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Castaneda: I quattro nemici dell'uomo http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=45&t=5303 |
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Autore: | Blissenobiarella [ 23/01/2010, 00:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Castaneda: I quattro nemici dell'uomo |
Mentre mi stavo preparando a partire decisi di interrogarlo ancora una volta in merito ai nemici di un uomo di conoscenza. Immaginavo di non poter ritornare prima di un certo tempo, e sarebbe stata una buona idea trascrivere quello.che diceva e poi ripensarci mentre ero via. Esitò un poco, ma poi cominciò a parlare. “Quando un uomo comincia a imparare, non sa mai con chiarezza quali sono i suoi obiettivi. Il suo scopo è imperfetto; il suo intento è vago. Spera in una ricompensa che non si concreterà mai, perché non sa nulla delle difficoltà dell'imparare. “Comincia lentamente a imparare, dapprima a poco a poco, poi a grandi passi. E presto i suoi pensieri entrano in conflitto. Quello che impara non è mai quello che ha sperato o immaginato, e così incomincia ad aver paura. Imparare non è mai quello che ci si aspetta. Ogni passo dell'imparare è un compito nuovo, e la paura che l'uomo prova comincia a salire implacabilmente, inflessibilmente. Il suo scopo diventa un campo di battaglia. “E così si è imbattuto nel primo dei suoi nemici naturali: la Paura. Un nemico terribile, traditore, e difficile da superare. Si tiene nascosto a ogni svolta della strada, in agguato, aspettando. E se l'uomo, atterrito dalla sua presenza, fugge, il nemico avrà messo fine alla sua ricerca ”. “Che cosa accadrà all'uomo che fugge per il terrore?”. " Non gli accadrà nulla, tranne che non imparerà mai. Non diventerà mai un uomo di conoscenza. Sarà forse un uomo borioso, o innocuo, o spaventato; in ogni caso, sarà un uomo sconfitto. Il suo primo nemico avrà messo fine ai suoi desideri”. "E che cosa può fare per vincere la paura?”. “La risposta è semplicissima. Non deve fuggire. Deve sfidare la sua paura, e a dispetto di essa deve compiere il passo successivo nell'imparare, e il successivo e ancora il successivo. La sua paura deve essere completa, e tuttavia non si deve fermare. Questa è la regola! E verrà il momento in cui il suo primo nemico volgerà in ritirata. L'uomo comincia a sentirsi sicuro di sé. Il suo intento diviene più forte. Imparare non è più un compito terrificante. “Quando arriva questo lieto momento l'uomo può dire senza esitazione di aver sconfitto il suo primo nemico naturale". “Ciò avviene tutto in una volta, don Juan, oppure a poco a poco? ”. “Avviene a poco a poco, e tuttavia la paura è vinta improvvisamente e rapidamente ”. “ Ma l'uomo non avrà ancora paura se gli succederà qualcosa di nuovo?”. “No. Una volta che un uomo ha vinto la paura, neè libero per tutto il resto della sua vita perché, invece della paura, ha acquistato la lucidità: una lucidità mentale che cancella la paura. A questo punto l'uomo conosce i suoi desideri; sa come soddisfare tali desideri. Può anticipare i nuovi passi dell'imparare, e una limpida lucidità circonda ogni cosa. L'uomo sente che nulla è nascosto. “E così ha incontrato il suo secondo nemico: la lucidità! Quella lucidità mentale, che è così difficile da ottenere, scaccia la paura, ma acceca anche. "Costringe l'uomo a non dubitare mai di se stesso. Gli dà la sicurezza di poter fare tutto quel che gli piace, perché vede chiaramente in tutto. Ed è coraggioso perché è lucido, e non si ferma davanti a nulla perché è lucido. Ma tutto questo è un errore; è come qualcosa di incompleto. Se l'uomo si arrende a questo falso potere, ha ceduto al suo secondo nemico e sarà maldestro nell'imparare. Si affretterà quando dovrà essere paziente, o sarà paziente quando dovrebbe affrettarsi. E sarà maldestro nell'imparare finché non cederà, incapace di imparare più nulla". “ Che ne è di un uomo sconfitto in tal modo, don Juan? Muore come risultato?". “No, non muore. Il suo secondo nemico lo ha semplicemente bloccato impedendogli di diventare un uomo di conoscenza; l'uomo può, invece, trasformarsi in un allegro guerriero o in un pagliaccio. Tuttavia la lucidità pagata a così caro prezzo non si trasformerà mai più nella tenebra e nella paura. Avrà la lucidità finché vivrà, ma non imparerà, o bramerà, più nulla”. “Ma che cosa deve fare per evitare di essere sconfitto?". “Deve fare quello che ha fatto con la paura: deve sfidare la sua lucidità e usarla solo per vedere, e aspettare con pazienza e- misurare con cura prima di fare nuovi passi; deve pensare, dopo tutto, che la sua lucidità è quasi un errore. E verrà un momento in cui comprenderà che la sua lucidità era solo un punto davanti ai suoi occhi. E così avrà superato il suo secondo nemico, e sarà in una posizione in cui nulla potrà mai nuocergli. Questo non sarà un errore. Non sarà solamente un punto davanti ai suoi occhi. Sarà vero potere. “A questo punto saprà che il potere che ha inseguito così a lungo è finalmente suo. Può fare tutto quel che vuole. Il suo alleato è al suo comando. Il suo desiderio è la regola. Vede tutto quel che è intorno a lui. Ma si è anche imbattuto nel terzo dei suoi nemici: il Potere! “ Il potere è il più forte di tutti i nemici. E naturalmente la cosa più facile è arrendersi; dopo tutto, un uomo a questo punto è veramente invincibile. Comanda; comincia col correre rischi calcolati e finisce col creare regole, perché è un padrone. “A questo stadio difficilmente l'uomo si rende conto che il nemico lo sta circondando.. E improvvisamente, senza saperlo, avrà certamente perduto la battaglia. Il suo nemico lo avrà trasformato in un uomo crudele e capriccioso ”. “ Perderà il suo potere? “No, non perderà mai la sua lucidità o il suo potere". “Allora che cosa lo distinguerà da un uomo di conoscenza?". “Un uomo che è sconfitto dal potere muore senza sapere veramente come tenerlo in pugno. Il potere è solo un fardello sul suo destino. Un tale uomo non ha il comando su se stesso, e non può sapere quando o come usare il suo potere". “La sconfitta da parte di uno qualsiasi di questi nemici è una sconfitta definitiva". “Certo che è definitiva. Una volta che uno di questi nemici ha avuto il sopravvento su di un uomo non c'è nulla che questi possa fare". "È possibile, per esempio, che l'uomo sconfitto dal potere possa vedere il proprio errore e correggersi?". “No. Quando un uomo cede è spacciato". "Ma che cosa accadrebbe se fosse accecato temporaneamente dal potere e poi lo rifiutasse?”. “Significherebbe che la sua battaglia ancora continua. Significherebbe che sta ancora cercando di diventare un uomo di conoscenza. Un uomo è sconfitto solo quando non tenta più, e si lascia andare". “Ma allora è possibile, don Juan, che un uomo possa abbandonarsi per anni alla paura, ma alla fine vincerla?”. “No. Questo non è vero. Se cede alla paura non la vincerà mai, perché avrà paura di imparare e non tenterà più. Ma se cerca per anni di imparare, pur in mezzo alla sua paura, alla fine la vincerà perché non si è mai veramente abbandonato a essa”.. "Come può sconfiggere il suo terzo nemico, don Juan?". "Deve sfidarlo, deliberatamente. Deve arrivare a rendersi conto che il potere da lui apparentemente 'conquistato in realtà non è mai suo. Deve stare sempre in guardia, tenendo in pugno con cura e con fede tutto ciò che ha imparato. Se riuscirà a vedere che la lucidità e il potere, quando manca il suo proprio controllo su di sé, sono peggio ancora di errori, raggiungerà un punto in cui tutto è tenuto sotto controllo. Saprà allora come e quando usare il suo potere. E in questo modo avrà sconfitto il suo terzo nemico. "L'uomo sarà, ormai, alla fine del suo viaggio di apprendimento, e si imbatterà, quasi senza esserne stato avvertito, nell'ultimo dei suoi nemici: la Vecchiaia! Questo nemico è il più crudele di tutti, il solo che non potrà essere sconfitto completamente, ma solo scacciato. "Questo è il momento in cui l'uomo non ha più paure, non più un'impaziente lucidità mentale; un momento in cui il suo potere è tutto sotto controllo, ma anche il momento in cui prova un irresistibile desiderio di riposare. Se si arrende totalmente al desiderio di lasciarsi andare e dimenticare, se si adagia nella stanchezza, avrà perduto l'ultimo combattimento, e il suo nemico lo ridurrà a una creatura debole e vecchia. Il suo desiderio di ritirarsi annullerà tutta la sua lucidità, il suo potere, e la sua conoscenza. “Ma se l'uomo si spoglia della sua stanchezza, e affronta il proprio destino, può allora essere detto uomo di conoscenza, pur se soltanto per il breve momento in cui riesce a sconfiggere il suo ultimo e invincibile nemico. Quel momento di lucidità di potere e di conoscenza, è sufficiente”. (Carlos Castaneda - Gli insegnamenti di don Juan) |
Autore: | sig.nessuno [ 24/01/2010, 15:09 ] |
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Il titolo del thread mi pare incompleto: "uomo di conoscenza" non ha lo stesso significato di "uomo". Avevo già letto questa storiella, ma pur operando i dovuti distinguo non ho ancora capito quale sarebbe la morale. Mi pare un modo come un altro per riempire una pagina senza dire niente. |
Autore: | Angel_ [ 24/01/2010, 15:19 ] |
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Cita: sig.nessuno ha scritto: Il titolo del thread mi pare incompleto: "uomo di conoscenza" non ha lo stesso significato "uomo". Avevo già letto questa storiella, ma pur operando i dovuti distinguo non ho ancora capito quale sarebbe la morale. Mi pare un modo come un altro per riempire una pagina senza dire niente. La morale è questa: Non sono "storielle" per tutti ![]() |
Autore: | sig.nessuno [ 24/01/2010, 15:40 ] |
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Cita: Angeldark ha scritto: Cita: sig.nessuno ha scritto: Il titolo del thread mi pare incompleto: "uomo di conoscenza" non ha lo stesso significato "uomo". Avevo già letto questa storiella, ma pur operando i dovuti distinguo non ho ancora capito quale sarebbe la morale. Mi pare un modo come un altro per riempire una pagina senza dire niente. La morale è questa: Non sono "storielle" per tutti ![]() Ma tu l'hai capita? E in tal caso potresti spiegarmene il senso? |
Autore: | Angel_ [ 24/01/2010, 21:45 ] |
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Cita: sig.nessuno ha scritto: Ma tu l'hai capita? E in tal caso potresti spiegarmene il senso? Tutto il lascito letterario di Carlos Castaneda, o chi per lui, è volto ad indirizzare il lettore verso un percorso "iniziatico"di ricerca della Verità. Tentare di comprendere il percorso metaforico di quella che hai chiamato, frettolosamente, "storiella", presuppone che almeno tù abbia letto chi era Castaneda e alcune sue opere. Se davvero ti interessa, comincia a dare un occhio a questi link: http://www.carloscastaneda.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Castaneda Poi leggi la discussione del forum http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ,castaneda Poi, se vuoi investire bene una decina di euro, acquista questo libro: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... ognare.php http://www.carloscastaneda.it/Libri-Cas ... ognare.htm Se riesci a leggerlo, senza metterti a ridere e senza giudicarlo l'opera di un folle, allora forse, capirai che era giunto anche per te il momento di visionarlo ![]() |
Autore: | sig.nessuno [ 25/01/2010, 01:52 ] |
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Cita: Angeldark ha scritto: Cita: sig.nessuno ha scritto: Ma tu l'hai capita? E in tal caso potresti spiegarmene il senso? Tutto il lascito letterario di Carlos Castaneda, o chi per lui, è volto ad indirizzare il lettore verso un percorso "iniziatico"di ricerca della Verità. Tentare di comprendere il percorso metaforico di quella che hai chiamato, frettolosamente, "storiella", presuppone che almeno tù abbia letto chi era Castaneda e alcune sue opere. Se davvero ti interessa, comincia a dare un occhio a questi link: http://www.carloscastaneda.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Castaneda Poi leggi la discussione del forum http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ,castaneda Poi, se vuoi investire bene una decina di euro, acquista questo libro: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... ognare.php http://www.carloscastaneda.it/Libri-Cas ... ognare.htm Se riesci a leggerlo, senza metterti a ridere e senza giudicarlo l'opera di un folle, allora forse, capirai che era giunto anche per te il momento di visionarlo ![]() Risposta alquanto evasiva. È come se io ti chiedessi il significato di un termine e tu mi rinviassi alla Treccani... So bene dove dovrebbe portare il percorso stregonesco di Castaneda, ma io ti avevo chiesto altro. Ad ogni modo, di lui ho letto alcuni articoli sparsi per il web, tutte le pagine italiane e alcune altre parti di una specie di newsgroup in inglese di Sustained Action. Sebbene non lo ritenga un folle l'impressione che ho avuto da queste letture è stata comunque negativa. http://www.sustainedaction.org/Italian% ... uzione.htm L'indirizzo delle news non lo trovo, è passato un po' di tempo, chi fosse interessato cominci dalla home page. |
Autore: | Angel_ [ 26/01/2010, 01:06 ] |
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Cita: sig.nessuno ha scritto: Risposta alquanto evasiva. È come se io ti chiedessi il significato di un termine e tu mi rinviassi alla Treccani... So bene dove dovrebbe portare il percorso stregonesco di Castaneda, ma io ti avevo chiesto altro. Cerchi un maestro o vuoi fare il maestro? In ogni caso hai sbagliato interlocutore ![]() Chiudiamo il discorso, se ti interessa veramente Castaneda, leggi i suoi libri non le c.....e che trovi in rete ![]() |
Autore: | Blissenobiarella [ 26/01/2010, 01:43 ] |
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Non è il caso di prendersela per una pagina di libro ![]() Sig.nessuno, ho postato questo scritto per due motivi: a - Fra le sue righe, ritrovo un po' della mia storia personale e dei miei percorsi mentali, e mi faceva piacere "appuntare" questa cosa sul forum b - Con alcuni amici del forum , avevamo ultimamente parlato della paura che si prova durante le "esperienze limite", e questo testo mi sembrava potesse essere un ulteriore spunto di riflessione Tutto qui ![]() |
Autore: | sig.nessuno [ 26/01/2010, 01:56 ] |
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Cita: Angeldark ha scritto: Cita: sig.nessuno ha scritto: Risposta alquanto evasiva. È come se io ti chiedessi il significato di un termine e tu mi rinviassi alla Treccani... So bene dove dovrebbe portare il percorso stregonesco di Castaneda, ma io ti avevo chiesto altro. Cerchi un maestro o vuoi fare il maestro? In ogni caso hai sbagliato interlocutore ![]() Chiudiamo il discorso, se ti interessa veramente Castaneda, leggi i suoi libri non le c.....e che trovi in rete ![]() Starei atteggiandomi da maestro? Avrei sbagliato interlocutore? Scusa, ma che modi sono? Ti intrometti nelle discussioni sparando sentenze, dando l'impressione di saperla chissà quanto lunga, e poi meni il can per l'aia anziché dare risposta a delle domande dirette e semplicissime. Devo dire, in tutta franchezza, che questo modo di fare non mi piace per niente. Lasciamo da parte la Summa di Castaneda e cerchiamo piuttosto di capire se il brano in questione sia o degno oppure no di considerazione quale insegnamento. Io non lo credo, l'ho detto chiaramente. Forse hai ragione tu: semplicemete non sono in grado di capirlo. Ma non credo proprio che leggere l'opera omnia del 'maestro' possa aiutare: il testo non espone alcun concetto arcano. Sei liberissimo di tirare il sasso e nascondere la mano, ma non accusare gli altri dei tuoi peccati. |
Autore: | sig.nessuno [ 26/01/2010, 02:01 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: Non è il caso di prendersela per una pagina di libro ![]() Sig.nessuno, ho postato questo scritto per due motivi: a - Fra le sue righe, ritrovo un po' della mia storia personale e dei miei percorsi mentali, e mi faceva piacere "appuntare" questa cosa sul forum b - Con alcuni amici del forum , avevamo ultimamente parlato della paura che si prova durante le "esperienze limite", e questo testo mi sembrava potesse essere un ulteriore spunto di riflessione Tutto qui ![]() Spero di non essere stato frainteso. Non mi riferivo a te quando ho scritto "Mi pare un modo come un altro per riempire una pagina senza dire niente", ma al signor Castaneda. Hai fatto benissimo a postarlo: è un argomento di discussione come un altro. |
Autore: | Blissenobiarella [ 26/01/2010, 02:15 ] |
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Il testo è un'estrapolazione da un contesto più ampio che descrive il percorso iniziatico del giovane Castaneda. Durante questo percorso Castaneda si trova ad apprendere da Don Juan un sistema di conoscenze tale da mettere in discussione tutto quanto fino ad allora imparato dal mondo e durante i suoi studi accademici (Castaneda era un antropologo). Per quanto questo nuovo mondo che il giovane antropologo impara a conoscere sia popolato di presenze sottili ed entità incorporee, quando egli chiede a Don Juan maggiori informazioni riguardo ai nemici dell'uomo, la risposta che riceve è quella riportata nel post iniziale. Morale della storiella, il peggiore nemico dell'uomo è se stesso... Noli foras ire |
Autore: | sig.nessuno [ 26/01/2010, 18:30 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: Morale della storiella, il peggiore nemico dell'uomo è se stesso... Ci sei arrivata da sola, o l'hai letto da qualche parte? A me non sembra dica una cosa del genere, ma se la dicesse, oltre l'essere detta in modo incomprensibile, sarebbe comunque un nonsenso. E davvero trovi in questo "un po' della tua storia personale e dei tuoi percorsi mentali"? Mi sembra un'affermazione un po' contraddittoria, in relazione alla tua esperienza di addotta. Considera che quel discorso è rivolto a quanti scelgono deliberatamente di intraprendere quel percorso, e che altettanto deliberatamente potrebbero abbandonarlo (finché sono in tempo), non a chi si ritrova incolpevolmente in situazioni come la tua. La paura non è un nemico, è una risposta naturale al pericolo; lucidità e potere, in quel discorso confusionario, mi sembrano invece solo esche per tonni... Tengo a ribadire che nel linguaggio castanediano la definizione 'uomo di conoscenza' indica uno stregone, uno sciamano, l'analogo di quello che nelle culture autoctone nordamericane è detto 'uomo di medicina'. Tu continua pure a dire 'uomo', ma tieni bene a mente la differenza. Cita: Blissenobiarella ha scritto: Noli foras ire Vado a intuito. A me risulta che il nagual non miri alla verità, come ha affermato Angeldark, ma all'immortalità. Però potrei sbagliarmi, dal momento che ho letto solo le c.....e che ho trovato in rete, benché siano scritte da gente che il 'maestro' l'ha conosciuto di persona oltre che dai libri... E poi, scusa, Bliss, ma come si fa a dire 'Noli foras ire' a un guerriero viaggiatore? ![]() |
Autore: | Blissenobiarella [ 26/01/2010, 19:53 ] |
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Cita: sig.nessuno ha scritto: Cita: Blissenobiarella ha scritto: Morale della storiella, il peggiore nemico dell'uomo è se stesso... E davvero trovi in questo "un po' della tua storia personale e dei tuoi percorsi mentali"? Mi sembra un'affermazione un po' contraddittoria, in relazione alla tua esperienza di addotta. Considera che quel discorso è rivolto a quanti scelgono deliberatamente di intraprendere quel percorso, e che altettanto deliberatamente potrebbero abbandonarlo (finché sono in tempo), non a chi si ritrova incolpevolmente in situazioni come la tua. La paura non è un nemico, è una risposta naturale al pericolo; lucidità e potere, in quel discorso confusionario, mi sembrano invece solo esche per tonni... Chi si trova ad affrontare queste esperienze in genere è costretto per forza di cose a compiere alcuni passi. Per prima cosa viene la paura, una paura atavica, da animale selvatico che sembra annullare completamente quello che sei. Se non vuoi scomparire davanti ad essa, devi superare la paura. Quando ti accorgi che la paura non c'è più tu pensi di essere in grado di trovare tutte le risposte che ti servono, e continui a cercare finchè ti accorgi che la ricerca che hai intrapreso non può avere risposte definitive o complete e questo ti porta ad accorgerti che la tua ricerca ha una doppia faccia. Quando vedi la doppia faccia del tuo cercare, ti sembra di avere in mano tutto e ti senti potente. Puoi cominciare a giocare imponendo le tue regole e facendo le tue mosse e questo ti fa abbassare la guardia e sottovalutare gli avversari....etc etc etc... Cita: Vado a intuito. A me risulta che il nagual non miri alla verità, come ha affermato Angeldark, ma all'immortalità. Però potrei sbagliarmi, dal momento che ho letto solo le c.....e che ho trovato in rete, benché siano scritte da gente che il 'maestro' l'ha conosciuto di persona oltre che dai libri... No assolutamente. Semmai gli stregoni che riescono ad avanzare molto nel loro percorso sperimentano una sorte di "morte alternativa" che però è una conseguenza del loro cercare e non il fine... Cita: E poi, scusa, Bliss, ma come si fa a dire 'Noli foras ire' a un guerriero viaggiatore? ![]() Sig.nessuno, io ti ho risposto, ora però dimmi tu: perchè vuoi addentrarti in un'analisi critica di qualcosa che evidentemente non conosci e sospetto nemmeno ti interessi? |
Autore: | Angel_ [ 26/01/2010, 21:50 ] |
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Cita: sig.nessuno ha scritto: "Avevo già letto questa storiella" "Mi pare un modo come un altro per riempire una pagina senza dire niente." "Risposta alquanto evasiva. È come se io ti chiedessi il significato di un termine e tu mi rinviassi alla Treccani..." " Ci sei arrivata da sola, o l'hai letto da qualche parte? A me non sembra dica una cosa del genere, ma se la dicesse, oltre l'essere detta in modo incomprensibile, sarebbe comunque un nonsenso." "La paura non è un nemico, è una risposta naturale al pericolo; lucidità e potere, in quel discorso confusionario, mi sembrano invece solo esche per tonni..." "Vado a intuito. A me risulta che il nagual non miri alla verità, come ha affermato Angeldark, ma all'immortalità. " "E poi, scusa, Bliss, ma come si fa a dire 'Noli foras ire' a un guerriero viaggiatore?" ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | sig.nessuno [ 27/01/2010, 00:44 ] |
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Cita: Angeldark ha scritto: Cerchi un maestro o vuoi fare il maestro? In ogni caso hai sbagliato interlocutore ![]() Chiudiamo il discorso, se ti interessa veramente Castaneda, leggi i suoi libri non le c.....e che trovi in rete ![]() Cita: Angeldark ha scritto: ![]() ![]() ![]() ![]() Sì, l'avevo già capito. Non occorre che ripeti sempre le cose. Comunque, invece di buttarla sempre sul burlesco, con tutte ste faccine che non si sa mai che cosa vogliano significare, cerca di svegliarti che la vita non è un gioco (aggiungici anche questa nell'elenco). |
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