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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 12/08/2015, 16:52 
mauro ha scritto:
caro TTE
è citato in numerosi messaggi sul forum già dal 2009 [;)]

comunque le sue previsioni non si sono avverate.

Cita:
I Poli si sposteranno. La prima grossa catastrofe accadrà nel 2009 in uno dei continenti. Il prossimo succederà nel 2013; e sarà ancora più devastante.

ciao
mauro


Dici?Non concordo...

" Il futuro non è scolpito nella pietra; esso cambia costantemente ...........!"


...anzi per essere "semplicemente" un bambino è stato,secondo i miei parametri, parecchio preciso.[;)]


Infatti tra il 2009 e 2013 :

20 aprile 2010 - Disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon

https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_ ... er_Horizon

11 marzo 2011- Disastro di Fukushima Dai-ichi ("...sarà ancora + devastante.")

https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_ ... a_Dai-ichi



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 12/08/2015, 16:54 
Eugenio Siragusa e la reincarnazione: legge di vita e di verità


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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 28/08/2015, 15:30 
Omm Seti - La Sacerdotessa del Tempio di Abydos

Omm Seti, al secolo Dorothy Eady, ha sostenuto per l’intero arco della sua vita di essere la reincarnazione di Bentreshyt, una ragazza egiziana educata sin da piccola per divenire sacerdotessa nel Tempio di Abydos, suicidatasi all’età di quattordici anni per difendere l’identità del suo amante ovvero il faraone Seti I.

Immagine

Quando il signore e la signora Eady portarono Dorothy, la loro figlioletta di quattro anni, al British Museum nel 1908, ottennero molto più di quanto non si aspettassero. Temevano di doversi trascinare per le sale una bambina annoiata e riottosa.

E così fu per gran parte del percorso, finché non raggiunsero le gallerie egizie, dove la bimba scattò sull’attenti, adottando un comportamento singolare. Iniziò a correre in giro freneticamente, baciando i piedi delle statue ed alla fine si sedette accanto ad una mummia in una teca di vetro, rifiutando di muoversi. I genitori continuarono la visita e tornarono mezz’ora dopo per trovarla nella stessa posizione. La signora Eady si chinò per sollevarla, ma Dorothy si avvinghiò alla teca e con voce rauca e irriconoscibile esclamò: “Lasciami qui, questa è la mia gente“.

Lo strano comportamento di Dorothy era iniziato un anno prima, dopo un increscioso incidente, che la bimba non sarebbe riuscita a dimenticare per tutta la sua vita: “Quando avevo tre anni, caddi da una lunga rampa di scale e persi conoscenza. Chiamarono il medico, che mi visitò attentamente e mi dichiarò morta. Un’ora più tardi tornò col mio certificato di morte e con un’infermiera per “comporre la salma”, ma con sua grande sorpresa, il “cadavere” era del tutto cosciente, giocava, e non mostrava segni di lesioni!“.

Dopo la caduta, Dorothy iniziò a sognare ripetutamente un grande edificio con colonne e un giardino rigoglioso con alberi, frutti e fiori. Entrò inoltre in uno stato depressivo: scoppiava frequentemente in lacrime senza ragione apparente e spiegava ai genitori che desiderava tornare a casa. Anche se rassicurata del fatto che lo fosse già, lei lo negava, ma non sapeva indicare dove si trovasse la sua vera casa. Il primo barlume della sua appartenenza all’Egitto si manifestò durante la visita al British Museum. L’ossessione di Dorothy venne confermata pochi mesi dopo l’accaduto, quando il padre portò a casa parte di un’enciclopedia per bambini. Essa conteneva alcune foto ed alcuni disegni dell’antico Egitto, che la ipnotizzarono.

La bambina era particolarmente attratta da una foto della famosa Stele di Rosetta (il cui testo in tre lingue aveva permesso la decifrazione dei geroglifici) e la esaminò per ore con una lente d’ingrandimento. Con sconcerto della madre, dichiarò di conoscere la lingua in cui era scritta ma di averla semplicemente dimenticata.

Quando Dorothy aveva sette anni, il sogno ricorrente dell’edificio con il colonnato iniziò ad acquisire un senso. Il catalizzatore fu una rivista con una foto sotto la quale vi era scritto “Il Tempio di Seti I ad Abydos“. La bambina rimase completamente paralizzata: “Questa è la mia casa! Qui è dove vivevo!“, gridò allegramente al padre, dopodiché seguì una nota di tristezza: “Ma perché è tutto in rovina? E dov’è il giardino?“. Il papà la esortò a non dire sciocchezze. Dorothy non poteva aver visto quell’edificio, tanto lontano e costruito migliaia di anni prima; inoltre, nel deserto, i palazzi non hanno giardini.

Quarantacinque anni più tardi, Dorothy Eady, impiegata del dipartimento di antichità egizie, andò a lavorare ad Abydos, alloggiando in una casetta non lontano dal Tempio di Seti. Per quanto le concerneva, lei era “a casa” e rimase nella amata Abydos dal 1956 fino alla morte, avvenuta nell’aprile del 1981. Là tutti la conoscevano col nome di Omm Seti, cioè “madre di Seti“, il nome del figlio che ebbe nel corso degli anni da un uomo egiziano. Per quanto riguarda il giardino che la ossessionava, gli archeologi finalmente lo scoprirono proprio nel punto in cui Dorothy affermava che si trovasse, sul lato meridionale del Tempio.

Dorothy Eady fu certamente uno dei personaggi più straordinari del XX secolo. Chi la conobbe non poté fare a meno di rimanere ammaliato dalla sua personalità: era creativa, dinamica, divertente, intrepida, determinata ed eccentrica. Al di là delle sue affermazioni sul fatto di essere la reincarnazione di un’antica donna egiziana, ebbe comunque una vita movimentata e romantica. Nei primi anni dell’adolescenza, Dorothy Eady iniziò seriamente a studiare egittologia. Nel frattempo gli strani sogni, nonché gli episodi di sonnambulismo, continuavano a susseguirsi.

Dorothy trascorse con la sua famiglia gli ultimi anni dell’adolescenza ed i primi dell’età adulta a Plymouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, dove il padre aveva aperto un cinema. Proseguì le sue avide letture sull’Egitto, studiò disegno alla scuola d’arte locale e frequentò un circolo esoterico interessato alla reincarnazione, la sua prima opportunità di sostenere la convinzione di essere stata un’egiziana. Ma trovò tali riunioni poco soddisfacenti. Entrò in seguito in un gruppo di spiritisti locali, i quali conclusero che non era un’egizia reincarnata: probabilmente era morta davvero durante la caduta ed era rimasta vittima di un fenomeno di possessione da parte di un antico spirito disincarnato. Di nuovo, non sembrò soddisfatta della spiegazione.

Dorothy compì il primo vero approccio alla sua realtà all’età di ventisette anni, quando, contro il volere dei genitori, si trasferì a Londra a lavorare per una rivista egiziana. Disegnava vignette politiche e scriveva articoli a sostegno dell’indipendenza dell’Egitto dalla Gran Bretagna. Alla camera dei comuni si imbatté in un giovane egiziano, Imam Abdel Maguid e se ne innamorò. Due anni più tardi, accettò la sua proposta di matrimonio. Poco dopo, nel 1933, fece le valigie e partì alla volta dell’Egitto con grande costernazione dei genitori, e quasi immediatamente dopo l’arrivo divenne la signora Abdel Maguid.

Nonostante i vari problemi che sorsero nella coppia a causa delle stranezze di Dorothy, i coniugi ebbero presto un figlio, che Dorothy, contro la volontà del marito, volle chiamare Seti, come il famoso faraone – guerriero che aveva regnato all’inizio della XIX dinastia (la data generalmente accettata è intorno al 1.300 a.C.). Fu dopo la nascita del figlio, che Dorothy Eady divenne “Omm Seti“, secondo l’usanza egiziana di non rivolgersi alle donne col loro nome proprio. Durante il corso della notte, Imam veniva spesso svegliato dalla moglie che si alzava, sedeva alla scrivania accanto alla finestra, e scarabocchiava geroglifici sui fogli alla luce della Luna.

Omm Seti descrisse successivamente il suo stato “inconscio, come se fossi sotto uno strano incantesimo, né addormentata né sveglia“, e affermò che una voce mentale le dettava con lentezza le parole egizie. Il fenomeno è noto ai medium come “scrittura automatica“. Le sedute di scrittura notturna durarono per quasi un anno, durante il quale la donna riempì circa settanta pagine di geroglifici che raccoglieva e decifrava. Le parole, che le erano state dettate da uno spirito di nome Hor-Ra, descrivevano la sua precedente vita in Egitto.

Gli scritti misteriosi, che Omm Seti considerò “veritieri in base ai ricordi“, narravano che un tempo era stata una ragazza di nome Bentreshyt. Nata da genitori poveri, era stata mandata al Tempio di Kom El Sultan (poco più a nord del Tempio di Seti, che allora era in costruzione), per essere educata come sacerdotessa. All’età di dodici anni le era stato chiesto dal sommo sacerdote Antef se desiderasse conoscere il mondo e sposarsi o rimanere nel Tempio. Ignara del mondo esterno, Bentreshyt aveva scelto di rimanere nel Tempio, facendo voto di castità. Successivamente aveva dovuto apprendere gli elaborati insegnamenti per partecipare ai riti del tempio, in cui venivano messe in scena la morte e la resurrezione del grande Osiride.

Dopo tre anni di matrimonio, il marito Imam accettò un posto d’insegnante in Iraq. Dopo la partenza del marito, Omm Seti si trasferì con il figlio vicino alle Grandi Piramidi di Giza ed ottenne, prima donna in assoluto, un lavoro come disegnatrice per il dipartimento delle antichità egizie. Sebbene si trovasse finalmente nella terra che amava, il fatto che non si fosse recata direttamente ad Abydos, ma avesse atteso diciannove anni prima di quella visita, è piuttosto sconcertante. “Avevo solo uno scopo nella vita“, affermò, “ed era quello di andare ad Abydos, di vivere ad Abydos, e di essere seppellita ad Abydos. Tuttavia qualcosa al di là della mia volontà mi aveva impedito persino di visitare quel luogo“.

Quando finalmente vi si recò per una breve escursione nel 1952, lasciò la valigia nell’alloggio del dipartimento delle antichità e andò dritta al Tempio di Seti, dove trascorse tutta la notte a bruciare incenso ed a pregare gli dei. Tornò nuovamente nel 1954 per due settimane, poi trascorse mesi ad assillare i suoi superiori affinché le trovassero un impiego ad Abydos. Lavoro che si concretizzò nel 1956 quando le venne affidato l’incarico di effettuare i rilievi del Tempio di Seti per due dollari al giorno.

Omm Seti, tuttavia, tenne relativamente segrete le sue affermazioni più ardite, in quanto erano di natura profondamente personale. Le affidò al suo diario e le rivelò dettagliatamente solo ad un amico, il suo fidato collega dottor Hanny El Zeini. Secondo Dorothy, il faraone Seti si era innamorato di Bentreshyt all’età di quattordici anni, quando l’aveva incontrata nei giardini del Tempio. Il loro legame era pericoloso, in quanto le leggi del tempio imponevano che la ragazza rimanesse vergine. Bentreshyt era rimasta incinta, e le autorità del tempio l’avevano costretta a confessare che aveva un amante, e avevano minacciato di punire il suo crimine con la morte.

Temendo di coinvolgere Seti se fosse stata processata, la fanciulla si era uccisa per proteggere il nome dell’amante; quando era ritornato a trovarla, Seti si era sentito distrutto dal dolore e aveva fatto voto di non dimenticarla. A questo punto, la storia diventa davvero incredibile. Omm Seti afferma che quando lei, come Dorothy, aveva quattordici anni, Seti aveva mantenuto la promessa ed “era ritornato” a farle visita. Come spiegò ad El Zeini circa cinquant’anni più tardi, una notte venne svegliata dalla sensazione che qualcosa le stesse schiacciando il petto. Quando aprì gli occhi vide il volto mummificato del faraone che la fissava appoggiandole le mani accanto alle spalle: “Ero sbalordita e scioccata, e tuttavia pazza di gioia. Era come se qualcosa che aspettavo da tempo fosse finalmente giunto. Poi mi strappò la camicia da notte dal collo al bordo inferiore“.

La visita successiva avvenne quando Omm Seti si trasferì al Cairo. Seti le apparve di nuovo, questa volta non come mummia ma sotto le spoglie di un bell’uomo sulla sessantina. Le visite continuarono, e Omm Seti ed il suo amante astrale trascorrevano insieme notte dopo notte. Come se tali affermazioni non fossero di per sé abbastanza bizzarre, la donna spiegò che il tempo e la durata delle visite erano regolati da un codice morale rigoroso. Seti poteva tornare dall’aldilà solo perché aveva un permesso speciale del consiglio di Amentet, l’aldilà egizio, sotto la cui sorveglianza gli amanti dovevano seguire regole severe.

Perciò, quando Seti faceva visita a Dorothy, all’epoca ancora sposata, gli incontri erano strettamente platonici. Dopo il divorzio, non vi fu più bisogno di tanto rigore e Seti le comunicò che intendeva sposarla quando l’avrebbe raggiunto nell’Amentet. Fu proprio tale relazione con un faraone fantasma, spiegò Omm Seti ad El Zeini, la vera ragione del suo ritardo nel “tornare” ad Abydos. Innanzitutto, in quel luogo lei avrebbe dovuto assumere nuovamente il ruolo di una sacerdotessa e rimanere vergine.

E questa volta Omm Seti era determinata a seguire le leggi. In tal modo, quando sarebbe morta, il suo crimine precedente sarebbe stato perdonato e lei e Seti sarebbero potuti regolarmente essere uniti per l’eternità.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 30/08/2015, 02:01 
Arkeo ha scritto:
Omm Seti - La Sacerdotessa del Tempio di Abydos

Bellissimo....... [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 31/08/2015, 08:37 
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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 31/08/2015, 13:13 
Atlanticus81 ha scritto:
Sto seguendo la seconda stagione di una serie su sky intitolata "Ho paura di mio figlio" incentrata su casi reali di bambini che ricordano vite precedenti.

Se qualcun'altro l'avesse visto vorrei sapere le vostre opinioni. A me ha colpito moltissimo poiché non c'è spiegazione possibile se non riconoscere il fenomeno come reale.


ho iniziato a vederla ma chissà cosa c'è di vero; sembra tutto abbastanza "sensazionale"



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 21/09/2015, 20:58 
Cita:
Un noto scienziato spiega come riconoscere i segni della reincarnazione

Reincarnazione, ipnosi regressiva… quanto c’è di vero e scientifico in tutto ciò?

Possono davvero gli scienziati fare chiarezza sulla vita e sulla morte?

Forse la certezza di cosa avverrà sarà sempre il grande tabù della società che crede nell’aldilà per religione.

Eppure dei casi che potrebbero fare chiarezza ci sono e studi scientifici non mancano sull’argomento.

Ma ecco la storia più emblematica della prova della reincarnazione:

La storia di Cameron Macaulay

Nel 2007 suscitò scalpore l’incredibile storia di Cameron, il bambino scozzese che a pochi anni ricordava sorprendenti dettagli di una vita precedente.

Cameron Macaulay vive con la madre Norma, separata, e un fratello maggiore a Clydebank, una città industriale vicino a Glasgow, in Scozia. A tre anni ha cominciato ad avere un comportamento strano: parlava sempre di persone che non aveva mai conosciuto e descriveva nei dettagli luoghi nei quali non era mai stato. A volte si spingeva oltre: diceva di essere cresciuto a Barra, un’isola sperduta a nord della Cornovaglia, a 300 chilometri dalla sua città, dove, naturalmente, non era mai stato prima. Ma soprattutto nominava di continuo la sua «vecchia» famiglia, la «mamma e i fratelli di prima» e il vecchio padre di nome Shane Robertson, morto, secondo lui, in un incidente d’auto. Riusciva a descrivere la sua vecchia casa nei dettagli dicendo che era grande, bianca e affacciata su una baia di Barra, dalla quale diceva di sentire il rumore degli aerei che atterravano sulla spiaggia.

Spesso il bimbo si lamentava della sua casa di «adesso», dotata di un solo bagno mentre quella «di allora» ne aveva tre. Anche la sua famiglia attuale non gli andava tanto bene, perché viaggiava troppo poco rispetto a quella «di prima».

Per tre anni la mamma di Cameron e le maestre hanno ritenuto che i suoi racconti fossero frutto di fantasia.

Ma quando Cameron ha compiuto sei anni la situazione è precipitata: piangeva tutti i giorni perché voleva tornare dalla famiglia e dagli amici «di prima». Per risolvere la questione una volta per tutte, Norma pensò di accompagnare suo figlio a Barra, certa che il bambino, una volta giunto sull’isola, avrebbe ammesso di essersi inventato tutto. Intanto la donna aveva saputo che una casa di produzione tv era alla ricerca di storie legate alla reincarnazione e così ha contat¬tato la troupe, ha proposto il caso di suo figlio e insieme con loro ha deciso di girare un filmato sul viaggio a Barra. Al gruppo si è aggiunto anche un medico incuriosito dalla vicenda, Jim Tucker, direttore della clinica di Psichiatria infantile della Virginia University.

Una volta arrivato sull’isola, dopo aver visitato quasi tutte le case del posto, Cameron ha ritrovato la casa bianca, isolata e affacciata su una splendida baia di cui aveva tante volte parlato alla madre. Nei pressi della casa, inoltre, si è diretto a colpo sicuro verso un pertugio nascosto da cespugli: un’entrata segreta che non si sa come potesse conoscere, poiché dall’esterno era totalmente invisibile. Nel frattempo si era anche scoperto che in effetti una famiglia Robertson era esistita veramente su quell’isola e aveva abitato in quella casa, affacciata sulla baia di Cockleshell, proprio come descritto da Cameron. Tuttavia gli ultimi discendenti se n’erano andati da tempo. Ma di fronte d alcune foto della famiglia rintracciate sull’isola, il bambino ha riconosciuto il cane maculato e l’auto nera di cui parlava spesso! Dunque Cameron Macaulay si è davvero reincarnato?

Lo scienziato che invece ha studiato vari casi per anni è Ian Stevenson, professore di psichiatria all’Università di Charlottesville, è il più famoso studioso della reincarnazione. Colui che ne ha ricercato le prove scientifiche e che ha dato spiegazioni su segni, voglie, cicatrici che talvolta si hanno senza spiegazioni.

Gli studi di Ian Stevenson

In più di trenta anni di ricerche ha analizzato circa 2000 casi di bambini che raccontavano spontaneamente la loro vita precedente.

Nel libro Bambini che ricordano altre vite Stevenson raccoglie alcuni interessanti casi, scegliendoli tra le culture di tutto il mondo. C’è ad esempio la storia dell’indiano Gobal Gupta, che a due anni cominciò a sostenere di essere appartenuto in passato ad una famiglia di una casta più alta dell’attuale, che viveva in una città a 160 chilometri di distanza da quella dei suoi genitori e che uno dei suoi fratelli gli aveva sparato uccidendolo: questi elementi sono stati puntualmente verificati.

Oppure c’è il caso della srilankese Shamlinie Prema, che fin da prima che potesse parlare mostrava un totale rifiuto per l’acqua quando le volevano fare il bagno e che piangeva ogni volta che vedeva passare un autobus. Quando cominciò a parlare, la bambina raccontò che una mattina, all’età di undici anni, mentre andava a scuola, la strada era allagata e un autobus passando l’aveva schizzata facendola cadere in una risaia piena di acqua dove sarebbe morta affogata. I suoi genitori trovarono sui giornali locali questa storia esattamente come l’aveva riportata la figlia.

In molti casi di reincarnazione si verificano addirittura predizioni fatte prima di morire dall’individuo che intende reincarnarsi o sogni premonitori fatti da qualcuno che gli sta vicino.

In Birmania, ad esempio, una donna incinta sognò per ben tre volte un soldato giapponese a torso nudo e con i pantaloncini corti che le diceva che sarebbe andato a stare da lei e da suo marito. Suo figlioMa Ting Aung Myo fin da piccolissimo aveva il terrore degli aeroplani. Quando cominciò a parlare, raccontò di una vita precedente durante la Seconda Guerra Mondiale come soldato giapponese e ricordò di essere morto durante un’ incursione aerea. Descrisse anche come era vestito quando l’aereo bombardò il villaggio: era esattamente come il soldato che era comparso prima della sua nascita nei sogni della madre.

Ma la prova più forte della reincarnazione Stevenson l’ha rintracciata nel fatto che i bambini presentano voglie, malformazioni o segni di nascita che dopo un’accurata ricerca si rivelano perfettamente corrispondenti ai segni di morte, di solito violenta, di coloro che sostengono essere stati nella vita precedente. ( Il suo libro Le prove della reincarnazione, è addirittura corredato di foto a riguardo).

Un anziano pescatore dell’Alaska, ad esempio, disse a sua nipote che sarebbe rinato come suo figlio e le mostrò due cicatrici grazie alle quali lo avrebbe riconosciuto. Qualche tempo dopo la morte del nonno, la ragazza mise al mondo un bambino che riportava esattamente quelle cicatrici e che le cominciò a raccontare fin da molto piccolo la sua precedente vita come suo nonno.


http://www.ecplanet.com/node/4770


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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 14/12/2015, 12:03 
A me è capitato... diamine se è capitato!

L’esperienza dell’anima antica

Se sei un’anima antica, leggi. Se non lo sei, leggi comunque! Potresti stupirti. Un’anima antica e saggia potrebbe celarsi tra i membri della tua famiglia, tra i colleghi di lavoro, potrebbe essere un vicino di casa o anche qualcuno che ti siede accanto sull’autobus. Oh… forse è il senzatetto che chiede l’elemosina all’angolo della strada. Potrebbe essere davvero chiunque. Solo che tu non lo sai. Cioè queste persone non vanno esattamente in giro con un’etichetta sulla fronte, ma se osservi bene e da vicino, potrai riconoscerli.

Le anime antiche hanno la maggior esperienza nel gioco della vita. Hanno vissuto talmente tante incarnazioni sulla terra da sentirsi stanche ed esauste, ma tengono duro perché sono queste che stanno facendo la vera differenza sul nostro pianeta in questo momento.

Le anime antiche possono avere qualsiasi età, da meno 20 a oltre 80 anni. Sì, le anime antiche sono sempre con noi, ci accompagnano da sempre, in tutto il mondo, in ogni continente, in ogni città, ed hanno fatto esperienze nelle vite passate sia come donne che uomini, sia che abbiano vissuto a lungo che solo pochi mesi.

Forse voi stessi siete tra queste ed avete dei vaghi ricordi o vi sentite “come se” foste antichi, o magari sapete con certezza di aver vissuto tante e tante esistenze. Avete mai fatto l’esperienza di incontrare qualcuno per la prima volta e sentire di conoscerlo da sempre, diventando subito amici? Questo vuol dire che entrambi siete anime antiche. O, ancora, di incontrare qualcuno per la prima volta e subito sapere che sia qualcuno con cui dovete trascorrere il resto della vostra vita… qui decisamente siete entrambe anime antiche. Quando vi trovate in situazioni che vi sembrano familiari, incontrate persone che non avete mai visto prima, ma vi sentite come se in qualche modo vi siate già conosciuti, beh, è possibile che stiate incontrando membri familiari di passate incarnazioni.

Da quando l’umanità esiste ci sono state guerre e uccisioni su questo pianeta, perciò molto probabilmente ogni anima antica, uomo o donna, in qualunque epoca, è stata coinvolta nelle battaglie che imperversavano, quindi anche se siete donne oggi potreste essere stati feroci guerrieri in un’altra vita, vostro figlio potrebbe essere stato vostro padre o zia o cugino, e persino nemico (se ciò è funzionale alle necessità evolutive delle vostre rispettive anime nella presente incarnazione, ndt), non potete saperlo perché i ruoli e le esperienze variano ad ogni incarnazione, per tutti. I bambini e gli adulti che mostrano una saggezza che va al di là delle parole sono anime antiche.

Per alcuni di voi questo è moto chiaro, ma naturalmente lo tenete per voi, non volete urlarlo ai quattro venti. Anche se oggi non si ha più il timore di essere messi al rogo, tuttavia preferite non parlarne. Andare per il mondo a dichiarare di essere molto antichi e saggi comunque non è il modo di agire di un’anima antica e saggia !

Siate liete anime antiche! Le energie che le anime antiche hanno dovuto sempre combattere sono oggi cambiate e, che ci crediate o no, le energie dell’universo stanno operano con voi/noi anime antiche, quindi non abbiate dubbi o timori, siate coraggiosi e forti e uscite là fuori e fate ciò per cui siete venuti qui, qualunque cosa sia. Siate certi che quanto più assertivi determinati e appassionati sarete, tanto più l’universo collaborerà con voi per donarvi tutto ciò che vi serve per portare a termine il compito che vi compete.

Se vi sentite disorientati e confusi riguardo alla vostra missione e ciò che dovete compiere, aggregatevi a gruppi di altre anime antiche che stanno cercando di familiarizzare con le nuove energie e stanno risvegliandosi alla nuova coscienza. Avete dovuto combattere per i vostri diritti per tanto di quel tempo che ora dovete abituarvi alle nuove energie che sostengono i vostri sforzi. Non avete più bisogno di combattere! Dovete solo andare avanti, agire, usando l’azione positiva, ed ogni cosa sarà perfetta per voi così com’è. Abbiate fede!

State realizzando e vedendo come ogni giorno le nuove energie stiano pulendo e portando in superficie tutte la sporcizia, ogni bugia, le atrocità e le malvagità perpetrate di era in era e tenute nascoste per tanto tempo?Oggi possiamo esultare. Le nuove energie non potranno tollerare più nulla che non sia giusto, chiaro e buono per ogni forma creata. Perciò, malgrado tutte le cose orribili a cui stiamo assistendo, abbiate fede e siate certi che ogni cosa andrà bene.

Le anime antiche sanno e sentono di avere una connessione diretta e speciale con il Creatore. Non dubitano mai né si disperano; hanno vissuto troppe esperienze e sanno di essere sempre amati. Non esiste ombra di dubbio nella loro coscienza sul fatto che il Creatore sia con loro e li protegga sempre.

Le anime antiche recano in sé un grande quantitativo di luce e la luce che esse portano sta illuminando il pianeta in questo momento, perché la loro funzione è di illuminare l’oscurità. Il campo dei registri akascici che assorbe tutti i pensieri, le emozioni e la conoscenza umani la sta assorbendo dalle sagge anime antiche, per accumularla nelle griglie del pianeta, per le generazioni future. E tutto ciò è grandioso!

https://lalucedigaia.wordpress.com/2015 ... ma-antica/



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 14/12/2015, 12:30 
Atlanticus81 ha scritto:
Per alcuni di voi questo è moto chiaro, ma naturalmente lo tenete per voi, non volete urlarlo ai quattro venti. Anche se oggi non si ha più il timore di essere messi al rogo, tuttavia preferite non parlarne.



Non so se sono un'anima antica, giovane o "media", ma questa frase...be, quanto è vera.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 14/12/2015, 15:33 
Atlanticus81 ha scritto:
A me è capitato... diamine se è capitato!

Avete mai fatto l’esperienza di incontrare qualcuno per la prima volta e sentire di conoscerlo da sempre, diventando subito amici? Questo vuol dire che entrambi siete anime antiche. O, ancora, di incontrare qualcuno per la prima volta e subito sapere che sia qualcuno con cui dovete trascorrere il resto della vostra vita… qui decisamente siete entrambe anime antiche. Quando vi trovate in situazioni che vi sembrano familiari, incontrate persone che non avete mai visto prima, ma vi sentite come se in qualche modo vi siate già conosciuti, beh, è possibile che stiate incontrando membri familiari di passate incarnazioni.


E' capitato anche a me, caro Atlanticus.... [:I] [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 14/12/2015, 16:13 
Atlanticus81 ha scritto:

Avete mai fatto l’esperienza di incontrare qualcuno per la prima volta e sentire di conoscerlo da sempre, diventando subito amici? Questo vuol dire che entrambi siete anime antiche. O, ancora, di incontrare qualcuno per la prima volta e subito sapere che sia qualcuno con cui dovete trascorrere il resto della vostra vita… qui decisamente siete entrambe anime antiche. Quando vi trovate in situazioni che vi sembrano familiari, incontrate persone che non avete mai visto prima, ma vi sentite come se in qualche modo vi siate già conosciuti, beh, è possibile che stiate incontrando membri familiari di passate incarnazioni.


Purtroppo a me non è mai capitato di provare un sentimento così forte e "positivo" la prima volta che ho conosciuto qualcuno\a, ma invece mi è successo l'esatto inverso...in un'occasione che ancora oggi non dimentico...anche se ai tempi ero poco più che un ragazzino: cioè di incontrare uno e odiarlo così profondamente e incondizionatamente da aver quasi paura (prima ancora di averci parlato a fondo), come se sapessi già che brutto tipo fosse nonostante tra noi non ci fosse stato ancora nessun tipo di scontro o incomprensione (ci eravamo detti giusto un ciao e poco altro se ben rammento)... Faccio un po' fatica a spiegarlo con maggiore chiarezza e devo dire che la cosa mi stupì tantissimo allora, ma sono sicuro che una emozione simile non l'ho mai più provata (e spero proprio di non provarla più!).. Un "vecchio" nemico? [:291]


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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 23/12/2015, 23:24 
Il Bardo del titolo è "Bardo Todol", il testo più noto della letteratura tibetana: si riferisce a quello stato della mente dopo la morte, quando la coscienza è separata dal corpo. Un viaggio prezioso nell'immortalità dell'anima, attraverso il racconto lieve e sensibile di Franco Battiato.

Il regista-musicista siciliano, animato da una instancabile curiosità verso nuovi territori artistici, filosofici e spirituali, ci guida attraverso le parole di monaci e filosofi, asceti e psicologi della cultura occidentale e orientale. Verso la consapevolezza che la morte non è necessariamente un pensiero triste ma un'opportunità: prepararsi alla morte è prepararsi a vivere in modo più pieno, con serenità e gioia.

Immagine

"Tutti, più o meno, siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure, illusioni. Le sofferenze dovrebbero indurci ad abbandonare l'ego, che chiude la strada del ritorno alla nostra natura divina".

L'ho visto stasera... lo consiglio!

[;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 14/01/2016, 17:01 
Vorrei conoscere il vostro parere in merito a questa considerazione

Gli eruditi buddhisti evitano in genere di utilizzare la parola «reincarnazione», attenti a non lasciare intendere che un solo e medesimo io passi da un corpo all'altro, da una vita all'altra, come si cambia di vestito o di cravatta. Un tale punto di vista sarebbe, ai loro occhi, in contraddizione con la dottrina del anattã. Da una vita all'altra c'è passaggio ma nessuno che passa. Perciò usano la parola «trasmigrazione» che forse suggerisce meglio il carattere transeunte ed erratico delle cose, tutte senza eccezione. Solo il karma, questo filo rosso, assicura l'intelligibilità e la coerenza delle trasformazioni.

Le cose come sono - Hervé Clerc


Sto elaborando una teoria che vorrei presentare in un articolo da pubblicare nell'ambito del progetto atlanticus e vorrei confrontarmi con voi in merito.

[:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 15/01/2016, 02:35 
Atlanticus81 ha scritto:
Vorrei conoscere il vostro parere in merito a questa considerazione

Gli eruditi buddhisti evitano in genere di utilizzare la parola «reincarnazione», attenti a non lasciare intendere che un solo e medesimo io passi da un corpo all'altro, da una vita all'altra, come si cambia di vestito o di cravatta. Un tale punto di vista sarebbe, ai loro occhi, in contraddizione con la dottrina del anattã. Da una vita all'altra c'è passaggio ma nessuno che passa. Perciò usano la parola «trasmigrazione» che forse suggerisce meglio il carattere transeunte ed erratico delle cose, tutte senza eccezione. Solo il karma, questo filo rosso, assicura l'intelligibilità e la coerenza delle trasformazioni.

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Sto elaborando una teoria che vorrei presentare in un articolo da pubblicare nell'ambito del progetto atlanticus e vorrei confrontarmi con voi in merito.

[:)]


Onestamente non capisco cosa trasmigri.

Se non ci è passaggio dell'io (con o senza coscienza di se, in questo caso l'io è pura informazione) allora altro non è che morte definitiva. Che poi tutto si RIORGANIZZI mutando questo è un altro discorso (i nostri atomi facevano parte di una qualche altra stella miliardi di anni fa) ma se l'io non si sposta ma PERISCE e scompare allora non c'è "evoluzione" ma un continuo ricominciare ed a mio avviso questo viola uno dei pochi principi basilare e cioè l'indistruttibilità dell'informazione :)

Magari ho interpretato male il senso dell stralcio ma mi sembra strana questa visione soprattutto per una disciplina come il buddismo.



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 Oggetto del messaggio: Re: La Reincarnazione
MessaggioInviato: 20/01/2016, 12:29 
Ho letto un articolo interessante, vi copio qui la parte dove parla della reincarnazione secondo induismo e buddismo.
A quanto pare io, senza sospettarlo nemmeno, sono sempre stata più vicina al pensiero indù :)

"INDUISMO: CHI O COSA SI REINCARNA?

Secondo gli Upanishad e la filosofia Vedanta, l'entità si reincarna nell'sè impersonale (atman). L'atman manca non ha un elemento personale, ragion per cui l'uso del pronome riflessivo "sè" (l'io) non è corretto. Si può definire l'atman solo negando ogni attributo personale. Sebbene esso costituisca il substrato esistenziale dell'esistenza umana, l'atman non può essere ciò che trasporta il "progresso spirituale" della persona, perché non può mantenere nessun dato prodotto nel dominio illusorio dell'esistenza psico-mentale. Il progresso spirituale che si accumula verso la realizzazione dell'identità atman-Brahman è registrato dal karma, o piuttosto da una minima quantità di debito karmico. A seconda del proprio karma, alla (ri)nascita l'intero essere fisico e mentale che costituisce l'essere umano viene ricostruito. A questo livello, la persona così rimodellata sperimenta i frutti delle "sue" azioni derivanti dalle vite precedenti e deve fare del suo meglio per fermare il circolo vizioso avidya-karma-samsara.

Per cercare di spiegare il meccanismo della reincarnazione, l'Induismo Vedanta ha adottato il concetto di un corpo sottile (sukshma sharira) che resta attaccato all'atman per tutta la durata della sua schiavitù, e registra i debiti karmici e li trasmette da una vita all'altra. Comunque, questo "corpo sottile" non può essere una forma in grado di preservare gli attributi personali, in quanto non offre informazioni riguardanti le vite precedenti alla presente vita psico-mentale. Tutti questi dati sono cancellati, così che i fatti registrati dal corpo sottile sono una somma delle tendenze nascoste o impressioni (samskara) provenienti dal karma. Si materializzano inconsciamente nella vita dell'individuo, senza dargli alcun modo di comprendere la sua condizione attuale. Non esiste nessuna possibile forma per trasmettere la memoria cosciente da una vita all'altra, perché il suo dominio appartiene al mondo delle illusioni e si dissolve alla morte.

Nei darshana Samkhya e Yoga, l'entità che si reincarna è chiamata purusha, un equivalente dell'atman. Data l'assoluta dualità tra purusha e prakriti (sostanza), niente di ciò che appartiene alla vita psico-mentale può passare da una vita all'altra perché appartiene alla prakriti, che a una relazione meramente illusoria con la purusha. Comunque, nello Yoga Sutra (2,12) viene definito un meccanismo simile per la trasmissione degli effetti del karma da una vita all'altra, come nel caso della Vedanta. Il serbatoio del karma è chiamato karmashaya. Esso accompagna la purusha da una vita all'altra, e rappresenta l'insieme delle impressioni (samskara) che non hanno potuto manifestarsi nei limiti di una data vita. Non si tratta assolutamente di una memoria cosciente, di un insieme di informazioni che la persona può usare consciamente o di un nucleo di personalità, perché il karmashaya non ha niente a che fare con le abilità psico-mentali. Questo deposito di karma serve soltanto come meccanismo per adattare gli effetti del karma sulla vita della persona. Impone in modo meccanico e impersonale la rinascita (jati), la durata della vita (ayu) e le esperienze che devono accompagnarla (bhoga).


LA REINCARNAZIONE NEL BUDDISMO

Il Buddismo nega la realtà di un sè permamente, e spiega l'esistenza umana come un mero accumulo di cinque aggregati (skandha), che hanno una relazione funzionale di causa-effetto: 1) il corpo (la forma materiale e i sensi), 2) sensazione (prodotto dei sensi), 3) percezione (costruito sulla sensazione), 4) attività mentale, e 5) consapevolezza.
Tutti e cinque gli elementi, e l'insieme che essi costituiscono, sono non permanenti (anitya); sono sottoposti a una continua trasformazione, e non posseggono un principio dimorante in essi, un "sè". L'uomo solitamente pensa di averne uno a motivo della sua coscienza di se stesso. Ma essendo egli stesso in un continuo processo di trasformazione e cambiamento, la coscienza non può essere identificata con un sè che si possa supporre essere permanente. Oltre i cinque aggregati menzionati prima non può essere trovato nient'altro nell'uomo.

Comunque, qualcosa deve potersi reincarnare, secondo i dettami del karma. Quando fu chiesto al Buddha la spiegazione delle differenze tra le persone riguardo alla durata vitale, malattie, benessere materiale, ecc., egli rispose che gli uomini ereditano le conseguenze delle loro azioni, e che queste stabiliscono la loro condizione bassa o elevata (Majjhima Nikaya 3,202).

Se non esiste un vero sè, chi eredita allora le azioni e si reincarna? Buddha rispose che solo il karma passa da una vita all'altra, usando la figura della luce di una candela, che è derivata da un'altra candela senza possedere una sostanza propria. Il Buddismo insegna che nella stessa maniera si ha la rinascita senza il trasferimento del sè da un corpo all'altro. L'unico collegamento tra una vita e la successiva è di natura causale. Questa è sensa dubbio la più assurda definizione di reincarnazione che si sia mai avuta. Nella Sutra della Ghirlanda (10) si legge (trad.): "A seconda delle azioni compiute, si hanno le conseguenze che ne risultano; ma chi agisce non ha esistenza: questo è l'insegnamento del Buddha".

Le scuole Yogachara e Vajrayana (Buddhismo tibetano) del Buddismo Mahayana insegnano che esiste un'entità che si reincarna: è la consapevolezza (uno dei cinque aggregati), che ha dunque la stessa funzione dell'atman della Vedanta. Il Libro Tibetano dei Morti descrive in dettaglio le presunte esperienze avute nello stato intermedio tra due incarnazioni, suggerendo che il defunto mantiene i suoi attributi personali. Sebbene in questo caso non viene detto chiaramente cosa sopravvive dopo la morte, è menzionato un corpo mentale che non può essere toccato dalle visioni che il defunto sperimenta (12).

Qualunque sia la condizione del defunto dopo la morte secondo il Buddismo, è evidente che un eventuale nucleo personale svanirebbe subito dopo la nascita, pertanto non può esservi alcun elemento psico-mentale trasmesso da una vita all'altra. La persona nata non ricorda niente delle vite precedenti, né dei viaggi da uno stato intermedio a un altro (bardo).

Un altro elemento contraddittorio nella teoria buddista della reincarnazione è l'estrema rarità della reincarnazione come esseri umani. Il Buddha insegnò nella Chiggala Sutta che è una rara coincidenza l'ottenere un corpo umano, proprio come è una rara coincidenza che sorga nel mondo un Tathagata, un individuo degno e consapevole."

Volendo prendere alla lettera le parole del Buddha (Samyutta Nikaya 35,63), è stato calcolato che la possibilità di incarnarsi come essere umano è di una sola possibiltà su un numero di anni pari a 5 seguito da 16 zeri. Questo numero è pari a 5 milioni di volte l'età dell'universo."



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