Ufoforum.it http://www.ufoforum.it/ |
|
GEA http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=45&t=12369 |
Pagina 13 di 15 |
Autore: | bleffort [ 08/10/2022, 16:52 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Sopra a questa bianca Costa di marna vi è ubicata la Necropoli di Eraclea Minoa. |
Autore: | bleffort [ 08/10/2022, 18:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Carissima catwalk ,altre foto quì. viewtopic.php?f=8&t=20518 |
Autore: | vimana131 [ 14/10/2022, 18:36 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
MaxpoweR ha scritto: ArTisAll ha scritto: vimana131 ha scritto: Cita: Avvistata tigre della Tasmania: era considerata estinta dal 1936 La tigre della Tasmania era considerata estinta dopo che l'ultimo esemplare è morto in cattività nel 1936 La tigre della Tasmania era ritenuta estinta da 80 anni, ma in nuovi documenti del governo australiano si annoverano vari avvistamenti recenti, l’ultimo un paio di mesi fa. Il Dipartimento delle industrie primarie, parchi, acqua e ambiente della Tasmania ha pubblicato un rapporto sugli avvistamenti del tilacino, un grande carnivoro tigrato, negli ultimi 3 anni. Il marsupiale ha una pelliccia giallo-bruna, mascelle potenti e un marsupio per i piccoli: sembra un incrocio tra un lupo, una volpe e un gatto, ed era considerato estinto dopo che l’ultimo esemplare è morto in cattività nel 1936. Abbondano le leggende in Tasmania, grande isola selvaggia al largo della costa sud dell’Australia, ma non ci sono mai state evidenze concrete, solo notizie di avvistamenti, come quelle contenute nel report. Circa 8 mesi fa 2 australiani visita in Tasmania hanno riferito di aver visto dalla loro auto, sul lato della strada, un animale con la coda rigida e il dorso striato. http://www.meteoweb.eu/2019/10/avvistat ... 6/1327218/ Guarda su youtube.com Guarda su youtube.com Ne sento parlare da un pò secondo me un fondo di verità potrebbe esserci. O magari hanno riprodotto in provetta l'animale ne hanno fatto una 10\15 ina di coppie e le hanno reintrodotte in natura ed ora vogliono far credere che sia magicamente riapparso... Chissà... La Cia investe sul ritorno dei mammut La CIA, il servizio di spionaggio statunitense, ha comunicato il suo coinvolgimento economico in un progetto di ricerca sulla resurrezione di animali estinti, tra cui il mammut e la tigre della Tasmania. Gli 007 non sarebbero però realmente interessati ai fini concreti del progetto, bensì alle strutture e ai metodi utilizzati. La texana Colossal Biosciences, che riceverà ingenti finanziamenti dalla Central Intelligence Agency, impiega infatti tecniche di ingegneria genetica dal potenziale rivoluzionario. https://www.adnkronos.com/la-cia-invest ... refresh_ce |
Autore: | catwalk [ 06/11/2022, 17:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Autore: | catwalk [ 06/11/2022, 17:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Autore: | catwalk [ 07/12/2022, 12:37 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Eruzione Etna. Frattura effusiva quota 2800mt. 05 dicembre 2022 Guarda su youtube.com Fire and Snow Etna-piccola eruzione -05-12-22 |
Autore: | catwalk [ 07/12/2022, 12:39 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
La luce della Luna illumina a giorno l'Etna che regala immagini spettacolari. Da Linguaglossa 01-12-2022 Foto di Salvatore Lo Giudice |
Autore: | barionu [ 21/12/2022, 14:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: |
Cratere Richat Tunisia https://it.wikipedia.org/wiki/Struttura_di_Richat https://www.google.it/maps/@21.2108725, ... !1e3?hl=it La foto che vedete in questo post mostra come doveva apparire l’Occhio del Sahara, o Struttura di Richat, circa 11.000 anni fa. Il cosiddetto Occhio del Sahara è una struttura naturale ampia circa 50 km. È visibile nella sua interezza solo dallo spazio e al momento si ignora come si sia potuto generare. Secondo i ricercatori, è certo che non si tratta dell’impatto di un meteorite. Oggi questa struttura a cerchi concentrici si trova nel deserto del Sahara, ed è completamente arida. Viceversa, circa 11.000 anni fa, durante il Periodo Umido Africano, quando il Sahara era una regione piena di verde, laghi e fiumi, questa struttura sembrava una gigantesca piscina larga 50 km, con delle cinture di terra circolari al suo interno. … Sembra incredibile, ma questa descrizione è proprio quella che, secondo Platone, era il terreno su cui fu costruita la città di Atlantide (In realtà il nome Atlantide venne dato da Platone, perché la regione si trova ai piedi del monte Atlante, che conserva ancora oggi il suo nome. Probabilmente gli egizi la chiamavano “Terra di Ma” o “Terra dei Mashwesh”). Infatti, secondo il racconto, la divinità Poseidone (ossia la Natura) aveva creato una struttura circolare, che alternava anelli di terra ad anelli di mare, con una isoletta al centro. Su questa struttura naturale, in seguito, una popolazione costruì una città. Non si è ancora scavato sotto l’Occhio del Sahara. Quindi nessuno può dire se sotto 20 metri di terra ci siano le rovine di una città. Ma la struttura naturale c’è, ed è visibile ad occhio nudo, per chiunque la voglia visitare. Ma non è tutto. … Platone afferma che questa struttura circolare si trovava in una grande isola, ed era poco distante da qualcosa che sembrava essere per ampiezza “un piccolo mare”. Ebbene, alcuni anni fa, grazie ai satelliti, gli scienziati hanno scoperto che 11.000 anni fa il Nord Africa era tagliato in due da un fiume gigantesco, il Tamanrasset, che aveva una foce ampia 400 km, e che era ampio in alcuni punti anche 90 km. Questo “piccolo mare” passava molto vicino all’ Occhio del Sahara. Inoltre, il suo percorso creava nel Nord Africa una “isola” molto più grande della Sicilia, della Corsica e della Sardegna messe insieme. Quindi, anche questo dettaglio descritto da Platone è, dal punto di vista geografico, assolutamente preciso.. … Le ultime scoperte ci danno alcune risposte, ma ci pongono nuove domande. Con le moderne tecnologie abbiamo compreso che la “Terra dei Ma” o “Terra dei Mashwesh”, chiamata da Platone “Atlantide”, almeno da un punto di vista geografico, è realmente esistita. Solo quando si potrà scavare sotto l’Occhio del Sahara si saprà quanto era davvero “glorioso” l’insediamento umano raccontato da Platone. Ma questo fa sorgere nuove domande. Ad esempio: se l’Occhio del Sahara è visibile solo dallo spazio, come faceva Platone a descriverlo? Il fiume Tamanrasett si è inaridito millenni prima che Platone nascesse. Come faceva Platone a sapere della sua esistenza? E se, come sembra, Platone ha attinto queste informazioni da documenti egizi presso la città di Sais, quanto è antica questa civiltà? Circa 11.000 anni fa esisteva già una civiltà che preservava e tramandava la sua storia mediante scritti? Guarda su youtube.com Da approfondire ... zio ot |
Autore: | mauro [ 21/12/2022, 15:24 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
caro barionu, già qualcosa qui viewtopic.php?f=12&t=2976&p=63845&hilit=Richat#p63845 e qui viewtopic.php?f=45&t=12369&p=224098&hilit=Richat#p224098 ciao mauro |
Autore: | catwalk [ 27/01/2023, 09:15 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: GEA | ||
La cometa C/2022 E3 (ZTF) ripresa sull'Etna! Superba foto del nostro amico Dario Giannobile . https://www.facebook.com/PassioneAstron ... 070891401/
|
Autore: | catwalk [ 31/01/2023, 10:09 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
ETNA 29 gennaio 2023 30 gennaio |
Autore: | vimana131 [ 04/02/2023, 21:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: GEA |
Il Dodo sarà resuscitato in laboratorio: una grande sfida scientifica e filosofica Colossal biosciences ha annunciato di voler “de-estinguere” l'uccello scomparso nel 17esimo secolo. L'ambizioso progetto della start-up Usa Gli scienziati stanno compiendo passi da gigante nell’editing genetico, come dimostrato dal progetto della Colossal Bioscience, che potrebbe far rivivere il dodo. Un nome buffo, come anche l’aspetto d’altronde e un’assenza che dura da circa 4 secoli. Un uccello quasi mitico, avvistato per l’ultima volta nel corso del ‘600. Le origini del Dodo Il Raphus cucullatus, questo il nome scientifico dell’esemplare, era tipico delle Isole Mauritius. Totalmente incapace di volare, era abituato a nidificare a terra e a cibarsi soprattutto dei frutti che riusciva a trovare. L’editing genetico ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni e per questo motivo gli scienziati vogliono raggiungere un risultato che avrebbe del sensazionale. Le ultime apparizioni di questo uccello risalgono tra il 1662 e il 1681, dopo che i colonizzatori olandesi e portoghesi sbarcarono sull’isola di Mauritius portando con loro specie antagoniste come cani e gatti, distruggendo così l’habitat naturale del volatile. Può davvero il dodo tornare in vita dopo così tanto tempo? L’azienda che se ne sta occupando, la Colossal Biosciences ,società americana che aveva già annunciato in passato di riportare in vita Mammut e la Tigre della Tasmania, ha spiegato che la possibilità di estrarre il genoma dai resti di uccelli vissuti in passato è fattibile, per poi riassemblare il tutto e ricomporre il sequenziamento del genoma dell’esemplare estinto. Se i risultati dovessero essere soddisfacenti, allora ci potrebbero essere delle speranze anche per molti altri animali che sono spariti per sempre, una seconda occasione davvero allettante. Non mancano comunque i dilemmi etici in questo caso, anche se non è la prima volta che si fa partire un progetto del genere. La difficile impresa di far rivivere il dodo Per far rivivere il dodo ci si affiderà a una specie conosciuta da tutti e molto diffusa in ogni angolo del pianeta, il piccione. Gli scienziati hanno intenzione di lavorare con le uova di quest’ultimo e sfruttare il materiale genetico per riprodurre il genoma del volatile scomparso nel XVII secolo. L’obiettivo è quello di riproporre le stesse caratteristiche peculiari del Raphus cucullatus, in particolare la sua incapacità di volare. Nessuno è finora riuscito a usare l’editing genetico per gli uccelli in questa maniera, un dettaglio che aumenta le difficoltà di quella che è già un’impresa titanica. L’estinzione del dodo La fortuna degli esperti è di poter disporre di collezioni di dodo nei musei di tutto il mondo, il che significa che sequenziare il genoma dell’uccello morto non è impossibile. Il mito dell’estinzione del dodo per colpa dei cacciatori va comunque sfatato. La carne di questa specie è stata definita dai nostri antenati come disgustosa, molto più probabilmente i coloni delle Isole Mauritius avrebbero distrutto progressivamente l’habitat dell’animale disboscando e introducendo specie antagoniste. Infine, la nidificazione a terra e la scarsa mobilità degli esemplari adulti avrebbero agevolato la predazione dei piccoli di dodo, riducendo di secolo in secolo la popolazione complessiva. https://www.meteoweb.eu/2023/02/dodo-re ... 001198558/ |
Autore: | catwalk [ 05/02/2023, 07:40 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: GEA | ||
Norvegia? No, Sicilia.....Parco delle Madonie ❤️ Foto di Luca Sabatino Photography
|
Pagina 13 di 15 | Time zone: Europe/Rome |
Powered by phpBB® Forum Software © phpBB Group http://www.phpbb.com/ |