Caro Bobby
abbandona pure tu il nucleare
Anche Svizzera e Germania abbandonano il nucleare. E l’Italia?Il 12 e il 13 giugno SI vota nel Referendum.
Altri due Paesi si aggiungono alla lista delle Nazioni sagge che
rinunciano completamente all’energia nucleare. Nelle ultime settimane, Svizzera e Germania hanno
dichiarato ufficialmente l’addio all’atomo, e non solamente a causa dell’impatto emotivo seguito al disastro di Fukushima.
Il Consiglio federale elvetico, che ha formalizzato la decisione della chiusura degli impianti nucleari entro il 2034, ha infatti dichiarato: «sul lungo periodo i vantaggi economici dell’energia nucleare perderebbero d’importanza nei confronti delle energie rinnovabili», senza considerare il «prevedibile aumento del costo del combustibile nucleare». Nonostante il 39% dell’energia elvetica sia prodotta dalle cinque centrali presenti sul territorio, «l’abbandono graduale del nucleare lascia tempo a sufficienza per attuare la nuova politica energetica e per il nuovo orientamento del sistema – questo il messaggio lanciato da Berna – Le attuali prospettive mostrano che un abbandono graduale è possibile a livello tecnico e sostenibile sul piano economico».
Anche la Germania, prima potenza industriale d’Europa e quarta del mondo, ha annunciato con orgoglio la fine del nucleare e la
chiusura di tutte le centrali tedesche entro il 2022. La cancelliera tedesca Angela Merkel è stata chiara e decisa, nonostante le critiche e le proteste degli speculatori del mondo economico. «Vogliamo dare un esempio al mondo, saremo pionieri. È una sfida, ma nelle nuove fonti e tecnologie d’energia vedo grandi possibilità per l’export e per l’occupazione, e la nostra scelta vuole dare una
speranza alle generazioni che verranno», ha detto con fierezza Angie Merkel. Anche il ministro dell’Ambiente Norbert Roettgen ha voluto precisare che si tratta di «
una scelta senza ritorno».
L’
unico ministro dell’Ambiente a favore del nucleare sembra essere quello italiano, Stefania Prestigiacomo, “più bella che intelligente”, che ebbe addirittura il coraggio di accusare gli anti-nuclearisti di “sciacallaggio politico a fini domestici” e di “macabra speculazione” pochi giorni dopo la catastrofe nucleare di Fukushima. Un po’ come se il ministro della Salute fosse a favore della pena di morte. Cose da pazzi, insomma. Non c’è da meravigliarsi, visto che pure il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, intervistato a Sky Tg 24, tacciò di ipocrisia chiunque non fosse d’accordo con il nucleare. Il ministro dell’Innovazione che appoggia
pericolosissime tecnologie obsolete come i reattori nucleari e disprezza le energie rinnovabili e le moderne tecnologie è ovviamente surrealismo puro da non prendere nemmeno in considerazione. Poiché in caso contrario ci sarebbero da prendere seri provvedimenti.
Per evitare ogni rischio,
andiamo a votare tutti SI contro il nucleare (e non solo) nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011. Ricordiamocelo e ricordiamolo agli altri, non facciamoci fregare, è in gioco la nostra salute!
[align=right]Source:
Anche Svizzera e Germania abba...’Italia? | startmakingasense [/align]
40 anni bastanoAutore: Marta Falabrino
Firmate la petizione!Qual è l’obiettivo, cosa chiede la petizione?La petizione chiede di limitare la durata di tutte le centrali nucleari svizzere a un massimo di 40 anni. In tal modo l’uscita dal nucleare sarebbe concretizzata nel 2024. I vecchi reattori di Beznau (I+II) e Mühleberg sarebbero disattivati con effetto immediato. È comunque escluso che vi sia un diritto a rimanere in esercizio fino a 40 anni: qualora una centrale fosse troppo pericolosa, deve essere smantellata prima.
Perché è necessaria una petizione?Il Consiglio federale e il Parlamento nel 2011 hanno optato per una progressiva uscita dal nucleare. Essa dovrebbe essere concretizzata nel quadro della strategia energetica 2050 e prevede che non possano più essere costruite nuove centrali nucleari in Svizzera. Tuttavia, né il Consiglio federale né il Parlamento hanno finora limitato la durata delle centrali attualmente in esercizio e si giustificano affermando che gli impianti possono rimanere in funzione finché sono giudicati sicuri. Questa petizione si oppone fermamente a questo principio per le seguenti ragioni:
- Tale atteggiamento mette in pericolo la sicurezza della popolazione svizzera. Incidenti possono accadere ovunque. Inoltre, con l’avanzare degli anni, il rischio che il materiale si deteriori aumenta.
- In nessun altro paese i reattori restano in esercizio così a lungo come in Svizzera. A livello internazionale reattori analoghi (ad acqua bollente e pressurizzata) vengono smantellati dopo 23 anni. In Svizzera alcuni politici ed esercenti delle centrali auspicano invece una durata di addirittura 60 anni. La Svizzera rischia di diventare sempre più un pericoloso laboratorio.
- I soldi necessari per il riequipaggiamento sono investiti meglio nella svolta energetica.
- L’energia atomica può essere sostituita senza problemi dalle energie rinnovabili e dall’efficienza energetica.
[align=right]Source:
Benvenuti nel sito del WWF Svi...zera italiana: 40 anni bastano" [/align]