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gippo ha scritto:

Questa mia ipotesi ha una falla poichè nella logica dell'evoluzione dovremmo avere chiaro il percorso svolto nel passato (le varie reincarnazioni precedenti)
Invece non ricordiamo nulla, ricominciamo sempre da capo ...
Questo è uno dei motivi che mi porta a pensare che qualcuno/qualcosa ci sta manipolando e ci smemorizza ogni volta.


Non è vero che non ricordiamo nulla. Le esperienze IMPORTANTI che hanno determinato l'evoluzione della nostra coscienza e che, secondo questa teoria, si sono susseguite nelle diverse reincarnazioni, le ricordiamo eccome. Sappiamo, ad esempio, che non è giusto uccidere un altro essere... perchè abbiamo già provato quell'esperienza. Magari come vittime ma anche come assassini. Sappiamo che possiamo dare Amore, perchè sappiamo che cosa vuol dire riceverlo, etc... insomma, sappiamo bene tantissime cose. Esattamente come le sanno i bambini. Quante volte ci siamo trovati di fronte a dei bambini che ci facevano dei ragionamenti da adulti? Ci siamo stupiti... ma non abbiamo pensato che quel "sentire" potesse essere il prodotto di una coscienza evoluta (cioè di qualcuno che quelle cose le sapeva già o che le aveva già dentro) o che quel ragionamento non poteva essere fatto da un bambino che non aveva ancora vissuto. Come mai? E ancora... quanto rimaniamo meravigliati quando, al contrario, ci troviamo di fronte ai casi di chi uccide barbaramente il prossimo, un figlio o la moglie e non riusciamo a comprendere in nessun modo quel gesto? Non ci viene spontaneo forse affermare che quelle sono "persone inevolute"? Non possiamo affermare, per logica, che quelle stesse persone, compiono quegli atti perchè quell'orrore ancora non lo conoscono nel profondo della loro coscienza?

Ciò che ricomincia ogni volta, a mio avviso, è il percorso della mente. L'intelletto che, come un programma limitato e limitante, non fa altro che elaborare dati che arrivano dall'esterno tramite la percezione dei 5 sensi. Ma non il percorso della coscienza. Quello prosegue, step by step, nutrendosi di nuove e sublimi esperienze, vita dopo vita, in un perfetto divenire. In una parola... "la memoria dell'anima non risiede nel cervello", ma decisamente altrove.

In merito alla tesi del qualcuno/qualcosa che ci manipola o e che ci smemorizza ogni volta: io penso (al di là della plausibile ossessione evidente di questo pensiero nefasto iperbloccante) che il ciclo delle nascite e delle morti sia naturale e coerente. Ma volendo fare il tuo ragionamento, la domanda sorge spontanea: siamo sicuri, qualora fosse, di poter SOPPORTARE, a livello conscio, il bagaglio MENTALE ed EMOTIVO di decine se non centinaia di esistenze (felici o travagliate che siano), tutte in una volta? Non so... io se penso solo a questa mia vita, mi impressiono abbastanza... [:p] non oso immaginare cosa potrebbe essere avere la percezione di tutto il resto.... emhm... contemporaneamente.... [8)]



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/01/2015, 23:49 
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Thethirdeye ha scritto:
Non è vero che non ricordiamo nulla. Le esperienze IMPORTANTI che hanno determinato l'evoluzione della nostra coscienza e che, secondo questa teoria, si sono susseguite nelle diverse reincarnazioni, le ricordiamo eccome. Sappiamo, ad esempio, che non è giusto uccidere un altro essere... perchè abbiamo già provato quell'esperienza. Magari come vittime ma anche come assassini. Sappiamo che possiamo dare Amore, perchè sappiamo che cosa vuol dire riceverlo, etc... insomma, sappiamo bene tantissime cose. Esattamente come le sanno i bambini. Quante volte ci siamo trovati di fronte a dei bambini che ci facevano dei ragionamenti da adulti? Ci siamo stupiti... ma non abbiamo pensato che quel "sentire" potesse essere il prodotto di una coscienza evoluta (cioè di qualcuno che quelle cose le sapeva già o che le aveva già dentro) o che quel ragionamento non poteva essere fatto da un bambino che non aveva ancora vissuto. Come mai? E ancora... quanto rimaniamo meravigliati quando, al contrario, ci troviamo di fronte ai casi di chi uccide barbaramente il prossimo, un figlio o la moglie e non riusciamo a comprendere in nessun modo quel gesto? Non ci viene spontaneo forse affermare che quelle sono "persone inevolute"? Non possiamo affermare, per logica, che quelle stesse persone, compiono quegli atti perchè quell'orrore ancora non lo conoscono nel profondo della loro coscienza?
Ciò che ricomincia ogni volta, a mio avviso, è il percorso della mente. L'intelletto che, come un programma limitato e limitante, non fa altro che elaborare dati che arrivano dall'esterno tramite la percezione dei 5 sensi. Ma non il percorso della coscienza. Quello prosegue, step by step, nutrendosi di nuove e sublimi esperienze, vita dopo vita, in un perfetto divenire. In una parola... "la memoria dell'anima non risiede nel cervello", ma decisamente altrove.
In merito alla tesi del qualcuno/qualcosa che ci manipola o e che ci smemorizza ogni volta: io penso (al di là della plausibile ossessione evidente di questo pensiero nefasto iperbloccante) che il ciclo delle nascite e delle morti sia naturale e coerente. Ma volendo fare il tuo ragionamento, la domanda sorge spontanea: siamo sicuri, qualora fosse, di poter SOPPORTARE, a livello conscio, il bagaglio MENTALE ed EMOTIVO di decine se non centinaia di esistenze (felici o travagliate che siano), tutte in una volta? Non so... io se penso solo a questa mia vita, mi impressiono abbastanza... [:p] non oso immaginare cosa potrebbe essere avere la percezione di tutto il resto.... emhm... contemporaneamente.... [8)]

Già ma non ricordiamo nulla di ciò che siamo ...
I ricordi delle vite passate non sono così importanti quanto la coscienza di ciò che siamo. Senza quella è come ricominciare sempre da capo.
A me importa poco avere i ricordi ma ho bisogno di sapere cosa sono e perchè sono qui per sapere dove sto andando e cosa sto diventando.
Se avessimo coscienza di questo saremmo esseri moooolto più completi, le nostre esistenze avrebbero un senso molto diverso, sarebbero orientate a colmare le nostre lacune ... ad evolvere.
Invece siamo ributtati nella mischia con qualche ricordo di personalità ed esperienze passate che ci caratterizzano senza sapere come e perchè, tutto il resto arriva dalla nuova socialità.


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MessaggioInviato: 08/01/2015, 00:08 
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gippo ha scritto:

A me importa poco avere i ricordi ma ho bisogno di sapere cosa sono e perchè sono qui per sapere dove sto andando e cosa sto diventando.
Se avessimo coscienza di questo saremmo esseri moooolto più completi, le nostre esistenze avrebbero un senso molto diverso, sarebbero orientate a colmare le nostre lacune ... ad evolvere.


Benissimo.... questo è ciò che conta ed è in questa direzione che dovremmo andare.
E' in questo senso che vale la pena parlare di "percorso spirituale"....[:)]



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MessaggioInviato: 08/01/2015, 00:20 
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Thethirdeye ha scritto:

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gippo ha scritto:
A me importa poco avere i ricordi ma ho bisogno di sapere cosa sono e perchè sono qui per sapere dove sto andando e cosa sto diventando.
Se avessimo coscienza di questo saremmo esseri moooolto più completi, le nostre esistenze avrebbero un senso molto diverso, sarebbero orientate a colmare le nostre lacune ... ad evolvere.

Benissimo.... questo è ciò che conta ed è in questa direzione che dovremmo andare.
E' in questo senso che vale la pena parlare di "percorso spirituale"....[:)]

Già ma io sono un pigro, non voglio fare il percorso, voglio sapere e basta!!!
Perchè non possiamo saperlo senza sotterfugi? Sono migliaia di anni che ci tengono nascoste le verità ...


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MessaggioInviato: 08/01/2015, 07:55 
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gippo ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:
A me importa poco avere i ricordi ma ho bisogno di sapere cosa sono e perchè sono qui per sapere dove sto andando e cosa sto diventando.
Se avessimo coscienza di questo saremmo esseri moooolto più completi, le nostre esistenze avrebbero un senso molto diverso, sarebbero orientate a colmare le nostre lacune ... ad evolvere.

Benissimo.... questo è ciò che conta ed è in questa direzione che dovremmo andare.
E' in questo senso che vale la pena parlare di "percorso spirituale".... [:)]

Già ma io sono un pigro, non voglio fare il percorso, voglio sapere e basta!!!
Perchè non possiamo saperlo senza sotterfugi? Sono migliaia di anni che ci tengono nascoste le verità ...


Ed è proprio quella la fregatura,il non fare,la pigrizia come l'accidia regna sovrana nell'uomo.Vogliamo solo sapere non comprendere,il sapere è effimero non da nessuna evoluzione alla coscienza,è la comprensione che fa coscienza

Cita:
Come dice Max, con le nostre esperienze di vita, portiamo informazioni al grande essere.

Se si vuole smettere di essere solo portatore bisogna comprendere,la "frizione" tra parte meccanica e parte cosciente nell'uomo crea quel qualcosa di "immortale"
Cita:
Se in un uomo vi è qualcosa capace di resistere alle influenze esteriori, allora proprio questo qualcosa potrà resistere anche alla morte del corpo fisico. [...] Se in un uomo vi è qualche cosa, questo qualcosa può sopravvivere; [b]ma se non vi è niente, allora niente può sopravvivere[



Un "maestro" passa all'allievo un sapere non la comprensione di quel sapere,Il sapere deve provocare una "scossa" dentro di noi,se non ha questo effetto vuol dire che non siamo pronti e per quanto "sapere" abbiamo non potremo comprendere


Cita:
l'individuo non riconosce la pura Luce indiscriminata, cioè se non comprende che nulla E' se non la pura coscienza, allora davanti a lui compaiono successivamente diversi mondi e tante immagini illusorie, frutto della sua mente, delle sue propensioni carmiche, delle sue paure, dei suoi desideri, della sua ignoranza. Vede luci abbaglianti, nelle quali è la salvezza, ma non le riconoscerà nonostante le esortazioni del lama che gli parla vicino all'orecchio (e che egli sente telepaticamente). Avrà timore di tali luci - troppo forti, troppo potenti, numinose, incomprensibili per lui - e allora fuggirà e cercherà rifugio in altre luci, non abbaglianti, e in altre visioni, che troverà a sé più (psicologicamente) confidenziali e familiari, comprensibili e vicine. Scegliendo in questo modo, nonostante le esortazioni contrarie ("non scendere lì, in quei mondi, non scegliere quelle luci, altrimenti rinascerai") fattegli dal lama nel colloquio salvifico telepatico ma così vagando e fuggendo qua e là, non riconoscendo la vera Luce, si rifugerà in una di queste luci, in uno di questi Esseri inferiori ma più comprensibili e così si reincarnerà e precipiterà nel girone del samsara e continuerà per lui il ciclo delle rinascite.



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Credi veramente di essere un agglomerato di atomi tenuto insieme dalla forza di gravità?
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MessaggioInviato: 08/01/2015, 21:01 
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rew63 ha scritto:
Ed è proprio quella la fregatura,il non fare,la pigrizia come l'accidia regna sovrana nell'uomo.Vogliamo solo sapere non comprendere,il sapere è effimero non da nessuna evoluzione alla coscienza,è la comprensione che fa coscienza


Si, vero ma si rischia anche di predere percorsi inutili, pieni di false verità.
Come dice Max, penso che la scienza si stia avvicinando molto al tema della spiritualità con la fisica quantistica ma non solo, secondo me molti ricercatori, soprattutto dagli anni 30 ad oggi, hanno raccolto diverso materiale fra NDE, OBE, testimonianze sulla reincarnazione ... Tutto questo non richiede un percorso spirituale ascetico ma solo ricerca e consapevolezza di una verità che non ha nulla di trascendente. Il problema è che sia religioni che scienza ufficiale remano contro questa "rivelazione" ed i ricercatori che affrontano tali temi vengono messi al bando.

Cita:
Cita:
Come dice Max, con le nostre esperienze di vita, portiamo informazioni al grande essere.

Se si vuole smettere di essere solo portatore bisogna comprendere,la "frizione" tra parte meccanica e parte cosciente nell'uomo crea quel qualcosa di "immortale"

Già
Cita:
Cita:
Se in un uomo vi è qualcosa capace di resistere alle influenze esteriori, allora proprio questo qualcosa potrà resistere anche alla morte del corpo fisico. [...] Se in un uomo vi è qualche cosa, questo qualcosa può sopravvivere; [b]ma se non vi è niente, allora niente può sopravvivere[

Un "maestro" passa all'allievo un sapere non la comprensione di quel sapere,Il sapere deve provocare una "scossa" dentro di noi,se non ha questo effetto vuol dire che non siamo pronti e per quanto "sapere" abbiamo non potremo comprendere

Concordo ma è un discorso che vale anche senza la presenza di un maestro, penso che alcune persone abbiano sensibilità e consapevolezza, altre no. Qualcuno dice che alcune hanno anima, altre no.

Cita:
Cita:
l'individuo non riconosce la pura Luce indiscriminata, cioè se non comprende che nulla E' se non la pura coscienza, allora davanti a lui compaiono successivamente diversi mondi e tante immagini illusorie, frutto della sua mente, delle sue propensioni carmiche, delle sue paure, dei suoi desideri, della sua ignoranza. Vede luci abbaglianti, nelle quali è la salvezza, ma non le riconoscerà nonostante le esortazioni del lama che gli parla vicino all'orecchio (e che egli sente telepaticamente). Avrà timore di tali luci - troppo forti, troppo potenti, numinose, incomprensibili per lui - e allora fuggirà e cercherà rifugio in altre luci, non abbaglianti, e in altre visioni, che troverà a sé più (psicologicamente) confidenziali e familiari, comprensibili e vicine. Scegliendo in questo modo, nonostante le esortazioni contrarie ("non scendere lì, in quei mondi, non scegliere quelle luci, altrimenti rinascerai") fattegli dal lama nel colloquio salvifico telepatico ma così vagando e fuggendo qua e là, non riconoscendo la vera Luce, si rifugerà in una di queste luci, in uno di questi Esseri inferiori ma più comprensibili e così si reincarnerà e precipiterà nel girone del samsara e continuerà per lui il ciclo delle rinascite.


Come ho detto sopra, il rischio è quello di prendere percorsi pieni di falsità
Ma come si fa a distinguere il percorso giusto da quello sbagliato, come si distingue il maestro giusto da quello sbagliato?
Personalmente sento il mio percorso più vicino a quello del ricercatore piuttosto che quello dell'asceta introspettivo.


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MessaggioInviato: 11/01/2015, 15:42 
Cita:
gippo ha scritto:
Come dice Max, penso che la scienza si stia avvicinando molto al tema della spiritualità con la fisica quantistica ma non solo, secondo me molti ricercatori, soprattutto dagli anni 30 ad oggi, hanno raccolto diverso materiale fra NDE, OBE, testimonianze sulla reincarnazione ... Tutto questo non richiede un percorso spirituale ascetico ma solo ricerca e consapevolezza di una verità che non ha nulla di trascendente. Il problema è che sia religioni che scienza ufficiale remano contro questa "rivelazione" ed i ricercatori che affrontano tali temi vengono messi al bando.

Non vedo perchè si debbano separare necessariamente le due cose. La verità si raggiunge per gradi. Come la consapevolezza. Ricercare quindi entrambe le cose nelle vesti di ricercatore, non esclude altri percorsi più o meno profondi e/o metafisici e/o spirituali.

Cita:
è un discorso che vale anche senza la presenza di un maestro, penso che alcune persone abbiano sensibilità e consapevolezza, altre no.

Certo... ma come succede nelle scuole che ci hanno portato la conoscenza, i "maestri" possono fare la differenza. Inoltre, gli "autodidatti", compiono un percorso molto più lungo. Pensiamo ad esempio al percorso di un musicista; se non si studia si rischia di non raggiungere nessuna vetta.

Cita:
Qualcuno dice che alcune hanno anima, altre no.

Balle... anche i promotori di questa teoria (vedi Malanga) si sono ravveduti.

Cita:
Come ho detto sopra, il rischio è quello di prendere percorsi pieni di falsità.

Il rischio è parte integrante della nostra realtà. A tutti i livelli. Chi non risica, non rosica, diceva qualcuno.
Inoltre, se l'alternativa è l'immobilismo, rimane imprescindibile il fatto di proseguire ed accettare anche eventuali errori.

Cita:
Ma come si fa a distinguere il percorso giusto da quello sbagliato,
come si distingue il maestro giusto da quello sbagliato?

I maestri spirituali (ad esempio, coloro i quali non si reincarano più e che comunicano con noi attraverso le sedute medianiche), alla tua precisa domanda, rispondono SEMPRE allo stesso modo. E cioè che la capacità di discernimento risiede nel famoso "sentire". Lo senti nel cuor tuo SE una strada è migliore di un'altra. Quasto serve, in ogni caso, ad affinare una sensibilità perduta (vedi ghiandola pineale atrofizzata etc), o meglio, a recuperare una sensiTIVItà che nel tempo si è dissolta a causa del materialismo imperante e dilagante che ha caratterizzato l'educazione occidentale dell'ultimo secolo.

Cita:
Personalmente sento il mio percorso più vicino a quello del ricercatore
piuttosto che quello dell'asceta introspettivo.

Come abbiamo detto all'inizio, una strada non esclude l'altra.
E poi... non c'è bisogno di arrivare all'asceta introspettivo.
E' già qualcosa arrivare, con umiltà, ad essere OGGI migliore
di ciò che eravamo IERI.



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MessaggioInviato: 11/01/2015, 19:00 
Il primo "maestro" che ci prepari alla vita "terrena" se si è fortunati lo troviamo nella famiglia di origine,il padre o spesso il nonno,sono queste figure che coscientemente dovrebbero preparare il terreno dentro di noi,arando bene,in modo che il seme attecchisca ed eventualmente limando quei lati della personalità che sono poco consoni alla vera vita

Educazione:verbo latino educere (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"
Dunque "tirare fuori" quel qualcosa che è nascosto,far emergere,far prendere coscienza

La stessa cosa deve accadere in un "percorso spirituale"se si è fortunati si incontrerà un vero"maestro"che ci inizierà ad un nuovo percorso di vita
Ma per quanto sapere possa trasmettere dovrà stimolare sempre la comprensione a quel sapere
Cita:
Nessuno può rivelarvi se non quello che già cova semi addormentato nell'albore della vostra conoscenza.
Il maestro che passeggia all'ombra del tempio, tra i seguaci, non elargisce la sua saggezza, ma piuttosto il suo amore e la sua fede.Se egli è saggio veramente, non vi offrirà di entrare nella casa della propria sapienza; vi condurrà fino alla soglia della vostra mente.
L'astronomo può parlarvi di come intende lo spazio, ma non può darvi il proprio intendimento.
Il musicista può cantarvi il ritmo che è dovunque nel mondo, ma non può darvi l'orecchio che ferma il ritmo, né la voce che gli fa eco.
E chi è versato nella scienza dei numeri può descrivervi le regioni dei pesi e delle misure, ma non può condurvi laggiù.
Perché la visione d'un uomo non può prestare le sue ali a un altro uomo.
E come ciascuno di voi sta da solo nella sapienza di Dio, così ciascuno di voi deve essere solo nel suo conoscere Dio, e nel comprendere la terra
.


Il sapere e la comprensione di quel sapere varia da persona a persona,dipende dal suo stato d'essere
Per esempio quando si è "scoperto" che è la terra che gira intorno al sole e non viceversa,al "contadino" che cosa è cambiato?Niente, tutto è rimasto tale e quale nella sua coscienza,avrà alzato gli occhi al cielo e "pensato": mi sembra sia tutto come ieri,non è cambiato niente,il sole è sempre allo stesso posto,tanto rumore per nulla.Ha saputo ma non ha compreso
Invece "all'illuminato" che fece tale scoperta che cosa accadde?Per lui non fu solo sapere ma comprese
Quindi è lo stato d'essere principalmente quello che fa la differenza,in noi ci deve essere un qualcosa altrimenti per quanto sapere.........

Cita:
I discepoli chiesero a Gesu perché parlasse al popolo con le parabole,lui gli rispose: Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è stato concesso. Infatti a chi ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha Per questo parlo ad essi in parabole; perché vedendo non vedano, e udendo non intendano, ne comprendano


Sono leggermente OT,pardon,



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MessaggioInviato: 13/01/2015, 03:20 
@TTE
Non so TTE ma penso che invece una ricerca possa escludere l'altra ...
Ora molti "maestri spirituali" possono darci diverse versioni del mondo spirituale poichè nessuno ne sa niente. Nel momento in cui emergeranno prove oggettive parecchi "maestri spirituali" scompariranno dalla circolazione.
La stessa cosa accadrà con l'ufologia ...

E come per l'ufologia sono convinto che se mettiamo insieme tutte le ricerche su NDE, ricordi di vite precedenti ... la prova oggettiva probabilmente già esiste.
Come per l'ufologia la ricerca è messa al bando e lasciata in mano ai singoli ricercatori poichè le evidenze cambiano le cose, agitano l'opinione popolare e demoliscono interessi di parte.

Circa le persone sagge che ci aiutano nei nostri percorsi di vita, penso che sia un'altra cosa e speriamo di incontrarne molte poichè, da quanto accade ogni giorno, sicuramente ne abbiamo bisogno.


Ultima modifica di gippo il 13/01/2015, 03:22, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 04/02/2015, 12:34 
REINCARNAZIONE: UN BAMBINO FORNISCE DETTAGLI DELLA SUA PRECEDENTE VITA

Se un bambino vi desse informazioni dettagliate sulla vita di un uomo deceduto di cui non può sapere nulla, credereste che sia la reincarnazione di quell’uomo?

Il dottor Erlendur Haraldsson, psicologo e professore emerito alla University of Iceland, a Reykjavik, ha studiato a lungo la reincarnazione. Ha evidenziato un caso su cui ha iniziato ad indagare nel 2000, in cui un bambino di nome Nazih Al-Danaf ha fornito dettagli corretti sulla sua cosiddetta vita passata.

Il dottor Haraldsson ha lavorato con Majd Abu-Izzeddin, ricercatore del libanese, per intervistare i membri della famiglia del bambino e la famiglia del deceduto di cui Nazih dovrebbe essere la reincarnazione. Tutti i testimoni sono stati intervistati più volte a distanza di alcuni mesi e le storie sono rimaste più o meno sempre le stesse. La testimonianza che ha colpito di più è quella della moglie del deceduto, che ha testato la conoscenza del ragazzino sulla sua vita con suo marito.

PRIMI DIALOGHI DI UN’ALTRA VITA

Quando aveva un anno e mezzo, Nazih ha detto a sua madre: «Io non sono piccolo, sono grande. Porto due pistole. Porto quattro granate a mano. Sono un qabai (una persona forte e senza paura). Non lasciarti spaventare dalle granate, so come usarle. Ho molte armi. I miei ragazzi sono giovani e voglio andarli a vedere».

Ha utilizzato parole che i suoi genitori non si aspettavano conoscesse a quell’età, ha mostrato uno strano interesse per whiskey e sigarette, ha raccontato di un amico muto che aveva una sola mano, ha detto di possedere una macchina rossa e di essere morto quando alcune persone sono venute a sparargli. Ha raccontato di essere stato portato all’ospedale con l’ambulanza, dove gli hanno fatto l’anestesia attraverso il braccio. Ha chiesto di essere portato a casa sua in Qaberchamoun, un piccola città a circa dieci chilometri di distanza.

Nazih ha dei parenti vicino Qaberchamoun, ma non è mai stato nella città e lì non conosceva nessuno. Dopo anni di capricci, i suoi genitori l’hanno finalmente portato a Qaberchamoun all’età di sei anni, nel 1998. Con lui sono andate anche alcune delle sue sorelle.

TROVARE LA CASA, PARLARE CON SUA ‘MOGLIE’

Sono arrivati a un incrocio di sei strade a Qaberchamoun. Nazih ha indicato una delle strade e detto di seguirla. Poi ha detto a suo padre di aspettare fino al prossimo bivio e poi di andare verso casa sua. Suo padre, Sabir Al-Danaf, ha eseguito gli ordini di suo figlio. Alla fine è stato obbligato a fermare la macchina, perché la strada era bagnata ed era difficile guidare. Nazih è saltato fuori e ha iniziato a correre. Suo padre l’ha seguito e le donne sono uscite per parlare con un uomo del posto mentre aspettavano il ritorno di Nazih e Sabir.

Mentre le donne gli raccontavano cosa Nazih gli aveva detto, l’uomo è rimasto di sasso. I dettagli combaciavano con la vita di suo padre. Il dottor Haraldsson ha intervistato quest’uomo, Kamal Khaddage, il cui padre, Fuad Assad Khaddage, era morto alcuni anni prima.

Nazih non era in grado di riconoscere nessuna delle case che aveva davanti, quindi lui e suo padre sono tornati alla macchina. Khaddage ha chiesto a sua madre, Najdiyah, di poter parlare con il bambino. Avendo ascoltato che il bambino poteva essere stato la reincarnazione di suo marito, lo ha testato.

Gli ha chiesto: «Chi ha costruito le fondamenta di questo cancello all’entrata di questa casa?» Nazih ha risposto: «Un uomo della famiglia Faraj». Ed era corretto.

Gli ha chiesto se lei avesse avuto qualche incidente quando vivevano nella loro casa ad Ainab. Nazih gli ha risposto che si era slogata la spalla una mattina, di averla portata dal dottore una volta tornato da lavoro e che aveva dovuto portate il gesso per un po’. Anche questo era corretto.

Gli ha chiesto se si ricordasse di come di fosse ammalata loro figlia Fairuz. Lui ha risposto: «È stata avvelenata dai miei medicinali e l’ho portata all’ospedale». Corretto.

Nazih è andato in un armadietto specifico di sua volontà e ha detto che lì era dove teneva le sue armi, anche se al momento non ce n’era nemmeno una. Lì era dove Faud teneva le sue armi. Il bambino ha chiesto alla vedova di Faud se si ricordava di come la loro macchina si fosse fermata due volte sulla strada da Beirut e dei soldati israeliani che li avevano aiutati a farla ripartire. In effetti tutto ciò era accaduto. Il bambino ha menzionato un barile nel giardino che usava per insegnare a sua moglie a sparare ed è uscito fuori di corsa a vedere se fosse ancora lì. C’era ancora.

Najdiyah ha mostrato una fotografia di Faud a Nazih e gli ha chiesto: «Chi è quest’uomo?». Il bambino ha risposto: «Questo sono io, ero grande ma ora sono piccolo».

Fonte: http://epochtimes.it/news/reincarnazion ... a---127920


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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 05/02/2015, 05:50 
Ho trovato questo vecchio articolo, non ho capito da chi è stato scritto

Persone Prive dello Spirito?
Persone vuote. Burattini. Manichini. Portali organici. Comprimari.
Cosa significano questi aggettivi?
Sono stati coniati da persone che - spesso dopo iter deduttivi differenti - hanno constatato lo stesso sconcertante fenomeno di cui ancora non esistono definizioni: alcuni individui sembrano difettare interiormente di qualcosa; qualcosa di importante.

Ciò benché non siano necessariamente meno intelligenti, di successo, oppure fisicamente integri di chiunque altro. Nel corso degli anni ho ricevuto diverse email da lettori che sono giunti autonomamente alla stessa conclusione. Hanno notato che alcune persone siano stranamente vuote, e mono-dimensionali.
...
http://www.anticorpi.info/2012/05/perso ... irito.html


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MessaggioInviato: 05/02/2015, 17:37 
gippo ha scritto:
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:
A me importa poco avere i ricordi ma ho bisogno di sapere cosa sono e perchè sono qui per sapere dove sto andando e cosa sto diventando.
Se avessimo coscienza di questo saremmo esseri moooolto più completi, le nostre esistenze avrebbero un senso molto diverso, sarebbero orientate a colmare le nostre lacune ... ad evolvere.

Benissimo.... questo è ciò che conta ed è in questa direzione che dovremmo andare.
E' in questo senso che vale la pena parlare di "percorso spirituale"....[:)]

Già ma io sono un pigro, non voglio fare il percorso, voglio sapere e basta!!!
Perchè non possiamo saperlo senza sotterfugi? Sono migliaia di anni che ci tengono nascoste le verità ...


Caro Gippo, provo a risponderti sulla base delle mie personali considerazioni - ti prego di prenderle come tali.

[:)]

1) Perché, per come la vedo io, non è possibile spiegare il gusto di un cibo... devi assaggiarlo tu.

2) Perché inoltre certe verità sarebbero pericolose per il soggetto qualora il soggetto stesso non avesse raggiunto già una certa maturità e consapevolezza tale da poterle maneggiare... consapevolezza per la quale una vita sola non basta (ed ecco da dove deriva l'importanza delle esperienze delle vite precedenti anche se apparentemente ti sembra di non ricordarle)

Perlomeno è così che vedo io l'intera faccenda, come ho peraltro cercato di descrivere nel seguente post (che è anche un articolo) anche se non specificatamente rivolto al tema della "Reincarnazione"

Esoterismo ed Ermetismo - Il punto di vista del Progetto Atlanticus sull'Esoterismo, sulla Verità e sul modo di comunicarla
http://www.progettoatlanticus.net/2015/ ... to-di.html

Anzi... in merito a questi concetti mi piacerebbe conoscere il parere di persone più addentro ed esperte del tema in questione.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 05/02/2015, 18:08 
gippo ha scritto:
Ho trovato questo vecchio articolo, non ho capito da chi è stato scritto

Persone Prive dello Spirito?
Persone vuote. Burattini. Manichini. Portali organici. Comprimari.
Cosa significano questi aggettivi?
Sono stati coniati da persone che - spesso dopo iter deduttivi differenti - hanno constatato lo stesso sconcertante fenomeno di cui ancora non esistono definizioni: alcuni individui sembrano difettare interiormente di qualcosa; qualcosa di importante.

Ciò benché non siano necessariamente meno intelligenti, di successo, oppure fisicamente integri di chiunque altro. Nel corso degli anni ho ricevuto diverse email da lettori che sono giunti autonomamente alla stessa conclusione. Hanno notato che alcune persone siano stranamente vuote, e mono-dimensionali.
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http://www.anticorpi.info/2012/05/perso ... irito.html


Cita:
I pneumatici quindi, dotati della scintilla divina (pneuma) sono destinati a ricongiungersi con il mondo divino indipendentemente dalle loro azioni e della consapevolezza della loro natura, mentre gli psichici, dotati di libero arbitrio, possono dissolversi come gli ilici oppure salvarsi in funzione delle scelte e dal comportamento tenuto nel loro transito terreno. Nessuna speranza invece per gli ilici, destinati a perire nella carne.
Fonte: http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosti ... rauomo.htm



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/02/2015, 18:37 
Atlanticus81 ha scritto:
Caro Gippo, provo a risponderti sulla base delle mie personali considerazioni - ti prego di prenderle come tali.
[:)]
1) Perché, per come la vedo io, non è possibile spiegare il gusto di un cibo... devi assaggiarlo tu.

Immagino che anche tu, come me, hai ricevuto questo genere di risposta ogni volta che ti sei posto le mie stesse domande.
Potrei risponderti: lo zucchero può avere diverse sfumature per ognuno di noi ma è dolce per tutti
Comunque mi sta bene, ognuno di noi deve fare uno sforzo di apprendimento "sperimentale", non solo intellettivo
Tuttavia penso che da almeno 100 anni ad oggi ci siano stati diversi ricercatori che hanno studiato l'aldilà in diversi modi: NDE, OBE, testimonianze di reincarnazione, spiritismo ...
Ricercatori lasciati a se stessi e messi alla gogna dalla "scienza ufficiale" pur appartenendo alla stessa.
In altre parole la stessa situazione che accade con l'ufologia
Quel che desidero dirti è che, secondo me, esiste una verità che può essere compresa da tutti, che non ha bisogno di forme ascetiche.
Anzi, molto probabilmente, una volta rivelata porterà molti alla ricerca ascetica ed al riconoscimento oggettivo di tale verità
Invece di continuare a considerare la materia con formule ascetiche introspettive cominciamo a valutare la strada "scientifica" in modo ufficiale, forse scompariranno tanti falsi maestri e arriveremo a qualcosa di veramente concreto.
Cita:
2) Perché inoltre certe verità sarebbero pericolose per il soggetto qualora il soggetto stesso non avesse raggiunto già una certa maturità e consapevolezza tale da poterle maneggiare... consapevolezza per la quale una vita sola non basta (ed ecco da dove deriva l'importanza delle esperienze delle vite precedenti anche se apparentemente ti sembra di non ricordarle)

Esatto, una volta rivelata non si torna indietro, l'uomo sarebbe veramente diverso, finalmente in grado di capire se stesso. Ma non sarebbe ora?
Comprendere il senso della propria esistenza ci permetterebbe di evolvere, andare avanti ... questa civiltà a me pare spesso ferma, a volte sembra addirittura regredire

Angel_ ha scritto:
Cita:
I pneumatici quindi, dotati della scintilla divina (pneuma) sono destinati a ricongiungersi con il mondo divino indipendentemente dalle loro azioni e della consapevolezza della loro natura, mentre gli psichici, dotati di libero arbitrio, possono dissolversi come gli ilici oppure salvarsi in funzione delle scelte e dal comportamento tenuto nel loro transito terreno. Nessuna speranza invece per gli ilici, destinati a perire nella carne.
Fonte:http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/latriplicenaturauomo.htm

Eh si, ho pensato la stessa cosa, gnosticismo profondo


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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/02/2015, 20:37 
gippo ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:
Caro Gippo, provo a risponderti sulla base delle mie personali considerazioni - ti prego di prenderle come tali.
[:)]
1) Perché, per come la vedo io, non è possibile spiegare il gusto di un cibo... devi assaggiarlo tu.

Immagino che anche tu, come me, hai ricevuto questo genere di risposta ogni volta che ti sei posto le mie stesse domande.


No.. per la verità è una conclusione alla quale sono giunto personalmente.

Anzi, diffido di natura di chi ritiene di potermi spiegare la verità. In quel caso dovrei accettarla per fede.

Preferisco cercare di conoscerla la verità, per quanto mi sarà possibile, in questa vita pensando che ci sarà tempo per perfezionare questo cammino nelle prossime.

E per conoscere la verità appoggio la tua posizione nel cercare di farlo mediando tra le teorie scientifiche della moderna fisica quantistica e le teorie presentate nei testi antichi e che quelli che tu chiami santoni e asceti hanno cercato a loro volta di interpretare e divulgare.

Alla fine dovremmo avere un approccio tale per cui fisica e metafisica, scienza e spiritualità vengano a fondersi in un nuovo paradigma tornando ad essere quello che era l'alchimia dimenticata.

Che non è da intendersi con stregoneria o erboristeria medievale... ma il modus operandi per venire a scoprire ciò che ci fu negato dai tempi dell'eden: il segreto della vita eterna (non nel corpo, soggetto ad entropia) ma nella coscienza, l'immortalità dell'anima, ovvero il frutto dell'albero della vita.

Ma ripeto... queste sono solo considerazioni personali di una persona modesta che si approccia con infinita curiosità e voglia di sapere, capire, queste tematiche così importanti.

[:)]



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