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@ quisquis

Potresti se puoi essere più esplicito e soprattutto dare indicazione del buddismo che hai citato?

Grazie anticipate. [:)]



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MessaggioInviato: 31/05/2011, 22:37 
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Hynekeniano ha scritto:

@ quisquis

Potresti se puoi essere più esplicito e soprattutto dare indicazione del buddismo che hai citato?

Grazie anticipate. [:)]


Volevo solo dire questo: il punto focale è "Chi è che si reincarna?" (all'induista) oppure se vogliamo "che cosa è che rinasce"? (alla buddhista) . Come è noto il rispondere a questa domanda in un modo piuttosto che in un altro o anche solo il porla in un dato modo piuttosto che in un altro costituisce una delle grandi differenze tra induismo e buddhismo. Lungi da me il pensare di inoltrarmi in questo ginepraio: come è noto i lama tibetani, per restare solo in ambito mahayana, disputano socraticamente anni (secondo una concezione del dialogo come maieutica che un tempo praticavamo anche noi in occidente) su queste sottigliezze, prima di essere considerati degni di certi titoli e di certe qualifiche. Di sicuro in oriente c'è tutta una speculazione filosofica sul tema reincarnazione (all'induista) o rinascita (alla buddhista) paragonabile per ricchezza di dettaglio (ma non per metodo) alla ricchezza di dettaglio delle scienze occidentali moderne.

Quello che mi affascina però è che, nonostante (o forse proprio per, verrebbe da pensare) tutto ciò, nonostante in ambito buddhista si abbia quasi paura di nominare la parola "io" o "anima" o "jivatma", preferendo a ciò senza dubbio l' "anatta" e la parola "mente", nonostante si eviti di porsi sul piano relativo del jiva riverbero di Ishvara, alla fine si vive l'idea della rinascita più o meno come la rinascita - intesa come rimanifestazione su di un dato piano del reale - di una parte profonda di se stessi; segno quindi che la teoria dell'anatta è più complessa di come viene di solo presentata in prima battuta, almeno in occidente. Perché se c'è un nucleo profondo di me che sopravvive alla morte e si rimanifesta in un nuovo essere, per semplificare pensiamo ad un nuovo individuo umano, allora di quel nucleo profondo non posso dire sic et simpliciter "non sé non sé", non posso dire anatta. Al più posso dirlo del quisquis di turno qui ed ora, ma questo gli stoici antichi lo sapevano già.
Del resto la metafora dell'attore che in teatro (vedi l'ellade antica) cambia costume e magari esce anche del tutto dal teatro (vedi uscita dalla ruota delle rinascite) è sicuramente occidentalissima (nel senso antico del termine).

Quindi mi stupisce vedere che, mentre in ambito hinayana ossia di buddhismo meridionale si resta più attaccati all'ortodossia che vede nella morte-rinascita una maggiore discontinuità di quella che vi vedono gli indù, in quanto l'hinayana pone una maggior enfasi sul concetto che non c'è un'anima individuale che rinasce, nel buddhismo mahayana, nonostante una maggior speculazione filosofica volta a supportare il medesimo concetto si finisce più facilmente (e non solo a livello popolare) per vivere quest'idea in modo più prossimo all'idea indù del jivatma che rinasce. Questa almeno è la mia impressione e trovo la cosa curiosa.

In ogni caso a ben vedere è solo una questione di punti di vista, infatti lo stesso induismo non nega affatto (anzi) la validità di un punto di vista meno relativo, rispetto al quale non c'è jiva e quindi non c'è rinascita, ma solo brahman, ossia l'assoluto. Il bello è che i due punti di vista non si negano ma si integrano a vicenda; infatti finché il riflesso individuale del jiva si identifica nei "desideri" (in senso molto ampio, nel senso di samsara) allora continua a trasmigrare, pur essendo anche questa un'illusione : il teatro stesso è solo un posto dove per convenzione si recita una parte, si esce di scena in modo ora più drammatico ora maggiormente anonimo, si torna dietro le quinte e magari si torna successivamente in scena recitando un ruolo diverso, ma alla fine nulla vieta di uscire dal teatro stesso e dalla convenzione attore-recita.


Ultima modifica di quisquis il 31/05/2011, 23:00, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/06/2012, 17:41 
"Reincarnazione": riflessioni congiunte
al modello di Informazione dinamica


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di Fausto Intilla

http://oloscience.blogspot.it/2012/06/r ... te-al.html

Vorrei qui rispondere ad una domanda che dal giorno in cui ho scritto l’articolo sull’equivalenza Anima-Informazione (http://oloscience.blogspot.ch/2009/08/f ... eoria.html) , mi hanno posto in molti; ossia: “Cosa ne pensi del concetto di Reincarnazione? Come si concilia la tua teoria con tale fenomeno, ipotizzando ovviamente che esista?”. In genere, quando si parla di Reincarnazione, si pensa subito ad una determinata quantità di Informazione dinamica (Anima), che nel momento in cui si dissocia da un corpo fisico (determinando la morte fisica dell’entità biologica animata in questione, sia essa appartenente alla specie umana o ad un’altra specie animale), vada a “confluire” in un altro corpo appena nato, appartenente alla specie animale d’origine. Per certi versi, tale visione della realtà non è del tutto sbagliata, ma occorre approfondire la questione, per poter offrire ulteriori elementi su cui riflettere, anche ai più scettici. Tra gli scettici, infatti, vi è sempre una grande maggioranza di persone che, per demolire in partenza l’ipotesi della Reincarnazione, fa appello alla seguente domanda/riflessione: “Ma se in origine sulla Terra , ossia diversi milioni di anni fa, eravamo solo in poche migliaia di individui, ed ora siamo in ben sette miliardi, da dove sono giunte tutte le altre anime, di individui di generazioni e generazioni che si sono susseguite sin dalla notte dei tempi? Lo stesso discorso vale anche per le altre specie animali”.

A questo punto, occorre quindi analizzare le cose tenendo sempre fede agli assunti di base relativi alla mia teoria sul concetto di Informazione potenziale (statica) e dinamica. Spesso ci si dimentica che è la coscienza stessa (prodotta dall’attività cerebrale) a generare, col passare del tempo (ossia degli anni), quel campo di Informazione dinamica (anima) , che ovviamente accresce con l’accumularsi di percezioni sensoriali ed esperienze (dunque attraverso un continuo flusso di Informazione che “assorbiamo” per tutta la vita dalla realtà a noi circostante). Ma faremmo un errore madornale pensando che Anima e Coscienza siano la stessa cosa! Occorre dunque considerare l’Anima, come una sorta di “campo di risonanza”, prodotto dalla Coscienza. Tale “campo di risonanza”, non è nient’altro che quel nucleo o campo di Informazione dinamica che una volta generatosi ed “intensificatosi” nel tempo, rimane immutabile ed “indistruttibile” poiché non influenzabile dai campi elettromagnetici o da qualsiasi altra forza/forma di energia ad esso circostante. Ecco perché non ci è possibile rilevare la presenza dell’Anima, attraverso alcun mezzo fisico attualmente disponibile dall’uomo.

Pensiamo ora alla possibilità che un determinato campo di Informazione dinamica (sia esso l’anima di un essere umano precedentemente defunto o appartenuta ad un’altra specie animale. Qui però occorre porsi le seguenti domande: Fino a che punto deve essere intensa e complessa l’attività cerebrale di un essere vivente del regno animale, per poter generare un campo di Informazione dinamica? Oppure qualsiasi tipo di attività cerebrale, anche la meno complessa di questo mondo, è in grado di generare un “campo di risonanza”, benché minimo, e quindi immutabile nel tempo? Tutti gli animali hanno dunque un’anima, oppure solo quelli più evoluti? Ovviamente su tali domande ci si potrebbe speculare sopra parecchio), “confluisca” nel cervello di un individuo appena nato. Esso potrebbe tranquillamente “legarsi” al campo di Informazione dinamica di “bassa intensità”, prodottasi nei pochi giorni di vita dell’individuo in questione. In tal caso saremmo di fronte ad una condizione di interazione tra due campi di Informazione dinamica: uno assai complesso (quello “invasivo”) e l’altro di “bassa complessità/intensità” (quello formatosi nei primi giorni di vita dell’individuo in questione) , in associazione con l’attività cerebrale del neonato. I due campi di Informazione dinamica, in ultima analisi, rappresenterebbero dunque una sorta di “risonanza mnemonica” legata al continuo flusso di coscienza generata dai processi cerebrali (neuronali). Durante i primi anni di vita del soggetto in questione quindi, si avrà una predominanza del campo di Informazione “invasivo”, rispetto a quello naturale che accresce proporzionalmente e parallelamente all’evolversi della coscienza dell’individuo in questione.

Col passare del tempo (ossia degli anni), la predominanza del campo di Informazione “invasivo” tenderà ad “amalgamarsi” con quello naturale del soggetto; questo avviene gradualmente, man mano che il campo di Informazione naturale accresce nel tempo, sino a raggiungere più o meno la stessa “intensità” del campo “invasivo”; ossia fino al momento in cui i ricordi legati alla comune esperienza percettiva e sensoriale quotidiana, che hanno contribuito allo sviluppo dei due campi di Informazione dinamica (principalmente di quello naturale e in minor misura di quello invasivo), tendono ad essere tutti simili tra loro e dunque a creare quello stato mentale in cui l’individuo si riconosce come un essere unico, dotato di un unico “bagaglio di ricordi”, associato al suo percorso di vita attuale (senza alcun legame con eventuali ricordi legati a vite di altri individui ormai defunti da mesi oppure da secoli). È possibile ipotizzare che il campo di Informazione dinamica di un essere umano ormai deceduto da tempo, sia in grado di invadere un campo di Informazione dinamica naturale di un individuo appena nato, in modo assai più semplice rispetto all’invasione di un campo di Informazione dinamica di un individuo già adulto. Infatti , tra due campi di Informazione dinamica della stessa “intensità”, è assai probabile che vi sia una certa repulsione e dunque un’impossibilità di base all’interazione reciproca. Diversamente invece, possiamo ipotizzare che tra un campo di Informazione dinamica di notevole “intensità” ed uno estremamente più “debole”, la tendenza sia quella che porta ad un “assorbimento” del campo più debole da parte del campo più “forte”.

Alla luce di tutto quanto esposto ed ipotizzato sin qui, ora possiamo quindi facilmente capire il motivo per cui alcuni bambini, nei loro primi anni di vita, tendono a ricordare eventi ed episodi di vita, appartenuti ad altri individui vissuti prima di loro (in epoche recenti o assai remote rispetto alla loro). Il motivo per cui tali ricordi, relativi ad altre vite vissute da altri individui in epoche diverse, tendano a scomparire col passare degli anni (in genere dopo i 10-12 anni di età), è già stato da parte mia spiegato poc’anzi. Nel momento in cui i ricordi relativi alle vite di altri individui vissuti in epoche passate svaniscono completamente, poiché vengono “confusi” e “amalgamati” con quelli più recenti, propri della vita del soggetto in questione (ossia formatisi nei primi 10-12 anni di vita), egli tenderà, come già detto, a riconoscersi come un essere unico, la cui vita è iniziata solo 10 o 12 anni prima …e non ovviamente in un recente o remoto passato, di cui non sarebbe neppure più in grado di descriverne i vari aspetti di natura sociale e ambientale, in quanto volti e luoghi d’altri tempi, non apparterrebbero più alla sua dimensione mentale.


Fausto Intilla, 19 giugno 2012

Fonte:
http://oloscience.blogspot.it/2012/06/r ... te-al.html



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MessaggioInviato: 24/06/2012, 18:04 
Verso metà degli anni '90, presso il centro yoga che frequentavo, era possibile partecipare ad un corso collettivo sull'ipnosi regressiva per rivivere tre vite precedenti. Si svolgeva in due giorni, nel primo la teoria, durante il secondo l'ipnosi. Partecipai per curiosità sia fisica che spirituale, più che altro era più il mio ego che voleva curiosare [:)]

Eravamo circa una quindicina di persone, alcune si addormentarono durante la fase del rilassamento. La spiegazione a questo era che non erano pronte per una prova del genere.
Nella fase del racconto al gruppo, dopo le visualizzazioni, una ragazza disse che in una vita si era vista su un altro pianeta con un corpo diverso (ma non ricordo come era fatto questo corpo).
Un fatto curioso..quando ci fu chiesto di immaginarci come eravamo prima di nascere, tutti abbiamo avuto la stessa visualizzazione: fiammelle sospese nello spazio (come stelle).



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Ricordi chi guidava il gruppo?


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Cita:
aufononmistufo ha scritto:

La reincarnazione è una stupidaggine ed è anche l'unica cosa riguardante le religioni che si può confutare matematicamente.

Scrivere una formula completa è poco sensato dato che per capirla servirebbero conoscenze matematiche avanzate; però è facile dimostrare che noi non possiamo essere stati altre persone del passato dato che al mondo ci sono più persone in vita di quante ne siano morte negli ultimi 4 milioni di anni

A prima vista può sembrare assurdo che che ci siano più esseri umani vivi che morti ma è proprio così (e con ampio margine a favore dei vivi)

Ergo la reincarnazione è insensata.

PS. ovviamente vale pure con animali, piante, sassi e qualsiasi altro strampalato tipo di reincarnazione, solo che dimostrarne l'insensatezza richiede per forza di cose un calcolo complicato.


Il ragionamento non è valido perché presuppone già un particolare modo di concepire la reincarnazione, e non altri.
Di fatto, il ragionamento sarebbe valido solo se tutte le anime umane esistenti fossero incarnate e destinate a vivere molte volte, e non esistessero altri tipi di anime.
Ma se noi non sappiamo neanche se le anime esistono o no, non possiamo neanche sapere quante ne esistono, e in che condizioni di vita.
Potrebbero esistere miliardi e miliardi di anime disincarnate delle quali sono una piccola parte si è incarnata anche una sola volta, per esempio. Di fatto, così stanti le cose, alcune anime umane attualmente viventi sulla Terra sarebbero reincarnazioni di persone già vissute qui molto tempo fa, e altre invece vivrebbero per la prima volta sulla Terra, mentre prima invece vivevano da disincarnate, oppure chissà, vivevano su altri pianeti abitati da creature simili a noi.
In pratica, non c'è niente da fare: la ragione è impotente a dimostrare o confutare dottrine religiose, di qualsiasi tipo, a parte quelle che non hanno coerenza interna o che contraddicono fatti scientifici accertati.
Quindi si può continuare a credere tranquillamente alla reincarnazione, anche se dobbiamo scartare l'idea che siamo tutti reincarnazioni di persone di epoche precedenti.
Anche perché si può altrettanto immaginare che ci siano persone che invece siano reincarnazioni di esistenze avvenute NEL FUTURO anziché nel passato.... sapete com'è... si dice che per lo spirito il tempo non esiste. Quindi perché non pensare che le anime possono viaggiare attraverso il tempo, e non solo attraverso lo spazio?
Come vedi, signor Ufostufo, bisogna stare molto cauti con le dottrine mistiche, invece di partire subito a dire che sono delle "stupidaggini".
Oltre ciò che vediamo e sappiamo, non possiamo dire molto su ciò che è stupido e non lo è....


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MessaggioInviato: 24/06/2012, 19:36 
Cita:
Sheenky ha scritto:

Ricordi chi guidava il gruppo?

purtroppo no



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MessaggioInviato: 25/06/2012, 22:59 
Cita:
Thalita ha scritto:

Un fatto curioso..quando ci fu chiesto di immaginarci come eravamo prima di nascere, tutti abbiamo avuto la stessa visualizzazione: fiammelle sospese nello spazio (come stelle).



Bello...... [:)]

Anch'io, grazie all'ipnosi regressiva, sono riuscito a visualizzare flash delle mie vite precedenti. E la cosa è stata molto convincente... perchè grazie a quel brandello di esistenza e alle successive "ricostruzioni", sono riuscito a comprendere delle cose fondamentali che mi porto dietro tuttora. Inoltre, quella bellissima esperienza, mi ha permesso di incontrare nuovamente una donna che per me è stata molto importante.... in quella vita (cioè quella del flash) e in questa.



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MessaggioInviato: 25/06/2012, 23:49 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Thalita ha scritto:

Un fatto curioso..quando ci fu chiesto di immaginarci come eravamo prima di nascere, tutti abbiamo avuto la stessa visualizzazione: fiammelle sospese nello spazio (come stelle).



Bello...... [:)]

Anch'io, grazie all'ipnosi regressiva, sono riuscito a visualizzare flash delle mie vite precedenti. E la cosa è stata molto convincente... perchè grazie a quel brandello di esistenza e alle successive "ricostruzioni", sono riuscito a comprendere delle cose fondamentali che mi porto dietro tuttora. Inoltre, quella bellissima esperienza, mi ha permesso di incontrare nuovamente una donna che per me è stata molto importante.... in quella vita (cioè quella del flash) e in questa.

wow [:D]
anche a me è servito per capire alcuni tratti del mio carattere e il perché di alcune situazioni o blocchi (intesi anche come persone) in questa vita.
I flash sono stati tre, quasi quattro perché per poco ho visualizzato la scena di un sogno che mi accompagnava da qualche anno, l'ho vista solo per un attimo, ma ho così capito che quel sogno ricorrente veniva da altre esperienze e mi serviva per progredire in questa vita.


Ultima modifica di Thalita il 25/06/2012, 23:50, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
al mondo ci sono più persone in vita di quante ne siano morte negli ultimi 4 milioni di anni

A prima vista può sembrare assurdo che che ci siano più esseri umani vivi che morti ma è proprio così (e con ampio margine a favore dei vivi)


cari amici, non sono solito fare polemica,ma qui [8)] classica affermazione degli scettici che.....tanto non vanno a verificare [8D]
ma
Cita:
Sommando tutte le cifre si scopre che sulla Terra sono vissuti all’incirca 81 miliardi di uomini anatomicamente moderni. Se la gente dopo la morte se ne va davvero in paradiso, l’aldilà deve essere un posto molto affollato.


http://www.ilpalo.com/libri-scientifici ... 20uomo.htm
che era la cifra che io già conoscevo [;)]
ciao
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STORIA CONDENSATA DELLA RINASCITA

Fonte: Libro "Reincarnazione" di Joe Fisher

Per i nostri antenati andare alla tomba significava ritornare alla Madre Terra dalla illimitate capacità di rinascita. Morire era rinascere, e rinascere era venire fisicamente risistemati, cosi da esprimere più appropriatamente l'eterna energia spirituale. Chunang-tzu, il mistico taoista che visse nel quarto secolo a.C., colse l'ottimismo del processo quando scrisse:

"Aver raggiunto la forma umana deve sempre essere fonte di gioia. E' quindi, andare incontro a infinite transizioni, con solo l'infinito a cui aspirare - che incomparabile felicità!"

Mentre la civiltà evolveva lentamente dallo stile di vita delle tribù sparse, gli istinti primari di rinnovamento, che avevano ispirato miti sacri e fornito significato ai rigori della sopravvivenza quotidiana, diventarono la dottrina della reincarnazione.

Immagine

La base logica riconosciuta della dottrina della successione delle vite di ciascuno sulla Terra è il karma, la nozione secondo cui qualunque cosa una persona pensi e faccia, si riflette sull'equilibrio dell'universo, dando origine a una reazione. In altre parole, la rinascita non rallenta mai fino a che tutte le imperfezioni sono state sradicate attraverso la complessa interazione di causa ed effetto.
La giustizia impersona del karma è implicita nel tessuto stesso dell'universo. La legge della conservazione dell'energia, secondo cui nessuna parte di essa va persa, la terza legge del moto di Newton (ogni azione ha la sua reazione che è uguale o contraria) e la frase biblica spesso citata: "l'uomo raccoglierà ciò che avrà seminato" (Lettera ai Galati 6,7), tutte testimoniano la contabilità del karma.
Dal momento dell'adozione della reincarnazione e del karma dal parte di dotti, filosofi e saggi, gli orientali hanno timorosamente ammirato le rotazione inesorabili della "ruota della vita". Non così la loro controparte nell'emisfero occidentale, in cui la reincarnazione fu sepolta viva più di quattordici secoli fa. I becchini cospiratori furono la Chiesa e lo Stato, che temevano che la loro autorità potesse essere messa in dubbio da un dottrina che rendeva gli individui responsabili della propria salvezza. Sino al 553 d.C., quando l'imperatore Giustiniano denunciò la "mostruosa restaurazione" della rinascita, ai fedeli si insegnava a credere nella vita eterna, ignorando però la sorella spirituale dell'immortalità, la reincarnazione. I cristiani imparano che l'eternità comincia con la nascita.

Prosegue qui: http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9634

Buona lettura!
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Cita:
Sheenky ha scritto:

STORIA CONDENSATA DELLA RINASCITA

Dal momento dell'adozione della reincarnazione e del karma dal parte di dotti, filosofi e saggi, gli orientali hanno timorosamente ammirato le rotazione inesorabili della "ruota della vita". Non così la loro controparte nell'emisfero occidentale, in cui la reincarnazione fu sepolta viva più di quattordici secoli fa. I becchini cospiratori furono la Chiesa e lo Stato, che temevano che la loro autorità potesse essere messa in dubbio da un dottrina che rendeva gli individui responsabili della propria salvezza.


Ma quanti disastri hanno posto in essere questi qui? [:I]



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eeeeeee....se siamo ancora qui a parlarne dopo 2000 anni....fa un po te...
[:246]


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REINCARNAZIONE: DETTO DALLA BOCCA DEI BAMBINI

Fonte: Libro "Reincarnazione" di Joe Fisher

La piccola Romy Crees confidò in maniera spontanea i suoi ricordi dell'uomo che lei insisteva di essere precedentemente stata, con osservazioni sparse mischiate alle chiacchiere sul mondo intorno a lei. Non appena aveva potuto parlare, la piccola ricciuta bimbetta di Des Moines, Iowa, disse di essere Joe Williams, marito di Sheila e padre di tre bambini. Più e più volte espresso il desiderio di andare a casa. Poi continuò descrivendo la sua morte in un incidente in moto, una descrizione così vivida da scuotere i suoi genitori al punto di prendere sul serio quello che inizialmente avevano respinto come sciocchezze prodotte dalla fantasia infantile.

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"Ho paura delle moto" disse Romy.
La bimba di tre anni aveva ricordi così persistenti degli avvenimenti e della personalità di quest'altra, misteriosa vita, che alla fine i genitori acconsentirono a incontrare a casa loro Hemendra Banerjee, un investigatore professionista della memoria extracerebrale. Accompagnato da sua moglie Margit, che collaborava alla ricerca, e da due giornalisti del mensile svedese "Allers", Banerjee arrivò a casa dei Crees in un freddo giorno d'inverno del 1981. Con i ricci saltellanti intorno al viso roseo, Romy, in un vestito blu a fiori, era intenta a giocare sullo spesso tappeto del soggiorno. Un'immagine della Madonna della Chiesa cattolica romana sorrideva dal muro mentre Bonnie Crees, 28 anni, raccontava come aveva cercato di distrarre la figlia con la speranza di deviare questi ricordi disturbanti e anche di incoraggiare conversazioni più normali ma l'altra vita continuava intromettersi...
"Andavo a scuola a Charles City" diceva Romy.
"Vivevo in una casa di mattoni rossi e ho sposato Sheila e abbiamo avuto dei bambini, ma allora non vivevamo a Charles City..."
"Mia madre ha male a una gamba,qui" diceva, indicando la sua gamba destra.
"Il nome di mamma Williams è Louise. Non l'ho vista per molto tempo."
"Quando vivevo a casa ci fu un incendio. è stata colpa mia, ma la mamma gettò acqua sul fuoco. Si bruciò le mani."
La faccia di Romy si illuminò d'interesse quando Bonnie Crees mise in relazione le preoccupazioni della figlia con Joe Williams e Charles City.

Prosegue qui: http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9637

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