https://www.facebook.com/Gustavo.A.Rol/ ... 610408164/LE BUGIE DI PIERINOIl giornalista Piero Angela, noto ai piú come divulgatore televisivo di tematiche scientifiche, è meno noto per essere stato il fondatore, alla fine del 1988, del CICAP, ovvero il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (precedentemente “sul Paranormale”), che si propone, almeno sulla carta, di verificare anche le affermazioni di coloro che affermano di possedere “poteri paranormali”.
Tale associazione nel corso degli anni ha dimostrato assai poco spirito scientifico autentico e molta ideologia e pregiudizio. In passato alcuni suoi affiliati si sono “occupati” anche di Rol, in maniera molto superficiale e pregiudiziale, standosene bene alla larga da tutto ciò che poteva minare le loro speculazioni infondate.
Angela aveva incontrato Rol due volte intorno al 1976/1977, e ne aveva scritto in un suo libro del 1978, sostenendo che senza il controllo di un prestigiatore gli esperimenti cui aveva assistito avrebbero potuto essere nient’altro che giochi di prestigio. Tuttavia, a detta sia di Rol che dei testimoni presenti a quegli incontri, Angela non aveva riferito i fatti in maniera trasparente, ne aveva distorto la descrizione e ne aveva omessi di altri. Una disanima di queste testimonianze e opinioni si trova qui:
http://gustavorol.org/index.php/it/contro-gli-scetticiDi fatto, negli anni successivi Rol lo accusò esplicitamente di avere mentito.
Qualche mese fa, in una intervista Angela tornava sul “caso Rol”, negando che fosse vero quanto riferito dal giornalista de “La Stampa” Nevio Boni circa alcuni aneddoti che Rol gli aveva raccontato e che Angela aveva omesso nel suo libro (si veda il racconto-audio di Boni qui:
https://www.facebook.com/Gustavo.A.Rol/ ... 010601958/ ).
A quanto pare negli ultimi tempi Rol però non lo lascia dormire, perché ora, a quasi 40 anni di distanza, in una intervista su “Il Messaggero” del 19 novembre scorso Pierino ha sentito l’esigenza di affermare, o meglio, si è forse inventato di sana pianta che Rol gli avrebbe «“augurato” di morire di cancro in due mesi», e concludendo trionfante che invece «poi ho vissuto altri 50 anni».
L’intervista può essere letta qui:
https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola ... 24dZp-r5ukEcco una breve analisi della questione:
1) Se ipotizziamo per un momento che quanto afferma Angela sia vero, nonostante egli non fornisca, purtroppo, dei dettagli (e forse perché non li può fornire, trattandosi di una bugia), potremmo però ipotizzare che questo “augurio”: a) sia stato fatto successivamente alla pubblicazione del suo libro del 1978, da un Rol amareggiato e frustrato; b) e gli sia stato riferito da una terza persona che conosceva entrambi, o gli sia arrivato sotto forma di pettegolezzo, con tutti i limiti di una fonte del genere. Di certo, Rol non può averglielo detto direttamente, sia perché risulta che non si siano mai piú parlati sia perché non risulta abbia mai fatto “auguri” di questo tipo, sicuramente non in faccia, di persona.
Comunque, anche mantenendo la buona fede del giornalista, non possiamo concedere alcuna validità a una fonte di seconda o terza mano e per di piú anonima, e che non trova nessun caso analogo nella biografia di Rol.
2) Ma se si è trattato di un pettegolezzo con un qualche fondamento, allora come mai, dopo quasi 40 anni, solo ora Angela se ne è uscito con questa “rivelazione”? Avrebbe infatti potuto essere messa a profitto quantomeno già a partire dagli anni immediatamente successivi alla morte di Rol (1994) e diventare uno degli argomenti di punta degli scettici che nelle ultime due decadi si sono accaniti contro di lui.
Invece il giornalista non ne ha mai parlato, né lo ha mai riferito ai suoi accoliti del CICAP che pur lo hanno spesso intervistato e avuto ospite nei loro convegni.
Non troviamo pertanto alcuna giustificazione plausibile al fatto che abbia deciso di tenere per sé un fatto del genere per tanto tempo, e tutti gli elementi puntano ad indicare che si sia trattato invece o di una invenzione di sana pianta o della decisione di usare quello che all’epoca era forse appunto solo un pettegolezzo infondato (e che giustificherebbe il fatto che Angela non ne avesse mai parlato fino ad oggi) per cogliere l’occasione di tentare di screditare nuovamente Rol ora che le testimonianze che lo riguardano si sono moltiplicate, che di controcritiche agli scettici ne sono già state fatte in abbondanza da parte di chi scrive (Franco Rol) e che la sua fama positiva si sta diffondendo.
3) Ad ogni modo, esiste un altro elemento che gioca a sfavore della credibilità del giornalista, vale a dire il fatto che Rol aveva esplicitamente dichiarato, a partire da una intervista concessa nel 1986 a Remo Lugli, che Piero Angela:
«ha mentito su quanto mi ha veduto fare, nel modo che l'ha veduto fare e su quanto mi ha sentito dire. Io sono convinto che egli abbia agito col deliberato proposito di distruggere in me la dimostrazione di tutto ciò che lo spirito umano può compiere quando si ispira a Dio. Tale comportamento mi fa pensare che egli in Dio non creda affatto, ma io lo attendo per quel giorno quando mi incontrerà nell'Aldilà e gli punterò contro il mio dito indice, non tanto per il dispiacere che può avermi procurato, quanto per l'avere, con il suo comportamento, chiuso quella porta che io avevo socchiuso alla Scienza». (Lugli, R., “L’altro mondo è in mezzo a noi”, ‘La Stampa’, 24/05/1986, p. 1 – inserto ‘Tuttolibri’).
La parte che qui soprattutto è rilevante, ai fini della recente affermazione di Angela, è quel «io lo attendo per quel giorno quando mi incontrerà nell'Aldilà e gli punterò contro il mio dito indice».
Questa idea verrà ripresa qualche anno piú tardi da Giuditta Dembech, in un articolo del 1994:
«Se è vero quanto racconta la scrittrice torinese Giuditta Dembech, nell'aldilà un uomo aspetta Piero Angela con il dito puntato, per dirgli - quando sarà il momento, e quindi il più tardi possibile, auguriamo ad Angela – “Io ti accuso!”. Ti accuso di non avermi creduto, anzi di avermi offeso, insultato, trattato alla stregua di un illusionista da strapazzo. “Lo dirà, lo dirà ad Angela”, assicura la Dembech: “Lo ha scritto nel suo testamento”». (Brambilla, M., “Rol il magico”, ‘Sette’ – settimanale del ‘Corriere della Sera’, 06/10/1994, p. 44)
Vi farà cenno anche lo scrittore Elio Blancato citando Rol, col quale aveva avuto occasione di conversare telefonicamente nel 1994, nei mesi precedenti la sua morte. Riferendosi ad Angela, Rol gli aveva detto, tra le altre cose:
«La sua arrogante piccineria non bloccherà il cammino dell’umanità verso lo spirito, ma certamente lo ritarderà di diversi anni. Aveva una porta aperta e l’ha chiusa a se stesso e al mondo intero. Ed è proprio questa la colpa che non gli perdonerò mai. Io andrò via da qui prima di lui e da lassù lo aspetterò col dito puntato per ricordargli il danno che ha causato con la sua vanitosa e cieca presunzione. Un giorno non lontano saremo tutti chiamati a rispondere delle nostre azioni e lui dovrà rendere conto, tra le altre cose, anche di questo.» (Blancato, E., “Curare con le mani e con il cuore”, Armenia, 2006, p. 149)
Quindi, con questo terzo punto crediamo di aver messo in evidenza come Rol desse per acquisito il fatto che sarebbe morto prima di Angela e pertanto risulta insensato che potesse aver augurato a quest’ultimo di morire «in due mesi» (a qualunque anno sia riferibile questo ipotetico pettegolezzo, e comunque certamente non «50 anni» fa, come dice Angela).
Il testamento di cui parlava la Dembech non era l’ultimo di Rol, ma uno anteriore di cui la giornalista possiede una copia, come anche ne possiede copia la dott.ssa Catterina Ferrari. Quest’ultima ci ha riferito che al momento non ha la possibilità di reperirla nel suo archivio, pertanto sarebbe utile che la Dembech pubblichi in rete una immagine del documento, o almeno dello stralcio relativo a Piero Angela e la data esatta in cui fu redatto, per sapere se spostare a prima del 1986 il suo “j’accuse”.
In conclusione, visti tutti questi elementi, ci sentiamo di dichiarare che è probabilmente certo che l’affermazione di Piero Angela che Rol gli abbia «“augurato” di morire di cancro in due mesi» sia falsa, questo confermando una volta di piú la pessima reputazione che questo giornalista si è fatta in relazione al “caso Rol”.
IL PRIMO INCONTRO DI ROL CON PIERO ANGELA https://www.facebook.com/Gustavo.A.Rol/ ... 6010601958