ADAMARAN 06 – GLI ABISSI DELLE VANDÀM: PARTE IVhttp://www.lazonamorta.it/lazonamorta2/?p=6183Echi dalla Prima Era: JumažupIl risveglio di Adam la mattina dopo, fu alquanto brusco. A destarlo fu un vociare concitato all’esterno della tenda. S’infilò in fretta la veste e il mantello e uscì.
“Adam! Stavamo venendo a chiamarti.” Fece Ragùl.
“Cosa succede?” chiese, ancora intontito.
Duvall, lo stesso Uomo che trovò Maankas per primo, si fece avanti: “Abbiamo radunato una squadra per la ricerca, siamo pronti a perlustrare ogni angolo di questa regione, se necessario!”
Garaegor, sopraggiunto subito dopo Adam cercò di capire: “Signori, se ci spiegaste cosa sta accadendo…”
Ragùl era mortificato: “Non lo so! Mankaas è uscito questa notte, delirando frasi assurde ed ha preso la mia barca, non ho idea di dove sia andato, ma stanotte il mare era in pessime condizioni!”
“Suicida!” scattò Duvall “Sta montando una tempesta che lo distruggerà!”
“Dobbiamo cercarlo Adam, altrimenti non ho idea di che fine possa fare!”
“Lo cercheremo, Ragùl, certo. Prima dimmi qualcuno ha letto il papiro oltre voi due?”
Ragùl, frastornato: “Sì, i Lacerta che l’hanno trovato. Ma di Uomini, no, solo tu dopo di noi.”
Adam pensò fra sé e sé: “Io, i Lacerta e l’Allaghèn. Asamoad non mi ha scritto alcun accenno alla follia dei suoi cacciatori, né della sua. L’Allaghè non da segni di squilibrio, e io pure sembro impassibile al delirio che ha colto i due Uomini.”
Una voce acuta come il grido di un falco, ammise: “So dov’è!” Era l’Allaghèn.
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