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MessaggioInviato: 27/03/2012, 00:45 
Trovo molto interessanti gli interventi di Atlanticus81.

Per quanto riguarda il Graal e Dan Brown credo che lo scrittore americano sia un ottimo romanziere capace di intrecci avvincenti anche se basati su falsi indizi (Il priorato di Sion non è mai esitito con non è mai esistito un gruppo che preservasse il segreto della Maddalena).
Il Graal viene introdotto in opere medioevali e si riferisce ad una ipotetica coppa o piatto in cui viene raccolto il liquido uscito dal costato di Cristo.
Naturalmente, non essendo stato il Cristo crocifisso, si tratta chiaramente di una allegoria e dobbiamo chiederci qual'è il significato occulto.
Per me non può essere altro che l'oggetto di questa raccolta il "sangue e acqua", è su questa miscela che si deve volgere l'attenzione.



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Sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati col fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell'errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti. da KRST
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MessaggioInviato: 27/03/2012, 15:11 
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Trystero ha scritto:

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shemsu_hor ha scritto:

Secondo alcuni (tra cui Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci) Leonardo aveva origini arabe...


AAAARRRRGGGGHHHH! [:(!]


[:D] [:D]



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MessaggioInviato: 27/03/2012, 15:52 
Cita:
Pier Tulip ha scritto:


Trovo molto interessanti gli interventi di Atlanticus81.

Per quanto riguarda il Graal e Dan Brown credo che lo scrittore americano sia un ottimo romanziere capace di intrecci avvincenti anche se basati su falsi indizi (Il priorato di Sion non è mai esitito con non è mai esistito un gruppo che preservasse il segreto della Maddalena).
Il Graal viene introdotto in opere medioevali e si riferisce ad una ipotetica coppa o piatto in cui viene raccolto il liquido uscito dal costato di Cristo.
Naturalmente, non essendo stato il Cristo crocifisso, si tratta chiaramente di una allegoria e dobbiamo chiederci qual'è il significato occulto.
Per me non può essere altro che l'oggetto di questa raccolta il "sangue e acqua", è su questa miscela che si deve volgere l'attenzione.



Grazie Pier Tulip. Il Graal è certamente una metafora di qualcosa d'altro. Barionu in qualche post precedente suggerisce che il graal possa essere un'allegoria della gnosi stessa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Graal#Il_Canone_del_Graal
(vedi sotto "Il Graal nelle tradizioni esoteriche")

E credimi, quando barionu afferma una cosa lo fa a ragion veduta. [;)]

Altrettanto, il tuo riferimento al sangue e acqua raccolto nel graal mi riporta alla mente nuovamente il riferimento all'ipotetica discendenza di Cristo e Maria Maddalena. Una discendenza ccontemporaneamente oggetto custodito e custode dei segreti esoterici propri dello gnosticismo.

Per cui come vedi le due cose sono dal mio punto di vista intrinsecamente correlate tra di loro.

Aggiungiamoci poi l'ipotesi che Leonardo fosse a conoscenza di tutto ciò, essendo lui stesso gnostico, ed ecco che la Gioconda si riempie di un profondo simbolismo la cui figura coinciderebbe con Maria Maddalena la quale ha appena messo al mondo il figlio (o la figlia) di Gesù offrendo all'umanità il sapere gnostico millenario proprio di Sophia/Spirito Santo.



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MessaggioInviato: 15/04/2012, 02:08 
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Trystero ha scritto:

Cita:
shemsu_hor ha scritto:

Secondo alcuni (tra cui Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci) Leonardo aveva origini arabe...


AAAARRRRGGGGHHHH! [:(!]



Buon compleanno Leonardo... [^] [:)] [:p] [:o)]

http://www.stamptoscana.it/articolo/cul ... o-leonardo

<< Si intitola “Leonardo: modernità e utopia” e si terrà nel teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul.
C’è grande attesa e curiosità per la sezione della conferenza dedicata ai sorprendenti e straordinari rapporti di Leonardo con l’antica Costantinopoli e la Turchia.
Eccone alcune anticipazioni da parte di Vezzosi:
"Leonardo tracciava le rotte da Venezia verso l’Asia Minore nei suoi schizzi del Mediterraneo. Narrava la storia della liberazione del pittore Filippo Lippi fatto prigioniero dai turchi. Descriveva il meraviglioso giardino di Venere sull’isola greco-turca di Cipro. Fra le carte di Leonardo che ci sono pervenute (ma ne mancano almeno altrettante, disperse dopo la sua morte) troviamo un bagno turco portatile e la bevanda dell’acquarosa, le armi per lanciare proiettili incendiari e osservazioni sulle correnti nel Mar di Tracia, sui monti e i fiumi della Turchia. C’è da aggiungere che Leonardo studiò, nel 1500, per la Repubblica Veneta le difese del Friuli contro le incursioni dell’esercito turco del sultano Bajazet II; ma nel 1503 progettò per lo stesso sultano mulini a vento, innovative macchine idrauliche, un ponte a una sola campata di quasi 240 metri sul Corno d’Oro tra Pera e Costantinopoli, e un ponte levatoio per raggiungere l’Anatolia. E, definendosi “suo servitore”, fece inoltrare una lettera da Genova al sultano di Costantinopoli, che evoca quella inviata nel 1482 a Ludovico il Moro, signore di Milano; nel trasmettarla, l’ambasciatore turco lo definisce  “l’infedele di nome Leonardo”. Non dimentichiamo che la più probabile identità della madre di Leonardo è quella di “Caterina schiava”, presumibilmente di origine orientale; e che gran parte delle circa 500 schiave presenti intorno al 1452 nelle case fiorentine proveniva dal mercato di Costantinopoli." >>


Ultima modifica di shemsu_hor il 15/04/2012, 02:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/04/2012, 17:05 
VENERDì 20 APRILE A RAVENNA (SALA D'ATTORRE, IN CENTRO), ore 18:00, SILVANO VINCETI PRESENTERA' IL SUO LIBRO "IL SEGRETO DELLA GIOCONDA".

Andrò a sentire.....



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MessaggioInviato: 15/04/2012, 17:26 
Cita:
kore ha scritto:

VENERDì 20 APRILE A RAVENNA (SALA D'ATTORRE, IN CENTRO), ore 18:00, SILVANO VINCETI PRESENTERA' IL SUO LIBRO "IL SEGRETO DELLA GIOCONDA".

Andrò a sentire.....


Sembra molto interessante. Purtroppo non potrò partecipare, ma ti prego di volerci tenere aggiornati riguardo ai temi che Silvano Vinceti affronterà durante l'incontro!

[;)]



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MessaggioInviato: 22/04/2012, 03:16 
...qua ce n'è per tutti i gusti: Francesco Melzi figlio di Leonardo e Isabella D'Aragona (che altri non è che la vera "Gioconda") [8D]

http://www.nationalgeographic.it/popoli ... li-977873/


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MessaggioInviato: 22/04/2012, 22:14 
A quanto pare le tesi di questa ricercatrice tedesca (Maike Vogt-Lüerssen) sono molto articolate: è tutto contenuto nel suo libro "The Sforza III: Isabella of Aragon and her Court Painter Leonardo da Vinci" (disponibile solo in tedesco !?!).

Sul suo sito, però, ci sono moltissime foto di dipinti che secondo lei raffigurano Isabella D'Aragona...
http://www.kleio.org/en/history/famtree/sforza/374.html
...bisogna ammettere che in molte la somiglianza con la Gioconda c'è (in questi ritratti appare solo più giovane).

Ne posto uno su tutti:
Immagine:
Immagine
41,92 KB

La ricercatrice sostiene quindi che Isabella, dopo la morte del marito Gian Galeazzo Maria Sforza (per le nozze dei quali Leonardo aveva organizzato la famosa "Festa Del Paradiso"), si sia risposata clandestinamente con Leonardo nel 1497 (dà addirittura la data: il 28 giugno).

Da questo matrimonio sarebbero nati 5 figli:

1) Francesco da Melzo (1498). Eccolo ritratto da (e con) un amico del padre [;)]
Immagine:
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38,08 KB

2) Giovanna (1502), duchessa di Paliano.
Immagine:
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24,51 KB

3) Maria (1503), marchesa di Vasto e Pescara.
Immagine:
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42,72 KB

4) Antonio (1506), secondo duca di Montalto.
Immagine:
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46,28 KB

5) Isabella (1510), principessa di Squillace.
Immagine:
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68,09 KB

Insomma, questo spiegherebbe finalmente perchè Leonardo tenne con sè la Gioconda fino alla morte e perchè lasciò molti dei suoi averi al Melzi...

La ricercatrice sostiene anche che, in questo modo, la discendenza di Leonardo possa essere giunta sino a noi... [:0]
..qualcuno conosce qualche altro dettaglio del libro? [?]


Ultima modifica di shemsu_hor il 22/04/2012, 22:20, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 22/04/2012, 22:32 
Molto accattivante l'indagine .

Leonardo stallone da Vinci [:D] [:D] [:D]


zio ot [;)] [;)]



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MessaggioInviato: 02/05/2012, 23:15 
Voglio tornare al primo post che ha aperto questa discussione in cui Atlanticus81 ha citato Silvano Vinceti.
Ne voglio presentare un altro a mio avviso molto più significativo

Silvano Vinceti: "Il vero 'codice' da Vinci? È negli occhi della Gioconda

http://www.nannimagazine.it/articolo/7353/silvano-vinceti-il-vero-codice-da-vinci-e-negli-occhi-della-gioconda

e voglio far concentrare la vostra attenzione sulle lettere L e S, se veramente dipinte negli occhi, e sul numero 72, se veramente rintracciabile in basso a destra.

L=Lisa?
S=Sophia?
72?

Voglio ricordare che Baphomet in codice Atbash significa Sophia.



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MessaggioInviato: 03/05/2012, 10:48 
Mi piace molto il contributo offerto da Pier Tulip alla Gioconda come veicolo simbolico di Sophia (conoscenza) che riporta in auge la mia teoria che Leonardo fosse a conoscenza di una qualche forma di sapere gnostico.

Chi ha qualche idea su cosa puo' voler significare il numero 72?!

Diamoci dentro!



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Io ho trovato i seguenti significati al numero 72 che più degli altri hanno suscitato il mio interesse:

72 sono anche i discepoli inviati da Gesù (Lc 10,1), come anche gli Anziani della sinagoga, secondo lo Zohar, sono in numero di 72

Il numero 72 è legato anche al mito di Osiride in quanto Osiride fu rinchiuso in una bara da 72 discepoli e complici di Thyphon.

La Regola di Vita dei Templari redatta da San Bernardo nel 1128 aveva 72 articoli.

Ma più di tutti questo:

Il nome di Dio è composto di 72 lettere secondo la tradizione cabalistica. È tratto dal testo mistico chiamato Schemamphorash dell’Esodo, capitolo 14 versetti 19, 20 e 21 ciascuno composto da 72 lettere nel testo originale ebraico. È il nome ineffabile di Dio che mormorava il gran sacerdote tra le urla della folla. Fu sostituito più tardi dal Tetragramma sacro, YHWH, che i Cabalisti pronunciano lettera per lettera: Yod, Hé, Waw, Hé. È anche per estrazione e trasposizione dei tre versetti del Schemamphorash che i Cabalisti traggono i nomi dei 72 Geni – o angeli – della Cabala che essi chiamano il “nome divino spiegato”.

(su quest'ultimo punto chiederei gentilmente una conferma a Barionu)

Collegato alla Gioconda quale impersonificazione della Sophia ci starebbe a pennello!

L = Lisa
S = Sophia
72 = Nome di Dio

Ovvero: Lisa (Monna) = Sophia (Baphomet) = Nome di Dio

Ciò dimostrerebbe l'appartenenza di Leonardo ad ambienti gnostico-esoterici e la sua volontà di tramandare e divulgare un importante messaggio di Verità attraverso le sue opere d'arte.

Devo ringraziare Pier Tulip per la sua segnalazione.



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MessaggioInviato: 03/05/2012, 23:46 
Voglio segnalare anche un'altra ricorrenza del numero 72, e per fare ciò citerò un passo del mio KRST linkato nella mia firma, così mi faccio pure un po' di pubblicità:

Oltre che dalle analogie iconografiche già illustrate, troviamo una conferma diretta della presenza delle Ere nel pensiero gnostico-cristiano dal Vangelo di Giuda:
"I dodici eoni dei dodici astri (luminari) costituiscono il loro padre, con sei cieli per ogni eone, così che ci sono settantadue cieli per i settantadue luminari, e per ciascuno (di loro cinque) firmamenti, (per un totale di) trecentosessanta (firmamenti...)"
Questo passo non è altro che la codifica in termini gnostico-filosofici del fenomeno della precessione:


La spiegazione segue nel libro.
Quindi il 72 lo troviamo anche nella cosmologia gnostica.



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MessaggioInviato: 10/06/2012, 12:15 
Il numero 72 è ricorrente anche nello studio geometrico della sezione aurea. Sin dai tempi più antichi, dagli egiziani ai più moderni frattali, esiste una proporzione divina (o sezione aurea) che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose.

In natura il rapporto aureo è riscontrabile in molte dimensioni del corpo umano. Se moltiplichiamo per 1,618 ladistanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all'anca, moltiplicata per il numero d'oro, dà la lunghezza della gamba, dall'anca al malleolo.Anche nella mano i rapporti tra le falangi delle dita medio e anulare sono aurei, così il volto umano è tutto scomponibile in una griglia i cui rettangoli hanno i lati in rapporto aureo.

Dalla geometria all'architettura, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato possiamo osservare come tale rappresentazione corrisponda ad un rapporto che è stato definito pari a 1,618.

Immagine

Fonte: http://www.magiadeinumeri.it/Sezione_aurea.htm

- La piramide egizia di Cheope ha una base di 230 metri ed una altezza di 145: il rapporto base/altezza corrisponde a 1,58 molto vicino a 1,6.

- Nei megaliti di Stonehenge, le superfici teoriche dei due cerchi di pietre azzurre e di Sarsen, stanno tra loro nel rapporto di 1,6.

- La pianta del Partenone di Atene è un rettangolo con lati di dimensioni tali che la lunghezza sia pari alla radice di 5 volte la larghezza, mentre nell'architrave in facciata il rettangolo aureo è ripetuto più volte.

- Anche nella progettazione della Cattedrale di Notre Dame a Parigi e del Palazzo dell'ONU a New York sono state utilizzate le proporzioni del rettangolo aureo.

E venendo al nostro amico Leonardo da Vinci:

- Nelle arti del passato, in molte opere di Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Bernardino Luini, Sandro Botticelli, si ricorreva spesso alla sezione aurea (la divina proportione), considerata quasi la chiave mistica dell'armonia nelle arti e nelle scienze.

Immagine

Un largo contributo alla conoscenza ed alla divulgazione di questo metodo di suddivisione armonica è stato dato dal matematico Luca Pacioli con la pubblicazione del libro De divina Proportione, testo illustrato con disegni (ancora una volta) di Leonardo Da Vinci.

Individuare quei numeri che se rapportati tra di loro danno un numero che si avvicina al "numero d'oro" 1,618... è estremamente semplice: basta usare la sequenza di Fibonacci, ovvero una qualsiasi serie dove ogni termine si ottiene dalla serie dei due precedenti.

Arriviamo quindi al numero 72. Nella geometria della sezione aurea dei triangoli angoli di 72° sono estremamente frequenti:

TRIANGOLO CON ANGOLI DI MISURA: 72°, 72°, 36°
Dato un triangolo isoscele i cui angoli alla base misurano 72° ciascuno, e l’angolo al vertice misura 36°, la bisettrice di un angolo alla base divide il lato obliquo opposto nel punto d’intersezione in due segmenti in modo tale da creare una sezione aurea. Infatti il triangolo ABC è simile al triangolo BCD. E da questo risulta che:

AC:BC=BD:DC e dunque: AC:AD=AD:DC

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TRIANGOLO CON ANGOLI DI MISURA: 36°, 36°, 108°
Dato un triangolo isoscele i cui angoli alla base misurano 36° ciascuno, e l’angolo al vertice misura 108°, il lato obliquo e la differenza tra la base e il lato obliquo danno vita a una sezione aurea. Infatti il triangolo CDE è simile al triangolo ABD della figura precedente.
Immagine

Questi triangoli, e altre forme geometriche auree sono alla base degli studi di Leonardo sull'armonia delle forme del corpo umano mirabilmente sintetizzate nell'uomo vitruviano.

Ne L’Uomo, Leonardo studia le proporzioni della sezione aurea secondo i dettami del De architectura di Vitruvio (80 a.C.–23 a.C.) che obbediscono ai rapporti del numero aureo. Leonardo stabilì che le proporzioni umane sono perfette quando l’ombelico divide l’uomo in modo aureo.

Scopriamo così nascosta nella figura umana la "quadratura del cerchio" un classico dei problemi di geometria ovvero l’impossibilità di costruire con riga e compasso un quadrato che abbia la stessa area di un dato cerchio, proprio perchè #960; greco è un numero trascendente e quindi non costruibile. Leonardo ha inscritto in un cerchio l'uomo con centro nell’ombelico e con le braccia alzate e le gambe divaricate. Se invece si inscrive in un quadrato l'uomo ritto e a braccia aperte scopriamo che l'area del cerchio si approssima a quella del quadrato!

Forse Leonardo ha voluto rappresentare in tutta la sua magnificenza la figura umana.

Immagine

Se moltiplichiamo per 1,618… la distanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. (a / b = 1,618)

E’ aureo anche il rapporto tra la lunghezza del braccio e l’avambraccio (a / b = 1,618;) o il rapporto tra la lunghezza della gamba e la distanza dai piedi al ginocchio (a / b = 1,618;) ed ancora il rapporto tra la distanza dai piedi all’ombelico e la distanza dall’ombelico alla testa (a / b = 1,618;)

http://www.cupolegeodetiche.it/sezione_aurea.html

La sezione aurea trova massima espressione in una particolare forma geometrica

La definizione di rapporto aureo ricorre abbastanza frequentemente in geometria, particolarmente nel pentagono che riproduce 1,618; cinque volte e nel pentagramma (stella a cinque punte) che riproduce 1,618; quindici volte, dove i pitagorici scorsero il rapporto fra la diagonale a e il lato b del pentagono e fra il lato della punta stellata a e il lato b del pentagono interno.

ImmagineImmagineImmagine

I pitagorici adottarono come loro simbolo la stella a cinque punte, ciò può spiegare come il rapporto aureo potesse apparire ai loro occhi tanto affascinante, pur ignorandone ancora gran parte delle proprietà matematiche, e giustificando in parte l’alone di mistero che lo ha avvolto dalla sua scoperta fino ai nostri giorni.

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Nella sua costruzione il pentagramma racchiude significati quasi misteriosi, divini. Colpisce principalmente la sua proprietà di “rigenerare” la sezione aurea da cui è nata. Infatti, i lati della stella si intersecano sempre secondo la sezione aurea infinite volte.

ImmagineImmagineImmagine

All’interno di un pentagono, ogni lato forma con le due diagonali opposte un triangolo isoscele aureo i cui angoli alla base misurano 72° ciascuno, e l’angolo al vertice misura 36°. E’ possibile, bisecando uno dei due angoli di 72°, ricavare una successione infinita di triangoli aurei minori con gli stessi angoli del primo, grazie ai quali viene generata, come nel caso del rettangolo aureo, una spirale formata da una successione di archi di 108° di ampiezza.

Immagine

... e noi sappiamo quanti altri significati esoterici ci siano dietro la stella a punte...

Concluderei con una frase di Keplero:
“Sono convinto che questa proporzione [sezione aurea] servì da idea al Creatore, quando Egli introdusse la generazione continua di forme simili da forme simili tra loro."
Keplero (1571-1630)


Ultima modifica di Atlanticus81 il 10/06/2012, 12:17, modificato 1 volta in totale.


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Atlanticus81 ha scritto:

Mi piace molto il contributo offerto da Pier Tulip alla Gioconda come veicolo simbolico di Sophia (conoscenza) che riporta in auge la mia teoria che Leonardo fosse a conoscenza di una qualche forma di sapere gnostico.

Chi ha qualche idea su cosa puo' voler significare il numero 72?!

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IL MULINO DI AMLETO


72 è un numero precessionale :

http://www.promiseland.it/2001/03/12/il ... degli-dei/


I NUMERI PRECESSIONALI INDIVIDUATI DAI DUE STUDIOSI

72 = UN GRADO PRECESSIONALE

144 = DUE GRADI PRECESSIONALI

2.160 = TRENTA GRADI PRECESSIONALI (UN’INTERA COSTELLAZIONE ZODIACALE)

4320 = SESSANTA GRADI PRECESSIONALI (DUE COSTELLAZIONE PRECESSIONALI)

25920 = TRECENTOSESSANTA GRADI PRECESSIONALI EQUIVALENTI A UN’INTERO CICLO.


La famosa Septuaginta , Tertulliano ci informa nell' Apologeticum che i traduttori erano precisamente 72 .

http://it.wikipedia.org/wiki/Septuaginta

L'origine della traduzione è narrata leggendariamente dalla Lettera di Aristea a Filocrate. Secondo tale racconto, il sovrano egiziano ellenista Tolomeo II Filadelfo (regno 285-246 a.C.) in persona commissionò alle autorità religiose del tempio di Gerusalemme una traduzione in greco del Pentateuco per la neonata biblioteca di Alessandria.

Il sommo sacerdote Eleazaro nominò 72 eruditi ebrei, sei scribi per ciascuna delle dodici tribù di Israele, (secondo altre versioni 70), che si recarono ad Alessandria e vennero accolti con grande calore dal sovrano. Stabilitisi nell'isola di Faro completarono la traduzione in 72 giorni in maniera indipendente. Al termine del lavoro comparando fra loro le versioni, si accorsero co

n meraviglia che le rispettive traduzioni erano identiche. Alcuni riferiscono fossero in realtà solamente cinque i traduttori, settanta invece sarebbero i membri del tribunale (sanhedrin) che approvò la corrispondenza fra testo tradotto ed originale.




zio ot [;)]


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