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 Oggetto del messaggio: vangelo di Luca e gli scritti di Giuseppe Flavio
MessaggioInviato: 22/06/2010, 17:56 
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MessaggioInviato: 22/06/2010, 22:53 
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Questo scritto vorrei dedicarlo ai Signori Barionu, Emilio Salsi e Cecco con grande gratitudine.


Nella stesura dei loro vangeli, Matteo e Luca utilizzano il vangelo secondo Marco come struttura portante. Cioè organizzano copiando l'ossatura dei loro vangeli in base a quella di Marco, aggiungendovi poi anche altro materiale diverso.

Da ciò emerge che il filo rosso comune che Matteo e Luca seguono è il vangelo secondo Marco, a tratti i tre vangeli concordano nella sequenza, nel contenuto e nella lettera, rivelando parallelismi in alcuni testi identici parola per parola.
I vangeli di Matteo e di Luca discordano enormemente tra di loro, quando manca la guida di Marco, ad esempio nella natività, nelle apparizioni e nell'ascensione al cielo del Cristo.

Questa è la dimostrazione della validità e esattezza della mia osservazione precedente.

I vangeli di Matteo e di Luca concordano anche tra loro, quando copiano ma non nella stessa sequenza i contenuti della fonte Q, sconosciuta a Marco.

Quando Luca scrisse il suo vangelo, aveva a disposizione oltre ad altri scritti:
Il vangelo di Marco, originario;
e anche i seguenti scritti originari di Giuseppe Flavio:
La guerra giudaica;
Le Antichità Giudaiche;
La vita.


Ora l'evangelista Luca o chi per lui, si accorse che con gli scritti di Giuseppe Flavio, si poteva comprendere che il mito di Gesù Nazareno riportato dal vangelo di Marco, era mutuato in parte, dall'epopea storica di un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito e probabilmente di nome Giovanni.


Ora in base alle mie osservazioni tra il vangelo di Luca o chi per Lui e gli scritti di Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica, Antichità Giudaiche e Vita) ho notato due tipologie di contatti;

a) Parallelismi, o correzioni o copiature dell'evangelista Luca dovuti alla conoscenza degli scritti di Giuseppe Flavio;

b) Scritti che vennero inseriti nel vangelo di Luca, per allontanare la convinzione dei lettori che potevano comprendere che il mito storico del Gesù Nazareno riportato nel vangelo di Marco, confrontato con gli scritti di Giuseppe Flavio,veniva mutuato in parte dall'epopea storica di un figlio di Giuda il Galileo, molto probabilmente il primogenito, molto probabilmente di nome Giovanni e di sicuro chiamato come suo padre il Galileo ("Anche tu eri con Gesù, il Galileo!" Mt 26, 69).

Tra il primo gruppo rientrano:

Il censimento;
Gesù tra i dottori del tempio;
I precipizi di Gamala;
La storia di Archelao con la parabola dei dieci servi.
Gesù pianse su Gerusalemme;
Inizi della vita pubblica;
La necessità della conversione;
Emmaus (la sua distanza da Gerusalemme);
Filippo fratello di Re Erode;
La distruzione di Gerusalemme.

Nel secondo gruppo rientrano:

I due ladroni;
Le due spade;
I samaritani respingono Gesù;
Colloquio dei due discepoli sulla strada di Emmaus;
Gesù davanti a Pilato;
Gesù davanti a Erode;
Stirpe sacerdotale;
La veste bianca;
La necessità della conversione;
La censura dei nomi dei fratelli di Gesù;
L'intervento di Gamaliele negli atti degli apostoli.


Un caro saluto


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 22/06/2010, 23:17, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 23/06/2010, 19:01 
L’intento principale non e’ pero’ solo quello di scopiazzare, ma come spesso si nota negli Atti e nel suo vangelo in particolare,quello di snaturare e capovolgere il significato delle cose,con lo scopo di allontanare i sospetti
Esempio:
Il movimento dei nazirei non erano assolutamente disposto a pagare le tasse a Roma
Luca in 20,25 fa dire a Gesù tutto il contrario.
In Atti 21,20 si limita a dire che un gran numero di sacerdoti gelosamente attaccati alla legge aderiva alla nuova fede ,evitando di chiamarli con il loro vero nome:nazirei,esseni.
I brutali soldati romani di stanza a Cesarea fatti passare come dei “santi”,cosi come si racconta in Atti 10,1
E cosi via dicendo.


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MessaggioInviato: 23/06/2010, 21:29 
Grazie Conte. una sintesi bellissima!

Se potrei consigliarla un miglioramento..

Potrebbe mettere anche le citazioni di dove trovarle nel Vangelo.

Cita:
Tra il primo gruppo rientrano:

Il censimento;
Gesù tra i dottori del tempio;
I precipizi di Gamala;
La storia di Archelao con la parabola dei dieci servi.
Gesù pianse su Gerusalemme;
Inizi della vita pubblica;
La necessità della conversione;
Emmaus (la sua distanza da Gerusalemme);
Filippo fratello di Re Erode;
La distruzione di Gerusalemme.

Nel secondo gruppo rientrano:

I due ladroni;
Le due spade;
I samaritani respingono Gesù;
Colloquio dei due discepoli sulla strada di Emmaus;
Gesù davanti a Pilato;
Gesù davanti a Erode;
Stirpe sacerdotale;
La veste bianca;
La necessità della conversione;
La censura dei nomi dei fratelli di Gesù;
L'intervento di Gamaliele negli atti degli apostoli.


Grazie

dresda



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MessaggioInviato: 23/06/2010, 22:56 
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Cita:
Il carissimo Sig. dresda99 scrive:

Se potrei consigliarla un miglioramento..

Potrebbe mettere anche le citazioni di dove trovarle nel Vangelo.


Certo Egregio Sig. dresda 99, e un infinito ringraziamento per il suo consiglio.

Sarà mio dovere riportare per ognuna il testo e il relativo commento e relazione con la tematica dell'obbiettivo.


Un caro saluto


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MessaggioInviato: 24/06/2010, 17:16 
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Queste vogliono essere solo delle semplici analisi a carattere storico


Cita:
Scritti che vennero inseriti nel vangelo di Luca, per allontanare la convinzione dei lettori che potevano comprendere che il mito storico del Gesù Nazareno riportato nel vangelo di Marco, confrontato con gli scritti di Giuseppe Flavio,veniva mutuato in parte dall'epopea storica di un figlio di Giuda il Galileo, molto probabilmente il primogenito, molto probabilmente di nome Giovanni e di sicuro chiamato come suo padre il Galileo ("Anche tu eri con Gesù, il Galileo!" Mt 26, 69).


I due ladroni;
Le due spade;
I samaritani respingono Gesù;
Colloquio dei due discepoli sulla strada di Emmaus;
Gesù davanti a Pilato;
Gesù davanti a Erode;
Stirpe sacerdotale;
La veste bianca;
La necessità della conversione;
La censura dei nomi dei fratelli di Gesù;
L'intervento di Gamaliele negli atti degli apostoli.


L'episodio dei due ladroni


In base alla lex Cornelia, la punizione dei «briganti» che fossero cittadini romani era l'esilio, ma col passare del tempo questa pena relativamente mite fu aggravata in modo sostanziale. La si trasformò nella deportatio e più tardi - almeno nel caso di humiliores - nella pena di morte mediante bestiae o crux . E' probabile che in questo caso il trattamento privilegiato dei cittadini romani fosse adeguato al procedimento penale, pur severo, riservato ai provinciali e ai non liberi. Contro bande di maggiori dimensioni, che potevano essere accusate di sommossa (seditio) o di minaccia allo stato (crimen maiestatis), si applicava, per principio, la pena più grave. Pertanto, fin dagl'inizi dell'epoca imperiale, a famosi latrones fu comminata la crocifissione. La crocifissione rientrava tra i summa supplicia e inizialmente venne applicata soprattutto nel caso di schiavi e di non romani, ma in seguito, avuto riguardo in generale degli honestiores, a tutti i criminali dei ceti più bassi. Non si trattò di una punizione speciale per crimini politici; la scelta del tipo di morte fu in ampia misura a discrezione del giudice. (Martin Hengel - Gli zeloti - Paideia, pag. 65)

Il Sig. illustre storico e scrittore Vittorio Messori su - Patì sotto Ponzio Pilato?- ristampa 2007 edizioni Sestante alla pag. 56 così scrive:

Quest'ultimo termine di «brigante» (lestés, nell'originale greco) non deve ingannare: nello stesso modo si indicavano gli zeloti, cioè i «guerriglieri», i «terroristi» che lottavano contro l'occupazione romana.
In effetti, Joseph Blinzler, lo specialista tedesco della passione di Gesù, propone di tradurre lestés come «sobillatore» o addirittura, «combattente della resistenza ».

Osserviamo ora cosa scrivono gli evangelisti.

Vangelo di Marco 15,27
Anche i due ladroni accanto a lui lo insultavano.
Vangelo di Matteo 27,44
Anche i due ladroni accanto a lui lo insultavano.
Vangelo di Luca 23, 39-43
I due malfattori intanto erano stati crocifissi con Gesù. Uno di loro, insultandolo, diceva: Non sei tu il Messia? Salva te stesso e noi. 40 L'altro invece si mise a rimproverare il suo compagno e disse: - Tu che stai subendo la stessa condanna non hai proprio nessun timore di Dio? 41 Per noi due è giusto il castigo per ciò che abbiamo fatto, lui invece non ha fatto nulla di male. 42 Poi aggiunse: - Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo *regno. 43 Gesù gli rispose: Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso .

Vangelo di Giovanni
Non riporta l'episodio.


L'evangelista Matteo copia tale quale Marco, mentre Luca copia l'episodio ma lo modifica, facendo diventare le parole di un ladrone, una dichiarazione che Gesù Nazareno non essendo come loro, non era quindi uno zelota o sobillatore o combattente della resistenzacontro i romani.

Però così strutturato il racconto di Luca contrasta con i testi di Marco e di Matteo e con il non riporto di Giovanni.

Sempre l'evangelista Luca inserendo nel suo episodio le parole di Gesù "Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso " fa far i salti mortali ai futuri esegeti che devono giustificare in qualche modo il vangelo di Giovanni 20,16 dove dice: "Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto."


Un caro saluto a tutti.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 24/06/2010, 17:42, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 24/06/2010, 20:33 
Grazie per la disponibilità Conte

Una domanda... Non potevano essere dei bariona?
Latitanti.. seguaci di Gesù/Giovanni che dir si voglia?

Grazie



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MessaggioInviato: 24/06/2010, 21:14 
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Cita:
L'Egregio e caro Sig. dresdra 99 scrive:

Una domanda... Non potevano essere dei bariona?
Latitanti.. seguaci di Gesù/Giovanni che dir si voglia?



Attualmente io non conosco dei dati oggettivi per poterlo affermare.

Posso solo ipotizzarlo seguendo e osservando il comportamento che generalmente le persone possono tenere.

Per logica (due persone che non si conoscono e si incontrano per la prima volta per una semplice fatalità, non si insultano) gli altri due condannati non avevano alcun motivo di insultare il Cristo se non lo avessero conosciuto molto bene in precedenza prima della crocifissione.

Quindi gli altri due condannati conoscevano molto bene il Cristo perché era il loro capo nella rivolta armata, credevano in lui, nel suo progetto di conquista di Gerusalemme e del regno di Israele.
Ora il Cristo il loro capo si trovava accanto a loro, crocifisso, e li aveva trascinati in quel terribile tormento, lo ritenevano responsabile della loro sciagurata sorte e constatato il suo fallimento, non lo riconoscevano più come Messia.

E' solo una mia semplice riflessione.

Un caro saluto con un vivo ringraziamento per il suo apprezzatissimo intervento


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 24/06/2010, 21:14, modificato 1 volta in totale.

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