Cita:
Messaggio di jenky1967
Tutte le grandi religioni del mondo li chiamano Angeli Custodi
E' interessante analizzare alcune differenze...voglio postarti un articolo molto approfondito in riguardo:
Secondo la tradizione cristiana “ufficiale” - è bene rilevarlo - l’Angelo sarebbe un’entità spirituale intermediaria tra Dio e gli uomini. La sua esistenza sarebbe giustificata dall’azione di trasmettere agli uomini il volere divino e di difenderli dai pericoli d’ordine spirituale, sovrannaturale e materiale. Peraltro, il nome angelo deriva dall’etimo greco
“anghelos”, con significato di "messaggero", latore di volontà.
Secondo la teologia cristiana inoltre, in base alla suddivisione effettuata nel VI secolo come elaborazione delle teorie angelologiche di Dionigi l’Aeropagita, esisterebbe una gerarchia angelica suddivisa in tre classi, ognuna delle quali si suddividerebbe ancora in tre classi, ognuna delle quali si suddividerebbe ancora in tre cori.
La prima classe gerarchica comprenderebbe gli angeli detti Serafini, Cherubini eTroni.
La seconda leDominazioni, le Virtù e le Podestà, la terza, infine, i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli.
Un tipo particolare di quest’ultima successione sarebbe costituito dai cosiddetti Angeli Custodi i quali secondo la dottrina cristiana, proteggerebbero e guiderebbero nella vita ogni singola persona.
Secondo la maggior parte delle dottrine esoteriche di derivazione gnostica, ogni angelo - di qualsiasi ordine e grado - possederebbe una propria controparte spirituale, una sorta di doppio coscienziale, complementare ma opposto, perciò l’angelo, tradizionalmente volto al bene, nelle proprie potenzialità e attribuzioni potrebbe presentare un aspetto negativo e oscuro.
Infine, un’annotazione: nel testo, nella catalogazione angelica, è stato usato il tempo indicativo. Per comodità e per agilità lessicale, ma il tempo condizionale sarebbe stato più appropriato. Infatti, quanto è stato riportato appartiene alla mitologia e forse alle teorie visionarie dei singoli antichi compilatori e commentatori angelici, non certo alla realtà quotidiana.
Fonte:http://www.astercenter.net/libri/angeli2.html
Nella premessa si è già accennato alla definizione di Angelo e alla suddivisione gerarchica di queste entità operata dalla dogmatica cristiana, tuttavia la descrizione non è esaustiva. Infatti, la convinzione d’esseri sovrumani, intermediari del mondo divino e di quello terreno, fu diffusa anche nelle civiltà pre-bibliche dell'area geografica che è presa in esame in questo testo. Esempio ne sono
i cosiddetti caribù della tradizione religiosa babilonese, spiriti del tutto benefici ma dall’aspetto orrorifico, che avrebbero esercitato azioni caratteristiche nelle vicende umane.Presso gli Egizi, invece si veneravano divinità inferiori come messaggeri degli dei maggiori.
Poiché queste entità furono raffigurate con grandi ali, si può ritenere che la figura classica dell’angelo - come peraltro è nell’immaginario collettivo - sia derivata dall’iconografia della tradizione religiosa egizia.
Esseri spirituali benefici, più o meno alati, sono presenti anche nelle culture religiose dell’Estremo Oriente, nel Buddismo e nel bramanesimo, nel Taoismo e nel Confucianesimo. Non ne sono esenti nemmeno le civiltà americane e la pratica sciamanica d’ogni luogo e tempo.Gli angeli tuttavia ebbero particolare diffusione nelle dottrine religiose islamiche.
In questa religione "rivelata", la loro esistenza è dogma di fede ben più profondo di quello relativo al Cristianesimo e all'Ebraismo.Nell’Islam, gli angeli pregano in adorazione Allah e sorreggono il suo trono, sono i guardiani del Corano in cielo e diffondono le “aure” tra gli uomini.
Gli angeli islamici formano schiere infinite, anche se difficilmente ne sono proposti i nomi, schiere che aiutano gli uomini pii e puniscono i malvagi. Sono in lotta costante contro iginn (demoni islamici) e contro i perversi del genere umano.Capo della gerarchia angelica, per l’Islam è Gabriel, guardiano del Paradiso, depositario e interprete della Rivelazione coranica.
Al suo fianco siedono Michael e Dazrael, rispettivamente angelo della Santa sapienza e della Morte.
Nell’Antico Testamento, gli Angeli sono citati all’inizio del Libro della Genesi. In questo e in altri libri sacri giudaici, gli Angeli assumono attribuzione d’espressione della potenza benefica e della collera divina (angeli distruttori), sono guardiani dell’Eden perduto irrimediabilmente dagli uomini e nel quale non possono fare ritorno.
Nell’Ebraismo l’Angelo perde infatti le attribuzioni di messaggero e di soccorritore, per assumere le vesti e i compiti più tremendi per il genere umano non rispettoso di Dio. Gli Angeli della religione giudaica sarebbero stati creati prima dell’uomo. Una parte di loro si sarebbe ribellata al suo creatore per superbia - tale mitologia è stata ripresa successivamente dalla dogmatica cristiana in materia - capeggiata dall’Angelo più bello e più lucente:Lucifero. I ribelli sarebbero stati precipitati nell’Inferno e, causa la loro profanazione del volere divino, sarebbero stati trasformati in orrendi mostri.
Lucifero avrebbe assunto l’attribuzione di “principe del male”. Egli, insieme ai suoi fedeli demoni, adescherebbe l’uomo allontanandolo dalla via dell’amore verso Dio.
Negli scritti vetero-testamentari, l’Angelo ha in genere il nome dimolach.
Nel Nuovo Testamento, invece, si trova la concezione cristiana degli Angeli, quali messaggeri di Dio. Il termine, tuttavia, indicherebbe più la loro funzione che la loro natura. Nel Cristianesimo, gli angeli popolano il mondo spirituale, invisibile.
Nel Vangelo di Luca è riportato il concetto che lo stesso Cristo espresse su queste entità: non avrebbero sesso, sarebbero immortali ed estremamente benefici per gli uomini, avrebbero una pazienza infinita nell’espletare le proprie mansioni affidate loro dal Dio Padre. Sarebbero dotati di coscienza, perciò di volontà e libertà, di comprensione e di saggezza.
Il loro essere sarebbe qualificato dal soffio e dalla fiamma, dalla potenza, dalla gloria e dalla luce fortissima.
Questa luce sarebbe il riflesso di quella divina, della quale sarebbero persino emanazione.
Nel Libro dell’Apocalisse di Giovanni, la presenza e l’azione angelica raggiungono l’acme. Essi apparirebbero in sogno agli uomini, oppure in visione. Potrebbero essere identificabili anche con una persona umana, spesso con espressioni linguistiche e spesso con azioni della vita d’ogni giorno, comunque sempre volte al bene.Tra i Teologi del Cristianesimo primitivo che maggiormente s’interessarono della dottrina angelica, spiccano Agostino d’Ippona e Dionigi (Pseudo Dionigi).
Nel “Civitate Dei” e nella “Trinità”, Agostino ha affrontato la questione della creazione della conoscenza degli Angeli. Egli affermò che sarebbero stati creati nel “secondo giorno” insieme alla luce e che dalla luce essi hanno tratto orientamento e conoscenza.
Lo stretto legame che li unisce agli uomini, è garanzia indispensabile per salvaguardare la trascendenza di Dio e, nello stesso tempo per permettere l’attuazione del disegno salvifico divino per gli uomini.
Questo il concetto dottrinario basilare d’Agostino.
Dionigi, s’è detto nella premessa del libro, operò la suddivisione delle gerarchie angeliche nel testo "Gerarchia celeste”, opera assunta come base angelologica sia da pensatori medioevali (Tommaso d’Aquino, Dante Alighieri, Marsilio Ficino, ecc.), che da quelli moderni (cfr. Theillard de Chardin) e che forma la dogmatica cristiana attuale in merito.
S’è detto anche delle “classi gerarchiche” e dei “cori” angelici. La gerarchia celeste di Dionigi - chiamato anche Aeropagita - si basa essenzialmente sul sistema cosiddetto “degli specchi”, attraverso il quale simbolo la luce divina si rifletterebbe sugli Angeli d’ordine in ordine: gli Angeli che la compongono “si specchiano” in Dio per riflettere il mistero del suo splendore, ognuno secondo la capacità e le attribuzioni specifiche che Dio stesso ha loro dato.
Questa “cascata di luce” pervade tutto il Cosmo e giunge fino agli uomini, dice Dionigi, e si affievolisce di ordine in ordine adattandosi alla capacità riflettente dei singoli spiriti angelici e degli uomini stessi.
Con questo sistema teorico, Dionigi risolse il problema teologico della natura e della funzione degli Angeli. Problema che, tuttavia, è ancora ampiamente dibattuto da teologi cristiani e angelologi...
Fonte:http://www.astercenter.net/libri/angeli3.html