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L'evangelista Luca copia Emmaus da Giuseppe FlavioDue di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi;"Luca 24,13.
Qualche apologeta, cioè colui che dedica la sua conoscenza e il suo studio alla esaltazione e alla difesa della dottrina cristiana, si accorse che l'evangelista Luca in questo brano, copia Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica libro VI, 217;"Egli non vi costituì alcuna città, riservandosi quella regione come sua proprietà privata, e soltanto a ottocento soldati inviati in congedo fece la concessione di costituire una colonia nella località che si chiama Emmaus e dista trenta stadi da Gerusalemme".
Perciò, per non far comprendere la copiatura da Giuseppe Flavio; nei vangeli e atti degli apostoli, nuova versione ufficiale della CEI, cioè la versione ufficiale a cura della conferenza Episcopale Italiana 2008; Luca 24,13 viene così riportato: "Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme,"
Con tale trasformazione si riduce enormemente la possibilità, che un qualsiasi lettore possa accorgersi della copiatura da Giuseppe Flavio. Sempre di tale copiatura si accorsero anche i copisti amanuensi, infatti, Samuel Schurer in "Storia del popolo Giudaico al tempo di Gesù Cristo" Paideia, Brescia 1985, a pag. 620 nota 142, scrive:<Dei sette manoscritti su cui poggia l'edizione del Niese, solo uno ha sessanta invece di trenta>.
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 [size=75] 59,25 KB Certamente Giuseppe Flavio scrisse o sessanta o trenta, di certo ci fu una falsificazione, per coprire la copiatura dell'evangelista Luca. Se Giuseppe Flavio scrisse sessanta, la copiatura coincide, se invece avesse scritto trenta coincide ancora perfettamente considerando che l'evangelista Luca potrebbe aver indicato un percorso da compiere nei due sensi nella stessa giornata. E' lampante che lo storico ebreo Giuseppe Flavio conoscesse la geografia di quei luoghi molto meglio dell'evangelista Luca, e quindi è stato sicuramente quest'ultimo a copiare da Giuseppe Flavio e non viceversa.Resta da segnalare che poche righe prima, nello stesso libro VII° di Guerra Giudaica di Giuseppe Flavio, al riferimento 112,113: "Tito però negò loro anche questa concessione e, lasciando i giudei di Antiochia nella stessa condizione giuridica che avevano prima, proseguì alla volta dell'Egitto. Durante il viaggio, passò per Gerusalemme e, paragonando quel lugubre spettacolo di desolazione all'antico splendore della città, dinanzi a quegli immensi cumuli di rovine richiamando alla mente la bellezza di un tempo, si commosse per la sua distruzione: e non come altri avrebbe fatto, vantandosi dì averla espugnata nonostante fosse una città così grande e così forte, ma non stancandosi di maledire chi aveva la colpa d'aver fatto esplodere la rivolta e attirato una tale punizione sulla città. Così fu chiaro a tutti che....." sempre lo stesso evangelista Luca trova l'ispirazione per scrivere il suo 19,41,"Gesù piange su Gerusalemme. - Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: « Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi . Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata."[/size] Continuerò con altro materiale nei prossimi giorni. Un caro saluto a tutti.
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