Storia e origini delle Religioni Monoteistiche
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02/04/2010, 08:06

Il Caro amico Cecco scrive:
Carissimo Giovanni

Ormai è acclarato, almeno da parte nostra, che questo ”mitino” chiamato il salvatore è stato caricato sulle spalle di Giovanni il Galileo(Battista). Il tutto è tratto dalla comparazione vangeli, e quello che ci hanno lasciato della storia. Siccome i vangeli sono preponderanti in questi studi ricerche. Che cosa pensiamo “noi”, o cosa significano per te, quei tre anni di predicazione per nuova religio, del salvatore non esistito? Oppure, se i tre anni li carichiamo su Giovanni il Galileo, che ipotesi facciamo?



Carissimo amico Cecco ti ringrazio per il tuo intervento, e per la tua preziosissima sintesi "il mito chiamato il salvatore divino è stato caricato sulle spalle di un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito, probabilmente di nome Giovanni." che si può, nonostante le censure, scoprire proprio comparando i vangeli con quello che hanno lasciato della storia.

Rimane sempre da sottolineare: <Il più grande errore commesso dai padri della Chiesa, rientra tra il proverbio "Chi troppo vuole, nulla stringe". Se loro si accontentavano di scrivere i loro libri del nuovo testamento, e non avessero voluto legittimare la loro falsificazione attraverso altri scritti "laici", ora noi non saremmo in grado di scoprire una parte importante, della verità storica di quegli eventi. In poche parole se loro avessero eliminato i libri di Giuseppe Flavio come hanno fatto con altri autori invece di falsificarli a loro interesse, ora nessuno sarebbe in grado di dimostrare/interpretare parti della verità storica.>

Ultimamente son convinto che se dovesse esserci un paradiso inteso come premio, in esso ci sarebbero tanti atei onesti e sinceri, amanti della verità, del prossimo, e di tutta la natura.

Un carissimo ringraziamento.
Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 02/04/2010, 08:27, modificato 1 volta in totale.

05/04/2010, 21:49

Carissimo Giovanni

complimentarmi con te è poca cosa, per i tuoi lucidi ed esaustivi scritti.
Ora voglio esporti questa mia ricerca pensiero, cosa ne pensi?

Quando Gesù(Giovanni) entrò trionfante a Gerusalemme, la popolazione gioiva, era esultante, non piangeva per fame causa carestia, e dopo aver confrontato i passi sotto descritti, leggo………….

I rami di Palma sono segno di giubilo e di gioia, completato con lo stendere i mantelli, che era il segno di riconoscimento della regalità terrena.

Mc.[11/8] E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi.

Mt.[21/8] La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via.

Lc.[19/36] ci dice che la folla esultava (era esultante).

Levitico[23/39-40-41] Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno.
Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. Celebrerete questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. È una legge perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese.

………………… leggendo penso di aver capito che stendere rami di palma, e rami con dense foglie era segno di abbondante raccolto. Gli Osanna e la carestia, stonano un po’ abbinandoli. Siccome ritengo che la precisione(più possibile)sia fondamentale, ti chiedo; dove troviamo che Gesù(Giovanni) prese Gerusalemme il 35 e.v.?

Carissimi saluti Cecco

07/04/2010, 04:47

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Il caro amico Cecco scrive:
………………… leggendo penso di aver capito che stendere rami di palma, e rami con dense foglie era segno di abbondante raccolto. Gli Osanna e la carestia, stonano un po’ abbinandoli. Siccome ritengo che la precisione(più possibile)sia fondamentale, ti chiedo; dove troviamo che Gesù(Giovanni) prese Gerusalemme il 35 e.v.?



L'ingresso troionfale messianico a Gerusalemme inizia con Marco 11,1 e termina con Marco 11,11, subito dopo c'è la maledizione dell'albero del fico. " 11. 12 E il giorno dopo, mentre essi uscirono da Betania, ebbe fame. 13 E avendo visto da lontano un (albero di) fico che aveva foglie, andò (a vedere) se mai trovasse qualcosa in esso, e andato presso dì esso, non trovò nulla se non foglie; infatti non era il tempo dei fichi. 14 E prendendo la parola gli disse: «Maì più in etemo nessuno mangi frutto da te '». E ì suoi discepoli (lo) udivano.

Matteo che copia da Marco con qualche licenza di aggiungere o togliere così riporta:
21. 18 Ora, il mattino, ritornando nella città, ebbe fame. 19 E vedendo, un (albero di) fico presso la via, ,andò verso di esso, ,e non vi trovò nulla se non foglie soltanto; e gli dice: «Maì più da te venga frutto in eterno! ». E il fico seccò in un istante.


Mentre l'evangelista Luca, che aveva fatto le sue osservazioni logiche non riporta nulla, cioè in questo caso non copia Marco.

E tu caro Cecco, sai dal grande storico Sig. Emilio Salsi, come venne modificata la data della carestia.

Caro amico Cecco, ricordati che gli evangelisti per creare il loro mito dovettero riscrivere la storia vera.

Il mito del messia Gesù Cristo, mutuato dall'epopea storica di un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito, probabilmente di nome Giovanni, doveva accreditare a se stesso dignità profetica, doveva porre in essere azioni riscontrabili nelle parole dei profeti.
D'altronde l'ignoranza degli evangelisti la si nota in molti punti degli scritti neotestamentari;ad esempio in questa profezia di Matteo sulla puledra d'asino.
La profezia di Zaccaria del puledro d’asina,dice così:

Esulta grandemente figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d`asina.(Zaccaria 9,9).

Ma Matteo,cosa scrive nel suo vangelo?

“Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
(5)Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
(6)I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: (7)condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.”(Mt 21,4-7)

In pratica Matteo,al contrario di quanto dice Zaccaria,è così sbadato che sbaglia addirittura la profezia da far avverare!Infatti, mentre nei altri vangeli e in Zaccaria si parla di un “puledro figlio d’asina”,Matteo se ne viene fuori con due animali sui quali avrebbe cavalcato Gesù!



Nessuna persona poteva in quel tempo entrare impunemente in Gerusalemme, capitale della provincia romana di Giudea, facendosi acclamare pubblicamente come re, senza il consenso di Roma.

Infatti nella primavera successiva ci fu l'intervento del console Lucio Vitellio Luogotenente, dell'imperatore Tiberio, con pieni poteri su tutto l’Oriente, che con le legioni romane incominciò l'assedio a Gerusalemme."Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche- libro XVIII, 90 e seguenti. Gli erodiani, i sadducei e una parte di farisei anche a causa di tradimenti e anche per il timore dei soldati romani, ripresero il potere a Gerusalemme e istaurarono trattative di resa.
Il figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito, probabilmente di nome Giovanni, che si era fatto re dei Giudei, pragmaticamente si convinse che la resa, rimaneva la situazione migliore in quel momento, e si sacrificò per tanti, arrivarono ad arrestarlo, le guardie del tempio e forse anche i soldati romani. Ecco perchè non ci fu alcuna battaglia, né tradimento di Giuda Iscariota. Il possibile tradimento fu operato da alcune persone importanti Ebree, nel togliere l'appoggio politico al Giovanni figlio di Giuda il Galileo, re non autorizzato da Roma, sconvolti dall'arrivo delle legioni di Vitellio.


Paolo di Tarso o chi per Lui, successivamente trasformò il suo modo di essere messianico di salvatore in nome proprio di Gesù che significa attraverso vari passaggi, salvatore.
Altri ancora trasformarono il termine nazareno da nazir, perchè scomodo, in proveniente dalla città di Nazareth, in quel tempo inesistente.

Suo padre Giuda il Galileo ideatore della quarta filosofia fu trasformato in Padre Celestre, e il suo pensiero fu usato o occultato, o fatto proprio in parte a seconda delle varie esigenze, come il nucleo di partenza del cristianesimo primitivo.

Paolo di Tarso, o chi per Lui estese il beneficio del suo sacrificio a tutti gli uomini della terra.
Giovanni di Gamala lottò contro la schiavitù dei romani.


Paolo di Tarso o chi per Lui, sostituì la sua lotta contro la schiavitù dei romani, con la lotta contro la schiavitù del peccato.
La lotta contro i romani divenne la lotta contro il peccato.
Giovanni di Gamala lottò contro il potere dei romani con i suoi fratelli.

Paolo di Tarso e gli evangelisti trasformarono i suoi fratelli in Apostoli cristiani.


Un caro saluto e un vivo ringraziamento per il tuo intervento.
Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 07/04/2010, 05:28, modificato 1 volta in totale.

07/04/2010, 21:23

Carissimo Giovanni

Mc.[11/13] E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi.

Prendendo come spunto la maturazione-raccolta dei fichi in Italia, si ha, al sud da Luglio-Settembre, al nord varia di un mese. Spostandoci in Palestina, diamo anche lì l’anticipo di un mese; Giugno-Agosto, così ci troviamo perfettamente in linea con il passo di Marco da me sopra sottolineato.

Se ci soffermiamo un po’ su questa favoletta, coloro che l’hanno scritta, fanno passare il loro idoletto, da manicomio.

Vedi Giovanni, se io salto due pasti consecutivi, mi viene fame, questo non è indice di carestia.
La carestia, rimane tutta li nessuno la toglie.

Mi è stato detto che Roma non lo avrebbe mai permesso un tempo maggiore.
Io dubito su questa affermazione, perche:

Ia Guerra Giudaica, 66--73 presa di Masada.
IIa Guerra Giudaica, con Simone Bar Kokheba, 132—136.
Qui leggiamo anni non mesi, perche? Roma dormiva?
È la presa di Gerusalemme da spostarsi in altra data.

Salutissimi Cecco

08/04/2010, 08:00

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Il caro amico Cecco scrive:
Vedi Giovanni, se io salto due pasti consecutivi, mi viene fame, questo non è indice di carestia.




Carestia è quando salti due pasti consecutivi, ti vien fame, e vai in cerca di fichi anche se sai che sono fuori stagione, pechè non hai altro da mangiare, la fame a volte produce brutti efffetti.

Se invece la mettiamo in un altro livello, ti consiglio di ricercare cosa significava l'albero di fico in quel tempo e in quei luoghi e per quelle persone.


Il caro amico Cecco scrive:

Mi è stato detto che Roma non lo avrebbe mai permesso un tempo maggiore.
Io dubito su questa affermazione, perche:

Ia Guerra Giudaica, 66--73 presa di Masada.
IIa Guerra Giudaica, con Simone Bar Kokheba, 132—136.
Qui leggiamo anni non mesi, perche? Roma dormiva?
È la presa di Gerusalemme da spostarsi in altra data.


Caro amico Cecco tu parli di durata della guerra, io di inizio rivolta e risposta romana.

Nella rivolta di Pentecoste (fine Maggio del 4 a.C.) Sabino, temendo il loro numero e l'ardire di uomini incuranti della morte, prese subito a mandare lettere a Varo, come è consuetudine in tali circostanze, insistendo nel dirgli di venire subito in aiuto perché l'esercito era sotto la minaccia di un grave pericolo, perché si aspettavano di venire in breve catturati e fatti a pezzi. " (Ant. XVII, 254/256) ...

Nel 66 d.c. Cestio, presa visione dei due rapporti sedette a consiglio con i suoi ufficiali. Costoro proposero che Cestio in persona alla testa dell'esercito si recasse a Gerusalemme ............... Guerra giudaica II, 334.

Nel 132 d.c. all'inizio i rivoltosi (Capo militare era Bar Kokbah) ebbero la meglio e occuparono Gerusalemme, anche perchè le truppe romane non si aspettavano una simile e vasta sollevazione popolare. Publio Marcello , legato di Siria, non riuscì a organizzare una resistenza sufficiente e attese Sesto Giuglio Severo, richiamato in gran fretta dalla Britannia per scatenare il contrattacco.

Caro Cecco, come vedi, Roma non lasciò mai marcire la situazione di ribellione agli inizi; intervenne sempre subito prontamente. Così fu, pure nel 36 d.c. con Lucio Vitellio, solo che in questo caso non ci fu una guerra ma una resa di Gerusalemme con patteggiamento. La consegna del re usurpatore in cambio della veste sacra e l'abolizione dell'odiato tributo e la remissione del castigo.

Caro Cecco al punto 100, il vangelo di Tommaso, così recita:

"MOSTRARONO A GESÙ una moneta d’oro egli dissero: «Gli uomini di Cesare esigono tasse da noi».
Lui disse loro: «Date a Cesare ciò che è di Cesare; date a Dio ciò che è di Dio e date a me ciò che è mio».

Ebbene diamo a Dio ciò che e di Dio, diamo a Cesare ciò che è di Cesare, diamo a un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente di nome Giovanni, probabilmente il primogenito il suo regno in Gerusalemme nel 36 d.c., e a Emilio Salsi il ricoscimento di aver riscoperto la grande storia di quei tempi e di quei luoghi.


Un caro saluto a tutti e buona giornata.
Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 08/04/2010, 08:24, modificato 1 volta in totale.

08/04/2010, 21:21

Carissimo Giovanni

"Sukot" è la terza festa di pellegrinaggio durante cui tutti gli ebrei maschi sono obbligati a compiere un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme. La celebrazione di questa festa comincia il quindicesimo giorno del mese di Tishri. Originariamente durava sette giorni, ma nel corso del tempo la sua durata venne estesa a nove giorni. Nella Torah viene chiamata:

* Festa dei Tabernacoli (Lev. xxiii. 34; Deut. xvi. 13, 16; xxxi. 10; Zech. xiv. 16, 18, 19; Ezra iii. 4.; II Cron. viii. 13)

* Festa del raccolto (Esodo. xxiii. 16, xxxiv. 22)

* La festa (I Re viii. 2; Ezec. xlv. 23; II Cron. vii. 8)

* La festa del signore (Lev. xxiii. 39; Giudici xxi. 19).

Nella letteratura ebraica posteriore viene chiamato dhag ("La festa") Inizialmente era una festa a carattere agricolo; questo è evidente dal nome di "Festa del raccolto", dalle cerimonie che la caratterizzano, dalla stagione in cui viene celebrata: « Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.» (Esodo 23;16-16) « Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento»(Deuteronomio 16;13-15) Si configura come un ringraziamento per i frutti del raccolto (vedi Giudici 9;27). Rappresentando la fine dei raccolti, è considerata come un ringraziamento alla natura per i frutti che ha donato nell'anno trascorso.

Mc.[11/15] Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio;

Gv.[2/14] Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi……,

Questo avvenne quando Gesù-Giovanni prese Gerusalemme, La carestia Dov’è?

Un carissimo saluto Cecco

09/04/2010, 00:03

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Il Sig. Cecco scrive:
Mc.[11/15] Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio;

Gv.[2/14] Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi……,

Questo avvenne quando Gesù-Giovanni prese Gerusalemme, La carestia Dov’è?



L'immagine, tramandata dai vangeli di un Gesù che da solo si avventa tra i mercanti del Tempio fustigandoli e rovesciando i loro banchi, facendoli scappare tutti ma proprio tutti (Mat. 21.12), appare, assolutamente improbabile e irrealistica.

Improbabile e irrealistica, perché il Tempio era affollato da migliaia di persone; i mercanti e i cambiavalute erano parecchi; e c'erano le guardie armate dei Tempio, e poi la Torre Antonia era piena di soldati romani pronti a intervenire in caso di tumulti.

E' stata inserita dagli evangelisti canonici solo per richiamare le attese messianiche giudaiche, in quanto il profeta Zaccaria aveva preannunciato un giorno in cui i commercianti sarebbero stati cacciati dal tempio (Zaccaria 14,21[size=175]])"Tutte le caldaie di Gerusalemme e di Giuda saranno sacre al Signore degli eserciti; tutti coloro che vorranno sacrificare verranno e le adopreranno per cuocervi le carni; in quel giorno non vi sarà più nessun mercante nel Tempio del signore degli eserciti"
e nascondere un attacco pianificato e rivolto al sommo sacerdote e ad altri membri delle classi elevate che avevano il controllo del Tempio e che traevano profitti molto più elevati dalle operazioni che vi svolgevano, che non i mercanti e cambiavalute; e attaccare il Sommo Sacerdote e la sua cerchia voleva dire attaccare il dominio romano che li proteggeva.

L'episodio in base al vangelo di Giovanni (2, 12-25) sembrerebbe avvenuto all'inizio della vita pubblica di Gesù, cosa impossibile perchè il Messia sarebbe diventato un latitante ricercato su tutti i territori, non solo ebrei ma di tutto l'impero romano, per almeno due tre anni, quanto durò la sua vita pubblica.[/size]

Un caro saluto

12/04/2010, 14:32

Carissimo Giovanni

**[Improbabile e irrealistica, perché il Tempio era affollato da migliaia di persone; i mercanti e i cambiavalute erano parecchi; e c'erano le guardie armate del Tempio, e poi la Torre Antonia era piena di soldati romani pronti a intervenire in caso di tumulti].**

Giovanni il Nazireo(Gesù)prese il potere in “piena” carestia, (carestia è “totale” mancanza di approvvigionamenti per poter sopravvivere).
*La festa del raccolto «Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi»

Io chiedo: in Gerusalemme, vi erano festeggiamenti o pianti? (per carestia).

**[L'episodio in base al vangelo di Giovanni (2, 12-25) “sembrerebbe” avvenuto all'inizio della vita pubblica di Gesù, cosa impossibile perchè il Messia sarebbe diventato un latitante ricercato su tutti i territori, non solo ebrei ma di tutto l'impero romano, per almeno due tre anni, quanto durò la sua vita pubblica(!!!da re!!!)].**

Perche sembrerebbe? In Giovanni“c’è” l’inizio della vita pubblica,(come re?) del Battista, o Galileo, o Nazireo, o di Gamala, o Giovanni figlio di Giuda, ritenutisi, eredi della casta Asmonea.

Quale latitanza? Giovanni-Gesù, era il nuovo re con tanto di esercito, “4/5000” armati, e non solo, era appoggiato anche da tutto il popolo ebraico. Li era latitante solo l’esercito Romano, e Pilato, che viveva rintanato in Cesarea. Pilato fu estromesso per la sua incapacità a governare, e per essersi fatto infinocchiare da Giovanni l’Asmoneo, e non per tutte quelle favole-(processo compreso) che gli hanno cucito addosso.

Mt.[14/21] Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Gv.[6/10] Rispose Gesù: "Fateli sedere". C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.

Gv.[6/15] Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
In Giovanni ci vengono dette molte verità(forse), ma nascoste con pseudo miracoli. La moltiplicazione dei pani e dei pesci, non era altro che il frutto delle loro razzie.

Gv.[2/19-21] Questo tempio[naós] è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?’ Ma egli parlava del tempio [naós] del suo corpo.” 46-36=10 ante era volgare

Lc.[1/63] ……………………"Giovanni è il suo nome",……………………

Il Battista, nato su quella montagna, dove c’è una città di Giuda (?il 10 a.e.v.?) ma vissuto tra gli Esseni, dove diventa anche nazireo,

Lc.[1/18-19]……………. “Chi sono io secondo la gente?". Essi risposero: "Per alcuni Giovanni il Battista, ………………… Il mito aveva il suo volto? Chissà perche?

Salutissimi Cecco

14/04/2010, 16:23

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Il sottoscritto ha scritto:
Ora in base alle mie osservazioni tra il vangelo di Luca o chi per Lui e gli scritti di Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica, Antichità Giudaiche e Vita) ho notato due tipologie di contatti;

a) Parallelismi, cioè copiature dell'evangelista Luca dagli scritti di Giuseppe Flavio o correzione dell'evangelista Marco;

b) Versetti di vangelo che compaiono solo in Luca, che vennero inseriti per allontanare, contrastare l'opinione dei lettori che potevano comprendere che il mito storico del Gesù Nazareno veniva mutuato in parte dall'epopea storica di un figlio di Giuda il Galileo, molto probabilmente il primogenito, molto probabilmente di nome Giovanni.


Tra il primo gruppo rientrano:

Il censimento;
Gesù tra i dottori del tempio;
I precipizi di Gamala;
La storia di Archelao con la parabola dei dieci servi.
Gesù pianse su Gerusalemme;
Inizi della vita pubblica;
La necessità della conversione;
Emmaus (la sua distanza da Gerusalemme);
Filippo fratello di Erode Antipa




Nel vangelo di Mc 6,17 c'è scritto: "a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, perchè l'aveva sposata".

Ora Re Erode Antipa aveva un solo fratello di nome Filippo figlio di Erode il Grande e di Cleopatra ed era il tetrarca.
Erode il grande con Cleopatra ebbe un altro figlio di nome Erode, che in questa storia non entrerà per niente.

Erodiade fu assegnata come moglie da Erode il grande a suo figlio Erode che gli era nato dalla figlia del sommo sacerdote Mariamme. Antichità Giudaiche XVII, 14,

tutto questo confermato da Antichità Giudaiche XVIII 136.
"Erodíade, loro sorella, fu moglie di Erode, figlio di Erode il Grande, natogli da Mariamme, figlia del sommo sacerdote Simone. Essi ebbero una figlia, Salome, dopo la quale, Erodiade, agendo contro la legge dei nostri padri sposò Erode, fratello di suo marito, dello stesso padre, che era tetrarca della Galilea. Salome poi, sua figlia, sposò Fílippo, figlio di Erode, tetrarca della Traconitide, il quale mori senza figli; dopo la sua morte, lei sposò Aristobulo,"

la dinastia degli Erodi
http://www.storiacristianesimo.it/famiglia%20erodi.htm

Tutto questo dimostra l'errore dell'evangelista Marco e successivamente per riporto dell'evangelista Matteo.

Ma non dall'evangelista Luca, perchè Egli avendo a disposizione tutti gli scritti di Giuseppe Flavio aveva compreso l'errore dell'evangelista Marco e perciò non riporta il nome Filippo.

Infatti il vangelo di Luca riporta la storia di Giovanni Battista in modo assai diversa dagli altri due vangeli sinottici.

Infatti l'evangelista Luca scrisse il suo Vangelo, consultando il vangelo di Marco, la fonte Q e anche tutti gli scritti di Giuseppe Flavio, ancora non censurati. e quando arriva a scrivere di Giovanni Battista, si accorge delle differenze che ci sono a tale riguardo tra il Vangelo di Marco e Antichità Giudaiche, cosa che non poteva fare Matteo che non aveva a disposizione le opere di Giuseppe Flavio.

E allora, Luca scrive nel suo vangelo un brevissimo misto, in modo da conciliare tra loro le diversità, volgarmente si direbbe che cerca di salvare capra e cavoli.

Non sconfessa del tutto Marco ma cerca di limitarne gli errori.

Non riporta il ballo e la successiva richiesta di Salome e il dispiacere di Antipa, ma si limita solo a nominare Erodiade e incolpa di malvagità Antipa, sapendo bene da Giuseppe Flavio che è stato proprio Lui a voler uccidere Giovanni Battista, perchè lo temeva come sedizioso.


Non riporta il nome del marito di Erodiade, constatato che quello riportato dall'evangelista Marco, cioè Filippo, era errato.


Un caro saluto a tutti.
Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 14/04/2010, 16:45, modificato 1 volta in totale.

15/04/2010, 20:58

Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 15/04/2010, 21:22, modificato 1 volta in totale.

15/04/2010, 21:23

Carissimo Giovanni

Cosa ne pensi di questa mia piccola ricerca? Chiedo una tua opinione:

Il Battista è il precursore, il testimone della favola Gesù.

Mt.[11/3] "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Neanche lo conosceva.

Se il Battista evangelico, vissuto ai tempi di Pilato, fosse veramente stato uno dei pilastri del Cristianesimo così come vorrebbero farci credere i Vangeli, dovremmo come minimo stupirci che di lui non vi sia la minima traccia nelle Lettere del Nuovo Testamento mentre in esse troviamo insistenti i richiami a tutti i Giudei che contrastavano l'opera di Paolo e compagni.

http://spiritualrationality.wordpress.c ... -bibliche/
Nell'intera opera dello storico ebreo Giuseppe Flavio, costituita da numerosi volumi, appaiono solo due paragrafi che potrebbero essere riferiti a Gesù. Quantunque si sia insistito molto su questi due riferimenti, essi sono stati respinti dagli studiosi, ed anche dagli apologisti cristiani, come mere falsificazioni e così anche per quelle che fanno riferimento a Giovanni Battista ed a Giacomo,fratello di Gesù. Il Vescovo Warburton di Gloucester (1698-1779) definisce le interpolazioni sui lavori di Giuseppe Flavio, concernenti Gesù, come emerite e stupide falsificazioni.

Dal dott. Pasquariello Domenico http://ceifan.org
Alcune figure, come il Battista o Giacomo, sono indubbiamente storiche, dato che compaiono quantomeno in Flavio, pur se, dati i precedenti del Testimonium e la singolare confusione flaviana su certi nomi recursivi, potremmo anche parlare di "aggiunte" posteriori al testo originale anche per quanto riguarda costoro. In pratica, il Battista e il Giacomo flaviani sono collegati a un "qualcuno" di cui è stato modificato il nome per chiamarlo Gesù.

http://rainkids.ning.com/forum/topics/
Una delle cose più curiose e inspiegabili è che Flavio, testimone oculare degli eventi, nella prima opera (Guerra Giudaica), racconta la fondazione e le vicende degli Zeloti e dei Sicari, la cosiddetta "quarta filosofia" (dopo Farisei, Sadducei ed Esseni), e non cita mai né Gesù, né Giacomo, né Giovanni Battista; nell'opera successiva (Antichità Giudaiche), invece, scompaiono del tutto gli Zeloti e compaiono, in brevissimi passi, Gesù «detto il Cristo», Giacomo «fratello di Gesù detto il Cristo» e il Battista. Ma non è questo l'argomento di discussione: il problema è un altro.

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=58e11220b98bfa56 GIOVANNI BATTISTA E GESU'. DUE NOMI PER UN SOLO RE:

Giovanni Battista e Gesu' erano la stessa persona? tratto da Il Blog di Mike Plato
Gli stessi Albigesi sostenevano che il Messia aveva un nome diverso da Gesù e che tale nome era Giovanni, fatto condiviso dai Catari Fiorentini. Nei loro scritti si legge: “Dictum Johannem missum a Deo lucis” cioè: “Detto Giovanni fu mandato da Dio sotto forma di luce”. I Catari conoscevano, ovviamente, molto bene l’Antica Tradizione del grande Oannes. Anche i cristiani copti dei primi secoli dopo Cristo, coloro che gravitavano nell’orbita di Alessandria d’Egitto, identificavano in Giovanni Battista il Dio caldeo Oannes (Joannes), associato, come detto più volte, a Melkitzedeq, il Re delle acque e del mondo, che i Sumeri chiamavano Ea (Signore delle acque). Origene, gnostico Alessandrino, dice (Origene, Vol. II): “Vi sono alcuni che hanno considerato Giovanni Battista come l’Unto (Cristo)”. Nel Codex Nazira II, è detto: “Johanan (Giovanni) il figlio di Abo Sabo Zacariah, dirà a sé stesso:” Parole che figurerebbero bene nella bocca di Gesù, quale Re di Giustizia e portatore del Battesimo di Fuoco, come espresso in Apocalisse.

Giovanni e il Corano
Se allora Giovanni era il Messia, essendo egli Gesù, bisognerebbe ricavare da qualche fonte un indizio che consenta di verificare se i genitori di Gesù fossero i medesimi di Giovanni, e questa fonte esiste ed è anche molto autorevole: il Corano. Risulta molto importante per la nostra analisi la descrizione che si fa nel libro sacro musulmano della famiglia di Gesù, in quanto essa corrisponde proprio alla famiglia di Giovanni Battista. Per il Corano, Gesù e Battista avevano lo stesso padre: Zacaria Josephus. Di qui il nome Giuseppe, nel Vangelo, per il padre di Gesù. La madre biologica era naturalmente Elisabetta, la “Maria-Iside” della comunità essena. La Sura III, 37 è esplicita al riguardo: “E Allah accettò Maria e la fece germogliare, di germoglio buono. E Zaccaria la prese sotto la sua tutela, e ogni volta che Zaccaria entrava da lei nel santuario, vi trovava del cibo e le diceva: . E lei rispondeva: . E là Zaccaria pregò il suo Signore, dicendo: . Allora gli angeli gli dissero: ”. Quindi, per il Corano, Maria era sposa di Zaccaria e, pertanto, corrisponde alla Elisabetta dei Vangeli, la Madre di Giovanni l’eletto, colui che in sé porta il germe cristico a cui Giovanni stesso darà testimonianza. Maria è il nome della madre mistica, il nome sacerdotale di Elisabetta, l’anima che virginalmente concepirà il Sole-Cristo. Che Elisabetta sia la madre biologica di Gesù-Giovanni, è indicato dalla sua sterilità e palese impossibilità di procreare (Luca 1,7). Ciò ricorda i parti virginali e miracolosi, il cui prototipo è quello di Melkitzedeq da parte della madre Sofonim, narrato nel Libro di Enoch.

Sinceri saluti Cecco









21/04/2010, 04:15


Mt.[11/3] "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Neanche lo conosceva.



Per chi non si è 'fossilizzato' nell'assurda teoria negazionista, il passaggio di cui sopra è molto importante. A me ha permesso di trovare piena conferma ad un sospetto che avevo avuto sin dai primi anni delle mie ricerche. Come naturale conseguenza, ho potuto anche capire l'allucinante manipolazione dei nomi effettuata dai 'santi' falsari...

21/04/2010, 04:20

Veritas ha scritto:


Mt.[11/3] "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Neanche lo conosceva.



Per chi non si è 'fossilizzato' nell'assurda teoria negazionista, il passaggio di cui sopra è molto importante. A me ha permesso di trovare piena conferma ad un sospetto che avevo avuto sin dai primi anni delle mie ricerche. Come naturale conseguenza, ho potuto anche capire l'allucinante manipolazione dei nomi effettuata dai 'santi' falsari...



Purtroppo si tratta di uno degli aspetti 'chiave' delle mie ricerche e per il momento non posso aggiungere altro.

21/04/2010, 12:58

Veritas , sai bene che personalmente seguo con attenzione le tue teorie anche se non le condivido .

Tuttavia annoto che una tua pubblicazione dove potremo vedere espresse organicamente le tue relazioni
è altamente auspicata da tutti.

Infatti , spesso rilevo una certa difficoltà nell' individuare un quadro complessivo.

( beninteso , visti i miei tempi biblici , sono l' uuuuultima persona che dovrebbe dire una cosa simile )



zio ot [;)]

22/04/2010, 09:09

Veritas ha scritto:

Veritas ha scritto:


Mt.[11/3] "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Neanche lo conosceva.



Per chi non si è 'fossilizzato' nell'assurda teoria negazionista, il passaggio di cui sopra è molto importante. A me ha permesso di trovare piena conferma ad un sospetto che avevo avuto sin dai primi anni delle mie ricerche. Come naturale conseguenza, ho potuto anche capire l'allucinante manipolazione dei nomi effettuata dai 'santi' falsari...



Purtroppo si tratta di uno degli aspetti 'chiave' delle mie ricerche e per il momento non posso aggiungere altro.





Indubbiamente ci sarebbero molte cose da dire su questo passo del vangelo di Matteo ,personalmente la prima cosa che mi suggeri',fu che Giovanni battista non credeva in nessun modo che Gesu' fosse l'unigenito figlio di Dio:Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?"
Un altro unigenito figli di Dio ??
D'altra parte ,stando al vangelo degli Ebioniti Gesu' non aveva alcuna intenzione di andare a farsi battezzare da Giovanni nonostante i vangeli canonici ci raccontino un 'altra storia ,tra cui quella che quest'ultimo ne fosse il "Pecursore",cosa quanto mai ridicola e facilmente smantellabile.

Un saluto
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