Sig. dresda99,
tutte le correnti o sette ebraiche dell’epoca (ve ne sono ancora oggi, soprattutto in Russia) erano in attesa del Messia divino. I Giudei lo anelavano nella convinzione che Israele avrebbe trionfato sui pagani dando vita ad un Regno Universale che non sarebbe mai tramontato.
Perché, io e molti altri, vediamo negli Esseni gli iniziatori del Cristianesimo?
Sono i rotoli originali da loro manoscritti, ritrovati a Qumran presso il Mar Morto, a dimostrare, con un linguaggio simile o uguale a quello dei Vangeli, che la dottrina da essi descritta è la più simile, spesso la stessa, a quella cristiana.
Anche nelle usanze adottate, lo stesso modo di vivere praticato all’interno delle loro comunità, descritto da Giuseppe Flavio, con regole distinte dalle altre sette giudaiche, li faceva diversi dagli altri Giudei, e lo dichiarano nei manoscritti.
Erano messianisti votati al martirio, come gli Zeloti, la setta della “quarta filosofia” giudaica, questi ultimi erano Farisei non conservatori ma “fanatici nazionalisti”, rivoluzionari antiromani. Entrambe le sette erano contro la schiavitù e i privilegi delle caste sacerdotali opportuniste e corrotte.
Non esiste letteratura classica che possa paragonarsi a quella degli Esseni, sotto ogni profilo, ad iniziare da quello religioso. Anche se la Chiesa cristiana da loro evolutasi, sin dall’inizio della nuova dottrina riformata, arrampicandosi sugli specchi, tenterà di “ellenizzare” il nuovo Credo, addirittura facendo sparire gli Esseni dagli stessi documenti neotestamentari. Infatti nei Vangeli ritroviamo Farisei, Sadducei e Zeloti (gli stessi “Apostoli”, più avanti ne parleremo) ma non i veri fondatori del cristianesimo … perché prefigurarono il Messia prima del Suo “Avvento”, anelandolo, ma furono costretti a nascondere i loro rotoli il 67 d.C. testimoniando, di fatto, che lo stavano ancora aspettando.
Ma il pathos escatologico degli scribi di Qumran è lo stesso che emerge dal Nuovo Testamento. Faccio qualche esempio, è solo la sintesi di una analisi storica molto più ampia, importante, che investe anche gli “Atti degli Apostoli” e le lettere di Paolo sino alle opere di Giuseppe Flavio…ma ci arriveremo in seguito, passo dopo passo …
Il “Figlio di Dio” fu profetato dagli Esseni fino al 67 d.C.. Frammento 4Q 246:
“
Egli sarà chiamato il Figlio di Dio: essi lo chiameranno Figlio dell’Altissimo. Un popolo schiaccerà un altro popolo e una Nazione un’altra Nazione, fino a che il Popolo di Dio si leverà e fermerà tutti con la spada. Il Suo Regno sarà un Regno Eterno”.
Notiamo che anche il “Figlio di Dio” è visto come uno zelante nazionalista nelle visionarie profezie essene (ancora non è avvenuto l’olocausto di Vespasiano e Tito; e le guerre, la storia insegna, riescono a far cambiare le ideologie e le dottrine ai perdenti).
Dello stesso tono anche il frammento 4Q 525:
“
Coloro che vi odiano verranno distrutti…si allieterà il vostro cuore e godrete in Dio…camminerete sulle schiene dei vostri nemici…E la vostra anima vi libererà da ogni male, e la minaccia dei vostri nemici non si avvicinerà…erediterete la Gloria”.
L’incitamento alla lotta di liberazione è evidente … sempre prima di Tito.
Frammento 4Q 286-287:
“…
Lo Spirito Santo che si posa sul suo Messia…”
Frammento 4Q 416-418:
“…
non scambiare il Santo Spirito per nessuna ricchezza, poiché nessun prezzo è degno…”
“
Per Sua volontà dedichiamoci al Suo servizio e la sapienza in Esso contenuta…e verrà per Lui un Figlio Primogenito, ed Egli ti amerà come un uomo ama suo figlio”.
Sul Battesimo rituale praticato dagli adepti alla setta. Frammento 4Q 414
“…
nella Verità della Tua Alleanza…per essere purificati dalla contaminazione di…e dopo che egli sarà entrato nell’acqua egli risponderà e dirà: Tu sia benedetto”. (Giovanni Battista era un esseno).
Il frammento 4Q 346 è una importante testimonianza su Gerusalemme: dimostra come fosse ancora intatta quando vennero sepolti i rotoli per salvarli dalla distruzione dei legionari romani che giunsero sino a Qumran. Infatti, se fossero stati nascosti in epoca successiva alla distruzione della Città Santa e del suo Tempio, gli scribi Esseni lo avrebbero riportato nei loro manoscritti data la gravità dell’olocausto perpetrato da Roma (fu una strage). Dimostra anche che i rotoli più tardivi sono datati entro il 67 d.C., anno del contrattacco di Vespasiano dopo la sconfitta subìta dai legionari di Cestio Gallo nel 66. E’ anche una testimonianza profetica messianica a dimostrazione che, fino al 67 d.C., ancora non era venuto il Messia (visto sempre come Dominatore): a quella data era solo profetato.
“
Egli distruggerà ed eliminerà i Popoli e gli empi…moltiplicherà il Bene…conforterà i miseri per mangiare il Suo Frutto e la Sua Bontà. Come un uomo la cui madre lo conforta, così Egli li conforterà in Gerusalemme…Egli innalzerà il Suo Trono per sempre in futuro…Benedetto sia il nome dell’Altissimo…”.
Nel Pesher su Abacuc leggiamo:
“
Nel Giorno del Giudizio,
Dio sterminerà tutti coloro che venerano gli idoli e gli empi della Terra”.
Gli Esseni definivano se stessi “Figli della Luce”, “Figli dell’Aurora”, “Figli della Giustizia”, “Figli della Verità”, “Figli della Salvezza” (profetavano il Salvatore divino); si chiamavano “I Giusti” (Zaddikim) e “I Poveri” (Ebionim).
Nel “Documento di Damasco”, un rotolo intero, leggiamo:
“
Oracolo di Dio! Percuoti il pastore e sarà disperso il gregge”, lo ritroviamo nei vangeli di Marco e Matteo: Gesù disse loro: “
Sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse” (è giunto Gesù…dopo l’olocausto etnico romano).
Nel “Rotolo della Guerra”, intero:
“
Allorché i Figli della Luce porranno mano all’attacco contro i Figli delle Tenebre” lo ritroviamo (non più combattivo, dopo l’olocausto) nel Vangelo di Giovanni:
“
chi cammina nelle Tenebre non sa dove va. Mentre avete la Luce credete nella Luce per diventare Figli della Luce” (Gv 12, 36);
Nel rotolo della “Regola della Comunità”
“
In una sorgente di Luce sono le origini della verità” lo ritroviamo nel Vangelo di Giovanni:
“
Chi opera la verità viene alla luce…” (Gv 3, 21);
“Documento di Damasco”:
“
Il Principio della creazione è: maschio e femmina li creò” lo ritroviamo in Marco e Matteo
“
All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina” (Mc 10, 6; Mt 19, 4).
Si andrebbe avanti troppo a lungo con gli esempi, ma il manoscritto che più di tutti dimostra la genesi essena della religione cristiana è costituito dal “
Rotolo della Guerra”. Oltre al linguaggio escatologico
in esso ritroviamo una similitudine impressionante con la dottrina della “Apocalisse di Giovanni”, giunta sino a noi unitamente ai Vangeli canonici.
Come visto linguaggio e dottrina degli Esseni (descritti anche da Giuseppe Flavio), riportati nei rotoli di Qumran, si ritrovano in tutti i Vangeli canonici, con una assenza che diventa una prova schiacciante contro il “cristianesimo gesuita” riformato:
nei rotoli dei “testimoni” Esseni non si parla di Gesù Messia, né della Vergine Maria che lo partorì, né di Saulo Paolo, né di Apostoli, né di miracoli, né di un Messia che si dette in Sacrificio a Dio per poi resuscitare dopo tre giorni passati negli Inferi, né che si sarebbe fatto dividere, corpo e sangue, in particole entro frazioni di pane da far mangiare agli uomini per poi aprir loro le porte del Paradiso e farli vivere felicemente per l’eternità…dopo essersi confessati ai Ministri del nuovo Dio.
Un saluto. A presto.
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