07/08/2011, 00:10
...L'accordo sul nucleare - In cima all'agenda dei colloqui di oggi tra Putin e Berlusconi c'è la sicurezza energetica. Così è stato siglato un accordo tra i due dicasteri della ricerca scientifica per un progetto di ricerca della fusione nucleare, con programma 'Ignitor'. Il programma si avvale degli esperimenti realizzati dal professore Bruno Coppi e sostenuti da emeriti scienziati russi e italiani. "Abbiamo parlato molto del futuro dell'energia nel mondo, e siglato un accordo che può segnare una svolta per il nucleare. Un progetto che potrà cambiare gli scenari della produzione di energia per le generazioni future e aprire una nuova frontiera dell'energia nucleare", ha detto Berlusconi. Il Cavaliere ha colto l'occasione per annunciare che in Italia, i lavori per la prima nuova centrale nucleare, "cominceranno entro tre anni". ...
07/08/2011, 12:37
18/09/2011, 16:01
21/09/2011, 21:45
Otto centrali nucleari francesi a rischio
Otto delle 19 centrali nucleari francesi non risponderebbero ai parametri di sicurezza resi necessari dal dopo Fukushima, soprattutto per quanto riguarda il rischio inondazioni e terremoti.
8 CENTRALI A RISCHIO - L’Autorité de Sureté Nucléaire (ASN) ha ammonito le società che gestiscono i reattori, invitandole a mettersi a norma. In una nota del 23 agosto scorso inviata dall'ASN al direttore dell’impianto di Cattenom, nella regione della Lorena, si afferma: “Non siete stati in grado di specificare agli ispettori quale sarebbe il vostro piano d’azione post-sismico in seguito a scosse gravi”. In particolare sono emerse delle lacune nei sistemi di sicurezza di otto impianti, e cioè in particolare, secondo Le Journal du Dimanche, in quelli di Golfech, Civaux, Cattenom, Flamanville, Penly, Gravelines, Saint-Alban e Le Blayais.
PERICOLO TERREMOTI - Tra gli aspetti meno adeguati, quelli che riguardano la gestione delle emergenze, la capacità di mantenere la stabilità del reattore anche in caso di black-out e conseguente interruzione delle fonti di raffreddamento, oltre alla resistenza a disastri naturali quali appunto inondazioni e terremoti. L’Authority francese ha quindi imposti ai direttori degli impianti di mettere in atto ben 200 “azioni correttive”.
SIEMENS: “STOP AL NUCLEARE” - Nel frattempo, Siemens ha annunciato la decisione di abbandonare definitivamente il settore dell’energia nucleare. In un’intervista a Der Spiegel, il presidente Peter Loescher ha dichiarato: “Noi non saremo più coinvolti nella gestione totale della costruzione di centrali nucleari o nel loro finanziamento, questo capitolo è chiuso per noi. In futuro continueremo a consegnare parti convenzionali, come turbine a vapore. Ciò significa che ci limitiamo a tecnologie che si trovano anche nelle centrali a gas o a carbone”.
Fonte: http://www.reporterliveitalia.info/2011/09/otto-centrali-nucleari-francesi-rischio.html
22/09/2011, 02:01
05/02/2012, 12:17
05/02/2012, 13:05
sezione 9 ha scritto:
Sapete come finirà, vero? Che gli americani faranno la centrale a fusione (o, in alternativa, tedeschi o cinesi o indiani o katanghesi dell'alto Ruanda-Urundi) e noi italiani, che ce l'avevamo già, la andremo a comperare al doppio del valore (ma perchè solo il doppio? Anche il triplo...). Non che possa dire tanto, ma un bel VAF..... mi nasce proprio dal cuore, spontaneo...
08/04/2012, 22:51
quisquis ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Sapete come finirà, vero? Che gli americani faranno la centrale a fusione (o, in alternativa, tedeschi o cinesi o indiani o katanghesi dell'alto Ruanda-Urundi) e noi italiani, che ce l'avevamo già, la andremo a comperare al doppio del valore (ma perchè solo il doppio? Anche il triplo...). Non che possa dire tanto, ma un bel VAF..... mi nasce proprio dal cuore, spontaneo...
Non ce l'avevamo, nessuno ha mai costruito una centrale a fusione perché nessuno è mai riuscito, finora, a stabilizzare il plasma in modo da accendere e sostenere le reazioni in modo che possano autosostenersi a lungo e restituire più energia di quella spesa per attivarle e mantenerle.
Ignitor è ricerca, utilissima ricerca, ma non reattore industriale.
Magari si fosse già arrivati ad ottenere un reattore industriale , a quel punto poco importa se ad arrivarci per primi fossero gli USA, o l'Europa, o i Giapponesi o altri. Avremmo finito di soffrire tutti quanti, andremmo a idrogeno, andremmo ad acqua veramente, con pochissime scorie o, per certe reazioni, scorie nulle.
28/05/2012, 00:31
Thethirdeye ha scritto:
Germania, addio nucleare, reattori spenti entro 2022
Sara' la prima potenza industriale a rinunciare all'atomo
30 maggio, 14:00
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... 34738.html
BERLIN0 - La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare nel 2022, diventando così la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica. Lo ha annunciato oggi il ministero dell'Ambiente tedesco.
I tre reattori più moderni del Paese di fermeranno al più tardi a fine 2022, ha dichiarato il ministro Norbert Rottgen (Cdu) dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. Otto dei 17 reattori tedeschi già tagliati, dopo la catastrofe di Fukushima, dalla produzione di energia elettrica non saranno più riattivati, ha aggiunto Rottgen, definendo la decisione "irrevocabile".
Nel frattempo, la questione in Italia è paragonabile al più desolante
dei teatrini...... il governo fa di tutto per scappare del referendum e
per lasciare inascoltato il parere degli italiani.
Ma una differenza forse c'è.
In Germania, ci sono manifestazioni antinucleari dal giorno del terremoto
in Giappone. In ItaGlia NO. Meglio preoccuparsi della finale dell'Inter, del
nuovo fidanzato della velina di turno o del programma televisivo per
dementi che macina ascolti.
29/05/2012, 20:14
29/05/2012, 20:58
03/10/2012, 21:53
A rischio 19 centrali nucleari in Francia dopo gli stress test
Gli stress test europei post Fukushima in Francia hanno rivelato criticità sulla sicurezza per tutti e 58 i reattori nucleari in funzione sul territorio. Ma nessun blocco della produzione di energia sembra possa essere preso in considerazione da Bruxelles.
Secondo Le F igaro l’ENSREG (ossia il consorzio di tutte le autorità nazionali di sicurezza) avrebbe:
constatato centinaia di carenze in tutto il continente. Sembra, tuttavia, che queste siano concentrate in Francia in 19 centrali nucleari.
Le F igaro dichiara di aver ricevuto il rapporto in anteprima e in via confidenziale. Il documento in questione recensisce i test di resistenza durati un anno e condotti sui 134 reattori nucleari presenti in Europa e dovrà essere convalidato dalla Commissione domani.
Nel documento anche le raccomandazioni che saranno sottoposte ai capi di stato di ogni governo degli stati membro probabilmente in questo mese ma nessun fermo sembra essere stato predisposto.
Ha detto Günther Oettinger, Commissario europeo all’Energia:
In generale la situazione è soddisfacente ma non dobbiamo compiacercene.
le criticità rilevate, ad esempio, riguardano i mancati adeguamenti alla misurazione sismica sulla base di quanto accaduto a Fukushima; oppure che i gruppi di soccorso non hanno attrezzature adeguate per le emergenze a differenza di quanto accade in Germania,Spagna o Svezia. Le carenze sono state rilevate dall’ASN, l’Autorità per la sicurezza nucleare francese e comunicate a EDF, il gestore che dovrà impegnarsi nel correggere queste mancanze.
Infine i costi non sono un dettaglio irrilevante in questo rapporto. Infatti viene valutata la spesa di adeguamento agli standard di sicurezza richiesti per gli impianti nucleari tra i 10 e i 25 nei 14 paesi europei pari ai 30 - 200 milioni di euro per reattore nucleare. Solo per i reattori nucleari di EDF la Corte dei conti nel rapporto pubblicato lo scorso gennaio richiedeva una spesa di 5,6 miliardi di euro per 14 anni. Direi che il nucleare non è proprio molto conveniente.
Fonte
Fonte originale
27/10/2012, 01:48
27/10/2012, 02:35
20/06/2013, 09:53
Francia: dal 2013 "transizione energetica ed ecologica"
La Francia vuole ridurre la sua dipendenza dal nucleare nella produzione di energia elettrica e ha aperto un dibattito pubblico. Si tratterà di ridurre dal 75% al 50% la produzione di energia elettrica proveniente dal nucleare entro il 2025, creando almeno 100.000 nuovi posti di lavoro nei settori dell’efficienza energetica. Sarà davvero una “transizione ecologica”, com’è stata definita?
di Laura Pavesi
Pochi giorni fa, il Ministro francese dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia, Delphine Batho, ha dichiarato: “L’anno appena iniziato sarà l’anno della transizione energetica, durante il quale i francesi parteciperanno a scelte decisive per il paese: le scelte sulla politica energetica nazionale”. La discussione pubblica si a concluderà a fine giugno 2013 con una nuova Legge di programmazione energetica nazionale, che dovrà essere il più possibile condivisa e partecipata.
La transizione energetica del 2013 si accompagnerà alla “transizione ecologica”, che – nelle intenzioni del Ministero dell’Ecologia - ha due priorità: da una parte, la creazione di almeno 100.000 nuovi posti di lavoro nei settori dell’efficienza energetica, green economy, gestione idrica e gestione dei rifiuti; e dall’altra, la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini francesi.
Attraverso la transizione energetica, il governo si augura di poter concretizzare la “promessa elettorale” di ridurre dal 75% al 50% la produzione di energia elettrica proveniente dal nucleare entro il 2025. Tutti i cittadini francesi e gli esperti del settore sono chiamati ad esprimere le loro opinioni in merito a 4 punti principali: la definizione di un “mix energetico” (nello specifico, un “mix elettrico”) da attuare entro il 2025; la politica di risparmio ed efficienza energetica; lo sviluppo delle energie rinnovabili; e il finanziamento della politica energetica.
Delphine Batho, Ministra francese dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia
Secondo Delphine Batho, è necessario investire sulle reti elettriche: “Tra le decisioni che dovremo prendere, avrà grande importanza la fornitura di energia, che dovrà essere accompagnata da nuovi investimenti sulle reti elettriche”. Il Ministro, in occasione di una recente visita a RTE e ERDF – filiali di EDF che si occupano della gestione delle reti elettriche – ha elogiato “il lavoro dei tecnici del servizio energetico pubblico, che lavorano per garantire la fornitura di energia elettrica, affinché tutti possano usufruire di illuminazione e riscaldamento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, Capodanno compreso”.
Il Ministro, infine, ha lanciato una serie di “giornate del patrimonio energetico”, che accompagneranno tutto il dibattito sulla politica energetica nazionale. “Mi auguro che durante questa discussione pubblica, alla quale tutti i francesi possono partecipare, si organizzino le “giornate del patrimonio energetico”, durante le quali tutti gli impianti energetici francesi potranno essere visitati dai cittadini”, anche se - ha subito puntualizzato - alcuni siti particolarmente “sensibili”, forse, non verranno aperti al pubblico.
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