provetta o tramite modelli computerizzati e, nello stesso tempo, la riduzione degli esperimenti più dolorosi. Ma non è l’unico scivolone del testo. Sempre nella prima stesura del 2008 non vi era di certo: “La possibilità di chiedere delle deroghe a sperimentare su animali randagi delle specie domestiche – aggiunge la Brocca – l’ articolo 11 del testo (compresi cani e gatti ndr), qualora sia impossibile raggiungere lo scopo della procedura” altrimenti e quando sia ritenuto “essenziale” per tutelare l’ambiente o la “salute umana o animale”.

Eppure, la relatrice della normativa, l’eurodeputata Elisabeth Jeggle del Partito popolare europeo, aveva dichiarato alle agenzie di stampa: “Le nuove norme realizzano un compromesso tra i diritti degli animali e le esigenze della ricerca”. Ma il risultato finale non pende certo a favore degli animali. E così, mentre i nostri eurodeputati sonnecchiano, il tam tam di protesta degli animalisti è già partito. La Leal, lega antivivisezionista, sta raccogliendo le firme per una petizione online da portare al Parlamento europeo entro l’8 settembre, giorno della votazione del testo. Sono già oltre le 60mila. Tra questi hanno firmato: l’astrofisica Margherita Hack, l’attrice Lea Massari, la scrittrice Sveva Casati Modignani, il fotografo Gabriele Basilico. In gioco, stando ai dati forniti dall’Ue nel 2005 (gli ultimi disponibili), ci sono i 12 milioni di animali che vengono usati ogni anno in Europa per finalità di ricerca. Una statistica dalla quale vengono generalmente escluse le specie invertebrate e gli animali uccisi per utilizzare tessuti e organi. Ed ecco che cosa si sono inventati a Bruxelles come “compromesso”, per usare le parole della Jeggle.

Il professor Agostino Macrì è stato per anni uno dei massimi ricercatori all’Istituto Superiore di Sanità, oggi scrive per alcune riviste scientifiche: “Io ho fatto quasi sempre sperimentazione sui ratti, non sono contrario alla sperimentazione scientifica con test sugli animali. Ci sono farmaci che possono essere testati sull’uomo se non dopo una prima fase di test fatta sugli animali. Certo, però, se dovesse passare il principio generale a livello europeo che si possono riutilizzare per più esperimenti gli stessi animali, sarei contrario. Mi sembra una inutile tortura. Come sono contrarissimo a usare animali cosiddetti randagi, portatori di per se di altre malattie. Oggi comunque in Italia – continua Macrì – per la sperimentazione su cani e gatti o su altre specie al di fuori dei ratti, bisogna chiedere una deroga, una autorizzazione al ministero della Salute che la sottopone poi al vaglio di una commissione in seno all’I.S.S”. E già la normativa italiana, la n.116/92, è parecchio restrittiva sulla sperimentazione su quasi tutte le specie animali.

“In realtà- dice Brocca – domani potrebbe diventare tutto più difficile o più semplice a guardarlo dalla parte dei vivisettori e dei grandi gruppi che dalla vivisezione traggono profitto. Infatti l’articolo 2 della nuova Direttiva esclude che si possano apportare migliorie alla Direttiva nella fase di recepimento. Tutt’al più l’Italia potrà chiedere di mantenere delle misure più restrittive, se già le possiede. Ma avrà voglia di farlo?”. Il timore è che per competere con gli altri 26 Paesi dell’Unione, il nostro governo non si batta abbastanza e decida di adeguarsi integralmente a questa Direttiva tutta giocata al ribasso.

Bruno Fedi, già docente universitario in medicina a Roma e poi a Terni, è un luminare del cancro dell’urotelio. Fedi è un “pentito” della sperimentazione scientifica sugli animali: “Dopo 15 anni di sperimentazione all’università su cavie, topi, criceti, cani e gatti, un bel giorno mi sono reso conto che i risultati erano o inutili o dannosi e ho deciso così di liberare tutti gli animali del laboratorio. Torturare e uccidere animali, per sperimentare cosmetici, farmaci o altro, è una ingiustificabile crudeltà, a meno che non vi sia una reale utilità per l’uomo. Faccio notare – continua Fedi – che i risultati degli esperimenti su animali, possono essere, sull’uomo, uguali, diversi, o addirittura opposti e per verificarlo bisogna ripetere gli esperimenti sull’uomo. Questo fatto è ormai riconosciuto da prestigiose riviste e organizzazioni di controllo o di ricerca internazionali. Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perché così facendo “l’iter” di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa più complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. Vogliamo metterci in testa che la struttura genetica di un animale è diversa da quella di un uomo! Non siamo, come ha scritto un mio illustre collega su Nature (si tratta dell’autorevole scienziato Thomas Hartung ndr), topi che pesano 70 kilogrammi. Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso. Vi sono metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, come quelli sulle cellule coltivate o quelli sui tessuti umani che si possono prelevare dagli arti amputati, che danno risultati di gran lunga migliori”.

Secondo la Leal, anche in materia di metodi alternativi alla sperimentazione animale il testo che sarà votato a Strasburgo segna un pericoloso passo indietro rispetto a quello di due anni fa: “Infatti vengono resi obbligatori soltanto i metodi alternativi recepiti dalla normativa comunitaria, che al momento sono pochi. Il primo testo proposto della Commissione, invece, era molto più avanzato, includendo tutti i metodi sostitutivi disponibili e scientificamente soddisfacenti”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08 ... lte/52376/



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MessaggioInviato: 01/09/2010, 11:15 
India: 4 bambini muoiono pochi minuti dopo la vaccinazione contro il morbillo
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... inuti.html

Qualche giorno fa sul giornale Indian Express è comparso (per poi scomparire misteriosamente qualche giorno dopo) un articolo dal titolo 4 children die within minutes of vaccination. L'articolo però nel frattempo è stato letto e linkato da numerosi siti uno dei quali per fortuna lo ha persino riportato integralmente.

Non conosciamo le ragioni della sparizione dell'articolo anche se possiamo avanzare il sospetto che desse molto fastidio a tutte le persone e a tutte le aziende impegnate a sostenere le campagne di vaccinazioni di massa.

In ogni caso noi abbiamo le prove che l'articolo originariamente fosse lì perchè una ricerca all'interno del sito di Indian Expres (che utilizza il motore di ricerca google) mostra lo stesso link nella sua cache, e come prova abbiamo messo qui sopra lo screenshot.

Ad ulteriore conferma qui sotto mostriamo lo screenshot della ricerca diretta su google della frase "4 children die within minutes of vaccination"



Una copia dell'articolo la potete trovare al seguente link sul sito themedguru.com ed anche sul sito swinehoax. Qui di seguito la traduzione dello scomodo articolo.

4 bambini muiono pochi minuti dopo la vaccinazione

Fine agosto 2010

Un ordinario programma di immunizzazione [ovvero di vaccinazione - N.d.T.] a Luckndop è andato storto dopo che sabato 4 bambini sono morti nel giro di pochi minuti dalla somministrazione del vaccino contro il morbillo (cui era seguita la somministrazione di Vvtamina A in gocce).

I quattro bambini identificati come Rekha, Sahil, Satyam Kumari e Sania provenivano da Bindauva, Rampur Garhi e Padmin Kheda, villaggi del Mohanlalganj, un distretto a 30 km da Lucknow.

Tutte le vittime avevano meno di due anni di età ed il più piccolo aveva sei mesi.

“Un totale di cinque bambini si è ammalato . Tutti e cinque sono stati portati inizialmente presso un centro di primo soccordo a Mohanlalganj e dopo sono stati trasferiti al King George Medical College di Lucknow.

"Quattro sono morti lungo il tragitto ed uno che è ricoverato all'ospedale di Lucknow sta combattendo contro la morte” ha detto il dottor S.C. Ram, direttore generale dell'assistenza familiare. [quindi purtroppo il numero delle piccole vittime potrebbe ben presto salire a 5, se non è già successo nel frattempo - N.d.T.]

Gravi reazioni al vaccino
Quando i bambini sono svenuti nel giro di pochi minuti dall'iniezione, i genitori arrabbiati hanno addossato la colpa ad errori da parte degli funzionari o ad una qualche inadeguatezza nella vaccinazione.

Secondo i testimoni oculari, non appena i bambini hanno ricevuto l'iniziezione hanno mostrato gravi reazioni al vaccino.

Ai bambini è mancato il respiro, hanno iniziato a sudare. Si sono sentiti mancare e dopo non si sono più ripresi. I loro occhi si sono girati all'indietro e un qualche fluido è iniziato a fuoriuscire dalle loro bocche (sintomi simili a quelli che si manifestano in occasione delle convulsioni).

Programma di immunizzazione sospeso
Appena la notizia della tragedia si è diffusa il programma di immunizzazione in tutto il distretto del Mohanlalganj è stato interrotto.

In un tentativo di accertare la causa della morte gli ufficiali sanitari e l'amministrazione del distretto st.i sono recati sul posto.

Secondo gli esperti, la morte dopo una vaccinazione avviene o a causa di un vaccino scaduto o di una sua contaminazione che lo rende non idoneo all'utilizzo sull'uomo.

“E' difficile accertare quale vaccinazione ha causato le morti. Solo un esame dei campioni e l'autopsia dei bambini. riveleranno la verità.

La furia scatenata degli abitanti dei villaggi
In seguito all'incidente, quasi 600 abitanti dei villaggi hanno attaccato il personale sanitario di base ed ha tenuto in ostaggio tre medici governativi.

Gli abitanti infuriati hanno minacciato di bruciarli vivi. Solo dopo una lunga opera di persuasione da parte della polizia locale si sono calmati ed hanno lasciato andare i dottori.

Il magistrato locale Anil Sagar ha affermato: “Quando la notizia delle morti dei bambini è filtrata nei villaggi intorno alle 2 del pomeriggio, una squadra di tre dottori che era andata lì per indagare sulla causa delle morti è stata tenuta in ostaggio dagli abitanti dei villaggi negli uffici del locale presidio sanitario.”

Indagine ordinata dal Minisero della Sanità

Il ministero della Sanità ha designato un comitato per indagare sulla causa delle morti.

Nel frattempo l'intera partita di vaccini che potrebbero avere avvelenato i bambini è stata ritirata e campioni presi dalle fialette sono stati prelevati per essere analizzati .

Inoltre il responsabile del programma di immunizzazione di Mohanlalganj, il dottor K.P. Upadhya, e quattro infermieri che sommnistravano i vaccini sono stati sospesi [dal lavoro] per tutta la durata dell'indagine.

"Prima facie [Dalla prima impressione] sembra che l'incidente sia avvenuto a causa di vaccini difettosi. Questo è un incidente davvero grave. Intraprenderemo azioni appropriate. Alle famiglie verrà data una risarcimento di 50.000 rupie " ha detto Anil Sagar.
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... inuti.html



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MessaggioInviato: 06/09/2010, 09:39 
SABATO 4 SETTEMBRE 2010

Bangladesh: 3 bambini muoiono poco ore dopo essere stati vaccinati contro il morbillo
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... o-ore.html

Tre bambini muoiono in Bangladesh poche ore dopo la vaccinazione contro il morbillo, a pochi giorni di distanza dalla tragica morte di 4 bambini indiani che hanno iniziato a sentirsi male pochi minuti dopo la vaccinazione contro il morbillo (sempre lo stesso vaccino contro il morbillo, coincidenza?).

Dall'articolo qui sotto tradotto pare si possa addebitare la loro morte ad una confezione di vaccino multidose non ben conservata. Ma se anche fosse questa davvero la causa della morte ci si dovrebbe chiedere come mai sia possibile che il cinismo degli operatori sanitari arrivi a somministrare a bambini di dieci mesi una dose di vaccino prelevata da una confezione non ben conservata.

Tuttavia ci si dovrebbe chiedere come mai questo Programma Espanso di Immunizzazione portato avanti dalla sanità bengalese preveda la vaccinazione di bambini di dieci mesi. Se il vaccino contro il morbillo con virus vivi non dovrebbe essere somministrato a bambini di età inferiore ai 9 mesi dal momento che esso normalmente non riesce ad immunizzare questi bambini, a causa della presenza degli anticorpi trasmessi dalla madre, è facile ipotizzare che anche a 10 mesi un bambino, se è ancora allattato al seno potrebbe avere ben poco bisogno di tale immunizzazione, e che se proprio contraesse la malattia il decorso sarebbe più benigno. Ma le campagne di vaccinazione di massa non guardano in faccia nessuno e non fanno distinzione tra bambini che ricevono ancora anticorpi tramite il latte materno e bambini che non succhiano più il latte della madre.

Un'altra cosa importante che si evince dall'attenta lettura dell'articolo è che tale campagna di vaccinazione contro il morbillo portata avanti all'interno del Programma Espanso di Immunizzazione prevede la somministrazione di vaccini al mercurio, dal momento che i vaccini multidose non possono conservarsi adeguatamente senza che venga aggiunto il pericoloso thiomerosal.

Appare quindi palese a ben vedere chel'EPI, il Programma Espanso di Immunizzazione è l'ennesimo Programma di Avvelenamento di Massa. Ma da chi dipende questo famoso programma? Leggendo tra le righe dell'articolo già lo si intuisce, ma una piccola ricerca su internet permette rapidamente di sapere chi sta dietro all'EPI, le Nazioni Unite tramite la loro Organizzazione Mondiale della Sanità, quell'ente recentemente salito all'onore delle cronache per gli squallidi conflitti di interesse tra i suoi funzionari e consiglieri e le grandi aziende produttrici di vaccini.

La conferma del fatto che l'EPI sia un programma di vaccinazione di massa sotto l'egida dell'OMS la si ha da questa pagina sul sito ufficiale dell'OMS (ovvero WHO, se utilizziamo la dicitura internazionale in inglese) http://www.wpro.who.int/sites/epi/. Qui sotto lo screenshot della pagina in cui è messa in evidenza anche la pubblicità ai tossici vaccini contro l'influenza suina.


Appare così chiaro perché siano stati nominati, all'interno della commissione d'inchiesta che deve indagare sulla triste vicenda, ben due funzionari dell'OMS più il supervisore distrettuale dell'EPI, ovvero un funzionario che fa da supervisore ad un programma dell'OMS e che in fin dei conti riceva lo stipendio grazie al fatto che l'OMS intraprende questi programmi di vaccinazione di massa. Tre dei sei membri della commissione d'inchiesta, ovvero la metà precisa, sono quindi legati all'OMS, l'organizzazione responsabile del Programma Espanso di Immunizzazione. Fin troppo ovvio il rischio che il controllore tenda ad assolvere il controllato dato che questo lavora per suo conto.

Qui sotto la traduzione dell'articolo 3 babies died within hours after they were vaccinated pubblicato il 3 settembre 2010 sul Daily Star/Asia News Network.


3 bambini muoiono poco ore dopo essere stati vaccinati


BANGLADESH - Tre bambini sono morti ieri nel giro di poche ore dalla vaccinazione contro il morbillo somministrata all'interno del Programma Espanso di Immunizzazione [Expanded Programme of Immunisation, EPI] all'ospedale della Comunità di Kalikapur dell'unione di Guabaria nel distretto di Hizla Upazila.

Le vittime sono state identificate come Toma, figlia di Profulla Dhali; Tisha, figlia di Pancham Kolu; e Pranto, figlio di Anil Kolu.


Pancham Kolu ha detto che l'assistente sanitario, che dirige la clinica, ha vaccinato i bambini mercoledì pomeriggio. Ella ha prelevato le dosi da un'ampolla rotta nonostante l'obiezione delle madri dei bambini, ha dichiarato [Pancham Kolu, il padre di una delle bambini morte - N.d.T.]

Più tardi, una volta tornate a casa, le madri hanno visto che bambini sonnecchiavano. Ben presto i bambini di dieci mesi sono stati preda di convulsioni ed hanno iniziato a vomitare ed a soffrire di diarrea.

Le madri hanno portato di corsa i tre malati al Presidio Sanitario di Hizla Upazila dove gli infanti hanno ricevuto un primo trattamento. Intorno alle 2.30 del mattino di ieri Toma ha esalato il suo ultimo respiro.

Pranto and Tisha sono stati trasferiti all'Ospedale Barisal Sher-e-Bangla dopo che le loro condizioni sono deteriorate ma entrambi sono morti lungo la strada per l'ospedale, hanno riferito le loro madri.

L'ufficiale sanitario di Upazila, Shuvangkar Baroi, ha ammesso che i tre sono morti dopo avere ricevuto le vaccinazioni dell'EPI [Programma Espanso di Immunizzazione].

Egli ha riferito che i vaccini dell'EPI per i 9 distretti delle unioni di Harinathpur, Memania e Guabaria erano stati preservati in un frigorifero in un punto di stoccaggio presso una farmacia di Alamgir Sardar.

Mercoledì mattina i nove assistenti sanitari delle comunità, tra i quali Taslima, hanno prelevato un'ampolla ciascuno per vaccinare dieci bambini per ogni ampolla, ha detto Mizanur Rahman, un funzionario dell'EPI del complesso sanitario di Hizla Upazila.

Il funzionario ha riferito anche che ancora non sanno come Taslima abbia prelevato un'altra ampolla dopo averne usata una per vaccinare dieci bambini e che tipo di vaccino sia stato iniettato ai tre altri bambini.

Taslima non ha voluto rilasciare commenti.

Anil Chandra Dutta, chirurgo civile del distretto di Barisal, riferisce che hanno istituito una commissione di inchiesta ed hanno visitato Kalikapur per raccogliere le prove e registrare le affermazioni dei testimoni.

La commissione è formata da sei membri ovvero dal Sostituto Chirurgo Civile dell'ASM Abdus Sattar, dai funzionari locali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Arifur Rahman e Mizanur Rahman, dal supervisore distrettuale dell'EPI Bazlur Rahman, dal pediatra Mahmud Hasan Khan dell'Ospedale di Barisal, e dal funzionario sanitario di Upazila, Shuvangkar Baroi.

Il medico Ahsan Habib, funzionario di Upazila Nirbahi, ha detto che dopo avere parlato con le famiglie dellle vittime, egli ha chiesto alla polizia di indagare sull'incidente.

La polizia, aprendo un'inchiesta sui tre casi di morte innaturale ha spedito i tre corpi all'obitorio dell'ospedale di Barisal per l'autopsia, ha detto Rafiqul Hossain, dirigente della stazione di polizia di Hizla.

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... o-ore.html



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MessaggioInviato: 08/09/2010, 13:03 
Riporto anche qui il filmato proposto da NOcoverUP
in questa discussione:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=7842

Mio figlio si è vaccinato. Ora è autistico.




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del triste caso di questo signore avevamo postato anche questo:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=119658



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Psicofarmaci ai bambini

L’eccessiva prescrizione di psicofarmaci ai bambini: un flagello dei nostri tempi... di Dr. Ronald Ricker e Dr. Venus Nicolino - The Huffington Post, scelto da Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus

1 settembre 2010

Immagine

Fonte:
http://www.scienzaeconoscenza.it/artico ... -tempi.php

Al giorno d’oggi la somministrazione di farmaci psicoattivi (psicofarmaci) ai bambini (6-17), è troppo comune e cresce con una cadenza allarmante. Questi farmaci spesso causano l’effetto opposto a quanto si era inteso, e condannano il bambino ad una vita infelice e alla malattia. La loro prescrizione servirebbe a trattare gli “squilibri chimici” che, si dice, siano la causa di ADHD (Disturbo di Attenzione), depressione e disturbo bipolare, ma in realtà è proprio l'uso improprio di questi farmaci a causare diversi squilibri chimici, che a loro volta provocano disturbi mentali, molti dei quali sono sia permanenti che debilitanti.
In aggiunta è ormai evidente che stiamo di fatto diagnosticando come disturbi mentali il normale comportamento di bambini e adolescenti (ma i bambini non dovrebbero essere pieni di energia? e non è normale per un adolescente essere lunatico e distaccato?). Questa diagnosi non si basa solo su questa concezione di "squilibri chimici", ma anche su un’idea generale e pervasiva che ogni comportamento non accettabile sia dovuto ad una malattia mentale. E per ultimo, ma certamente non meno importante, la prescrizione di questi farmaci da parte dei medici è basata su informazione fornita dalle autorità e dall’industria farmaceutica, informazione spesso sostenuta da studi fraudolenti, il cui fine è solo quello di fare soldi sulle teste dei nostri figli.

In una recente conferenza, il rispettabile giornalista, scrittore e candidato al Premio Nobel, Robert Whitaker (PBS, Boston, 15 giugno 2010) ha evidenziato non solo la non scientificità della metodologia utilizzata nello sviluppo, prescrizione e uso di psicofarmaci nei bambini in età scolare, ma anche come siano irrimediabilmente corrotti e fallimentari i sistemi che dovrebbero regolamentare la sicurezza dei medicinali in questo paese (USA).
Inevitabilmente, le aziende farmaceutiche esistono per creare profitto. Il loro successo non si basa dunque sull'utilità di un farmaco o la sicurezza dei suoi prodotti. Il percorso per aumentare i profitti è semplice: trovare nuovi impieghi per i loro vecchi farmaci, inventarne di nuovi e trovare nuovi mercati per entrambi i farmaci, vecchi e nuovi. Purtroppo, i bambini sono il nuovo mercato di oggi.

Le autorità, per approvare un nuovo farmaco, richiedono uno studio che ne provi l’efficacia e la non pericolosità. "Studio" è spesso un termine improprio, dato che la parola implica una qualche imparzialità e un risultato a priori sconosciuto. Questi "studi" spesso sono più simili ad un procedere a tentativi: in uno di questi, corruzione e disonestà sono stati la regola. I bambini che hanno risposto al placebo sono stati rimossi dai dati, considerandoli come se avessero risposto negativamente al farmaco vero e proprio. Ciò significava che gli unici bambini che sono rimasti nel gruppo di studio sono stati i cosiddetti "positivi alla reazione." E, per di più, i ricercatori il cui “fondo di ricerca” era finanziato dal produttore del farmaco, decidevano quali fossero i soggetti che rispondevano ‘positivamente’ al trattamento. Questo, naturalmente, è un enorme conflitto di interessi in quanto ricercatori e industria farmaceutica hanno come unico obiettivo l’approvazione del farmaco da parte dell’autorità.

In un articolo pubblicato nel 2004 Lancet, forse la più prestigiosa rivista medica britannica, ha detto che gli studi utilizzati per fornire la prova dell’utilità di molti farmaci anti-depressivi nei bambini erano "niente altro che frodi." In seguito a tale valutazione, l'uso su bambini di questi anti-depressivi è stato vietato in Gran Bretagna.
Il danno reale causato dall'uso di farmaci anti-depressivi conosciuti come SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina: Prozac, Zoloft, Seroxat ecc.) su bambini in età scolare si trova solo in studi legittimi e più lunghi come quelli che continuano dai 17 mesi ai sei anni. In uno di questi studi, il 25 per cento dei bambini “bi-polari” che erano stati trattati con SSRI per tre anni, sono stati riesaminati e diagnosticati con un disturbo ben più grave della malattia Bi-polare. Questo numero è aumentato a 50 per cento dopo sei anni di uso del farmaco SSRI. L'uso a lungo termine di nuovi anti-psicotici può portare a problemi molto più gravi rispetto alla malattia iniziale; diabete, obesità e morte prematura sono stati tutti legati all'uso di questi farmaci.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani consiglia di informarsi attentamente sugli effetti dei farmaci antidepressivi. Avvertenze su questi e altri psicofarmaci sia per adulti che per bambini è possibile trovarli anche consultando il sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).


Fonte: The Huffington Post
http://www.scienzaeconoscenza.it/artico ... -tempi.php

Traduzione e diffusione
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus

Tel 0236510685
Email: info@ccdu.org

Link:
http://www.ccdu.org/



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Corruzione medici-case farmaceutiche:
blitz Nas, sei arresti


Perquisizioni in molte regioni. A capo dell'organizzazione
ci sarebbe un noto professore universitario fiorentino


01 ottobre, 08:44

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 00340.html

FIRENZE - Sei persone sono finite ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze su una presunta associazione per delinquere composta da medici specialisti e loro collaboratori accusati di aver stipulato accordi corruttivi con imprenditori di industrie multinazionali farmaceutiche. Ventuno le ordinanze di misura cautelare firmate dal gip di Firenze e in esecuzione in varie regioni d'Italia: oltre ai sei arresti domiciliari, due obblighi di dimora e 13 interdizioni dall'attività. Il Nas spiega che i medici avrebbero percepito "illeciti compensi stimati nell'ordine di circa 2 milioni di euro, gran parte dei quali fatti transitare sui bilanci di società di copertura, in cambio di prescrizioni e somministrazioni arbitrarie a centinaia di pazienti in cura per diffuse patologie croniche di specialità medicinali prodotte dalle aziende corruttrici, che realizzavano maggiori profitti derivanti dal conseguente incremento della diffusione dei farmaci".

A CAPO PROFESSORE UNIVERSITA' - Ci sarebbe "un noto professore universitario fiorentino, che riveste varie cariche in ambito ospedaliero, accademico, scientifico ed associativo di categoria" a capo dell'organizzazione finita nel mirino dei nas nell'inchiesta della procura di Firenze su una presunta associazione per delinquere composta da medici che sarebbero stati corrotti da imprenditori di industrie farmaceutiche. In tutto, le persone coinvolte, a vario titolo, sono 30. E' quanto spiegano i carabinieri del nas, che hanno eseguito 21 ordinanze di applicazione di misure cautelari - fra cui sei domiciliari - in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto ed Umbria. Oltre all'esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite 37 perquisizioni.



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No Grazie, Pago Io

Gadget, Regali, Pranzi Gratis, Feste, Viaggi Omaggio in hotel di lusso e località esotiche con la scusa di un convegno medico, interventi pubblici lautamente remunerati.


Dura la vita dei medici.
Nessuna ironia in questa affermazione: è davvero difficile restare intellettualmente indipendente, valutare correttamente la efficacia e la reale utilità di un farmaco quando le case farmaceutiche fanno di tutto - anche attraverso la loro capillare rete di responsabili vendite (ipocritamente noti come “informatori farmaceutici”) – per convincere chi dovrà prescrivere i loro medicinali.

Il problema è reale e globale. E tocca da vicino la vita delle persone. Alcuni sanitari però hanno alzato la testa e rifiutato questa logica. Grandi nomi della medicina mondiale si sono esposti denunciando questo stato di cose. Come Drummond Rennie, vice direttore del Journal of the American Medicai Association: "Vari scienziati sono disponibili, in nome del prestigio, a tagliare, falsificare, plagiare, ingannare, mentire, truffare e buttar via la loro reputazione, semplicemente per produrre più pubblicazioni, avanzare nella loro carriera e, ovviamente, fare soldi."

O come Adriane Fugh-Berman, professore dell’università di Georgetown, che ha ipotizzato il pericolo che "si arrivi a invalidare tutta la letteratura medica, principale fonte del processo decisionale clinico", tanto è pervasivo l’influsso delle corporation nelle pubblicazioni scientifiche.

Dietro di loro, in molti Paesi stanno nascendo movimenti di medici, infermieri e farmacisti che si oppongono allo strapotere delle lobby. In Italia, trecento di loro si sono riuniti nell’associazione “No Grazie Pago lo”: "I confini tra medicina e industria del farmaco stanno scomparendo e i loro ruoli tanto diversi vengono confusi. Scopo dell’industria del farmaco è vendere i propri prodotti per aumentare gli indici di Borsa delle società quotate. Scopo della medicina deve essere invece quello di proteggere la salute delle persone", spiega la pediatra modenese Luisella Grandori, coordinatrice del movimento.


Memore della filosofia “agire locale, pensare globale», il gruppo ha deciso di non accettare regali di alcun genere (nemmeno le penne biro o i block notes) dalle industrie del farmaco né tantomeno finanziamenti per andare ai convegni o per produrre materiale informativo destinato ai colleghi.

Ma il loro impegno non si ferma qui. Nelle ricette prescrivere sempre il farmaco generico al posto di quello di marca. E, siccome il grande potere di Big Pharma sta nel controllare la informazione medica, i “NoGrazie” lavorano per diffondere un nuovo tipo di formazione medica “non sponsorizzata”: "Al posto di lunghi viaggi ed eventi mondani – prosegue Grandori – si possono organizzare lavori in piccoli gruppi, che analizzino i risultati di un farmaco sulla base delle migliori evidenze possibili, valutandone la ricaduta sulla salute dei pazienti e concentrandosi sui problemi incontrati nella pratica quotidiana. È un modo molto più efficace per formarsi e che permette di sganciarsi dalla influenza del mercato."

I sanitari di “No Grazie Pago lo” non sono gli unici a lavorare per un nuovo tipo di rapporto tra medici e case farmaceutiche. Gruppi simili sono nati in molti altri Stati: So Free Lunch a New York e in Gran Bretagna, i No Gracias in Spagna, i Gezonde Scepsis in Olanda, i Mezis in Germania e gli Healthy Skepticism che, nati in Australia, hanno affiliati in tutto il mondo.


Articolo pubblicato sul sito di Gianni Girotto
Link diretto all'articolo:
http://giannigirotto.wordpress.com/2010 ... e-pago-io/


MEDICI RIBELLI - Intervista a Luisella Grandori



No grazie. No ai regali, ai gadget, ai viaggi spesati, ai congressi finanziati, alla ricerca sponsorizzata, alla formazione pilotata. E’ appassionata al voce di Luisella Grandori, fondatrice del gruppo indipendente nograziepagoio.it.

Appassionata e convinta che valga la pena, che la goccia possa diventare un mare. La associazione ribelle è nata nel 2004 da una idea di questa pediatra agguerrita, che non scende a compromessi. Oggi sono quasi 300 tra medici, infermieri e persino un informatore farmaceutico pentito, ad aver sottoscritto le regole del gruppo. Quali e perchè, lo abbiamo chiesto a Luisella Grandori a e Guido Giustetto, medico di famiglia, tra i primi nograziepagoio.it.

Il nome è già un programma. Ce lo spiega?

“Quando siamo nati, l’idea era non accettare neanche una biro da BigPharma. Figuriamoci un congresso, magari come quello annunciato qualche mese fa, in un hotel di lusso a San Martino di Castrozza per un corso dove si lavora fino alle 10.30 e si riprende alle 16, così c’è tempo per sciare. Oggi il nostro dissenso è più allargato. Tanto che stiamo pensando di modificare il nome dell’associazione, per diventare semplicemente i Nograzie.”

Cosa significa essere un Nograzie? E’ complicato?

“Più che un problema, per me è una liberazione non vedere più i rappresentanti farmaceutici. La unica difficoltà che incontro è quando mi confronto con colleghi che non la pensano come me, e mi ritrovo con prescrizioni specialistiche che mi sembrano più spinte dal marketing che dalla attenzione alla persona. In questi casi spiego al paziente che ci sono farmaci altrettando validi tra i prodotti più datati e dunque più studiati.

La vostra posizione verso gli informatori farmaceutici?

Non tutti li hanno messi alla porta, ognuno si regola come crede. Quando esercitavo li ricevevo, ma facevo controinformazione: dimostravo loro che la informazione che facevano era, nel migliore dei casi, parziale Altri Nograzie non li ricevono proprio: lo ritengono tempo perso.

In che senso?

“In una lettera interna, un direttore vendite di AstraZeneca paragonò gli studi medici a un sacco di denaro. Compito del rappresentante, a ogni visita, sarebbe stato prenderne una manciata. Per questo gli informatori frequentano corsi in cui imparano a capire i vari tipi di medici: scettico, arrendevole, prescrittore di un farmaco concorrente o altro.

Di conseguenza scelgono le strategie facendo leva, di volta in volta, sul richiamo alla autorità (“il primario è entusiasta di questa nuova molecola”), sullo effetto di massa (“tutti i tuoi colleghi lo prescrivono”), sulla compassione (“mi dia una mano, ho poche prescrizioni”).

Diversi studi dimostrano che neppure il medico più preparato è consapevole di queste strategie, così non riesce a proteggersi dagli assalti dei promotori, con i loro corollari: campioni gratuiti di gadget, depliant illustrativi, inviti a cene con conferenze di opinion leader o visite agli impianti industriali. Ciò che è grave è che troppo spesso l’informatore “dimentica” di segnalare gli effetti collaterali, controindicazioni e prezzo del prodotto e, se sollecitato, cerca di sminuirli.”

Oggi il dissenso dei Nograzie si è ampliato: non si limita più ai finanziamenti.

Siamo nati rifiutando pranzi gratis e viaggi a cinque stelle, ma di recente la attenzione si è spostata sul conflitto di interessi. L’anno scorso, cavalli di battaglia sono stati la lotta alla pubblicità diretta ai farmaci e l’Educazione Continua in Medicina (Ecm).

Più del 50% dello aggiornamento è finanziato dalla industria. Eppure ci sono altre strade. Alfredo Pisacane, responsabile Ecm della università Federico II di Napoli le ha scritte sul British Medical Journal: si tratta di bandire gli eventi in grande, lavorando con piccoli gruppi e dedicandosi al life learning, i problemi incontrati nella pratica quotidiana. Che si possa fare lo dimostrano gli eventi formativi organizzati dallo stesso Pisacane, rigorosamente senza sponsor.

Anche l’Associazione Culturale dei Pediatri da tempo fa il congresso nazionale senza i soldi di Big Pharma. E il Centro Salute Internazionale di Bologna ha organizzato un meeting sul conflitto d’interesse tra i medici e industria senza ricevere un quattrino dell’aziende. Certo, è molto impegnativo. Ma se si lascia mano libera agli sponsor, il risultato può essere falsato. Le case farmaceutiche non sono società di beneficenza.

I pazienti come fanno a difendersi dalle pressioni?

Può essere sano un sano scetticismo, abbandonare l’atteggiamento fideistico, affidarsi a medici che non risolvono ogni malessere con un farmaco e che usano, quando è possibile, anche prodotti generici. Meglio essere critici verso i cosidetti esperti, gli opinion leader, che spesso hanno legami con case farmaceutiche.

Infine, è bene tenere gli occhi aperti ogni volta che esce un nuovo screening o un nuovo farmaco, non fidarsi delle notizie sensazionalistiche ma rivolgendosi a un medico con cui si ha un rapporto di fiducia. Attenzione: i Nograzie non sono i primi della classe, non è detto che siano medici migliori. Sono solo persone che vogliono allertare i colleghi e i pazienti sui rischi della influenza di Big Pharma sulla salute.”

Articolo pubblicato sul sito Newsblog.it
Link diretto all'articolo:
http://newsblog.lavorosalute.it/medici-ribelli/



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MessaggioInviato: 04/10/2010, 01:06 
«Troppe omissioni sulle morti per vaccinazione»

ott 3rd, 2010

La denuncia del presidente del Corvelva che cita il caso
del piccolo Marco Scarpa, deceduto nel ’96


Fonte:
http://www.informatori.it/informatori/morvac.htm

(ndr) "Quello di Marco non è l’unico caso di morte conseguente a vaccino di cui Canale Verde si è scordato". Ferdinando Donolato, presidente del CoRVeLVa, il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni, rilancia con forza le accuse mosse ieri, con tanto di lettera all’assessore regionale alla Sanità, Flavio Tosi, da Gianfranco e Marina, i genitori del piccolo Marco Scarpa deceduto nel 1996, a neanche due anni, in seguito al richiamo della prima vaccinazione obbligatoria (trivalente, antipolio e antiepatite). La famiglia Scarpa, che risiede a Martellago, si era lamentata del fatto che, nonostante il Ministero della Sanità abbia riconosciuto fin dal 2001 il nesso tra la morte del loro bimbo e il vaccino, del caso non vi sia alcuna traccia nell’elenco degli eventi gravi correlati a vaccinazioni contenuto nella VII Relazione di Canale Verde, il centro di riferimento istituito dalla Regione per prevenire e per sorvegliare gli eventi avversi ai vaccini. "Oltre a quello di Marco in Veneto ci sono state almeno altre morti collegate a vaccino riconosciute dal Ministero di cui Canale Verde (la cui relazione, peraltro, nelle statistiche dal 1993 al 2004 non contempla alcun decesso, ndr) si è dimenticato" insiste Donolato, che cita in particolare il caso di un bambino padovano "morto nel 2003 in seguito e a causa della vaccinazione anti-morbillo". Ma Donolato sostiene che la relazione "omette anche altri casi di danni comprovati da vaccino, come quello dei diabetici insulino-dipendenti. Senza contare che le reazioni avverse di cui veniamo a conoscenza sono solo la punta di un iceberg, in quanto i cittadini non sono a conoscenza di tutti gli effetti collaterali che possono causare i vaccini. Chiunque può raccontare loro qualsiasi storia e le famiglie, non conoscendo la materia, non associano le vaccinazioni all’eventuale danno riportato dai loro figli". "A fronte di queste gravi omissioni, invito dunque l’assessore regionale Tosi a chiudere Canale Verde, che rappresenta solo uno sperpero di danaro pubblico, oppure Canale Verde si attivi per cambiare le proprie fonti di informazione" conclude, duro, il presidente del CorVeLVa, che si batte da anni per la libertà di scelta sulle vaccinazioni. Una questione di cui si è parlato molto negli ultimi giorni e un traguardo che sembra vicino, anche se, secondo Donolato, "sarà ancora molto dura arrivarci, perché vi sono forti resistenze a livello regionale, sia tra i medici sia tra i politici".

Link
http://www.informatori.it/informatori/morvac.htm



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MessaggioInviato: 06/10/2010, 14:33 
USA
Big Pharma, accuse di corruzione "Pagano tangenti anche in Italia"
Inchiesta del dipartimento di giustizia. "Dalle industrie farmaceutiche
mazzette a politici, funzionari e medici di tutto il mondo"


di ANGELO AQUARO

Fonte:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/10 ... ef=HREC2-2

NEW YORK - Pagavano governanti, medici, agenti di commercio. Pagavano e forse continuano a pagare ancora per vedersi autorizzare un farmaco, riuscire a fare approvare una medicina, costringere a scegliere un prodotto invece di un altro. Le pratiche della malasanità, si sa, non sono confinate negli angusti confini d'Italia. Ma in Italia possono avere trovato terreno sicuramente fertile i boss di Big Pharma a cui adesso l'amministrazione degli Stati Uniti sta finalmente cominciando a presentare il conto.

Dalla Merck (la Merck & Co nordamericana, Merck Sharp & Dohme in Europa) alla Bristol-Myers Squibb, dalla GlaxoSmithKline all'AstraZeneca i grandi nomi dell'industria farmaceutica per una volta ci sono tutti nell'inchiesta del Dipartimento di giustizia e della Sec, la Consob americana. Obiettivo: scoprire se e come le Quattro Sorelle dei farmaci ungevano i governi di mezzo mondo per inondare il mercato con i loro prodotti.

L'inchiesta è davvero globale. Tra i paesi sotto esame ci sarebbero Brasile, Cina, Germania, Polonia, Russia, perfino Arabia Saudita. E l'Italia, appunto. I contenuti del blitz rivelato dal "Wall Street Journal" non sono noti e al momento non è ancora chiaro a che livello nei vari paesi si sia spinta la corruzione. Ma l'indagine individua almeno quattro tipi di possibili violazioni. Mazzette ai medici dipendenti dal governo per spingerli a comprare farmaci. Pagamento agli agenti di commercio di "commissioni" da passare a medici dipendenti dai governi. Mazzette a cliniche e ospedali per spingere l'acquisto di farmaci particolari. Mazzette ai politici e alle commissioni sanitarie per far approvare l'uso dei farmaci.

L'indagine per ora non ha nessun aspetto penale ma gli investigatori non escludono di aprire nuovi fascicoli. Il governo si è mosso sulla base di una legge del 1977 che vieta alle compagnie quotate in Borsa negli Usa (ecco quindi l'intervento congiunto della Sec) di pagare funzionari degli altri paesi per fare business: è il cosiddetto Foreign Corrupt Pratices Act. Ma un'inchiesta potrebbe conseguentemente essere stata aperta anche nei paesi coinvolti in queste contrattazioni: e quindi anche in Italia.

Le compagnie sotto accusa hanno ricevuto una lettera del Dipartimento di Giustizia che chiede di giustificare i movimenti di denaro. Gli uomini di Big Pharma replicano che stanno già collaborando. Ma è fuori di dubbio che la mossa rientra nella battaglia con cui il governo di Barack Obama, già odiato dalle grandi compagnie per la riforma sanitaria che cancella decenni di privilegi e sprechi, ha promesso di fare pulizia di certe pratiche. Qualche tempo fa un'indagine simile ha portato alla luce i metodi di corruzione per la vendita in mezzo mondo di apparecchi medici. E nello sforzo di moralizzazione i funzionari Usa minacciano di passare alla denuncia degli stessi manager invece che delle sole aziende.

L'industria farmaceutica è particolarmente esposta ala tentazione delle mazzette internazionali, spiegano gli esperti, perché a differenza che negli Usa all'estero - come in Italia - i governi hanno molta più voce in capitolo nella regolazione dei farmaci. Il giro d'affari della corruzione, invece, non è ancora stato quantificato. Ma basta considerare che il business di Big Pharma all'estero è un terzo del suo totale: più di 103 miliardi di dollari.


(06 ottobre 2010)



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MessaggioInviato: 07/10/2010, 12:23 
Il peggior nemico di Big Pharma è ..la tua salute

http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... ua-salute/



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MessaggioInviato: 14/10/2010, 16:02 
Francia, un farmaco sarebbe responsabile di 500-1.000 morti
Il Mediator e' stato ritirato dal mercato, usato per cura diabete e obesita'

PARIGI - E' stato ritirato dal mercato un medicinale (Mediator) per la cura del diabete, poi esteso ai pazienti che volevano perdere peso, prodotto dai laboratori francesi Servier: sarebbe infatti responsabile di centinaia di decessi in Francia, tra i 500 e i 1.000, secondo uno studio del Servizio sanitario nazionale (Cnam) pubblicato dal quotidiano le ****ro. In commercio dal 1976 il Mediator fa parte della famiglia delle 'fenfluramine' con un effetto ''taglia fame''.

Negli Stati Uniti proprio le 'fenfluramine' erano ritenute la causa di problemi alle valvole cardiache e di ipertensione arteriosa polmonare e sono state definitivamente vietate. Il divieto e' stato esteso anche in Europa. Ma il Mediator era sfuggito a questo divieto presentandosi come un 'isomeride' (una terapia complementare alla dieta nei pazienti obesi). Lo studio rivela che su un milione di diabetici, il rischio di problemi alle valvole cardiache e' moltiplicato di circa quattro volte per i pazienti esposti al Mediator. Inoltre uno studio universitario stima tra i 500 e i 1000 il numero di decessi che hanno una relazione diretta con il Mediator.

Fonte
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 87313.html

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