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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 04/08/2015, 10:24 
In base alla fisica quantistica, creatore e creato sembrano essere la stessa cosa, e non esiste una reale separazione all'interno della realtà... Un paradigma che lo stesso Gesù aveva testimoniato con il suo messaggio universale. Ce ne parla Vittorio Marchi, Intervistato durante il convegno "Le Voci dei Grandi Maestri", Milano 2009.

Guarda su youtube.com


Alle parole "... creatore e creato sembrano essere la stessa cosa..." mi viene da pensare, ma allora siamo davvero noi i demiurghi del nostro universo?!

Quanto detto da Marchi si tratta in sostanza della sintesi del neoplatonismo, di cui Giordano Bruno è stato sommo esponente

Interessante poi il seguente commento rilasciato da un utente al link di youtube originale

Lei parla di Unicità anzichè di Unione, essere parte di un essere. Questo è tremendamente semplice come tremendamente orrendo.
Pensare a me come l'unico Dio o forse meglio dire l'unico essere che ha creato il caos per poi ritrovarmi, è come pensare ad essere soli nel vuoto, costretti ad inventare altro per rimpiazzare il vuoto assoluto.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 05/08/2015, 00:14 
Atlanticus81 ha scritto:
Alle parole "... creatore e creato sembrano essere la stessa cosa..." mi viene da pensare, ma allora siamo davvero noi i demiurghi del nostro universo?!

.......... [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 09/08/2015, 00:48 
Sto seguendo la seconda stagione di una serie su sky intitolata "Ho paura di mio figlio" incentrata su casi reali di bambini che ricordano vite precedenti.

Se qualcun'altro l'avesse visto vorrei sapere le vostre opinioni. A me ha colpito moltissimo poiché non c'è spiegazione possibile se non riconoscere il fenomeno come reale.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 21/08/2015, 13:26 
Cita:
SULLE ESPERIENZE DI PRE-MORTE
Postato il Giovedì, 20 agosto @ 23:10:00 BST di davide

Informazione
esperienze

DI MAURIZIO BLONDET

maurizioblondet.it

Ormai da quasi mezzo secolo sono state raccolte centinaia di testimonianze di persone strappate alla morte dopo incidenti, malattie gravissime o tentati suicidi, al punto che si sono potute ricavare alcune statistiche (1): grazie anche ai progressi nelle tecniche di rianimazione. Tra le vittime di tali traumi mortali ospedalizzate e tirate fuori dalla morte, i più sono incoscienti di quel che è avvenuto; ma circa il 4-5% riferisce di avere, in qualche modo, gettato un’occhiata in quello che descrivono ome un aldilà.



Probabilmente conoscete già le costanti di ciò che riferiscono, perhé hanno avuto qualche risalto nella letteratura New Age: il vedere dall’esterno il proprio corpo esamine, la sensazione di percorrere una galleria in fondo alla quale splende una luce bellissima, l’incontro con familiari morti che vengono ad accoglierli sorridenti, o la presenza di un accompagnatore, una sensazione di gioia e di essere avvolti dall’amore.Meno noto è che non tutte queste esperienze di pre-morte sono esperienze di felicità: in un caso su cinque, i sopravvissuti raccontano di essere stati sull’orlo di un luogo orribile, che loro stessi descrivono come “inferno”. Un caso su cinque significa il 20 per cento.

Angie Fenimore, casalinga, madre e moglie infelice, tentò il suicidio nel 1991. Si trovò «immersa in un’oscurità che si estendeva all’infinito in ogni direzione, e non era solo nera, era un vuoto senza fine, assenza di luce». E tuttavia, con un senso che non sapeva di avere, la donna vedeva in essa degli altri esseri. Esseri «con lo sguardo vuoto davanti a sé, fissati in uno stupore senza pensiero, senza curiosità di dove erano. Completamente assorti in sé stessi, ciascuno chiuso nella sua infelicità per avere scambi mentali o emozionali con gli altri. Avevano la capacità di comunicare gli uni con gli altri, ma ne erano impossibilitati dal buio». Angie parla di un suo «enorme disappunto», per un motivo che prova a spiegare in un modo strano: in quel luogo «le possibilità di imparare erano senza fine, ma non avevo né libri, né tv, né amore, non avevo intimità, non il sonno, non amici, nessuna luce, nessuna crescita, nessuna felicità e nessun sollievo».

Da questa solitudine totale la chiama «una voce di grandiosa potenza, non alta ma che mi schiacciava come una tremenda onda sonora; dentro a cui risonava una ira così feroce che con una parola avrebbe potuto distruggere l’universo, ma includeva anche un così possente e risoluto amore che, come il sole, poteva far nascere la vita sulla terra». Questa Voce gli rivolge parole «lancinanti»: «È questo che vuoi davvero?».

Il resto si trova nel libro che la donna ha scritto, Beyond the Darkness. Miracolosamente richiamata in vita, Angie si dichiara oggi «formata da un nuovo significato: di fede, di essere soggetta al volere sacro, si essere veramente una figlia di Dio», da lui amata. Col senno di poi, ipotizza che il «luogo» dov’è stata, possa essere qualcosa come il purgatorio.

Matthew Botsford usciva da un ristorante di Atlanta dove aveva partecipato ad un raduno di uomini d’affari, quando fu preso nel mezzo di una sparatoria di strada fra delinquenti: una pallottola 9 mm nel cervello (ce l’ha ancora), arresti cardiaci ripetuti sul marciapiede poi nell’ambulanza, un mese di coma indotto dai medici per ridurre la tumescenza cerebrale.

«Avevo 28 anni – dice ora – non avevo mai pensato a Gesù come Salvatore o Vita. Ero occupato di me stesso, avevo i miei piani. Mi sentivo giovane, vibrante e forte».

Ora, nel buio, mentre il suo corpo in coma giaceva nel letto d’ospedale, Matthew si trova immediatamente sospeso a mezz’aria «con le braccia stese, legate con antiche catene» sopra un abisso di lava. Il fumo della lava trascinava con sé anime come scintille in un fuoco, un solo grido si levava da lì, fatto di infinite grida di dolore, di perdita, di tormento. «Ero con altri, ma solo. Nel mio proprio tormento». La lava sale fino ai suoi piedi: «Ho sentito l’odore della mia carne ustionata che bruciava via fino all’osso». Demoni lo osservavano e si prendevano gioco di lui. «Corpi tozzi, con scaglie, e corna di vario numero e lunghezza secondo il loro livello di autorità». alcuni con denti affilati gli strappavano la pelle dalla schiena, «ciò che mi causava un tremendo dolore. Sentivo il suono della mia pelle strappata… sentivo il loro puzzo come di carne putrefatta. Capivo che non sarebbe mai finito».

Frattanto sua moglie Nancy era nella loro casa del Michigan ignara di tutto. Svegliata da una telefonata alle due di notte, si precipita verso Atlanta. Non le viene nemmeno in mente di pregare, anche lei non crede molto in Dio. Le cose cambiano all’ospedale, quando i medici dicono che Matthew ha il 30% di possibilità di superare la notte, che forse è meglio che muoia anziché sopravvivere mentalmente menomato, e alcuni addetti cominciano a farle pressioni perché dia il consenso alla donazione degli organi.

Smarrita, Nancy si aggira per i corridoi dell’ospedale, insensata, fuori di sé. Passano ore. Di colpo, sente una mano che le afferra la spalla: si volta, non c’è nessuno: «Ho sùbito capito che era Gesù ( [:298] [:298] [:298] [:298] ), l’ho sentito con ogni cellula del corpo». Capisce anche il senso del messaggio(-_-). Si mette a pregare con disperato fervore: «Signore, salva mio marito. Anche in sedia a rotelle gli starò vicino».

Matthew, da laggiù, racconta quel che gli è successo, con queste incredibili parole:

«Nel mio “settore” all’inferno(siamo proprio alla parodia della divina commedia -_-), ho visto un grosso dito cominciare a protrudere da fuori, per rivelarsi infine come una mano umana», una mano piena di rughe e screpolature, una mano vecchissima. «La mano di Dio è scesa metodicamente verso di me e mi ha preso alla vita, causando l’immediato rilascio delle catene, facendo fuggire i demoni e vincendo il buio, la paura e la non-speranza. Non è ancora il tuo momento, gridò la Voce tonante».

http://blog.godreports.com/wp-content/u ... ofcoma.jpg <http://blog.godreports.com/wp-content/uploads/2013/08/comingoutofcoma.jpg>

Matthew s’è svegliato dal coma ridotto a 45 chili, la parte destra paralizzata, la memoria funzionale di un neonato. Due anni di intensa, penosa riabilitazione per reimparare a fare le cose più semplici, anche a defecare. «Ed ho ancora dei deficit», dice, «ma prima ero spiritualmente morto e quel proiettile mi ha dato la bella, vera vita. Quando mi hanno sparato, ero nel posto giusto, dove dovevo essere». Insieme a Nancy va di congregazione in congregazione a diffondere la Buona Notizia.

Mickey Robinson porta ancora sul volto piagato e con un occhio cieco, i segni dell’incidente aereo da cui è scampato non si sa come. Era, dice, un paracadutista sportivo «assatanato dalla caduta libera. La mia vita girava tutta in 30-60 secondi di caduta e cinque minuti di discesa a paracadute aperto; dovevo farlo di nuovo, era la mia droga».

Il piccolo aereo da turismo era pieno di compagni paracadutisti quando precipitò in fiamme. Alcuni riuscirono a lanciarsi, Mickey soltanto troppo tardi. Raccolto in fin di vita, sfigurato, con ustioni di terzo grado in gran parte del corpo, fratture multiple e ferite varie, il ragazzone si ritrova in un letto d’ospedale schiacciato dai dolori, quando di colpo «il mio vero me» esce dal corpo «come un guanto dalla mano. Ero istantaneamente nel mondo spirituale. E immediatamente ho saputo che è quello il mondo reale».

Tutti coloro che riferiscono la loro esperienza di pre-morte negano di aver sognato. No, non è stato un sogno: è la realtà quella che hanno vissuto. Le cose hanno colori più vivi, i contorni più netti. Tutto è «frizzante e vivace», dirà uno. Si è in uno stato di coscienza più acuto, le emozioni più intense e più chiare. Sembra di avere non solo i cinque sensi, ma molti di più — motivo per cui è difficile trovare le parole per raccontare un simile evento («Ero come parte di un grande affresco; percepivo le tre anime che erano nell’ambulanza con me; non soltanto la loro presenza, il loro amore, i loro cuori, le loro emozioni, sentimenti, sensazioni sia fisiche che mentali» dice un sopravvissuto).

In quello stato, Mickey «sa» di star viaggiando veloce, verso una luce «pura, più bianca della neve e più brillante di mille soli, coinvolgente». Solo che «guardo alla mia destra e c’è quella nerezza generale. Di colpo capii la sua completezza. Era eterna, senza vita alcuna, era vuota ed era per sempre intrattabile… E più la guardavo, più intensa sembrava la natura di esser tagliato fuori, separato. Era orribile. Orribile. Dopo questo, non posso sentire qualcuno che dice: va all’inferno. Non si desidera che la peggiore persona del mondo, Hitler, Bin Laden (sic) vada a finire lì. Era così orribile».

Robinson si accorge con orrore che quel nero sta eclissando la luce verso cui andava a velocità crescente; «Era come essere in una stanza buia e chiudere la porta di quella stanza. E lo spazio tra la porta che emana luce si stava restringendo. Ma non era una porta, era un luogo reale; e si stava chiudendo, stava eclissandosi, e io adesso sono ritto sull’orlo estremo, sul precipizio d’eterna separazione. E allora grido fuori di me: “Aiuto, io voglio vivere! Dammi un’altra possibilità!”. E prima che la porta si chiudesse del tutto, mi trovo alla presenza dell’Onnipotente. E all’istante so che non morirò per l’eternità. All’istante, so chi era questo essere che era in quel lato di me, che non potevo vedere, Era come un vivo fiume di luce d’oro…». Segue un colloquio in una bellissima lingua. «Non ne avevo mai sentito parlare, ma ero pieno di Spirito Santo.. (amen -_-). vIn tutti gli anni della mia vita ero stato nell’oscurità, e Dio mi ha dato questo spazio per gridare a lui. E in questo spazio ha cambiato il mio futuro, il mio destino e il mio intero scopo. Per tutto questo tempo Dio mi ha amato, è stato con me. Voi non aspettate di essere disperati per farlo».

Ed eccoci ad Howard Storm, professore di belle arti all’università del Kentuchy. «Non ero una persona gradevole, diciamo. Un po’ professor-so-tutto, ateo militante ostile a qualunque religione, materialista, uno che cedeva a scoppi d’ira e usava queste rabbie per manipolare il prossimo. Se ho mai pronunciato il nome di Dio è stato per tirare qualche bestemmia».

Nel 1985, durante un viaggio in Europa con sua moglie, un’ulcera perforata: eccolo in un letto d’ospedale a Parigi, improvvisamente gravissimo. Anzi agonizzante. Con angoscia, sente che è prossimo alla morte. Chiude gli occhi in attesa del grande nulla. Invece «con mia sorpresa, mi trovo in piedi a guardare il mio corpo disteso nel letto». Cerca di richiamare l’attenzione della moglie, invano; lui grida bestemmie – o crede di gridare – ma lei non sente. Si accorge invece che qualcuno, oltre la porta della stanza, lo sta chiamando per nome, a bassa voce: «Howard, Howard, vieni». Erano voci diverse, stavano apparentemente nel corridoio.

Chi siete? «Siamo qui per curarti». Medici, infermieri? «Presto, vieni e lo vedrai». Non rispondevano a tono… Storm segue le voci nel corridoio, e “c’era come una nebbia”. Quelle figure erano più avanti, e non riusciva a vederle chiaramente. «Davano risposte evasive, mi incitavano solo a seguirli, mi facevano fretta». Più Storm li segue allontanandosi, e più quelli davanti, da allegri che erano, diventano maleducati, impertinenti: «Presero a deridermi per il mio sedere nudo che la vestaglia d’ospedale non riusciva a coprire, e di com’ero patetico. Stavano parlando di me, ma quando tendevo l’orecchio loro si dicevano: “Sst, può sentirti!”». Più Storm si allontana nella foschia (nessun punto di riferimento, solo il terreno fangoso e umido), più quelli diventano aggressivi, anche se qualcuno di loro avvertiva gli altri: attenti, sennò si spaventa e scappa via.

Adesso, quelli sono diventati una folla ostile, sguaiata, triviale: saltano addosso al povero Storm e lo picchiano. «Un tumulto selvaggio di insulti, grida e percosse. Io lottavo come un ossesso e nello stesso tempo era chiaro che loro si stavano divertendo. Sembrava che per loro fosse una specie di gioco e che io fossi il pezzo forte del loro divertimento. La mia pena diventava il loro piacere. Appena riuscivo a liberarmi di uno, altri cinque mi assalivano. Mi stavano addosso, presero a umiliarmi sessualmente nel modo più degradante… A un certo punto, cominciarono a strapparmi pezzi di carne. Con orrore capii che ero fatto a pezzi a mangiato vivo, lentamente, così che il loro divertimento durasse il più possibile».

Una voce interna gli ingiunge di pregare. Lui rifiuta tre volte: non so come pregare. Poi cede e comincia a dire frasi come: «Il Signore è il mio pastore… God bless America, qualunque cosa che avesse una connotazione religiosa». La torma si raggriccia, si ritira urlando oscenità, urlandogli che quel che diceva non aveva alcun valore… Lui di rimando: «Padre nostro, che sei nei cieli…» a pezzi e bocconi. Si ritrova finalmente solo. Ma in una totale «disperazione, angoscia e oscurità, che non avevo la minima idea di quanto tempo fosse trascorso. Giacevo semplicemente in quel luogo sconosciuto. Non c’era alcuna direzione da seguire. Ora capivo che quella era la fine assoluta della mia esistenza, più orribile di qualsiasi cosa avessi mai potuto immaginare».

A quel punto il disperato accenna ad una canzoncina che aveva imparato all’Asilo: «Gesù mi ama, sì lo so…». Subito nel buio totale appare «una stellina minuscola»: è l’Amico – forse il suo angelo – che corre al suo soccorso (2).

A me ha colpito l’aspetto comico e scurrile, ancorché atroce, di quella torma di tormentatori, che richiama qualcosa che Storm non può conoscere: qualcosa di analogo alla compagnia dei Malebranche, la famiglia di alati demoniaci nel canto 22, che si incitano a vicenda, si fanno ingannare da un dannato, si azzuffano tra loro: «Noi andavam con li diece demoni.
Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa- coi santi, e in taverna coi ghiottoni».

Ma tutte le testimonianze hanno un’impressionante impronta dantesca.

Lo so, l’incredulo continuerà a non credere, a irridere a questi racconti come illusioni — nonostante la sicurezza dei testimoni che no, quella non è stata una esperienza onirica, è realtà. Né si saprà mai quanto di queste «esperienze» sia influenzato da elementi culturali che il testimone possiede come patrimonio collettivo. E certo, si può legittimamente negare che costoro abbiano conosciuto la morte — tant’è vero che sono tornati a vivere tra noi, magari salvati dai progressi delle tecniche di rianimazione.

Mi preme notare una costante: l’esperienza ha per tutti un carattere spiccatamente pedagogico: come se li preparassero al ritorno nell’aldiquà, per lo più l’angelo amico, o un parente defunto, o Gesù, o Dio onnipotente, gli fanno passare in rassegna la propria vita passata. Non giudicano, ma è la persona che si vergogna delle sue mancanze (3)…

Una cosa è indubbia: che coloro che hanno avuto l’esperienza di tipo luminoso hanno acquisito un atteggiamento vitale completamente nuovo.

«Prima della mia esperienza, ero convinto che Dio era un argomento filosofico. Dopo l’esperienza, la mia convinzione riguardo a Dio supera completamente ogni altra, compresa la convinzione che due più due fa quattro. Mi ha sorpreso, con gratitudine, di scoprire che Dio è un Essere d’Amore e di Compassione — un aspetto, questo, a cui non avevo attribuito nessuna importanza in precedenza». (Jeffrey)

«Io ora so che c’è un Dio… lo credo con tutto il mio cuore adesso, e non era così prima.L’amore incondizionato di Dio, immeritato, supera ogni nostra comprensione».

«Mi sento vicino alla mia famiglia… Non vedo più il mio ruolo di coniuge e padre come un compito obbligatorio, ma piuttosto come un rapporto di sostegno. I miei figli devono essere educati ed amati… e non semplicementeallevati correttamente» (G.D).

Non si può dubitare che queste parole, specie le ultime, testimoniano di una maturità spirituale, di un livello di saggezza alto, insolita nei nostri tempi, in persone senza particolare pratica religiosa né ascetica. È un privilegio, un dono invidiabile che questi hanno ricevuto, a prezzo del tragico incidente che li ha segnati. Una grazia, diremmo noi.

E quanto a coloro che hanno vissuto l’esperienza nel registro tenebroso, «infernale»? Non c’è nessuno di loro che non abbia cambiato vita, che sia tornato ai vecchi vizi, rabbie, al precedente materialismo ottuso.

Mi ha ispirato a questa ricerca una frase del celebre oncologo del bel mondo, Umbert Veronesi: “Il cancro è la prova che Dio non c’è”. Allora m’è tornato in mente che, tempo fa, avevo letto l’esperienza di un altro ateo ed anti-religioso militante, il professor Howard Storm. E come l’abbia cambiato la sua esperienza di pre-morte. Umberto Veronesi non ha avuto questo dono. Non contento di aver passato la vita a farsi ricco – tanto che a lui si applicherebbe l’anagramma di Dali: Avida Dollars – da ultimo si è messo volontariamente a predicare l’ateismo e peggio, la propaganda della transessualità, l’elogio dei gay come avanguardia di una nuova umanità — alla sua età. Ad 88 anni uno può scoprire da un momento all’altro di quanto sia stato stupido. Definitivamente degno di scherno, ed ormai senza rimedio. Eternamente cretino nella perdizione che ha tenacemente voluto, dopotutto.



Maurizio Blondet

Fonte: http://www.maurizioblondet.it<http://www.maurizioblondet.it/sulle-esperienze-di-pre-morte/>

Link:http://www.maurizioblondet.it/sulle-esperienze-di-pre-morte/

19.08.2015
1) Molte informazioni ed esperienze di pre-morte sono raccolte dal sito «Near Death Experience Research Foundation» (NDE RF) che ha anche un’estensione parzialmente tradotta in italiano. In questo sito si fa riferimento ad ampi sondaggi: «The prevalence of NDE in the adult population has been estimated by several major surveys. A Gallup Poll in 1992 led to an estimate that 13 million Americans had experienced a NDE (esperienze di pre-morte, ndr.). The population of the United States in 1992 was approximately 260 million, leading to an estimate of NDE prevalence of 13 million/260 million, or 5%. A survey in Germany (Knoblauch H., Schmied, I. (2001). Different Kinds of Near-Death Experience: A Report on a Survey of Near-Death Experiences in Germany. Journal of Near-Death Studies, 20(1), 15-29.) found 4% of over 2000 people surveyed reported having experienced a NDE. From these data, it is possible to estimate the incidence of NDE». Le persone che hanno avuto una esperienza di pre-morte vengono sottoposte ad un questionario-standard, a scopi statistici. «Out of a total of 626 experiences submitted to the website, 302 of these experiences met the research definition of NDE as defined as, “A lucid experience associated with perceived consciousness apart from the body occurring at the time of actual or threatened imminent death” (Long)». È un vero peccato che ricerche simili non esistano, per quanto ne so, in nazioni di ambiente cattolico.
2) Lo stesso Storm asserisce che la luce verso cui l’Amico lo portò non era ancora il paradiso: «Io non vidi mai Dio, e non ero in paradiso. Ero nei lontani sobborghi…».
3) Storm: «Potevo percepire i loro sentimenti di tristezza e di sofferenza, o di gioia, mentre la revisione della mia vita scorreva davanti a noi. Essi non dicevano che qualcosa era buono o cattivo, ma io potevo sentirlo. E potevo anche sentire tutte quelle cose alle quali erano indifferenti. Per esempio, non fecero alcun caso agli ottimi risultati al liceo. Semplicemente non provavano niente al riguardo, così come nei confronti di altre cose di cui io mi ero sentito molto orgoglioso. Ciò a cui reagivano era il modo in cui avevo interagito con le altre persone. Questo stava alla base di tutto. Sfortunatamente la maggior parte delle mie interazioni con gli altri non erano adeguate al modo in cui avrei dovuto interagire, vale a dire con amore. Ogni volta che nella mia vita avevo reagito con amore, essi mostravano grande gioia».

fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=15461


sinceramente non credo ad un sola parola di queste "testimonianze" mi sembrano la classica propaganda cattolica ad uso e consumo degli allocchi che credono in queste favolette. Ed inoltre penso che finchè questi fenomeni saranno intrisi di "fede" e "religione" non si potranno mai indagare a fondo. anche perchè a mio avviso possono rappresentar la vera chiave di lettura per capire cos'è, dov'è e come funziona la nostra coscienza. Ma finché si collegheranno questi eventi a concetti come "PARADISO" ed "INFERNO" non se ne farà niente -_-



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 21/08/2015, 14:49 
Il punto è che chi "vede" o meglio partecipa a questi fenomeni difficilmente è "razionale" e quindi è più facilmente 'vittima' del condizionamento mentale di certe religioni/dottrine.

Se non credi non vedi...

Per questo sono fermamente convinto che solo il connubio tra scienza e misticismo (alchimia?) possa permettere di indagare a fondo questo tipo di fenomeni che, come te MaxpoweR, credo poter fornire la vera chiave di lettura per capire cos'è, dov'è e come funziona la nostra coscienza



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 22/08/2015, 00:45 
Atlanticus81 ha scritto:
Il punto è che chi "vede" o meglio partecipa a questi fenomeni difficilmente è "razionale" e quindi è più facilmente 'vittima' del condizionamento mentale di certe religioni/dottrine.
Se non credi non vedi...

Forse in questo caso bisogna dire il contrario: quando vedi inizi a credere
Dopo aver visto e vissuto scenari da film horror inizi a pregare tutti i santi e sottosanti, non trombi e non fumi più
Ma perchè queste persone vedono queste cose?
Forse è come dice Max, sono fanfaroni al soldo delle religioni
Oppure qualcosa dall'altra parte vuole spaventarci al punto da rimetterci in bolla
In entrambi i casi qualcuno vuole manipolare la nostra libertà

Ma potrebbe anche essere tutto reale, una realtà costruita dalle persone che la vivono, già ma chi sarebbe così folle da costruire, anche solo ipoteticamente, una realtà del genere? soprattutto per se stesso ...

Cita:
Per questo sono fermamente convinto che solo il connubio tra scienza e misticismo (alchimia?) possa permettere di indagare a fondo questo tipo di fenomeni che, come te MaxpoweR, credo poter fornire la vera chiave di lettura per capire cos'è, dov'è e come funziona la nostra coscienza

Contrariamente a quanto pensa Max sono convinto che non siano fanfaluche, le persone vedono e vivono le esperienze che poi raccontano. Siamo noi che dobbiamo valutarle, con metodo scientifico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 22/08/2015, 09:32 
Atlanticus81 ha scritto:
Sto seguendo la seconda stagione di una serie su sky intitolata "Ho paura di mio figlio" incentrata su casi reali di bambini che ricordano vite precedenti.

Se qualcun'altro l'avesse visto vorrei sapere le vostre opinioni. A me ha colpito moltissimo poiché non c'è spiegazione possibile se non riconoscere il fenomeno come reale.


Purtroppo non ho il pacchetto cinema e non posso vederlo. Sai le maledizioni che ho tirato ?
E' un argomento che mi affascina moltissimo.
Ti ho parlato, quando ci siamo visti della mia esperienza di OBE e questo mi da certezze sull' esistenza dell' anima a prescindere dalle varie ipotesi formulate.
Nel lessico comune si dice " Io ho un corpo " e non " sono un corpo " [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 22/08/2015, 11:31 
gippo ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:
Il punto è che chi "vede" o meglio partecipa a questi fenomeni difficilmente è "razionale" e quindi è più facilmente 'vittima' del condizionamento mentale di certe religioni/dottrine.
Se non credi non vedi...

Forse in questo caso bisogna dire il contrario: quando vedi inizi a credere
Dopo aver visto e vissuto scenari da film horror inizi a pregare tutti i santi e sottosanti, non trombi e non fumi più
Ma perchè queste persone vedono queste cose?
Forse è come dice Max, sono fanfaroni al soldo delle religioni
Oppure qualcosa dall'altra parte vuole spaventarci al punto da rimetterci in bolla
In entrambi i casi qualcuno vuole manipolare la nostra libertà

Ma potrebbe anche essere tutto reale, una realtà costruita dalle persone che la vivono, già ma chi sarebbe così folle da costruire, anche solo ipoteticamente, una realtà del genere? soprattutto per se stesso ...

Cita:
Per questo sono fermamente convinto che solo il connubio tra scienza e misticismo (alchimia?) possa permettere di indagare a fondo questo tipo di fenomeni che, come te MaxpoweR, credo poter fornire la vera chiave di lettura per capire cos'è, dov'è e come funziona la nostra coscienza

Contrariamente a quanto pensa Max sono convinto che non siano fanfaluche, le persone vedono e vivono le esperienze che poi raccontano. Siamo noi che dobbiamo valutarle, con metodo scientifico.


Ma io non penso che siano false le esperienze pre-morte dico che siano false QUESTE TESTIMONIANZE così aderenti ad una dottrina e dissimili dalle altre :)

Penso che questi eventi vengano strumentalizzati un pò come si è fatto per le apparizioni mariane a Fatima.
L'evento probabilmente è reale ma preso in ostaggio dalla dottrina che ne fa un proprio veicolo di propaganda che viene distorto e fatto passare come evento che ha a che fare con la religione, quando in realtà non avrebbe niente a che vederci. :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 22/08/2015, 12:05 
MaxpoweR ha scritto:
gippo ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:
Il punto è che chi "vede" o meglio partecipa a questi fenomeni difficilmente è "razionale" e quindi è più facilmente 'vittima' del condizionamento mentale di certe religioni/dottrine.
Se non credi non vedi...

Forse in questo caso bisogna dire il contrario: quando vedi inizi a credere
Dopo aver visto e vissuto scenari da film horror inizi a pregare tutti i santi e sottosanti, non trombi e non fumi più
Ma perchè queste persone vedono queste cose?
Forse è come dice Max, sono fanfaroni al soldo delle religioni
Oppure qualcosa dall'altra parte vuole spaventarci al punto da rimetterci in bolla
In entrambi i casi qualcuno vuole manipolare la nostra libertà

Ma potrebbe anche essere tutto reale, una realtà costruita dalle persone che la vivono, già ma chi sarebbe così folle da costruire, anche solo ipoteticamente, una realtà del genere? soprattutto per se stesso ...

Cita:
Per questo sono fermamente convinto che solo il connubio tra scienza e misticismo (alchimia?) possa permettere di indagare a fondo questo tipo di fenomeni che, come te MaxpoweR, credo poter fornire la vera chiave di lettura per capire cos'è, dov'è e come funziona la nostra coscienza

Contrariamente a quanto pensa Max sono convinto che non siano fanfaluche, le persone vedono e vivono le esperienze che poi raccontano. Siamo noi che dobbiamo valutarle, con metodo scientifico.


Ma io non penso che siano false le esperienze pre-morte dico che siano false QUESTE TESTIMONIANZE così aderenti ad una dottrina e dissimili dalle altre :)

Penso che questi eventi vengano strumentalizzati un pò come si è fatto per le apparizioni mariane a Fatima.
L'evento probabilmente è reale ma preso in ostaggio dalla dottrina che ne fa un proprio veicolo di propaganda che viene distorto e fatto passare come evento che ha a che fare con la religione, quando in realtà non avrebbe niente a che vederci. :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 22/08/2015, 19:07 
MaxpoweR ha scritto:
Ma io non penso che siano false le esperienze pre-morte dico che siano false QUESTE TESTIMONIANZE così aderenti ad una dottrina e dissimili dalle altre :)

Sono parecchie anche le NDE di questo tipo ma si sa che le cose brutte è meglio nasconderle sotto lo zerbino, se ne parla meno ...
Spesso le NDE sono terribili all'inizio e poi diventano paradisiache, quando inizi a implorare tutti i santi del paradiso la situazione cambia. Sta a noi capire che cavolo significa ...

Cita:
Penso che questi eventi vengano strumentalizzati un pò come si è fatto per le apparizioni mariane a Fatima.
L'evento probabilmente è reale ma preso in ostaggio dalla dottrina che ne fa un proprio veicolo di propaganda che viene distorto e fatto passare come evento che ha a che fare con la religione, quando in realtà non avrebbe niente a che vederci. :)

Invece di propagandare sarebbe bello se ci dicessero quello che sanno senza raccontarci le favole, purtroppo dobbiamo arrangiarci ed usare gli strumenti che abbiamo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 03/02/2016, 00:48 
Gli scienziati trovano tracce dell’immortalità dell’anima

immortalità-dellanima.jpg


http://www.altrogiornale.org/gli-scienz ... ell-anima/

Ancora un’altra conferma che la coscienza è il paradigma fondamentale. Sempre più il materialismo appare come una religione scientifica.
Stephan A. Schwartz

Alcuni fisici internazionali sono convinti che il nostro spirito ha uno stato quantico e che il dualismo tra corpo e anima è altrettanto reale quanto il “dualismo onda-particella” (detto anche “dualismo onda-corpuscolo”) delle particelle più piccole.

Il Dottor James G. di San Francisco, un ex collaboratore della società tedesca Max-Planck di Francoforte, ha riportato la seguente incredibile storia: “Ho studiato non solo negli U.S.A., ma per alcuni semestri ho studiato chimica anche a Londra. Quando arrivai in Inghilterra, il pensionato universitario era pieno, così aggiunsi il mio nome alla lista d’attesa. Poco tempo dopo, ricevetti la bella notizia che una camera si era liberata. Poco tempo dopo essermici trasferito, mi svegliai una notte e nel crepuscolo fui in grado di vedere un giovane uomo con ricci capelli neri. Ero terrorizzato e dissi al presunto vicino che aveva sbagliato stanza. Lui semplicemente pianse e mi guardò con una enorme tristezza nei suoi occhi.

Quando accesi la luce, l’apparizione era scomparsa. Dato che ero certo al cento percento che non era stato un sogno, il mattino dopo raccontai lo strano incontro alla direttrice del collegio. Le feci un’accurata descrizione del giovane uomo. Lei improvvisamente impallidì. Guardò negli archivi e mi mostrò una foto. Riconobbi immediatamente il giovane uomo che era venuto a trovarmi nella mia stanza la notte precedente. Quando le chiesi chi fosse, mi rispose con voce tremolante che si trattava dell’affittuario precedente. Poi aggiunse che la mia stanza si era liberata perché si era tolto la vita poco prima. “L’autore non avrebbe mai documentato la storia se “James” non fosse stata una persona totalmente degna di fiducia e affidabile”.

Il Professor Hans-Peter Duerr, ex direttore dell’Istituto Max Planck di Fisica di Monaco, rappresenta il parere che il dualismo delle particelle più piccole non si limita al mondo subatomico, ma è invece onnipresente. In altre parole: il dualismo tra corpo e anima è altrettanto reale per lui quanto il “dualismo onda-particella” delle particelle elementari. Secondo il suo punto di vista, esiste un codice quantico universale applicabile a tutta la materia vivente e non. Questo codice quantico abbraccia presumibilmente l’intero cosmo. Di conseguenza, Duerr crede – di nuovo basandosi su considerazioni puramente fisiche – nell’ esistenza dopo la morte. Ecco come lo ha spiegato nel corso di un’intervista:

“Ciò che consideriamo il qui ed ora, questo mondo, è in realtà solo il livello materiale comprensibile. L’aldilà è una realtà infinita che è molto molto più grande. Nella quale questo nostro mondo è radicato. In questo modo, le nostre vite su questo piano di esistenza sono contenute e circondate già dal mondo dell’aldilà. Quando pianifico immagino di aver scritto la mia esistenza in questo mondo su una specie di hard disk sul tangibile (il cervello), e di aver anche trasferito questi dati su un campo quantico spirituale, così da dire che quando morirò, non perderò queste informazioni, questa coscienza. Il corpo muore ma il campo quantico spirituale continua. In questo modo, io sono immortale.”

Il Dottor Christian Hellweg è convinto anche che lo spirito ha uno stato quantico. Nel corso dei suoi studi in fisica e medicina, ha effettuato ricerche sulle funzioni cerebrali per molti anni presso l’Istituto Max Planck di Biochimica Fisica. Ha dimostrato che le informazioni nel sistema nervoso centrale possono essere codificate in fasi. Negli ultimi anni ha dedicato la sua vita allo studio della questione corpo-anima e ha effettuato ricerche sulle percezioni immateriali e allucinazioni. E’ interessato in modo particolare al fischio/ronzio nelle orecchie, una percezione immateriale del senso dell’udito. Di conseguenza si è specializzato anche nella terapia. Sintetizza la sua tesi nel seguente modo:

“I nostri pensieri, la nostra volontà, la nostra coscienza e le nostre sensazioni mostrano proprietà che potrebbero essere definite come proprietà spirituali … Nessuna interazione diretta con le forze fondamentali conosciute della scienza naturale, come la gravitazione, le forze elettromagnetiche, etc… può essere rilevata nello spirituale. D’altro canto, però, queste proprietà spirituali corrispondono esattamente alle caratteristiche che contraddistinguono i fenomeni estremamente sconcertanti e meravigliosi del mondo quantico. Mondo quantico, in questo caso, si riferisce a quel regno del nostro mondo che non è solo fattuale; in altre parole, il regno delle possibilità, il regno dell’incertezza, dove noi “sappiamo il cosa” ma non sappiamo esattamente né il quando né il come. Sulla base del contesto della fisica tradizionale, si può concludere, per necessità, che questo regno deve effettivamente esistere nella realtà.”

Il fisico americano John Archibald Wheeler colpisce un nervo simile, “molti scienziati speravano … che il mondo, in un certo qual senso, fosse tradizionale – o semplicemente privo di curiosità del tipo larghi oggetti che sono nello stesso posto allo stesso tempo. Ma queste speranze sono andate in fumo dopo una serie di nuovi esperimenti.”

Attualmente ci sono gruppi di ricerca universitari che analizzano l’interazione tra coscienza e materia. Uno dei principali ricercatori in questo campo è il fisico Professor Robert Jahn della Università di Princeton nel New Jersey.

Egli sostiene che se gli effetti e le informazioni possono essere scambiati in entrambe le direzioni tra coscienza umana e ambiente fisico, allora si deve anche assumere una risonanza o “potenziale legame molecolare” anche per la coscienza. In sintesi: secondo questa teoria, si dovrebbe riconoscere anche alla coscienza le proprietà quantiche conosciute. A suo avviso non avrebbe senso assegnare termini come informazione o risonanza né al mondo fisico né alla coscienza spirituale o separare gli effetti fisici dagli effetti spirituali.

Il fisico quantico David Bohm, allievo e amico di Albert Einstein, fece affermazioni simili. La sua sintesi: “I risultati delle scienze naturali moderne hanno senso solo se assumiamo una realtà interiore uniforme trascendente che si basa su tutti i dati e fatti esterni. Il vero profondo della coscienza umana è una di queste.”

Il fisico nucleare e biologo molecolare Jeremy Hayward della Università di Cambridge non fa mistero delle sue convinzioni: ”Molti scienziati che fanno parte della corrente scientifica principale non hanno più paura di dichiarare apertamente che la coscienza potrebbe, in aggiunta a spazio, tempo, materia, essere un elemento fondamentale del mondo – probabilmente molto più fondamentale di spazio e tempo. Potrebbe essere un errore separare lo spirito dalla natura.” Viene addirittura messo in discussione se la materia debba essere considerata un elemento fondamentale dell’universo.

Dr. Rolf Frobã–Se – The Huffington Post

dallo SchwartzReport del 29 giugno 2014

traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Erica Dellago


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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 03/02/2016, 01:41 
mah tanti paroloni per esprimere un concetto banale. L'anima o la coscienza o l'essenza (la si chiami come si vuole) è informazione e come tale è indistruttibile. Nemmeno in un buco nero stando a quanto dice Howkins ultimamente :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 09/02/2016, 17:50 
Chi sei veramente?

Tra esattamente 365 giorni il 98% degli atomi che compongono oggi il tuo corpo, saranno stati totalmente sostituiti: avrai a tutti gli effetti un corpo nuovo di zecca, eppure sarai sempre tu, avrai ancora ricordi, conserverai la tua personalità e soprattutto non ti sarai accorto di niente. La domanda sorge spontanea: “Se non sei il tuo corpo e la tua mente, allora chi sei”?

Viviamo in un paradigma della realtà del tutto fallace. Il Mondo ci sembra un’entità solida e del tutto statica, ma non è affatto così, ci sono processi invisibili ogni istante che avvengono continuamente, in un flusso infinito, al di là delle nostre percezioni.

Il corpo fisico è un processo

Di questa illusione ne è vittima anche il nostro corpo fisico. Ci sembra sempre lo stesso, certo col tempo si usura, muta, invecchia ma ci sfugge in realtà la velocità con cui esso provvede a rigenerarsi e sostituire i suoi componenti ogni singolo istante.

La scienza l’ha dimostrato, il ricambio cellulare è rapidissimo, più che un’entità solida e fisica il nostro corpo è un processo in costante mutamento. Tale processo coinvolge tutta la realtà fenomenica in cui l’essere umano è appunto inserito. Gli atomi che ora compongono un albero di baobab in Africa, fra qualche mese potrebbero essere all’interno dell’ossigeno che inali e dopo qualche mese ancora essere all’interno del corpo di un pappagallo nel sud est asiatico

Immagina un oceano infinito che continua a creare onde le quali si innalzano per un po’ sulla superficie del mare per poi dissolversi e tornare nel Tutto, questo è più o meno ciò che succede ogni istante sotto i nostri occhi: la realtà si plasma in forme fisiche concrete per poi dissolversi e riprendere concretezza sotto altra forma, in un flusso armonico, preciso ed incessante.

Corpo nuovo, vecchio te

Vai di fronte allo specchio oggi, guardati bene, guarda il corpo nella sua interezza e prova ad immaginare che tra circa un anno o poco più, non sarà più presente nel tuo corpo un solo atomo di quelli che lo costituiscono oggi: avrai a tutti gli effetti un corpo nuovo di zecca (con tutti gli errori e le imperfezioni che tale processo comporta negli anni a causa del così detto invecchiamento).

Ipotizza di comprare una macchina e nel giro di un anno lentamente, sostituirne tutti i pezzi che la compongono, sarai di fronte a quello che sembra essere sempre lo stesso veicolo, stessa lunghezza, carrozzeria, colore, eppure è un’altra macchina a tutti gli effetti. Questo è ciò che ci succede e sta succedendo anche ora nel nostro corpo: quando questo processo si ferma la macchina è da buttare.

La reincarnazione è sotto ai nostri occhi

Eppure, nonostante il corpo cambi più e più volte nell’arco di una vita, riusciamo a conservare in noi emozioni, sensazioni, ricordi, ad attuare comportamenti e caratteristiche che non dovrebbero esistere dato che anche il nostro cervello è nel frattempo totalmente rinnovato. Ci deve essere qualcosa di presente e di immutabile che sovraintende e gestisce il processo di costante mutamento del corpo fisico, quella componente è lo Spirito, la coscienza divina, l’intelligenza eterna che “lavora” attraverso il nostro veicolo. Basterebbe questa consapevolezza, del costante mutamento del corpo, per intuire che la reincarnazione è un fenomeno evidente e molto più svelato di quanto possa sembrare: non occorre ricordare vite precedenti o avere esperienze di uscita dal corpo per capire che la coscienza si reincarna ogni secondo nel corpo fisico.

Certo anche la coscienza evolve, ma al contrario della componente fisica essa è onnipresente e ci accompagna per tutto il nostro percorso terreno, lasciando poi il corpo (quando esso non riesce più a sostenerne la missione) e continuando il suo viaggio verso altri lidi (nella maggior parte delle volte, incarnazioni successive).

Mente e corpo sono gli strumenti della Coscienza

Ciò che sto cercando di farti comprendere è che l’apparato psico fisico (mente e corpo) è una sorta di ologramma (apparentemente solido, per quel che riguarda la componente fisica) che la coscienza utilizza come strumento, come canale per manifestarsi in questa realtà, ma tale apparato, non ha nulla a che fare con Noi, con la nostra vera identità, poiché essa è appunto un’identità spirituale non fisica, anche se non è facile arrivare a sentire dentro di Sé questa verità.

La presenza di questa coscienza in noi, sarebbe meglio dire, nel nostro corpo, è molto più evidente di ciò che possa apparire, basti pensare che l’uomo, con la sua misera intelligenza, non riuscirebbe mai a gestire i milioni di funzioni chimiche, biologiche e fisiologiche che il suo corpo richiede ogni secondo, non riuscirebbe a controllare e regolare tutte le reazioni immunitarie e la termoregolazione, nessun essere umano nemmeno il più evoluto ce la farebbe (salvo vette di integrazione spirituali a cui riescono ad accedere pochissimi esseri umani sul nostro pianeta), è quindi evidente (a sempre più persone) come ciò sia appannaggio di una coscienza superiore che non è separata dalla nostra identità in quanto, come esseri spirituali, ne conserviamo e ne riproduciamo tutte le caratteristiche (anche se sono per la maggior parte temporaneamente sopite a causa dell’esperienza fisica che abbiamo scelto di intraprendere).

Tu non sei la macchina (corpo), non sei il pilota semi-automatico che governa il veicolo (mente) ma sei il passeggero che è temporaneamente ospite del mezzo: chi giunge a questa consapevolezza interiore è libero dal Mondo, ha trasceso l’identità illusoria e frammentata di cui è stato a lungo vittima, diventando Uno con sé stesso.

http://francescopirani.info/chi-sei-veramente/


Non ha mica tutti i torti... la materia è mutevole, la coscienza permane al modificarsi totale della materia che compone il corpo

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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 09/02/2016, 19:37 
Effettivamente...trova d'accordo anche me.Troppo spesso dimentichiamo che siamo fatti di atomi e che ciò che ci rende NOI non è di sicuro il corpo,o la mente.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ipotesi scientifiche dell'esistenza dell'anima
MessaggioInviato: 09/02/2016, 20:20 
Cita:
Troppo spesso dimentichiamo che siamo fatti di atomi


e anche gli atomi sono praticamente fatti di...nulla!! [B)]

ciao
mauro



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