"Gnosticismo" nell'Odissea?
Inviato: 18/04/2016, 12:17
Quando sentiamo la parola gnosticismo di solito la associamo a credenze antiche in cui figure dal nome strano,Arconti,demiurgo,tessono le fila della
realtà che viviamo.
Gnosi significa conoscenza,cioè qualcosa che deve essere cercato e poi compreso,questo processo alchemico si perde nella notte dei tempi
Ogni uomo che iniziato a un dato sapere giunge a delle conclusioni proprie che ne caratterizzeranno il proprio essere,
che siano "giuste o sbagliate"non sta a noi giudicare,ogni "verità è affine al proprio essere
Non è mia intenzione ribaltare le tesi,traduzioni e interpretazioni che nel corso dei secoli eminenti personaggi e titolati accademici hanno dato
dell'Odissea
Le mie (e non solo)sono considerazioni personali,forse filosofeggianti nell'interpretazione di alcuni passi dell'odissea,ma cosa sarebbe la vita senza "filosofia?"
Il personaggio principale dell'opera è ULISSE,re di Itaca ,"un'isola" come tante niente di speciale,peculiarità dell'eroe
era l'intuito cioè«l’atto di guardare o di vedere dentro» sia in se stesso che negli altri,quella qualità che ognuno di noi dovrebbe avere innata ma che
purtroppo a volte non emerge,rendendo difficile orientarsi nei meandri della vita
Dunque un re,che parte lasciando la propria casa e la "giovane moglie" per avventurarsi nelle gioie e dolori della vita
Ma Re di un'isola o Re di se stesso?
Essere re di se stesso non è facile,un buon re deve scendere dal trono e lasciare il castello dorato,deve vivere veramente la vita in prima persona,
c'è bisogno di coraggio nell'intraprendere la via della vita perché se vissuta veramente ne deriverà una vera comprensione di essa.
Spogliarsi di scettro e corona (umiltà) è il giusto modo per comprendere,essere "povero di spirito" significa affrontare la vita senza manti regali
Essere consapevoli che questa realtà è "governata" da Dei bizzarri a volte eccentrici,chiedono sottomissione e asservimento in cambio restituiscono poco o niente
Giocano con il destino dell'uomo,si divertono a ostacolare l'evoluzione della coscienza infondendo paura e angoscia nei nostri cuori,nessun "pastore" vuol perdere pecore del proprio gregge
La paura è il primo nemico da affrontare,dobbiamo salire sulla nave che lascerà l'isola ,cioè "il certo per l'incerto", senza timore confidando nelle uniche armi a nostra disposizione,intuito e volontà
Continua......
realtà che viviamo.
Gnosi significa conoscenza,cioè qualcosa che deve essere cercato e poi compreso,questo processo alchemico si perde nella notte dei tempi
Ogni uomo che iniziato a un dato sapere giunge a delle conclusioni proprie che ne caratterizzeranno il proprio essere,
che siano "giuste o sbagliate"non sta a noi giudicare,ogni "verità è affine al proprio essere
Non è mia intenzione ribaltare le tesi,traduzioni e interpretazioni che nel corso dei secoli eminenti personaggi e titolati accademici hanno dato
dell'Odissea
Le mie (e non solo)sono considerazioni personali,forse filosofeggianti nell'interpretazione di alcuni passi dell'odissea,ma cosa sarebbe la vita senza "filosofia?"
Il personaggio principale dell'opera è ULISSE,re di Itaca ,"un'isola" come tante niente di speciale,peculiarità dell'eroe
era l'intuito cioè«l’atto di guardare o di vedere dentro» sia in se stesso che negli altri,quella qualità che ognuno di noi dovrebbe avere innata ma che
purtroppo a volte non emerge,rendendo difficile orientarsi nei meandri della vita
Dunque un re,che parte lasciando la propria casa e la "giovane moglie" per avventurarsi nelle gioie e dolori della vita
Ma Re di un'isola o Re di se stesso?
Essere re di se stesso non è facile,un buon re deve scendere dal trono e lasciare il castello dorato,deve vivere veramente la vita in prima persona,
c'è bisogno di coraggio nell'intraprendere la via della vita perché se vissuta veramente ne deriverà una vera comprensione di essa.
Spogliarsi di scettro e corona (umiltà) è il giusto modo per comprendere,essere "povero di spirito" significa affrontare la vita senza manti regali
Essere consapevoli che questa realtà è "governata" da Dei bizzarri a volte eccentrici,chiedono sottomissione e asservimento in cambio restituiscono poco o niente
Giocano con il destino dell'uomo,si divertono a ostacolare l'evoluzione della coscienza infondendo paura e angoscia nei nostri cuori,nessun "pastore" vuol perdere pecore del proprio gregge
La paura è il primo nemico da affrontare,dobbiamo salire sulla nave che lascerà l'isola ,cioè "il certo per l'incerto", senza timore confidando nelle uniche armi a nostra disposizione,intuito e volontà
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