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Ufetto
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 Oggetto del messaggio: L'Italia al crocevia
MessaggioInviato: 08/11/2010, 11:36 
L’ITALIA AL CROCEVIA

Secondo certi politici e certa informazione, Berlusconi pare l’unico politico ad alimentare il conflitto d’interesse, a riciclare soldi di mafia e ad essere collegato alla mafia, è il solo politico ad alimentare scandali sessuali; il premier è tallonato da partiti, informazione e magistratura, a volta sembra l’origine di tutti i mali d’Italia, in realtà la politica è sempre animata da interessi personali, conflitti d’interesse e di potere.

Berlusconi si era presentato agli italiani con un programma avanzato di riforme vere, che non toglievano diritti agli italiani ma che non è stato ancora attuato, afferma però che il suo programma non è stato accantonato, parlo soprattutto del federalismo, della riforma fiscale, del controllo della spesa sanitaria, ecc. Però le riforme vere intaccano i privilegi e le rendite di posizione, è nell’interesse di Big Pharma svenarci per la sanità, è per questo che certe riforme non si fanno; oggi la spesa sanitaria aumenta ogni anno molto più del reddito nazionale ed è difesa soprattutto dalla sinistra.

Premesso che la politica italiana, dall’unità in poi, è stata contrassegnata da collusioni mafiose, erano mafiosi Francesco Crispi e Vittorio Emanuele Orlando, e che i Savoia regalarono posti in parlamento a mafiosi che avevano favorito l’unita, oggi non si possono minimizzare i successi di Maroni nella lotta contro la mafia, anche se, verosimilmente, egli non arriverà mai a colpire la cupola mafiosa.
I conflitti d’interesse, la corruzione e gli scandali sessuali sono stati spesso associati alla politica, infatti, banalmente si afferma che si partecipa alla lotta politica per denaro, per potere e per sesso; nel terzo mondo, dove la terra è concentrata, si afferma che l’unico modo per arricchirsi è la politica Comunque, il can can mediatico contro Berlusconi, alimentato da questi temi, dimostra che non è vero che controlla tutta l’informazione; d’altra parte, l’attenzione dei giudici verso Berlusconi, in altri casi distratti, collusi o lenti, può rivelare uno zelo sospetto.
Se esiste un complotto per impedire le riforme, bisogna capire chi tira le fila, ricordando che l’attuale clima surreale, intriso di scandali alimentati da Berlusconi, alimenta una lotta politica che per il potere occulto significa salvaguardia d’interessi economici e per i politici capitani di ventura significa mirare a raggiungere il palo della cuccagna del governo, dove si collezionano privilegi, si fanno favori agli amici e si ricevono regalie dalle lobby.

Qui non si postula l’innocenza di Berlusconi, ma si vuole solo rimarcare che la politica si è sempre fatta anche con inchieste di stampa e della magistratura, oltre che con il resto dell’armamentario, cioè con guerre, terrorismo, complotti, rivoluzioni, ecc, una volta i regicidi avvenivano perché non c’erano le libere elezioni; naturalmente pare che Berlusconi offra volentieri occasioni agli attacchi a lui rivolti; tuttavia, mi ripeto, viene da chiedersi se una regia occulta alimenti stampa e magistratura. Del resto, nel 1992, al tempo di mani polite, i magistrati colpirono o rivolsero la loro attenzione soprattutto verso i partiti di governo come DC e PSI.

Per inciso, nella prima repubblica, mentre la DC era saldamente collegata agli interessi economici, la sinistra, in cambio del suo sostegno a certe leggi, aveva trattato per acquistare spazio in magistratura, informazione, scuola e banche; ciò si faceva agevolmente con la cooptazione e con i concorsi truccati; partiti, sindacati e chiesa ne determinavano l’esito. A causa di questi favoritismi, lo stato italiano è oggi largamente inefficiente, perché con il clientelismo ha favorito gli amici di strada, privandosi delle persone migliori, anche se prive di una fede politica o religiosa o con una fede diversa.

Mao Tsè Tung diceva che non era importante se il gatto era bianco e nero, purché prendesse i topi, cioè facesse un servizio, per la nostra politica invece è stato soprattutto importante premiare i suoi uomini, pare perciò che l’amministrazione pubblica non serve a concedere dei servizi ma a creare posti di lavoro per gli amici. Una persona che aveva vinto un concorso (probabilmente truccato) mi aveva confidato che occupava quel posto perché aveva vinto un concorso, però, se volevano che lavorasse, dovevano pagarlo a parte; anche i politici ragionano così, sono in parlamento per aver vinto un concorso truccato, cioè le elezioni, e se le lobby vogliono essere servite devono pagarli a parte, mentre il popolo aspetta le riforme.

Nei settori citati di magistratura, informazione, scuole e banche dominano uomini di sinistra, naturalmente si fa per dire, però, per imprimere una rotta alla politica, gli editori devono essere condizionati economicamente con iniezioni di denaro, cioè pubblicità e finanziamenti pubblici e privati, anche con i finanziamenti di potenze straniere; val la pena di ricordare che Francesco Saverio Nitti scrisse che l’Italia, per potersi prendere la Libia, dovette comprarsi i giornali francesi, inoltre, alla vigilia della prima guerra mondiale, arrivarono alla stampa italiana fiumi di denaro per far entrare l’Italia in guerra a fianco di Francia o di Germania.

E’possibile che chi oggi mira a far cadere Berlusconi voglia impedire riforme che egli ha promesso e reiterato ma che non ha mai fatto ma che potrebbe fare, riforme che peserebbero sulle tasche di lor signori, cioè dell’élite mondialista; insomma una regia occulta, seguendo i suoi interessi, mira a far cadere Berlusconi per impedire che l’Italia faccia delle riforme per mettersi al passo con gli altri grandi paesi ed esca da una condizione semicoloniale. Val la pena di ricordare che con le svalutazioni ricorrenti della lira, favorite dalla instabilità politica dell’Italia e dal terrorismo, tanti, operando speculativamente, si riempirono le tasche, soprattutto all’estero; inoltre, il debito pubblico favoriva la condizione servile del paese.

Oggi in Italia destra e sinistra sono con la chiesa, la destra tradizionalmente e la sinistra modernamente; la sinistra, oltre le tasse e la spesa sanitaria, difende anche l’autonomia delle banche, quelle nazionali sono controllate dal Vaticano e quelle locali dai vescovi; la sinistra difende l’autonomia della Banca d’Italia, la quale è in conflitto d’interesse, perché controlla le banche ed è posseduta dalle banche.

Da più parti si afferma che le banche controllano stati e industrie e la politica italiana è influenzata da Vaticano, conferenza episcopale e centri finanziari, che in Italia fanno capo alla chiesa, all’estero ad altri personaggi ma anche alla chiesa; queste banche hanno speculato e strozzato piccoli imprenditori e risparmiatori e poi, a causa d’insolvenze su cui si dovrebbe approfondire, sono state salvate dagli stati.

Queste banche appartengono ai soliti ignoti, che grazie ai moderni strumenti di controllo del capitale, cioè finanziarie, partecipazioni a catena e paradisi fiscali, non compaiono, mentre i piccoli azionisti sono chiamati dai banchieri “il parco buoi”, cioè quello dei gabbati. In materia d’insolvenze bancarie, in Italia bisogna ricordare i vecchi casi del Banco di Napoli, del Banco di Sicilia e del Banco di Roma.

Val la pena di ricordare che, da quanto esistono partiti e sindacati, la loro nascita è stata finanziata da centri d’interesse economico e da potenze estere, pertanto anche il movimento di Fini, Futuro e libertà, ha potuto godere di questi aiuti; per chi lo conosce da tempo, pare che Fini abbia subito una mutazione, si potrebbe definire un altro caso di trasformismo, ha adottato anche temi sensibili. Del resto, questo è proprio ciò che fanno i politici e gli avvocati, se sono bravi, prima si scelgono una causa e poi la devono difendere con degli argomenti validi; la politica non fa altro che abusare della credulità popolare.

Nella prima repubblica si cercavano di risolvere le liti esplose all’interno dei maggiori partiti di governo con delle verifiche interna, cercando di evitare che le polemiche venissero messe in piazza, invece Fini ha preferito mettere in piazza il suo dissenso con Berlusconi, cercando di provocarne la caduta; tuttavia paventa il ricorso alle urne che, con l’attuale legge elettorale maggioritaria non lo favorirebbe.

Io sono a favore di una legge elettorale proporzionale con lo sbarramento, però le fibrillazioni politiche dell’Italia non sono dovute solo al sistema elettorale, l’Italia, dall’unità in poi, li ha conosciuti tutti ed ha avuto governi che duravano in media un anno. Dall’unità e dalla fine della seconda guerra l’Italia non riesce a riformarsi, nessuno parla più di abolire le corporazioni e di eliminare l’evasione legale, ma si preferisce fare la solita filippica contro l’evasione, la quale spesso, per tanti italiani, con uno stato implacabile esattore, usuraio e bispistoliniere, è solo un modo per sopravvivere.

Superando la dicotomia statalismo-liberismo, bisognerebbe puntare ad ammodernare l’Italia, eliminando diseconomie, sburocratizzarla, renderla più forte e concorrenziale, l’Italia non può competere con costi energetici e tasse più alte, con trasporti più inefficienti, con norme che penalizzano la produzione, con rimborsi fiscali lenti alle imprese; con questa politica si sacrifica produzione ed economia, bisogna ricordare che la Francia, dall’unità in poi, molto volte ha ostacolato le nostre ambizioni, eppure oggi un’Italia forte potrebbe essere utile all’Europa, visto che la Cina cresce impetuosamente.

Se grandi manovre impediscono all’Italia di riformarsi, ritengo che l’Italia, con il tempo, si spaccherà, nemmeno l’Italia unita è un dogma, nella sua storia è stata più disunita che unita; tuttavia, malgrado i deficit della politica ed il modo orribile in cui è stata realizzata l’unità del paese, ritengo che oggi gli italiani si sentano più uniti che nel 1861, quando il paese raggiunse l’unità; in generale, gli italiani delle ragioni di confine non sono in maggioranza per la devolution.

Però con il tempo, grazie al malcostume politico, gli italiani a favore della devolution potrebbero raggiungere questa maggioranza; c’è una parte del paese che si è sempre diretta verso partiti riformatori che poi sono stati cooptati dal sistema ed hanno tradito le aspettative; perciò ora più italiani, in cerca della salvezza, si potrebbero dirigere verso la secessione; inoltre, vista la generale corruzione ed il trasformismo, per rafforzare il partito autonomista, anche i politici nazionalisti si possono comprare.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it; numicco@tin.it.


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MessaggioInviato: 08/11/2010, 12:25 
Riforma Fiscale riforma sanitaria occupazione fatte a modo suo però...
Leggiti tutte le leggi fatte da Berlusconi in questi anni :

http://www.libertaegiustizia.it/2005/07 ... -vergogna/

non credo che gli Italiani volessero questo tipo di riforme Forse quelle di Di Pietro corrispondono al pensiero delle persone... ma non vorrei accendere dibattiti politici inutili


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MessaggioInviato: 08/11/2010, 17:01 
Cita:
Messaggio di Nunzio Miccoli

L’ITALIA AL CROCEVIA


Premesso che la politica italiana, dall’unità in poi, è stata contrassegnata da collusioni mafiose, erano mafiosi Francesco Crispi e Vittorio Emanuele Orlando, e che i Savoia regalarono posti in parlamento a mafiosi che avevano favorito l’unita, oggi non si possono minimizzare i successi di Maroni nella lotta contro la mafia, anche se, verosimilmente, egli non arriverà mai a colpire la cupola mafiosa.





Questa è una tua interpretazione della storia d'Italia,in quanto per capire quanto tu sia informato,basta leggere la tua idea di reputare Francesco Crispi un mafioso.
Francesco Crispi fu uno dai più grandi statisti d'Italia,cosa molto rara specie di questi tempi,è stata la sua mente che hà ideato e ha dato un contributo decisivo per l'unificazione dell'Unità dell'Italia in perfetta buona fede,senza di lui niente era possibile,il suo è stato un ideale di alto spessore politico e in perfetta buona fede,credendo che l'Italia unita avrebbe portato benessere ai Siciliani e a tutto il Sud Italia,che per la lotta forse si sia avvalso dei picciotti mafiosi,non sò,ma anche se sia,il fine giustifica i mezzi,lui voleva che nascesse uno Stato forte e Unitario e rispettato da tutte le nazioni del mondo che se sarebbe andato bene,per ora non saremmo quì a discutere.


Ultima modifica di bleffort il 08/11/2010, 17:03, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/11/2010, 21:07 
E poi Maroni stà colpendo i "Picciotti",perchè la Cupola è il nostro Sistema Italiano.[;)]


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MessaggioInviato: 08/11/2010, 21:47 
è in corso una sorta di strisciante guerra civile.
terribile e' impegnativa.la cupola e in ogni dove nel ns sistema
siamo obbligati a questo.
il prezzo della sconfitta è la fine dell'unità d'italia.


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