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 Oggetto del messaggio: Un possibile concetto di Dio, senza passare dalla
MessaggioInviato: 02/04/2009, 14:48 
Il concetto di Dio a

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69,99 KB mio avviso non è legato al concetto di fede, ma al fatto di capire
come funziona questa grande giostra....
Il problema è che l'uomo, che è un minuscolo granellino di una
galassia che è un minuscolo granellino dell'universo, troppe volte
tramite alcune Religioni si vuole porre come unico figlio di Dio ecc.
insomma si vuole porre al centro del sistema; ma il Dio dell'Universo
credo sia un altra cosa, assolutamente al di fuori di tutte le nostre
macchinazioni per portarlo ai nostri usi e consumi, io credo
fermamente nel concetto di Dio, ma di un Dio dentro al sistema e non
fuori da sistema, Dio esiste comunque noi possiamo pensarla e tentare
di manipolarLo per i nostri meschini fini di potere, Dio è dentro ogni
atomo che vibra nell'univero, Dio è l'intelligenza intrinseca che
rappresenta l'ARMONIA dell'Universo.
"L'errore di base consiste a mettere il concetto di Dio fuori dal
sistema, il concetto di Dio è il sistema, noi e l'universo esistiamo
al di fuori che ci crediamo o no in Dio, nessuno ha il diritto di
mettersi di mezzo come mediatore tra la nostra coscienza e Dio, molte
religioni lo hanno fatto ed hanno decretato il loro declino".
Che ruolo ha la coscienza in questo sistema universo?
La coscienza rappresenta la parte più nobile del “Tutto”; noi uomini
coscienti quindi abbiamo grandi responsabilità ed opportunità da
giocarci in tale sistema, che possiamo utilizzare per creare “farina
compatibile”, oppure “crusca di scarto”.
Cosa succede se noi andiamo “contro corrente” al senso della freccia evolutiva?
Tramite il nostro pensiero cosciente abbiamo la possibilità di scelta,
per cui ciò che produciamo di compatibile al sistema ci serve per
proseguire, e ciò che è incompatibile ci arretra nella nostra scalata
evolutiva, in altre parole: se vogliamo accedere all’immensa bellezza
armonica dell’eterna ghirlanda brillante, dobbiamo proprio
guadagnarcelo!!!!!!!
Come e quando finirà questa forma di instabilità in cui noi abbiamo
trovato la vita?
Il famoso collasso dell’universo in questa visione del sistema “Tutto”
va letto semplicemente come il ritorno alla stabilità primordiale, che
avverrà alla fine del periodo di espansione (in cui ci troviamo
attualmente), a cui seguirà un periodo di ritorno allo stato primario;
e dove la stessa onda a bassa frequenza che ancora risuona nel cosmo e
che ha generato l’instabilità iniziale riporterà le “stringhe
informatiche” allo stato di stabilità di tensione proprio dell’etere
primordiale stabile, il quale alla fine di questa “bella avventura”
risulterà arricchito di tutta l’esperienza che si è generata durante
l’oscillazione d’onda.
Come mai una Coscienza così equilibrata ed armonica, ha deciso di fare
quello che noi definiamo creazione?
La risposta vista nella filosofia che piace allo scrivente assume il
significato di un atto di amore creativo, compiuto dalla Coscienza
armonica primordiale al fine di generare “nuova esperienza” al suo
interno, e poter quindi condividere con “altre coscienze” le
meraviglie del “suo essere”. Oppure molto più semplicemente fa parte
del gioco eterno dell’essere universo…….qui il dubbio è d’obbligo……
Perché l’umiltà?
Il concetto di “umiltà” necessario per accedere alla “conoscenza”,
rispecchia ancora una volta l’aspetto dualistico su cui è montato
tutto il sistema, in quanto umiltà significa predisposizione ad un
continuo confronto necessario per capire e quindi crescere; per cui
l’uomo ed ogni altro sistema in natura che non rispetta questa regola
praticamente non potrà procedere alla sua evoluzione.
La natura da sempre ci insegna l’umiltà, in quanto si dona a “Tutti”
equamente; infatti se osserviamo il sole sorge per tutti, buoni e
cattivi, belli e brutti, egoisti ed altruisti, siamo noi uomini che a
causa del nostro enorme “ego” non riusciamo a mettere a frutto
l’esperienza che maturiamo anche attraverso i nostri errori,
ritardando quindi enormemente il processo della nostra
evoluzione
Perché la nostra forma cosciente di vita sente il richiamo
verso l’amore?
L’amore per “l’eterna ghirlanda brillante” rispecchia la perfezione
armonica assoluta del suo esistere, per cui in realtà il nostro
bisogno di “amore” da dare e ricevere, che noi percepiamo nella nostra
vita in questa zona di universo instabile, è il lontano eco che ci
giunge dalla nostra madre primordiale, la quale ci attende con il
nostro bagaglio di esperienza unico ed irripetibile.
L’amore, non va letto come una forma “sdolcinata” di esprimere i
nostri sentimenti verso qualcosa e/o qualcuno, ma va visto invece come
un alto traguardo di filosofia di vita difficile da raggiungere in
quanto risulta essere molto più facile vivere da grande egoisti, che
da grandi altruisti…...
Saper amare in modo assoluto e perfetto, significa “dimenticare” noi
stessi per gli altri, senza perdere la nostra identità.
Perché la nostra forma cosciente di vita sente il richiamo verso l’infinito?
Come per l’amore, l’infinito fa parte della natura della nostra madre
che ci attende.
Perché c’è bisogno della diversità e della imperfezione per esistere?
La Coscienza dell’eterna ghirlanda brillante non aveva alternative per
generare nuove esperienze al suo interno, in quanto dentro un sistema
perfettamente in equilibrio armonico su se stesso non vi è possibilità
di creare nuova e/o diversa informazione al suo interno, nel senso che
qualsiasi nuova informazione che si aggiunge al suo interno non può
essere che una copia perfetta della madre generatrice, per cui non può
assumere mai ed in nessun modo una nuova e particolare identità.
Questa esigenza di dover passare attraverso l’esperienza guadagnata
attraverso anche l’errore per “crescere”, nella realtà è il prezzo che
è necessario pagare onde poter esistere, l’importante è saper fruire
dei propri errori con umiltà onde poter crescere consapevolmente.


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MessaggioInviato: 05/04/2009, 19:53 
Dio per me è semplicemente l'Uno-Tutto Infinito e Assoluto e perciò è assolutamente ineffabile.
E' l'Essere stesso, quindi non è definibile, perché è infinito.
Lo si può cogliere solo nell'esperienza mistica personale, e quindi non ha senso parlarne come di un oggetto qualsiasi.
Le religioni sono semplicemente espressioni del sentimento religioso comune, che non riflette sul significato di Dio più di quanto possa riflettere sulla lista della spesa e sul conto in banca, o che se tutti rubano, poi si finisce con il vivere male.
Non so se mi spiego...
Intendo dire che le religioni tradizionali sono l'espressione del vivere comune, che non può stare dietro alla mistica, e che perciò è patrimonio di pochi spiriti illuminati.
Le religioni però credo siano in crisi non tanto per la loro grossolanità, dato che il pensiero comune non mi sembra meno grossolano di un tempo, quanto piuttosto perché oggi la gente sente meno il bisogno di norme e dogmi assoluti, forse perché il mondo tecnologico offre più possibilità all'individuo delle società pre-industriali, dove praticamente l'individuo era costretto solo a subire le situazioni, senza mai potervi influire.


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MessaggioInviato: 26/04/2009, 10:35 
sicuramente alcune filosofie e religioni orientali per me sono più vicine alla verità, ma ogni filosofia e religione ha i suoi punti buoni, il problema è capire quali sono, e qui entra in gioco la nostra personale sensibilità, per il discorso scientifico ricordiamoci sempre che la parte universo che noi percepiamo come massa rappresenta solo circa il 4% del tutto, il resto lo definiamo ancora come materia oscura la quale secondo me rappresenta il resto di etere informatico che non è entrato nella grande giostra dove risediamo noi di passaggio nella massa, l'energia che mantiene in vita le chiocciole energetiche da noi definite atomi comunque non è eterna, tutto l'universo che è in espansione ha un suo tempo poi tutto ritornerà nella situazione primaria di etere informatico non in tensione (potrà rimanere così o ripartire per un altro giro in giostra) dove c'è già la materia oscura con tutte le sue memorie, e dove convergeranno anche tutte le memorie che si sono create in ogni forma di vita nel passaggio nella massa, il grande software di base che tutto raccoglie è quello che noi definiamo come Dio che all'interno delle sue regole ha la sua autonomia e capacità di elaborazione di decisioni (sembra molto ad un ragionameto simile a Matrix?). Da dove è scaturita l'energia primordiale che ha dato il via alle chiocciole energetiche? Grande domanda....Le soluzioni almeno due: 1)Un atto di amore creativo del grande software di base o grande mente, che agendo su se stesso ha messo in moto circa il 4% dell'etere informatico che lo rappresenta 2) Il sistema è oscillante da sempre, si espande poi si comprime poi torna ad espandersi, sempre aumentando la sua perfezione e conservando tutte le memorie. Sicuramente comunque il concetto di Dio vive all'interno del sistema (che potrebbe essere un ologramma) e non fuori dal sistema.
Scusate i termini poco scientifici.


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MessaggioInviato: 02/05/2009, 13:04 
Per me la misticaha poco a che fare con la scienza, se non altro perché la scienza arriva a risultati che sono troppo spesso transitori e rivedibili.
Faccio un esempio: oggi ci parla molto di "materia oscura", e molti credono che si tratti di una sorta di concetto mistico. Domani probabilmente verrà scoperto che cosa è e che non si tratta di qualcosa di magico o di mistico e tutte le teorie mistiche al riguardo dovranno essere modificate, per adattarle ai nuovi concetti.
E' un vizio comune a certo pensiero misticheggiante, soprattutto di stampo New Age, ricorrere a teorie scientifiche che sembrano avere degli aspetti mistici o spirituali (e ribadisco quel SEMBRANO, perché di fatto molto spesso non è così), di servirsi di tali teorie, spesso male interpretate, per giustificare teorie mistiche secondo me abbastanza confuse e cervellotiche.
Quindi penso che non sia molto opportuno servirsi di teorie scientifiche per sviscerare istanze mistiche.
Meglio lasciare la contemplazione mistica lontana dalla scienza....


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