16/05/2014, 01:19
17/05/2014, 22:18
17/05/2014, 22:24
17/05/2014, 22:38
Nisaba ha scritto:
... c'è ancora molta difficoltà nel pensare che qualcosa di "spirituale" possa corrispondere ad un "fenomeno fisico", perché nella cultura moderna religione e scienza restano due realtà quasi totalmente separate, che affrontano i problemi senza integrare il rispettivo sapere...
23/05/2014, 09:34
MaxpoweR ha scritto:
Confido maggiormente nelle discipline orientali
23/05/2014, 10:16
Nisaba ha scritto:
In ogni caso, mi sorge una domanda piuttosto basilare. Ma io sono ignorante in campo ufologico, perciò...
Perché dovrebbero fare una cosa del genere? No, non rispondetemi "se lo sapessimo avremmo già scritto un libro e fatto i soldi".
Se appartengo ad una civiltà così evoluta da viaggiare nello spazio e avere energia sufficiente per fare viaggi interplanetari, cosa me ne faccio di fare una cosa del genere?
Se appartengo ad una civiltà in grado di viaggiare fra le dimensioni (e sì, via, buttiamoci anche un po' di sovrannaturale e di fisica quantistica!), cosa me ne faccio dell'energia di altre anima? Se non condividono le mie stesse capacità, sicuramente vibrano ad un'energia minore, perciò non è che sono un grande aiuto. (Penso io, ma sicuramente mi sfugge molto).
27/05/2014, 10:35
27/05/2014, 14:17
Ufologo 555 ha scritto:
(Anche un topolino, tramite DNA dela madre, ricordava come si usciva da un ...labirinto ...)
Le testimoniuanze dell'altra Vita sono ben diverse da questo racconto, e simili.
01/07/2014, 10:39
02/07/2014, 14:03
Battiato a Bari: «Mi sono reincarnato e ricordo le mie vite precedenti»
di Katia Moro
BARI – “Emanciparmi dall’incubo delle passioni / cercare l’uno al di sopra del bene e del male / essere un’immagine divina di questa realtà”, cantava Franco Battiato in Fisiognomica, nel 1989. E oggi il poliedrico cantautore, pensatore e regista dichiara di averla raggiunta questa condizione e lo fa nella cornice più adatta: la nona edizione della manifestazione “Tre volte Dio”, organizzata da Michele Lobaccaro, cantante dei Radiodervish, e dall’associazione culturale Abusuan, che ha celebrato a Modugno, giovedì 26 giugno, il dialogo interreligioso tra i tre credi monoteisti (cattolico, ebraico e musulmano) culminato nell’assegnazione del “Premio al dialogo tre volte Dio” tributato proprio a Battiato.
A seguire, venerdì 27, il maestro ha presentato presso il cinema Armenise di Bari il suo nuovo docufilm “Attraversando il bardo”, una riflessione corale sul tema della morte analizzata da tre diverse prospettive: quella buddista, quella cristiana e quella laica e razionalista dei fisici quantistici. Il bardo nel “Libro tibetano dei morti” è lo stato intermedio, dopo la morte, quando la coscienza viene separata dal corpo. La durata massima del bardo è di 49 giorni durante i quali, secondo i buddisti, la mente è capace di raggiungere qualsiasi luogo e si prepara alla vita futura ovvero alla successiva reincarnazione. Ne abbiamo parlato con Battiato.
Da dove nasce l’esigenza di realizzare un film sulla morte?
E’ un tema al quale mi dedico oramai da molto tempo, da quando nel 1979 ho cominciato a interessarmi alla spiritualità e alla meditazione. Con la meditazione ho imparato che chiudendo gli occhi ed escludendo tutto il mondo esterno si inizia a vedere sul serio, a vivere sul serio. Ho potuto approfondire la concezione buddista della morte in un mio viaggio a Kathmandu, dove ho avuto la fortuna di poter a lungo dialogare con il Lama Kanghser, Lama Monlam e il Lama Geshe Jampa Gelek.
Il mio documentario è il risultato delle loro riflessioni e del loro credo, dell’illuminazione e del “nirvana”, inteso come fine ultimo della vita e cioè cessazione del dolore.
Le loro riflessioni sono poi messe a confronto con quelle del teologo Guidalberto Bormolini che ci ricorda come anche san Francesco definiva la morte “sorella” e che san Carlo Borromeo si fosse fatto dipingere una tela in cui la morte veniva rappresentata non con la tradizionale falce ma con una chiave d’oro, simbolo di apertura ed ingresso ad una nuova vita. Ed anche gli ebrei organizzano in occasione della morte di un proprio congiunto delle feste molto più simili a un matrimonio che a un funerale.
Molti sono quindi i punti di contatto tra i diversi credi religiosi. Lei per quale propende?
Sicuramente il buddismo, al quale mi sento molto più affine da quando ho intrapreso il mio percorso di spiritualità. Io credo nella reincarnazione, come professano i buddisti e sono assolutamente convinto di essermi più volte reincarnato: ho anche vividi e forti ricordi delle mie vite precedenti. Ma questo non significa rinnegare la religione cristiana nel cui ambito culturale naturalmente mi sono formato essendo nato in Italia e in una famiglia cattolica.
Non si tratta di un tradimento, perché i due credi religiosi sono complementari tra loro e si intersecano senza esclusione. Un’altra mia grande fonte di ispirazione è per esempio un libro fondamentale, “L’essenza della vita” del monaco benedettino Willigis Jager, mistico tedesco che nella seconda metà degli anni 70 diventa allievo di un maestro zen giapponese. Tornato in Germania, nel 2001, viene accusato dall’allora cardinale Ratzinger di falsare il concetto cristiano di Dio e gli viene vietato di svolgere qualunque forma di attività pubblica.
E’ evidente dunque quanto la Chiesa cattolica sia lontana anni luce dalla forma di preghiera contemplativa, mentre persino gli scienziati oggi si interessano alla contemplazione e alla meditazione.
In che modo il mondo laico entra in questo discorso sul misticismo?
Avevo una cara amica, un fisico in odore di Nobel mai ricevuto, alla quale una volta chiesi se riuscisse ad osservare anche la parte interiore dell’essere umano. Lei si limitò a scoppiare in una risata, ma forse oggi mi darebbe ragione. I fisici quantistici hanno superato il limite tra scienza e fede e hanno dato vita ad una vera rivoluzione.
Nel mio docufilm un fisico quantistico dichiara che la scienza ha dimostrato l’esistenza di una fase intermedia dopo la morte e che addirittura ci sono cechi che durante questa fase riescono a vedere tutto chiaramente. La fisica quantistica è arrivata a sostenere l’immortalità dell’uomo e a dichiarare che l’essere umano è un “matrix”, una realtà simulata, solo un’immagine bidimensionale di mille altre realtà e diverse dimensioni coesistenti.
Ma qual è il fine ultimo del suo film?
Educare a una nuova concezione della morte, preparare le menti a viverla più serenamente ad accettarla, senza più la necessità di scongiuri, amuleti, negazione di una delle tante fasi della nostra esistenza, che rappresenta un ciclo continuo di morte e rinascita. In realtà non moriamo mai e non nasciamo mai. Siamo stati capaci di superare qualunque tabù anche quello del sesso, perché non possiamo superare quello della morte?
http://www.barinedita.it/inchieste/n144 ... precedenti
16/07/2014, 16:38
21/07/2014, 10:25
“È opinione ormai ampiamente diffusa nelle persone la visione scientifica secondo la quale ogni essere umano è fondamentalmente un robot meccanico, prospettiva che rischia di avere un impatto significativo e corrosivo sul tessuto morale della società”.
27/07/2014, 14:47
Atlanticus81 ha scritto:
Ecco perchè l’Anima esiste: la spiegazione di un fisico
Esiste l'anima? Fino a qualche decennio fa, questa domanda era lecita solo nell'ambito di una riflessione teologica. Oggi, invece, entra a pieno diritto nelle domande fondamentali della fisica teorica. Henry P. Stapp, fisico teorico presso la University of California-Berkeley, non vuole dimostrare l'esistenza dell'anima, ma che essa si inserisce all'interno delle leggi della fisica.
09/08/2014, 23:58
“Dimmi, Signore, dimmi se la mia infanzia successe ad altra mia età morta prima di essa? E prima ancora di quella vita, o Dio, mia gioia, fui io forse in qualche luogo o in qualche corpo? “.
(S.Agostino “Confessioni”)
“L’anima non ha principio né fine. Ogni anima entra in questo mondo fortificata dalle vittorie oppure indebolita dai difetti della vita precedente. Il suo posto in questo mondo, quasi dimora destinata all’onore o al disonore, è determinato dai suoi precedenti meriti. Il suo operato in questo mondo determina il posto che essa avrà nel mondo successivo Non è forse più conforme a ragione che ogni anima, per certe misteriose ragioni, venga introdotta in un corpo e ivi introdotta secondo i suoi meriti e le sue precedenti azioni? ”.
(Origene)
17/08/2014, 22:01