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Grigio
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MessaggioInviato: 03/06/2011, 00:15 
Signore fa che non restiamo confusi in eterno. (estendo qui quella che una mia preghiera).

Ho madre e sorella che hanno seri problemi che i sacerdoti attribuiscono a forze malvage. Mia madre dice tanti di quei rosari, per non parlare di esorcisti e cose varie. Saranno 20-30-40 anni che vanno avanti così. Miglioramenti 0. Ogni tanto ho il sospetto che siano parassitate da qualche entità. E con questo discorso del sangue e di entità che si nutrono delle sofferenze, i sospetti mi sono aumentati.

Anch'io conosco di una persona che era atea, i parenti sono andati a Medjugorie ed è guarita ed è diventata credente ma poi la malattia si è ripresentata a distanza di diversi anni ed è morta. La commissione per i miracoli esclude che ci possano essere guarigioni temporanee.

Ripeto io sono credente ma "credo" anche che ci siano alcuni fenomeni spirituali di dubbia provenienza. Il fatto che in luoghi come Lourdes o altri luoghi di apparizioni mariane fossero considerati sacri anche da che credeva nelle divinità pagane pone diversi interrogativi. Che in questi luoghi si riuniscano così tanti sofferenti... Gesù ha detto che dove due o tre persone sono riunite nel suo nome, lui sarebbe stato in mezzo a loro (insieme a loro), allora perchè fare tanti kilometri? Qual è la verità?



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MessaggioInviato: 03/06/2011, 16:06 
io credo che un "miracolo" la guarigione da una malattia anche fin dalla nascita.. vuol dire praticamente redimere quella persona dai peccati, commessi nella vita passata e quindi dei debiti che sta finendo di saldare.. vengono saldati all'istante, quindi per averere una redensione si deve anche cercare in modo sincero, con l'aiuto di altre persone sicuramente, e sacrificandosi arrivando anche in quei luoghi di culto.. non per niente a Medjugorie i pellegrini salgono a piedi nudi una montagna di sassi in penitenza e per la guarigione di parenti malati.

Bisogna capire che è la nostra anima a dover cambiare prima di tutto e di cercare i doni dagli altri..


Ultima modifica di Wave il 03/06/2011, 16:08, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/06/2011, 17:57 
Infatti, quello che succede a Medjugorje sono innanzi tutto le conversioni ...
I miracoli non sono altro che un "segno" per gli altri ... Un ... incoraggiamento se vogliamo.



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MessaggioInviato: 03/06/2011, 19:07 
Cita:
Wave ha scritto:

io credo che un "miracolo" la guarigione da una malattia anche fin dalla nascita.. vuol dire praticamente redimere quella persona dai peccati, commessi nella vita passata e quindi dei debiti che sta finendo di saldare.. vengono saldati all'istante, quindi per averere una redensione si deve anche cercare in modo sincero, con l'aiuto di altre persone sicuramente, e sacrificandosi arrivando anche in quei luoghi di culto.. non per niente a Medjugorie i pellegrini salgono a piedi nudi una montagna di sassi in penitenza e per la guarigione di parenti malati.

Bisogna capire che è la nostra anima a dover cambiare prima di tutto e di cercare i doni dagli altri..


Se Gesù è morto per i nostri peccati, non c'è bisogno di altre vite. Una basta e avanza. Delle due l'una: o la morte di Gesù basta e avanza per perdonare i peccati o è necessaria la reincarnazione.



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MessaggioInviato: 03/06/2011, 23:51 
Cita:
Hannah ha scritto:

Se Gesù è morto per i nostri peccati, non c'è bisogno di altre vite. Una basta e avanza. Delle due l'una: o la morte di Gesù basta e avanza per perdonare i peccati o è necessaria la reincarnazione.


(ho scritto di corsa) dicevo l'anima deve cambiare, crescere.. prima di cercare i doni dagli altri

Gesù si è sacrificato per l'umanità, per questo fu chiamato l'agnello di Dio.. per insegnare la giusta via da prendere all'uomo moderno, si è preso sulle spalle i peccati dell'umanità prima della sua morte fisica, ma non anche quelli futuri...
ti risulta che l'uomo dopo la morte del Messia non abbia più peccato? direi di no!

se non ci fossero le malattie, come le altre cose brutte non sapremmo che esiste il male.. oggi c'è chi ancora non crede nel male e nel bene.. invece in questa vita, questi cicli di eventi servono per farci comprendere che esistono entrambi.. una porta alla morte, una porta alla vita..


Ultima modifica di Wave il 03/06/2011, 23:53, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/06/2011, 11:13 
Tutto nasce dal peccato originale: una scelta di vita fatta dai nostri progenitori (e di certo non scimmioni!) sotto l'inganno di un altro essere ribellato a Dio per invidia. Altrimenti saremmo rimasti perfetti e senza il "passaggio" della morte ... E ignari del dolore!
Ora, tutto è riconquista, ma con l'aiuto dela Redenzione.



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 12:42 
Cita:
Wave ha scritto:

Cita:
Hannah ha scritto:

Se Gesù è morto per i nostri peccati, non c'è bisogno di altre vite. Una basta e avanza. Delle due l'una: o la morte di Gesù basta e avanza per perdonare i peccati o è necessaria la reincarnazione.


(ho scritto di corsa) dicevo l'anima deve cambiare, crescere.. prima di cercare i doni dagli altri

Gesù si è sacrificato per l'umanità, per questo fu chiamato l'agnello di Dio.. per insegnare la giusta via da prendere all'uomo moderno, si è preso sulle spalle i peccati dell'umanità prima della sua morte fisica, ma non anche quelli futuri...
ti risulta che l'uomo dopo la morte del Messia non abbia più peccato? direi di no!

se non ci fossero le malattie, come le altre cose brutte non sapremmo che esiste il male.. oggi c'è chi ancora non crede nel male e nel bene.. invece in questa vita, questi cicli di eventi servono per farci comprendere che esistono entrambi.. una porta alla morte, una porta alla vita..



Dire che Gesù si sia accollato solo i peccati passati significherebbe rendere vana la croce di Cristo. Casomai sono gli effetti dei peccati che in questa vita si fanno ancora sentire. Ma la redenzione di Cristo ha valore per chiunque ci crede, indipendentemente dal tempo.



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 16:09 
io la penso come angeldark............ chi è? e cosa vuole questa entità?



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MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:27 
Ringrazio AngelDark per aver ricordato il grande Salvador Freixedo il quale ipotizza che questo genere di apparizioni hanno lo scopo di succhiare tramite il vampirismo astrale le energie di migliaia di persone, queste entità si nutrirebbero di dolore, disperazione e altri sentimenti estremi, esattamente come le entità che vengono scambiate per alieni e collegate erroneamente alle abduction secondo alcune teorie.


L'inganno di Medjugorie

Qualche giorno fa, aggirandomi tra gli scaffali di una libreria, ho notato un testo sulle apparizioni mariane di Medjugorie. Il libro è stato scritto da un sacerdote: mi pare il direttore di Radio Maria. Sulla copertina del saggio era visibile, in un’immagine fotografica, il santuario costruito nella cittadina croata in onore della Vergine, un brutto edificio, dalla facciata perfettamente simmetrica. (Nel Medioevo la simmetria e la logica erano considerate prerogative del diavolo). Sullo sfondo, in un cielo di un azzurro opaco, veleggiavano le ormai famigerate nubi chimiche, lunghi e “nervosi” sfilacci, che solo un occhio inesperto può scambiare per cirri.

Non sono rimasto sorpreso, poiché so che il fenomeno delle scie velenose ha assunto purtroppo carattere quasi planetario, ma mi è venuta in mente un’ipotesi di Salvador Freixedo, un ex gesuita, secondo il quale i “miracoli” mariani sono prodotti da alcune entità per assorbire le energie psichiche della migliaia di fedeli che confluiscono nei luoghi delle apparizioni. La congettura non mi pare peregrina: infatti è noto che il cervello umano produce onde elettromagnetiche registrabili con un elettroencefalogramma. Freixedo nota che l’attività cerebrale umana genera anche onde di lunghezza e di frequenza molto variabile. Lo studioso osserva: ”Rendersi visibile in una forma o in un’altra è abbastanza facile per queste entità, grazie al fatto che si possono sintonizzare su di noi ed al controllo completo che possono esercitare sui meccanismi cerebrali dei testimoni… Per queste creature o esseri appartenenti ad altri livelli di esistenza, è facile manipolare la materia e causare fenomeni atmosferici… I miracoli avvengono solamente affinché in quel luogo possano accorrere molte persone e le minacce di castighi terribili per l’umanità, l’esigenza di penitenza e di sacrifici, il tono dolente di alcuni testimoni servono solo a creare in quel luogo un clima d’angoscia e di eccitabilità”.

Stando ad alcuni ricercatori come Gregg Braden, le varie emozioni, quali la paura, la collera, il risentimento… determinano dei flussi energetici contraddistinti da una lunghezza d’onda estesa che stimola pochissime “antenne” del DNA umano sicché non riusciamo a collegarci con il cosmo; invece l’amore consuona con una lunghezza d’onda breve e veloce che fa funzionare molte più “antenne” in modo che possiamo accordarci con le dimensioni più elevate dell’essere. Sebbene il discorso possa sembrare inconsistente e fumoso, è in realtà avvalorato dagli studi recenti del biofisico tedesco Fritz Albert Popp. Lo scienziato è giunto alla conclusione che il DNA è davvero un’antenna ricetrasmittente che sia crea attorno a sé un campo elettromagnetico sia riceve impulsi dall’esterno.

A questo punto mi chiedo se le scie chimiche o, meglio, quegli elementi che nell’atmosfera costruiscono o potenziano dei “ponti” elettrodinamici, per lo più a bassa o bassissima frequenza, non contribuiscano, a Medjugorie più che altrove, ad indurre stati alterati di coscienza nei veggenti così che essi credono di percepire la Vergine e di sentirne la voce. Ad ogni modo, concordo con chi considera le apparizioni del piccolo centro dell’ex Jugoslavia una contraffazione, ma dissento da quei cattolici fondamentalisti che, invece, guardano ai prodigi di Fatima come a segni divini, in quanto, secondo questi sussiegosi ed ingenui “teologi”, i messaggi della Madonna portoghese sarebbero ortodossi, in linea con i dogmi della Chiesa di Roma. In un caso e nell’altro, assistiamo, a mio parere, ad una scaltra manipolazione orchestrata dai vertici della Chiesa e del governo ombra mondiale nonché forse da misteriose entità.

Lo scenario delineato ricorda un po’ il contattismo: molte (o alcune?) persone, che ricevettero delle comunicazioni da presunti visitatori cosmici, furono raggirate e, inconsapevolmente, agirono per i servizi segreti. A distanza di circa mezzo secolo dai primi contatti con “i fratelli dello spazio”, non si percepisce neppure un vago sentore di un cambiamento evolutivo né l’umanità da sola sembra in grado di destarsi dal letargo in cui è sprofondata. D’altronde, perché dovremmo credere, con superbia antropocentrica, che meriti qualcosa la popolazione di questo “atomo opaco del male”?


Fonti:

G. Braden, Awakening to zero point, 1996
G. Fosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2005
S. Freixedo, Le apparizioni mariane, Milano, 1993
D. Icke, Il segreto più nascosto, Diegaro di Cesena, 2001
R. Pinotti, Dei dallo spazio, Milano, 2004
Zret, Le due Marie, 2006

http://zret.blogspot.com/2006/06/lingan ... gorie.html




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"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei" - Oracolo di Delfi
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MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:29 
DIFENDIAMOCI DAGLI DEI

(Compendio del libro originale di Salvador Freixedo)

Ritengo molto interessante il pensiero di questo autore sulle religioni e il mondo extrafisico in generale, connaturato all’attualità del fenomeno UFO.
Salvador Freixedo, spagnolo di origine, è stato un prete cattolico gesuita che ha lavorato per la diffusione della fede cristiana sul campo per molti anni in America Latina, particolarmente nel Centro America come insegnante ad altissimo livello, essendo anche studioso delle religioni, antropologo, sociologo e paraspicologo.

Ad un certo punto della sua vita, dopo esperienze sempre più negative e riflessioni sulla involuzione dell’umanità in generale, piuttosto che sulla sua evoluzione coscienziale nonostante le religioni, si è incamminato su una strada di ricerca e di conoscenza fuori dalle ideologie dominanti religiose o laiche per trovare una sua verità. E’ stato molto perseguitato, sia dalla Chiesa che dalle autorità civili e i suoi libri che hanno iniziato ad essere pubblicati dalla fine degli anni ’60 del novecento, sono stati tolti dalla circolazione, tanto che sono pressoché introvabili in forma stampata.

Non condivido completamente il pensiero di Freixedo, anche se anch’io sono giunta più o meno alle stesse conclusioni per strade e esperienze diverse, soprattutto la sua perentorietà che, a volte, può apparire una ricaduta nel dogmatismo proprio della religione. Tuttavia credo che questo autore possa dare stimolo alla riflessione e alla conoscenza affinchè le coscienze umane più mature possano elaborare un pensiero proprio,creativo, sottratto il più possibile alle negazioni e alle manipolazioni degli “dei”.

Poiché il testo originale spagnolo è corposo e molto impegnativo, mi è parso opportuno inserirlo nel sito, suddiviso in più “puntate” per renderne più facile e gradevole la lettura.

Quella che segue è la prima parte dalla quale, senza riserva alcuna, emerge la concezione maturata da questo autore che, in ogni caso, ha pagato duramente la sua “sovversività.”






Prima parte

La teologia dell’unico vero Dio è falsa; la teologia dei falsi Dei è quella vera. Questa non è una professione di ateismo così come, fin dall’inizio, vogliamo dire che non concediamo la nostra fede al dio del Pentateuco come Unico Dio Universale poiché lo consideriamo come uno dei tanti dei minori che, lungo il corso della storia del pianeta, hanno utilizzato gli esseri umani. Sì, il dio cristiano di cui si parla nella Bibbia è esistito, ma non è il buon padre al quale siamo stati obbligati a credere e, ancor meno, il Dio universale, creatore di tutto il Cosmo. E’ semplicemente un usurpatore in più che, come tanti altri simili a lui, pretese di farsi passare per la Grande Energia Intelligente Creatrice di tutto l’Universo.

Già in un’altra occasione avevo fatto la distinzione fra gli esseri razionali uguali o superiori all’uomo: uomini, superuomini, dei, DIO.
I superuomini sono fondamentalmente come tutti gli altri, ma sono preparati a compiere una grande missione e, a questo scopo, sono dotati di qualità eccezionali. Alcuni di loro vengono preparati fin dalla nascita; altri acquisiscono queste qualità ad un dato momento della loro vita quando sono scelti da qualcuno di questi esseri che chiamiamo dei. Zoroastro, Budda, Maometto, Mosé, Confucio, Lao Tse, ecc. appartengono a questa categoria fino a dare l’impressione che in loro ci sia una parte della natura divina, una specie di ibrido fra uomo e dio e sono stati strumenti per la realizzazione sulla Terra e nelle società umane delle volontà e dei desideri di questi esseri extraumani.

Gli dei, invece, non appartengono alla razza umana. Alcuni di loro hanno il potere di manifestarsi come terrestri - e lo hanno fatto in infinite occasioni, fino a convivere intimamente con noi quando ciò è stato confacente per i loro enigmatici propositi - ma, compiuta la loro missione o raggiunto i loro scopi, ritornano al loro piano esistenziale in sintonia con le loro caratteristiche psichiche ed elettromagnetiche.

Fra gli dei ci sono molte più differenze di quante ve ne siano fra gli uomini, sia nell’identità fisica del loro stato naturale, sia nel modo di manifestarsi a noi; al loro grado di evoluzione mentale e tecnologica, ed anche morale in quanto sembra che alcuni di loro siano molto più attenti di altri nell’interferire nel nostro mondo o a non interferirvi affatto. Possono provenire anche da altri pianeti, presumibilmente però, quelli che maggiormente interferiscono nella vita e nella storia dell’umanità sono della nostra stessa Terra. Mentre gli uomini, per molte che siano le differenze, appartengono tutti alla stessa razza umana, gli dei non appartengono ad un’unica specie di esseri e, se dobbiamo credere a quanto essi stessi ci fanno capire, provano una forte sfiducia reciproca, antipatie manifeste e battaglie dichiarate.

Un esempio tipico di questo antagonismo e di queste battaglie lo riscontriamo nella ribellione che, secondo la teologia cristiana, Lucifero organizzò insieme a molti suoi seguaci contro Yahvé. I credenti che accettano come verità inconfutabili gli insegnamenti della Chiesa, dovrebbero sapere che tutte le grandi religioni ci parlano di battaglie simili fra i loro dei o fra un dio principale e gli altri minori.

Per comprendere l’entità fisica degli dei e di molte altre creature non umane, ci si deve riferire alla fisica atomica e subatomica. Il “corpo” degli dei è elettromagnetico ed è composto di onde. Anche il corpo umano, in ultima analisi, è composto da onde condensate in materia solida, mentre quella che compone il corpo degli dei, pur essendo uguale alla nostra nella sostanza, è strutturata in forma molto più sottile, invisibile e impercettibile; non solo ma essi hanno, diversamente da noi, la capacità di dominare la loro materia, adottando forme più o meno evanescenti così da rendersi più o meno percepibili ai nostri sensi, a loro discrezione.

Per quanto riguarda la loro ubicazione nell’Universo, poiché il loro piano di esistenza o “vibrazionale” non coincide con il nostro, può benissimo essere che il nostro pianeta sia anche il loro. Molti possono vivere - e di fatto lo fanno - qui tra gli umani, senza che noi li si possa percepire con i nostri sensi ordinari. Non è incredibile se pensiamo che l’aria, pur essendo un corpo fisico per quanto rarefatto, ma della stessa sostanza di una pietra, è completamente invisibile ai nostri occhi e le onde della televisione che inondano le nostre case divengono visibili tramite un apparecchio predisposto ad hoc. Possiamo dire che non stanno da nessuna parte o ovunque, dato che le leggi fisiche a cui obbediscono sono diverse da quelle che conosciamo, considerato che la nostra concezione di spazio e tempo è ancora molto imperfetta e dobbiamo convincerci di non essere gli unici abitanti intelligenti del pianeta.

La scienza ufficiale nega ovviamente l’esistenza di questi dei, queste energie, in quanto sfugge al suo controllo, alla sua dimostrabilità e sperimentabilità di laboratorio; tuttavia molti scienziati, particolarmente le ultime generazioni di fisici, in privato, sono molto più aperti e possibilisti all’argomento che resta, invece, terreno privilegiato delle religioni, inclusa la cristiana.

Nella maggioranza delle religioni questi esseri sono generalmente definiti “spiriti”,sia pure con tanti nomi diversi e tipologie differenti, in quanto sono sempre tenute in considerazione le grandi differenze esistenti fra di essi. I Greci e i Romani sono stati coloro che più si sono avvicinati alla realtà nel chiamarli semplicemente “dei”, sebbene riconoscessero che questi spiriti potevano assumere forme corporee e che ci fossero anche tutta una serie di deità minori, soggette agli dei maggiori.

Anche il Cristianesimo accetta l’esistenza di questi spiriti: ne parla costantemente nella Bibbia e in tutti gli insegnamenti del magistero cristiano nel corso dei secoli. Li chiama “angeli” o “demoni” e attribuisce loro grandi poteri. Di fatto, la storia sacra ci presenta alcuni di loro nel ruolo di ribelli contro Dio, così come la denominazione delle varie gerarchie: angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini, serafini…. sono la prova che la Chiesa ha un’idea molto chiara e concreta della loro esistenza.

Ora è più che mai necessario che gli esseri umani prendano coscienza che questi spiriti non sono così buoni come per millenni ci è stato fatto credere. Infatti, Santa Madre Chiesa ci ha sempre detto che alcuni di loro - i demoni - sono perversi, nemici di Dio e dediti a deviare l’uomo dalla retta via. Soprattutto dobbiamo tenere presente che la stessa teologia insegna che la lotta fra gli angeli è iniziata prima che il mondo visibile fosse creato. La lotta, che trasformò alcuni di loro in demoni, non è ancora terminata perché la rivalità tra gli spiriti è ancora in atto, essendo essi molto gelosi dei propri ranghi e prerogative.

Lo spirito che la Bibbia ci presenta come superiore a tutti, ma anche come creatore dell’Universo, non solo non lo è, ma non è né superiore, né diverso dagli altri angeli del Cristianesimo, di Giove o Baal, cioè è come gli dei delle altre religioni che si manifestavano ai loro popoli “eletti” per guidarli e “proteggerli”.

Come abbiamo riscontrato, a questi esseri sovraumani piace “scegliere” un popolo attraverso il quale centrare i propri interventi sulla razza umana, positivi o negativi, a volte in modo attivo e diretto. In questa ottica l’Ebraismo e il Cristianesimo non hanno alcuna originalità. I Cristiani, come i fedeli di altre religioni, concentrati nello studio e nel compimento dei loro riti e dogmi, tenuti all’oscuro dai loro leaders religiosi delle credenze e riti di altri popoli, hanno ignorato e continuano a ignorare quei fatti storici che potrebbero seminare grandi dubbi sulla originalità e la validità del proprio credo religioso.

In questa lotta che gli angeli scatenarono fra loro e che la teologia ci dice che culminò con la sconfitta di Lucifero, il grande vincitore risultò essere Yahvé che, a quanto pare, era il capo supremo di quella fazione di angeli che, in quel momento, stavano manifestandosi sul nostro pianeta. Da allora Lucifero dovette apparire come il Male e Yahvé come il Bene, così come nelle vicende umane, la storia è scritta e immortalata dai vincitori e i vinti sono presentati come nemici perversi giustamente sconfitti.

Le mitologie di tutti i popoli non sono altro che i ricordi deformati di fatti accaduti migliaia di anni fa. Ad uno studioso della nuova teologia cosmica appare più che mai credibile che nell’antichità remota, ma anche in tempi più recenti, esseri sedicenti celesti, si manifestavano agli spaventati abitanti della Terra, dicendo di essere “dei”, o addirittura il dio creatore di tutto l’Universo. I nostri progenitori, al loro livello evolutivo, davanti ad una magnificenza e ad una potenza sovrumana, non dubitavano un istante di essere realmente alla presenza dei signori dell’Universo, ponendosi incondizionatamente al loro servizio

E’ certo che questi fenomeni della manifestazione di un dio o di più dei si sia ripetuto in tutti i popoli di cui si abbia storia scritta.
L’apparizione nelle manifestazioni collettive, o la illuminazione come processo individuale sono accaduti a tutte le latitudini, in tutte le culture, in tutte le epoche nel corso della storia umana. E’ un fatto storico accertato e indiscutibile che tutti i popoli, senza eccezione alcuna, abbiano obbedito ed onorato qualche dio che, in un modo e nell’altro si era manifestato ai loro predecessori ai quali aveva dato grandi insegnamenti (spesso come curare le malattie o svelando segreti della Natura), promettendo loro protezione se avessero obbedito ai suoi ordini o, più in concreto, seguito le norme di vita che dettava loro.

La scienza e la religione hanno considerazioni diverse rispetto alle credenze dei popoli sulle apparizioni. La scienza in genere le considera creazioni soggettive originate dalla religiosità innata degli uomini, o addirittura allucinazioni frutto di uno psichismo alterato e ritiene che ciò che si presenta come “miracolo”, cioè come intervento diretto dello spirito, altro non sia che la fruizione cosciente o incosciente di una legge sconosciuta della Natura.
Le religioni, volenti o nolenti, sono costrette ad ammettere che molte visioni o apparizioni sono accadute e accadono realmente e che, in un certo qual senso, le scavalcano, scavalcano le gerarchie, scompaginano sempre un po’ gli equilibri di potere e di controllo all’interno delle organizzazioni terrene, anche perché l’azione degli dei è spesso molto ambigua, incrementando il fanatismo da una parte e un esacerbato rifiuto del fatto dall’altra.

L’esperienza di essere stati “adottati” da un dio è comune a quasi tutti i popoli dell’antichità con l’obbligo però di sottostare a certe condizioni, la principale delle quali consisteva nella richiesta di sacrifici sanguinari di vario tipo in cambio di protezione, peraltro non sempre efficace.
Certamente non tutte le mitologie e le leggende folkloristiche dell’antichità sono supportate da prove documentali, tuttavia non si può negare che molti popoli, separati da migliaia di anni e da migliaia di chilometri, abbiano avuto credenze e praticato riti molto simili, tanto da far pensare ad una origine comune, ad una stessa matrice.

E’ il caso delle analogie storiche e dottrinarie fra gli Ebrei del Vecchio Testamento e gli Aztechi a tremila anni di tempo e diecimila chilometri di distanza. Ad entrambi, il loro “dio protettore” impose di lasciare il luogo natio per andare in una “terra promessa”, sotto il suo diretto comando.
Gli Ebrei errarono per il deserto 40 anni, guidati da Yahvé che li accompagnava nella forma di una colonna di fuoco e fumo che illuminava il cammino durante la notte e faceva ombra durante il giorno, aiutandoli a superare le difficoltà che incontravano nel cammino.
Per gli Aztechi è stata sicuramente più dura la peregrinazione che è durata ben duecento anni. Il “ dio padre protettore” Huitzilopochtli li accompagnò in forma di grande aquila bianca dal loro insediamento naturale, che si presume sia stato fra l’Arizona e l’Utah, fino all’attuale centro di Città del Messico, allora piccola isola del lago Texcoco e lì si arrestarono perché apparve loro l’aquila che divorava il serpente, secondo la profezia divina che li aveva messi in moto.

Entrambi i popoli “eletti” dovettero affrontare, combattere e molto spesso annientare numerose tribù o etnie che abitavano la “terra promessa” prima del loro arrivo. La Bibbia è la narrazione storica di questa conquista: gli Amorrei, i Filistei, i Gebusei, i Gaboniti, gli Amalechiti hanno la loro controparte americana nei Chichimechi, Daxtechi, Xochimilchi, Tepanechi.
Una volta stabiliti nella “terra promessa”, iniziarono a moltiplicarsi velocemente, divennero molto potenti e sottomisero tutti i loro vicini, raggiungendo l’apice dello sviluppo circa due secoli dopo.

Sia gli Ebrei che gli Aztechi erano stati indottrinati, marchiati dal rito della circoncisione e, tanto Yahvé che Huitzilopochtli esigevano dai loro popoli sacrifici di sangue. Fra gli Ebrei era di animali, dopo la remissione del sacrificio di Abramo del figlio Isacco, ma fra gli Aztechi era sangue umano. Nella dedicazione del tempio di Tenochtitlan, secondo gli storici, si sacrificarono diverse migliaia di prigionieri, strappando dal petto il cuore ancora palpitante per propiziare Huitzilopochtli.
Tuttavia, se non in forma rituale, anche fra gli Ebrei il sangue umano scorreva a fiumi a causa delle lotte incessanti con gli altri popoli che Yahvé stesso incitava a fare; addirittura poi a volte il sangue era solo quello del popolo eletto quando “si accendeva la sua ira contro di loro”, il che accadeva abbastanza spesso.

Entrambi i popoli furono dettagliatamente istruiti su come costruire un grande tempio nella terra promessa conquistata e questo comando lo si riscontra in altre apparizioni religiose nel corso della storia.
Diego Duran, un frate francescano che scrisse le cronache dei primi colonizzatori delle Americhe riporta, con tutta la prevenzione possibile verso quei pagani demoniaci, la tradizione orale del popolo azteco secondo la quale i suoi antenati, a mano a mano che avanzavano verso sud, sempre seguendo la grande aquila bianca che li guidava dal cielo, la prima cosa che avrebbero dovuto fare appena arrivati in un luogo, era di costruire un piccolo tempio in cui custodire l’arca che trasportavano e mediante la quale comunicavano con il loro dio.
La presenza dell’arca che, come per gli Ebrei, rappresentava il vincolo che li legava al loro dio protettore, fa presupporre che questi “spiriti che stanno nell’alto dei Cieli”, come li chiama San Paolo, abbiano uno stesso cliché, probabilmente una necessità particolare allorquando si affacciano nel nostro mondo e nella nostra dimensione.

Se Yahvé ha avuto la sua controparte americana in Huitzilopochtli, il Cristo giudaico l’ha avuta con Quetzalcoatl, il messaggero di dio, istruttore e salvatore del popolo azteco che è apparso in questo mondo in modo misterioso, è stato apparentemente un uomo come lui; se n’è andato in modo altrettanto misterioso. Entrambi promisero che un giorno sarebbero ritornati.

Una inconfutabile prova della esistenza degli dei è l’accadimento storico della nascita e della successiva espansione della religione dei Mormoni, quasi contemporaneo a noi e documentato da un atto notarile.
Joseph Smith era un giovane che nel 1823 viveva vicino alla città di Elmira nello Stato di New York e un giorno, durante una pausa del suo lavoro di contadino, mentre stava pregando, gli apparve una figura luminosa e “celestiale” che disse di essere l’angelo Moroni. Questo essere si manifestò diverse volte e lo istruì su ciò che, in futuro, avrebbe dovuto fare, soprattutto sulle idee religiose che voleva fossero diffuse fra familiari e vicini.
L’angelo Moroni promise a Smith che gli avrebbe dato delle lamine d’oro, scritte in carattere antichi, ma che gli avrebbe insegnato a decifrare, sulle quali era scritta la storia di antichi popoli, arrivati via mare dall’Europa, che già avevano vissuto in Nord America, nonchè enunciazione dottrinarie che Smith e i suoi seguaci avrebbero dovuto sostenere. Effettivamente quelle lamine d’oro furono trovate e Smith per due volte, si presentò con dieci testimoni da un notaio per autenticarne sostanza, peso, forma e contenuto, esaminate da ogni genere di esperti.
Come gli aveva detto l’angelo Moroni, dopo la traduzione e la certificazione le lamine, collocate nel posto concordato, sparirono definitivamente. Il loro messaggio però costituisce la maggior parte delle “sacre scritture” della Chiesa Mormone che incominciò ad estendere la nuova religione come “Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno”, essendosi innestata sul preesistente credo cristiano con un intento “rinnovatore” secondo i Mormoni, “eretico” secondo le confessioni cristiane tradizionali.

In questo avvenimento ci sono state le prove concrete, dimostrabili da un punto di vista strettamente storico, dell’apparizione di un essere extraumano ad un mortale che viene indottrinato ampiamente su tutta una serie di credenze e di riti che, nel caso in questione, per esempio, hanno avuto una forte espansione, nonostante gli innumerevoli ostacoli posti dai praticanti di altre religioni classiche secolari.

Queste apparizioni non sono rare, né tantomeno uniche; a molti altri esseri umani comuni, non solo fondatori o riformatori di religioni, possono capitare, solo che questi casi generalmente non vengono presi in considerazione perchè giudicati come allucinazioni o forme di disturbo mentale e può, alcune volte, essere così. Tuttavia non solo nel Cristianesimo, ma anche in ogni altra religione, questi contatti dichiarati, hanno spesso un certo grado di obiettività, considerato che l’intromissione diretta e visibile degli dei nella vita degli uomini può accadere anche al di fuori del contesto religioso, per esempio sotto forma di “spiriti guida” “maestri”, “extraterrestri”, ecc.

Il Maestro Rosso della Luna chiama Jins (in Italiano genio, folletto o deità minore) quegli esseri che frequentemente irrompono nelle vite umane. Per quanto strano possa sembrare, ci sono persone che hanno rapporti personali con questi Jins che si manifestano con identità fisica indistinguibile dall’uomo; il contatto non avviene solo in luoghi isolati, qualche volta anche nelle case.

Il fenomeno UFO è un aspetto, un sintomo di questa costante comunicazione degli dei con i mortali ed è il mezzo che usano attualmente per mettersi in contatto con noi. E’ molto di più che la mera visita di signori abitanti di altri pianeti ed ha molta più relazione con la complessità delle religioni che con il viaggio di astronauti extraterrestri.

La presenza nella nostra atmosfera di “oggetti volanti non identificati” è innegabile, testimoniata da migliaia, se non milioni di testimonianze in tutto il pianeta. Malgrado gli sforzi fatti per stabilire la loro provenienza, la loro costituzione fisica, le loro intenzioni, il loro metodo di propulsione e mille altre cose che li riguardano, fino ad oggi non si conosce con esattezza quasi nessuna di queste circostanze in quanto, dai dati che ci hanno fatto intendere e dai nostri studi, emerge tutta una serie di contraddizioni che, a volte, rasenta l’assurdo.

Queste “apparizioni” sono avvenute, sia pure in circostanze diverse, in tempi passati più o meno remoti e, in parte, ci sono state tramandate dagli storici.
Nonostante le variazioni di tempi, luoghi, forme e tecniche, si tratta dello stesso fenomeno e il nostro intento consiste nel mettere in relazione, o meglio nell’identificare gli avvistamenti moderni con le visioni che hanno costituito per secoli l’origine e l’essenza di tutte le religioni, compreso il Cristianesimo e di cui ci hanno parlato i mistici. Gli storici greci e latini, invece, ci hanno raccontato dei “prodigi”, ma gli stessi temi si riscontrano nei libri sacri di tutte le religioni.

Nella visione degli antichi si potevano apprendere con maggiore chiarezza le loro intenzioni, poiché le entità manifestavano direttamente la loro volontà, indicando norme di comportamento collettive e individuali; a volte dichiaravano la loro vera identità; altre volte la dissimulavano, in ogni caso erano “comprensibili”.
E’ vero che è difficile provare la veridicità obiettiva delle apparizioni dell’antichità; ma è altrettanto vero che per quelle odierne, per quanto più facilmente documentabili, invece è molto più difficile individuarne il contenuto ideologico.

L’assimilazione delle visioni antiche alle moderne ci consente di approfondire la comprensione del fenomeno in quanto ci dota di una globalità di elementi di comparazione.
Oggi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che ciò che gli antichi chiamavano “dei” e che inserivano in un complesso sistema di credenze e riti, sia lo stesso che noi moderni definiamo “fenomeno UFO”.
Nei tempi remoti, quelle Intelligenze credettero più opportuno manifestarsi con quelle modalità; mentre ai nostri, di fronte ad una umanità molto più avanzata culturalmente e tecnologicamente, ritengono più proficuo presentarsi in forme più accettabili e assimilabili dagli uomini di oggi poichè le loro intenzioni e le loro intromissione nelle nostre vite sono restate le stesse.

Per addentrarci in questo studio è bene iniziare ad approfondire chi siano realmente questi dei di cui stiamo parlando; come sono; quali siano le loro qualità e i loro difetti; i rapporti che intercorrono fra loro e il Dio dell’Universo, Colui che molti di loro hanno voluto cancellare dalla mente e dal cuore degli esseri umani; quali siano i loro poteri e le loro debolezze; fin dove arrivano le loro conoscenze; quali siano le loro norme morali, se ne hanno; la loro relazione con il nostro continuum spazio-tempo, ecc:, ecc.

Oggi la specie umana è giunta ad una certa maturità intellettuale e storica per cui può comprendere almeno alcune leggi cosmiche che reggono l’esistenza e il comportamento di questi esseri intelligenti non umani, che hanno avuto o ancora hanno interesse a dissimulare le loro vere intenzioni, e addirittura a condizionarci a negare la loro esistenza e, in molte occasioni, la loro presenza fisica in mezzo a noi.







Seconda parte

Del Cosmo conosciamo soltanto un’infinitesima parte perchè il nostro cervello è molto, molto limitato se comparato alla sua complessità.
Noi uomini, aiutati o ingannati dalle religioni - dagli dei - riteniamo di essere il centro dell’Universo; così ci è stato fatto credere per secoli e secoli. “Tutte le creature sono state create per l’uomo”, si legge nella Bibbia; però questa è soltanto un’altra menzogna per tenere tranquille le nostre menti.
L’uomo è solo uno degli innumerevoli esseri intelligenti, semi intelligenti o privi di intelligenza che popolano l’incommensurabile Universo.

Le grandi realtà dell’universo e le leggi che le regolano in gran parte ancora sfuggono alla nostra comprensione; anche se sono sotto i nostri occhi e le utilizziamo quotidianamente, ci rimane quasi completamente sconosciuta la loro essenza. Per esempio, la luce e la gravità, realtà onnipresenti della nostra vita, sono ancora due misteri che la scienza ha appena iniziato a sviscerare.

L’Universo è come una scala infinita che parte da esseri elementari, imperfetti, fino ad arrivare ad esseri perfetti; l’uomo abitante di questo pianeta non è altro che uno degli innumerevoli gradini di questa scala, non certo il più alto e meno che mai al centro. Le migliaia di specie vegetali e animali sono altri gradini della stessa immensa scala, la cui base denominiamo “materia”, e la cima “regno dello spirito”, sopra il quale ci dovrebbe essere l’Entità che gli uomini chiamano, infantilmente, Dio.
Dio non può essere definito, spiegato, dissezionato, reificato; è qualcosa di diverso da tutto ciò che la mente umana possa concepire o immaginare. Se non fosse così, l’essenza stessa di Dio sarebbe svuotata della sua Unicità.

Possiamo pensare a più scale nell’Universo per la moltitudine degli esseri che vi vivono. L’uomo è un gradino di una di queste, mentre gli dei sono ad un gradino superiore molto probabilmente di un’altra e, per quanto si evolva o si reincarni su questo o su un altro pianeta, secondo varie credenze, non potrà mai passare alla scala di questi dei che, nel corso della storia, hanno interferito e continuano ad interferire nelle vicende umane.
Non ci sono, ovviamente, prove inconfutabili di ciò, tuttavia questa teoria è stata condivisa da molti pensatori sia dell’antichità che contemporanei le cui voci sono state coperte o ridicolizzate per gli interessi dei poteri costituiti.

Sulla stessa scala dell’uomo, ai gradini inferiori, troviamo altri componenti e regni della Natura, il minerale, il vegetale, l’animale, l’organico, l’inorganico, ecc. e possiamo notare che fra di essi vi è una gradazione, un passaggio modulato. Infatti, ci sono molte creature che danno l’impressione di appartenere a due regni diversi o di essere una specie di ponte tra i due; è il caso degli aminoacidi, di certi funghi, dei coralli, delle proteine.
La composizione fisica del corpo umano non è che un compendio delle sostanze della Natura; dagli elementi semplici studiati dalla fisica e dalla chimica, fino alle profondità psichiche studiate dalla psicologia o alla grandezza mistica di cui ci parlano le religioni.

Ci sono molte scuole di pensiero - alcune anteriori al Cristianesimo -che sostengono che l’anima degli animali, dopo diverse esperienze di evoluzione, si trasformi nell’anima di un essere razionale, così come ad un gradino ancora inferiore, i minerali sono assorbiti dai vegetali che, a loro volta, sono assorbiti dagli animali, formando tutti quanti, unitamente all’uomo, una scala ininterrotta di vita atomica, molecolare, cellulare, corporea, psichica e spirituale.

Quale potrebbe essere il gradino successivo dell’essere umano sulla sua scala cosmica dopo la vita su questo pianeta, non è dato saperlo con certezza, si può solo ipotizzare. I sostenitori della reincarnazione ci assicurano che torneremo ad apparire sulla Terra in epoche e circostanze future; coloro che non accettano queste dottrine, invece, ci dicono che la nostra anima, spogliata del corpo, passerà ad uno stato successivo nel quale godrà o soffrirà secondo come si sarà comportata in vita.
In ogni caso, è certo che quasi tutta l’umanità crede che, al momento della morte, la vita protoplasmatica, biologica s’interrompe e che l’essenza del nostro essere, il nostro spirito intelligente, passi ad un altro livello di esistenza o ad un’altra dimensione nella quale continua a vivere con consapevolezza.

Esistono anche altre creature non umane, inferiori di rango e potere agli dei che stiamo studiando, che sono dette “elementali”, cioè folletti, gnomi, elfi, spiriti e tutta una serie di entità leggendarie che fanno tanto sorridere gli scienziati e danno altrettanto fastidio ai religiosi. Rispetto ai primi perché non si sottopongono ai loro esperimenti di laboratorio e agiscono in modo completamente indipendente dalle certezze scientifiche sulle leggi della Natura; ai secondi perché demoliscono l’impalcatura dogmatica che regge alcune delle loro credenze fondamentali.
E non includiamo fra questi esseri le classiche Fate poiché questo è stato il modo con il quale, in numerose occasioni, gli dei si sono manifestati. Le molte “apparizioni mariane”, senza eccezione, non sono altro che manifestazioni di fate nel contesto cristiano.

L’umanità ha sempre creduto e continua a credere che esistano esseri misteriosi, intelligenti, che si manifestano agli uomini in determinate occasioni con innumerevoli sembianze e modi di agire. Questi esseri, provenienti da altre dimensioni o piani di esistenza, appartengono ad altre scale cosmiche, diverse da quella umana; la loro evoluzione e ascensione verso gradi di maggiore maturità e intelligenza si svolge su percorsi diversi, seppure in qualche modo paralleli a quelli umani. Questa, probabilmente, è la ragione per cui, a volte, avviene un certo contatto reciproco fra il nostro e il loro mondo, le nostre e le loro vite.

Si è detto che gli dei sono esseri che, sia pure nella loro particolare scala evolutiva, sono ad un gradino superiore, o più elevato, degli uomini; tuttavia ciò non vuole dire che siano superiori a noi in tutto. Certo lo sono in alcune manifestazioni di intelligenza, di forza o di potere; ma, per quanto riguarda l’etica, quella che definiamo “moralità” è tutta da riconsiderare criticamente.
I valori fondanti delle specie viventi sono molti e molto diversi fra loro; possono addirittura esistere e funzionare in una determinata scala cosmica ed essere totalmente sconosciuti e incomprensibili ai componenti di altre scale.

Per esempio, riteniamo universali molti dei nostri valori morali, ma li applichiamo solo alla specie umana e non ci facciamo scrupolo alcuno ad ignorarli nel nostro rapporto con gli animali, considerandoli creature o esseri che non sono al nostro stesso livello.
E’pur vero che non tutte le religioni sono disattente alla vita non umana come l’Ebraica, la Cristiana e la Islamica; in alcune religioni dell’India il rispetto per tutto ciò che vive è uno dei comandamenti fondamentali.

Se noi ci sentiamo moralmente liberi di non applicare i nostri principi morali e giuridici agli esseri che consideriamo inferiori, non appartenenti al rango umano, non dobbiamo meravigliarci se altri esseri non umani, che sembrano essere più forti e più evoluti di noi, non applicano nei nostri confronti quei principi o valori che, probabilmente, usano fra loro.

Il termine “superiori”, quindi parlando degli dei, va inteso in modo relativo. Superiori in conoscenze, in poteri fisici e psichici, in energia, ecc., ma non in virtù o valori morali vigenti tra gli esseri umani perché, spesso, le loro intromissioni sono molto negative per noi.
Indubbiamente anche essi hanno parametri e criteri di bontà e di cattiveria, bellezza e bruttezza, moralità e immoralità, ma non sono uguali ai nostri e, come avviene fra gli esseri umani, vi sono individui che vi si attengono ed altri che li violano.
In sostanza, questi “dei”sono molto lontani dalla perfezione; sono anch’essi creature dell’Universo in evoluzione.

Se dobbiamo valutarli con i nostri parametri di giudizio, la loro intelligenza sembra essere più sviluppata della nostra. Conoscono e usano molto meglio di noi le leggi della Natura, anche quelle che noi non conosciamo e, per questo, le loro azioni spesso ci sembrano miracoli. Fra le leggi fisiche che utilizzano ve ne sono alcune che consentono loro di rendersi visibili o invisibili ai nostri occhi, percepibili o impercepibili, malgrado gli strumenti che possiamo utilizzare per potenziare i nostri sensi. Hanno una potente forza psichica con la quale interferiscono facilmente nei processi fisiologici ed elettrici del cervello umano e riescono, in questo modo, a controllare e a manipolare i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
Non sono prigionieri della materia come noi, o meglio, di una materia come la nostra.
In loro, lo psichico e lo spirituale, inteso come estrema rarefazione e non come “moralmente buono” hanno la prevalenza su quel materiale elettromagnetico che alfine costituisce il loro essere.

Fra loro ci sono molte più differenze di quante se ne possano trovare fra gli umani. Sembra che alcuni svolgano le loro attività permanentemente sul nostro pianeta e non lo abbandonino mai, ritenendosi i principali abitatori, esattamente come noi; con la differenza però che loro sono a conoscenza della nostra esistenza e la controllano, mentre noi ignoriamo la loro. Altri sembra che abbiano grande facilità a muoversi negli spazi siderali e probabilmente sviluppano le loro attività su altri pianeti o altri luoghi del Cosmo.
Le differenze riguardano le loro origini, i loro poteri, le loro capacità, i loro modo di rapportarsi con gli umani, sicchè se ne può dedurre che, esattamente come fra noi, ci siano gruppi affini e gruppi in opposizione.

Fra il loro mondo e il nostro o, detto in altro modo, fra la loro dimensione e la nostra, o fra il loro piano di esistenza e il nostro vi sono delle barriere fisiche per cui, molto spesso, il loro agire appare strano e incomprensibile per noi ed una di queste è sicuramente il nostro tempo, al quale si adeguano con grande difficoltà.
Non sono immortali, nel senso che noi diamo a questa parola, anche se i Greci e i Romani li ritenevano tali. Sembra che la permanenza “in vita” al loro piano cosmico sia molto più lunga della nostra terrestre; tuttavia anche per loro, giunge il momento in cui muoiono o abbandonano lo stato di dei, dovuto, probabilmente, ad una legge generale del Cosmo.

Alcuni di loro, singolarmente, hanno la tendenza a scegliere individui umani per proteggerli ed aiutarli in vari modi, oppure ad installarsi nella loro psiche, destrutturandoli fino all’annientamento. In forma collettiva, comandati da un capo, amano scegliere gruppi umani (tribù, razze, nazioni) per proteggerli o guidarli in diversi modi. Questa protezione può essere sia benefica che dannosa, a seconda delle circostanze; in ogni caso comporta un utilizzo degli esseri umani e delle loro energie finalizzato ai loro esclusivi interessi “divini”.
Si comportano esattamente come noi facciamo con gli animali: sia che li amiamo, che li aiutiamo o che li distruggiamo, è sempre preminente il nostro potere su di loro, la nostra volontà, i nostri interessi.

Nulla nel Cosmo è immobile; tutto è in perpetuo movimento e cambiamento. Come l’elettrone ruota instancabilmente intorno al suo nucleo nelle viscere della pietra e le galassie ruotano negli abissi siderali le loro spirali come enormi capigliature, così le idee e i “sentimenti” del regno dello spirito cambiano senza interruzione, con un movimento che non necessita né di spazio, né di tempo.

Nel Cosmo tutto si rinnova costantemente, secondo una tendenza ascendente - non in senso geografico o geometrico - bensì dal “materiale” allo “spirituale”, dal meno “intelligente”, al più “intelligente, dal “ piccolo, imperfetto e debole” vero il “grande, perfetto e forte”. Quando un essere vivente, nel corso della sua evoluzione, giunge al gradino della coscienza o della intelligenza deve volere responsabilmente andare avanti nell’ascesa e il non farlo invece, sembra che comporti un arretramento sulla sua scala o addirittura qualche forma di sanzione.

Il movimento di ascesa non è sempre costante e uniforme, ma sembra realizzarsi, almeno in molte occasioni, a scale, a tappe, ad impulsi, tanto che si potrebbe dire che sia ondulatorio o a spirale e che, a periodi di massimo avanzamento, se ne susseguano altri di stasi o di apparente retrocessione. Ciò potrebbe essere una valida spiegazione della morte che, dall’uomo è considerata come un male, ma che dal punto di vista cosmico è un passaggio al gradino superiore della scala di un essere soggetto alla legge di ascensione ed evoluzione. Considerata nel contesto cosmico, la morte è solo un sintomo della costante pulsazione della Vita nell’intero Universo.

Fra le diverse scale vi sono dei confini ben definiti e pare vi sia una proibizione di varcarli agli esseri che le compongono, mentre per gli appartenenti alla stessa scala, a gradini diversi, il divieto si limita solo a certi atti distruttivi o di abuso irrazionale. Per esempio, nel caso di suicidio, se lo si considera come un’uscita violenta e innaturale dal percorso esistenziale che è stato assegnato ad un essere vivente dalla Intelligenza che regge l’ordine dell’Universo.
Gli dei si manifestano in due modi diversi: pubblicamente a popoli interi o a gruppi più o meno numerosi di esseri umani; privatamente e intimamente a determinate persone, provocando in loro un forte impatto psichico e, di solito e inducendo un cambiamento nelle loro vite dopo l’incontro, il contatto.
Si tratta dei fenomeni delle Apparizioni, quando sono visibili e della Illuminazione quando accade nella interiorità dell’essere umano.

Le apparizioni non si riscontrano solo nella religione cristiana, ma sono presenti anche nelle altre e nelle tradizioni di tutti i popoli del mondo.
In tutte le epoche ci sono state persone degne della massima credibilità che hanno dichiarato che era loro apparsa una entità luminosa recante un messaggio; quasi tutti i Santi delle varie religioni dell’umanità sono stati visitati da “Dio”; anche se non si può negare che alcune volte queste visioni possano essere state provocate da uno psichismo disordinato.

L’apparizione avviene secondo un cliché consolidato: i veggenti sono in preghiera o in luoghi isolati, quasi sempre immersi in sé stessi, in stato di semisonnolenza coricati nel loro letto o sdraiati in campagna; molte volte la visione ha luogo in una grotta, vicino all’acqua o su qualche arbusto ed essi, non solo vedono, ma sentono, toccano, percepiscono odori dai misteriosi visitatori. L’Entità appare improvvisamente e in date periodiche prefissate di modo che la mente dei veggenti si sintonizzi sulla frequenza in cui opera per facilitare al massimo la visione e la comunicazione.

Nella maggior parte dei casi, un’apparizione diretta è seguita da una illuminazione, o da una grande apertura della mente del veggente; tuttavia, in molte occasioni, l’illuminazione accade anche senza visione e può essere istantanea o progressiva.
Nelle illuminazioni istantanee il soggetto si sente immediatamente invaso da una felicità che inonda non solo il suo spirito, ma ogni minima parte del suo corpo; percepisce la sua mente e la sua intelligenza in espansione di conoscenza e ciò gli dà la certezza di avere a che fare con Dio direttamente o con qualcuno mandato da lui.

Il fenomeno psicologico dell’illuminazione, della “santità”, in ogni caso dell’alterato stato di coscienza, in passato era collegato con la conversione religiosa ed era attribuito alla presenza o alla predicazione di qualche grande predicatore o santo.
Oggi, in una società secolarizzata e indipendente dall’influenza religiosa, l’illuminazione viene fatta scaturire da pratiche esoteriche, filosofie orientali, panteiste o cosmiche. In alcune sette protestanti prende spesso il nome di “rinascita” o “battesimo dello Spirito Santo”.

Le persone più colte che vivono questa esperienza da agnostici, da non credenti, l’attribuiscono ad una comunione con il Cosmico o con la Grande Intelligenza diffusa in tutto l’Universo; ma, in sostanza, tanto i fatti esterni al soggetto, quanto al meccanismo psicosomatico che viene messo in moto, sono esattamente gli stessi, sia dentro che fuori l’ambito religioso.

L’illuminazione, in fin dei conti, è un fenomeno trascendente in quanto l’essere umano salta involontariamente, anzi è forzato a saltare la barriera che lo separa da altre dimensioni o livelli di esistenza. Fra i mistici cattolici se ne incontrano alcuni che cercarono di resistere con tutte le loro forze a queste invasioni delle loro menti, benchè le ritenessero provenienti da Dio; ma, alla fine “Dio finiva sempre con il vincere le loro resistenze, impadronendosi completamente della loro anima”

E questo è il vero motivo e il fine ultimo di tutto il fenomeno: la possessione dell’anima. Nella teologia cristiana, quando il violatore è il “Maligno” non ci sono problemi a chiamarla chiaramente “possessione diabolica”; ma, quando la stessa violazione viene pratica da “Dio”, allora si chiama “estasi” o “rapimento”.
Queste manifestazione degli dei non sono solo un atto altruistico di amore o di aiuto, bensì hanno lo scopo primario di dominare quegli esseri umani scelti per obbligarli al loro servizio. E’ una autentica violazione della loro mente per predisporli a certi compiti che, in seguito, assegneranno loro e inducendoli a credere di agire di propria volontà, completamente liberi per cause nobili, degne o addirittura sante.

Un altro modo di manifestazione individuale degli dei è la “scrittura automatica”. Questo insidioso fenomeno che inganna e schiavizza tante persone, consiste nel ricevere “dall’aldilà” messaggi e comunicazioni di vario genere. A volte i messaggi sono uditi dagli umani e posti successivamente per iscritto; invece, molto più frequentemente, è la mano che scrive meccanicamente, autonomamente senza che la mente abbia coscienza di ciò che avviene.
La persona, gratificata dall’essere stata “scelta” si sottopone volontariamente al ruolo di ricettore e mediatore; in realtà sta subendo l’abuso di una indebita intromissione nei suoi processi mentali e, quand’anche in un futuro volesse liberarsene, gli sarà molto difficile sottrarsi. E’ vero che di solito, all’inizio dell’esperienza, i messaggi sono positivi, ma con l’andar del tempo, diventano sempre più inattendibili, specialmente quanto profetizzano la fine del mondo o le grandi catastrofi a tempo.

Emmanuel Swedenborg, scienziato e mistico cristiano del 18° secolo, essendo stato una vittima involontaria di questo fenomeno, ci ha lasciato questo inestimabile consiglio:
“Quando gli spiriti parlano all’uomo, questi deve guardarsi bene del credere a quello che dicono poiché quasi tutto di ciò che dicono sono menzogne inventate da loro. Quando parlano di come sono le cose del Cielo e di come è l’Universo, dicono tante sciocchezze che ci lasciano perplessi, se non spaventati”.

Non solo gli dei riescono a superare la barriera che li separa da noi, manipolando la nostra mente per porla al loro servizio, ma vanno ben oltre: Da molti millenni sono riusciti a far sì che noi non ci si renda conto delle loro manipolazioni, ma soprattutto che le autorità e i poteri costituiti zittiscano in mille modi, sottili o violenti, le voci di tutti coloro che denunciano questa situazione.

Nel corso dei miei studi di teologia cattolica avevo appreso quanto sia molto importante “fare discepoli” e, quando anni dopo mi immersi nello studio del fenomeno UFO, rimasi molto sorpreso nel constatare che questo imperativo è altrettanto importante. I misteriosi visitatori extraterrestri, anche sotto le sembianze degli esseri celestiali delle apparizioni, chiedono di “fare gruppo”, di “creare discepoli” ed infatti tutti i veggenti, contattati od illuminati hanno una enorme facilità ad attrarre addetti e convertirli al loro modo di pensare. Ed è questa una curiosa e specifica qualità di tutti i toccati dagli dei.

Quando un essere umano ha una visione reale di qualsiasi tipo, la sua psiche subisce profonde alterazioni, non sempre visibili. Sarebbe meglio dire che, quando è vittima di un’apparizione, per quanto lui si senta invaso dalla presenza divina, subisce una violazione psichica e forse anche fisica.
L’alterazione più profonda che il suo cervello registra si trasforma spesso in una forma depressiva mascherata che lo spinge sovente ad abbandonare la famiglia, la professione e, nei casi più gravi, al suicidio, anche se all’inizio si era presentata come una esperienza positiva che ampliava la sua intelligenza e le sue qualità mentali e psichiche.

Se possedessimo strumenti sufficientemente sensibili, potremmo percepire nel cervello di questo “prescelto” delle onde elettromagnetiche che non sono presenti nel cervello umano normale.
Le persone definite psichiche dalla parapsicologia, mistiche dalla religione, medium dallo spiritismo, contattati dall’ufologia, o con il termine generico illuminati, emettono tutti, senza eccezione con una potenza superiore al normale, un tipo di onde di frequenza e lunghezza specifiche che hanno il potere di alterare, anche incoscientemente, il meccanismo cerebrale dei discepoli e dei seguaci in genere.

Il cervello del “maestro” o del “veggente”, quale potente emittente, in modo totalmente automatico e incosciente, invia nell’aria le sue onde che producono l’effetto di un vero e proprio bombardamento cerebrale, condizionando i seguaci. E’ un bombardamento di tipo fisico, a livello subatomico, come lo sono i raggi X o gamma e che finisce con il frastornare completamente i processi mentali di coloro che vi si espongono con una certa assiduità, facendo loro perdere la capacità critica per assorbire completamente le dottrine del “maestro”. Il caso di Charles Manson è una testimonianza tragica di questi meccanismi perversi.

IL processo fisico è noto in elettronica: l’onda preminente impone il suo ritmo a quelle più deboli, facendole vibrare al suo ritmo e così si spiega come le onde cerebrali del “maestro” finiscano con l’imporsi su quelle dei discepoli per cui tutte le sue idee, per quanto assurde o negative, vengano accettate come qualcosa di perfettamente naturale.
Di norma è un processo lento; ma, in alcuni casi, quando il “maestro” è dotato di grandi capacità psichiche radianti o emittenti, può anche essere fulminante, provocando conversioni e adesioni istantanee, anche senza che il “maestro” parli perché il cervello accoglie queste onde anomale alla stregua di messaggi subliminali.

Nel “contagio psichico“, invece, non è richiesta la presenza fisica di un “maestro” in quanto, come indica il nome stesso, è simile al contagio di una malattia mediante virus. L’onda mentale imposta dal “gran maestro” della setta diviene prevalente e generale nella mente di tutti i discepoli e conserva la sua efficacia anche se non con la stessa forza di quando era stata emessa direttamente dalla mente del “fondatore”. Un esempio chiarissimo e tragico di questo complesso meccanismo si è verificato nell’orribile suicidio di massa della Guayana nel 1979.








Terza parte

Questo fenomeno si è ripetuto molte volte nel corso dei secoli. Ogni volta che nella storia appare un leader religioso o laico, anche politico, seguito da moltitudini incoscienti disposti a dare la vita per le sue idee, è opportuno almeno sospettare di essere di fronte a questa manipolazione.
Il contagio psichico comporta conseguenze sociali, psichiche, sentimentali e spirituali e la vicinanza fisica con queste persone carismatiche è molto pericolosa specialmente per gli adolescenti o, comunque, per le menti immature o deboli, in quanto "l'Illuminato" emette intorno a sè un campo di irradiazioni uguale ai campi fisici di cui ci parla la fisica moderna, specie poi se ampliate da campagne di propaganda attivate dai potenti mezzi massivi di comunicazione.

Negli USA migliaia di giovani abbandonano la famiglia per seguire questi illuminati, creando un serio problema sociale, di cui peraltro, le autorità si sono fatte carico. Le persone incaricate di riabilitare questi giovani sono dette "deprogrammatori" e, in poco tempo, sono sorte delle vere e proprie scuole per la loro formazione. In alcuni casi i metodi della deprogrammazione sono identiti a quelli della programmazione, ma inversi, La mente umana è molto più manipolabile di quello che possiamo pensare.

Un eminente psichiatra, che si era recato sull'isola di Trinidad per studiare gli stati di trance rituali di certe tribù, si era accorto che il suo cervello si sintonizzava subito, suo malgrado, con l'onda dominante da alterazione di coscienza che scaturiva dalle danze collettive. E se questo può accadere ad un adulto avveduto ed esperto, pensiamo ai ragazzi e alle persone più impressionabili; del resto, basta vedere le migliaia di adolescenti in trance isterica che piangono davanti a capelloni urlanti che brandiscono una chitarra e cantano, contorcendosi come ossessi posseduti.
Anche la musica rock che, come un'onda, ha invaso il mondo conquistando i gusti e la mente dei giovani, è altamente propiziatoria a questi stati alterati di coscienza. Le sue tipiche peculiarità: ritmo monotono, volume assordante, mancanza di contenuto ideologico e sentimentale, contorsioni frenetiche, ripetizioni ossessive fino a indurre esaurimento o stordimento, sono gli stessi elementi che si riscontrano nei riti e nelle danze sacre di tutte le religioni primitive.

E' importante però ricordare che gli dei non sono i "creatori dal nulla" del fenomeno della irradiazione straordinaria della mente degli illuminati poichè tutti gli esseri umani, in minore o maggiore misura, hanno la capacità di emettere determinate onde cerebrali captabili dai loro simili ed anche da certi animali, come dimostrato dalla parapsicologia in molte occasioni e in molti esperimenti.
Quando il cervello umano vivra ad un ritmo di 10 cicli al secondo è in grado di influenzare, a livello subatomico, qualunque materia vivente; il fatto è che questa capacità è atrofizzata e del tutto sconosciuta agli umani, mentre per gli dei è molto facile sfruttarla e potenziarla al massimo. E, se non la ritengono sufficiente, forniscono al soggetto prescelto, con mezzi a noi sconosciuti, altri poteri con i quali sarà più facile attrarre alla loro causa gli ignavi esseri umani. I grandi taumaturghi di tutte le religioni e i grandi Avatar sono esempi di questa attenzione.

Un contatto soft, in sordina, è "l'ispirazione" o "suggestione", cioè quando gli dei usano mezzi più normali, meno invasivi della mente umana, magari subliminali, per "convincere" la persona prescelta, ispirandole in modo più o meno marcato e costante, qualche idea, sistema o riforma da attuare e, se l'eletto non ha una posizione rilevante nella società in cui vive, sempre discretamente e "naturalmente" gli aprono le strade che lo portano a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Certo non tutti i leaders passati, presenti e futuri debbono l'insieme delle loro opere ai "suggerimenti" degli dei; anzi, molti di loro sicuramente hanno agito senza alcun intervento extraumano; tuttavia sono fermamente convinto che la storia umana sia "guidata" o almeno influenzata perchè agli dei piace immischiarsi nella stessa; lo hanno sempre fatto e lo fanno tuttora, ogni qualvolta lo ritengano più proficuo e favorevole alla loro supremazia.

In un determinato momento della storia preferiscono una "causa" su un'altra e l'aiutano più o meno apertamente. A volte mantengono lo "status quo" religioso o patriottico; altre volte spingono per le rivoluzioni, tenendo sempre conto dei loro esclusivi interessi. Non dobbiamo dimenticare che fra gli dei esistono grandi rivalità, il che fa sì che le "riforme" o i "riformatori" promossi da alcuni di loro, a volte siano spietatamente combattute da uomini che seguono inconsciamente le direttive di altri dei loro nemici o avversari.


Oggigiorno il fenomeno UFO, considerato in tutta la sua complessità, è la prova più concreta della presenza degli dei fra di noi. Le apparizioni che si manifestano davanti a migliaia di spettatori assumono spesso un significato religioso, come è avvenuto a Fatima con il "miracolo del sole", osservato da più di centomila persone, ma personaggi e luoghi sacri di tutte le religioni sono investiti da questa rappresentazione quando gli dei hanno interesse a farlo.

In altre occasioni, invece, le manifestazioni pubbliche degli dei sono solo indirette, anche se di grande importanza, assumendo l'aspetto di fenomeni atmosferici o metereologici dovuti a cause naturali; per esempio enormi esplosioni nello spazio, alle quali nè la scienza, nè le forze aeree militari sanno dare una spiegazione; grandi incendi, tremori della terrra molto localizzati, ecc. Spesso si è potuta provare, senza ombra di dubbio, il collegamento fra questi fenomeni e gli oggetti volanti non identificati di forma discoidale.

Anche se si presentano come meri viaggiatori extraterrestri, possiamo senz'altro ritenere che questi esseri - da qualunque parte provengano - sono gli stessi che, nell'antichità, si presentavano a tutti i popoli, sostenendo di essere i loro dei ed esigendo adorazione e obbedienza.
Infine si possono anche manifestare in forme esotiche, umanoidi o animalesche. Il folklore di tutti i popoli, in tutti i tempi, è pieno di questi personaggi pittoreschi e misteriosi. In ogni caso, ci si creda o no, è sicuro che a noi sono quasi del tutto sconosciute le leggi cosmiche che regolano l'essenza fisica e psichica di questi esseri di altre scale dell'universo.

Data la loro grande intelligenza e la capacità di manipolare sia la materia, sia la mente umana e la loro volontà di non essere percepiti, è naturale che le manifestazioni siano, quasi sempre, le più varie e le più nascoste, tanto da restare inconoscibili agli umani ai quali hanno fatto credere - oggi più che nei tempi antichi - di essere gli unici signori e padroni di questo pianeta.

Che cosa cercano gli dei nel nostro mondo?
Ci aiuterà molto in questa analisi la riflessione sui motivi per i quali noi umani interferiamo nella vita degli animali perchè il rapporto fra noi e gli dei ha molti paralleli con quello che noi abbiamo con il mondo animale e che sono, fondamentalmente due: necessità e piacere.
Purtroppo anche oggi, nonostante lo sviluppo della scienza e delle tecnologie connesse, siamo ancora dipendenti dagli animali per necessità alimentari, non avendo avuto cura di sviluppare un'agricoltura in grado di sfamare la popolazione mondiale e, peggio ancora, li utilizziamo barbaramente per sperimentazioni di tutti i tipi.

Il bisogno che gli dei hanno di noi è inferiore al bisogno che noi abbiamo ancora degli animali. Probabilmente possono sussistere - per lo meno nel loro ambiente naturale -senza avere necessità di utilizzare noi per qualche motivo che, invece, scatta quando vogliono giungere o mantenersi sul nostro piano di esistenza
Non è necessario che provengano da altri luoghi dell'universo; possono benissimo risiedere sul nostro stesso pianeta in un'altra dimensione e il passaggio dal loro piano al nostro potrebbe comportare la necessità di prendere da noi ciò di cui hanno bisogno e che non hanno, o non possono portare dal loro luogo di origine.

Sono esseri intelligenti e la loro necessità può essere solo quella di alimento naturale dell'intelligenza, di ampliamento continuo di conoscenza: il sapere per il sapere. E' perfettamente naturale che questi esseri, una volta scoperta la nostra esistenza, siano interessati a conoscere i nostri modi di vita; soprattutto i nostri pensieri, le nostre emozioni e i sentimenti superiori di cui è capace l'anima umana.
Non dobbiamo nemmeno meravigliarci se, in molte occasioni, provocano deliberatamente eventi straordinari per avere la possibilità di studiare le nostre reazioni. Anche noi facciamo studi di Storia e Scienze Naturali con i quali cataloghiamo gli esseri viventi e non che ci circondano per amore della conoscenza e, in quest'ottica, è anche credibile che esistano entità superiori che con noi si pongano come l'entomologo che osserva costantemente l'andare e venire delle formiche dal formicaio spinto dalla curiosità e dell'interesse personale.

Il secondo motivo di contatto è il piacere, il loro non certo il nostro. Se riflettiamo un momento sul nostro comportamento con gli animali appare chiaro che li usiamo non solo per necessità, ma anche per divertimento e puro piacere egoista. La caccia, i safari, le corride, combattimenti fra galli o cani, ecc. sono esempi di come l'uomo considera " sport" la sofferenza e la vita degli animali, verso i quali peraltro, non prova alcun odio e neanche alcun rimorso, dato che sentendosi superiore ad essi, ritiene di avere il diritto di comportarsi come più gli aggrada.

Se gli esseri extraumani che si manifestano in apparizioni o in veicoli spaziali hanno la nostra stessa filosofia, siamo messi proprio male. I solo fatto di essere "dei", ovvero una specie di superuomini, come noi non siamo altro che superanimali, dà loro il diritto di usare gli uomini come meglio ritengono, anche con la privazione della vita, se questo soddisfa le loro esigenze e il loro gusto. Naturalmente non è necessario che provino ostilità nei nostri confronti; semplicemente ci considerano degli "inferiori" di scarso o nessun valore se non in rapporto ai loro interessi.
Contrariamente a quanto predicano le varie religioni o certi ufologi poco accorti o "illuminati" costituiscono un freno, se non un grave ostacolo alla evoluzione e alla maturazione responsabile degli esseri umani.

Questi esseri misteriosi e superintelligenti calpestavano già questo pianeta quando apparve il primo uomo e, quindi, potrebbe essere più loro che nostro. "L'Adamo", o il primo uomo di ogni razza, è un'opera o un gioco degli Elohim, dei Signori, come sono chiamati nella Bibbia. Quest'opera non è da intendersi come "creazione dal nulla", bensì come manipolazione di creature più o meno intelligenti che già esistevano. Anche gli uomini, del resto, hanno manipolato le razze animali, provocando l'estinzione di molte di esse o creando un grande numero di specie nuove o ibride.

Il primo superanimale, chiamato "homo sapiens" fu il frutto naturale di una evoluzione programmata dalla Universale Intelligenza Creatrice che è infinitesimamente presente in tutte e in ognuna delle creature dell'universo, compresa quella che noi chiamiamo materia morta.
Quando il primitivo "homo erectus" ebbe la possibilità di trasformarsi in "homo sapiens", fecero la loro comparsa gli dei. Manipolarono radicalmente quella creatura (come noi facciamo con gli animali) e, dato il loro grado di evoluzione intellettuale e scientifica, lo programmarono geneticamente di modo che le loro progenie generazionali fossero in grado di evolvere o non evolvere a seconda di quanto fosse nella loro convenienza che non è certamente la stessa della razza umana.

Noi siamo stati illusi e ingannati dagli dei stessi, tramite le religioni, di essere i re del creato, sicuramente i personaggi centrali, i padroni del pianeta, sicchè siamo del tutto disarmati e impreparati ad affrontare la verità della loro esistenza e del loro dominio.Il nostro piano materiale di vita non interferisce minimamente con il loro in quanto essi si trovano al di fuori del nostro spazio fisico, in una dimensione altra di questo immenso condominio che è il pianeta Terra.

Per averne una idea più chiara, diciamo che miliardi di batteri convivono con noi, addirittura dentro di noi, senza che le loro vite interferiscano o disturbino le nostre perchè il loro piano di esistenza è diverso dal nostro. Con gli dei accade più o meno lo stesso e la distanza che li separa da noi è molto superiore a quella che separa noi dai batteri con la differenza poi che essi obbediscono a leggi cosmiche specifiche della loro dimensione che ci sono del tutto sconosciute.

Gli dei, dunque, vivono nella loro dimensione, irraggiungibile per i nostri sensi, del tutto indisturbati dalla nostre vite e dalle nostre attività e, al momento di prendere delle grandi decisioni che interessano loro, non ci tengono in nessuna particolare considerazione. Vivono le loro vite non preoccupandosi minimamente degli uomini, come noi viviamo le nostre senza tenere conto dei miliardi di insetti, a meno che questi insetti non ci diano fastidio e allora, con grande naturalezza, li distruggiamo e torniamo alle nostre occupazioni.

Malgrado la separazione radicale che esiste fra noi e gli dei, è possibile che alcune nostre azioni trascendano la barriera dimensionale, causando loro fastidi diretti o indiretti, per esempio non attenendoci alle direttive che ci hanno dato. In questo caso agiscono secondo i loro interessi, anche drasticamente e credo che questo sia accaduto molte volte nel corso della storia.

Il piacere che gli dei traggono dall'uomo certamente non è dato solo dalla conoscenza di creature inferiori come sapere teorico o passatempo, bensì è qualcosa di molto più pregnante e desiderabile e che, probabilmente, è la causa principale della loro interferenza nelle nostra vita e in tutta la nostra storia.

Gli dei sono molto interessati all'attività psichica del cervello umano, un'attività elettrica che consiste nell'emissione di onde e radiazioni sottilissime, in particolare quando è sottoposto a stati di eccitazione. Sono in grado di captare queste vibrazioni elettromagnetiche ed agiscono su di noi per propiziare tutte le circostanze nelle quali il nostro cervello emette più intensamente queste onde o radiazioni, in quanto si ipotizza che costituiscano per loro un appagamento molto gratificante, forse come per noi lo possono essere l'alcool, il tabacco, le droghe di vario genere.

Genericamente possiamo dire che lo stato d'animo che induce il cervello umano a produrre queste particolari onde cerebrali è l'eccitazione. Questa eccetazione può provenire dall'angoscia, dalle grandi aspettative, dagli odi violenti, anche dalle allegrie psicotiche, ma soprattutto dal dolore morale e ancor più fisico; anzi, pare che di tutti gli stati d'animo possibili, quello del dolore fisico sia il maggior produttore di energia e il più rapido e facile da conseguire.

Oggi, un ricercatore del fenomeno UFO che studiasse anche gli storici antichi per conoscere ciò che gli dei chiedevano a quei tempi ai popoli greci, romani, mesopotamici, precolombiani attraverso i riti e le cerimonie religiose, si accorgerebbe subito, senza alcun dubbio che, a distanza di tempo, di spazio e di sembianze ci sono le stesse modalità propiziatorie di quegli stessi stati d'animo.

Quello che gli dei hanno sempre chiesto nell'antichità e continuano a chiedere ancora oggi è, nè più nè meno, che sangue, tanto di animali che di esseri umani. Il perchè non lo so con certezza, posso solo fare delle ipotesi; tuttavia, la maggioranza degli studiosi di ufologia e di paranormale concorda sul fatto che il sangue e certe viscere sono il comune denominatore fra gli dei dell'antichità, compreso il dio della Bibbia, e gli UFO dei giorni nostri.

Dalla lettura della Bibbia, infatti, si vede come Yahvè, unico dio, spieghi a Mosè ciò che voleva che fosse fatto con il sangue e i visceri degli animali sacrificati con una minuziosità ossessiva, La cosa grave, però è che anche Baal, Moloc, Dagon, ecc: considerati falsi dei, chiedevano le stesse cose ai popoli mesopotamici; Giove-Zeus chiedeva gli stessi sacrifici ai Greci e ai Romani; in America poi Huitzilopochtli esigeva, in certe occasioni, addirittura sangue umano.
Come mai l'Unico Dio esigeva le stesse cose volute dagli altri dei completamente prive di rapporto poi con l'amore e l'obbedienza che si intendevano simbolizzare nei riti sacri? Qualche sospetto viene quand


Ultima modifica di Hynekeniano il 04/06/2011, 17:32, modificato 1 volta in totale.


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O maria santa...(giusto per rimanere in tema XD) adesso me tocca leggere tutto sto papiro...
Forza e coraggio!


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E se parlassi di trent'anni di fatti riguardanti Medjugorje ...!? [;)]
(Ciao Hynekniano, questa volta però non mi trovi d'accordo) [;)]



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cari amici ,
vedere anche
http://www.gianobifronte.it/1_AUTORI/1h ... rianas.pdf
purtroppo in spagnolo
una parte in italiano
http://www.gianobifronte.it/1_AUTORI/1h ... ariane.pdf

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 04/06/2011, 22:06, modificato 1 volta in totale.


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Segnalo questo sito critico su Medjugorie, ci sono contenuti molti documenti e dossier di vari ricercatori...molto interessante per approfondire...

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorj ... gorje.html

Qualche video:









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Credo che Freixedo abbia ragione


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