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MessaggioInviato: 27/04/2011, 21:51 
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kore ha scritto:
Con Learco penso pure di aver vinto una battaglia perchè ad un certo punto non sapeva più che dire ed è svanito nel nulla. Anche perchè molte cose non sono contraddicibili.


Hai vinto una battaglia?
Ho smesso con quella discussione perché anche in quel caso mi sembrava fosse meglio usare il mio tempo per leggere il libro di Cottignoli e non solo i piccoli estratti inseriti nel forum, annotare le cose che mi sembravano insensate, prendere appunti, prendere appuntamento agli Uffizi per metà maggio... chissà che non ne risulti una nuova pagina per il mio sito web [:)]

Ah, per quello che riguarda la montagna bianca nel dipinto di Piero di Cosimo, un'idea precisa su CHI rappresenta me la sono fatta. E non è un personaggio femminile.

http://www.aquae.eu/rinascimento_piero_ ... a_1513.jpg



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Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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MessaggioInviato: 28/04/2011, 00:07 
ALT !

Su Cottignoli proseguite nel topic dedicato.

zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 28/04/2011, 00:08, modificato 1 volta in totale.


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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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MessaggioInviato: 28/04/2011, 00:09 
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh, allora adesso c'è quella figura!!!!! Bravo, migliori...a piccoli passi...hihihhi [:D]
Comunque ti rendi conto che non l'aveva vista nessuno per 5 secoli, solo Cottignoli, e pure quando te l'ho detto che c'era hai insistito a dire: "...non vedo nulla, Piero di Cosimo ne ha fatte tante di montagne strane..."!!!!!
E non è una figura femminile? Con le gambe allargate e una fessura in mezzo?!?!?E cos'è?
Comunque se vogliamo riprendere il discorso è giusto farlo in quel topic...



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 00:11 
Zio mi hai preceduta per un nano secondo...



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 10:27 
Vorrei porre alla vostra attenzione alcuni punti importanti che smentiscono le asserzioni di Magnani. Anzitutto basta anche l’occhio di un profano per rendersi conto di come lo stile degli affreschi di Palazzo Besta sia assolutamente incompatibile con quello di Leonardo da Vinci. Leonardo poi non ha mai utilizzato la tecnica dell’affresco in vita sua e la stessa storia di palazzo Besta conferma la datazione ufficiale degli affreschi verso la fine del XVI secolo.
L’autore, afferma di avere fatto ricerche solo attraverso Internet e di essersi fidato del proprio intuito...

consiglio la lettura di questo studio condotto da Diego Cuoghi per riportare il tutto sui lidi della serietà http://www.diegocuoghi.com/palazzobesta/



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 11:08 
Penso sia opportuno riportarvi la mia replica a Diego (Learco, scusate), dalle pagine di VAOL.it
La Foto è quella già riportata nei post precedenti, quella in giallo per intenderci.

"Ringrazio per l’opportunità offertami di replicare all’articolo in cui un collaboratore del Cicap, Diego Cuoghi, vorrebbe tentare di annacquare il senso della mia scoperta in merito a Leonardo da Vinci e palazzo Besta.
Per prima cosa, mi chiedo quale sia il senso di un attacco così duro e preventivo nei miei riguardi, ancora una volta senza avere contezza delle mie evidenze e neppure di una visione diretta degli affreschi in oggetto, da parte di un esponente che si occupa d paranormale.
In secondo luogo, se il sig. Cuoghi si fosse premurato di fare almeno una visita in loco prima di esprimere un dissenso, si sarebbe reso conto di quello che è lo stato degli affreschi, ovvero quello di rimaneggiamenti nel tempo molto improvvisati. Chi ha analizzato quegli affreschi prima, soggetti cui il Cuoghi si rifà esplicitamente, cosa che mi ricorda molto l’attacco subito a suo tempo dal valtellinese Ciapponi Landi, cui ebbi modo di replicare sulle pagine de La Provincia del 12 marzo c.a. (a cui rimando il lettore che voglia avere maggiori dettagli) incorse in un errore lapalissiano, ma non è la prima volta che ciò accade; basti ricordare cosa esprime il critico Sgarbi laddove analizza il Lotto, uno dei pittori più esoterici del panorama rinascimentale. Dunque non terrei il parere di queste persone come vincolante, anche perché non sempre è scevro da condizionamenti.
Riguardo il planisfero (perché definirlo mappamondo è errato), vorrei precisare alcuni fatti elementari, che ne disconoscono completamente il rimando all’esemplare di Caspar Vopel richiamato, già da me ampiamente criticato.
Innanzitutto, la datazione riportata in calce al planisfero di Teglio: 1459, anno in cui nasce l’accademia neoplatonica fiorentina, istituzione voluta da Cosimo de Medici cui tutto il palazzo, e non solo la Sala della Creazione si rifà. In secondo luogo un particolare dai più sottaciuto, poiché non ne comprendono il pieno significato (cosa che non sfugge al sottoscritto): la colorazione del Mar Rosso di rosso. Questo particolare, presente in gran parte della cartografia rinascimentale, non compare nel planisfero di Caspar Vopel. In terzo luogo, e qui richiamo ancora una volta l’attenzione di chi legge alla superficialità con cui mi vengono mosse certe accuse pretestuose, appare evidente da una semplice analisi grafica e fotocromatica, come le scritte sul planisfero di teglio siano apposte in un secondo tempo, al pari di altri particolari che ognuno dei vostri lettori può vedere da solo nella immagine che vi inoltro.
FOTO
Sono ben conscio di quanto questa mia scoperta risulti scomoda, tanto da muovere con animosità un esponente del Cicap ora e un esponente locale quale il prof. Ciapponi Landi a suo tempo, ma se critiche mi devono esser mosse, almeno che siano pertinenti e rispettose di chi le esprime, per amore di verità e conoscenza.
A tal fine, mi piace rispondere con una citazione: “Io non condivido affatto le tue idee, ma sono disposto a lottare fino alla morte perché tu abbia la libertà di esprimerle” (Voltaire).
Mi piacerebbe che questo diventasse lo spirito che impregni la nostra società nel domani, cosa che oggi è fortemente minata.
Riccardo Magnani"

Diego, abbandona la pista di Vopell... non è pertinente.
Un altra cosa: richiami Salomon, Penni e la scuola di Fontainebleau, ma dimentichi che essa fu voluta da LuigiXII e il figlio Francesco I, proprio costruendola attorno alla figura e alle conoscenze di Leonardo da Vinci, cui peraltro hanno commissionato un arazzo, ora in Vaticano, che replica l'ultima cena, e (nota supportata dal Vaticano) nella cui tovaglia è riprodotto un mappamondo (ci risiamo... planisfero!). Se proprio vuoi trovare una corrispondenza tra le figure di teglio e qualcosa di antecedente, meglio Durer di Salomon, come già mostratoti nei post precedenti, o Tiziano, ad esempio.
So che la cosa sia scomoda, molto scomoda, ma non potete negare l'evidenza e ancor meno la conoscenza!!!!!!!!!!!!!

Un caro saluto a tutti


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 11:35 
Va da sè la risposta ad Arturo...

;-)

Anzi, ti dirò di più, Arturo: l'artefice dell'arredamento artistico di palazzo Besta è tale Andrea Guicciardi, rettore nel 1498 dell'università di Pavia (la stessa dove bazzicavano tali Leonardo, Pico etc etc).

La maggior parte degli affreschi (compreso il cortile interno, fatto dal Bramante (altro amico di Leonardo) risalgono ai primi anni del '500, e richiamano la calcinazione alchemica. Stessa datazione è confermata dai graffiti di chi volle lasciare la propria testimonianza in un palazzo che, NEL SUO COMPLESSO (!), è un esacerbo di alchimia, esoterismo, rosacrucismo e tanto altro, unitamente a neoplatonismo, ermetismo e tantissimo altro che non è compatibile con quanto Learco Cuoghi vuole sostenere, ovvero un omaggio di un uomo innamorato alla moglie protestante. E tutto ciò ben prima della datazione cui Learco Cuoghi vorrebbe far risalire gli affreschi.

Leonardo non ha mai dipinto un affresco?!?! Vai a palazzo Vecchio, e guarda sotto l'opera del Vasari, un chiaro distorsore della storia artistica e politica di quegli anni!!

L'intera Teglio è permeata da testimonianze bizantine che risalgono addirittura al 900 d.C., se non addirittura prima (come parrebbe testimoniare la struttura della chiesa principale di Teglio).

I legami parentelari della famiglia Besta con Carlo Magno, al pari, non sono sottovalutabili, e creano connessioni molto strette e curiose con Norimbega, di nuovo, e la cattedrale di Acquisgrana (per chi vuole informarsi e conoscere, naturalmente...).

Leonardo: sicuramente la spirale centrale, di sette lunette, comprendente planisfero e creazione, paradiso e musica pitagorica. Ma altrettanto Leonardo la seconda spirale, di dodici lunette, che ha in comune con la prima la creazione, che diventa la 13a lunetta!!!!!!!!!!!!

E questo penso risulti un particolare familiare a tutti gli utenti di questo Forum, n'est pas?!?!

Ma presto ci divertiremo....

;-)))))))


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 12:49 
Arturo arrivi tardi!!!! [;)]

Riccardo, hoo letto ma ancora non ci ho ragionato a dovere , però mi viene in mente che se la datazione si riferisce non al momento in cui è stato dipinto ma a un momento antecedente........può averlo fatto chiunque l'altroieri!!!!!!!!
E comunque spero farai una minima contestazione ai miei ragionamenti nei post di ieri.....quando hai tempo.Io aspetto.



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 12:50 
Troppo facile smentire...

http://www.vaol.it//it/notizie/leonardo ... ic2bb.html

Certo, se uno ha la volontà di conoscere, altrimenti si cade nella diceria, nella traslitterazione... tutti buoni campi fertili per i propositori di fede, che così facendo null'altro fanno che imporci una visione parziale e virtuale della realtà, dalla quale trarre benefici e averci allineati (come ben ricordava lo Zio...).

Kore, già te ne ho mosse... e altre arriveranno, appena potrò concedermici, tra un'intervista e l'altra, una smentita e un'accusa (mal posta) parata...


Ultima modifica di Riccardo Magnani il 28/04/2011, 12:51, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 28/04/2011, 12:52 
Kore: hai guardato ne La scuola di Atene che c'è in basso a destra?!

Kore: hai guardato il planisfero, nella versione giallognola, le sovrapposizioni di pittura?!

Non sono io che non rispondo, ma tu che non porgi attenzione alle risposte.


Ultima modifica di Riccardo Magnani il 28/04/2011, 12:54, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 28/04/2011, 13:11 
Mi spiace Riccardo, ma la tua tesi è del tutto inconsistente e smontata a più riprese. Nel grande calderone delle informazioni che fornisci manca un reale filo logico ancor più di plausibilità.
Con tutto il rispetto ma è la "Tua" ipotesi è e resta una Tua valutazione destituita di ogni fondamento storico, logico e artistico. La stessa mappa di Palazzo Besta è risaputo essere un rifacimento ottocentesco in cui furono aggiunte le parti dell'America. Basta consultare le fonti giuste e serie!
Le verifiche portano solo a questa conclusione!



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 13:17 
Allora nella scuola d'atene c'è il mappamondo (lo posso chiamare così?) col mar rosso dipinto di rosso.
Nel planisfero giallognolo non riesco a vedere molto,saranno le foto...
Ma non capisco perchè queste cose debbano portare a Leonardo...sarò ignorante, che ti devo dire...



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MessaggioInviato: 28/04/2011, 13:19 
Posto un po' di foto che mancavano alla discussione.

1) Scuola di Atene - Raffaello raffigura Platone con le sembianze del Leonardo del 1508 (notare il titolo del libro sottobraccio)
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47,72 KB

Nello stesso affresco ritrae un Leonardo più giovane che regge un "cielo stellato" di fronte a un personaggio con corona milanese (o un esponente della famiglia Besta?) che regge il globo terracqueo (notare il mar Rosso dipinto di rosso come a Teglio);gli altri sono Bramante (chino) e Raffaello stesso
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2) Disputa del Sacramento - Raffaello raffigura Re Davide come un suonatore di lira con la stessa corona di prima (Leonardo milanese)
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16,16 KB

3) Il giovane Amerigo Vespucci ritratto dal Botticelli
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25,03 KB
il vecchio Amerigo Vespucci (...che intanto aveva cambiato nome) ritratto dal Ghirlandaio
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55,52 KB

4) L'anonimo (?! ahahah) manoscritto di Vienna raffigurante le costellazioni capovolte ad indicare la data di 27000 anni fa
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78,08 KB


@Riccardo: Manca la cartolina di Vinci senza la torre dei conti Guidi, la posti?
La prossima volta che passo in Valchiavenna visiterò Palazzo Vertemati-Franchi, grazie per il consiglio. Ma cosa dovrei guardare precisamente?
Manca ancora la spiegazione sul Cenacolo (nascita?!) e le firme a forma di 8 rovesciato (dove sarebbero?)
Indovino, la chiesa di S.Satiro a Milano (la prima progettata da Bramante) ricorda quella di fronte a palazzo Besta?
Mi dici come procurarmi il pdf dell'altro tuo libro? Quando fai una conferenza a Como/Lecco?

Grazie


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 13:58 
Shemsu-hor@
Grazie mille... purtroppo tempo ne ho poco, e il fatto che abbia supportato le mie informazioni con le immagini permette a chiunque di capire.

Quando Como e Lecco?!?! Quando qualcuno mi invita, facile.
Ma presto correranno in tanti, ho come questo presentimento.

Riguardo San Satiro, no... non la chiesa, ma alcuni arredi. E' una sorta di tempo 0 rispetto a Teglio, ma molto, molto più scarno. Ma... ma... se tu guardi il particolare inerente Raffaello, Leonardo etc etc ne la scuola di Atene, e guardi la colonna sulla destra, capisci perchè San Satiro ha una valenza...

L'otto rovesciato è infinito, c'è nel Bramante, Eraclito Democrito, che ritrae a sinistra Leonardo.
(tra l'altro, a beneficio di Learco, sopra Leonardo c'è Fetonte...!!)

Io ho richiamato l'otto rovesciato tra le tante firme di leo, non collegandolo a Teglio (anche se nei due ritratti di Leonardo che sono nella chiesetta, e che verranno presentati a Striscia la prossima settimana, sono in vita al personaggio).

La cartolina dovrei riconvertire foto, magari chiedo a TTE*, appena ho un attimo.

La nascita... te la spiego quando conferenzierò a Como/Lecco (così magari ti attivi...).

Kore@: non sei ignorante, solo non vuoi vedere... le connessioni sono palesi ed evidenti, e rimbombano da tanto lo sono!!

Arturo@: certo... certo... continua a sposare la tesi di Vopell... del resto, non ho richiamato Voltaire per nulla. Vedi, quello che sostengo mi piace pensarlo, non solo usarlo per scopi prodromici alla discussione.

shemsu-hor@: se mi contatti in privato, ne parliamo

Ciao Ciao


Ultima modifica di Riccardo Magnani il 28/04/2011, 14:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 28/04/2011, 14:26 
Sono l'ex Learco Pignagnoli, che ha ripreso il vecchio nickname Trystero che usavo nel veccihio forum...

Cita:
Riccardo Magnani ha scritto:

Penso sia opportuno riportarvi la mia replica....
(...)
Riguardo il planisfero (perché definirlo mappamondo è errato), vorrei precisare alcuni fatti elementari, che ne disconoscono completamente il rimando all’esemplare di Caspar Vopel richiamato, già da me ampiamente criticato.
Innanzitutto, la datazione riportata in calce al planisfero di Teglio: 1459, anno in cui nasce l’accademia neoplatonica fiorentina, istituzione voluta da Cosimo de Medici cui tutto il palazzo, e non solo la Sala della Creazione si rifà.


Cosa c'entra l'accademia neoplatonica (su questo argomento consiglio il libro di Panofsky Studi di iconologia, che contiene due corposi capitoli sul neoplatonismo) con una data su un planisfero? Chi lo ha dipinto giocava agli indovinelli coi posteri? Si immaginava che dopo cinque secoli qualcuno finalmente avrebbe decifrato il suo cryptex? Questa sceneggiatura fumettistica lasciamola al Codice da Vinci.

Il fatto, perché è un fatto, è che quel planisfero riproduce una concezione del mondo inimmaginabile nel Quattrocento. Non solo per i continenti raffigurati, per quella striscia di terra che si prolunga all'interno del Pacifico (che Vopel riprende dalla carta di Oronce Fine del 1531), per la presenza dello stretto di Magellano che sarà scoperto, per l'appunto, da Magellano nel 1519, per la costa occidentale dell'America del Sud che sarà esplorata solo dopo il viaggio di Magellano, per la dicitura Terra Australis Incognita che tanti cartografi misero sulla Terra Del Fuoco che fino al 1615 non si sapeva fosse un'isola ma si pensava fosse parte dell'immenso continente australe ancora sconosciuto... Qualsiasi studio sulla storia della cartografia chiarirebbe le idee anche ad un allievo delle scuole medie.

Dire che quel planisfero è stato immaginato, disegnato, dipinto da Leonardo nel Quattrocento è come dire che Bach ha musicato Il Flauto Magico, che Wiligelmo è l'autore delle sculture del Duomo di Milano, che Dante ha scritto Amleto.

Per non parlare del fatto che i cicli pittorici di tutte e tre le sale affrescate di Palazzo Besta, compresa quella della Creazione, derivano dalle illustrazioni di libri pubblicati alla metà del Cinquecento E che lo stile pittorico è quello della fine del Cinquecento, non quello, diversissimo, dell'arte di un secolo prima, tantomeno quello di Leonardo.

Cita:
In secondo luogo un particolare dai più sottaciuto, poiché non ne comprendono il pieno significato (cosa che non sfugge al sottoscritto): la colorazione del Mar Rosso di rosso. Questo particolare, presente in gran parte della cartografia rinascimentale, non compare nel planisfero di Caspar Vopel.


Il planisfero di Vopel, così come quasi tutte le carte geografiche del Cinquecento, è una stampa tratta da incisioni su legno. Era stampato con un solo colore, che poi poteva essere o non essere acquerellato successivamente, a seconda dei gusti dei clienti.

Cita:
come le scritte sul planisfero di teglio siano apposte in un secondo tempo, al pari di altri particolari che ognuno dei vostri lettori può vedere da solo nella immagine che vi inoltro.


Visto che ipotizzi spesso che quella sala sia stata ritoccata più volte dopo la realizzazione... chissà quando è stato colorato in rosso quel Mar Rosso? Dall'artista originale o da uno dei successivi ritoccatori?

Cita:
A tal fine, mi piace rispondere con una citazione: “Io non condivido affatto le tue idee, ma sono disposto a lottare fino alla morte perché tu abbia la libertà di esprimerle” (Voltaire).
Mi piacerebbe che questo diventasse lo spirito che impregni la nostra società nel domani, cosa che oggi è fortemente minata.


Quella frase famosa, in linea di massima condivisibile ma troppe volte usata come alibi da chi diffonde esecrabili ideologie e tesi negazioniste, non l’ha mai né scritta né pronunciata Voltaire.

L’autrice è Evelyn Beatrice Hall che scrisse « I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it». Evelyn Beatrice Hall mise, a torto, tra virgolette la frase in due opere da lei dedicate all’autore di Candido, in seguito la frase attribuita a Voltaire venne ripresa dal "Reader’s Digest", rivista diffusissima negli USA, e divenne presto popolare. L’autrice riconobbe espressamente che la citazione in questione non era autografa di Voltaire, in una lettera del 9 maggio 1939, pubblicata nel 1943 nel tomo LVIII dal titolo Voltaire never said it (pp. 534-535) della rivista "Modern language notes" (John Hopkins Press, 1943, Baltimore), ma ormai il cammino nell’immaginario collettivo era avviato e così ce la trasciniamo pure ai nostri giorni.

Vedi che sarebbe sempre meglio informarsi prima di fare delle affermazioni basate sulle "informazioni convenzionalmente accettate" che in una intervista hai affermato essere le tue fonti principali?

A proposito di informarsi studiando la storia dell'arte e l'iconografia...
Nella tua pagina di Facebook hai postato questa immagine (non so se è un particolare di Palazzo Besta come le altre immagini che hai inviato là) con questo commento: "La prova di un legame con l'antico mondo egizio, e il disconoscimento della figura di Cristo?".

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Mi dispiace, ritenta, avrai più fortuna.

Quella è una croce papale a tre traverse. Se avessi cercato, non dico in una biblioteca nei libri sull'iconografia cristiana, ma anche semplicemente nel web, avresti trovato moltissimi altri esempi.

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Quello che provo a questo punto è: sgomento.


Ultima modifica di Trystero il 28/04/2011, 14:48, modificato 1 volta in totale.


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