Coscienza, arte e creatività nel percorso evolutivo
e nella conoscenza del sè
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02/08/2009, 21:13

greenwarrior ha scritto:

Enkidu ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Anche al sottoscritto piace guardare lontano, ma se si guarda troppo oltre si rischia di sbattere contro un palo.[:D]


Guarda che è proprio non riuscendo a guardare oltre la punta del proprio naso che si va a sbattere contro il palo... forse ti piace credere che chi guarda lontano è un presbite, tanto per giustificare appunto il non voler guardare troppo lontano....


Bisogna guardare lontano senza perdere di vista cio che abbiamo vicino. Dobbiamo saper guardare oltre senza perdere il senso della realtà.


Pienamente d'accordo! Qua ci sono tante persone che secondo me guardano troppo lontano e perdono il senso della realtà. Ma non è questo il punto.
Probabilmente tu vuoi sottintendere (senza però dirlo esplicitamente, il che rende più difficile la discussione), che chi ha un atteggiamento troppo innovativo, troppo progressista "perde il senso della realtà".
Normalmente, i reazionari cercano di sminuire qualsiasi forma di progressismo bollandolo come "audace fantasia" in modo da cercare di convincere e di convincersi che il fatto che non riescono a capire un pensiero innovativo non è dovuto semplicemente alla loro miopia, alla loro paura del nuovo e del diverso, ma invece a una presunta "pericolosità" del pensiero progressista.
Per il reazionario, il conservatore, ogni forma di progressismo, cioè di cambiamento, è una minaccia, un pericolo.
Così i reazionari ricorrono spesso e volentieri all'accusa, di comodo, che chi vuole guardare lontano sta sognando, o peggio ancora delirando....

02/08/2009, 21:18

greenwarrior ha scritto:

Knukle ha scritto:

teo ha scritto:

Talmente fuorviante che la nostra vita è regolate dai dieci comandamenti... non rubare, non uccidere, onora il padre e la madre, ricordati di santificare le feste......


La tua vita, non la mia, anche se alcune di quelle "norme" le seguo anche io, perchè fanno parte del vivere civile. Altre invee sono solo il frutto della loro epoca e del modo di pensare di popoli vissuti 2000 anni fà.
Potrei scrivere anche io 10 comandamenti e avrebbero lo stesso valore di quellio da te citati.


La differenza è che gli avresti fatti tu, o forse sei Dio? Quei comandamenti comprendono ogni cosa faccia parte del vivere civile.
Quei comandamenti sono il nutrimento dell' anima e non hanno ne tempo ne età, saranno attuali anche fra milioni di anni.
Sei libero di credere o meno e cio non ti rende diverso dagli altri almeno ai miei occhi, perchè ai tuoi io dovrei essere l' ingenuo che crede alle favole?


Perchè purtroppo le tue convinzioni, agli occhi della ricerca storica, sono di fatto ingenue.
I dieci comandamenti sono il frutto di un'epoca ormai tramontata, e anche se alcuni di loro possono essere validi ancora oggi, magari cambiandone l'interpretazione, di fatto sono superati.
Credo che ormai solo gli integralisti religiosi possano ancora credere che la morale possa fondarsi su norme assolute e atemporali, perché si può facilmente dimostrare che non è così.... e di fatto anche la Chiesa ha cambiato la sua morale nei secoli, e non si dimentichi che fra le regole ebraiche e quelle cristiane si stende un abisso, eppure il Dio che avrebbe rivelato sia il Vecchio che il Nuovo Testamento è ufficialmente lo stesso. Perché allora tante contraddizioni fra le due Rivelazioni, mentre invece dovrebbe esserci continuità, anche dal punto di vista della morale?
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