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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 02/08/2016, 16:32 
Thethirdeye ha scritto:
rew63 ha scritto:
E qual fantomatico sentimento che viene chiamato Amore, è solo illusione

rew63... è tutto il resto ad essere un'illusione.. non "quel fantomatico sentimento che viene chiamato Amore".

Se dici quello che hai detto, FORSE, c'è qualcosa che ti ha deluso profondamente.
Se così fosse, sarebbe da analizzare questo aspetto (cioè l'esperienza in sè), piuttosto che l'Amore stesso come concetto universale...

Che ne pensi?


La frase andava posta completa,non tagliata,messa cosi perde il senso di quello che intendevo,infatti c'era la virgola non il punto
Cita:
E qual fantomatico sentimento che viene chiamato Amore,è solo illusione,basta togliere pochi millimetri di epidermide dal corpo che dall'amore
si passerebbe alla repulsione.


Quando si parla di amore universale/incondizionato è un concetto che da umani non possiamo nemmeno immaginare,non abbiamo idea che cosa significhi

L'amore viene/va alla materia,la compassione va esclusivamente all'anima



E le mie considerazioni sull'amore nulla hanno a che vedere con il mio vissuto,anzi dovrebbero essere il contrario



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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 02/08/2016, 19:26 
Solarys ha scritto:
gippo ha scritto:
Non solo, ci sono entità distinte da noi che sono organizzate gerarchicamente e che decidono su di noi e ci giudicano secondo quel metro di giudizio
Sono entità separate, non le creiamo noi ...

Ma questo lo dici tu.
Forse è meglio se ti ricordo che tutto quello di cui stiamo parlando sono pure e semplici congetture, compreso quello che dice Weiss o altri.
Non possiamo avere la certezza che sia come dicono loro o come dico io.
Magari una volta morto tutto apparirà tremendamente chiaro, mentre noi siamo qui a farci pippe mentali [:246]
Al momento non ha neanche senso prendere l'argomento cosi seriamente come stai facendo tu, perchè comunque finchè siamo in vita non possiamo fare niente a riguardo.

Beh certo che lo dico io ... sono io che scrivo da questa parte [^]
Tuttavia penso che il lavoro dei ricercatori che si basa sulle NDE, ipnosi regressive e testimonianze di bambini fino ai 6/7 anni siano un pochino di più di semplici congetture
Da tenere presente che tutti questi ricercatori danno una interpretazione diversa circa i risultati delle loro ricerche, ovvero in chiave newage
Quindi io sono controtendenza poichè dai dettagli che emergono sento puzza di fregatura

Alla fine anche tu hai le tue convinzioni e, da quanto ho intuito, convergono verso una visione antropocentrica, l'uomo artefice di se stesso ... correggimi se sbaglio
Personalmente sto solo cercarndo di arrivare quanto più vicino alla verità, proprio perchè sento puzza di fregatura
Non sono qui a professare il mio credo ma cerco di esorcizzare quel che penso e temo poichè tutto mi sta portando in questa direzione, che poi non è altro che la visione gnostica
Desidero dirti che stiamo ripetendo le stesse cose espresse in altre discussioni, alla fine ci stiamo incartando spesso su questo tema

Su una cosa non sono assolutamente daccordo con te, queste non sono pippe mentali. Teologi, filosofi, ricercatori ... sarebbero tutti pippaioli??
Non trovi strano che dopo milioni di anni non sappiano ancora nulla su quanto ci accade dopo la morte?
Non sappiamo la cosa più importante su noi stessi, lo studio "scientifico" è stato lasciato nelle mani di singoli ricercatori scretidati dalla scienza ufficiale
Se continueremo a chiamarle pippe mentali e pensare che il tema sia trascendente andremo avanti altri milioni di anni senza capirci nulla
Cita:
Ti faccio un esempio.
John Mach ha studiato le abductions e tirato le sue conclusione.
E morto. Aveva un assistente. Poco dopo la sua morte alla sua assistente le appare in sogno, e sai che gli dice? "Abbiamo sbagliato tutto. Nessuna delle conclusioni alla quale siamo giunti è vera. Aspettami...mi rifarò vivo più avanti."
Ora, a mio parere è stato veramente lui parlarle, ma come vedi, se è vero, hanno passato una vita a studiare le abductions e a tirare conclusioni che poi si sono rivelate sbagliate.
Capisci quindi che come stai facendo tu, è una cosa che non ha senso.
Tanto comunque qui ed ora non puoi farci niente, e comunque ti stai creando mille preoccupazioni che di sicuro non ti fanno bene. Perchè si vede che in fondo sei preoccupato del "giudizio" e di un eventuale ciclo di reincarnazioni. E non ha senso. Leggiti quello che vuoi, studia, ecc, ma non viverla male...deciderai quando sarai morto come agire in quel momento.
Concordo con la risposta di rew

Cita:
Ma chi ti dice che le anime che stanno vivendo oggi, abbiano vissuto durante le barbare vite del medioevo?
Io non credo che tutti noi abbiamo vissuto tutte le epoche della storia.
Secondo me ci si reincarna quando si ha la necessità di farlo.
Non credo che muori e ti reincarni subito.

Nel libro tibetano dei morti viene indicato un periodo 49 giorni fra una vita e l'altra
E' chiaro che non parliamo di una scienza esatta ma mi sto attenendo a quanto dicono i ricercatori in materia
Se secondo te ci si rincarna a piacere, va bene così ...

ArTisAll ha scritto:
rew63 ha scritto:
Solarys ha scritto:
Tanto comunque qui ed ora non puoi farci niente,"


Ti sbagli,è proprio qui che hai la possibilità di prendere coscienza del "problema",è proprio in vita che devi cercare di "essere" veramente,perchè
sciupando la vita e dicendo a te stesso,poi di là si vedrà,non cristallizzi niente dentro te stesso
Non acquisisci quelle proprietà dell'osservatore,uniche, affinchè cessi l'identificaziobne con la materia
Il qui è ora è proprio questo,bisogna prendere coscienza dell'inganno della materia,non è reale
E qual fantomatico sentimento che viene chiamato Amore,è solo illusione,basta togliere pochi millimetri di epidermide dal corpo che dall'amore
si passerebbe alla repulsione.
Chi o cosa amiamo veramente?Questa è la domanda vera da porsi

Concetto che NoN posso non quotare.
IMHO, ben detto rew63. [:264]

Ahimè... non mi resta che quotare con il solito "purtroppo condivido", poichè mi sento ben lontano dalla meta


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 03/08/2016, 09:33 
gippo ha scritto:
Tuttavia penso che il lavoro dei ricercatori che si basa sulle NDE, ipnosi regressive e testimonianze di bambini fino ai 6/7 anni siano un pochino di più di semplici congetture


Ma certamente. Intendo dire che però non possiamo essere certi della "realtà" descritta da loro.
Metti che dietro a quello che dicono si nascondano degli arconti, che hanno creato quei ricordi, mentre invece è tutto diverso?
Questo intendo quando dico che ciò che sappiamo dai racconti di nde, ipnosi regressive, teologi, filosofi o altro potrebbe tranquillamente non corrispondere al vero e non possiamo far altro che buttare giù delle semplici congetture.

gippo ha scritto:
Alla fine anche tu hai le tue convinzioni e, da quanto ho intuito, convergono verso una visione antropocentrica, l'uomo artefice di se stesso ... correggimi se sbaglio


Per come la vedo io, siamo tutti parte di una coscienza globale, la quale crea le realtà che viviamo qui e dopo la morte, quindi anche ciclo di reincarnazioni e tesi gnostiche che ci tengono collegati fisicamente alla materia. Ma a differenza tua, non vedo la materia come una droga. Anzi, stando a chi ha avuto esperienze di premorte o ipnosi regressiva, direi quasi che è proprio ciò che c'è dopo la vera droga.
Pensaci, cosa dicono le varie testimonianze di nde?
Arrivano in un posto, o vedono una luce e vengono pervasi da un indicibile benessere, pace e amore, a tal punto da non volere più tornare indietro. Solo il fatto che abbiano ancora cose importanti da fare o legami importanti con persone fanno si che decidano di tornare da questa parte.
Se per te questo non è l'effetto di una droga...
Oltretutto mi dovete spiegare perchè ce l'avete tanto con la materia.
Vi fa cosi schifo il mondo in cui vivete? Le persone a voi care. Le esperienze belle della vita.
Posso capire se avete vissuto una vita da inferno, ma insomma, a tutti sono capitate prima o poi delle belle esperienze.
Capisco che le tesi gnostiche vedono la materia come un male, un'illusione creata da arconti e demiurgo per tenerci bloccati qui, ma le stesse dicono che per passare oltre va comunque fatta questa esperienza. Quindi perchè viverla male?
A me basta muovermi e vedere un paesaggio bellissimo per sentirmi in pace con il mondo (magari con una birra fresca in mano [:)] ). A voi non succede?
La materia non è cosi orribile, dai. C'è altro? Certo. Ma al momento siamo qua. Godetevela, no?

gippo ha scritto:
Su una cosa non sono assolutamente d'accordo con te, queste non sono pippe mentali. Teologi, filosofi, ricercatori ... sarebbero tutti pippaioli??
Non trovi strano che dopo milioni di anni non sappiano ancora nulla su quanto ci accade dopo la morte?
Non sappiamo la cosa più importante su noi stessi, lo studio "scientifico" è stato lasciato nelle mani di singoli ricercatori scretidati dalla scienza ufficiale
Se continueremo a chiamarle pippe mentali e pensare che il tema sia trascendente andremo avanti altri milioni di anni senza capirci nulla


Non era in senso negativo il mio termine, sia chiaro.
In un certo senso però si, credo siamo un po tutti dei pippaioli.
Spiegami, come potremmo fare per sapere qualcosa di certo sul dopo morte?
Ogni religione dice la sua, canalizzazioni, nde, ipnosi, ecc dicono la loro.
Ci sono similitudini ma anche molte discrepanze, se non addirittura il contrario esatto.
Mettici poi che se le tesi gnostiche hanno ragione, tutto quello di cui veniamo a sapere è magari una seconda illusione demiurgica (la prima è la realtà in cui viviamo)...
Spiegami quindi come si potrebbe venire a conoscenza di qualcosa di certo.
Io non vedo soluzione sinceramente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 03/08/2016, 11:27 
@Solarys

Guarda che le vicende personali non hanno niente a che vedere con il condividere tesi gnostiche,parlo per esperienza personale,ho avuto una vita normale come tutti,qui non si parla di disaffezione alla "vita",si parla di comprensione della non realtà della vita stessa.
Il famoso "lamento gnostico" non è una malattia mentale, disagio esistenziale che hanno bisogno di cure mediche,ma uno stato interiore che fin da bambino inizia a manifestarsi in noi,sai di trovarti fuori posto,quello che vedi e in particolare quello che "senti" non è consono al tuo essere
La "Gnosi" è latente in ognuno di noi(se è presente "anima") fin quando vivi la realtà e l'identificazione con essa è totale,allora niente
potrà cambiare la "visione" della cose

Cita:
L’anima gnostica è racchiusa nel corpo fisico, e resa in catene dalla percezione dei sensi, incapace di trovare soddisfazione, appagamento, in quanto la circonda. Il mondo esterno assume forma di intricato un intricato labirinto. Essa non trova linimento alcuno al dolore, che anzi è amplificato dalla constatazione che ad esso non vi è uscita. Questo salmo Naaseno rappresenta al meglio l'origine della speculazione gnostica, che non è riconducibile a fenomeno depressivo, ammantato di retorica o aulico fraseggio, ma bensì attivo interrogarsi su di uno stato di disagio, di perenne insoddisfazione, d’intuizione che vi è altro oltre il fitto ordito della realtà. Lo gnostico riconosce un disagio intimo, non dettato dall’avere, ma dall’essere, ed ad esso vuole dare risposta e rimedio. Il primo atto dell'anima gnostica è rappresentato dal riconoscimento di una prigione, e dalla ricerca di una via verso la libertà. Non è, infatti, il primo atto di colui che desidera evadere, quello di rendersi conto della prigionia in cui versa ? Questa volontà di trascendenza non è forse ciò un attivo relarsi ?http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/nostalgiagnostica.htm

Lo gnostico è "anarchico" per natura,non ambisce potere,soldi,fama,successo,tutt'altro,egli comprende che quei desideri sono il "patto con il diavolo",
lo rendono schiavo ,sono "artifizi,raggiri" per identificarsi sempre più nella materia


John Baines è ancora piu drastico e diretto
Cita:
L'uomo, nella sua lotta inclemente per l'esistenza, fa sì che il suo apparato emozionale,
elabori certi elementi incorporei, ma di una eccezionale potenza, i quali abbondano nel corpo
umano, in forma di vibrazioni emesse da "antenne incorporate" nella sua unità biologica, le quali sono
orientate o sintonizzate sulle frequenze degli Arconti che "raccolgono" questa forza e la utilizzano
per fini che non divulgheremo, avvertendo però che, ad ogni modo, compiono una funzione
cosmica. Ed è così che l'uomo è spogliato inavvertitamente dal prodotto più nobile, che egli
stesso produce, il distillato finale dell'esperienza umana... il "caldo aurifero" della sua vita.
.. l'uomo
deve nascere, soffrire, amare, godere, riprodursi, costruire civiltà, distruggerle, ammalarsi e
morire solo per il beneficio di potenze superiori invisibili, coloro che capitalizzano il "prodotto
vitale.
L'uomo è, pertanto, uno schiavo per l'eternità, nonostante esemplari individuali o isolati (separati
dal gruppo) possono arrivare ad essere liberi
"
John Baines Los brujos hablan /gli stregoni parlano



È altresì vero che guardando il mondo con una birra in mano cambia tutto,le idee diventano più chiare,l'alcol per antonomasia
è portatore di saggezza e illuminazione,d'altronde è stato donato dagli dei all'uomo proprio per questo,non per renderlo più mansueto e rinxoglionito
ma per illuminarlo.
Senza offesa Solarys



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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 03/08/2016, 22:57 
Solarys ha scritto:
Ma certamente. Intendo dire che però non possiamo essere certi della "realtà" descritta da loro.
Metti che dietro a quello che dicono si nascondano degli arconti, che hanno creato quei ricordi, mentre invece è tutto diverso?
Questo intendo quando dico che ciò che sappiamo dai racconti di nde, ipnosi regressive, teologi, filosofi o altro potrebbe tranquillamente non corrispondere al vero e non possiamo far altro che buttare giù delle semplici congetture.

Assolutamente, siamo qui a formulare congetture ma non stiamo perdendo tempo ...
Personalmente non sono qui a fare salotto, sono qui a confrontarmi, ad impegnarmi con l'intento di arrivare a qualcosa ... un barlume di verità

Cita:
Per come la vedo io, siamo tutti parte di una coscienza globale, la quale crea le realtà che viviamo qui e dopo la morte, quindi anche ciclo di reincarnazioni e tesi gnostiche che ci tengono collegati fisicamente alla materia. Ma a differenza tua, non vedo la materia come una droga.

Penso che "droga" sia una espressione di rew, tuttavia il termine va inteso nel senso di dipendenza, non nel senso onirico
La materia crea dei legami e dipendenze molto difficili da smaltire ...

Cita:
Anzi, stando a chi ha avuto esperienze di premorte o ipnosi regressiva, direi quasi che è proprio ciò che c'è dopo la vera droga.
Pensaci, cosa dicono le varie testimonianze di nde?
Arrivano in un posto, o vedono una luce e vengono pervasi da un indicibile benessere, pace e amore, a tal punto da non volere più tornare indietro. Solo il fatto che abbiano ancora cose importanti da fare o legami importanti con persone fanno si che decidano di tornare da questa parte.
Se per te questo non è l'effetto di una droga...

Direi che concordiamo ed è uno degli elementi che mi fa pensare alla fregatura ...
Uno dei pochi insegnamenti che ho appreso dalla vita è che quando le cose sono troppo belle c'è sempre una fregatura
Cita:
Oltretutto mi dovete spiegare perchè ce l'avete tanto con la materia.
Vi fa cosi schifo il mondo in cui vivete? Le persone a voi care. Le esperienze belle della vita.
Posso capire se avete vissuto una vita da inferno, ma insomma, a tutti sono capitate prima o poi delle belle esperienze.
Capisco che le tesi gnostiche vedono la materia come un male, un'illusione creata da arconti e demiurgo per tenerci bloccati qui, ma le stesse dicono che per passare oltre va comunque fatta questa esperienza. Quindi perchè viverla male?
A me basta muovermi e vedere un paesaggio bellissimo per sentirmi in pace con il mondo (magari con una birra fresca in mano [:)] ). A voi non succede?
La materia non è cosi orribile, dai. C'è altro? Certo. Ma al momento siamo qua. Godetevela, no?

La mia vita viaggia nella norma, fra momenti sereni e sfigati ...
Oltre a quanto ha detto rew, personalmente, non riesco ad evitare di avere una visione d'insieme dell'esistenza in questa realtà
Un ambiente dove le regole di base sono quelle di uccidere gli atri per sopravvivere, per aumentare il tuo spazio vitale, per stare più comodi
La tua felicità la paga sempre qualcun altro, uomo, animale o vegale che sia
E' facile parlare di birra e paesaggi per noi del mondo occidentale che dominiamo il pianeta ma se vivi scavando a mani nude in una minierai oppure legata ad un letto per divertire gli eroi dell'ISIS ... forse non avrai nemmeno un minuto della tua breve vita per berti una birra e goderti il paesaggio.
Tutto questo per me è un abominio, la follia della coscienza e mi si rivolta lo stomaco quando penso al sorriso ebete pieno di auto-saccenza di un monaco francescano o tibetano
Questo non significa che io viva di auto commiserazione e mi cosparga quotidianamente il capo di ceneri inginocchiato sui ceci
Ma non posso fare a meno di sentire tutto questo e compatire questa egoistica ricerca della felicità che riempie le copertine dei libri newage

Cita:
Non era in senso negativo il mio termine, sia chiaro.
In un certo senso però si, credo siamo un po tutti dei pippaioli.
Spiegami, come potremmo fare per sapere qualcosa di certo sul dopo morte?

Tanto per cominciare facendo ricerca seria, smettere di ridicolizzare i ricercatori che almeno ci provano
Invece di passare il tempo affinando i software per ingannare gli strumenti di rilevazione degli scarichi (parlo della volkswagen) potremmo indirizzare la nostra ricerca su questioni più meritevoli
Cita:
Ogni religione dice la sua, canalizzazioni, nde, ipnosi, ecc dicono la loro.
Ci sono similitudini ma anche molte discrepanze, se non addirittura il contrario esatto.

Non ci sono solo teologi e filosofi, la scoperta di vibrazioni quantiche nei microtuboli dei neuroni del cervello non ha nulla di trascendente
Combiniamo le ricerche insieme invece di lasciarle andare su binari morti ... alla fine salteranno le religioni? pazienza !!!

Cita:
Mettici poi che se le tesi gnostiche hanno ragione, tutto quello di cui veniamo a sapere è magari una seconda illusione demiurgica (la prima è la realtà in cui viviamo)...
Spiegami quindi come si potrebbe venire a conoscenza di qualcosa di certo.
Io non vedo soluzione sinceramente.

Beh speriamo che non sia così ... ma nonostante tutto e malgrado tutto preferisco saperlo, la verità ci renderà liberi
Ammazza che papiro mi hai fatto scrivere ...


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 01:29 
gippo ha scritto:
Quel giorno che non hai dato l'euro al mendicante, che non ti sei scusato, che hai prevaricato ...
Poichè è di questi piccoli dettagli che si parla nelle ipnosi di Newton
Ora ti chiedo: rispetto all'eternità, all'universo infinito ... che razza di importanza possono avere questi atteggiamenti?


I piccoli dettagli sono importatissimi, per te: l'inconscio registra tutto e se sei stato educato
che certi atteggiamenti sono sbagliati e che gli sbagli sono puniti il gioco è fatto.
Ignazio di Loyola diceva: datemi l'infanzia di un uomo e sarà mio per sempre.



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Ed è sbagliata.
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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 03:25 
Gippo:
"Ammazza che papiro mi hai fatto scrivere ..."


Bene, bene, ho tempo per leggere.



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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 20:42 
Xanax ha scritto:
I piccoli dettagli sono importatissimi, per te: l'inconscio registra tutto e se sei stato educato
che certi atteggiamenti sono sbagliati e che gli sbagli sono puniti il gioco è fatto.
Ignazio di Loyola diceva: datemi l'infanzia di un uomo e sarà mio per sempre.

Non so se interpretiamo nello steso modo ma secondo me il senso di colpa è uno strumento perfetto per tenerci legati a questo posto e le religioni sono la cassa di risonanza
Dice bene Ignazio di Loyola (ho appreso ora che ha fondato i gesuiti), le coscienze giovani sono facili da manipolare
Sicuramente la religione cattolica ha visto sfuggire parecchi "clienti" ma penso che la logica del karma li abbia ripresi tutti ... mi sbaglierò ma penso che dietro c'è sempre la stessa logica: hai sbagliato? Devi pagare!!

Iktamool ha scritto:
Gippo:
"Ammazza che papiro mi hai fatto scrivere ..."
Bene, bene, ho tempo per leggere.

Bel almeno c'è qualcuno che legge ... grazie!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 22:20 
gippo ha scritto:
Dice bene Ignazio di Loyola (ho appreso ora che ha fondato i gesuiti), le coscienze giovani sono facili da manipolare
Sicuramente la religione cattolica ha visto sfuggire parecchi "clienti" ma penso che la logica del karma li abbia ripresi tutti ...
mi sbaglierò ma penso che dietro c'è sempre la stessa logica: hai sbagliato? Devi pagare!!

Porca pupazza gippo.... stai travisando una marea di cose. E di brutto pure....
Esci da questo corpo.... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 22:57 
Thethirdeye ha scritto:
Porca pupazza gippo.... stai travisando una marea di cose. E di brutto pure....
Esci da questo corpo.... [:D]

Per quello che hai detto vivrai 14 vite come stercorario [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 23:15 
gippo ha scritto:
Sicuramente la religione cattolica ha visto sfuggire parecchi "clienti" ma penso che la logica del karma li abbia ripresi tutti ... mi sbaglierò ma penso che dietro c'è sempre la stessa logica: hai sbagliato? Devi pagare!!


Neanche io credo nel sistema karmico a punti (meriti/debiti): è solo un altro sistema
inventato dal clero per ricattarci.



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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 23:40 
Xanax ha scritto:
gippo ha scritto:
Sicuramente la religione cattolica ha visto sfuggire parecchi "clienti" ma penso che la logica del karma li abbia ripresi tutti ... mi sbaglierò ma penso che dietro c'è sempre la stessa logica: hai sbagliato? Devi pagare!!


Neanche io credo nel sistema karmico a punti (meriti/debiti): è solo un altro sistema
inventato dal clero per ricattarci.


Il karma inventato dal clero?
ragazzi... ma state dicendo sul serio? [:287]



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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 04/08/2016, 23:53 
Xanax ha scritto:
Neanche io credo nel sistema karmico a punti (meriti/debiti): è solo un altro sistema
inventato dal clero per ricattarci.

E' arrivata come un'onda anomala, ha coinvolto tutto e tutti con una forza commerciale pazzesca, un prodotto da vendere alle casalinghe che hanno smesso di snocciolare il rosario per incrociare le gambe
Ripeto ... mi sbaglierò ma questa rincorsa della felicità occidentale mi puzza parecchio

Thethirdeye ha scritto:
Il karma inventato dal clero?
ragazzi... ma state dicendo sul serio? [:287]

Inventato no, arriva dall'oriente ... ma sulla sua diffusione, manipolazione e adattamento ai gusti occidentali non ci metterei la mano sul fuoco


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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 05/08/2016, 00:51 
gippo ha scritto:
Inventato no, arriva dall'oriente ... ma sulla sua diffusione, manipolazione e adattamento
ai gusti occidentali non ci metterei la mano sul fuoco

Beh... su questo punto hai ragione. Ma questa è una prerogativa di TUTTE le informazioni alle quali ogni essere vivente accede. L'importante, a mio avviso, è arrivare al fulcro... alla fonte primaria delle cose... e poi discernere. Se poi ci si imbatte in chi manipola, adatta o diffonde cose fallate o le storpia per secondi fini, diventa ovvio che chi ne usufruisce viene fuorviato o portato fuori strada.
La dinamica del karma

Come è di moda questo termine in Occidente! E come si usa a sproposito! Il karma è sinonimo di destino, di punizione, di prova; mentre, in effetti, il karma è attività: è né più né meno che un effetto, parte di quella catena di cause, tanto cara ai deterministi, che muove la vita degli esseri.

Karma quindi è tutto: non è solo l'evento eccezionale che muta inaspettatamente e involontariamente la vita. Karma è il mal di pancia del goloso, è la muscolatura dell'atleta allenato, è il biondo dei capelli che la signora si è decolorati, è il germoglio del seme seminato nel terreno fertile, e via e via.

Il karma non è destino, se con ciò s'intende qualcosa che accade senza spiegazione e senza volizione; non è punizione perché, in sé, non è né buono né cattivo, ma della stessa natura della causa di cui è effetto. A conferma di ciò cito l'affermazione dei naturalisti secondo cui la vita della natura è incomprensibile se non si ammette il principio di causalità, cioè se non si postula che mantenendo, modificando, sopprimendo la causa, si modifica, si mantiene, si sopprime l'effetto.

Il karma non è prova; semmai è insegnamento, perché completa l'esperienza promossa, e, dall'esperienza, si impara.



Il karma e la coscienza

Dicendo che karma è attività, azione, si può erroneamente credere che riguardi solamente la materia, il piano fisico. Ho detto prima che esiste una catena di cause e di effetti per ogni mondo e quindi per ogni tipo di attività dell'uomo: per quella fisica, per quella di sensazione, per quella pensativa e così via. Quel « così via « sta per mondo del sentire, per coscienza dell'uomo, vero bersaglio e fonte del karma, perché è qui che si ripercuotono, si incidono le esperienze, è da qui, dalla sua eventuale carenza o ricchezza, che l'uomo indirizza se stesso verso certe esperienze od altre.

Il karma, quindi, è solo una situazione esteriore nella misura in cui essa serve a produrre quel fermento interiore che dona comprensione e, quindi, coscienza. E' logico che sia così. Ogni attività non è mai solo di un mondo: per esempio l'azione fisica è preceduta, accompagnata, seguita da sensazioni e pensieri, ed è promossa o permessa dal sentire, dalla coscienza dell'uomo, perciò l'effetto deve essere globale, andando poi a colpire il fulcro dell'individuo, quello da cui ha origine il mondo di essere, il vero responsabile dell'attività individuale.

Tutto avviene in modo molto semplice nella dinamica, anche se, nel dettaglio, il karma è stato assimilato ad una corda formata da moltissimi fili.

Supponiamo che Tizio sia avaro. Intanto, lo è perché la sua coscienza non è costituita a tal punto da impedirgli di esserlo. Dico così genericamente perché le ragioni dell'avarizia possono essere molte: per esempio bisogno di accumulare per ricercare la sicurezza, mancanza di generosità nei confronti degli altri, e via e via. Comunque tutte le ragioni si annullano in un anelito di altruismo: infatti, il fine è questo, che l'insieme delle esperienze, dei karma, insegnano.

Il nostro avaro penserà da avaro, desidererà da avaro, agirà da avaro, cioè alimenterà una catena di cause in cui ogni genere di attività umana è improntata all'avarizia: attività fisica, di sensazione, di pensiero. L'effetto delle sue attività non poteva che ripercuotersi a livello fisico, astrale e mentale. In che modo si ripercuoterà? Qui, per rispondere, si deve conoscere la ragione dell'avarizia, al di là della mancanza di altruismo. Supponiamo che sia non voler dare agli altri, desiderare di accumulare per essere più degli altri. Le cause mosse lo porteranno, come effetto, in situazioni da cui capirà che non serve avere un desiderio smodato di beni e di ricchezze. Tale comprensione scaturirà, per esempio, dal vivere in una successiva vita una situazione in cui egli vivrà l'avarizia di un suo simile e ne sarà la vittima.

A quel punto egli ha imparato a non essere avaro ma non ha superato il desiderio di essere più degli altri. Di conseguenza avrà un'altra vita in cui, per esempio, crederà di raggiungere la considerazione e la valutazione altrui essendo prodigo. E così via. Ecco la catena deterministica delle cause di cui quello che si chiama karma fa parte. Ma tutto è karma.

Molti credono che il karma si provochi facendo una scelta errata, consci però di errare, e che solo allora si muova la causa che richiamerà l'effetto doloroso. Una tale visione sarebbe giusta se il dolore fosse punizione, ma così non è: il fine del karma è di dare quella coscienza la cui mancanza fa essere l'individuo in modo non armonico alla realtà di unione del Tutto. Siccome la mancanza c'è tanto che uno ne sia consapevole quanto che non lo sia - anzi, semmai chi non ne è consapevole è ancora più carente - è chiaro che non ha nessuna importanza, agli effetti del karma, che lo si sia chiamato consapevolmente o meno.

Gli aspetti principali della legge di causa-effetto si possono riassumere come segue:

1. Ogni attività promossa o indotta o liberamente avviata reca con sé un effetto.

2. Tale principio vale per il mondo fisico, per quello delle sensazioni, per quello del pensiero; insomma per ogni mondo e per ogni categoria di fenomeni.

3. L'effetto è della stessa natura della causa ed è strettamente legato ad essa.

4. Si creano cause tanto volontariamente quanto involontariamente, perché l'accadere dell'effetto non è subordinato alla consapevole consumazione della causa.

5. L'effetto ricade su chi ha mosso la causa.

6. L'effetto ricade col fine di dare coscienza al soggetto che lo promosse.

7. L'effetto ricade quando il soggetto è pronto a comprendere, cioè quando il soggetto, dall'effetto, trova la coscienza che gli mancava.


La catena e il riscatto

La catena di cause e di effetti che muovono e promuovono la vita degli individui si incrociano ed hanno continue ricorrenti connessioni. Non può essere diversamente: se tutto è Uno deve esistere una stretta dipendenza fra i soggetti. Come prima ho detto, non c'è una sola particella elementare che sia assolutamente isolata. Qualunque cosa ha un rapporto di dipendenza con qualcos'altro. Se esistesse, per assurda ipotesi, qualcosa che fosse assolutamente indipendente, sarebbe fuori della realtà. Perciò nessuno può essere fuori dalla catena di cause e di effetti, di dipendenze, che lega tutto quanto esiste.

E se si dice che tutto è karma, lo si dice perché appunto karma è la catena di cause e di effetti che lega il Tutto. Nessuno può sottrarsi al karma.

Certo, c'è karma e karma, ma soprattutto c'è la possibilità di compiere quei salti di qualità nella catena di cause e di effetti di cui prima parlavo. Compiere salti di qualità costituisce la libertà, l'autonomia dell'individuo.

Ora, siccome la libertà è la possibilità di agire in modo contrario a quello a cui condurrebbe una catena di cause e di effetti; e siccome è la coscienza costituita che dà all'individuo lo facoltà di sottrarsi agli impulsi dei suoi veicoli inferiori (egoismo, passioni e via dicendo) e conseguentemente agli timoli ambientali; e siccome la coscienza si costituisce quanto più si evolve e viceversa; è chiaro che la libertà è proporzionale all'evoluzione.

Ma badate bene: l'evoluto non è fuori da ogni catena di cause e di effetti perché sarebbe fuori dalla Realtà. Egli compie salti di qualità; cioè per la sua coscienza sente in modo che gli consente di non essere trascinato inesorabilmente dalla necessità; che gli permette di vivere in modo sereno ciò che, per altri, è fonte di angoscia; che non gli fa creare ombre torturatrici e che non gli fa muovere cause che portano effetti dolorosi. Tuttavia questo non significa che l'evoluto non senta, per esempio, la stanchezza quale effetto di una causa da lui promossa. Quella stanchezza la vivrà in modo diverso dall'inevoluto non ne sarà condizionato, saprà come smaltirla brevemente, ma non potrà non avvertirla.

Il karma - o quello che si intende con questa parola - cioè una condizione limitante simile per più persone, è vissuto in modo diverso anche se presenta la stessa impostazione. Una cecità, per esempio, può essere vissuta serenamente o angosciosamente. In modo analogo, fra più persone fare una stessa cosa può dar luogo a karma diversi. Ed è logico che sia così: infatti il vero bersaglio e la vera fonte del karma, come ho detto, è la coscienza individuale; quindi è il sentire, l'intenzione, che pilota tutta l'attività dell'individuo, ed è quello che deve essere corretto e che quindi è oggetto dell'effetto correttore.

Se la natura, il contenuto dell'effetto, fossero analoghi solo a quella che è stata la manifestazione esteriore dell'individuo agente, l'effetto non farebbe quasi mai centro perché quante azioni nascondono intenzioni opposte a quelle che possono trasparire. Una condotta altruistica che nasconda un fine egoistico non può recare un effetto eguale a quella condotta per intenzione. Infatti l'effetto non è un premio o un castigo, è qualcosa che tende a correggere all'origine la natura di chi muove le cause, cioè dell'essere, e quindi a mutare l'intenzione.

Pensate un po', per giungere a ciò, di quanti fattori deve tener conto il karma! Eppure tutto si attua mirabilmente.

Non c'è nessuno che tiene registri di dare e di avere ma, per il principio di causa-effetto, la concatenazione in qualche modo intuita dai deterministi è garanzia che niente cade a vuoto, che tutto si tramanda, che tutto ritorna come immagine riflessa di se stessi, perché si prenda cognizione delle proprie deficienze, e si colmino.

La concezione della Realtà in cui niente avviene casualmente ed ognuno ha ciò che gli spetta per esserselo procurato, toglie ogni frustrazione che deriva dal sentirsi perseguitati, sfortunati, oggetto di ingiustizia. Quanto ognuno patisce corrisponde ad una misura di giustizia che non lascia margini a privilegi ed errori, dove la sofferenza è solo un momento transitorio in cambio di una perenne acquisizione.

La possibilità dell'uomo di sottrarsi a influenze e impulsi, allorquando è capace di compiere un salto di qualità, gli conferisce quella autonomia che lo riscatta dalla rigida tutela a cui sono sottoposti gli esseri con una coscienza elementare. Guardandosi attorno si può verificare tutto ciò e crederlo senza dover compiere atti di fede, senza forzature, con il solo strumento del raziocinio. A quel punto non si può che riflettere ed esclamare, rivolgendosi a quell'Ente inafferrabile che pure deve esistere e che, se esiste, non può che essere la vera ragione del tutto

Questo testo non è la verità assoluta.... ma una "verità punto di passaggio". Quindi può essere considerato come un testo "puro" da cui partire per poi andare oltre... e NON come un punto di arrivo. La risposta che sembri ricercare, caro gippo, è: CHI ha generato questi meccanismi apparentemente perversi? Chi controlla i "registri del dare e avere" del Karma? Beh... personalmente sono costretto a risponderti con un'altra domanda: CHI ha generato l'Universo o il Multiverso o, ancora più semplicemente, tutto ciò che esiste, dalla A alla Z? Io non lo so se possiamo chiamarlo "Dio" o "entità", astratta, clamorosamente abile, potente e infinita o se, come lasci intendere, possa esserci lo zampino di qualche gruppo di "semidei" extradimensionali e/o extraterrestri che si sono messi in mezzo tra noi e questo ipotetico Principio Creatore. Quello che posso dirti è che (tanto per fare un esempio) tra le azioni che muovono il karma del monaco tibetano con il sorrisetto ebete (parole tue) e le azioni che muovono il karma del maledetto bastardo che spaccia crak nel bronx.... io scelgo tranquillamente le prime. Ci metto la firma sin da ora.... [:p]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Morire per 6 minuti
MessaggioInviato: 05/08/2016, 01:59 
Thethirdeye ha scritto:
gippo ha scritto:
Inventato no, arriva dall'oriente ... ma sulla sua diffusione, manipolazione e adattamento
ai gusti occidentali non ci metterei la mano sul fuoco

Beh... su questo punto hai ragione. Ma questa è una prerogativa di TUTTE le informazioni alle quali ogni essere vivente accede. L'importante, a mio avviso, è arrivare al fulcro... alla fonte primaria delle cose... e poi discernere. Se poi ci si imbatte in chi manipola, adatta o diffonde cose fallate o le storpia per secondi fini, diventa ovvio che chi ne usufruisce viene fuorviato o portato fuori strada.

Assolutamente è come con gli UFO, alla fine tutto è confuso e discernere è molto difficile
Resta la lotta fra chi nasconde e chi ha la testa dura come noi, alla fine sembra quasi che ci stiamo parlando ... in qualche modo
Nel mondo occidentale la chiesa cattolica gioca in casa e mi viene difficile pensare che non si interessino sulla concorrenza che porta via i "clienti"
Per questo ti dico e penso che la new age è arrivata con il benestare e la manipolazione di chi comanda

Cita:
Il nostro avaro penserà da avaro, desidererà da avaro, agirà da avaro, cioè alimenterà una catena di cause in cui ogni genere di attività umana è improntata all'avarizia: attività fisica, di sensazione, di pensiero. L'effetto delle sue attività non poteva che ripercuotersi a livello fisico, astrale e mentale. In che modo si ripercuoterà? Qui, per rispondere, si deve conoscere la ragione dell'avarizia, al di là della mancanza di altruismo. Supponiamo che sia non voler dare agli altri, desiderare di accumulare per essere più degli altri. Le cause mosse lo porteranno, come effetto, in situazioni da cui capirà che non serve avere un desiderio smodato di beni e di ricchezze. Tale comprensione scaturirà, per esempio, dal vivere in una successiva vita una situazione in cui egli vivrà l'avarizia di un suo simile e ne sarà la vittima.

Possiamo dare tanti nomi a questa cosa ma sinceramente vedo poca, pochissima, diffenza con il concetto di punizione

Cita:
Questo testo non è la verità assoluta.... ma una "verità punto di passaggio". Quindi può essere considerato come un testo "puro" da cui partire per poi andare oltre... e NON come un punto di arrivo. La risposta che sembri ricercare, caro gippo, è: CHI ha generato questi meccanismi apparentemente perversi? Chi controlla i "registri del dare e avere" del Karma? Beh... personalmente sono costretto a risponderti con un'altra domanda: CHI ha generato l'Universo o il Multiverso o, ancora più semplicemente, tutto ciò che esiste, dalla A alla Z?

Non lo so ma faccio del mio meglio per arrivare a capirlo, e tu? Forse dovresti porti più dubbi ...

Cita:
Io non lo so se possiamo chiamarlo "Dio" o "entità", astratta, clamorosamente abile, potente e infinita o se, come lasci intendere, possa esserci lo zampino di qualche gruppo di "semidei" extradimensionali e/o extraterrestri che si sono messi in mezzo tra noi e questo ipotetico Principio Creatore.

Non lo ritengo impossibile e sarei felice se tutti noi andassimo dall'altra parte con uno spirito più combattivo, alla fine sai cosa spero? Che almeno uno torni con la coscienza di quello che accade dall'altra parte ... poi due, poi tre, quattro ...

Cita:
Quello che posso dirti è che (tanto per fare un esempio) tra le azioni che muovono il karma del monaco tibetano con il sorrisetto ebete (parole tue) e le azioni che muovono il karma del maledetto bastardo che spaccia crak nel bronx.... io scelgo tranquillamente le prime. Ci metto la firma sin da ora.... [:p]

Qui ti rispondo con le parole di Icke
Cita:
Mangiare cibo biologici, meditare, detossificarsi, pulirsi il colon, parlare o meno di amore in sè stessi non vi rendono consapevoli oltre la mente-corpo. Ho incontrato molte persone che fanno tutte queste cose e sono tuttavia mattoni addormentati, anche se dorati. Invece ho incontrato bevitori accaniti, fumatori accaniti, bestemmianti rappers newyorkesi che “hanno capito”. La coscienza è ben oltre ciò che mangiamo e beviamo, ben oltre un cerchio di meditazione. E’ la consapevolezza piu’ grande con la quale possiamo collegarci e permetterle di aprirci a rivelazioni interiori oltre la mente programmata.
Uno stile di vita piu’ sano può essere meglio, naturalmente, ed è cosi che cerco di vivere il piu’ possibile, ma questo non mi rende consapevole. Mi rende piu’ sano.

Come Icke sto cercando la verità nonostante tutto e malgrado tutto ... se lo spacciatore sa la verità, andrò a parlare con lui

n'artro papiro ... qui ci giochiamo i lettori, che poi siamo solo noi due


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