La notte è sempre il momento migliore per i ragionamenti profondi... l'altra notte ci riflettevo su, non so nemmeno bene come ci fossi arrivato, di solito le mie elucubrazioni passano di palo in frasca, finché non si focalizzano, da qualche parte.
Ho spiegato altro, credo, la mia immagine di Dio, o D-o come dicono gli ebrei... ma l'ebreo biblico è una figura che ritengo inventata, per cui io lo continuerò a chiamare Dio, come avviene nelle normali conversazioni. Il Dio come super essere univerale, immanente, in quanto non è una sorta di ente esterno creatore dell'universo, ma è egli stesso l'universo, oltre il quale semplicemente non c'è nulla.
La mia idea è questa, facciamo un passo indietro. Il Multiverso che cos'è? é, senza mezzi termini, semplicemente la REALIZZAZIONE di tutto ciò che sia possibile. Ogni possibile iterazione tra particelle o radiazione, tra dimensioni, o tutto quello che PUO' esistere, viene commutato in ogni possibile maniera NEL multiverso. Ecco quindi che la differenza tra il Multiverso, o meglio ancora, il PERCHE' della sua esistenza, è proprio qui, il Multiverso è ciò che può essere, e quindi necessariamente, in qualche modo e da qualche parte E', il nulla è la sua negazione, piatto e perfetto, come il multiverso, in fondo. L'uno rappresenta l'assenza, di tutto, anche dello spazio naturalmente, la non esistenza, l'altro rappresenta il Tutto, la pienezza, l'onnicomprensione. Ecco quindi che per poter esistere veramente TUTTO, non poteva esserci, realmente, una scelta tra un NIENTE, un tutto nulla insomma, e ciò che esiste, doveva per forza esserci una Realtà, che è il Multiverso con tutte le sue multiforme possibili, e il nulla medesimo.
Ma veniamo alla domanda, Dio nel senso come lo può intendere l'uomo e la filosofia naturale. Partiamo da un altro assunto, si dice che tutto ciò che esiste, dalle cose più semplici, al multiverso intero, potrebbe essere espresso in un'enorme stringa di informazione. In fondo tutta la Realtà, è questo e niente altro, INFORMAZIONE, la quale integra, con la sua stessa essenza una Struttura. La vita biologica come la intendiamo in fondo è proprio questo se ci pensate: non i singoli atomi, ma la DISPOSIZIONE dei singoli atomi, la struttura che li tiene insieme. Nel cosmo ci sono molti atomi, variamente disposti, ma solo PARTICOLARISSIME disposizioni, di quegli stessi atomi, di per se, identici l'uno all'altro, da come risultato piante, animali, uomini, alieni, e solo una particolarissima struttura, e quindi, una particolare e complessissima INFORMAZIONE da la consapevolezza di se.
Ora, noi siamo all'interno del multiverso, siamo "piccole" (relativamente) stringhe di informazione, pur tanto complesse da essere autocoscienti. Ma il solo fatto che noi siamo ALL'INTERNO della gigantesca stringa dell'universo, o meglio, del multiverso, fa sì che l'universo stesso, in quanto contenitore di stringhe autoscienti, abbia "in nuce" l'autocoscienza stessa. Vorrei sgombrare il campo da ogni dubbio in proposito. Qui non si parla di uomini che stanno in un contenutori, tipo il pianeta, e quindi per una sorta di proprietaà transitiva Gaia dovrebbe essere a sua volta cosciente. Qui non si parla di nessun "appoggio" materiale. Le strutture di vita, sono semplicemente ALL'INTERNO della megastruttura dell'universo, la quale contenendole, e contenendone di tanto complesse, COME MINIMO, non può essere meno complessa, e quindi non avere una autocoscenza inferiore a quelle contenute dentro di se, mi spiego? E' però, altamente probabile, in forza di questo ragionamento, e dell'immensità (visto che comprende TUTTE le stringhe possibili e immaginabili di informazioni e anzi proprio per questo) della lunghezza della stringa di informazione che costuisce il multiverso, che esso sia, sic et simpliciter, autocosciente di se, e quindi di noi, in qualche modo.
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