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Thethirdeye ha scritto:
La domanda da porsi è.....
come mai il 100% della casistica indica che le persone
che vivono questo dramma sono sempre dei fanatici religiosi?
Possibile che non ci sia neanche un "ateo" tra i prescelti?
Mah.....
Quanto hai detto non è assolutamente vero.
Il fanatismo religioso non è l'elemento determinante di questa casistica.
Così come non è vero che non c'è neppure un "ateo" ha vissuto casi di questo tipo.
Bisogna anche capire cosa intendi per ateo: se chi non crede in una qualche idea di Dio oppure chi non pratica/osserva alcuna dottrina religiosa? Perché c'è differenza...anche se credo che tu questo lo sappia più che bene
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Thethirdeye ha scritto:
Ciò su cui mi stavo soffermando è il fatto che certe persone, per retaggi culturali, educazione religiosa, etc, sono portate ad INTERPRETARE la possessione di "entità basse" (o in gergo "larve") con la possessione del Demonio, di Satana o Belzebù. Che semmai, sono pure invenzioni delle religioni. Non esiste l'Inferno e non esiste Satana....
Sulla questione dell'errata interpretazione da parte delle persone posso anche essere d'accordo.
Ma sul fatto che Lucifero, Satana e quanto connesso non esistano e sia invenzioni della religione ci andrei cauto. Il fatto che le religioni abbiamo perso la chiave per poter spiegare certi concetti non significa affatto che non esistano. Semmai anche questo è frutto della confusione generata da certe forme pensiero che sono andate ad alimentare energie dalla polarità negative...e quindi le entità ad esse affini.
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Thethirdeye ha scritto:
Ciò che non approvo, nel modo più assoluto, è il fatto che la ricerca spirituale (anche questa in senso lato) debba passare solo attraverso la prostrazione dell'uomo di fronte a Dio o attraverso la genuflessione di fronte ai concetti espressi dai suoi rappresentanti... o presunti tali.
La ricerca spirituale passa sempre e comunque attraverso Dio (inteso nel senso spirituale e non nel senso religioso) in quanto "spirituale" è tutto ciò che è legato allo spirito, cioè la reale natura umana, e quindi legato a Dio, in quanto di esso parte inscindibile.
Le religioni e i presunti rappresentanti di un'idea di Dio costruita per comodo hanno senso per tutti coloro che ne hanno bisogno, così come il concetto di ET che svolazzano qua e là non si sà perché ne per come ha un senso per chi ancora si limita all'aspetto puramente fenomelogico. Ogni conoscenza è rapportata ed adeguata al grado ci consapevolezza e alla capacità di accettazione del singolo individuo.
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Thethirdeye ha scritto:
Cme ho detto in un altro post, chi ha la "sfortuna" o vive sulla propria pelle un'esperienza come quelle che padre Amorth descrive, non è andato necessariamente a cercare il contatto con il "demonio".... ma, più semplicemente, ci si è trovato davanti. Esattamente come gli addotti che hanno trovato delle entità aliene negative in camera da letto, non sono necessariamente andate a cercare il "contatto" con gli extraterrestri. E' pericoloso cercare un contatto con l'aldilà, se si fa senza cognizione di causa.... così come è pericoloso cercare un contatto che gli extraterrestri. Ma non è SEMPRE E COMUNQUE negativa l'esperienza in sè. Per il semplice fatto che il "bene" e il "male" è avunque.
Vivere queste vicende o viverne altre non credo si affatto una questione di fortuna ne un qualcosa dettato dal caso. Consapevolmente o inconsapevolmente le situazioni vengono cercate, volute e determinate dal pensiero che ognuno mette in atto.
Qualsiasi forma di contatto con le dimensioni di esistenza a noi più prossime avviene perché l'individuo tende...poi a seconda della polarità di pensiero espressa di entra in contatto con un determinato tipo di entità.
Quindi più che conoscere nozionisticamente la materia, che resta comunque importante, bisognerebbe prima sondare con cura ed attenzione i propri pensieri, le proprie inclinazioni interiori e mettere chiarezza dentro noi stessi.
Che ci piaccia o noi attiriamo quello che siamo...da quello che attiriamo possiamo capire cosa siamo.
La sperimentazione del negativo aiuta (o sarebbe meglio dire dovrebbe, in quanto non sempre accade) a comprendere il positivo e la sperimentazione del positivo alimenta ed accresce la positività.
Il senso di ogni esperienza dolorosa dovrebbe essere sempre interpretato in questa ottica, perché solo in questa interpretazione ha senso.
Siamo noi che scegliamo quale strada percorrere...se la via larga o la via stretta...più si allarga la via e più le possibilità di deviazioni aumentano. Certo..è comoda e comporta molta meno necessità di analizzare se stessi ed il proprio procedere.
La via stretta è si più scomoda, ma molto più diretta e veloce.
Senza un minimo di sforzo non si può crescere.
In conclusione, tutto quello che ci accade è l'effetto di una causa che noi abbiamo in qualche modo scatenato. Tutto quello che ci accade, sia esso positivo o negativo, noi lo cerchiamo.
Ecco perché è sempre stato raccomandato da più parti di
esercitare la virtù del discernimento...determinare l'effetto prima di attuare la causa può solo aiutare ad evitare problemi e situazioni non necessarie.