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 Oggetto del messaggio: STORIA DEL NOMADISMO
MessaggioInviato: 27/03/2011, 11:48 
STORIA DEL NOMADISMO

Tutti i popoli sono stati nomadi, spostatisi per il pascolo, per la carestia e perché spinti da altri popoli; spesso si sovrapposero a popolazioni sedentarie agricole e le resero loro schiave. I nomadi non avevano un patto con lo stato ma con il capo di una tribù, che era anche loro comandante militare, non erano legati a un territorio ma al bestiame d’allevamento, poiché privi di carcere, applicavano la pena di morte con frequenza, le pene minori erano la mutilazione, il risarcimento e il bando.

Sono stati nomadi i dori, gli arabi, gli ebrei, i germani, i mongoli, gli slavi e tutti gli altri popoli, alcuni, come i beduini arabi, lo sono ancora.
Tra il 50° e il 36° parallelo, dall’Ungheria all’Asia, vivevano tribù nomadi ugro-finniche, di razza mista mongola e indoeuropea, in Cina gli Unni furono respinti sotto la dinastia Hia (2206-1766 a.c.) e dall’imperatore Suan (827-781), però all’inizio dell’era cristiana sconfissero i romani. Attraverso il Caucaso arrivarono cassiti, indoeuropei, mitanni, medi, cimmeri e sciti, i medi giunsero in Persia nel IX secolo a.c., nell’VIII secolo a.c. arrivarono gli sciti che costrinsero i cimmeri a lasciare le loro terre, poi si scontrarono con il re assiro Sargon II (722-705 a.c.).

I cimmeri invasero l’Asia Minore, distrussero la Frigia e nel 652 a.c. uccisero re Gige di Lidia, allora la Lidia si alleò con le città ioniche d’Asia, però il dominio dei cimmeri non durò a lungo, gli sciti li soggiogarono e si spinsero con le loro incursioni fino in Egitto, parteciparono alle guerre tra assiri, medi e babilonesi; i medi erano alleati con i babilonesi e gli sciti con gli assiri. Dopo la rovina dell’Assiria, i medi sconfissero e respinsero gli sciti, a loro ricordo rimase la città di Scitopoli in Palestina, oggi Beisan.

Il nomadismo nasceva dalle necessità di seguire le mandrie che avevano bisogno di nuovi pascoli, come carnivori e cacciatori seguono gli erbivori e così si diffondono, il nomadismo si sposta con le necessità degli armenti, richiede meno lavoro dell’agricoltura e perciò il nomade accetta la vita nomade. Gli stati sedentari vivono sul lavoro dei sudditi, mentre le tribù nomadi sul bestiame che si sposta in cerca di pascolo, però ne nascono rivalità fra tribù nomadi e popoli sedentari agricoltori; il mito ebraico di Caino e Abele nacque da ciò, Abele era pastore perché gli ebrei erano nomadi.

I nomadi erano allontanati dai pascoli dalle tribù vicine e dalla carestia, quando conquistavano terre coltivate diventavano esattori dei contadini indigeni e sedentari; le tribù erano sopraffatte da sempre nuove orde in cerca di terre da pascolo, questi nomadi si spostavano con carri e con tutte le famiglie. Qualche volta i nomadi con le loro pecore trasformarono terre agricole in terre da pascolo o terre semidesertiche perché le pecore, diversamente dalle mucche, brucano erba assieme alle radici; pare che i tartari trasformarono la Russia meridionale da paese agricolo in paese pastorizio ed oggi anche in Asia centrale, Iran e Asia Minore esistono nomadi dove prima fioriva l’agricoltura.

Gli sciti erano nomadi che vivevano tra Danubio, Volga, Don e Dnepr, erano gente di stirpe mista finnica e caucasica, imparentati con Traci, abitanti di Crimea, slavi, i magiari, mongoli e iranici; provenienti dalle steppe, si stabilirono nella Russia meridionale, da loro discendono osseti e sarmati, parlanti dialetti iranici e afgani. Il movimento degli sciti si sviluppò nel VII secolo a.c. e alla fine fallì.

Gli sciti erano in parte iranici in parte unni, avevano pochi peli e la pelle rossastra, erano mongoli con sangue iranico come gli Uzbechi. Gli sciti dipendevano dai loro animali, soprattutto cavalli, che mungevano e castravano, allevavano anche bovini, pecore; cacciavano, coltivavano grano e altri vegetali, bevevano vino e avevano tende su carri grandi come padiglioni. Avevano cappotti, braghe e stivali, portavano berretti a punta e gioielli d’oro, la loro arma principale era l’arco, avevano corazze come quelle dei sarmati, conoscevano il ferro, usavano le selle ma non le staffe, collezionavano scalpi, le donne sciite erano rinchiuse nei carri.

Il nomadismo riguarda anche i popoli marinari colonizzatori, razziatori e i pirati. Al tempo del faraone Ramesse III (1205-1180), Siria, Palestina e Fenicia furono attaccate dai popoli del mare, in quell’epoca cadde anche l’impero hittita, questi invasori avevano carri da guerra e portavano elmi piumati; questi popoli diedero vita ai filistei di Palestina, ai siculi di Sicilia, ai danuni di Cipro e della Cilicia, ai sardi di Sardegna; provenivano dall’Egeo ed i loro elmi erano simili a quelli trovati a Micene. Gli sherden o sardi divennero come i filistei un corpo mercenario dell’esercito egiziano.

La ceramica filistea veniva da Cipro, filistei e sherden furono catturati e i primi furono impiegati come guarnigioni egiziane in Palestina, i secondi come mercenari in Egitto; oggi si sa che anche i cinesi ricevettero dai persiani dei soldati romani catturati in guerra e ne fecero dei soldati di guarnigione ai confini dell’impero. I filistei crearono fortezze a Gaza e Ascalon e poi si resero indipendenti dall’Egitto e furono sconfitti definitiva menta da Davide.

I popoli del mare, di schiatta diversa e tra i quali esistevano anche pirati e libici, si divisero la costa della Palestina, a sud di Gaza vi era un insediamento cretese ed anche Davide aveva mercenari cretesi. I filistei venivano dalla Lidia e si dicevano di origini cretesi, provenivano dall’area sudoccidentale dell’Asia Minore, erano un popolo pelasgico e una federazione di popoli diversi, anche achei, micenei e dori.

Egiziani e principi cananei lottarono contro la penetrazione di questo popolo, nel 1234 a.c. i popoli del mare distrussero la città di Ugarit in Fenicia e occuparono la valle del Giordano poi, all’inizio del X secolo a.c., i filistei furono sconfitti dalle truppe del re di Tiro e del re di Israele. I filistei costituivano una confederazione ed erano governati da cinque signori riuniti in consiglio, lavoravano il ferro e i loro artigiani erano riuniti in corporazioni simili a quelle fenicie di Ugarit.

I filistei occupavano la costa e gli israeliti le colline della Palestina, gli aramei occupavano la Siria orientale, i fenici Tiro, Sidone e Byblos; la potenza marittima dei fenici si sviluppò alla fine del XIII secolo a.c., dopo la distruzione dell’impero hittita, che aveva avuto il monopolio della lavorazione del ferro, e dopo il crollo della potenza micenea; però rimanevano le gesta piratesche dei popoli egei del mare che minacciavano tutti.

A quel tempo, le corporazioni erano sotto la protezione dei principi e fornivano capitali e protezioni contro i pirati; allora i termini fenicio, Canaan e mercante di tessuti di porpora erano un po’ sinonimi. Tra fenici e filistei il potere era tenuto dal re e dal senato degli anziani, esisteva però rivalità tra Byblos e Sidone e Byblos accettò la sovranità egiziana per difendersi da Sidone, Tiro fu fondata da Sidone. Per gli egiziani la terra di Ophir comprendeva Eritrea e Somalia, la Nubia era il Sudan e la terra di Cus era l’Etiopia.

Al tempo del faraone Ramesse III (1200 a.c.), i popoli del mare attaccarono anche l’Egitto, Tiro e Sidone furono distrutte dai popoli del mare e poi ricostruite; prima dell’irruzione dei filistei, che erano uno dei popoli del mare, esistevano colonie fenicie in Sardegna e a Cipro, fondate nel X secolo a.c. come Cartagine. A quel tempo, i fenici fondarono anche la città di Gades o Cadice in Spagna, la loro espansione fu favorita dalla distruzione dei filistei ad opera di Davide nel 975 a.c.; i filistei avevano conquistato la Palestina nel 1050 a.c., ma Hiram, re di Sidone e Tiro, si alleò con Davide e i filistei furono distrutti.

Cipro era stata scoperta dai minoici e dopo il 1400 a.c. fu raggiunta dai micenei, ebbe rapporti commerciali con la Palestina; allora le colonie subivano gli attacchi di pirati, perciò hittiti, amorriti, ebrei e alcune città stato d’Asia si salvarono accettando il protettorato egiziano. I pirati popoli del mare devastarono le coste della Siria e in Palestina, nel 1194 a.c. furono fermati sul Delta dal faraone Ramesse III, tra essi i filistei s’insediarono ad Askalon ed a Gaza.

I popoli del mare erano fatti da libici, frigi, lidi, cari, achei, micenei, sardi, filistei, fenici, ciprioti, lidi, lici e cilici, erano chiamati dagli egizani, popoli del mare, perché abituati a navigare ed alla pirateria; come accadeva con le orde barbariche e nomadi di terra, erano di diverse culture e per la preda, combattevano assieme. La dominazione filistea in Palestina durò fino a Davide, i filistei provenivano da Creta e Cipro ed erano alleati con ioni, cari e lidi. Nell’800 a.c. Tiro fondò Cartagine, Cadice fu fondata da Sidone, la Fenica era stato protettorato egiziano, dall’876 all’846 a.c. le città fenicie furono prese dagli assiri, ma Cartagine rimase indipendente.

Nel 1100 a.c. l’Italia fu invasa da popoli dell’Europa centrale, a nord si praticava la cremazione e a sud l’inumazione, i villanoviani crearono la base della popolazione etrusca, però n Italia meridionale si è trovata ceramica micenea. La Sardegna fu abitata fin dalla fine del IV millennio a.c.., i primi insediamenti fenici avvennero nell’VIII secolo a.c. I nuraghe nacquero dal 1500 al 1400 a.c., gli sherden egei, dal 1400 al 1190 a.c. avevano combattuto contro l’Egitto e poi si stabilirono in Sardegna.

All’epoca di Ramesse III (1198-1166 a.c.) invasero il Delta assieme ai filistei; venivano dall’Asia Minore, da Sardis e dall’isola di Chios e diedero vita alla cultura nuragica. I mezzogiorno della Francia venne a contatto con greci e fenici, nel 600 a.c. i focesi fondarono Marsiglia, nel VI secolo a.c. ci furono contatti con gli etruschi. I romani vennero in aiuto dei focesi e scacciarono i celti da Marsiglia, facendo nascere la provincia della Provenza, nell’VIII secolo a.c. i fenici fondarono in Andalusia Gades o Cadice.

Nunzio Miccoli http://www.viruslibertario.it, numicco@tin.it
Bibliografia:
“Storia del mondo antico” Vol. III – Università di Cambridge – Garzanti Editore
(Osservazioni e commenti sono miei)


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