Va bene lo volete mitizzare, ed è giusto, perché lo considero tale anche io. Però ritengo che chiudere gli occhi di fronte ai lati oscuri, alle zone d'ombra di un uomo lo sminuisca perché sono parte della sua natura. Giordano Bruno ha girato il mondo, avvalendosi delle strutture ecclesiastiche per portare avanti i suoi studi; ripetutamente durante la sua vita ha abiurato in parte od in toto parte delle sue opere. Personalmente non lo condanno ne per una e ne per l'altra cosa, tutto sommato se si voleva avere accesso a grandi quantità di informazioni era assolutamente necessario accedere alle biblioteche in mano alla Chiesa Cattolica. Anche l'abiura ci sta, in fondo lui faceva una battaglia di principio e non una crociata, sapeva bene che alla fine la storia gli avrebbe dato ragione.
Ciò non toglie che Giordano Bruno fino al penultimo interrogatorio si dichiarò disponibile di fronte agli inquisitori ad abiurare. Solo quando si rese conto che avevano comunque deciso di eliminarlo e che ogni sua azione non sarebbe bastata a salvargli la vita, solo allora dichiarò di non aver nulla di cui pentirsi.
In ultima analisi condivido l'entusiasmo di molti di voi per la sua figura e quando vivevo a Roma sono rimasto spesso a fissare la sua statua riflettendo su quanto fosse straordinario e titanico rispetto agli uomini dei tempi in cui viveva, ma nonostante tutto non riesco a vedere la dissimulazione e la furbizia come delle qualità.
A mio avviso rimangono zone d'ombra, anche quando si parla di Giordano Bruno. Tutti gli uomini ne hanno e negarlo è quantomeno ingenuo.
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