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 Oggetto del messaggio: La storia, le verità e le bugie di Lobsang Rampa
MessaggioInviato: 09/11/2011, 15:20 
Sono abbastanza sicuro che qui dentro, in pochi conosceranno la storia di questo presunto lama tibetano "reincarnatosi", che tanto ha raccontato quando era in vita.
Voglio quindi postare la sua storia e le sue opere, intrise di misticismo tibetano...mistero...bugie...e possibili verità...
Ho deciso di postarlo in questa sezione perchè mi sembra la più adatta, visto che parla anche di questioni ufologiche.
Quindi inizio con qualche riga per farvi capire meglio di cosa sto per parlarvi.
Buona lettura! [:50]




LOBSANG RAMPA

Da http://it.wikipedia.org/wiki/Lobsang_Rampa

Immagine

Tuesday Lobsang Rampa, all'anagrafe Cyril Henry Hoskin (Plympton, 8 aprile 1910 – Calgary, 25 gennaio 1981), è stato uno scrittore britannico.
Divenne noto al pubblico britannico nel 1956 con la pubblicazione del suo libro Il terzo occhio (The third eye), uscito in Italia due anni dopo. L'autore sosteneva di essere un lama tibetano che raccontava le proprie esperienze vissute in un monastero in Tibet nel quale aveva vissuto fin dall'età di 7 anni. Due anni dopo Heinrich Harrer scoprì, tramite un investigatore privato, che l'autore del libro era in realtà un inglese che non era mai stato in Tibet e che non parlava tibetano.
Dalla "Nota del traduttore" dell'edizione italiana Mondadori del 1961: "Dice l'accusa, e testimoniano cronisti e detective: «Lobsang Rampa» è un semplice, comunissimo inglese del Devon - comunissimo almeno fino al giorno in cui, nel 1947, si fece radere a zero, si lasciò crescere una folta e profetica barba, cambiò nome in «Dr. Kuan-suo» e, con ansioso stupore della moglie, si vestì da tibetano; peggio ancora, fino al giorno in cui, due anni dopo, riavutosi da un incidente seguìto da commozione cerebrale, rivelò una personalità del tutto nuova, nel sicuro possesso di «ricordi» completamente distaccati dalle vicissitudini del suo Io anagrafico."


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MessaggioInviato: 09/11/2011, 15:27 
LOBSANG, T. RAMPA: UN X FILES LETTERARIO

In questa sezione del sito abbiamo voluto offrire ai nostri lettori, che ancora non lo
avessero fatto, la possibilità di approfondire una serie di argomenti trattati già alla
fine degli anni cinquanta, da colui che si faceva chiamare Lobsang Thuesdy Rampa e
diceva di essere la reincarnazione di un monaco tibetano.
Di questo personaggio non avremmo avuto ragione di parlare se non fosse per il fatto
che, nei suoi libri, egli descrive situazioni, luoghi, cose ed avvenimenti che hanno
strettamente a che fare con le nostre ricerche.
Il suo libro più noto è sicuramente quello intitolato “Il terzo occhio” oggi ripubblicato
da Mondadori, nel quale egli descrive come procurarsi la vera visione dell’universo
con questo organo sensibile che noi non siamo in grado di utilizzare. Il libro ha
successo proprio quando arrivano dagli Stati Uniti, le prime ventate di New Age
suffragate da un certo misticismo orientaleggiante.
La figura del Dalai Lama viene recepita come quella del nuovo Cristo salvatore, di
colui che predica la pace ma soprattutto la non violenza.
Al di là di tutto ciò però, nei diversi libri scritti da questo americano, se dicente
reincarnazione del lama Rampa, esistono descrizioni di Ufo, alieni, macchine
tecnologiche di altre civiltà, la storia dell’Universo, vengono descritti veri e propri
rapimenti alieni, si parla dell’anima e dello spirito e della reincarnazione nello stesso
identico modo, al di là del linguaggio usato, dei nostri addotti nelle analisi in ipnosi
regressiva che abbiamo svolto, negli ultimi quindici anni.
E’ inutile dire che i nostri addotti non sanno nemmeno chi sia questo Rampa e non
hanno mai letto nulla di tutto quello che è il contenuto della sua strana opera
letteraria. E’ altresì vero che i così detti esperti ufologi, considerino Rampa un
visionario, ma è altrettanto vero che le sue visioni siano identiche a quelle di coloro
che oggi sono assoggettati ad esperienze di Interferenze Aliene (Abdcuction per gli
anglosassoni).
Le esperienze raccontate dal Rampa sono così piene di particolari e narrate così
lucidamente da rendere difficili le contestazioni se non quelle sciocche di qualche
sedicente comitato di studio su fenomeni paranormali, alle prese con la scienza
ufficialmente accettata dai nostri governi.
Ma veniamo a noi. Come è possibile che Rampa dica di essere un vecchio monaco
tibetano reincarnato nel corpo di un anglosassone decisamente quasi analfabeta?
Nelle nostre ipotesi di lavoro sugli alieni abbiamo spesso parlato di memoria aliena,
intendendo con questo nome, una parte della memoria che è fisicamente collocata
nella mente dell’addotto terrestre. Questa memoria è ad accesso negato e può essere
aperta solo con una opportuna password. All’interno di questa memoria aliena
esistono parti di memorie di vissuti di altre esperienze di vita. Non si tratterebbe di
reincarnazione e di memorie attribuibili ad un reincarnato che avrebbe accesso al
vissuto di una vita o di più vite precedenti ma di memorie e solo di esse, di soggetti
che sono stati a loro volta addotti in temi passati, anche molto lontani spazio
temporalmente da noi. Tali memorie, dette da noi dei “carriers” cioè dei
trasportatori, sarebbero appartenute a soggetti a loro volta addotti. In questi soggetti
l’alieno avrebbe messo la sua memoria in una zona ad accesso negato, per poterla
preservare e conservare per sempre. Alla morte o prima della morte fisica
dell’addotto, la memoria aliena sarebbe stata estratta facendo una sorta di back up del
cervello dell’addotto. In questo back up, oltre la memoria aliena, ci sarebbero anche
tutte le informazioni sulla vita dell’addotto. Sempre per conservare la memoria
dell’alieno, nell’attesa di introdurla in un corpo di un alieno, in preparazione, tutto il
pacchetto di informazioni sarebbe stato introdotto, ad accesso negato, nel cervello di
un bambino piccolo, a livello fetale, che costituirebbe il prossimo addotto di questa
storica catena.
I due addotti avrebbero dunque in comune lo stesso cervello con gli stessi ricordi sia
alieni che terrestri.
Così, potrebbe capitare che, per un caso ed in modo totalmente non voluto, qualcuno
potesse accedere ai ricordi del predecessore che ha ospitato la memoria di
quell’alieno che i suoi parenti vogliono conservare.
Conservare le memorie con questo sistema è un modo di arrivare ad ottenere una
specie di immortalità, poiché quando le memorie verranno reintrodotte in un alieno
bambino, quest’ultimo avrà immediatamente a disposizione tutta l’esperienza del
progenitore: sarà egli stesso il progenitore.
In questa ottica i casi di regressioni a vite passate altro non sarebbero in realtà che
rappresentazioni di vissuti di altri umani che in comune avrebbero avuto, come
ospite, la memoria dello stesso alieno.
Chi è in queste condizioni, quale inconsapevole addotto, non è in grado di stabilire da
dove gli vengono tutte le memorie di vissuti che lui stesso non ritiene appartenergli.
Qualcuno pensa di essere skizofrenico e qualcun altro un santo reincarnato e forse
questo è il caso di Rampa.
Sta di fatto che tutto quello che Rampa sostiene nei suoi libri, appare con incredibile
potenza anche dalle indagini in ambiente ipnotico effettuate su coloro che hanno
subìto interferenze aliene.
E’ nostro compito quindi informare chi si interessa di queste tematiche che il
materiale uscito dai libri di Rampa non solo potrebbe essere reinterpretato in questa
accezione dei fatti ma potrebbe essere preso a tiepida conferma di tutte le nostre
ricerche.
Per dovere di cronaca, prima di invitare il lettore a leggere i passi salienti delle opere
di Rampa, che sono, per le nostre ricerche, più interessanti e che sono stati curati da
Luciano Pederzoli, in un mostruoso lavoro di editing e ricerca, citiamo tre lettere la
prima delle quali è comparsa sul Daily Mail del primo febbraio del 1958, dove un
giornalista di turno cerca di distruggere la figura di Rampa. Seguirà la risposta di
Rampa ed infine una lettera della moglie del reincarnato Rampa.
Da questo carteggio si evince che già nel lontano 1958, quando nessuno parlava di
addotti, rapimenti alieni, ufo, anime corpi e menti copiate, esisteva già qualcuno
come Rampa che, forse per sbaglio, aveva informazioni interessanti su certi
argomenti che, anni dopo, sarebbero apparse decisamente più credibili. Ma nel 1958,
qualcuno tentava di depistare il lettore scrivendo un certo numero di falsità sullo
stesso Rampa tentando di diminuire, agli occhi del pubblico statunitense, la sua
credibilità.

La Versione della Stampa:
(dal Daily Mail del primo febbraio del 1958)
L’uomo accettato da migliaia di persone come il Lama tibetano del “Terzo Occhio”
si è rivelato un brillante imbroglione. Non è affatto un lama e non arriva neppure dal
Tibet. E’ un figlio di un idraulico di Plymouth, Devon….un certo Mr. Cyril Henry
Hoskins. Nella villa posta sulla sommità di una collina vicino a Dublino, lui e la
moglie vivono beatamente, come dottor Kuan e signora, con la ventisettenne Shelagh
Rowse, un tempo gaia esponenete del bel mondo del West End. La donna fa parte di
suoi numerosi seguaci che credono nei poteri celestiali ed extrasensoriali del Lama…
suscitati, secondo la sua versione, da un’operazione al cervello che gli ha conferito
il "Terzo Occhio”. Come Dr. Kuan-Sou, o sotto il suo pseudonimo preferito, Dr.
Kuan, legge le stelle e fornisce consigli in merito a problemi relativi alla salute o allo
spirito, sotto compenso di una certa parcella. Sua moglie, ex infermiera diplomata
presso l’ospedale di Richmond quando si sposarono, il 13 aprile del 1940, mi disse:
Quel libro è tutta un’invenzione. Mio marito aveva intrapreso, senza successo,
svariate professioni. Ci servivano dei soldi per vivere e così si convinse a scrivere
quella roba. I nostri introiti dipendono dalla percentuale alle vendite….
Adesso un investigatore privato di Liverpool lo ha tacciato d’essere uno dei più
grandi imbroglioni del secolo…
Le rivendicazioni del Dr. Kuan sono state esposte con dovizia di particolari nel suo
libro. Sulla copertina, descrive come, all’età di sette anni, sia entrato in un
monastero tibetano e come il Dalai Lama abbia decretato che le sue eccezionali
qualità di sensitivo erano state determinate da un operazione chirurgica nota come
“L’apertura del terzo occhio”.
Nel libro spiega il suo travaglio, durato diciassette giorni, che gli conferì il terzo
occhio…..
Tuttavia non è mai stato nel Tibet. Non ha mai affrontato un’operazione al cervello.
E’ un uomo malato con un disturbo cardiaco del cuore ed altri acciacchi.
Eccovi alcune delle sue affermazioni: Dopo aver lasciato il Tibet, ha combattuto con
le forze nazionaliste cinesi contro il Giappone ed è stato fatto prigioniero. Dopo la
caduta della prima bomba A sul Giappone, è scappato su una imbarcazione da pesca
alla volta della Corea ed ha raggiunto l’Inghilterra passando da Mosca e
successivamente da New York. Ha volato su un disco volante ed è figlio di un
principe del Tibet.
Questa è invece la realtà. Ha 47 anni, è figlio di un idraulico rispondente al nome di
Joseph Henry Hoskins. Dopo aver abbandonato gli studi, ha aiutato il padre fino alla
morte di questi, nel 1937, dopodiché, assieme alla madre, si è trasferito nel
Nottinghamshire. Ha lavorato in una fabbrica produttrice di strumenti chirurgici,
dopo è passato impiegato frequentando per corrispondenza una scuola di ingegneria.
Successivamente si è raso il capo, si è lasciato crescere la barba e ha mutato il nome
in dottor Kuan-Suo.
Ora lui e la moglie vivono presso la signora Rowse, figlia di Johon Isherwood,
padrone della cartiera di New Mills, nel Derbyshire, a Howth vicino a Dublino.
Benchè ammalato, Mr. Oskins mi inviò un messaggio nel quale difendeva a spada
tratta l’autenticità del libro. Essa diceva: La vicenda è vera ma per motivi
specialissimi, l’identità dell’autore tibetano non può essere rivelata. Non ho mai
insudiciato nessuno in vita mia, per nessun prezzo, e non lo farò certo ora. Ormai mi
restano poche speranze di vita. Questo nuovo disturbo le sta riducendo
ulteriormente. E’ solo la coscienza a guidarmi. Ho avuto un’esistenza amara e
difficile e , nonostante la pubblicità negativa che è stata fatta attorno al mio nome,
ritengo di star facendo ciò che è giusto.
Il marito della signora Rowse, Johon, ex ufficiale dell’esercito, abitane a Kensington,
ci ha riferito l’altra sera nel suo ufficio cittadino: Sono al corrente delle notizie che
circolano su Lobsang rampa, ma non ci credo assolutamente e non ho nessuna voglia
di discuterne. Lo conosco da due anni e sono convinto che sia in buona fede. E’ stato
ospite a casa mia, un buon amico sia di mia moglie che mio personale, e sono
certissimo che non si tratti di un imbroglione.
La madre della signora Rowse, Margaret mi ha detto: Mia figlia mi ha raccontato
che è un brillante chirurgo e, implicitamente, è convinta che provenga da una
famiglia tibetana di alto rango. Ritiene inoltre che sia dotato di straordinari poteri
extra sensoriali.
Il suo agente, Mr. Brooks di Mayfar, così parla: Sono sorpreso. E’ dotato di
straordinarie facoltà telepatiche, delle quali mi ha dato prova i molte occasioni.
Mr. Warburg, direttore della casa editrice che ha pubblicato il libro, sostiene: Sono
molto sorpreso. Credevo fosse cinese. Noi stessi non eravamo molto sicuri de libro e
pertanto l’abbiamo inviato in visione a venti diverse persone, le quali hanno tutte
fornito opinioni diverse. Nella prima edizione abbiamo pubblicato una prefazione
nella quale sostenevamo di non poter garantire l’autenticità dei fatti e che
lasciavamo ogni giudizio al lettore. E’ stata comunque pubblicata come una sotria
vera.


La risposta di Lobsang Rampa:
(dal libro di Douglas Baker, “L’apertura del terzo occhio”, Gruppo editoriale
Armenia , 1999)
Il Terzo Occhio è assolutamente veritiero e tutto quanto ho scritto in quel libro
corrisponde a verità. Io, un Lama tibetano, attualmente occupo ciò che era in origine
il corpo di un uomo occidentale, e tale fenomeno si verifica con l’esclusione
permanente e totale dell’ex-occupante. Questi mi ha dato il pieno assenso, felice di
sottrarsi alla vita su questa Terra in considerazione della mia pressante necessità.
L’effettivo mutamento si è verificato il 13 giugno del 1949 ma la strada ha dovuto
essere preparata qualche tempo prima. So di avere un compito speciale da assolvere
e mi sono reso conto che, per svariate motivazioni ad esso connesse, sarei dovuto
venire in Inghilterra. Sul fine del 1947,mediante telepatia, riuscii ad inviare delle
impressioni alla persona adatta. Nel febbraio del 1948 questi mutò il suo nome
legale di Deed Pool assumendo quello di Kuan-Suo.
Per facilitare tale metamorfosi, la persona in questione cambiò indirizzo svariate
volte e perse i contatti con la totalità di amici e parenti. Il 13 giugno del 1949 ebbe
un leggero incidente, culminante in una commozione cerebrale, che “gli fece perdere
la nozione di se steso”. Ciò consentì il mio avvicendamento.
Successivamente tentati con molto impegno di trovarmi un lavoro in Inghilterra ma,
per diversi motivi, mi manco l’assistenza dell’ENTE INTERESSATO. Per anni ed
anni mi recai periodicamente presso gli uffici di collocamento di Tavistock Square, a
Londra. Mi rivolsi anche a svariate agenzie private, corrispondendo ad esse notevoli
somme, ma nessuna fece qualcosa per trovarmi un’occupazione.
Per un certo periodo vissi con i risparmi che avevo accantonato e quel poco che
riuscivo a guadagnare come collaboratore esterno di case editrici o società
pubblicitarie.
O uno speciale compito da adempiere in quanto, durante la mia vita nel Tibet, sono
stato sulle Montagne del Chang Tang dove ho visto un’apparecchiatura che consente
alle persone di vedere l’Aura umana.
Sono un sensitivo e pertanto in grado di vedere l’Aura, come ho dimostrato svariate
volte ad un sacco di gente, ma mi rendevo conto che, se i medici ed i chirurghi
fossero stati in grado d’individuare l’aura umana, avrebbero potuto determinare le
varie malattie a carico dell'organismo umano prima che fosse troppo tardi.
Non riuscii a venire in Inghilterra nel corpo che prima possedevo. Ci provai ma
invano.
L’aura è semplicemente una corona di scarico del corpo, della forza vitale. E’ simile
alla corona di scarico che si forma attorno ai cavi dell’alta tensione, fenomeno al
quale chiunque può assistere nelle notti di nebbia: Se le ricerche in tal senso fossero
sovvenzionate in modo considerevole, la scienza medica troverebbe fra le mani uno
degli strumenti più potenti per la cura delle malattie.
Dovevo disporre di denaro per condurre in porto la mia missione, ma non mi sono
mai fatto pagare per curare le malattie di quanti si rivolgevano a me o, comunque,
per sgravarli del fardello che si portavano sulle spalle, come un certo tipo di stampa
vorrebbe far credere.
Perché ho scritto IL TERZO OCCHIO? Non certo perché morivo dalla voglia, ma
per la disperata necessità di trovare un lavoro che mi consentisse di portare avanti il
mio compito. Mr. Brooks disse che avrei dovuto scrivere un libro. Risposi che non ne
avevo alcuna intenzione e così ci lasciammo. Lui mi scrisse suggerendomi, ancora
una volta, che avrei dovuto farlo. Nel lasso di tempo intercorrente fra il colloquio ed
il ricevimento della lettera, mi ero presentato per altri posti ma ero stato rifiutato.
Così con molta riluttanza, accettai l’invito di Mr. Brooks e, ancora una volta,
ribadisco che tutto quanto è scritto nel libro corrisponde a verità. Così com’è vero
l’intero contenuto del mio secondo libro IL LAMA MEDICO. Non bisogna prestare
molto affidamento agli “esperti”, ai “saggi tibetani” quando si vede come un esperto
contraddice l’altro, quando non riescono a mettersi d’accordo su ciò che è giusto e
ciò che è sbagliato. Inoltre, in fin dei conti, quanti saggi tibetani sono entrati in un
monastero all’età di sette anni, hanno compiuto tutto il percorso della vita come tali
e alla fine hanno assunto il corpo di un occidentale? Io l’ho fatto.


Testimonianza di Sanya Kuan S.R.N.:
(dal libro di Douglas Baker, “L’apertura del terzo occhio”, Gruppo editoriale
Armenia , 1999)
E’ tutta una manfrina…. Per quanto mi è dato di vedere, il gran rumore fatto attorno
all’autore del Terzo Occhio non ha sortito altro effetto che quello di aumentare il
prestigio di Lobsang Rampa, portando più che mai il suo best seller, all’attenzione
pubblica. Una signora, emerita autorità nel campo delle discipline e religioni
orientali, ha espresso il parere che, se i fatti corrispondessero a realtà, Lobsang
Rampa sarebbe un personaggio davvero straordinario. Ora è sicura che infatti sono
veri.
Molti si porranno degli interrogativi sulla sorte di colui che aveva occupato quel
corpo occidentale prima che fosse occupato da un tibetano ed io, in qualità di
moglie, vorrei dire qualcosa in merito agli avvenimenti che hanno potato a quel
cambiamento di personalità.
Alle prime avvisaglie di qualcosa di diverso, rimasi alquanto sorpresa.
Conducevamo una quieta esistenza nel Surrey, dove mio marito esplicava funzioni di
consulente presso un Istituto per corrispondenza. La guerra era finita da due anni.
Tutto avvenne difatti verso il finire del 1947. Dopo essere rimasto tranquillamente a
sedere per alcun minuti, mi disse: “Sto per cambiare nome”. Sorpresa oltre ogni
dire, lo fissai sbigottita poiché non riuscivo a capire la motivazione.
Non avevamo niente da nascondere, nulla da cui scappare. Mi ci vollero alcuni
minuti per riprendermi, dopodiché lui continuò. “sì non ci chiameremo più Deed
Pool, bensì Kuan-Suo.”
Alla fine del mese di febbraio del 1948, tutte le formalità erano state espletate e non
avevamo più alcun diritto al nostro cognome precedente. Il datore di lavoro di mio
marito non l’aveva certo presa molto bene. Ma d'altronde non poteva fare molto,
soprattutto tenendo conto che, proprio in quei giorni, anche uno dei direttori della
società aveva apportato u mutamento alle su generalità.
Naturalmente tutti pensarono che eravamo usciti di seno, ma la cosa non mi
preoccupava affatto.
Avevo vissuto con mio marito per otto anni e sapevo che, quando si metteva in testa
di far qualcosa, ne aveva anche un valido motivo. Tuttavia ci accorgemmo ben presto
che, rivolgendoci la parola, la gente non ci chiamava più per nome e, anche dopo
averlo visto scritto, non sembrava in grado di pronunciarlo; per quel motivo, in un
secondo tempo, l’abbiamo contratto in Ku’an. Voglio mettere bene in chiaro questo
punto perché, in nessuna circostanza, siamo ricorsi ad uno pseudonimo come da
alcune parti si è sostenuto in malafede.
Più o meno in quel periodo, mio marito parlava molto dell’oriente e, in alcune
occasioni, amava anche indossare abiti orientali; spesso aveva un’aria molto
preoccupata e, diverse volte, cadeva in uno stato di Trance e parlava i una lingua
sconosciuta, che ora credo sia appunto un idioma dell’est. Nel luglio del 1948 prese
di nuovo una decisione improvvisa… stavolta quella di rinunciare all’impiego, ciò
che fece con grande costernazione del suo datore di lavoro che l’aveva sempre
ritenuto un elemento prezioso e coscienzioso.
Dietro questa cosa c’era la determinazione di lasciare la zona e perdere così ogni
contatto, cosa che facemmo.
Nel giro di un anno avevamo completamente perso di vista tutte le precedenti
conoscenze e abbandonato ogni legame con l’esistenza precedente. Facevamo in
modo di sbarcare il lunario con quanto avevamo risparmiato e con i proventi che
raccimolavamo dalle varie forme di collaborazione editoriale.
Il giorno in cui mi capitò di guardare fuori dalla finestra e di vedere mio marito
riverso ai piedi di un albero de giardino, costituisce per me un ricordo indelebile. Mi
precipitai fuori e, quando lo raggiunsi, si stava riprendendo m a me, infermiera
diplomata, parve intontito o qualcosa di simile. Quando alla fine riacquistò
conoscenza, sembrava comportarsi in modo diverso, a me incomprensibile.
Dopo averlo accompagnato all’interno dell’abitazione, dove lo sistemai sul letto di
una stanza al primo piano, pensai subito di far venire un medico al più presto
possibile, ma stavo facendo i conti senza di lui….quasi intuendo la mia angoscia, mi
pregò di non farlo, assicurandomi che stava bene. In effetti parlava in modo molto
diverso, più esitante, quasi avesse difficoltà, con la lingua, ed anche la voce
sembrava più profonda.
Per un certo periodo mi preoccupai, poiché avevo l’impressione che avesse subito
una certa alterazione della memoria… come se facesse dei calcoli prima di parlare o
di muoversi; solo più tardi appresi che si stava sintonizzando sulla mia mente per
vedere cosa mi aspettavo da lui.
Non mi vergogno ad ammettere che, all’inizio, ero alquanto sconvolta, ma ora la
cosa mi pare del tutto naturale.
Tuttavia non smetterò mai di chiedermi come una persona così comune come me
abbia potuto essere tanto intimamente associata ad un fenomeno straordinario quale
l’avvento di un Lama tibetano nel mondo occidentale.





Posterò il resto del materiale volta per volta, in maniera che chi legge potrà seguire il tutto con calma.
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MessaggioInviato: 10/11/2011, 00:17 
Non è esatto dire che si è reincarnato, non è morto e rinato come neonato, piuttosto è stato costretto ad abbandonare il suo corpo logoro ed è trasmigrato in un corpo già adulto, praticamente si è calato nella vita di un altro, soppiantandolo.

A questo link i suoi 19 libri in inglese (alcuni si pensa che siano falsi!)

http://www.lobsangrampa.org/research.html#Doc

Alcuni libri sono tradotti in italiano a questo link:

http://www.tuesdaylobsangrampa.it/testi.htm


Ultima modifica di Angel_ il 10/11/2011, 00:47, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/11/2011, 10:30 
Grazie per la precisazione Angeldark [:)]
Qui di seguito troverete alcune pagine in italiano del libro "Il terzo occhio":
http://www.megaupload.com/?d=NF15M8CU

Riporto alcuni passi per invogliare alla lettura:

Al centro della caverna (situata sotto il Potala) si levava una lucente, nera casa... una casa che sembrava fatta d'ebano levigato. Strani simboli ne avvolgevano i lati, e diagrammi simili a quelli che avevo veduto sulle pareti della galleria del lago. Ci avvicinammo a questa casa e varcammo la soglia della larga, alta porta. All'interno si trovavano tre nere bare di pietra, scolpite e incise in modo curioso. Le bare non avevano coperchio. Sbirciai dentro e, scorgendone il contenuto, trattenni il fiato, sentendomi venir meno. “Figlio mio” esclamò l'abate che ci guidava “contemplale. Furono Dei nella nostra terra, ai tempi che precedettero le montagne. Si aggirarono per il nostro Paese quando i mari ne bagnavano le coste e quando nel firmamento si trovavano stelle diverse. Guardali, perché nessuno, tranne gli iniziati, li ha mai veduti.” Guardai ancora, affascinato, in preda a un timore reverenziale. Tre figure d'oro giacevano dinanzi a noi, completamente nude. Due uomini e una donna. Ogni linea, ogni minimo segno di quei corpi erano fedelmente riprodotti dall'oro. Ma quali dimensioni! La donna aveva una statura di almeno tre metri, e la statura del più alto dei due uomini non era inferiore ai quattro metri e mezzo. Avevano la testa grande e alquanto conica alla sommità. Le mascelle erano strette, con una bocca piccola, dalle labbra sottili. Il naso era lungo e stretto, mentre gli occhi, non obliqui, erano profondamente infossati. Non li si sarebbe detti corpi imbalsamati... ma addormentati.


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MessaggioInviato: 10/11/2011, 12:09 
HANNO FALSIFICATO I SUOI LIBRI

Da http://www.fenice.info/start.asp?p=/italiano/rampa.asp

Qualcuno ha falsificato parte dell'opera di Tuesday Lobsang Rampa: un monaco tibetano scampato all'invasione del suo Paese, autore del best-seller Il terzo occhio (1955), e di altri libri che tramandano la Sapienza esoterica degli antichi Lama.
Lobsang Tuesday Rampa in realtà è deceduto tra il 1966 e il 1971, lasciando il suo ultimo libro "L'eremita" incompleto, scritto fino al cap.7 - giusto prima di rivelare i segreti dell'eremita. (Si direbbe che non fosse ancora giunto il momento Destinato.) Ignoti (forse la persona che gli faceva da prestanome, forse la moglie di lui - certamente, una persona di scarsa cultura ed altamente ignorante in campo esoterico) ha rattoppato in qualche modo l'opera incompleta, e l'ha pubblicata a nome di Rampa nel 1971. Facendola seguire, nel 1980, da "Il saggio del Tibet": una volgare riscrittura, infarcita di fesserie, di un libro che il vero Rampa aveva già scritto: "La caverna degli antichi" (1963).
L' "imperativo categorico" Don't let me be misunderstood! (le parole che chiudono la canzone di Battiato campane tibetane) mi spinge a denunciare questa bieca operazione commerciale che mina alla credibilità dell'intera opera di Rampa, e a fornire a chi fosse interessato ad approfondire l'argomento i seguenti elementi in mio possesso:
Ne "L'eremita", Lobsang pone storicamente Maometto prima di Gesù: un errore grossolano già per chiunque abbia frequentato le scuole dell'obbligo - figuriamoci poi per Rampa, cui fu impartita un'approfonditissima storia di tutte le religioni.
Sempre ne "L'eremita", al capitolo X, si parla di uomini pervertiti, dai desideri sessuali depravati - moralismo del tutto alieno a Rampa, che al capitolo IV di "Storia della mia vita" scriveva: "Il sesso usato a proposito e in un certo modo nell'amore, può suscitare le vibrazioni [Kundalini] di una persona. [I cattolici credono che] serva semplicemente alla procreazione dei figli, cosa che NON è lo scopo principale del sesso." - tutt'altro che una posizione moralista nei confronti degli svariati tipi esistenti di sessualità.
Ne "Il saggio del Tibet" il piccolo Lobsang ripete ossessivamente la stessa domanda (a proposito di Atlantide, o del perchè della conservazione), ed arriva a comportarsi addirittura irrispettosamente nei confronti del suo maestro - il lama Mingyar Dondup cui tanta venerazione mostrava in tutti i libri precedenti. Questo va assolutamente contro il Sacro rispetto che giustamente si tributava agli anziani e ai Sapienti: la sola idea di mostrarsi irrispettoso verso il suo maestro avrebbe scandalizzato il vero Rampa.
Nello stesso libro, colpisce la fissazione che un maestro Tibetano ha di citare i nomi latini delle piante - nomi che un qualunque ignorante occidentale può trovare sull'enciclopedia ritenendo così di dar lustro alla sua opera, ma che difficilmente un lama Tibetano avrebbe impiegato (in quanto depositario di un sapere pluri-millenario nella sua lingua d'origine, che non era certo il latino) - e se pure avesse conosciuto i termini, non se ne sarebbe riempito la bocca per mostrare la sua erudizione al giovane discepolo.
Poi a un certo punto si legge di un globo di luce di cui si parla come una lampada al neon, e si specifica che esso si accende con dei sensori etc.: ebbene, dello stesso globo di luce (in "La caverna degli antichi") si diceva chiaramente che non si spegneva mai.
E ancora: al capitolo 4, Lobsang racconterebbe: "presi la carne con le mani finchè il lama mi disse di usare la forchetta". A parte l'idiozia di trovare una forchetta su un disco volante alieno venuto sulla Terra in epoche antidiluviane.. I monaci tibetani sono risaputamente vegetariani.
Stesso capitolo, dove il maestro spiega le ragioni dell'estinzione della razza aliena: "avere 12 mammelle sarebbe piuttosto utile, ma la razza si estinse perchè.. se la donna aveva dato alla luce molti figli, i suoi seni diventavano talmente penduli che non era in grado di camminare senza inciamparci". E lo dice seriamente!
E, via di questo passo, esplorando il disco volante (!) incontrano: vasetti sottovuoto, forno a microonde, l'acciaio, stampelle, etc. - demenziale elenco di invenzioni umane del XX secolo suppergiù.
Rampa - quello vero - non aveva alcun bisogno di inventarsi niente. Ma chiunque abbia letto la sua opera anteriore agli ultimi due falsi si rende conto del drastico ed improvviso crollo di credibilità che sta fra il capitolo 6 (autentico) e il capitolo 7 (falso) de "L'eremita". E che il successivo "Il saggio del Tibet" (già poco credibile per via del titolo: Rampa non avrebbe mai scelto un titolo così borioso) si rivela essere una specie di parodia malriuscita de "La caverna degli antichi".
Oltre all'analisi filologica (basata sulla disamina dei testi), questa vile frode (ai danni sia del lettore, ma soprattutto ai danni delle Verità per le quali Rampa sacrificò la sua intera esistenza) risulta dalla seguente, semplice, cronologia elementare:
Nel 1° capitolo de "Il medico venuto da Lhasa", Rampa ci rivela indirettamente la sua età: se fosse partito da Lhasa a 20 anni esatti (ma è probabile che ne avesse qualcuno di più), dovrebbe essere nato nel 1907.
Nel 1955 (all'età minima stimata di 48 anni) pubblicò il best-seller che lo rese famoso: "Il terzo occhio", cui fece seguire (tra il 1955 e il 1960) "Il medico venuto da Lhasa", "Storia della mia vita" (1960), "La caverna degli antichi" (1963), nel 1965 "You forever" (stupidamente trasformato in "I segreti dell'aura" dall'editore italiano) e infine, nel 1966, "La veste color zafferano".
Viste queste premesse, restano da chiarire almeno quattro punti fondamentali:
Come mai, dopo aver offerto lezioni per corrispondenza a chiunque fosse interessato (cfr. l'introduzione a "You forever"), a partire dalla pubblicazione de "L'eremita" si rifiuta di rispondere alle lettere dei lettori?
Rampa ripeteva spesso che le sue condizioni fisiche si stavano aggravando rapidamente - e che pertanto era consapevole di come non gli restasse più molto tempo per completare la sua opera di divulgazione dell'antica saggezza (che, minata dall'invasione cinese del Tibet, rischiava di sparire). Ha sempre scritto in media un libro ogni due anni salvo - guarda "caso" - "L'eremita", che esce a 5 anni di distanza dal precedente, e "Il saggio del Tibet", addirittura 9 anni dopo "L'eremita"?
Se a 53 anni riversava in pessime condizioni cardiache (cfr. cap.X di "Storia della mia vita"), in quale stato di salute si sarebbe dovuto trovare a 64 anni ("L'eremita") e addirittura a 73 ("Il saggio del Tibet")?
Per quale ragione, uno che detesta dover stare a scrivere (cfr. "Storia della mia vita"), avrebbe ri-scritto "La caverna degli antichi" facendola diventare "Il saggio del Tibet" (grossolano già a partire dal titolo, figuriamoci poi nei contenuti succitati)?
La morte di Lobsang Rampa fu persino annunciata, quando di dovere: tanto da spingere l'usurpatore a smentirla all'atto di pubblicare il primo falso (cfr. l'epilogo de "L'eremita": "qualcuno aveva sparso la voce che ero morto"..). Nel 1971 (data di pubblicazione de "L'eremita": opera postuma fino al capitolo VI incluso, falsificata grossolanamente dal cap.VII in poi) e nel 1980 ("Il saggio del Tibet", falso-marcio), Tuesday Lobsang Rampa non era più in questo mondo a difendere dalle grinfie di vili speculatori i suoi diritti morali di autore e spirituali di Religioso.




CHI HA INFANGATO IL BUON NOME DI RAMPA?

Come Rampa dettagliatamente racconta in un suo libro, a causa delle gravissime condizioni in cui riversava il suo corpo fisico (già duramente provato dalle torture subite nel campo di concentramento), per consentirgli di portare a termine la sua missione gli venne concesso di "prendere in prestito" il corpo di un tapino inglese, consenziente poichè stanco della vita che conduceva.
Che si tratti proprio dell'inglese Cyril Henry Hoskinson?
"Costui, all'inizio degli anni '70, si presentava come un iniziato tibetano, anzi sosteneva di essere un vero e proprio lama e di conoscere perfettamente gli scritti del buddhismo tibetano conservati nelle biblioteche di monasteri situati in regioni del tutto inaccessibili agli stranieri." (Paolo Vicentini)

Assai verosimile:
nella mia ipotesi del 1994 (quando ancora ignoravo che qualcuno s'era preso la briga di andare a stanare la "vera identità" del misterioso Lobsang Tuesday Rampa), ero giunto alla conclusione che il VERO Rampa se ne fosse andato tra il 1966 e il 1971.
come riportato da Paolo Vicentini, "Rampa" cominciò a incensarsi soltanto a partire dagli anni '70 - quando invece il suo maggior successo l'aveva ottenuto nel 1955 col suo libro-rivelazione "Il terzo occhio", un (anzi: IL) best-seller dell'anno.

La risposta più plausibile risulta dunque la seguente:
alla morte del suo corpo fisico, Rampa è sopravvissuto per qualche tempo in quello di Hoskins - un lungo episodio di channeling, durato qualche giorno o forse delle settimane (o magari erano ripetuti episodi di channeling, e Hoskins collaborava: Rampa scriveva i libri, e Hoskins li faceva pubblicare traendone il 100% del guadagno).
quando Rampa ha abbandonato il piano fisico (in anticipo rispetto ai suoi piani), Hoskins si è risvegliato - ritrovandosi per le mani i primi 6 capitoli di un libro che egli aveva solamente veicolato, e del quale non ci capiva un'acca.
Il resto è ovvio: pur di continuare a lucrare sul nome famoso di cui egli era l'unico titolare legale, Hoskins si è improvvisato scribacchino - raffazzonando il seguito di "L'eremita" a partire da "La caverna degli antichi", e inventandosi di sana pianta i ridicoli libri successivi. [Tanto per citarne uno, "La mia visita sul pianeta Venere"!!]
Come già dimostrato nella disamina di "L'eremita" e "Il saggio del Tibet" (dal capitolo 7 in poi), vi è indiscutibilmente un abisso tra i contenuti e lo stile del vero Lobsang Rampa, e le demenziali fesserie scimmiottate da un ciarlatano incapace che ne ha usurpato il buon nome: "chè tanto quei fessacchiotti dei fans comprano qualsiasi porcheria purchè firmata col nome del loro beniamino".
Si può credere o non credere nel channeling, ma neanche il più ostinato dei positivisti ("non credo se non tocco con mano") può mancare di osservare che il Rampa anteriore al 1971 è una persona colta e profonda, mentre quello successivo è assai ignorante, rozzo e naif. Basta un sommario esame filologico per stabilire che si tratta di due scrittori diversi!


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MessaggioInviato: 10/11/2011, 12:11 
Quindi i libri del vero Rampa, se non erro dovrebbero essere questi:

1. T. Lobsang Rampa – IL TERZO OCCHIO - Oscar Mondadori 1958
2. T. Lobsang Rampa – IL MEDICO VENUTO DA LHASA - Ed. Astrolabio 1959
3. T. Lobsang Rampa – STORIA DELLA MIA VITA - Ed. Astrolabio 1960
4. T. Lobsang Rampa – LA CAVERNA DEGLI ANTICHI - Ed. Astrolabio 1963
5. T. Lobsang Rampa – I SEGRETI DELL’AURA - Ed. Astrolabio 1965
6. T. Lobsang Rampa – LA VESTE COLOR ZAFFERANO - Ed. Astrolabio 1966

Dopo di che troviamo gli altri (probabilmente falsificati, tranne l'Eremita fino al capitolo 6 compreso):

7. T. Lobsang Rampa – L’EREMITA - Ed. Astrolabio 1971
8. T. Lobsang Rampa – QUESTA E’ LA VERITA’ - Ed. Astrolabio 1976
9. T. Lobsang Rampa – IL SAGGIO DEL TIBET - Ed. Astrolabio 1980


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MessaggioInviato: 10/11/2011, 19:08 
Molti anni fà lessi avidamente i libri di Lobsang Rampa e di Castaneda, sono libri "iniziatici", ti trovano loro al momento giusto...se è il caso...
Ti incollo uno dei passaggi più belli di Rampa, la narrazione della sua trasmigrazione nel corpo di un mediocre inglese:

"Il tuo corpo terrestre, come dici, è in uno stato deplorevole per via di ciò che ha patito."
disse l'Insigne Uomo. "Prima che tu prenda una decisione definitiva, dobbiamo dirtelo. Abbiamo
individuato un corpo in Inghilterra, il cui possessore è impaziente di abbandonarlo. La sua aura
possiede un'armonica fondamentale della tua. Più tardi, se le circostanze lo renderanno necessario,
puoi subentrare nel suo corpo"
. Per poco non caddi dal letto, preso dall'orrore. Io subentrare in un
altro corpo? La mia Guida rise: "Via, Lobsang, dove è finito tutto il tuo addestramento? E'
semplice come indossare la veste di un altro. Poi, allo scadere di sette anni, il corpo sarebbe tuo,
tuo molecola per molecola, con le stesse identiche cicatrici cui sei tanto affezionato.
Da principio
sarebbe una cosa un po' insolita, come quando hai indossato per la prima volta abiti occidentali.
Me lo ricordo bene, Lobsang". L'insigne Uomo intervenne di nuovo: "Tu hai facoltà di scelta, mio
caro Lobsang. Tu puoi abbandonare il tuo corpo in questo momento con coscienza tranquilla e
rimanere qui. Se però ritorni sulla Terra, non è ancora il momento per il cambiamento dei corpi.
Prima che tu prenda una decisione, ti dirò che se tu ritorni tornerai fra la sofferenza,
l'incomprensione, lo scetticismo e l'odio effettivo, in quanto esiste una forza del male che cerca di
impedire tutto ciò che è valido in relazione all'evoluzione dell'uomo. Dovrai rivaleggiare con le
forze del male". "La mia decisione è presa." Risposi "Mi avete consentito di scegliere. Continuerò
finché il mio incarico non è compiuto, e se dovrò assumere un altro corpo, ebbene, così sia".

cut

Il tuo corpo attuale ha troppo sofferto ed è
sul punto di non funzionare più. Abbiamo stabilito un contatto con l'Inghilterra. Questa persona
desidera lasciare il suo corpo. L'abbiamo fatta venire sul piano astrale e abbiamo discusso insieme
dell'argomento. E' molto impaziente di andarsene e farà tutto quello che chiediamo.
Su nostro
ordine ha cambiato il suo nome in uno più adatto per te. La sua esistenza non è stata felice: ha
interrotto di sua volontà i rapporti con i parenti. Non si è mai fatto degli amici. E' su una tua
armonica.
Per il momento non parliamone, in quanto più tardi, prima che tu prenda il suo corpo,
vedrai appena qualcosa della sua vita.

cut

Eppure ero un uomo speciale, un uomo che era sul punto di morire e di tornare a vivere. Un uomo
che era in procinto di affrontare una delle esperienze più strane che possa capitare in sorte a una
creatura vivente. Ma era una cosa tanto strana? Molti degli Adepti più insigni lo facevano
passando da un'esistenza all'altra. Il Dalai Lama in persona lo faceva, insediandosi di volta in volta
nel corpo di un neonato. Ma nel mio caso la differenza consisteva nel fatto che io stavo per
subentrare nel corpo di un adulto e per plasmare il suo corpo nel mio, mutando non soltanto l'Io
ma tutto intero il corpo molecola per molecola.


cut

L'uomo, liberato dalla sua Corda di
collegamento, fluttuò via insieme al sacerdote che lo assisteva.
Io avvertii un dolore bruciante, un
tormento assoluto che non voglio più provare, poi il lama più anziano disse: "Lobsang, riesci a
entrare in quel corpo? Ti aiuteremo". Il mondo sparì nel buio. Ci fu una sensazione di vischiosità
rossonera, una sensazione di soffocamento. Sentivo che venivo compresso, imprigionato in
qualcosa di troppo piccolo per me. Esplorai qua e là nell'interno del corpo, sentendomi come un
pilota cieco in un aeroplano molto complicato, che si chiede come farlo funzionare.
"Che
succederà se adesso faccio fiasco?" pensai tra me miseramente. Preso dalla disperazione, toccai e
andai a tentoni. Alla fine vidi dei guizzi rossi, poi qualcosa di verde. Rassicurato, intensificai i
miei sforzi e poi fu come aprire una tenda. Riuscivo a vedere! La mia vista era esattamente quella
di prima, potevo vedere le aure delle persone che passavano per la strada. Ma non potevo
muovermi. I due lama stavano in piedi accanto a me. Da quel momento in poi, come dovevo
constatare, riuscii a vedere tanto le figure astrali che quelle fisiche. Potevo inoltre tenermi anche
più in contatto con i miei compagni nel Tibet. … I due lama stavano esaminando preoccupati il
mio stato di rigidità, la mia incapacità di muovermi. Disperatamente mi sforzai più volte,
rimproverandomi aspramente per non aver cercato di scoprire e di controllare alcuna. differenza
tra un corpo orientale e uno occidentale. "Lobsang! Le tue dita si contraggono!" mi fece notare
uno dei lama. Esaminai la situazione e feci esperimenti con urgenza. Un movimento sbagliato
provocò una momentanea cecità. Con l'aiuto dei lama uscii di nuovo dal corpo, lo guardai e vi
rientrai con cautela. Questa volta ebbi più successo. Potevo vedere, potevo muovere un braccio e
una gamba. Con uno sforzo immenso mi alzai sulle ginocchia, vacillai, barcollai e ricaddi bocconi.
Come se stessi sollevando l'intero peso del mondo, mi alzai in piedi tremando. Dalla casa uscì di
corsa una donna, che chiese: "Che hai fatto, adesso? Dovresti venire dentro e metterti sdraiato".
Mi guardò e sul volto le si dipinse un'espressione allarmata, tanto che per un momento credetti che
si mettesse a urlare per un attacco isterico. Si dominò, mi mise un braccio intorno alle spalle e mi
aiutò a superare il tratto erboso. Un viottolo di ghiaia, un gradino di pietra, poi varcammo una
porta di legno ed entrammo in un piccolo ingresso. Da qui in poi fu veramente difficile, perché
c'erano molti gradini da salire e io ero ancora molto insicuro e molto impacciato nei miei
movimenti. La casa in realtà era formata da due appartamenti e quello che dovevo occupare io era
di sopra. Sembrava una cosa molto strana entrare in una casa inglese in quel modo, arrampicarsi
sui gradini piuttosto ripidi, reggersi alla ringhiera per evitare di cadere all'indietro. Avevo
l'impressione che i miei arti fossero simili alla gomma, come se non ne avessi il pieno controllo, il
che era esatto, in quanto mi ci vollero alcuni giorni per acquistare la completa padronanza di quel
corpo nuovo ed estraneo.


cut

"Un uomo e una donna non sono soltanto e semplicemente una massa di protoplasma, di
carne tenuta in piedi da uno scheletro osseo.
L'uomo è, o può essere, una cosa molto più
importante di quella. Qui su questa Terra non siamo altro che dei fantocci del nostro Super-Io,
quel Super-Io che provvisoriamente risiede nella sfera astrale e che si procura esperienza
attraverso il corpo di carne che è il fantoccio, lo strumento di quello astrale. I fisiologi hanno
sezionato il corpo dell'uomo e hanno ridotto ogni cosa a una massa di carne e ossa. Possono
discutere di questo o di quell'osso, possono discutere dei vari organi, ma sono tutte cose materiali.
Essi non hanno scoperto, né hanno mai tentato di scoprire, le cose più segrete, le cose intangibili,
le cose che indiani, cinesi e tibetani conoscono da secoli e secoli prima del cristianesimo.
La
colonna vertebrale è veramente una struttura importante. Essa ospita il midollo spinale, senza il
quale si è paralizzati, senza il quale si è inutili come esseri umani. Ma la colonna vertebrale è
ancora più importante. Proprio nel centro del nervo spinale, il midollo spinale è un tubo che si
estende in un'altra dimensione. E' un tubo su cui la forza, nota come la Kundalini, una volta
destata, si può propagare. Alla base della colonna vertebrale si trova quello che gli Orientali
chiamano il Fuoco del Serpente. E' la sede stessa della vita.
Nell'Occidentale di tipo medio questa
forza è inattiva, addormentata, quasi paralizzata dal disuso. In effetti è come un serpente
attorcigliato alla base della colonna vertebrale, un serpente dal potere immenso, che tuttavia, per
svariati motivi, non può per il momento fuggire dai suoi confini. Questa figura mitica di serpente è
nota come Kundalini:
negli Orientali che ne sono consapevoli la forza del serpente può salire
attraverso il canale del nervo spinale, salire dritto fino al cervello e oltre, arrivando fino alla sfera
astrale. Man mano che sale, la sua poderosa energia rende attivo ciascuno dei chakra, o centri di
forza, quali l'ombelico, la gola e diverse altre parti. Quando questi centri si destano, una persona
diventa piena di vitalità, potente, dominante. Avendo il completo controllo della forza del
serpente, è possibile compiere quasi tutto. E' possibile spostare le montagne, o camminare
sull'acqua, levitare, oppure lasciarsi seppellire nella terra in una cassa sigillata da cui si uscirebbe
vivi in qualsiasi determinato momento. Così la leggenda ci dice che Eva fu tentata da un serpente.
In altre parole, in qualche modo Eva riuscì a sapere qualcosa in merito alla Kundalini. Ella fu in
grado di sciogliere il potere del serpente attorcigliato alla base della sua colonna vertebrale, e
quello si alzò e si sollevò attraverso la colonna vertebrale, destò il suo cervello e le diede la
conoscenza. Ecco perché nel racconto si può affermare che ella si cibò dell'Albero della
Conoscenza, ovvero del frutto di quest'ultimo. Ella ottenne questa conoscenza, grazie alla quale
poteva vedere l'aura, la forza che circonda il corpo umano. Ella poteva vedere l'aura di Adamo, i
suoi pensieri e le sue intenzioni, e anche Adamo, essendo tentato da Eva, ottenne il risveglio della
sua Kundalini, sicché egli poi poté vedere Eva come ella era. La verità è che ciascuno guardava
fisso l'aura dell'altro, scorgendo la nuda forma astrale dell'altro, la forma liberata dal corpo umano,
sicché poteva vedere tutti i pensieri dell'altro, tutti i suoi desideri, tutta la sua conoscenza, che non
doveva corrispondere al livello evolutivo di Adamo e Eva. Gli antichi sacerdoti sapevano che
sotto determinate condizioni l'aura era visibile, essi sapevano che la Kundalini poteva essere
ridestata dal sesso. Così in tempi remoti i sacerdoti insegnarono che il sesso era peccaminoso, che
il sesso era la radice di tutti i mali, e poiché Eva tentò Adamo il sesso fu la rovina del mondo.
Essi
insegnarono questo perché a volte, come ho detto, il sesso può stimolare la Kundalini che nella
maggior parte delle persone se ne sta inerte alla base della colonna vertebrale.
Fonte: Storia della mia vita (1960)



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MessaggioInviato: 12/11/2011, 09:40 
Anche questa discussione non si capisce cosa c'entri con l'ufologia.... dovrebbe essere in "Nonsoloufo", magari nella sezione "Arte e Spiritualità".


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MessaggioInviato: 12/11/2011, 12:03 
Su questo ti do ragione sta volta.
Chiedo cortesemente ai mod di spostarla nella sezione più adatta.
Arte e spiritualità come ha detto giustamente Enkidu mi sembra la più adatta.
Grazie.


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MessaggioInviato: 12/11/2011, 18:14 
BELLISSIMO TOPIC !


Mi ricordo di una litigata che feci ad Ancona inizi anni 80 con Mario Pincherle, che riteneva una bufala " La caverna degli Antichi " ., mentre io lo difendevo .

Mario e io eravamo invece in pieno accordo su Castaneda.

Seguo con piacere , ma ora ho poco tempo.


zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 12/11/2011, 18:18, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/11/2011, 21:42 
caro Narrastorie,
Cita:
Sono abbastanza sicuro che qui dentro, in pochi conosceranno la storia di questo presunto lama tibetano "reincarnatosi


forse qui ti sbagli [;)] [:D], ne avevamo parlato sul vecchio forum, prima di questo, ad es io ho tutti i libri in..formato "cartaceo" [;)]
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 12/11/2011, 21:54 
e qui alcuni estratti in pdf
http://www.ufomachine.org/download/cate ... rampa.html
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 12/11/2011, 22:57 
Cita:
mauro ha scritto:

e qui alcuni estratti in pdf
http://www.ufomachine.org/download/cate ... rampa.html
ciao
mauro

Prezioso link, i cui contenuti evidenziano che l'opera di Rampa contiene anche riferimenti ufologici...e che riferimenti...



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MessaggioInviato: 12/11/2011, 23:18 
caro Angeldark,
infatti nel vecchio forum se ne ra parlato appunto in riferimento all'ufologia [;)]

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 13/11/2011, 19:51 
Io conoscevo solo l'episodio, che mi ha interessato moltissimo, della visione delle tombe dei mitici Giganti tibetani nella caverna sotto il Potala.... mi piacerebbe approfondire l'argomento....


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