Cita:
barionu ha scritto: In realtà Giacobbo ha fatto molto di più di tutta la storia della critica messa insieme, avendo per primo ( credo ... ) individuato il braccio fantasma.
Stiamo aspettando il recupero della puntata di Voyager.
zio ot
( Ragazzi, andate a vedere il film
Il Concerto http://www.comingsoon.it/scheda_film.as ... l-concerto , un piccolo struggente capolavoro ! ... piccolo ot di zio ot
Francamente io sono piuttosto scettico riguardo alla teoria secondo cui il braccio in questione non fosse quello di 'Pietro'. Probabilmente non era questa l'informazione 'criptica' che Leonardo, al pari di molti altri artisti del suo tempo (quelli 'informati dei fatti'), ci ha voluto trasmettere.
Oltre a dipingere 'Giovanni' come una donna (con buona pace dei vari Sgarbi, Cuoghi, etc.), Leonardo ha dipinto un 'coltellaccio' nella mano di Pietro, probabilmente per ricordare o richiamare l'attenzione degli studiosi laici (in attesa che su tale mondo si abbattesse la 'rhomphaia', esplicito termine greco per spada, della satanica controriforma vaticana) circa il fatto che la 'spada' di Pietro era un coltellaccio, il quale richiama il concetto di SICA, visto che la 'macharia' di cui parlano i vangeli altro non fu che il 'sica' in dotazione dei legionari romani. (arma che i ribelli zeloti potevano facilmente sottrarre ai soldati uccisi, durante i frequenti tumulti e le frequenti ribellioni che scoppiavano in Palestina).
Una spada era impossibile da nascondere efficacemente e a nessun giudeo era permesso andarsene in giro con una spada: ergo, era più facile nascondere un 'sica/machaira' che non un 'gladius', come è stata resa la 'machaira' dei testi greci in quelli latini! (*)
La verità che i falsari delle origini hanno voluto nascondere a tutti i costi, fu che Giuda Iscariota e Simon Pietro furono la stessa, identica persona!.. Non è certo un caso che solo il quarto dei vangeli canonici riporta una 'strana' connessione ('padre e figlio') tra la figura di Giuda Iscariota e quella di un 'certo' Simone. Data la scabrosità della cosa, dietro alla quale si nascondeva una delle infinite, allucinanti menzogne 'coniate' dai padri falsari, i sinottici, come nel caso di Lazzaro, preferirono ignorare tale aspetto.
Quando il vangelo di Giovanni entrò a far parte della 'sacra' quaterna, esso era ormai già troppo conosciuto nel suo alveo di origine, vale a dire le provincie romane dell'Asia Minore, e quindi non fu possibile stravolgerlo senza destare sospetti (idem per la vicenda Lazzaro), per cui i santi padri falsari optarono per una parziale revisione del testo. (facendo apparire Simone Iscariota, cioè il sicario, come il padre di Giuda Iscariota, sic!)
Il pseudo nome 'GIUDA SICARIOTA' (come appare nella Vulgata di Gerolamo), deriva dalla locuzione latina SIMONEM IUDAEUS SICARIUS, vale a dire 'Simone il sicario giudeo' (vedi la 'machaira'), indicazione con cui Simon Pietro venne scritto nel 'registro degli indagati', dopo il complotto omicida contro Simon Mago: esecuzione che i mandanti, appartenenti al mondo patrizio-senatoriale, avevano affidato al GIUDEO SIMON Pietro, del quale era conosciuto l'odio che egli provava per Simon Mago.
Si trattò, dunque, di un capro espiatorio ideale per i mandanti di Pietro(**), i quali miravano ad eliminare la 'nefasta' influenza di Simon Mago verso Nerone, il quale stava attuando un vasto piano di riforme con ricadute sociali, ma che, inevitabilmente, finiva per colpire gli interessi della lercia classe patrizio-senatoriale. (veri e propri boiardi ante-litteram, i quali, sebbene celebrati dagli attuali boiardi pseudo liberali, avevano un concetto della democrazia estremamente personalizzato, di cui, ad esempio, si può trovarne l'eguale nel 'perduto' mondo berlusconiano!)
Dalla locuzione latina 'Simonem Iudaeus Sicarius', gli allegri falsari delle origini tirarono fuori due personaggi: Simonem Sicariotes (v. Vulgata) e Iudae Sicariotes, cioè 'padre e figlio'. (sic!) (***)
La cosa non deve assolutamente stupire, dal momento che la letteratura neotestamentaria pullula di esempi del genere!.. Basti pensare, ad esempio, a Giuda detto 'Tomaso' (cioè il 'gemello'); da ciò i falsari ottennero Giuda, fratello di Gesù, ed un 'certo' Tomaso detto 'Didimo'. (cioè Gemello detto Gemello, sic!).
Come esempio opposto, abbiamo le 'fusioni' letterarie. Fu così, ad esempio, che Paolo di 'Tarso' e Paolo/Saul (cioè Saul detto 'paulus' in quanto di piccola statura) divennero un unico personaggio, chiamato, per l'appunto, 'Paolo di Tarso'.
Idem per Mariamne di Magdala e Maria Salome di Magdala, fuse in un unico personaggio chiamato 'Maria Maddalena' (o Maria di Magdala). Oltre a ciò, vi furono anche scambi di persone e 'scissione' dei personaggi così ottenuti. Per esempio, il Giovanni delle liste evangeliche (in base a come è stato presentato) NON fu il Giovanni pseudo autore del quarto vangelo canonico, il quale fu, invece (o è stato fatto apparire tale), Giovanni detto Marco, secondogenito di Gesù, il quale chiuse la sua vita nella città di Efeso: luogo in cui 'scoppiò' il fenomeno gesuano, destinato a far parlare di sè per quasi 20 secoli!
Il Giovanni di tali liste 'evangeliche' figura nelle stesse liste anche con un altro pseudo nome: ergo, il personaggio è stato 'scisso' in due. Un discorso analogo si potrebbe fare con 'Bartolomeo', fatto apparire come un nome quando, in realtà, non fu altro che un mero patronimico!...Perchè ricordare uno dei 'dodici' con il suo patronimico, anzichè, come logica vorrebbe, con il suo nome anagrafico??... Vi è una sola spiegazione posssibile: il personaggio figurava già con un altro nome negli elenchi evangelici!.. (molto probabilmente come MATTEO, alias LEVI, alias LAZZARO: al secolo NICODEMO!)
Saluti
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Note:
(*) - La tesi secondo cui con il termine 'machaira' gli autori greci avessero voluto indicare una spada, regge poco. Infatti, dire che un soldato stringeva in mano la machaira, per indicare la spada (concetto reso con il termine 'romphaia'), è come dire che un soldato romano stringesse nella sua mano un 'sica' per intendere il 'gladius'. E' sin troppo ovvio che si è cercato di nascondere il fatto che Simone disponeva di un sica/machaira: probabilmente la stessa arma con cui fece fuori i poveri coniugi Anania e Sapphira. Il pretesto della mistificazione è stato sicuramente preso dalla frase di Gesù (se veramente è stata pronunciata da lui) relativa all'invito rivolto ai discepoli di procurarsi una spada. Tale episodio va decontestualizzato, in quanto, quasi sicuramente, Gesù rivolse tali parole a coloro che vennero chiamati a comporre la banda di circa 850 uomini, con i quali Gesù si diede a scorazzare nella Galilea occidentale, tra Tolemais e Sepphoris (v. Gesù il Capitano di Giuseppe Flavio e 'Gesù capobandito' di Hierocles, in Lattanzio)
(**) - le cose, tuttavia, non andarono come i mandanti di Pietro avevano sperato, vale a dire la convinzione che il complotto potesse apparire come una 'faida' interna al mondo giudaico, in quanto Pietro venne catturato vivo mentre fuggiva di notte lungo la via Appia: forse con la speranza di raggiungere Puteoli, da cui si sarebbe potuto imbarcare per la Palestina. Sotto tortura, Pietro rilasciò un'abbondante confessione (divenuta poi la Kerigmata Petrou, sic!), attraverso la quale gli inquirenti romani poterono risalire ai suoi mandanti. Parecchie 'teste' caddero, come ad esempio l'ex tutore di Nerone, Lucio Anneo Seneca, il quale, con tutta probabilità, si fece coinvolgere imprudentemente nel complotto contro Simon Mago, visto che la nuova politica sociale di Nerone (ritenuta ispirata dal mago Simone) nuoceva anche ai suoi interessi. Forse, in un disperato tentativo di sfuggire alla propria sorte, i complottisti pianificarono un altro, disperato complotto, questa volta rivolto contro lo stesso Nerone.
(***) - il vangelo di Barnaba ci conferma, praticamente, che Simon Pietro e Giuda Iscariota furono la stessa persona.
Veritas
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