Ieri mattina è morta mia Nonna (pace all'anima sua). Nonna orgogliosa e cocciuta tutta d'un pezzo, ma generosa come solo una nata in segno di fuoco può essere. Era da 1 mese che stava all'ospedale dopo un ictus preso di notte.
Andavo ogni giorno a trovarla (così come i miei famigliari) e "sembrava" aver perso tutta la sua energia e testardaggine che ha caratterizzato tutta la sua vita. Ogni volta però che apriva gli occhi per osservare chi gli era davanti, traspariva sempre la solita e stessa anima che aveva contraddistinto tutto il corso della sua esistenza.
Era una Nonna forte ed inossidabile e fino al giorno prima dell'ictus faceva su e giu la scala a chiocciola almeno 20 volte al giorno...

Era autosufficiente, si vestiva e mangiava da sola con le sue mani.
Aveva 90 anni.
Ha preso questo ictus ed è rimasta solo con la sua parte sinistra del corpo che si poteva muovere. La guardavo nel letto e lei in questo mese alternava momenti di lucidità (apparente) ad altri di profondo dormiveglia. Io le parlavo e lei aprendo gli occhi osservava tutto e sembrava volere dirmi qualcosa che solo l'impedimento del non poter usare la parola non gli consentiva di fare.
I primi giorni a vederla così mi faceva tenerezza, poi era diventata una breve e piacevole abitudine dato che una c'era una cosa che mi colpiva in lei: la assoluta serenità impressa nelle espressioni del viso, quasi fosse tornata bambina e fosse immersa in sogni che la rasserenavano, sogni simili a quelli di un bambino che si sveglia nel letto dei genitori e i raggi del sole che penetrano delicatamente nella camera creando un'atmosfera da favola....
Era quieta e serena e ne ero felice... non ho mai pianto eccetto la mattina prima della sua morte, quasi fosse stato un presentimento che quella volta sarebbe stata l'ultima a vederla ancora in vita. E' stato un pianto strano (era quasi un mese che era all'ospedale e non si sapeva quanto ci sarebbe rimasta), che veniva da dentro e mi è venuto spontaneo, e quasi per tutta la giornata avevo le lacrime agli occhi, quasi che un impulso nascosto mi avesse inconsciamente avvertito dell'imminenza del suo ritorno al luogo che aveva temporaneamente lasciato...