Ci sto girando intorno da un po'. Siamo abituati a considerare tutto come un prima e un dopo perché sono le condizioni evidenti della dimensione spazio temporale e legate alla materia. E dire che ci mettiamo anche un bel po' di tempo per imparare che c'è un prima e un dopo. I bambini spesso si confondono perché per loro esiste solo il presente. I bambini difficilmente chiedono quando mentre imparano subito a chiedere perché e a scoprire il nesso di causalità.
Purtroppo, l'esperienza ci mette poco a farci interiorizzare questo concetto: quando ci accorgiamo che il giocattolo caduto a terra o smontato non avrebbe più funzionato o che non avremmo più visto il nonno o la nonna dopo che erano stati messi nella bara.
Le cose vanno diversamente nei sogni, dove la coscienza razionale si fa un attimo da aprte per permetterci di sperimentare una condizione diversa anche se su un altro piano.
Ma come stanno effettivamente le cose? Siamo totalmente soggetti alle leggi dello spazio e del tempo? Abbiamo la possibilità di cambiare il passato o le sue conseguenze nel futuro? Possiamo correggere gli errori del passato?
Queste domande me le sono fatte spesso. All'inizio, lo spunto è stato fornito da un paio di esperienze particolari, in seguito dalle teorie sugli universi paralleli, poi mi è sembrato trovare una conferma nel discorso della montagna di Gesù e, infine, questa settimana mi è capitato di leggere Aleph, l'ultimo romanzo di Coelho che, per coincidenza è dedicato quasi interamente a questo tema.
Ci sono, ovviamente, delle divergenze, visto che il discorso di Coelho si basa molto sul tema della reincarnazione, mentre per quello che voglio dire non è necessario credere o meno nella reincarnazione.
Fatta questa lunga premessa, l'ipotesi è che al di fuori dello spazio-tempo esista solo un eterno presente per cui è possibile modificare e sostituire i diversi tasselli, in determinate condizioni.
Tale consapvolezza s è venuta formando dopo un fatto specifico. Quando morì mio nonno che viveva con mia zia, questa per motivi stupidi, non avvisò mia madre in tempo ma solo a morte avvenuta. Mia madre soffrì moltissimo per questo che andò a sommarsi ad altre incomprensioni e contrasti con la sorella che da quel momento in poi non hanno avuto più contatti. questo succedeva nel 2001.
Dopo alcuni anni, una notte mentre mi trovavo sveglia nel letto, ricevetti all'improvviso questo "messaggio": "per Dio e nell'eternità, tua madre è rimasta vicina a tuo nonno in punto di morte come desiderava". La consapevolezza che ne seguì fu risolutiva nei confronti di qualunque dubbio sulla questione.
Il giorno dopo, lo dissi a mia madre che scoppiò in lacrime ma nonostante si proclami credente, non riusciva a convincersi di questa cosa.
Mi ero ormai dimenticata di questa cosa ma ogni tanto qualche riflessione mi faceva tornare all'argomento.
Anche il famoso discorso della montagna, quello sulle beatitudini, in cui le sofferenze del momento presente sarebbero state "superate" dalle beatitudini nel regno dei cieli, mi ha dato più volte da pensare che da qualche parte ci sono le consolazioni per ciò che si perde in questa vita. Non è facile da accettare e non sminuisce le sofferenze ma credo che gli orfani troveranno gli abbracci che non hanno ricevuto in questa vita, chi ha perso un figlio, avrà avuto la possibiità di crescerlo, chi non è riuscito ad evitare una sofferenza, potrà accertarsi che il solo aver voluto rimediare ad una situazione ne avrà determinato gli effetti in un'altra dimensione.
Tuttavia, il discorso non si limita a questo e ilpensiero di Coelho va ad integrare questo, insieme alle teorie sulla psicogenealogia.
Alcuni fatti accaduti nelle precedenti generazioni (per Coelho, nelle precedenti reincarnazioni) trasmettono le loro conseguenze nel futuro, se sono rimasti per così dire "irrisolti", visto che l'energia di tali fatti è tuttora presente.
Allora, è possibile rivivere (un po' come si fa anche con l'ipnosi) determinati fatti, affinché le coseguenze spirituali siano completamente diverse. Nel momento in cui si rivive l'esperienza, questa viene rielaborata e si può scegliere un finale diverso, in modo da spezzare i legami negativi.
In alcuni casi, sono le situazioni della vita a rendere possibile questa cosa, in altri bisogna "lavorarci" su.
Nel romanzo di Coelho, il protagonista che è lo stesso Coelho sa di aver ricevuto una maledizione in una vita passata e questa si trasmette per certi versi nelle vite successive (succede la stessa cosa anche si parla di generazioni di una stessa famiglia), finché questa non viene annullata (non lo racconto nei dettagli per chi voglia leggere il libro).
Qualche sera fa, indipendentemente da tutto questo, un conoscente mi ha raccontato il dolore perché la nuora ha avuto tre aborti e non riesce ad avere figli. Sapevo che questa perdona era rimasta orfana di entrambi i genitori quand'era solo un bambino.
Non conoscevo tutta la storia ma gli ho spiegato che poteva esserci un legame tra la sua condizione di orfano di genitori e quella del l figlio e della nuora che erano "orfani" di bambini. E che il perdonare e il perdonarsi può fare molto. A questo punto, mi ha confessato che il padre uccise la madre e poi si suicidò...
Credo di aver messo la discussione nella giusta sezione ma in caso contrario, può essere spostata nella sezione adatta.
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