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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 27/03/2020, 15:55 
barionu ha scritto:
barionu ha scritto:
un possibile scenario .

la Cina non riesce a fermare il virus, dopo alcuni mesi scoppiano rivolte in tutta la cina,

la cui economia precipita .

il virus arriva in asia africa e america del sud


usa e europa attuano a breve il BLOCCO IPERTOTALE IMMIGRATI ( salvini & c alleluia .... )


saltano i rapporti economici di riferimento in tutto il mondo,

la germania ne approfitta uscendo dall' euro .

l' italia , dopo un forte scossone , riparte in 5 di potenza.

intanto , come dico da un anno , dollari e franchi svizzeri



zio ot [:305]




rimane questo scenario , con la specifica che la Cina si è ripresa ( non gli davo nessuna speranza ... ),

ma tutto il resto lo ribadisco .



zio ot [:305]


In Cina si parla di contagio di ritorno e su twitter circolano video di rivolta contro la polizia

https://twitter.com/TruthAbtChina/statu ... 7536058368


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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 27/03/2020, 17:12 
https://twitter.com/TruthAbtChina

ecco, questo riesce a preoccuparmi ! ...

chissà se sono video di questi giorni ...




zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 23/05/2020, 12:48 
sottovento ha scritto:
Purtroppo finchè si accettano i dictat della UE non se ne esce (anzi si perde tempo prezioso). Del resto come dicevamo nell'altro topic anche gli USA sono immuni dall'euro così come la Cina, ergo tutti questi paesi non hanno vincoli comunitari ergo possono fare quel che cavolo gli pare NOI NO!!!


[:264] [:264] [:264] [:264] [:264]

Zio OT hai delle novità??



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 23/05/2020, 12:59 
Aztlan ha scritto:
sottovento ha scritto:
Purtroppo finchè si accettano i dictat della UE non se ne esce (anzi si perde tempo prezioso). Del resto come dicevamo nell'altro topic anche gli USA sono immuni dall'euro così come la Cina, ergo tutti questi paesi non hanno vincoli comunitari ergo possono fare quel che cavolo gli pare NOI NO!!!


[:264] [:264] [:264] [:264] [:264]

Zio OT hai delle novità??


Bentornato! come va?



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 23/05/2020, 18:12 
Aztlan ha scritto:
sottovento ha scritto:
Purtroppo finchè si accettano i dictat della UE non se ne esce (anzi si perde tempo prezioso). Del resto come dicevamo nell'altro topic anche gli USA sono immuni dall'euro così come la Cina, ergo tutti questi paesi non hanno vincoli comunitari ergo possono fare quel che cavolo gli pare NOI NO!!!


[:264] [:264] [:264] [:264] [:264]

Zio OT hai delle novità??


topic in stand - by

tenero d' occhio i rapporti usa -cina .



zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 25/05/2020, 07:55 
barionu ha scritto:
tenero d' occhio i rapporti usa -cina .



zio ot [:305]



Se vuoi, dà un'occhiata qui.



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 10/06/2020, 13:53 
barionu ha scritto:
Hallora ragazzi , cominciamo a serrare le fila ....

intanto vi informo , lo sto sentendo da circa un anno ,,,,, che la Cina sta per saltare ,,,,

LA PESTE SUINA IN CINA

https://ilmanifesto.it/la-peste-suina-dilaga/



Siamo di fronte alla più vasta epidemia nella storia degli allevamenti. La peste suina africana, una forma più aggressiva della peste suina classica, sta colpendo gli allevamenti di maiali di tre continenti, Africa, Asia e Europa. Gli studiosi sono concordi nel ritenerla la peggiore epidemia che abbia mai interessato il mondo animale. Il presidente dell’Oms per la salute animale, Mark Schipp, sostiene che «la peste suina potrebbe colpire un quarto di tutti i maiali presenti sul pianeta perché si tratta della più grave minaccia tra quelle che hanno visto coinvolto qualsiasi tipo di bestiame allevato dall’uomo».

NON SI SA COME FERMARE questa malattia, provocata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, che provoca una febbre emorragica in suini e cinghiali, con una mortalità del 90%. Gli animali infettati muoiono nel giro di 10-12 giorni. La malattia non è contagiosa per gli esseri umani e non si trasmette alle altre specie animali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono almeno 2,5 milioni gli animali morti perché colpiti direttamente dal virus. Non esistono cure e vaccini e l’unica soluzione finora adottata è quella di abbattere tutti i capi presenti nelle aree di infezione. Quando si individua un focolaio in un allevamento, la sorte di tutti gli animali è segnata. Molti allevatori tendono a non segnalare i casi di infezione, anche se c’è l’obbligo di notifica alle autorità sanitarie, nella speranza di controllare il virus ed evitare la mattanza degli animali. Il contagio può avvenire direttamente tra animali, ma anche attraverso urine e feci, mangimi contaminati, attrezzature, scarpe e indumenti del personale.

ANCHE LE ZECCHE POSSONO DIFFONDERE il virus, che ha una struttura complessa, una elevata resistenza e presenta una ventina di varianti. La Cina, che è il principale produttore, importatore e consumatore mondiale di carne suina, è diventata l’epicentro dell’epidemia. Nel paese asiatico si allevano ogni anno 500 milioni di suini e per fermare i focolai di infezione ne sono stati finora abbattuti 100 milioni di capi. In Cina il 2019 si festeggia l’anno del maiale e l’epidemia viene considerata una tragedia nazionale perché sta sconvolgendo le produzioni animali e le abitudini alimentari. I festeggiamenti di ottobre per i 70 anni della Repubblica popolare cinese sono stati segnati da un clima di preoccupazione perché, nonostante gli abbattimenti, non si riesce a fermare la malattia.

IL PRIMO FOCOLAIO DI INFEZIONE era stato registrato nell’agosto 2018 a Shenyang, nel nord est del paese, per diffondersi poi con grande rapidità nelle altre aree. Il virus si è diffuso velocemente favorito dalla particolare struttura produttiva cinese. Sono almeno 20 milioni le strutture, grandi e piccole, in cui si allevano maiali, con una miriade di piccoli produttori che vendono direttamente gli animali vivi e le carni macellate. Un mercato molto attivo, con trasferimento degli animali e delle carni da una zona all’altra del paese, che ha determinato una propagazione della malattia in tempi rapidi. Le misure di contenimento finora adottate dalle autorità sanitarie non hanno prodotto i risultati sperati. La disponibilità di carne scarseggia e il suo prezzo è raddoppiato rispetto a un anno fa. Il governo cinese è intervenuto per cercare di tenere sotto controllo i prezzi, attingendo alle riserve di carne suina congelata, immettendone sul mercato migliaia di tonnellate.

IL CROLLO DELLA PRODUZIONE NON CONSENTE di soddisfare la domanda di carne suina e rende più che mai necessario rivolgersi al mercato estero. Ogni cinese consuma, in media, 55 kg di carne di maiale all’anno, che rappresenta quasi il 70% dei consumi animali. In molte regioni le autorità cinesi hanno invitato la popolazione a prendere in considerazione la carne di pollo, ma non è facile modificare abitudini alimentari consolidate. Intanto i macelli del Brasile, tra i principali produttori mondiali di carne di maiale, lavorano a pieno ritmo per fronteggiare le richieste cinesi. Anche l’export europeo verso il paese asiatico è aumentato del 50%. Germania e Spagna, che allevano ogni anno più di 50 milioni di suini ciascuno, fanno fatica a stare dietro alla domanda cinese. L’Italia, che pure è il maggiore importatore europeo di carne suina per la preparazione dei prosciutti nazionali, sta esportando verso il paese asiatico ad un livello record. Ma si tratta degli scarti delle lavorazioni dei salumifici italiani (teste, piedi, orecchie, interiora) che in Cina hanno un notevole mercato.

Un flusso senza precedenti di carni suine si muove verso la Cina, che dall’inizio dell’anno ha triplicato la quantità importata e che, tuttavia, non è sufficiente a compensare gli abbattimenti di questi mesi. Nessuno è in grado di sapere se in Cina l’epidemia ha toccato il punto più alto e quale potrà essere la sua evoluzione. Dal marzo di quest’anno i focolai del virus si sono propagati nel Vietnam, dove è stato già abbattuto un milione di maiali. Anche negli altri paesi del sud-est asiatico, in particolare Cambogia e Filippine, la situazione è drammatica, perché quella del maiale è una delle industrie principali.

MOLTE AREE AGRICOLE SONO STATE POSTE in quarantena, dopo aver abbattuto migliaia di animali, per cercare di fermare l’epidemia. Decine di villaggi nell’area di Manila stanno vivendo una situazione di emergenza, con misure di contenimento che incidono sull’attività produttiva e sulla organizzazione sociale. Ma anche Mongolia, Laos, Corea del Sud, Corea del Nord, sono interessati dal virus, con centinaia di focolai attivi.

In Europa l’epidemia ha assunto dimensioni drammatiche nei paesi dell’est, in particolare Romania e Bulgaria, con centinaia di migliaia di maiali abbattuti.

SECONDO I DATI DELL’AUTORITA’ EUROPEA per la sicurezza alimentare (EFSA), in Romania sarebbero già 1200 i focolai di infezione accertati e l’area più colpita è quella sud-orientale e del delta del Danubio. La Romania prima dell’epidemia allevava più di 4 milioni di suini, rifornendo Russia e paesi europei. Ed è proprio in Romania, dove l’epidemia era stata segnalata nel 2017, che si è registrato il più grave episodio. Il maggiore allevamento di maiali del paese, il secondo d’Europa, situato nell’area di Braila, è stato attaccato dal virus perché l’acqua prelevata dal Danubio era contaminata per la presenza di animali malati che alcuni allevatori avevano gettato nel fiume. Tutti i 140 mila suini presenti nell’allevamento e nelle zone adiacenti sono stati abbattuti nel giro di pochi giorni, con centinaia di fosse comuni nelle campagne circostanti per sotterrare i corpi.

LA BULGARIA E’ L’ALTRO PAESE maggiormente colpito e sono stati già uccisi 160 mila dei 600 mila maiali allevati. L’epidemia oramai è diffusa in tutti i paesi dell’est Europa, con decine di focolai segnalati in Ungheria, Moldava, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina, Paesi Baltici. L’Unione Europea ha stanziato dei fondi per attuare azioni di contenimento della peste suina, che prevedono analisi sierologiche sugli animali e disinfezione degli ambienti. Ma il problema che non viene affrontato è l’elevata concentrazione di maiali negli allevamenti e le condizioni in cui sono tenuti. Tra tutti i tipi di allevamento quello dei suini presenta le maggiori criticità.
L’Europa occidentale è rimasta finora indenne dal virus, ma vive una condizione di grave allarme. Il divieto di importazione di carni suine dai paesi colpiti, le normative varate per gli allevamenti, il controllo sulle popolazioni di cinghiali, mirano a scongiurare che il virus possa insediarsi in Germania, il principale produttore di carne suina. Al confine con la Polonia, uno dei paesi colpiti, la cintura sanitaria, predisposta dalle autorità tedesche, è riuscita a proteggere i mega-allevamenti situati nella parte orientale.

I SERVIZI SANITARI ITALIANI E IL CORPO forestale hanno accentuato i controlli nei boschi al confine con Slovenia e Austria per individuare la presenza di cinghiali infettati che potrebbero rappresentare un veicolo di infezione per i suini. Si sta lavorando per ottenere un vaccino che mostri efficacia su tutti i ceppi virali. Il rischio è che l’epidemia, anche se verrà contenuta, rimanga endemica per decenni, ripresentandosi con virulenza a intervalli di tempo nelle varie aree del pianeta.


anche

https://www.google.com/search?q=PESTE+S ... e&ie=UTF-8


PER FARVI CAPIRE, IN CINA SEPPELLISCONO I MAIALI VIVI ,,,,



https://www.liveleak.com/view?t=CkJcz_1533875824





consiglio vendere titoli e azioni e comprare valuta : dollari e franchi svizzeri ,

e prepararsi all' assedio .



zio ot [:305]



https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... 1591711297


bhigya Anand, il 14enne che aveva previsto il coronavirus (e la sua fine) fa un’altra previsione:

“Nuova catastrofe tra dicembre 2020 e marzo 2021”



beh ,,, qui a ufoforum

siamo sempre in anticipo su tutti ......
[:305] [:305] [:305] [:305] [:305] [:305]


qualcuno ha notizie sulla peste suina in cina alla data di oggi ?



zio ot [:305]


Ultima modifica di barionu il 10/06/2020, 14:25, modificato 2 volte in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 10/06/2020, 14:11 

VIDEO SPAVENTOSO !!!



https://www.open.online/2020/02/10/il-v ... ronavirus/

Il video dei maiali ammassati e gettati in una fossa comune in Cina: non è Coronavirus


INFATTI E' PESTE SUINA !

i siti anti-bufale sparano boiate ancora peggio delle boiate che dicono di smentire .....




zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 10/06/2020, 14:29 
Non c'è bisogno di andare in Cina per cedere queste porcherie. Il 90% degli allevamenti italiani intensivi sono così.



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 10/06/2020, 16:27 
MaxpoweR ha scritto:
Non c'è bisogno di andare in Cina per cedere queste porcherie. Il 90% degli allevamenti italiani intensivi sono così.


ok, la differenza è che li nel video , li stanno seppellendo vivi ... [xx(] [xx(] [xx(]

la peste suina è un argomento completamente eluso ultimamente ....



zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 11/06/2020, 04:35 
sarebbe uno shock parlare di questo dopo quanto successo col covid c'è da dire però che la peste suina imperversa in Cina da almeno due anni e secondo me anche in questo caso madre natura c'entra solo in parte.Ho postato diversi articoli in merito, forse nel topic sulla Cina. Di fatto due anni fa il prezzo della carne di maiale ha raggiunto i minimo storico con migliaia di imprese sul baratro ed i profeti dei "condomini per maiali" che rischiavamo di essere lasciati a metà. Poi è arrivata la peste, i maiali sono stati abbattuti, i prezzi sono schizzati alle stelle e la giostra è ripartita. Questo in estrema sintesi :)



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 Oggetto del messaggio: Re: PROFEZIA DI ZIO OT SULL' EURO
MessaggioInviato: 30/06/2020, 01:31 
barionu ha scritto:
Hallora ragazzi , cominciamo a serrare le fila ....

intanto vi informo , lo sto sentendo da circa un anno ,,,,, che la Cina sta per saltare ,,,,

LA PESTE SUINA IN CINA

https://ilmanifesto.it/la-peste-suina-dilaga/



Siamo di fronte alla più vasta epidemia nella storia degli allevamenti. La peste suina africana, una forma più aggressiva della peste suina classica, sta colpendo gli allevamenti di maiali di tre continenti, Africa, Asia e Europa. Gli studiosi sono concordi nel ritenerla la peggiore epidemia che abbia mai interessato il mondo animale. Il presidente dell’Oms per la salute animale, Mark Schipp, sostiene che «la peste suina potrebbe colpire un quarto di tutti i maiali presenti sul pianeta perché si tratta della più grave minaccia tra quelle che hanno visto coinvolto qualsiasi tipo di bestiame allevato dall’uomo».

NON SI SA COME FERMARE questa malattia, provocata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, che provoca una febbre emorragica in suini e cinghiali, con una mortalità del 90%. Gli animali infettati muoiono nel giro di 10-12 giorni. La malattia non è contagiosa per gli esseri umani e non si trasmette alle altre specie animali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono almeno 2,5 milioni gli animali morti perché colpiti direttamente dal virus. Non esistono cure e vaccini e l’unica soluzione finora adottata è quella di abbattere tutti i capi presenti nelle aree di infezione. Quando si individua un focolaio in un allevamento, la sorte di tutti gli animali è segnata. Molti allevatori tendono a non segnalare i casi di infezione, anche se c’è l’obbligo di notifica alle autorità sanitarie, nella speranza di controllare il virus ed evitare la mattanza degli animali. Il contagio può avvenire direttamente tra animali, ma anche attraverso urine e feci, mangimi contaminati, attrezzature, scarpe e indumenti del personale.

ANCHE LE ZECCHE POSSONO DIFFONDERE il virus, che ha una struttura complessa, una elevata resistenza e presenta una ventina di varianti. La Cina, che è il principale produttore, importatore e consumatore mondiale di carne suina, è diventata l’epicentro dell’epidemia. Nel paese asiatico si allevano ogni anno 500 milioni di suini e per fermare i focolai di infezione ne sono stati finora abbattuti 100 milioni di capi. In Cina il 2019 si festeggia l’anno del maiale e l’epidemia viene considerata una tragedia nazionale perché sta sconvolgendo le produzioni animali e le abitudini alimentari. I festeggiamenti di ottobre per i 70 anni della Repubblica popolare cinese sono stati segnati da un clima di preoccupazione perché, nonostante gli abbattimenti, non si riesce a fermare la malattia.

IL PRIMO FOCOLAIO DI INFEZIONE era stato registrato nell’agosto 2018 a Shenyang, nel nord est del paese, per diffondersi poi con grande rapidità nelle altre aree. Il virus si è diffuso velocemente favorito dalla particolare struttura produttiva cinese. Sono almeno 20 milioni le strutture, grandi e piccole, in cui si allevano maiali, con una miriade di piccoli produttori che vendono direttamente gli animali vivi e le carni macellate. Un mercato molto attivo, con trasferimento degli animali e delle carni da una zona all’altra del paese, che ha determinato una propagazione della malattia in tempi rapidi. Le misure di contenimento finora adottate dalle autorità sanitarie non hanno prodotto i risultati sperati. La disponibilità di carne scarseggia e il suo prezzo è raddoppiato rispetto a un anno fa. Il governo cinese è intervenuto per cercare di tenere sotto controllo i prezzi, attingendo alle riserve di carne suina congelata, immettendone sul mercato migliaia di tonnellate.

IL CROLLO DELLA PRODUZIONE NON CONSENTE di soddisfare la domanda di carne suina e rende più che mai necessario rivolgersi al mercato estero. Ogni cinese consuma, in media, 55 kg di carne di maiale all’anno, che rappresenta quasi il 70% dei consumi animali. In molte regioni le autorità cinesi hanno invitato la popolazione a prendere in considerazione la carne di pollo, ma non è facile modificare abitudini alimentari consolidate. Intanto i macelli del Brasile, tra i principali produttori mondiali di carne di maiale, lavorano a pieno ritmo per fronteggiare le richieste cinesi. Anche l’export europeo verso il paese asiatico è aumentato del 50%. Germania e Spagna, che allevano ogni anno più di 50 milioni di suini ciascuno, fanno fatica a stare dietro alla domanda cinese. L’Italia, che pure è il maggiore importatore europeo di carne suina per la preparazione dei prosciutti nazionali, sta esportando verso il paese asiatico ad un livello record. Ma si tratta degli scarti delle lavorazioni dei salumifici italiani (teste, piedi, orecchie, interiora) che in Cina hanno un notevole mercato.

Un flusso senza precedenti di carni suine si muove verso la Cina, che dall’inizio dell’anno ha triplicato la quantità importata e che, tuttavia, non è sufficiente a compensare gli abbattimenti di questi mesi. Nessuno è in grado di sapere se in Cina l’epidemia ha toccato il punto più alto e quale potrà essere la sua evoluzione. Dal marzo di quest’anno i focolai del virus si sono propagati nel Vietnam, dove è stato già abbattuto un milione di maiali. Anche negli altri paesi del sud-est asiatico, in particolare Cambogia e Filippine, la situazione è drammatica, perché quella del maiale è una delle industrie principali.

MOLTE AREE AGRICOLE SONO STATE POSTE in quarantena, dopo aver abbattuto migliaia di animali, per cercare di fermare l’epidemia. Decine di villaggi nell’area di Manila stanno vivendo una situazione di emergenza, con misure di contenimento che incidono sull’attività produttiva e sulla organizzazione sociale. Ma anche Mongolia, Laos, Corea del Sud, Corea del Nord, sono interessati dal virus, con centinaia di focolai attivi.

In Europa l’epidemia ha assunto dimensioni drammatiche nei paesi dell’est, in particolare Romania e Bulgaria, con centinaia di migliaia di maiali abbattuti.

SECONDO I DATI DELL’AUTORITA’ EUROPEA per la sicurezza alimentare (EFSA), in Romania sarebbero già 1200 i focolai di infezione accertati e l’area più colpita è quella sud-orientale e del delta del Danubio. La Romania prima dell’epidemia allevava più di 4 milioni di suini, rifornendo Russia e paesi europei. Ed è proprio in Romania, dove l’epidemia era stata segnalata nel 2017, che si è registrato il più grave episodio. Il maggiore allevamento di maiali del paese, il secondo d’Europa, situato nell’area di Braila, è stato attaccato dal virus perché l’acqua prelevata dal Danubio era contaminata per la presenza di animali malati che alcuni allevatori avevano gettato nel fiume. Tutti i 140 mila suini presenti nell’allevamento e nelle zone adiacenti sono stati abbattuti nel giro di pochi giorni, con centinaia di fosse comuni nelle campagne circostanti per sotterrare i corpi.

LA BULGARIA E’ L’ALTRO PAESE maggiormente colpito e sono stati già uccisi 160 mila dei 600 mila maiali allevati. L’epidemia oramai è diffusa in tutti i paesi dell’est Europa, con decine di focolai segnalati in Ungheria, Moldava, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina, Paesi Baltici. L’Unione Europea ha stanziato dei fondi per attuare azioni di contenimento della peste suina, che prevedono analisi sierologiche sugli animali e disinfezione degli ambienti. Ma il problema che non viene affrontato è l’elevata concentrazione di maiali negli allevamenti e le condizioni in cui sono tenuti. Tra tutti i tipi di allevamento quello dei suini presenta le maggiori criticità.
L’Europa occidentale è rimasta finora indenne dal virus, ma vive una condizione di grave allarme. Il divieto di importazione di carni suine dai paesi colpiti, le normative varate per gli allevamenti, il controllo sulle popolazioni di cinghiali, mirano a scongiurare che il virus possa insediarsi in Germania, il principale produttore di carne suina. Al confine con la Polonia, uno dei paesi colpiti, la cintura sanitaria, predisposta dalle autorità tedesche, è riuscita a proteggere i mega-allevamenti situati nella parte orientale.

I SERVIZI SANITARI ITALIANI E IL CORPO forestale hanno accentuato i controlli nei boschi al confine con Slovenia e Austria per individuare la presenza di cinghiali infettati che potrebbero rappresentare un veicolo di infezione per i suini. Si sta lavorando per ottenere un vaccino che mostri efficacia su tutti i ceppi virali. Il rischio è che l’epidemia, anche se verrà contenuta, rimanga endemica per decenni, ripresentandosi con virulenza a intervalli di tempo nelle varie aree del pianeta.


anche

https://www.google.com/search?q=PESTE+S ... e&ie=UTF-8


PER FARVI CAPIRE, IN CINA SEPPELLISCONO I MAIALI VIVI ,,,,



https://www.liveleak.com/view?t=CkJcz_1533875824





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Scoperto in Cina un altro virus influenzale in grado di infettare gli uomini: arriva dai maiali, è allerta pandemia
Il nuovo virus trovato nei maiali presenta un genoma che contiene elementi che lo hanno reso in grado di infettare l'uomo


E’ preallarme per una nuova possibile pandemia. In Cina è stato scovato un virus simile a quello dell‘influenza H1N1 che causò l’epidemia del 2009. Il virus in questione è stato isolato nei maiali tramite un programma di sorveglianza il cui scopo è quello di individuare sul nascere virus che siano in grado di colpire l’uomo e causare pandemie. La scoperta, che è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Science degli Stati Uniti, Pnas, è stata portata a termine dal gruppo coordinato da George Gao e Jinhua Liu delle Università agrarie di Pechino e Shandong, insieme ai Centri cinesi per il controllo delle malattie (Cdc China). Sono gruppi di ricerca da tempo in contatto con l’Oms e il loro lavoro di sorveglianza si e’ esteso anche agli esseri umani impiegati negli allevamenti, scoprendo la presenza di anticorpi nel 10% di un campione di circa 300 persone.

Per l’esperto di Malattie infettive Giorgio Palù, dell’Università di Padova, “la ricerca descrive un virus potenzialmente pandemico” e si tratta di “un lavoro atteso e importante“, un “monitoraggio importantissimo per allestire con grande anticipo un vaccino nel caso in cui virus si espandesse“.


Si tratta, secondo gli esperti, di un esempio importante di sorveglianza che “non crea preoccupazione, ma riporta al discorso delle minacce sulla salute umana dal mondo animali“. Significa soprattutto questo la nuova scoperta di un virus in Cina, come ha spiegato all’ANSA l’epidemiologa Stefania Salmaso, che nel 2009 aveva seguito la pandemia di influenza mentre si trovava a capo del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanita’ (Iss). “La scoperta del nuovo virus è un risultato della sorveglianza che da anni si conduce in diverse parti del mondo, compresa l’Italia“, ha precisato. “La cosa interessante – ha aggiunto – è che, mentre i ceppi in circolazione cambiano continuamente, il nuovo virus trovato nei maiali ha preso piede dal 2016” e “il suo genoma contiene elementi che lo hanno reso in grado di infettare l’uomo“. Secondo l’esperta, quello osservato in Cina “sarebbe il primo gradino nella scala dell’evoluzione che porta a una pandemia“.

ricerca hiv sanguePer arrivare alla pandemia, però, mancano ancora dei passaggi fondamentali: “bisogna, per esempio, dimostrare l’efficienza del virus nella trasmissione da una persona all’altra”. E’ un’allerta, comunque, “che ci riporta ai piani pandemici elaborati nel 2006 e nel 2009 e all’importanza di avere un aggiornamento dei piani pandemici“. Anche nel 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva sollecitato una revisione dei piani pandemici, ma tutto si era risolto in un nulla di fatto. “Questa volta – ha concluso Salmaso – non ci sono più scuse per rimandare l’aggiornamento di un piano pandemico condiviso”.


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Andiamo proprio bene.


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Nuovo virus in Cina, non è solo: se ne temono altri
Dai maiali alle zanzare i nuovi serbatoi, come vasi di Pandora



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Un vaso di Pandora: gli esperti non hanno dubbi nel definire così l'emergere continuo di nuovi virus, come collage di frammenti genetici che in alcuni casi possono diventare una minaccia per l'uomo. L'ultimo arrivato è il virus G4 EA H1N1 appena scoperto in Cina, un lontano parente del virus responsabile del virus H1N1 che ha causato la pandemia del 2009 che, dopo essersi adattato all'uomo, è tornato nei maiali: un percorso tortuoso che alla fine ha prodotto un virus nuovo, in apparenza simile ad altri visti in passato ma contro il quale i vaccini oggi disponibili non funzionano.

E' una vecchia storia, come sa bene chi studia il mondo sconfinato dei virus. Quelli dell'influenza sono i più diffusi e insidiosi, ma dal 2003 alla pandemia di Covid-19 abbiamo imparato a conoscere i coronavirus e altri virus ancora nascono e si modificano in altri animali. Chikungunya, Ebola, Marburgo, Nipah, Zika sono soltanto i più noti. In questa moltitudine, che gli addetti ai lavori chiamano virosfera, i virus dell'influenza come quello appena scoperto in Cina sono i più frequenti.

In particolare "i virus della famiglia H1N1 sono il frutto di un gran calderone di riarrangiamenti di virus diversi in animali diversi", osserva l'infettivologo Massimo Galli, dell'Università di Milano e primario dell'ospedale Sacco. "Finchè - aggiunge - non si estrae dal mazzo un virus capace di trasmettersi da uomo a uomo.

Le provette naturali nelle quali questi virus rimescolano il loro patrimonio genetico sono i maiali, ma recentemente è emerso che anche i pipistrelli danno il loro contributo. Volendo ripercorrere l'albero genealogico del nuovo virus scoperto in Cina, il suo parente più lontano è addirittura il virus H1N1 della Spagnola, risaltato fuori nel 2009 in una veste molto diversa: una sorta di Arlecchino genetico che aveva in sé, osserva l'esperto, i virus suini H1N1 americano ed eurasiatico, mescolati con un frammento del virus degli uccelli e con un virus umano.

"Quello che i ricercatori cinesi hanno trovato è un virus che nel tempo è cambiato radicalmente e che oggi - prosegue - è stato trovato anche negli addetti degli allevamenti, soprattutto di età compresa fra 18 e 35 anni e si è visto che non si trasmette da uomo a uomo". E' possibile, rileva, che "se saltasse fuori non ci darebbe fastidi", ma "non avremmo un vaccino e dovremmo programmarne uno".
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MessaggioInviato: 14/07/2020, 20:32 
ragazzi sono 2 settimane che vorrei dire certe cose ..... [:196]

non sono per niente tranquillo .....



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