Cita:
Hannah ha scritto: Cita:
barionu ha scritto: Cit da EnkiduPer le religioni monoteistiche lo Spirito è sopra e oltre il mondo e le cose fisiche,
per i pagani lo Spirito invece è dentro di esse, è tutt'uno con la Materia,
o meglio Spirito e Materia sono aspetti diversi e complementari di un'unica Natura.Grazie Enk per questo diamante .
zio ot
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In realtà, nemmeno nelle religioni monoteistiche c'è questa dicotomia assoluta, ma è solo uno dei filoni.
Non conosco bene l'ebraismo e l'islamismo ma nel cristianesimo (non intendo necessariamente la religione cattolica) anche il corpo ha una sua sacralità, è tempio dello Spirito Santo. Tutti i riti che chiamano in causa aspetti materiali: acqua, vino, pane ne mettono in luce l'aspetto simbolico e spirituale che poi viene coperto con parole che rendono il tutto più oscuro (ad es. transustanziazione).
Ad es. Atti 17:24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; 25 e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. 26 Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, 27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni,
benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza". 29 Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana
In un certo senso quello che dici è vero, Hannah... però purtroppo lo è in un senso purtroppo astratto.... e mi spiego.
É vero che nel Cristianesimo esiste una "sacralità del corpo", perché altrimenti il Cristianesimo non predicherebbe la dottrina della resurrezione del corpo, anch'esso chiamato alla vita eterna come l'anima.
Inoltre i simboli della carne e del sangue di Cristo attraverso la consacrazione del pane e del vino dimostrano del pari una certa sacralità del corpo, ma questo non influisce più di tanto sulle specificazioni che ho fatto prima.
Perché? Perché il Cristianesimo vive una fatale contraddizione che alla fine l'ha condannato a una sorta di schizofrenia nei confronti del corpo: da un lato dice che il corpo "è tempio di Dio", ma di fatto poi sacralizza il corpo senza sacralizzarne la vita e le abitudini.
Se il corpo è "sacro", ne deve conseguire per esempio che l'immagine della sua nudità non può essere meno sacra del corpo stesso.... eppure la visione di un corpo nudo è per la tradizione cristiana "indecente" e gli artisti rinascimentali hanno dovuto combattere molto contro certo bigottismo....
E se il corpo è sacro, allora hanno una loro sacralità anche tutte le funzioni del corpo: il nutrirsi, la sessualità, il dormire e anche lo stare in buona salute.
Eppure invece il Cristianesimo ha considerato il piacere fisico del corpo, in particolar modo appunto il nutrirsi, il riposare e la sessualità come "peccati" dando loro nomi specifici: gola, lussuria e pigrizia, quando non rientrano in determinati limiti molto ristretti ed ascetici.
Inoltre ha sempre esaltato il dolore fisico come espiazione dei peccati, mortificando e lesionando il corpo con digiuni, veglie, privazioni, ferite autoinflitte, esaltazione della malattia. Al punto di dire che persino lavarsi era peccato! Se un monaco non si lavava mai, veniva ritenuto un san'uomo, e se una donna invece si lavava spesso, veniva ritenuta una prostituta!
Bel rispetto del corpo!
Tale "sacralità" del corpo ha fatto in modo che un certo Papa dell'inizio XIX secolo (non mi ricordo quale, devo andare a vedere) affermasse che il vaiolo era una punizione divina, e chi si vaccinava contro il vaiolo andava contro la volontà di Dio.....
Quindi ne consegue che la "sacralità" del corpo di cui si parla nel Cristianesimo è puramente astratta e contraddittoria, e riguarda un corpo angelicato e irreale, (quello della Resurrezione futura) che non ha niente a che vedere con la corporeità reale e presente degli esseri umani concreti.
Che è quella che interessa invece non solo a noi pagani, ma anche a tutte le prospettive non-religiose (chiamale pure "atee" o "materialiste" o "laiche" se preferisci) sull'uomo nella modernità.
Oggi, una religiosità ascetica, fondata sulla mera rinuncia ai beni materiali, non convince più nessuno. Perché la Divinità dovrebbe essere nemica dei piaceri della vita? Perché bisognerebbe dover sempre scegliere fra la Verità e la propria felicità personale?
Certo, la rinuncia e il sacrificio sono inevitabili nella nostra vita, e per raggiungere la Verità bisogna prima o poi rinunciare a qualcosa.... ma perché la nostra vita dovrebbe essere solo e sempre sacrificio e rinuncia?
Eppure questa è sempre stata la linea morale delle Chiese cristiane, chi più chi meno.
Il detto evangelico "ognuno prenda la sua Croce e mi segua" è sempre stato interpretato come "ogni cosa della tua vita deve essere una Croce, così sei più sicuro di andare in Paradiso"..... chi può essere disposto oggi a credere ancora così?