cari amici,

Inferno e Paradiso
Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare
con Dio e gli chiese:
Signore, mi piacerebbe sapere come sono il
Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant' uomo verso due porte.
Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza,
c'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola,
si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal
profumo delizioso.
Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre,
dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai
manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po',
ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio,
non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro
miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: Hai appena visto
l'Inferno.
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda,
il recipiente che gli fece venire
l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i
cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano
ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Dio disse:
Hai appena visto
il Paradiso.
Il sant'uomo disse a Dio:
Non capisco!
E' semplice, rispose Dio, dipende solo da un'abilità.
Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni con gli altri,
mentre gli altri non pensano che a loro stessi.

ciao
mauro

É un aneddoto che mi hanno raccontato alcuni Focolarini quando avevo 13 anni.... mi avevano detto che era di origine cinese, ma non ho dati in proposito. É una bella metafora per far capire che il paradiso e l'inferno hanno la loro origine solo dentro di noi, e i loro veri creatori siamo soltanto noi.....

direi che la metafora descrive bene i due tipi di persone che ci sono oggi sulla terra, solo che quelli con i manici lunghi che non vogliono dare da mangiare a gli altri sono radunati tutti in posizioni di potere

Infatti;

Non è il diavolo che fa le guerre...

Non è Dio che fa opere di bene...

... siamo noi!

Penso come te

Molto bella.

Direi che riassume il valore principe sul quale si baserà il "nuovo mondo"....

Molto bella davvero, grazie Mauro
Mi ricorda una frase del Manzoni, che fa dire a un personaggio nei Promessi Sposi qualcosa tipo "Siamo quaggiù per aiutarci l'un l'altro". (Se qualcuno riuscisse a reperire la citazione precisa gliene sarei grata).

Bellissima metafora, la conoscevo già - sempre grazie a questo splendido forum.

Nella sua semplicità riesce a dare una risposta esemplare e poetica al tempo stesso.

Come non essere d' accordo.


TTE questa tua frase è una speranza, una convinzione, o.... qualcosa di più?


Sai ormai, per usare una nostra espressione, "credo" (se si può definire credere il sapere quello che si sa) nella premonizione.

Soprattutto per esperienza personale.

(No comment, nulla che cambiasse la sorte del mondo, un "piccolo" avvenimento di quasi nessuna importanza).


Te ne posso parlare in privato se ti interessa, ma credimi era un evento che non ha cambiato la sorte di nessuno, se non la mia personale opinione, dopo questa.... dimostrazione.

Saluti,

Aztlan

cara Elena ,


Capitolo IX

..L’urtar che fece la barca contro la proda, scosse Lucia, la quale, dopo aver asciugate in segreto le lacrime, alzò la testa, come se si svegliasse. Renzo uscì il primo, e diede la mano ad Agnese, la quale, uscita pure, la diede alla figlia; e tutt’e tre resero tristamente grazie al barcaiolo. - Di che cosa? - rispose quello: - siam quaggiù per aiutarci l’uno con l’altro, - e ritirò la mano, quasi con ribrezzo, come se gli fosse proposto di rubare,

CIAO
mauro

Bella metafora, il senso si capisce.. non vorrei essere retorico ma il Vangelo è pieno di metafore come queste che Gesù raccontava alla gente:

(Marco 4,10,12,33-34)
Allora i discepoli di Gesù si avvicinarono a lui e gli domandarono:
perchè quando parli alla gente usi le parabole?:

-A voi Dio fa conoscere apertamente i misteri del suo regno, ma altri no. Perchè, chi ha molto riceverà ancor di più e sarà nell'abbondanza; a chi ha poco, invece, porteranno via anche quel poco che ha.
Per questo parlo in parabole: perchè guardano e non vedono, ascoltano e non capiscono, e si realizza per loro la profezia che è scritta nel libro del profeta Isaia:

Io parlerò loro in parabole,
annunzierò cose nascoste
fin dalla creazione del mondo.
Ascolterete e non capirete
guarderete e non vedrete.
Perchè il cuore di questo popolo è diventato insensibile:
sono diventati duri d'erecchi,
hanno chiuso gli occhi
per non vedere con gli occhi,
per non sentire con gli orecchi,
per non comprendere con il cuore,
per non tornare verso di me,
per non lasciarsi guidare da me.

Voi invece siete beati, perchè i vostri occhi vedono e i vostri orecchi ascoltano. Vi assicuro che molti profeti e molti uomini giusti avrebbero desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non l'hanno visto; molti avrebbero desiderato udire quel che voi udite, ma non l'hanno udito.

Parabola dell'erba cattiva:
Il regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo. Ma una notte, mentre i contadini dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva. I contadini allora dissero al padrone:

"Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene questa erba cattiva?"

egli rispose:
"E stato un nemico a far questo!"

i contadini gli domandarono:
"vuoi che andiamo a strapparla via?"

ma egli rispose:
"no!perchè così, rischiate di strappare anche il grano buono insieme con l'erba cattiva. Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l'erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla, il grano buono invece mettetelo nel mio granaio"


poi Gesù si allontanò dalla folla e andò a casa. Allora i discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: "spiegaci la parabola dell'erba cattiva cresciuta nel campo"

Gesù rispose: "quello che semina la buona semente è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. La buona semente rappresenta quelli che appartengono al Regno di Dio; l'erba cattiva rappresenta quelli che appartengono al diavolo. il nemico che l'ha seminata è l diavolo stesso, e il giorno del raccolto è la fine di questo mondo. I mietitori sono gli angeli.
Come l'erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine di questo mondo. Il figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male. Li getteranno nel grande forno di fuoco. La piangeranno come disperati. Invece quelli che fanno la volontà di Dio, quel giorno saranno splendenti come il sole nel Regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire"

Abbiamo i mezzi, ma non abbiamo la volontà.

E' una speranza, è una convinzione ed anche è qualcosa di più....



Certo che mi interessa.... quando vuoi, caro Aztlan

Verissimo. Purtroppo.


Quello che posso aggiungere non certo alla parabola ma al discorso in generale è che oltre ad avere i mezzi abbiamo anche la consapevolezza.

Intendo dire che il fatto che il mondo vada alla malora non è certo un mistero per nessuno: e questa consapevolezza travalica ogni fede politica o religiosa.

Il fatto veramente sconcertante è proprio che nonostante miliardi di persone soffrano nel mondo ingiustamente a solo vantaggio di pochissimi ed è una cosa nota a tutti, e che non piace ovviamente a nessuno, nessuno poi si adoperi per cambiare le cose, salvo pochissimi.


Con la beneficenza possiamo aiutare alcuni, ed è giustissimo, ma se vogliamo che le cose cambino per tutti è il sistema che deve cambiare.

Eppure questo trova tutti sordi e muti, per una sorta di pigrizia morale, mista a paura e indifferenza.

Alla base insomma è come al solito l' egoismo: ognun per sè e Dio per tutti (se c' è, altrimenti sono fregati definitivamente).


E' davvero così "rivoluzionario" dire che non possiamo aspettare che scenda la luce dal cielo, che se vogliamo che le cose cambino davvero dobbiamo pensarci da soli?


Ultimamente mi si è affacciato un pensiero-ipotesi: forse le cose non cambieranno mai fino a che la maggior parte di noi - che siamo la minoranza nel mondo - staranno decentemente, abbastanza da fregarsene degli ALTRI - esseri umani.

La cosa terribile è che solo quando si toccano gli abissi più profondi, l' Uomo ha il coraggio di combattere.

Non lo fa mai per tempo, prima che il peggio accada, prima che sia necessario molto sacrificio.


Una vera e propria miopia morale che si è ripetuta infinite volte nella Storia senza che l' Uomo impari mai la lezione.

Una miopia che io personalmente ritengo prossima alla vigliaccheria e sua convivente e in fin dei conti, complice del male, più o meno volontariamente.

Una miopia che è una delle peggiori maledizioni della specie Homo Sapiens. Probabilmente, uno dei tanti difetti di fabbrica.


La domanda è: si ripeterà di nuovo anche stavolta come sembra?

O ci sveglieremo un pò prima, stavolta?

Perchè una volta o l' altra - molto probabilmente stavolta - svegliarsi DOPO sarà troppo tardi.


E il nostro destino ultimo si giocherà su quanto presto reagiremo, cambiando questo nostro millenario habitus mentale e spirituale.

Saluti,

Aztlan

Grazie Mauro, prezioso come sempre!