Dott. TranfoCita:
Se è per questo anch'io nella mia "La Croce di Spine" ne parlo come di un passo di radice autentica ma completamente stravolto da Eusebio di Cesarea. Ritengo, infatti, che originariamente parlasse proprio dell'erede davidico (Giovanni) accennando alle sue gesta (trattate profusamente più avanti e accuratamente ritagliate nei secoli successivi dalla "censura incensata").
Il problema rimane sempre lo stesso. Per quanto la teoria sia interessante e stimolante anche per un dibattito, si tratta di una ipotesi che si basa su dati che per dirla alla Popper sono non falsificabili.
Dunque per quanto possa essere valida, senza nessuna rischia di essere smentita come ipotesi gratuita e gratuitamente smentita.
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Scherzi a parte..... mentono sapendo di mentire accademici, storici, esegeti, critici testuali di parte criistiana e più in generale chiunque si addentri, con cognizione di causa, nello studio delle fonti storiche affacciandosi anche sullo scenario sociale della Palestina del tempo. In altre parole a mio avviso è impossibile, per chi conosca bene la materia, riconoscere piena valenza storica alle fonti neotestamentarie, patristiche ecc
Cioè praticamente tutti quelli che pensano che sia esistino un predicatore non violento chiamato Gesù.
Non sono concorde con la sua opinione, ma senza dubbio la rispetto.
Non credo che al giorno d'oggi esista qualcuno che considera una fonte neotestamentaria come esente da errore/assolutamente veritiera. E' ben noto come il carattere degli scritti sia agiografico, quindi quand'anche si utilizzino come fonti per ricostruire il Gesù della storia sono comunque setacciate alla ricerca delle vicende che possono effettivamente definrsi storiche.
Sicuramente questo non avviene nel libro del papa, ma neanche nei libri dei già citati Socci e Messori, ma il nostro discorso è riferito a studiosi, non ad accaniti apologeti o capi di stato
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Chi scrisse non lo fece di punto in bianco confezionando ex novo una favola. E' logico che alle spalle vi fosse una tradizione orale in seno alla quale venne stravolta la memoria storica di un popolo allo sbando. La seconda guerra (Adriano) mise in ginocchio il popolo ebraico e fece naufragare per sempre l'illusione messianico- rivendicativa. Fu allora che, in seno all'essenismo revisionista, dopo molte generazioni da quella che vide i due messia, preso corpo il riciclo dell'attesa messianica in "avvento" salvifico.
Ma il problema si pone proprio qui. Per risolvere un problema noto, si ottiene un problema ancora più difficile da risolvere: ossia trovare dei dati certi che suffraghino queste affermazioni. Altrimenti si tratta ancora una volta di ipotesi che poggiano su nessun dato certo.
Personalmente sarei più propenso ad ammettere una radice puramente mitologica, che se non altro ha il grosso pregio di non dover giustificare riferimenti invece assenti a questo genere di attività.
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sul primo punto le rispondo che non ho parlato di falsificazione su grande scala, anzi.... come le ho detto sono forse l'unico che ritiene il passo sostanzialmente autentico..... solo che non parlava dei cristiani!!!!
Ma è anche qui che consiste la grande scala della falsificazione: pianificare l'eliminazione di una determinata lezione a favore di un'altra su
tutte le copie circolanti. Che, per quanto non fossero di un numero elevato come potrebbero esserlo al giorno d'oggi, di sicuro avrebbero implicato comunque una... falsificazione su larga scala.
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E' stato sufficiente apportare piccole, limitate e misurate correzioni, sostituendo il riferimento ai giudeo messianisti con la parola "cristiani" e inserendo perfino l'errore del "procurator" invece che "praefectus", per accreditare ad un movimento al tempo non esistente, il ruolo di martire della persecuzione. Ci provi, rilegga il tutto e guardi come fila!!!! Ora si che l'odio perbenista di Tacito contro le "nefandezze" terroristiche assume un senso!!!
Sicuramente anche questa è una lettura, però a tempo stesso non dimentichiamo come non sia inusuale, per usare un eufemismo, trovare degli errori più o meno palesi nella storiografia antica, senza dover necessariamente chiamare in causa la censura su larga scala.
E ne converrà che per il rasoio di Occam si tenderà a scartare le varie ipotesi accessorie.
Senza dubbio sappiamo che il mondo non funziona sempre esattamente secondo tale principio, tantomeno le vicende storiche, però resta pur sempre vero che in questo caso abbiamo comunque una spiegazione semplice e razionale a un problema noto, e di questo se ne deve tenere debitamente conto.
Pensi al resoconto della rivolta degli schiavi guidata da Spartaco: tra la versione di Appiano e quella di Plutarco esistono notevoli differenze, e ciò implica necessariamente che almeno uno tra i due storici abbia commesso degli errori.
Sulla questione dei giudeo messianisti siamo d'accordo: se la parola cristiano deriva dal termine #935;#961;#953;#963;#964;#972;#962;, che è la traduzione del termine Messia, allora è evidente come cristiani sia sinonimo di messianisti.
A questo punto si tratta solo di determinare che messianisti esistessero, e per quale ragione sarebbero finiti a Roma in anticipo rispetto alla guerra giudaica
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- sul secondo punto le rispondo che "prova chi afferma" non chi nega.
Come possiamo provare l'inesistenza di un movimento pacifico???? lei , oltra che verificandone l'assenza di tracce, riuscerebbe a provare l'inesistenza delle brigate rosse al tempo di Giulio Cesare?
Temo che abbiamo un concetto divergente di onere della prova. In realtà in entrambi i casi si sta affermando qualcosa e negando qualcosa di accessorio, sia che il movimento sia pacifico sia che il movimento sia rivoluzionario.
Di conseguenza in entrambi i casi si necessiterà di un onere della prova, sia che si affermi l'esistenza di un movimento pacifico, sia che si affermi l'esistenza di un movimento rivoluzionario
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Diverso è il discorso relativo alla dimostrazione del movimento messianista rivoluzionario a Roma. Quello si può dimostrare. basti pensare, ad es., alla cacciata degli ebrei per via dei disordini istigati da Cresto (cfr. Svetonio e perfino gli Atti degli Apostoli che parlano del provvedimento anche se non lo riferiscono al misterioso Cresto).
Anche qui non mancherebbero le luci e le ombre: come è noto, per i romani in caso di rivolta si prendevano provvedimenti diversi in caso di rivolta.
Durante la rivolta degli schiavi, per tornare al precedente esempio, furono crocifissi migliaia di schiavi lungo la via Appia.
I romani perdevano facilmente le staffe
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sul terzo punto ho poco da dire se non che è logico pensare che una minoranza diventi fastidiosa per l'"ordine costituito" quando ne minaccia la stabilità. Secondo lei perchè sarebbe stato odiiato e perseguitato chi fosse stato disposto a "dare a Cesare quel che è di Cesare" o a dedicare la sua vita ad un regno che "non è di questo mondo" ?
Eppur si parla di persecuzioni sino al tempo di Diocleziano. Dunque il movimento definito "cristiano" era rivoltoso, e il famoso "date a Cesare..." si è sviluppato in seguito, oppure le varie persecuzioni di fatto non ci furono mai?
Aggiungo poi la considerazione che non era necessario che le minoranze diventassero pericolose per il potere costituito: questo tipo di lettura, applicato agli ebrei nel medioevo implicherebbe nei loro confronti un giudizio a mio modo di vedere immotivato.
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Non li ritengo affatto "polemici" o tediosi ma sicuramente utili e costruttiivi. nei forum si va per confrontarsi non per cantare tutti in coro la stessa canzone
La ringrazio, e ne approfitto per comunicarle la mia stima nei suoi confronti, sia come forumista che come studioso.
A rileggerci