goldilocks ha scritto:
Thethirdeye ha scritto:
goldilocks... l'ipotersi è affascinate, non lo nego. Potrebbe anche essere vero cià che dice l'egittologa anonima circa i voli spaziali. Tuttavia, la questione reincarnazione (antico Egitto o meno) NON è un volo pindarico... ma una teoria, per chi vuole definirla tale, che ha dell SOLIDE basi, che sono suffragate ANCHE da elementi di carattere scientifico. Bisogna studiare... e non escludere cose solo perchè abbiamo una visione materialistica dell'esistenza o perchè ci fa comodo pensare che la cosa non esista.
TTE, quando parlavo di volo pindarico non voleva essere un velato attacco personale nei tuoi confronti sia chiaro. Si parlava di buddismo nel quale anche li il concetto di reincarnazione, inteso come lo intendiamo oggi, non è affatto certo come diceva gippo. Quindi ho pensato a quanto detto da biglino sulla mummificazione come tentativo di emulazione della crioconservazione e del reale contenuto del libro dei morti.
Poi se ci possa essere altro è lo scopo della ricerca. Tu sei già arrivato ad una conclusione, io non posso dire lo stesso. O meglio, la mia attuale conclusione è "negativa".
Però sinceramente non capisco la tua ultima frase.
In che modo avere una visione materialistica dell'esistenza potrebbe far comodo? E perchè avere una visione materialistica della vita implicherebbe escludere le "cose" a priori? Fondamentalmente stai dicendo che l'obiettivo di questa discussione non sia di confronto ma piuttosto di confermare la propria tesi mentre, almeno per quanto mi riguarda, è una ricerca reale, priva di preclusioni. Critica (come affermo nel post del 2 gen. in "12 sintomi etc."), ma reale. Pensavo di averlo chiarito. A proposito, mi piacerebbe che riprendessimo da dove eravamo rimasti nell'altro thread.
Forse mi sono spiegato male io goldilocks.... quanto detto da Biglino (che è un "materialista" e che quindi porta l'acqua al suo mulino) sulla "mummificazione come tentativo di emulazione della crioconservazione" è un'interpretazione legittima e, molto probabilmente, anche molto vicina alla realtà delle cose. Il punto è che è la sua interpretazione (che non è necessariamente la "verità") conduce questa tesi nella posizione di ESCLUDERE il concetto di Reincarnazione. Come se una cosa escludesse l'altra (è in questo senso che dicevo: "comodo eh?"). Ecco... io questo non lo credo affatto. Voglio dire che l'intervento presunto, che personalmente io do praticamente per scontato, di civiltà extraterrestri e/o extradimensionali in quel preciso momento storico e su quel preciso popolo, fornisce elementi concreti sul fatto che l'esistenza non fosse limitata al concetto di materia fine a se stessa. Nel Libro dei Morti, si parla della capacità di RI-portare in vita persone che hanno cessato di vivere; di corpo concepito, in qualche modo, come contenitore di Spirito e cioè di parte immateriale ed immortale che trascende il piano fisico.
Il punto è che ANCHE la tesi (accademica) comunemente accettata, è un'interpretazione:
Occorre dire che nel Libro dei Morti nel capitolo che tratta della imbalsamazione nella Casa dei Morti, si specifica che solo i Faraoni, i dignitari, i sacerdoti e le personalità più importanti del regno avevano diritto a questo trattamento che, conservando il corpo, assicurava l'immortalità dell'anima. Soltanto questi personaggi erano depositari, per volere divino, di un'anima che entrava a far parte dell'aldilà e solo i Faraoni, dopo morti, divenivano essi stessi divinità, andando ad occupare un preciso posto nel complicato panteon egizio.
Chi lo dice questo (mi riferisco alla parte in neretto) ? Il "materialista" di turno... che assegna agli Egizi - considerati certamente inferiori per capacità di discernimento, di intelligenza e quant'altro rispetto agli "scienziati di oggi", il fatto di compiere una procedura lunga 70 giorni (rito dell'imbalsamazione) per conservare un corpo ed assicurare l'immortalità della Anima. Cioè si dice che la conservazione del corpo è solo un rito realizzato da persone invasate o devote alle divinità, IN QUANTO l'Aldilà è solo una credenza.
Di che parliamo, sempre e rigorosamente IMHO? Dell'interpretazione di colui che rifiuta l'esistenza di una realtà trascendente.
E Biglino, in questa occasione, non fa forse lo stesso? Io penso di sì.
E non si fa lo stesso errore quando si nega che il Buddhismo concepisce la Reincarnazione come parte integrante della sua filosofia?
In realtà, l'Anima è immortale a prescindere... mentre il corpo si esaurisce nella materia.
La prima NON è sotto il nostro controllo (e neanche sono il controllo degli Egizi) mentre il secondo - limitatamente al ciclo della vita terrena - invece sì.
Gli Extraterrestri e/o Semidei (terzi soggetti in causa certamente più evoluti di noi, almeno per quel che concerne la razza che in quell'occasione è intervenuta), secondo il Libro dei Morti, potevano controllare la vita (del corpo) e la trasmigrazione di Anima da un corpo all'altro (visto che ques'ultimo è solo un volgare contenitore). Il rito dell'imbalsamazione, quindi, può rappresentare semplicemente il tentativo degli Egizi di rendere, unicamente a livello SIMBOLICO, immortale anche il corpo.
Vedi che è solo una questione di punti di vista?
Ora... cosa mi ha portato, tra le varie cose, a pensare questo? Il fatto che in una buona parte delle comunicazioni di esseri extraterrestri e/o extradimensionali, il concetto di vita, di Anima, di aldilà, di vita dopo la morte e di immortalità dello Spirito, siano elementi ASSOLUTAMENTE PRESENTI, come il prezzemolo, SEMPRE E COMUNQUE.
Un esempio volante, tratto dalle comunicazioni di Odearea'n:
"Quando venimmo tra voi sulla terra vi insegnammo molte cose, ma per motivi di sicurezza voi decideste di tramandare solo oralmente le informazioni e successivamente di criptarle in testi sacri, la cui comprensione fosse possibile solo agli iniziati della casta sacerdotale. Uno di questi libri è il Libro dei Morti. Vi si legge che il corpo del faraone verrà posto sulla grande nave che salperà verso le stelle dove dimora il dio sole e lì vivrà una nuova vita, dal cielo guardando e sostenendo il suo popolo. Gli Egizi costruirono veramente delle navi e le seppellirono all'interno delle tombe e sotto la sabbia, in attesa che giungesse il momento propizio per l'ascesa al cielo del faraone. Egli sarebbe stato accompagnato nel viaggio dai predestinati appartenenti alla sua corte, vivi o morti che fossero. Non a caso nelle piramidi vennero trovati altri corpi oltre a quello del faraone e non si trattava soltanto di operai che avrebbero potuto rivelare l'ubicazione e l'accesso alla tomba. Molte di queste nozioni non sono nuove per voi poiché già correttamente decifrate e interpretate dai vostri studiosi. Per gli Egizi la morte non significava la fine dell'esistenza, e questo anche perché avevano visto noi riportare in vita alcuni dei loro morti. Riportare in vita un corpo è possibile, almeno fino a quando la sua energia vitale non viene risucchiata dagli elementi e il suo spirito non si distacca completamente dal secondo corpo, o corpo astrale, che è quell’essenza intermedia che congiunge la materia vera e propria allo spirito. Anche questo rituale si trova nel Libro dei Morti. Lì si parla di soffio vitale, esattamente come nella Bibbia. Non vi svelerò il modo in cui resuscitare i vostri morti, poiché non è una pratica da affidarsi a coloro che non sanno apprezzare e rispettare il vero valore della vita. Riportare un’entità nel suo corpo o in un corpo diverso dal proprio, è un'azione di grande responsabilità. Può essere consentita solo se la morte avviene in modo non giustificato alla luce del percorso effettuato in vita da quella entità e dunque implica una capacità di giudizio e di valutazione che sappiamo non appartenere alla generalità della vostra razza. Il chiamante deve essere in grado di entrare in contatto con l'entità scorporata, ma non ancora totalmente disincarnata, e ricevere il suo assenso e il suo aiuto per attuare la nuova incorporazione. Se ciò avvenisse senza il consenso dell'entità relazionata al corpo da riattivare potrebbero accadere eventi spiacevoli. Ad esempio, un'altra entità potrebbe sostituirsi a quella desiderata; l'entità non coinvolta coscientemente potrebbe sentirsi costretta ad un rientro indesiderato o inatteso e compromettere in tal modo il suo processo evolutivo, oppure il corpo potrebbe deteriorarsi, dando luogo ad un individuo soltanto simile al primo, probabilmente soggetto a difficoltà psicomotorie".
Ovvio che l'accettazione di tutto questo implica una rivisitazione di tutte le nostre certezze e, soprattutto, l'avvio di un percorso individuale in grado di accettare la compenetrazione di una realtà trascendente nella nostra esistenza. Ma questo, tuttavia, non c'entra una mazza con la visione religiosa. Questo, semmai, c'entra con la visione SPIRITUALE dell'esistenza. Ecco perchè penso che i "materialisti" (e le loro interpretazioni), siano diretti verso la parte opposta della "verità".