Inserisci Immagine: Cita: Il Sig. DuncanIdaho scrive: Di quale Vangelo parlava Celso se non era presente nemmeno un canone? Di quello di Pietro? Di Quello di Tommaso? Di quello degli Ebioniti? Di quello di Matteo? Iniziamo a essere precisi. A quale Vangelo faceva riferimento? A un testo gnostico?
Se per Lei nel 178 d.c. circa, quando Celso scriveva Discorso della verità, non circolavano i vangeli successivamente identificati come canonici, contento lei contenti tutti. Cita: Il Sig. DuncanIdaho scrive: E' inutile attaccarsi a un'affermazione di Celso, di fatto non parla mai ne di Giovannino di Gamala, ne di ribellioni armate.
Guardi è Lei che usa Celso per negare l'esistenza di Giovanni di Gamala io sostengo che quello che sappiamo degli scritti di Celso, prima è passato sotto la censura di Origine che sicuramente non era uno sprovveduto e poi sotto la censura della chiesa durata secoli. E nonostante questo, possiamo intravvedere termini come brigante riferito a Gesù di Nazareth e movimento di rivolta riferito al cristianesimo.
Io sostengo inoltre che:Contra Celsum di Origine III,5: "Gli Ebrei, Egiziani di stirpe, hanno lasciato l’Egitto perché si ribellarono allo Stato egiziano e perché disprezzavano la consuetudine religiosa egiziana. Quello che fecero agli Egiziani, dunque, ora lo subiscono da parte di coloro che aderirono alla dottrina di Gesù e credettero in lui come Cristo. Per gli uni e per gli altri la causa prima dell’innovazione è stata la ribellione allo Stato. (III, 6) Alcuni, dunque, Egiziani di stirpe, si ribellarono contro gli Egiziani e, lasciato l’Egitto e giunti in Palestina, hanno fissato la loro dimora nella regione ora chiamata Giudea. (III, 7) Gli Ebrei, che erano Egiziani, hanno tratto la loro origine da una rivolta: allo stesso modo molti altri ancora, che erano Ebrei, ai tempi di Gesù si sono ribellati contro la comunità ebraica e si sono posti al seguito di Gesù. (III, Una rivolta, quindi, è stata un tempo l’origine della formazione della comunità ebraica e una rivolta è stata, in seguito, l’origine dell’esistenza dei Cristiani. (III, 9)"
In questo scritto di Celso, e riportato da Origine per confutarlo, si può notare che mancano riferimenti a documenti scritti, quindi, ciò che scrive Celso deriva da un sapere orale di quel tempo, e esattamente un sapere orale di alcune persone che vissero nel 180 d.c. circa.
Ebbene queste persone erano convinte che la religione cristiana fosse originata da una ribellione. Dove per ribellione s'intende "disobbedire all'autorità costituita e a sollevarsi contro di essa" proprio il tipico comportamento della famiglia di Giuda il Galileo e della sua discendenza.
Il cristianesimo nacque come ribellione allo Stato, dove per Stato s'intende un'entità costituita in un determinato momento, da un territorio, dalle persone che vivono in questo territorio, e infine dall'esistenza di un potere di comando. Nel nostro caso ai tempi di Gesù, proprio ai tempi dell'epopea della famiglia di Giuda il Galileo, nel territorio della Giudea alcuni Ebrei si ribellarono al potere costituito, cioè quella comunità Ebraica collaborazionista con il potere romano occupante che deteneva il potere.
Questi Ebrei ribelli, si sono posti al seguito di Gesù, Giovanni di Gamala, il Cristo cioè l'unto, cioè il Messia,come già avevano fatto con suo padre Giuda il Galileo che era morto combattendo con minor fortuna. Infatti Gesù/Giovanni seguì scrupolosamente suo padre, anche la sua rivolta fallì e morì crocifisso; ma ebbe infinito successo dopo morte, avendo subito successivamente un processo di mitizzazione e di deificazione.
Così Celso scriveva, (II, 26): "E nemmeno, mentendo, riusciste a rivestire di credibilità le vostre invenzioni. (II, 27) Anzi, alcuni fedeli, come ubriachi che arrivano ad attaccar briga fra di loro, alterarono il testo orginario del Vangelo in tre e in quattro e in molti modi diversi e divulgare i rifacimenti, per aver modo di controbattere le confutazioni."
Questa è la chiara dimostrazione che i testi originari del Vangelo, derivano dalla falsificazione della verità, attraverso la fantasia umana.
Quindi i testi originari del vangelo nascondevano, la ribellione all'autorità costituita, come nascita del cristianesimo altrimenti non c'era il bisogno di alterare il testo orginario del Vangelo in tre e in quattro e in molti modi diversi e divulgare i rifacimenti, per aver modo di controbattere le confutazioni.
Certamente nessuno andava a confutare le parabole, ma bensì la parte storica dove si nascondeva la ribellione.
Osservando attentamente i contenuti a noi pervenuti del "Discorso della verità" di Celso, si comprende che già alla fine del secondo secolo circa si era persa la coscienza storica sulla precisa ricostruzione della ribellione da cui ebbe vita il cristianesimo.
Alcune persone di quel tempo, erano consapevoli che il cristianesimo nasceva da una ribellione armata, ma non era più in grado di ricostruire in modo chiaro e preciso le varie fasi e personaggi, perchè già inquinati dalle falsità della nuova religione cioè il Cristianesimo.
Infatti Celso dimostra di conoscere bene i vangeli, e li confuta non con materiale storico documentato, ma con argomentazioni che circolavano in quel tempo, atte a confutare i contenuti dei vangeli stessi e non le verità storiche che loro stessi avevano sostituito e falsificato.
Celso dimostra di non conoscere gli scritti di Giuseppe Flavio o di non aver ben compreso la loro importanza per svelare l'arcano del crisrianesimo primitivo, e quindi tale realtà è la dimostrazione che già negli anni 180 d.c. senza quei documenti storici era impossibile, ricostruire la vera natura di ribellione del primitivo nucleo del cristianesimo primitivo, perchè tutto già inquinato dalle falsificazioni intese come deformazione della realtà storica, cristiane.Sostengo inoltre che chi aveva capito bene che Gesù Nazareno poteva essere riconosciuto come un figlio di Giuda il Galileo, presubilmente il primogenito, presubilmente di nome Giovanni, è stato l'evangelista Luca o chi per lui, che conosceva a perfezione tutti gli scritti di Giuseppe Flavio.
Io sostengo che Il più grande errore commesso dai padri della Chiesa e tra questi con grande probabilità Eusebio da Cesara, rientra tra il proverbio "Chi troppo vuole, nulla stringe". Se loro si accontentavano di scrivere i loro libri del nuovo testamento, e non avessero voluto legittimare la loro falsificazione attraverso altri scritti "laici", ora noi non saremmo in grado di scoprire la verità storica di quegli eventi. In poche parole se loro avessero eliminato i libri di Giuseppe Flavio come hanno fatto con altri autori invece di falsificarli, per leggittimare falsamente il loro Gesù Nazareno, ora nessuno sarebbe in grado di dimostrare/interpretare la verità storica. Cita: Il Sig. DuncanIdaho scrive:
Onestamente inizio a stancarmi di questo dialogo con persone che in barba a qualunque studio storico hanno le loro teorie da portare avanti per supportare il proprio ateismo.
La ringrazio per la sua cortesia e gentilezza.Un caro saluto a tutti.
Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 25/02/2010, 20:16, modificato 1 volta in totale.
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