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MessaggioInviato: 11/04/2011, 22:11 
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Cecco ha scritto:

Guardando la presentazione su Youtube, c'è una domanda;
CHE FINE HA FATTO GIUDA TAUMA' IL GEMELLO DI GESU'?
Taumà-Giuda-Teudas fece la fine che gli riservò Cuspio Fado nell'anno domini 44 e.v..
Solo che suo fratello non si chiamava Cristo, ma Johannan Ben Yehuda, il Galileo.
Cecco

Ma è ovvio che non "si chiamava" Cristo. Questo era un appellativo e bisogna vedere quando Giovanni figlio di Giuda fu riconosciuto Messia-Kristos dalla comunità giudaica. Tutto lascia supporre che poté fregiarsi del titolo nel 36, ma solo per poco tempo. Una volta fatta la povera fine che ha fatto Giovanni di Giuda, Cristo, fu disconosciuto dal suo popolo quale messia in ragione del suo fallimento. Non era lui il Cristo. Gli ebrei lo stanno aspettando ancora. I catto-cristiani ne approfittarono per prendere spunto per la loro invenzione di paolina ispirazione.
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MessaggioInviato: 12/04/2011, 19:11 
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L'Egregio Sig. Iron Iko scrive:

Ma è ovvio che non "si chiamava" Cristo. Questo era un appellativo e bisogna vedere quando Giovanni figlio di Giuda fu riconosciuto Messia-Kristos dalla comunità giudaica. Tutto lascia supporre che poté fregiarsi del titolo nel 36, ma solo per poco tempo. Una volta fatta la povera fine che ha fatto Giovanni di Giuda, Cristo, fu disconosciuto dal suo popolo quale messia in ragione del suo fallimento. Non era lui il Cristo. Gli ebrei lo stanno aspettando ancora. I catto-cristiani ne approfittarono per prendere spunto per la loro invenzione di paolina ispirazione.



Ringrazio l'Egregio Signor Iron Iko per il suo pregevole intervento.

Ebbene l'entrata trionfale in Gerusalemme di Gesù/Giovanni (dove Gesù può essere inteso con il termine generico di salvatore), da una attenta osservazione dei vangeli canonici non avvenne durante la Domenica delle Palme (la domenicca precedente La Pasqua) come sostiene la Chiesa, ma bensì durante la festa ebraica delle Capanne nell'autunno precedente.

Il grande storico Sig. Emilio Salsi nel su libro "Giovanni il Nazireo detto Gesù Cristo e i suoi fratelli" a pag. 183; studiando lo scenario storico del Medio Oriente di quel tempo riesce ad individuare anche l'anno riferito a quella specifica Festa delle Capanne Ebraica.

...la Sacra Legge degli antichi Padri imponeva la ricostituzione del "Regno d'Israele", non il "Regno dei Cieli", ipocrita modifica letterale, conforme alla futura evoluzione politica di una dottrina diventata filo romana, comprovata dall'inverosimile assenso di "Gesù" affinché i Giudei pagassero le tasse a Cesare" ...
Erano tre le feste che, per tradizione, richiedevano il pellegrinaggio degli Ebrei a Gerusalemme e la "Scenopeghia" era tra queste ... la "festa delle Capanne" del 35 d.C.; mancava qualche giorno all'inizio della importante ricorrenza popolare.
Il raduno degli Zeloti, già programmato da Giovanni con un piano sottoposto ai capi Farisei rivoluzionari, sarebbe avvenuto nel giorno stabilito sul Monte degli Ulivi; da lì sarebbero discesi verso la città, nell'arco della mattinata, in ordine sparso per non dare nell'occhio. Con un colpo di mano improvviso, gli Zeloti, in massa, una volta penetrati in Gerusalemme dalle diverse porte, mescolati ai pellegrini che incominciavano ad affluire, sarebbero riusciti a sopraffare i miliziani romani e quelli del Sinedrio.
Il presidio di Roma consisteva in poche centinaia di uomini, per lo più impegnati nei picchetti alle porte d'accesso della città e in ronde nelle aree del Tempio e dei mercati...
Folle di fedeli, trafficanti e curiosi, stavano giungendo nella Città Santa per le festività. Migliaia e migliaia di pellegrini che, sommati ai residenti, raggiungevano "molte decine di migliaia di persone" (Ant. XVII 254).
Solo una minoranza di miliziani era di servizio al corpo di guardia della fortezza Antonia, entro cui erano custodite la Corona Règia e la Veste Sacra; quest'ultima in attesa di essere prelevata dal tesoriere del Tempio con la sua scorta. A tale modesta forza andava aggiunto il poco motivato corpo dei militi sinedristi, agli ordini del Capitano delle guardie del Tempio, istituzionalmente sottoposto al Sommo Sacerdote con il compito principale di proteggere il tesoro costituito dalle offerte dei fedeli, conservato nell'edificio sacro.
Gli Zeloti, molto più forti numericamente, avvicinandosi in ordine sparso e attuando la tattica dei sicari (tenevano celati i gladi e i pugnali fra le vesti), con un'azione coordinata e improvvisa, sincronizzata con uno dei richiami di tromba che scandivano i rituali sacrifici quotidiani, una parte di loro avrebbe attaccato, sorprendendoli, gli ausiliari romani sopraffacendoli, mentre gli altri avrebbero aggredito tutti i militari in servizio nella città.
Non sarebbe stata una battaglia tattica campale, ma una guerriglia urbana basata sul corpo a corpo.

Mentre il Sig. Schalom Ben-Chorin scrive nel suo libro "Fratello Gesù Un punto di vista ebraico sul Nazareno" morcelliana- pag. 189:

"Le circostanze che accompagnano l'ingresso di Gesù in Gerusalemme rimandano inequivocabilmente a Sukkoth, alla festa delle Capanne. Alcuni abitanti di Gerusalemme vengono incontro al rabbi di Nazareth con dei rami in mano, cantando osanna. Per poter comprendere correttamente questa scena, è necessario ritradurla nella realtà ebraica. Si tratta del ramo di palma della festa delle capanne, che unito al salice e al mirto in un mazzo (lulabh) veniva agitato insieme all'etrog, « il frutto dell'albero bello » (una varietà di cedro), durante la processione intorno all'altare, un rituale che si è mantenuto fino a oggi nella sinagoga. Veniva e viene ancor oggi recitato Sal. 118,25: « Oh, Signore, aiutaci ». Questo « aiutaci » in ebraico suona come hoshial na, formula divenuta usuale al di fuori dell'ebraismo nella forma grecizzata « osanna ». La formula del Salmo ha conosciuto successive trasformazioni che però potevano essere già note al tempo di Gesù. Si ricordi l'oscura formula ani we-hu hoshia` na (io e lui, aiutaci), testimoniata nel trattato mishnico della festa delle capanne (Sukkah, 4,5).

Questo è solo una parte del materiale che sono riuscito a recuperare.


NB. Scopo di tale intervento é quello di entrare a pieno titolo nella discussione aperta e leale, come si conviene in un contesto democratico e pluralistico, sulle origini storiche del cristianesimo e sulla storicità dei racconti evangelici e protocristiani. Se tale tesi dovesse essere tecnicamente smentita con prove alla mano, sarei ben felice di rivedere le mie posizioni e ringrazierei vivamente e infinitamente chi fosse capace di fare ciò, perchè io vorrei ritrovare il Gesù di Nazareth che storicamente tuttora ho perso. (Concetto elaborato prendendo lo spunto da un riporto precedente del Sig. Iron Iko).

Un caro saluto a tutti.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 12/04/2011, 19:39, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/04/2011, 22:55 
Carissimo Giovanni,
Ho trovato questo scritto del prof. Angelo Filipponi proprio adesso,
è una buonissima lettura:

http://www.ilquotidiano.it/articoli/201 ... ia-di-amen
2.Amen fu un segno di riconoscimento fra zeloti, come poi per i cristiani
JKHTHUS Jesous, Christòs, Theou uios,Sother).
Il termine aveva probabilmente valore di slogan, come acrostico, il cui
significato sarebbe stato quello di sii fedele a Dio ed al re ed era connesso
con lo Shema (Shema, Israel,Adonai Elohenu, Edonai Echad) ...
3Terminata la guerra contro i romani,Amen ebbe nell'area efesina il
valore dato dallo pseudo Giovanni,come già detto, per una distinzione,
nel corso delle questioni gnostiche...



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MessaggioInviato: 16/04/2011, 22:42 
Cita:
Cecco ha scritto:

Carissimo Giovanni,
Ho trovato questo scritto del prof. Angelo Filipponi proprio adesso,
è una buonissima lettura:

http://www.ilquotidiano.it/articoli/201 ... ia-di-amen
2.Amen fu un segno di riconoscimento fra zeloti, come poi per i cristiani
JKHTHUS Jesous, Christòs, Theou uios,Sother).
Il termine aveva probabilmente valore di slogan, come acrostico, il cui
significato sarebbe stato quello di sii fedele a Dio ed al re ed era connesso
con lo Shema (Shema, Israel,Adonai Elohenu, Edonai Echad) ...
3Terminata la guerra contro i romani,Amen ebbe nell'area efesina il
valore dato dallo pseudo Giovanni,come già detto, per una distinzione,
nel corso delle questioni gnostiche...






Davvero interessante Cecco,davvero interessante !!


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Tutti i nuovi temi del prof. Angelo Filipponi:
http://www.angelofilipponi.com/
Buona e proficua lettura amici.
Cecco


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