Cari amici,

partendo dallla risposta di ufologo,



che mi trova completamente d'accordo, mi piacerebbe intavolare un discorso sulla cosidetta "arte moderna"

CIAO
mauro

Allora io scapppo subito!

già se no ci "legnano"



ciao
mauro

un GRANDE ARTISTA,
purtroppo scomparso
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... anze.shtml

ciao
mauro

Non è sempre facile giudicare l'arte moderna. Proprio per questo recentemente ho letto

il libro di Francesco Bonami: "lo potevo fare anch'io"

http://blog.panorama.it/libri/2007/07/1 ... are-darte/

Lo potevo fare anch’io. Già solo per il titolo, lo si dovrebbe comprare (Mondadori, 15 euro). E il sottotitolo - perché l’arte contemporanea è davvero arte - dice subito dove vuole arrivare.
Questo è un libro per i “distratti ai lavori”, come dice il suo autore, Francesco Bonami, insigne critico d’arte contemporanea, e lo dice con un linguaggio inusuale per un esperto: semplice, diretto e molto, molto ironico. Come dire: l’arte è importante, ma non tiriamocela.
Infatti, nella prima pagina spiega: “L’arte è come il cibo, nessuno dice ‘non me ne intendo’ quando va al ristorante. È il cibo dell’anima e della mente: dopotutto si mangia anche per piacere, non solo per sopravvivere. Gusterete l’arte come mangiare la pasta, senza pensarci tanto, criticando quella scotta e apprezzando quella al dente. L’arte contemporanea è l’arte più fresca, quella freschissima. Per gustarla bisogna essere pronti a dei sapori nuovi, come quando si viaggia all’estero e si sperimentano piatti sconosciuti, come le unghie di topo al tegame in Laos”.
Insomma, basta con i superesperti che ci spiegano perché un’opera è un capolavoro e l’altra è una crosta. Oggi, davanti a un’installazione, non conta saperla decodificare: periodo storico, conoscenza dell’artista, tecnica utilizzata sono criteri ormai obsoleti. Come spiega Bonami: “L’arte contemporanea è come una partita di calcio o di tennis in diretta, ci si diverte perché non si sa come finisce. Per chi è abituato all’arte tradizionale, antica o moderna, trovarsi davanti a un’opera d’arte contemporanea è come guardare per la prima volta una finale di campionato del mondo dal vivo avendo sempre visto solo partite in differita, e conoscendone peraltro già il risultato. (…) Voi direte” scrive ancora l’autore “ma con quale criterio, e diritto, facendo a meno di una solida storia dell’arte alle spalle, puoi decidere cosa è bello, buono, brutto, interessante o ripugnante? Se vi dicessi che c’è un criterio vi racconterei forse una grossa bugia, o comunque non vi direi la verità”.
Questo libro non è in ordine cronologico (”le emozioni che l’arte è in grado di offrire non seguono un ordine prestabilito”) e procede per capitoli dedicati a differenti artisti.
Così, Hai rotto le palle è quello dedicato ad Arnaldo Pomodoro (e alle sue rotonde sculture di bronzo), Che pacco! parla di Christo e Jean Claude e della loro ossessione per l’impacchettamento, Dacci un taglio! si riferisce alle tele squarciate di Lucio Fontana e via, di paradosso in paradosso, ma sempre con la giusta dose di competenza e ironia che fanno di questo libro un vero strumento di conoscenza.

Insomma, fine delle certezze e dei criteri oggettivi, non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace ovvero: è arte tutto ciò che sa emozionare, colpire, attrarre ma anche irritare e indisporre. Largo alle emozioni, quindi, ricordando che: “Chi odia l’arte contemporanea rimpiangendo le opere del passato rifiuta di accettare il fatto che i capolavori che tanto ama hanno rappresentato anch’essi il presente per la propria epoca. (…) Perché l’arte contemporanea siamo noi, così come ci vediamo oggi nello specchio del presente”. E la morale è che capirete (anche di fronte alla ********** d’artista) che no, non potevate farlo anche voi, perché l’idea è venuta prima a lui, Manzoni. Che vi piaccia o no.

ecco quello dello scimpanzè vabeh, ma incorniciare un quadro su una parete con delle colate di colore come se avessero buttato secchiellate a muzzo , eppure ci sono e lo trovato in una pizzeria in valle.

poi un oggetto dico UN OGGETTO con due aste oblique messo in mostra susciterà clamore tra i critici d'arte per la divergenza ed incominciano a elucubrare...

Scusate ma quando persino una scimmia - una scimmia - può fare dei quadri venduti a cifre elevate come opere d' arte....

A me il fatto che la cosiddetta arte moderna sia una presa per il qulo non sembra neanche necessario discuterlo....

Se non per quegli ignoranti che ancora si pavoneggiano con quelle supercavolole credendosi chissà chi....

Bene, vorrei sapere da Hanna, che tipo di emozioni sente guardando queste opere d'arte dei più famosi e quotati pittori Italiani pubblicizzati in tutti i buchi (non fara' fatica a riconoscerli suppongo).



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Non voglio postare quelli a tinta unica....

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A proposito di questi "quadri" e poi mi dileguo;
avevo un collega che un giornoi mi disse:"ho comprato una tavolozza e i colori, ho deciso di mettermi a dipingere ..." (non sapeva nemmeno prendere in mano una matita!); allora gli dissi: "da cosa vuoi cominciare?" - Lui- "faccio il mare!" Ed io ripresi: "bene, come lo fai?" (Prese ltutto e mise via, non sapeva nemmeno come si teneva una matita in mano ...)
Poi, l'anno dopo, si mise ad impasticciare ed iniziò a vendere per un sacco di soldi! Io che disegnavo e dipingevo, non ho mai guadagnato un "Acca"! Ecco come si fà: FACCIA TOSTA e conoscere la gente!
Picasso scoprì che imbrattandoo una tela guadagnava molto di più ... (Perché anche lui, come mio padre, andavano agli obitori con la scuola, ad imparare come è costituito un corpo umano prima di disegnare o dipingere un nudo ...), ma lui scelse la via più ... facile e redditizia! Il mondo è una FREGATURA! (Un po come la meritocrazia!)

Si, anche lui dovette cedere al mercato. Prima dipingeva cose che certamente avevano significato...




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Dei bravi artisti semi dimenticati che sicuramente hanno una tecnica e qualcosa da far vedere e specialmente sentire (anche se non sempre) sono per esempio:

VENTRONE, tecnica fotografica da paura e superiore pure a Caravaggio...il punto di vista significante però è un'altra storia...

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FOPPIANI, tecnica non eccelsa però da un punto di vista speculativo-filosofico nessuno dei deficienti che ho postato prima si sogna di poter essere paragonato a lui. Quelli fingono significati...

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ARMODIO, una metafisica estremamente raffinata e delicata

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PALAZZINI, piacevole

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Questi sono solo esempi che sono riuscita a trovare su internet ma hanno dipinto cose molto più belle che adesso non ho a disposizione...

COTTIGNOLI, metafisico-fiabesco di estrema raffinatezza tecnica e di grandi significati filosofici.Famoso in Giappone ma ignorato in Italia.

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Non di può mescolare Arman (si Arman è una c...ta pazzesca) e Picasso o Mirò o Matisse e Kirkner o anche Chagall.

Innanzitutto non vedete i programmi di televendita di quadri ecc. perché lì non c'è niente di buono.

Picasso? Beh Picasso è un genio. Lì non c'è critica che tenga. L'emozione che si prova di fronte a Guernica non ha niente a che vedere con i quadri commerciali di cui si parla.

Non tutta l'arte moderna è spazzatura e non tutta la spazzatura è arte moderna

alcuni movimenti come la transavanguardia sono stati inventati da critici come Achille Bonito Oliva ma queste sono cose che si sanno.
A me non piace Warhol ma dal punto di vista artistico il suo è un discorso valido: la riproducibiità, il consumismo,ecc. tipico dei nostri tempi.

Potrei citare l'espressionismo e quadri come l'urlo di Munch che descrivono benissimo il disagio interiore ed i problemi esistenziali.
Dietro alcuni stili c'è una storia e ci sono dei contenuti anche se magari possono essere poco ornamentali...altri sono commerciali e basta.

anch'io preferisco il figurativo però un discorso va fatto: bisogna distinguere l'abilità tecnica dall'arte. Se io riproduco una mela e sono talmente abile che sembra una foto, si tratta di abilità tecnica ma non di arte. Oggi la riproduzione perfetta ha meno senso rispetto ad un tempo, visto che ci sono le macchine fotografiche.
Tornando al Caravaggio: apparentemente può sembrare la rappresentazione fotografica di un'immagine ma c'è un gioco di colori, di luci e di ombre ed un'estetica, cioè un modo di finalizzare l'opera d'arte che è completamente diversa dall'iperrealismo di certi pittori moderni.
In poche parole, l'arte deve essere interpretazione ed elaborazione, non solo rappresentazione. IMHO

Concordo.


Ma nella spazzatura che chiamiamo comunemente arte moderna manca non solo la rappresentazione, ma anche l' interpretazione e l' elaborazione....

E' totalmente priva di significato.

Imbrattare tele da rivendere a milioni è una cosa che è stata in grado di fare pure una scimmia...