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 Oggetto del messaggio: I conflitti d'Interesse in Italia
MessaggioInviato: 08/09/2010, 10:50 
IL CONFLITTO D'INTERESSE IN ITALIA

In Italia esiste una classe di dirigenti politici e amministrativi che usa lo stato per fare i propri interessi; i magistrati si arricchiscono con gli arbitrati, i rettori universitari amministrano gli atenei come fossero beni di famiglia, gli imprenditori finanziati da banche di cui sono azionisti, società di brokeraggio sono presiedute dai loro clienti. I medici sono strumento delle case farmaceutiche, i parlamentari fanno leggine per gli amici e leggi ad personam, si appaltano servizi pubblici a società private di diretta emanazione di politici, che fanno pagare cari questi servizi, pagando poco i relativi dipendenti.

Per evitare innumerevoli conflitti d’interesse, occorrerebbe una separazione netta tra pubblico e interesse privato, tra i ruoli di controllori e controllati, il conflitto che non è nato con Berlusconi e non esiste solo in televisione; oggi gli Usa sono in prima linea nel cercare di contrastare il fenomeno, invece la nostra repubblica sembra ormai votata irreversibilmente al conflitto d’interesse, in Usa i parlamentari non possono avere altri incarichi retribuiti per somme superiori ai 10.000 dollari annui.

Come si fa con i ritardi nei lavori, a causa della presunta urgenza di lavori, si può maggiorare la relativa spesa, è accaduto al G8 della Maddalena, nello scandalo è stata coinvolta la Protezione Civile di Bertolaso, protetto da Berlusconi e Rutelli. L’urgenza, con le procedure senza controlli, è stata usata anche per Giubileo, Mondiali di Nuoto del 2009, per il 150 anni dell’Unità d’Italia, per il terremoto del 2009 dell’Aquila, per Alta Velocità e, in generale, per i Grandi Eventi.

In mezzo sono affaristi come Anemone, in collegamento con Don Evaldo Biasimi, Angelo Balducci e Caltagirone, legati al Vaticano, Verdini, Fusi, De Santis, Giovampaola, Bisignani, già dentro l’affare Enimont e gentiluomo di Sua Santità come Letta; dove ci sono i soldi e gli affari poco trasparenti, il Vaticano è sempre in mezzo. E’ un sistema di corruzione finalizzato all’assegnazione di appalti pubblici, servendosi anche di prestazioni sessuali, assunzioni e regalo di case.

Il ministero dei beni colturali ha concesso contributi per film realizzati da Lorenzo Balducci, figlio di Angelo, che incassarono in biglietti meno del contributo; Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso, ha curato con un’impresa i lavori alla Maddalena. Nei consorzi agrari alcuni deputati sono presidenti, amministratori o sondaci, provocando con ciò confusione tra ruoli di controllori e controllati; inquisiti eccellenti, che avevano rubato allo stato, sono stati difesi in giudizio da parlamentari.

II presidente della giunta regionale siciliana, Salvatore Cuffaro, è azionista di una società alberghiera, destinataria di contributi del ministero dell’industria, Ezio Vigorelli cumulava la carica di deputato con quella di presidente della metropolitana milanese; sono tanti i politici in carica che accumulano cariche su cariche, che li fanno spesso cadere sotto il conflitto d’interesse.

I membri del parlamento non dovrebbero avere incarichi in società partecipate dallo stato o sovvenzionate dello stato, i parlamentari non dovrebbero avere incarichi in enti pubblici, privati o società che hanno rapporti con la pubblica amministrazione; la legge del 13.2.1953 era nata per prevenire i conflitti, in realtà, gli avvocati che occupano un posto in parlamento, sono spesso in conflitto d’interesse. Secondo quella legge, dovrebbe passare almeno un anno tra la scadenza del mandato e l’assunzione dell’incarico, ma nemmeno questo articolo è sempre rispettato.

Bruno Visentini era stato presidente dell’Olivetti ed obbligò con una legge i commercianti ad acquistare il registratore di cassa prodotto dalla Olivetti, il ministro del Tesoro Piero Barucci privatizzò la banca Credito Italiano di cui era stato dipendente; il capo del governo Lamberto Dini, ex direttore generale della Banca d’Italia, decise la vendita dell’Imi.

Esistono rapporti tra membri del parlamento e concessioni pubbliche che dovrebbero essere incompatibili, chi è titolare di concessioni non dovrebbe entrare in parlamento, perciò nel 1994 Berlusconi, per potersi candidare, fece presidente della Fininvest Fedele Gonfalonieri. Anche Cecchi Gori aveva lo stesso conflitto d’interesse di berlusconi, nel 1996 fu candidato al senato ed era incompatibile. Andrea Colombo è passato da presidente del collegio sindacale dell’Eni al consiglio d’amministratore, da controllore e controllato.

Sindaci, presidenti di provincia, ministri e sottosegretari hanno doppio e triplo incarico, però la legge stabilisce che l’incarico parlamentare non si può cumulare con quello di eurodeputato, consigliere regionale, presidente di giunta provinciale e sindaco di città con popolazione superiore ai 20.000 abitanti; tra ineleggibilità e incompatibilità, la elegge è stata interpretata con larghezza dai parlamentari e dalla giunta delle elezioni.

Antonello Iannarelli è deputato, presidente della provincia di Frosinone, consigliere comunale di Alatri, guida un’impresa commerciale ed è presidente della Ciociaria Sviluppo, società consortile controllata dalla provincia. A volte la giunta delle elezioni si accorge in ritardo del doppio incarico, in Campania tre Province su quattro sono guidate da parlamentari. Anche gli europarlamentari hanno doppi incarichi, i parlamentari si candidano contemporaneamente per più poltrone a Roma, a livello locale ed alle elezioni europee.

In Sicilia esiste incompatibilità tra mandato parlamentare, europeo e regionale, però il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, è diventato sindaco e deputato regionale, nonostante il divieto di cumulo sancito art. 62 della legge 29/51. L’Italia è stata condannata più volte dalla Corte dei diritti europea per la lentezza della sua giustizia e potrebbe risarcire l’ingiustificato ritardo di tanti processi, anche queste cause di risarcimento contribuiscono ad intasare i tribunali, poiché le cause durano 5-8 anni, ogni anno sono prescritti 170.000 processi.

Ha detto Bruno Tabacci che i ritardi della giustizia sono voluti dalla lobby trasversale degli avvocati che siede in parlamento, questi avvocati, per poter far lavorare di più la loro categoria, non hanno mai proposto una vera riforma della giustizia, non hanno mai sollevato il problema del conflitto d’interesse ed hanno imposto un tariffario minimo per legge per la loro categoria, che oggi si presenta come una corporazione compatta, al disopra degli schieramenti.

Nelle commissioni giustizia ci sono diversi magistrati, alcuni politici o ex politici sono nel Consiglio Superiore della Magistratura; mentre i giudici divenuti parlamentari debbono mettersi in aspettativa, gli avvocati non hanno questo obbligo, perciò in parlamento cambiano le leggi e poi le usano in tribunale. Gli avvocati parlamentari sono sempre in conflitto d’interesse, la legge del 1953 prescrive che un ministro o un sottosegretario debba far passare almeno anno dalla fine del mandato, prima di assumere incarichi in enti, società pubbliche, banche e finanziarie; però sono state concesse deroghe a Guido Carli, Domenico Siniscalco e Giulio Tremonti, inoltre, queste norme sul conflitto d’interesse non prevedono sanzioni.

Il parlamento consente agli avvocati di aumentare la loro notorietà e le loro parcelle, nel 2002 Roberto Castelli affermò che la lobby parlamentare degli avvocati bloccava le riforma della giustizia; avvocati parlamentari come Ghedini e Pecorella hanno assistito Berlusconi su legittimo impedimento, processo breve, immunità, diritto societario e falso in bilancio, scandali sessuali e leggi ad personam.

L’onorevole cardiologo Antonio Gaglione del PD, invece di migliorare la legislazione sanitaria, mancava al 91% delle votazioni, ma presentò una proposta di riforma del tariffario delle protesi rimborsate dal servizio sanitario; a causa dei ritardi nei pagamento della protesi da parte dell’Asl, ottenne un aumento del 9% del prezzo; queste protesi erano fabbricate da Giuseppe Caforio, senatore del gruppo Di Pietro.

Le commissioni sanità di camera e Senato sono piene di medici, in rapporto con farmacie od ospedali, Antonio Angelucci del pdl è socio dell’Alitalia e siede a Montecitorio, dove diserta il 71% delle votazioni; ha un impero nella sanità privata e giornali, uno di sinistra, il Riformista, e uno di destra, Libero, entrambi finanziati dallo stato; Libero fa anche capo alla fondazione San Raffaele, cioè al carrozzone sanitario privato.

Nella sanità pugliese si concedono soldi e favori in cambio di appalti, è esistito un micidiale conflitto d’interesse in capo all’assessore alla sanità democratico Alberto Tedesco, infatti, alcune sue aziende erano fornitrici delle strutture sanitarie pugliesi. Dal 2008 il guelfo nero Giuseppe Ciarrapico è parlamentare del popolo della libertà, prima di Angelucci era stato revdella sanità romana; a causa di difficoltà economiche le sue cliniche furono acquisite dal Banco di Roma (leggi Vaticano), anche Ciarrapico è editore di giornali.

In Sicilia un numero significativo delle 1826 strutture private convenzionate della sanità è di proprietà di politici, che però potrebbero anche fare da prestanome di altri interessi come la chiesa, perciò le prestazioni in convenzione sono salite di prezzo e in quantità. Il parlamento regionale siciliano pullula di dottori, Guglielmo Scammacca è azionista di sei cliniche di Catania, il presidente della regione, Salvatore Cuffaro è dottore; a Siracusa cliniche e politica sono la stessa cosa.

Sulla scia dei piani commerciali comunali, sospetti di corporativismo invece che di liberismo, nel 2.12.1994 un decreto di Berlusconi vietò di aprire un cinema a meno di due chilometri da un’altra sala cinematografica; il cinema risentiva della scarsa affluenza però all’estero non esistono restrizioni del genere, mentre in Usa esistono quartieri fatti di cinema: Silvio Berlusconi e Vittorio Cecchi Gori erano i principali proprietari di sale cinematografiche, oggi la Fininvest controlla il 34% del mercato di Roma e il 31% di quello di Milano, soprattutto con i multisala.

In America il Blind trust è nato per prevenire il conflitto d’interesse, è un fondo cieco amministrato da un fiduciario al quale il parlamentare conferisce il suo patrimonio, nel 1994 Berlusconi lo propose e la sinistra non fece proposte alternative; però questa legge non ha mai visto la luce in Italia, invece è stato fatta una legge che impone, in caso di conflitto d’interesse, di astenersi dalle votazioni, senza prevedere sanzioni. Grazie ai governi Berlusconi la raccolta pubblicità di Publitalia di Mediaset ha superato raccolta della Sipra della Rai, che però ha anche il canone, nel 2009 Publitalia controlla i due terzi del mercato pubblicitario televisivo italiano, probabilmente la posizione di Berlusconi ha favorito il successo di Publitalia.

Guido Bertolaso, a capo della protezione civile, può assumere dirigenti pubblici e nominare dirigenti senza concorso, anche a camere sciolte, Biagio Agnes, presidente della Stet azienda telefonica pubblica, si fece votare una pensione mensile di 42 milioni; dal 2008 il parlamento consente la ricostruzione della carriera, oltre il 75 anno di età, dei magistrati sospesi e poi assolti, è il caso di Carnevale, tutte leggi ad personam. Diversi provvedimenti hanno avuto impatto sui processi a carico di Berlusconi, nelle rogatorie, durata dei processi, falso in bilancio, condoni, decreto salva rete 4; il governo Berlusconi, per favorire la raccolta pubblicitaria di Mediaset, ha anche imposto a Sky il limite del 12% dell’affollamento pubblicitario.

Le zone franche urbane sono state istituite da Romano Prodi e riguardano 22 comuni con popolazione superiore ai 25.000 abitanti, compresa Ventimiglia, del collegio elettorale di Scajola; prevedono imposte ridotte per cinque anni e avrebbero dovuto includere solo comuni disagiati, includono Catania, Taranto, Cagliari, Lecce, Campobasso, Matera, Pescara, Massa Carrara e Ventimiglia. Anche questa legge garantisce la disuguaglianza dei cittadini davanti alla legge.

Berlusconi ha accusato Romani Prodi di essere scampato nel 1997 alla giustizia per l’affare Sme, grazie ad un’amnistia e ad una modifica della legge sull’abuso d’ufficio; un’altra legge ad personam salvò i comunisti da possibili guai giudiziari per i finanziamenti ricevuti da Mosca e lo spionaggio da loro fatto a suo favore; c’era di mezzo il reato di tradimento che è imprescrittibile, il dossier Mitrokhin accennava a queste cose.

Leggi ad personam al plurale hanno consentito alla Regione Friuli di assumere i precari che avevano lavorato 120 giorni negli ultimi cinque anni, ne hanno usufruito i portaborse degli onorevoli arrivati a fine mandato; questa legge sistemò 52 portaborse, nel 2001 la regione Calabria ha fatto un analogo concorso riservato a 132 portaborse, il suo esito è scontato. All’Ente Sviluppo Calabria molti dei suoi 34 dipendenti sono parenti di politici, giudici e dirigenti regionali.

Al canto V dell’inferno Dante Alighieri, a proposito della regina assira Semiramide scriveva: “Era così lussuriosa che, per contrastare il biasimo che l’aveva colpita, rese lecita con legge la lussuria”, il nostro parlamento si muove alla stessa maniera, calpestando con leggi di privilegio l’art. 3 della costituzione; la democrazia esiste quando le leggi sono uguali per tutti, invece in Italia troppe leggi sono ad personam, ci sono troppi conflitti d’interesse e c’è anche chi governa fresandosene della legge. Non si può credere che in Italia manchino esperti per incarichi non a rischio di conflitto d’interesse.

Ci sono giudici che si mettono a fare gli avvocati dopo aver lasciato la magistratura, il CSM impone che i magistrati eletti in parlamento non possano essere iscritti agli albi professionali, né essere titolari d’imprese o di far parte di consigli d’amministrazione di società, però a volte tali incompatibilità sono state rimosse. Alla Corte dei Conti si chiede solo una dichiarazione scritta in tal senso; l’art. 104 della costituzione vieta ai membri del CSM l’iscrizione agli albi, però tale incompatibilità non riguarda i membri laici, nominati dal parlamento, della Corte dei Conti.

Per quanto riguarda la cancellazione dall’albo, a seguito di condanna penale, nel 2010, dopo 4 anni dalla condanna nel caso IMI-Sir, con interdizione dai pubblici uffici, Cesare Previti era ancora iscritto al suo ordine professionale e la giustizia non era intervenuta. I giudici esercitano fuori orario una giustizia privata che fa guadagnare più dello stipendio, i lodi arbitrali fanno aumentare il costo delle opere e generalmente lo stato è soccombente.

Con la scusa che la giustizia privata non funziona, pubblico e privato si affidano ad arbitri, uno scelto da ciascuna parte e il terzo di comune accordo; però oggi i magistrati ordinari sono esclusi da tali incarichi, li svolgono quelli amministrativi o della Corte dei conti. Nel 2008 il ministro Di Pietro proibì di inserire nei contratti d’appalto la clausola che prevedeva che la soluzione di eventuali controversie dovesse avvenire davanti agli arbitri; purtroppo nel 2009 un decreto legislativo, non a danno dei giudici, abolì questa abolizione degli arbitri.

Negli appalti compaiono ingegneri e magistrati delle Corte dei Conti; nel 2006 stava scoppiando lo scandalo di calciopoli e l’ex direttore di Rai sport, Paolo Francia, affermò che tutto lo sport era gestito da una cupola, con scambi di favori tra federazioni, intrecci tra controllori e controllati ed organi della giustizia sportiva guidati da giudici, che rendevano inutile il ricorso alla magistratura ordinaria.

Lo sport è il più generoso distributore d’incarichi per giudici amministrativi, consiglieri della Corte dei Conti, avvocati di stato, però il CSM ha chiuso ai giudici ordinari le corti dello sport; questi giudici corrono sempre il rischio di trovarsi in conflitto d’interessi; in questa materia, per i ricorsi sono competenti Tar del Lazio e Consiglio di Stato; i loro uomini formano anche la giustizia sportiva o FIGC, il Tar del Lazio è organo della giustizia sportiva.

Le società di brokeraggio sono gli intermediari del mercato assicurativo, presidente della Ital brokers è Fernanda Contri, ex membro della Corte Costituzionale, altri membri sono Franco Pecorini, gentiluomo di Sua Santità e amministratore delegato della Tirrenia; Pecorini è uno dei principali clienti della Ital Brokers. Franco Lazzarini controlla con una holding la società di brokeraggio, però è anche amministratore delegato di una società del Tesoro e consigliere di un’impresa assicurativa privata con cui l’azienda pubblica ha rapporti d’affari.

L’amministratore delegato delle Ital Brokers, Stefano Giovannini è vicepresidente delle Assicurazioni di Roma, tra le due funzioni esiste conflitto d’interessi, infatti, l’Isvap, l’istituto di controllo sulle assicurazioni, dispone che l’attività d’intermediario non è cumulabile con la carica d’amministratore, direttore generale e sindaco di assicurazioni. Giovannini è stato anche al vertice dell’Ina, poi assorbita dalle Generali; Mario Mustilli, commissario dell’Isvap, è vicepresidente della Geras Italia che è titolare di un’agenzia della assicurazione Allianz.

Nei consigli d’amministrazione di piazza Affari i rapporti incestuosi non sono l’eccezione ma la regola, riguarda tre quarti delle società, gli stessi amministratori siedono in società con partecipazioni reciproche; 67 società blue chip hanno almeno un amministratore in comune. La Consob non ha regolamentato queste società controllate dallo stesso soggetto, all’estero questi fenomeni sono più ridotti.

Salvatore Ligresi partecipa a Generali e Fondiaria- Sai, questo fatto lede la concorrenza e danneggia i piccoli azionisti, ad aggravare il fenomeno esiste il fatto che i patti parasociali o di sindacato non sono stati vietati dalla legge; l’Antitrust ha censito nove casi, tra banche, assicurazioni e società finanziarie, con più di 10 persone nelle posizioni di vertice in aziende concorrenti. Il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, è consigliere di Mediobanca e vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo; inoltre, nel consiglio delle Generali è entrato Francesco Caltagirone, vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena e vicino al Vaticano.

Non esiste alcuna norma che impedisca il conflitto d’interessi degli amministratori, devono solo informare il consiglio d’amministrazione; i 2434 consiglieri delle imprese di borsa hanno oltre tre incarichi ciascuno, 184 di loro 10 incarichi e uno ne ha 67; si tratta di Guido Ricciardi, che è amministratore di 5 società e sindaco di 62. Eppure lo statuto del Monte dei Paschi e dell’Istituto san Paolo contengono il divieto di cumulare incarichi in banche concorrenti.

A volte la banca finanzia un imprenditore suo amministratore o azionista, così faceva il Banco di Napoli di Ferdinndo Ventriglia; con la privatizzazione del sistema bancario questa pratica è diventata ancora più normale; Mediobanca ha sempre finanziato soci e amministratori. Oggi le banche sono azioniste delle imprese e, con il patto di sindacato, il conflitto d’interesse ha raggiunto proporzioni enormi.

Alcuni imprenditori entrano nel capitale delle banche per prenderne i soldi a condizioni di favore, perciò le banche sono entrate nel settore industriale ed editoriale e nei casi Parmalat e Cirio i relativi bond sono stati rifilati ai clienti delle banche per trasferire sulle spalle dei risparmiatori l’esposizione eccessiva delle banche nei confronti delle imprese. Le stock option garantiscono al manager di acquistare un certo quantitativo di azioni ad un prezzo prefissato e poi di rivenderle, perciò questi sono tentati di manovrare per fare salire artificiosamente i titoli.
Cesare Geronzi, presidente di Unicredit è anche presidente di Mediobanca e del comitato che forma la lista dei candidati al consiglio d’amministrazione delle Generali, di cui la sua banca è il principale azionista. Pietro Ciucci è commissario straordinario del ponte sullo stretto, amministratore delegato della società Stretto di Messina spa, presidente e direttore generale dell’Anas, società del Tesoro che controlla quella società.

Vincenzo Visco era favorevole alla realizzazione del ponte, l’opera doveva essere compiuta in sei anni, nel 2007 il governo Prodi eliminò per legge il conflitto d’interesse nelle società pubbliche, perciò Ciucci cumulò cariche e divenne anche collaudatore del Mose, anche se non è ingegnere; perciò la Corte dei Conti chiese spiegazioni sui collaudi effettuati da soggetti non ingegneri e non laureati. Oggi il fermo del ponte costerà un miliardo di euro e la sua eventuale realizzazione 6,5 miliardi, salvo aumenti.

Quando Giuliano Graziosi, amministratore delegato della Stet, lasciò l’azienda incassò una liquidazione favolosa, esattamente come il presidente Biagio Agnes; all’Eni presidente e amministratore delegato sono dipendenti legati ai partiti, il che genera commistione tra controllore e controllato. Il cumulo di cariche serve a far lievitare le entrate, è il caso di Massimo Sarmi, amministratore delegato e direttore generale delle poste e di Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale dell’Enel.

Questi privilegi si sommano esodo incentivante di dirigenti ed ai rapporti di consulenza concessi agli amici, i manager pubblici hanno anche incarichi privati; Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, è anche consigliere d’amministrazione delle Generali. Nelle Ferrovie dello Stato, il presidente Innocenzo Cipolletta è anche consigliere d’amministrazione di una società di Luca Cordero di Montezemolo che si propone come concorrente delle FS.

Nel Poligrafico è presidente Roberto Mazzei, che è consigliere di Alenia, con la quale il Poligrafico ha avuto un lungo contenzioso; al vertice delle aziende di stato sono dei politici in carica, come alla Fincantieri di Trieste. La società Cantieri del Mediterraneo ha in concessione i bacini di carenaggio di Napoli ed è stata accusata dall’Antitrust di ostacolare l’accesso ai bacini ed alle banchine degli altri riparatori. La legge americana vieta ad un membro del governo di avere contatti con un’impresa con la quale ha lavorato, noi non abbiamo imitato questa legge, perfino in Thailandia ci sono state condanne per conflitto d’interesse; invece a Sanremo Mogol firma i testi di cinque canzoni in gara, Adriano Galliani è capo del Milan e presidente della lega calcio.

Oggi le linee guida sul trattamento delle patologie sono scritte da esperti che hanno rapporti con le case farmaceutiche, perciò le industrie promuovono nuovi e più costosi farmaci, non più efficaci di quelli vecchi con il brevetto scaduto; finanziano università e impediscono la pubblicazione di ricerche sfavorevoli. Le pubbliche amministrazioni non sono indipendenti dalle aziende farmaceutiche, si spendono milioni di euro per vaccini inutili, come l’N1H1 contro l’influenza; su 24 milioni di sue dosi acquistate dall’Italia dalla Novartis, con un contratto capestro, ne sono state utilizzate 900.000.

Esistono conflitti anche nel sindacato, nelle aziende private, nelle banche e nella pubblica amministrazione, dei sindacalisti rappresentano come dirigenti i datori di lavoro ed i lavoratori; il sindacalista Pasquale Losa è diventato assessore al personale del comune di Napoli, Guido Bolaffi, direttore generale del ministero del lavoro, ha ricoperto anche l’incarico di presidente del collegio sindacale dell’Inps; oggi il parlamento è pieno di sindacalisti di sinistra.

Nel 2002 la Cassazione ha vietato di assumere negli enti pubblici amici o compagni di partito, però l’andazzo è continuato, all’Anas la famiglia è sempre stata sacra, l’ereditarietà del posto senza concorso può avvenire solo in accordo con il sindacato che ne è anche il beneficiario; in Campania le parenti degli onorevoli sono state candidate in massa. Nelle università sono tanti i rapporti parentali, il rettore della Sapienza di Roma, Luigi Frati, è preside della facoltà di medicina dove insegnano tre suoi familiari.

Nella pubblica amministrazione per i dirigenti vale il sistema della autovalutazione, perciò nessuno di loro risulta mediocre; nel 2006 un comune siciliano ha nominato direttore generale di una municipalizzata un signore in causa con quell’azienda, ancora in Sicilia è diventato capo del corpo forestale regionale, Pietro Tolomeo, già denunciato per abuso edilizio. In banca non si assumono protestati, ma un protestato può diventare presidente di banca.

Carlo Scaloja, figlio del ministro per l’energia Claudio Scajola, per lanciarsi nelle energie alternative, ha comprato la società Agena. Infine è rimarchevole il conflitto d’interresse delle banche, socie della Banca d’Italia che le dovrebbe controllare, come il conflitto televisivo di Berlusconi, sul cui non mi dilungo perché ne parlano tutti e secondo la politica, sembra l’unico conflitto d’interesse d’Italia.

Nunzio Miccoli http://www.viuruslibertario.it numicco@tin.it

Per chi vuole approfondire:
“La cricca” di Sergio Rizzo – Rizzoli editore


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