DA UNO STRALCIO DI UN DISCORSO INTITOLATO: "LA NOSTRA FEDE"

(...) "La settimana scorsa ho fatto una conferenza a Subiaco, bellissima conferenza. Quando sono uscito, un gruppo di giovani mi sono venuti quasi addosso, urlavano, tanto che le forze dell'ordine si sono spaventate.
Ho detto: li lasci fare, sono abituato, è per il loro bene! Non perché devono urlare, ma hanno bisogno di sfogarsi, chissà come vanno cercando Dio nel loro cuore?
Quante persone dicono "Io sono ateo, o atea, perché tanto dopo la morte non c'è nulla". E allora io che sono vivo, ed ho la certezza che un giorno non sarò più niente? Dunque Dio non c'è?! Bene! L'anima non c'è? Bene! L'anima non c'è, cosa sono io? Un aggregato di molecole, queste molecole sparse sulla terra o nel vento, che differenza fa? Non se ne accorge nessuno, e se anche se ne accorgessero gli altri, che importanza avrebbe se non me ne accorgo io? E allora io dovrei vivere nella certezza di diventare nulla? Attenti che fa impazzire a pensarci bene essere nulla. Molti lo dicono che con la morte finisce tutto. Ma perché dentro di loro hanno la prepotenza di fede rinnegata, e sanno che loro nel nulla non ci andranno. Perché andare nel nulla è la disperazione più assoluta. Di te non rimane niente, non rimane pensiero, non rimane anima. Il ricordo di te non servirà a nulla, perché tu non ci sei.
Che i tuoi figli ti benedicano, o ti maledicano che venerino la tua tomba oppure no, perché è idiota venerare la tomba di colui che non c'è, perché in realtà è come colui che non fosse mai esistito.
Polvere prima, polvere durante, polvere dopo, dice. Ma rimane il ricordo! Non rimane niente! Il ricordo di che? Di te che non ci sei più? A volte prego Dio che non mi faccia mai capire cos'è veramente il nulla!
E allora io metto al mondo delle creature per dar loro l'illusione di essere qualcosa, quando so che finiranno nel nulla? Povere creature che siamo! Ringraziamo sempre Gesù che ci ha dato il dono della preghiera, quando siamo stanchi, demoralizzati, come è bello dire: "Padre nostro che sei nei cieli...". Il nome di Dio!
Nel popolo Ebraico non si poteva pronunciare il nome Jeova, senza il permesso della Torah, la legge di Mosè, e chi lo pronunciava senza il permesso veniva lapidato.
Signore mio, che succede in questo mondo che si bestemmia Dio dalla mattina alla sera? Altro che vituperato il nome di Dio! è calpestato, è bestemmiato, il nome di Dio è maledetto, fratelli!
C'è da meravigliarsi, Signore mio, vuol dire, non vuol dire ma è così, che la Madonna tende le sue mani! Tu o Regina di Fatima, con il Tuo cuore sanguinante tendi le tue mani e fermi l'ira di Dio! Se bastava soltanto nominare il nome di Dio, nella legge di Mosè per essere flagellati, cosa avverrà di questo mondo che offende il Signore di giorno e di notte? Altro che cataclismi, tempeste, terremoti. Cosa meritiamo di meglio, ve lo chiedete? Credo in Dio creatore del cielo e della terra, credo in Te o Maria, Vergine, Immacolata, pensata da Dio prima che i secoli fossero.
Credo all'inferno, e ci credo all'inferno, perché chi non crede al segnale stradale "curva pericolosa" va nel fosso sicuro. Quindi io all'inferno ci credo, credo al paradiso, al purgatorio, alle anime dei miei cari che pregano per me.
Credo a voi, Santi o Sante, credo alla sofferenza umana, alla preghiera, tra tutte queste cose credo al diavolo, e ci credo al diavolo!! Chi non crede al diavolo è vittima del diavolo! Credo al diavolo presente, combattente, agente condottiero delle schiere nemiche. Giovani, ve l'avevo detto che vi rivolgevo un appello.
Il mondo non lo regolano gli uomini, si possono chiamare Churchill, Stalin, Mussolini o Hitler, gli uomini non contano niente! Contano soltanto nell'azione del decidere, ma nel mondo si svolge una battaglia immensa, la battaglia tra gli angeli e i demoni, un fronte grandioso, di miliardi di esseri viventi. Gli uni per Iddio, gli altri contro Dio e questo dall'inizio della creazione.
E la terra è la Waterloo dello scontro del bene e del male. Noi uomini siamo i compartecipi, irresponsabili ma compartecipi di una lotta che è molto più grande di noi!
L'Islam o Tamerlano, Hitler o il razzismo, i grandi movimenti del mondo, come il socialismo o il comunismo o altre eresie, non si spiegano con la volontà degli uomini. C'è qualcosa che fa impazzire gli uomini, che li esalta, che li eccita, che li distorce, delle forze demoniache condotte con una saggezza, che chi vede dall'alto, si accorge della strategia, nella quale gli uomini vengono inseriti, come attori di un teatro (attori irresponsabili), ma molto più grande di noi.
Lo vedete il mondo tutto unito, travagliato, angosciato, terribile? Basta che il diavolo prema il primo bottone, la bomba atomica, e succede il disastro dell'umanità, le bombe radioattive cadono sulla terra, e i figli dei nostri figli saranno dei mostri! A Hiroschima, dopo tanti anni muoiono ancora venticinquemila persone all'anno a causa della bomba atomica. Ed era una! Immaginate cosa farebbero diecimila bombe atomiche sulla faccia della terra! C'è da pregare soltanto la misericordia di Dio che non avvenga mai questo. Ma non c'è da scherzare! Signore Gesù, per le Tue santissime piaghe, per le mani e i piedi inchiodati sulla croce, per la corona di spine, per il dolore della Santissima Madre Tua, abbi pietà di noi.
Dove vado a consolarmi, o Signore, quando tutto è perduto? Ma questo non avverrà mai se abbiamo fede, perché Gesù ci ha dato la preghiera, e basta pensare ai Santi e ai Martiri, ad esempio, P Massimiliano Kolbe quando ha dato la sua vita per un prigioniero sconosciuto, entrare nella paurosa, spaventosa, terribile cella della morte, dove per più di quindici giorni le sue carni furono lacerate dalla sete, e dalla fame. Padre Kolbe, sei entrato dicendo Magnificat anima mea dominum, e sei spirato dicendo Signore mio e Dio mio, Te Deum laudamus, Te Dominum confitemur.
Abbiate fede, abbiate fede non temete figli di Dio! Nessuno vi può toccare, nessuno ci può far del male, nessuna tempesta può toglierci Dio dal cuore, la nostra fede ferma, immobile se volete, dovesse venire l'era dei martiri! Sarebbe il meno, siamo pronti a morire per te o Signore, è facile dare la vita per Te, è difficile amarti giorno per giorno, ora per ora, credere in Te sospiro per sospiro, attimo per attimo, questo è difficile, ma questa è fede! Abbiate fede!
La fede muove le montagne. Oggi tante cose vanno male perché la nostra fede non fa violenza sul cuore di Dio! Signore io credo che quello che ti chiedo Tu me lo dai, lo credo perché sei Onnipotente, lo credo perché credo in Te, lo credo perché la mia fede è come quella di un granello di senape, allora l'hai detto, che sposta le montagne!
Sono abbandonato, sono avvilito, la fidanzata mi ha cacciato via, non trovo un amore, non trovo un affetto, tutto va male.
Signore credo, mi abbagli con la Tua potenza, e Tu non mi puoi cacciare perché son figlio Tuo! Signore io credo, credo per la mia Patria, credo per i miei fratelli, finisco di mormorare e di dir male di tutti. Ho il cancro che mi consuma, io credo! E se credo in Te, innamorato mio, l'anima mia è piena di festa! La seconda cosa dopo la fede è il dolore, lo ripeto, lo dicevo nel mese di settembre.
Avevo a Roma novecento preti e suore al Congresso Eucaristico Mondiale, il Cardinale John Joseph Wright ha fatto parlare questo poveretto ignorante, a questo convegno di 40 Nazioni e ho detto: Sacerdoti ci parlate troppo poco di Domini Dio! Del dolore non si parla più, come se il dolore e la morte non esistano più.
Allora, dei due, uno non esiste più, o il dolore o la morte!
E se uno mi dimostra che il dolore non esiste più e la morte non esiste più, cambio parere, ma finché la morte e il dolore esistono, Tu sei l'unica nostra speranza, o crocifisso Figlio di Dio! Perché solo nel Tuo dolore, nella Tua croce, nel Tuo sangue, nelle Tue piaghe, io consolo il mio dolore, la mia croce, le piaghe e il sangue mio. Quando sento la solitudine del cuore che rapisce l'anima mia.
Giovani, è inutile che state a dire se siete romantici o non romantici, non diciamo parole cretine, tutti abbiamo un cuore, e quel giovane che non avesse un cuore che lacrima, assomiglia più ad un animale che ad un essere vivente ragionevole, diciamo le cose come sono!
La durezza del cuore è la disgrazia più grande che possa capitare ad un essere umano. Non è l'intelligenza che conta, siamo tutti intelligenti, quello che ci manca è il nostro cuore che è sbandato e pieno di paura specie i giovani, paura di essere messi da parte, di non brillare, di non farsi una posizione, di non farsi avanti nella vita, viviamo di paura, meno che gli uomini politici, tutti gli altri hanno tutti paura.
Vi guardate intorno, gli altri gridano e tutti vi mettete a gridare, stanno zitti, silenzio, quelli portano i capelli lunghi e via tutti gli altri li lasciano lunghi, vanno di moda i capelli rasati e tutti portano i capelli rasati. lo ammirerei un giovane che porta i capelli lunghi, mentre gli altri li hanno rasati, o uno che porta i capelli rasati mentre tutti gli altri li hanno lunghi. Questa è scimmiotteria universale no?
Non avere il coraggio di una personalità, no! Io sono qui, io sono io, e non sono tu, e tu non sei me, io la penso così, muoio, crepo, vivo, se poi gli altri la pensano come me, bene è una coincidenza, se non la pensano come me cammino lo stesso. La libertà della persona umana, la fierezza di dire ho ragionato, ho riflettuto, agisco così, se gli altri lo fanno, lo faccio, se non lo fanno, lo fo lo stesso, o non lo fo lo stesso!
Ecco la forza della volontà; giovani, non vi lasciate trascinare se non volendolo, e abbiate in ogni istante il controllo della vostra volontà! Quindi attento a questa fortezza dello Spirito, che non diventi vanità, attenti anche a questo. Parlo qui ai tanti amici dei gruppi di preghiera di Padre Pio, uomini, donne, io l'ho conosciuto Padre Pio, per ventisette anni, ha guidato la mia vita fino al giorno della sua morte, con quella saggezza infinita, e prudenza da Santo colossale nella chiesa. Ebbene parlo agli uomini e le donne che sono qua dentro, abbiamo parlato di fede, di fortezza, attenti che la fede è un dono di Dio anche per colui che vi parla; che Dio non lo voglia, ma se Dio ci abbandona la perdiamo subito. Nessuno è sicuro di restare nella fede, nessuno è sicuro di rimanere in grazia di Dio nel minuto che ci viene davanti, è la sua misericordia che ci sorregge; non invento parole, è chiaro, lo dice S. Giovanni, l'Apostolo, lo ripete S. Filippo Neri per non citare tutti i Santi. Quindi umiltà nella fede. Sono una mamma che dimentica, non gliela faccio, sono stanca. Sono un uomo distratto, Signore, sbaglio, accetta i miei sbagli e la mia miseria. Signore, la mia fede è debole, ho tanta paura! Signore, sono giovane ma vedi i libri che leggo, i giornali, i discorsi dei miei amici. Signore, salva la mia fede, è debole, e travolta, ho paura. Signore della mia fortezza, vieni o Dio della fortezza, della potenza e del coraggio, vieni, Signore, a consolare l'anima mia! Quindi ripeto umiltà nella fede, umiltà nella fede vuol dire, figli di Padre Pio, ed è la terza cosa e poi vi lascio, è il coraggio della fede, la follia della fede, l'abbandono della fede, che si chiama in una parola "amore".
Non dico che i gruppi di preghiera siano così, però a volte accade che noi cattolici ci chiudiamo in noi stessi, una parola buona, un atto di generosità, una gentilezza, non gettiamo barriere al nostro amore! Il cuore che Dio ci ha dato è stato fatto per spaccarsi all'infinito, e non mettere frontiere o limiti all'amore, a rischio di morire moralmente, civilmente che è molto più doloroso che morire fisicamente, mi avete capito?
Io vado, io corro, tendo la mano, dò un sorriso che vale molto di più del denaro, nelle case dei ricchi, dei poveri, sui marciapiedi delle strade, in mezzo ai delinquenti, ai disperati, agli addolorati, ai malati, a tutti quelli che Dio cerca portiamocelo! O giovani, è passato un pò di tempo, non fa niente. Vi saluto, ma non abbiate paura di una cosa, uomini, donne, bambini, non abbiate paura di morire, chi ama la sua vita la perderà, chi non la ama la salverà, sono parole di Cristo, non abbiate paura di morire.
Non vuol dire diventare suicidi, ché quella è un altra forma di paura, ma di donarsi sempre. Iddio non ci abbandona; coraggio, forza, sguardo nei cieli, il Paradiso tanto ci aspetta, con la sua luce, con la sua bellezza, con il suo incanto, l'infinita bellezza di tutte le cose, con il fervore delle anime e del Tuo volto, o Signore, o Immacolata Madre mia, ci aspetta, arriverà, il Paradiso dura tanto a lungo, dura per l'Eternità.
Amiamo la vita, l'amiamo tanto, tanto tanto, con tutta la forza, è bella, è grande, è meravigliosa. Con il solo fatto che ancora parlo, ancora vivo, che ancora sento, quando ci sono dei paralitici, dei muti, dei ciechi, posso avere dei nipotini, posso pregare. Bella è la vita, meravigliosa è la vita, ogni dito che si muove è un canto che vale più dello splendore di Antares o del brillare di Sirio, o del canto delle galassie, questa mia mano, o Signore!
Cosa non farebbero le stelle per diventare mano che si muove, che si agita, che si apre, che si chiude, che dirige un'orchestra, che guarisce un malato, che intervenga col bisturi e la sapienza di un chirurgo, no? Queste mani chi ce l'ha, nell'universo chi ce l'ha? Forse le onde del mare, forse gli immensi ghiacciai iceberg? Forse la potenza delle montagne, forse gli animali più forti e più potenti?
Ce l'ho solo io, Signore, queste mani nelle quali raccolgo il sospiro e il palpito dell'Universo, in questo momento raccolgo i cuori di queste centinaia di persone che sono qua dentro, e come povero e umile sacerdote, te li offro, te li offro con il sospiro delle stelle, e il canto dell'inebriante primavera che è lo spirito nostro. Signore, come è bella la vita!"
http://www.preghiereagesuemaria.it/libr ... edente.htmEnrico Medi
https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Medi